mercoledì 16 novembre 2011

Questo è Federico Faggin, il fisico italiano che ha inventato il microchip. Oggi, lo festeggiano in tutto il mondo. In Italia non sanno neppure che esiste.

di Sergio Di Cori Modigliani

Immagino che tutti voi abbiate un computer e lo usiate, tant’è vero che proprio adesso ne state usando uno.
Immagino anche che tutti voi abbiate un telefonino cellulare che consente di scattare fotografie digitali.
Tutto ciò, com’è noto, presuppone l’applicazione di una serie di principii teorici che noi comunemente definiamo “alta tecnologia”, di cui, com’è noto, i grandi cervelloni che hanno prodotto tutto ciò sono statunitensi e giapponesi, perché i nipponici hanno sviluppato la tecnologia legata ai sensori necessari per produrre immagini digitali e gli statunitensi hanno inventato i microchips, elementi base costituenti e necessari per produrre intelligenza artificiale..
E invece no. Non è così.

Oggi, in California, festeggiano –nella Silicon Valley, a Santa Cruz, dov’è “ufficialmente” stato costruito-  il quarantesimo anniversario della nascita del “microchip” la più importante invenzione scientifica degli ultimi 100 anni. E, va da sé, viene festeggiato l’autore, l’inventore, il promotore di tale geniale invenzione.
Un ‘italiano. Doc. Al 100%.
E così possiamo dire che la nostra etnia, da Galileo Galilei a oggi, ha davvero inventato tutto ciò che c’era da inventare.

Famosissimo in tutti gli States –che gli ha sempre riconosciuto la paternità delle sue invenzioni-  il nostro novello Leonardo da Vinci è soltanto lievemente triste, per il fatto che in Italia nessuno lo festeggia. Per non parlare del fatto che non è neppure nota la sua attività, tantomeno la sua esistenza.
Si sa, nemo propheta in patria.
Tant’è vero che il nostro Leonardo formato 2011 è stato costretto ad andarsene per riuscire a farsi ascoltare, essere riconosciuto, trovare finanziamenti.

Ecco una bella storia, tutta, ma proprio tutta, italiana.
La storia della nostra Eccellenza.
Della parte migliore della nazione, la più creativa, la più pulita, la più efficace, quella di cui avremmo bisogno adesso per fare riemergere la nazione dal buio.

Si chiama Federico Faggin, è un veneto purosangue, dato che è nato a Vicenza il 1 dicembre del 1941 (sagittario).
E’ attualmente definito (in tutte le enciclopedie del mondo) “un fisico, un inventore italiano; la sua più importante e famosa invenzione è il microprocessore. E’ stato responsabile della progettazione e realizzazione dei primi 14 prototipi che hanno consentito l’invenzione del personal computer”.

Nel 1965 si laurea in Fisica a Padova summa cum laude, con la più alta media di voti in assoluto mai registrata. Gli offrono subito una cattedra ma lui rifiuta, preferisce lavorare nel mercato, fare esperimenti, dedicarsi subito alla ricerca applicata. 24 domande di assunzione di cui 23 respinte, in Italia si abbisogna di malleverie politiche. L’unica che gli concede un colloquio è la filiale italiana, in Lombardia, della SGS-Fairchild, che lavora per il dipartimento di fisica applicata della Stanford università in California. Finisce ad Agrate Brianza dove, in sei mesi –tra il marzo e il settembre del 1967- inventa e sviluppa la prima tecnologia per la fabbricazione dei circuiti integrati MOS (Metal Oxide Semiconductor) e progetta l’applicazione necessaria per inventare i primi due circuiti integrati commerciali MOS (ancora oggi usati). La direzione della filiale italiana riceve una lettera da parte della casa madre in California nella quale l’applicazione del giovane Faggin viene definita “assolutamente geniale, foriera di sviluppi impressionanti in grado di produrre una sensazionale svolta nel campo dell’elettronica applicata: we wanna that genius, just right here, and we want him here tomorrow” (vogliamo quel genio, lo vogliamo proprio qui da noi e lo vogliamo subito, domani mattina).
 E così, la direzione gli regala una borsa di studio per andare sei mesi in California
Tre mesi dopo, un’azienda privata, la Silicon Gate Technology lo assume e lui progetta per loro il primo circuito integrale ad uso commerciale e fabbrica (lo ha fatto proprio lui con le sue mani) dei circuiti integrati ad altissima velocità e a costo irrisorio. Rimane in California. Tre anni dopo, nel novembre del 1971, Faggin crea la tecnologia necessaria per produrre la creazione di memorie a semiconduttori e il primo microprocessore della storia. Oggi, nel 2011, in tutto il pianeta terra il 93% di tutti i circuiti integrati prodotti nel mondo usano la “silicon gate technology” firmata Federico Faggin.
Decide di rimanere in Usa.
Passa alla Intel che grazie a lui diventerà un gigante mondiale dell’informatica. Dopo tre anni si licenzia e si mette in proprio: fonda la Zylog, una sua personale azienda. Diventa il primo produttore al mondo di microprocessori. Nel 1979 inventa uno specifico dispositivo che poi vende ai giapponesi consentendo l’invenzione dei primi video-giochi. A Tokyo, al museo dell’elettronica c’è una sua gigantografia con la didascalia “Fabrizio Faggin, fisico di Vicenza, settentrione dell’Italia: inventore dei video-giochi”.
Nel 1986 Faggin fonda –insieme ad altri tre, i suoi finanziatori- la Synaptics e inventa il touchpad.
Nel 2001 inventa la nuova tecnologia necessaria per produrre la fotografia digitale. Viene assunto dalla Foveon che la commercializza e nel 2004 diventa l’amministratore delegato della società.
In una cerimonia commovente e di grande solennità, il 19 ottobre del 2010, “a riconoscimento dei meriti dello scienziato che più di ogni altro in assoluto ha contribuito all’invenzione, creazione, progettazione e applicazione dell’elettronica di massa applicata a scopi civili”  gli viene attribuita la National Medal of Technology and Innovation, primo e unico italiano ad averla mai ricevuta. E’ lo stesso presidente Usa Barack Obama a consegnargliela, ricevendolo alla Casa Bianca.
La Canon, la Nikon, la Pentax, la Konica, la Minolta, la Sony e la Olympus acquistano il suo brevetto per lanciare macchine fotografiche digitali.
Oggi, in California, hanno organizzato una grande festa di cervelloni in suo onore.
In Italia non sanno neppure chi sia, nessuno lo conosce.
Eppure è uno di casa nostra.

Questa è l’Italia: c’è Cosa Nostra ma c’è anche Casa Nostra.
Quando cominceremo a riconoscere, valutare e valorizzare la nostra eccellenza nazionale, sarà sempre troppo tardi.
Complimenti vivissimi a Federico Faggin e un ringraziamento da parte di tutti noi per contribuire alla diffusione nel mondo del genio italiano.

Raglia raglia Giovane Itaglia


8 commenti:

  1. hehehe
    come avevo appena scritto qui,
    http://sergiodicorimodiglianji.blogspot.com/2011/11/homo-novus-foemina-ridens-per-una-nuova.html#comment-form
    in italia c'e' il meglio ed il peggio perche' solo il meglio e' in grado di aiutare il peggio.
    :-)
    articolo super.

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  2. Grande Sergio. Grazie per avermi fatto conoscere questo genio
    Giuseppe

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  3. L'ho sempre detto che manca una spunta.

    Grazie ! Fai il quadratino con scritto grazie !

    Non posso spuntare divertente , interessante, eccezionale .

    Non ce la faccio .

    Invece mi va di dirti grazie per avermi detto quello che altri non hanno detto

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  4. Quoto Indopama e Yuma: articolo super e... per favore implementa il tasto "grazie".
    Ma forse è più bello scrivertelo per esteso: grazie.

    Aigor

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  5. Bella lì, m'è venuta un'idea per uscire dalla crisi.

    Ho letto in giro che i vostri amici del progresso e della crescita (leggi multinazionali), stanno brevettando degli organismi vegetali.

    Noi brevettiamo i cervelli italiani, potremmo tirarne fuori delle ottime royalties...

    guru

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  6. OFF TOPIC: Domanda che mis sta frasullano il cervello. E se il nuovo cattolicissimo giverno fosse nato in tempo pwr salvare don Verzè?

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  7. Aggiungo all'articolo:
    Il primo micorprocessore era "a 4 bit".
    La Zylog di Faggin progettò poi il famoso Z80 processore ("a 8 bit") su cui si basava il primo pc dell'IBM.
    All'Oivetti, distrutta definitivamente da de benedetti, aiutato da passera - attuale ministro delle Infrastrutture(sig!)- poi costruirono il primo pc "a 16 bit", l'M 24 che prese a schiaffoni quello dell'IBM...
    ... ma l'italietta nostra dovrà sempre stare sotto il tallone di zio sam (non per niente ci hanno "liberati"!).
    ....e la storia continua

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  8. Salve,
    sarebbe interessante sapere se questo signore credo nell'esistenza di esseri proveniente da altri pianeti. Sì, è un discorso serio. Chissà perché ma sono sicuro che lui ci crede anzi...

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