di Sergio Di Cori Modigliani
Qualche giorno fa avevo pubblicato un post relativo al rapporto tra vero e falso e tra bugia e falso. Utile –così almeno era ciò che pensavo- per poter riflettere, e quindi comprendere, le modalità di gestione, presentazione e manipolazione mediatica dell’informazione, entrata con le truppe scelte d’attacco nel nuovo trend attuale (derivato dall’applicazione di concetti teorici della programmazione neuro-linguistica) che consiste nel “produrre dei falsi dicendo una verità inoppugnabile e quindi creare uno stato di cose tale per cui è possibile usare dati e cifre oggettive che in realtà contengono surrettiziamente una interpretazione soggettiva, ottenendo come risultato quello di incanalare il fruitore su un percorso precedentemente pianificato per costruire una realtà linguistico-mentale parallela, del tutto fittizia, costruita virtualmente, e quindi facile da gestire, manipolare, indirizzare verso l’obiettivo psico-linguisticamente pre-determinato. Così facendo, l’individuo assorbe la nozione e la concezione di un evento X che lo porta a credere di aver appreso una Verità, mentre, è diventato un intermediario propugnatore di un clamoroso Falso, perché l’Evento Reale era Y. Di un problema reale che contiene all’origine dieci dati da elaborare, viene presentata una soluzione che fa riferimento soltanto al punto uno e due; in tal modo si presenta come soluzione qualcosa che nasce dall’occultamento, cioè dalla censura. Il fruitore viene convinto che è stata trovata la soluzione a un determinato problema, ma non sa che non gli è stato riferito neppure quale sia il problema. E non sa che gli sono stati forniti soltanto i dati (reali e oggettivi, quindi autentici) del punto 1 e del punto 2. Ma la costituzione del problema stesso (che lo identifica come “problema”) comporta il fatto di poter (e dover) avere a disposizione tutti i 10 dati base. Soltanto allora si potrà cominciare a discutere sulle diverse soluzioni possibili perché si avranno a disposizione gli elementi per poter risolvere l’incognita dell’equazione. Fintantochè non vengono messi a disposizione i 10 dati, non ci può essere una soluzione perché non esiste neppure il problema. Qualunque soluzione prospettata, quindi, diventa la figlia di un non-problema, e di conseguenza è una non soluzione. Così, si crea linguisticamente un Falso Autentico”. (Noam Chomski, 2002, grande mente occidentale, teorizzatore -nonché autore- della Teoria della Grammatica Generativa, considerato il più autorevole esperto planetario nella decifrazione dei codici di costruzione mediatica del linguaggio, professore ordinario al Massachussets Institute of Technology di Boston, Usa, nella cattedra di “Teoria del Linguaggio”).
Il trionfo di Mario Monti a Bruxelles appartiene a questa fase.
E’ un Falso pre-ordinato. Non è vero nulla.
Tant’è vero che era già stato ampiamente previsto da tutti i liberi pensatori, i più solidi tra i quali avevano addirittura azzeccato l’esatto minuto delle comunicazioni, l’esatta percentuale del rialzo nelle borse, le esatte parole usate nel testo collettivo, le esatte conseguenze che vedremo nei giorni a venire.
Aria fritta.
Dovevano arrivare fino al 10/15 settembre, quando si giocherà la vera partita. Tutto qui.
Se (perchè esiste un grande SE) gli Usa riescono a superare i mesi di luglio e di agosto indenni, la destra repubblicana che sostiene Mitt Romney (appoggiato con forza da Angela Merkel e da diversi importanti esponenti politici italiani, alcuni dei quali impensabili) andrà all’attacco frontale di Obama per cercare di vincere le elezioni presidenziali il 6 novembre. La posta in gioco non è soltanto la gestione del potere politico in Usa.
E’ la tenuta o meno della civiltà occidentale così come l’abbiamo conosciuta. Tutta la campagna elettorale di Obama ruota intorno a una minacciosa promessa, molto rischiosa, fatta ai suoi elettori quaranta giorni fa, che comincia ad avere orecchie anche dentro settori forti di Wall Street e della Confindustria statunitense: “Sarà la prima legge che varerò dopo essere stato rieletto: mettere il necessario bavaglio alla finanza speculativa per restituire alle banche e agli istituti di credito quella dignità sociale che hanno perso: essere la locomotiva di spinta e di credito delle aziende che producono e creano lavoro piuttosto che i loro strozzini, come avviene oggi in tutto il mondo. E la responsabilità è nostra. Possiamo cambiare. Dobbiamo farlo. E’ da lì che dobbiamo ripartire”.
Non è certo un caso che l’accentuazione della crisi in Europa si sia manifestata e verificata in misura allarmante dopo questo annuncio.
Non si sa se Obama (nel caso venisse rieletto) lo farà. Potrebbe non farlo e cedere alle inevitabili pressioni dell’alta finanza, questo lo sanno tutti. Anche la gran parte dei suoi potenziali elettori che sono in dubbio se votarlo o meno.
Ma potrebbe invece farlo. Il che lo rende pericoloso.
Come accadde nel 1932 quando Roosevelt andò al potere. Essendo un massone che proveniva da una certa specifica loggia di New York pullulante di membri che appartenevano all’aristocrazia finanziaria dell’epoca, tutti i marpioni pensavano che il neo-presidente si sarebbe messo d’accordo con tutti. E invece no.
Andò subito e impietosamente all’attacco contro la finanza speculativa imponendo al Congresso di varare una legge che imponeva la distinzione tra banche d’affari che davano credito alle imprese e banche speculative, trovando dei dispositivi che impedivano la contaminazione tra finanza pura ed economia finanziaria, due territori diversi e distinti. Impiegò un anno prima di riuscirci. In quell’anno, gli Usa attraversarono un guado rischioso e pericoloso, perché la finanza speculativa oligarchica anglo-americana disinvestì dagli Usa una cifra corrispondente ai valori di oggi pari a 2.000 miliardi di euro, spostandola in Germania. Sei mesi dopo aver vinto le elezioni, Adolf Hitler si trovò quindi tra le mani un inaspettato regalo: una massa impressionante di soldi cash really cash in valuta pregiata che gli consentì di far crollare l’inflazione, di far crollare lo spread rispetto ai bpt inglesi e americani, presentandosi al popolo tedesco come quello che aveva salvato l’economia e la dignità della nazione. Il resto è cosa nota a tutti, sappiamo come andò.
Nel 1933, per due mesi gli Usa traballarono, tramortiti dall’emorragia di capitali. Ma grazie al geniale piano di John Maynard Keynes, lo Stato si sostituì alla finanza privata e varò il più grande piano di massiccio investimento pubblico nazionale mai registrato nella Storia, tutto a debito del Ministero del Tesoro, piano che si rivelò talmente vincente, da trasformarsi in un autentico trionfo socio-economico, consentendo quindi agli Usa di diventare il potente impero che poi è diventato.
Il vero nodo e il vero problema, oggi è politico. La crisi non esiste neppure.
E’ un abile trucco di falsificazione per far passare una linea politico-economica senza dichiarare il proprio piano per timore di rivolte sociali e sollevazioni. I funzionari burocrati dei partiti nazionali che in ogni nazione europea sostengono le ragioni della oligarchia finanziaria sovra-nazionale, oggi svolgono la stessa funzione che nel 1780 in Francia veniva assolta allora dal clero, un’intercapedine di mediazione che consentiva a una retriva oligarchia di contenere il disagio consentendone il controllo sociale. La domanda (una volta affrontato il problema sulla base di ciò che il problema è davvero) consiste nel seguente quesito: vogliamo un mondo di produttori e schiavi, dove lo Stato è assente e diventa soltanto un filtro inter-bancario, sostituito da burocrati non eletti dal popolo che lavorano per la finanza speculativa, oppure vogliamo un mondo di imprenditori e salariati, i quali in un modo o nell’altro saranno costretti a raggiungere un accordo comune, al fine di creare lavoro, occupazione e crescita collettiva, laddove lo Stato fungerà da arbitro, sostenitore, propulsore e guida collettiva?
Sono due idee del mondo diverse e distinte. E sono due linee politiche opposte.
Nel 1937 un operaio tedesco guadagnava tre volte di meno di quanto non guadagnasse nel 1932. L’aspetto più inquietante e sbalorditivo del nazismo (di cui non si parla mai, se non in specifici libri di storia) fu la schiavizzazione immediata del mercato del lavoro. Un mese dopo l’invasione della Cecoslovacchia, venivano aperte 257 nuove aziende metal meccaniche tedesche che lavoravano a pieno ritmo con turni di 12 ore al giorno e dove gli operai erano cittadini ceki, identificati come prigionieri di guerra. Il punto centrale della visione politica del nazismo fu l’estensione in Europa del concetto di schiavismo, che consentì, allora, il crollo dei prezzi delle merci tedesche divenute altamente competitive e un gigantesco allargamento del consumo interno. La stessa cosa faceva il Giappone in tutto il sud est asiatico.
Il vero problema è questo. E non va né aggettivato né ingigantito da fuorvianti e pericolose aggiunte di carattere ideologico.
E’ stato posto sul tavolo delle trattative, quest’aspetto, a Bruxelles?
Naturalmente no.
E’ stato posto l’accento sulla necessità delle imprese di vedersi abbattere le pesanti aliquote imposte dallo Stato nel nome del pareggio di bilancio allo stesso tempo erogando crediti garantiti alle aziende che assumono mano d’opera?
Naturalmente no.
E’ stato messo l’accento sulla necessità inderogabile di varare un massiccio piano di investimento pubblico immediato per la creazione di infrastrutture, dando vita a un vorticoso, nonché dinamico, movimento di capitali tale da rilanciare il ciclo produzione-consumo?
Naturalmente no.
E’ stato messo sul tavolo il dibattito sulla assoluta quanto immediata necessità di varare un piano di investimento finanziario europeo nel campo dell’istruzione pubblica e della ricerca scientifica per consentire alle giovani generazioni (la classe dirigente di domani) di impossessarsi delle armi del Sapere e della Cultura?
Naturalmente no.
E’ stata fatta una comunicazione congiunta con l’ente viennese europeo che si occupa della lotta contro la criminalità organizzata per spiegare quali misure intendano adottare contro la proliferazione di mafiosi all’interno dei consigli di amministrazione delle più importanti banche dei paesi membri dell’euro?
Naturalmente no.
E’ stato messo sul tavolo un progetto di massiccio investimento pubblico, finanziato dal fondo salva-stati, dove le banche assolvono il ruolo di semplici mediatori, per consentire la salvaguardia e ristrutturazione di tutto il tessuto idro-geologico nelle dissestate coste mediterranee devastate dalla speculazione edilizia in Grecia, Slovenia, Italia, Francia, Spagna, Portogallo, contribuendo a risolvere in una botta sola quattro problemi: aziende che lavorano, crescita dell’occupazione, salvaguardia del patrimonio nazionale paesaggistico e urbano, e rilancio del turismo?
Naturalmente no.
E’ stato messo sul tavolo e poi presentato in maniera congiunta insieme a ufficiali dell’interpol la necessità di varare immediatamente un sistema di certificazione europeo ufficiale, per tutte le società finanziarie attive, in modo tale da controllare con millimetrica esattezza da dove provengono gli investimenti speculativi sui derivati, quali siano di provenienza lecita e quali no, così da poter presentare a ogni singolo stato dell’Unione Europea –e ai rispettivi ministeri del tesoro- la mappatura totale che rivela il vero e autentico stato dell’investimento speculativo in derivati e in tal modo poter affrontare ogni attacco speculativo finanziario esterno all’euro schiacciando un semplice pulsante, e quindi automaticamente evitare ogni gioco perverso sull’andamento del differenziale spread?
Naturalmente no.
Questi sono (alcuni) dei dati reali che appartengono ai problemi reali dei paesi reali dell’Europa reale.
Quindi, non hanno parlato dei problemi reali.
Quindi, le loro parole non sono relative alle soluzioni reali.
Se non c’è il problema, non può esserci una soluzione.
Si tratta quindi della presentazione di un Falso.
La neuro-linguistica non è una opinione, è la scienza esatta che si occupa della decifrazione nel rapporto tra linguaggio e pensiero nella mente.
Hanno parlato di un falso problema e hanno offerto una falsa soluzione.
L’importante è saperlo, per salvaguardarsi.
Auguro a tutti un buon week end fresco e riposante.
Soprattutto a Mario Balotelli, perché domani sera tiferò per lui e per l’Italia.
Lui, è un Mario reale.
Lady Gaga no, ha pure una voce da cornacchia gracchiante.
Mario Balotelli: oy yeah!
Il ragionier vanesio: per carità di Dio!
caro sergio
RispondiEliminapurtroppo la gigantesca campagna mediatica pro monti ha avuto il suo effetto,
l'inganno ed il falso non sono stati compresi,
è stato presentato come il grande trionfatore sulla germania e la massa ha abboccato, anche grazie al berlusca (cosa gli hanno dato in cambio ?),
monti era in caduta libera nei sondaggi ora ha ribaltato la situazione,
sondaggio su libero.it: il 53 per cento ora vuole che resti fino al 2013,
il quotidiano Libero ha ribaltato la sua linea editoriale,
fino ad un giorno fa lo volevano vedere morto (politicamente s'intende) ora pure loro gli fanno le fusa, si sono sputtanati, perchè ?
e monti approfitterà di tutto questo per spremerci ancora e cinesizzare i lavoratori,
purtroppo non c'è nulla da fare,
ci sono forze contro le quali non si può far nulla,
lo faranno anche presidente della repubblica
vedrai
Io sono profana e ingenua ma non capisco perché mai Obama, per fermare la finanza speculativa, deve promettere le azioni correttive dopo la sua seconda elezione e non agire subito: magari avrebbe un gran consenso immediato proprio perché efficace ADESSO, sotto la sua piena responsabilità.
RispondiElimina"Sarà la prima legge che varerò dopo essere stato rieletto: mettere il necessario bavaglio alla finanza speculativa per restituire alle banche e agli istituti di credito quella dignità sociale che hanno perso: essere la locomotiva di spinta e di credito delle aziende che producono e creano lavoro piuttosto che i loro strozzini, come avviene oggi in tutto il mondo. E la responsabilità è nostra. Possiamo cambiare. Dobbiamo farlo. E’ da lì che dobbiamo ripartire”.
Il popolo americano è più ingenuo di me? Spera davvero che farà quel che promette?.....
Il popolo americano è più ingenuo di me? Spera davvero che farà quel che promette?.
EliminaSpero solo che non sia ingenuo come quello italiano che per 17 (diciassette) anni ha creduto ad un buffone furbastro che ad ogni elezione prometteva riforme che mai poi ha fatto pur avendone forza ed occasione per farle.
"Sarà la prima legge che varerò dopo essere stato rieletto: mettere il necessario.." è possibile avere la fonte di questa dichiarazione?
Eliminagrazie e un saluto a Sergio per il suo ottimo blog.
Michele
Sergio un altro bell'articolo, ottimo, sostenuto da fatti e dati REALI!
RispondiEliminaIl popolo americano e' molto meno ingenuo di quanto ci e' dato sapere...Obama ha provato subito dopo la botta del 2008 a fare qualche accenno a leggi che mettessero i freni ai delinquenti della finanza. Non gli e' stato possibile farlo e, credo, non gli sarà mai possibile perché oggi gli USA non sono quelli del 32 e non c'e' un nuovo Keynes.
Modigliani questo suo articolo mi é piaciuto molto ed in particolare in due punti specifici, qui:
RispondiEliminaI funzionari burocrati dei partiti nazionali che in ogni nazione europea sostengono le ragioni della oligarchia finanziaria sovra-nazionale, oggi svolgono la stessa funzione che nel 1780 in Francia veniva assolta allora dal clero, un’intercapedine di mediazione che consentiva a una retriva oligarchia di contenere il disagio consentendone il controllo sociale.
ASSOLUTAMENTE D'ACCORDO. E la Gran Bagascia ci sta riprovando oggi
La domanda (una volta affrontato il problema sulla base di ciò che il problema è davvero) consiste nel seguente quesito: vogliamo un mondo di produttori e schiavi, dove lo Stato è assente e diventa soltanto un filtro inter-bancario, sostituito da burocrati non eletti dal popolo che lavorano per la finanza speculativa, oppure vogliamo un mondo di imprenditori e salariati, i quali in un modo o nell’altro saranno costretti a raggiungere un accordo comune, al fine di creare lavoro, occupazione e crescita collettiva, laddove lo Stato fungerà da arbitro, sostenitore, propulsore e guida collettiva?
Sono due idee del mondo diverse e distinte. E sono due linee politiche opposte.
Verissimo e fissaimoci nella testa che la SECONDA soluzione è realista e pragmatica. La PRIMA é pura Utopia e come tale se non ostacolata porterà alla tragedia immane.
E poi ancora qui:
Il punto centrale della visione politica del nazismo fu l’estensione in Europa del concetto di schiavismo, che consentì, allora, il crollo dei prezzi delle merci tedesche divenute altamente competitive e un gigantesco allargamento del consumo interno. La stessa cosa faceva il Giappone in tutto il sud est asiatico.
Non lo sapevo ma bene spiegano la vera ragione perchè si arrivò allo scontro.
Altro che complotti giudo-pluto-massonici.
W l'Occidente, w l'Illuminismo e ciò che di buono (c'è anche del cattivo da rigettare) ha portato al mondo.
Il punto centrale invece è da sempre il Vaticano, e i possenti Gesuiti che gestiscono i suoi tesori e ne costituiscono l'ossatura d'acciaio, a costo della morte (altrui) con l'eliminazione fisica di chi ostacola il loro percorso di potere.
RispondiEliminaTutti i presidenti degli USA sono gesuiti.
Tutti i governanti dei Paesi occidentali e anche non sono di deriva gesuitica quando non mediocri studenti delle loro università.
Le università gesuitiche sono il calderone da cui pescano i loro molli e squallidi esecutori d'ordine.
Decidono chi può entrare in politica e chi deve fare il passacarte.
Decidono i CdA delle Banche, Fondazioni, istituzioni finanziarie ecc.
Si passa attraverso loro per qualunque cosa che puzzi di potere.
Guai anche a parlarne in pubblico, però, o per vaghi cenni ai media asserviti
E la Madonna!
EliminaI Gesuiti. Ma non erano i pluto-giudaico-massoni affiancati dai Rettiliani?
sarebbe interessante sapere chi sono i politici italiani,soprattutto quelli impensabili( quindi del PD?),che appoggiano segretamente l'elezione di Romney. Certo è che la sinistra è una delusione continua... :(
RispondiEliminasergio di cori a volte dice delle cose interessanti ma anche lui fa parte del carro mediatico e perciò le miscela con mezze verità, supposizioni, affermazioni eclatanti e non dimostrabili o non dimostrate,
Eliminaa volte usa pure lui una tattica tipica dei media quella di fare affermazioni senza citare le fonti
per cui bisognerebbe andarsele a cercare e siccome non tutti lo fanno molti gli credono sulla parola,
insomma recita la sua parte in un teatrino di cui noi siamo gli impotenti spettatori,
non bisogna prenderlo troppo sul serio ma cercare di secernere anche con lui il grano dal loglio,
e poi è uno trino anzi di più è plurimo
ma nonostante tutto questo blog merita di essere visitato
però attenzione per lui come per tutti vale un principio di prudanza: non fidarsi mai
detto però da un anonimo non è carino (marco Giannini)
EliminaE' dura....io ho perso speranze e più o meno chiuso il mio blog...lo veda.Si chiama www.marcogianninisel.ilcannocchiale.it
RispondiEliminaSono uno "scienziato" non un economista ma mi son dato un enorme da fare per comprendere e diffondere.
Purtroppo anche chi come me percepisce i fili sottili delle energie a volte si spreme troppo.
Ricordi a Gioele di rispondere alla mia mail.
Cordialità
Marco, non bisogna perdere la speranza. La battaglia e' dura, la guerra e' lunga, ma solo uniti nella comunicazione e nell'informazione si potranno diffondere le notizie che ci vengono nascoste e cosi' creare consapevolezza tra tutti i cittadini. Purtroppo la nostra Italia ieri sera ha abbassato la testa sotto il tiro delle bordate spagnole, meglio cosi', almeno non dovremo assistere ai teatrini messi in scena da Vespa & CO.; le orecchie e gli occhi di tutti saranno aperti ed attenti e spero che sempre piu' cittadini abbiamo voglia di ascoltare la verita', spegnendo la tv e bruciando i quotidiani nel camino.
RispondiEliminaRispondo brevemente all'anonimo che addita l'autore di quest'articolo come parte del sistema mediatico (sara' forse anche vero...non so...). Gentile anonimo, tu hai fatto la fatica di fare la ricerca che rimproveri non essere stata fatta?
Viva l'Italia.
PS Scusate il Nick, ma e' il profilo google con il quale accedo al mio blog
ecco i primi missili
RispondiEliminahttp://www.spiegel.de/international/europe/review-of-german-press-commentaries-on-outcome-of-eu-summit-a-842106.html#ref=rss?utm_source=twitterfeed&utm_medium=twitter
Dall'altra parte del globo in america si inizia a parlare
di vera e propria guerra.
Già. Lo stato. Ma cosa sarà mai questo stato. Ma chi se ne frega.
RispondiEliminaMica roba da mangiare. Eppure ogni volta che mi siedo a mangiare sento rumore di mascelle accanto a me. Smetto di masticare e non lo sento più. E' solo un'impressione. Ricomincio a mangiare e ritorna.
E' solo un complotto, un impressione, sensazioni. Il mio amico, quello scemo mi ha detto che e' la gallina delle uova d'oro. Basta aumentare di 1 centesimo una tassa e la gallina subito ti caga li miliardi buoni pronti a spendere. E' fantastico, per giustificare una tassa basta dire che hai bisogno di più' tasse se no la gallina muore. Fantastico.
Devo andare dal dottore, ogni giorno sento sempre più rumore, come se le mascelle intorno a me fossero in aumento. Fantasie. Solo fantasie. Ho detto a mia moglie di comprare un po' più di pane, mi alzo ormai da tavola con ancora un certo vuoto. -E allora lei mi ha detto: Dammi più soldi, non hai idea di quanto costa il pane adesso.
Due pere sta donna, non so più perché' l'ho sposata.
Apro il giornale e leggo della spending review. Fantastico, tagliano
200 parlamentari. Ma il mio amico, quello scemo, (ma perché io ho solo amici scemi), mi dice- si, ma poi fanno un'altro parlamento e alla fine i tagli saranno solo di 40 parlamentari.
Ma e' pur qualcosa!
Si, indica che sono un po' nervosi, un nuovo parlamento significa anche assumere nuovi uscieri, parrucchieri, pedicure, dattilografe e cosi via. Significa che preferiscono ammazzare qualche vecchio amico e aumentare il numero dei servi. La sicurezza innanzi tutto.
Ma questo e' scemo, ma perché' sto qua' a raccontarvi di lui.
Ma visto che sono qui, non e' che quando mangiate non sentite anche voi qualche rumore. Una strana sensazione. Tipo d'ospite non invitato
che felicemente mangia seduto accanto a voi. Invisibile e pur presente.
Sono Marco.
RispondiEliminaGrazie per le belle parole.
A volte le energie si abbassano ma nel non sentirmi più solo nella lunga guerra, ma anzi compreso, il mio blog ritrova nuovo vigore.
L'altra sera mi autodefinii clandestino in patria e sincronicità ha voluto che qua trovassi scritto "esule in patria"...ecco quando dico di qualcosa nel dna, di affinità sottili e immense. Quando avviene e si concretizza, allora forse faccio parte anche io di un disegno che può resistere, adesso avanzare e ancora avanzare e cambiare le cose in modo epocale come frammenti di spazio/tempo che appaiono, scompaiono e appaiono. Si muovono ... in trasparenza.
Ho cambiato nome al mio sito che adesso è www.marcogiannini1975.ilcannocchiale.it
Adesso ha anche un sottotitolo perchè solo chi apre gli occhi può osservare e buttare i quotidiani nel fuoco :D .
Cordialità
Marco
ti faccio tanti auguri sinceri; uscire fuori dall'isolamento e dall'avvilimento è fondamentale; dobbiamo avere pazienza e tessere insieme una rete. Il disegno, di cui tu parli, ha senso soltanto se è comune e basato sul concetto di "insieme".
Eliminahttp://www.rivieraoggi.it/2012/07/04/146870/mario-monti-toglie-la-rete-al-trapezista/
RispondiEliminaLinkato grazie!
Grazie Sergio.
RispondiElimina(Marco Giannini)