martedì 8 novembre 2011

Le femmine ucraine protestano in Italia contro gli europei di calcio: "sono una copertura per gestire il traffico illegale di ragazze da avviare alla prostituzione"

di Sergio Di Cori Modigliani

Le “Femen” non mollano, anche se nessuno dà loro alcun credito. Io sì.
Le trovo rumorose e simpatiche. Danno davvero fastidio, non vi è dubbio, tant’è vero che tutte le segreterie dei partiti politici italiani si sono passate le consegne di non far loro pubblicità in alcun modo. Perché al di là delle apparenze volutamente scollacciate, compiono un egregio lavoro di giornalismo investigativo, denuncia della doppia piaga dello schiavismo sessuale di ragazze dell’Europa dell’est in Italia e dell’organizzazione e gestione del turismo sessuale degli italiani: vera e propria multinazionale imprenditoriale.
Veniamo alla notizia: domenica scorsa 6 novembre, a Piazza San Pietro, in Roma, mentre il Papa recitava l'Angelus, una decina di ragazze del gruppo Femen ha inscenato una delle loro modeste, quanto esilaranti proteste. Chiariamo subito che cos’è il gruppo “Femen”: è una organizzazione di donne ucraine residenti in Italia, militanti attive nel fornire aiuto logistico, economico, psicologico e legale alle ragazze del loro paese portate con la violenza (o con una trappola truffa) in Italia per avviarle alla prostituzione. Inoltre, svolgono un’azione di monitoraggio e sono in collegamento con la sede centrale (a Kiev) per cercare di fare tutto il possibile al fine di bloccare il fenomeno all’origine. Di solito si comportano così: vanno in un gruppo ristretto (al massimo dieci) in luoghi di alto impatto mediatico, con cartelli nascosti sotto il cappotto. A un certo punto si tolgono il soprabito e rimangono in topless, o addirittura in nudo integrale, inalberando la loro protesta, con il loro logo, la scritta in alto in lingua inglese  “Freedom for the women from slavery” e approfittando della immediata confusione per distribuire dei piccoli pamphlet informativi di denuncia, zeppi di nomi, date, dati, cifre, approfittando della sorpresa generale. Il loro obiettivo dichiarato è riuscire a portare all’attenzione pubblica la tragica situazione della loro etnia, con specifico riferimento alle donne in età tra i 13 e i 23 anni. In questo caso, la polizia ha bloccato quattro di loro a metà di via della Conciliazione, (avevano avuto una soffiata) arrestandole, ma una di loro è riuscita a denudarsi rimanendo in topless. La ragazza (Ilonka Krapocenko) indossava una camicetta trasparente di organza nera che è riuscita a sfilarsi inserendosi in mezzo a un gruppo di esterrefatte monache polacche. Sono state tutte arrestate e poi rilasciate in serata. Altre sei di loro erano reduci da 24 ore in gattabuia in seguito alla loro protesta a Piazza San Giovanni, a Roma, nel corso della manifestazione del PD di domenica scorsa. In quell’occasione tre erano all’improvviso comparse completamente nude, verniciate una di bianco, una di rosso e un’altra di verde, mentre la quarta in topless aveva sulla schiena un cartello sul quale era scritto “guardate pure porci, tanto oggi è domenica ed è gratis”. Essendo tutte loro delle giovani atletiche e molto attraenti, riescono sempre per attirare la curiosità del pubblico circostante. Ma la loro protesta non riesce ad arrivare ai media. Vengono censurate da tutti.
Recentemente si stanno accanendo, perché compaiono quasi ogni giorno.
Mi sono incuriosito. Glie l’ho chiesto.
“La nostra protesta è tesa a denunciare l’ipocrisia del governo e dei partiti politici italiani che alimentano il giro della prostituzione delle ragazze ucraine in Italia invece di combatterla “ ha spiegato Ilonka “abbiamo presentato diversi studi in proposito e stiamo organizzando una protesta il cui fine consiste nel lanciare un sciopero del tifo agli europei di calcio del giugno 2012”.
Le ho chiesto il perché.
“Perché gli euro di calcio si svolgeranno in Polonia e Ucraina e tutto il sistema di ricezione turistica è passato sotto il controllo della mafia locale d’accordo con la mafia italiana e la camorra che gestiscono i pacchetti delle agenzie turistiche nelle quali si vendono i biglietti per lo stadio, la sosta in albergo e le giovani prostitute in camera. Hanno addirittura trovato un sistema per garantire i maschi che vanno con il figlio o la moglie, con la scusa di organizzare un tour culturale per la moglie. Hanno già venduto migliaia e migliaia di pacchetti all inclusive. Questi campionati europei di calcio, in verità, non sono altro che una scusa per lanciare alla grande il turismo sessuale di massa degli italiani nella nostra patria. E’ un vero schifo. Noi pretendiamo che la stampa si occupi d noi e ci piacerebbe che le organizzazioni istituzionali europee indagassero ufficialmente sulla questione. E’ semplicemente disgustoso”.
Le cifre fornite dalle ragazze di “Femen” sono allarmanti, rivelando anche un fenomeno inquietante, oltre che clandestino e illegale, celato dietro apparenti attività legali.
“Solo quelle che noi abbiamo individuato sono circa 250, tutte localizzate in Friuli, Veneto e Romagna” spiega sempre Ilonka “sono società commerciali di comodo, con impiegati assunti che in apparenza si occupano di import-export. In verità gestiscono il traffico di ragazze ucraine in Italia. Adesso le acquistano su commissione. Prendono le ragazze in patria, le sequestrano, le portano in Italia, le “lavorano” e quando sono pronte le vendono. O le lanciano come escort, o a battere per le strade e nelle discoteche o addirittura le vendono con specifici contratti: c’è chi paga anche 40.000 euro in contanti, tutti cittadini italiani dall’aria per bene. Rendono più della cocaina e ci sono molti meno rischi. Alcuni le sposano pure. E c’è la garanzia annessa, come se fossero una macchina. Se la ragazza protesta, si chiama un numero di telefono e in meno di mezz’ora arriva un maschio ucraino, una belva, che le massacra di botte. A voi sembra tollerabile una cosa del genere? E voi, qui in Italia non vi vergognate all’idea che nel vostro paese esistano situazioni come queste? Non vi sembra il caso di parlarne, magari una sola volta, in uno dei vostri talk show televisivi? Magari darci la soddisfazione di spiegare agli italiani il perché e come mai i campionati europei di calcio si facciano in due nazioni sfigate che in teoria non avrebbero neppure i soldi per costruire un campetto da tennis?. Siamo costrette a protestare in questo modo perché sembra che sia l’unica cosa che a voi italiani suscita curiosità: un ammasso di culi e di tette ballonzolanti. Noi ve lo facciamo pure vedere, ma almeno leggete il librettino che vi consegniamo”.
No comment.
Le ho promesso che avrei scritto un post sulla vicenda.


7 commenti:

  1. Che infinita tristezza.
    Ormai gli italiani nel mondo vengono considerati cerebrolesi guidati perennemente dal proprio organo sessuale.
    Per rilassarsi poi hanno la De Filippi e per informarsi Minzolini o Belpietro.
    In Italia gli incubi non si manifestano durante il sonno, ma ad ogni risveglio.

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  2. Scusa sergio, ma io questa storia delle ragazze costrette a prostituirsi, non me la bevo, tantomeno se polacche, o ucraine.

    Insomma, parliamo del mestiere più antico del mondo...

    È ovvio che ci sono organizzazione criminali che sfruttano il fenomeno, fornendo contatti, logistica, etc., come in OGNI COSA.

    Se mi dicessi delle badanti, potrei anche capire, anche se lo trovo un fenomeno umiliante per tutti, ma qui stiamo parlando di un'autentica invasione di ragazze che vengono in Italia a fare "la professione", sperando di trovare un gonzo ricco che se le sposi.

    Intendi, non è un giudizio morale, il mio, io penso che ognuno sia libero di comportarsi come meglio crede nel rispetto degli altri.

    Tutte belle e slanciate fanno lo strip di protesta, ma dai.....................

    guru

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  3. Se vengono e decidono loro pùò anche starmi bene, se le rapscono e le portano con la forza no.

    La denuncia per l'Organizzazione poi è molto importante

    Giusta la domanda da farsi relativamente ai soldi per il campetto da tennis

    Questo conferma ancora una volta chi sia il vero nemico e quale la sua capacità di essere transnazionale

    Grazie Sergio per questo post. Perchè non lo mandi alla Gabanelli?

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  4. E' più che disgustoso...
    E temo che il fenomeno non tocchi esclusivamente l'Italia.
    A ogni livello, - intendo ogni settore produttivo/economico - il nuovo schiavismo è in aumento e tocca tutta la democratica Europa.
    Credo per questo che bene fanno le Femen ad attirare con ogni mezzo l'attenzione sulla schiavitù sessuale, che esiste nonostante le convinzioni di guru (I'm sorry guru, basta informarsi per smetterla di pensare che questo genere di professione sia una libera scelta).
    Si tratta della schiavitù più proficua, più diffusa e meglio digerita e tollerata , forse non per caso (è così facile accantonare il probema giustificandosi con la vecchia storia che è ilmestiere più vecchio del mondo e si tratta di una loro scelta, no?)
    Immagino - dato che mi sembrano brave e molto attive - che siano già al corrente che esiste Anti-Slavery International, forse la più antica e consolidata associazione che opera nel mondo contro i nuovi schiavismi, portando da una parte aiuto alle persone, cioè ai nuovi schiavi di cui non vogliamo sapere niente perché disturbano la nostra idea di mondo civile che invece tanto civile non è, e dall'altra facendo campagne di informazione e denuncia del fenomeno purtroppo in costante crescita.
    Questo, in ogni caso, il link al sito da contattare:
    http://www.antislavery.org/english/

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  5. No, guarda, i casi di rapimento e costrizione alla prostituzione sono casi limite, riferiti sopratutto a ragazze africane.

    La Polonia, con rispetto parlando, non è il Burundi (anzi, me la danno in forte crescita) e ti assicuro che le ragazze vengono qua sapendo qual'è la loro mission.
    Certo, una volta entrate nel giro, non è semplice uscirne, ma questo vale per ogni contatto che si ha con la "malavita".

    Anche i "vu cumprà" sono gestiti da organizzazioni criminali e tutto ciò è deplorevole, ma tant'è.

    guru

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  6. guru
    Mon ho conoscenza diretta della reale situazione, quindi non ho elementi per dire cosa sia vero e cosa no.
    Tanto meno su situazioni limite, appunto, dove sapere chi o cosa non mi pare alla portata di chiunque.
    Certo è che il fenomeno di riduzione in schiavitù sessuale non riguarda solo l'Africa, su cui qualcosa si sa per inchieste e denunce di varie associazioni che di questo si occupano.
    Sui paesi in crescita, che solo per questo dovrebbero escludere il fenomeno, mi pare un azzardo l'affermarlo.
    Da quel che leggo su Anti-Slavery International, la schiavitù sessuale è in aumento in tutti i paesi civilizzati dell'Europa.
    E quasi sempre le vittime provengono proprio dai paesi dell'ex unione sovietica (ma non solo, anche l'America Latina non scherza con il traffico di esseri umani da ridurre in schiavitù).
    Ora, per dire, quelli di Anti-Slavery hanno in piedi una camoagna in Inghilterra e su Londra in particolare, proprio per un aumento dello schivismo sessuale in vista dei Giochi Olimpici del 2012.
    Questo dettaglio ha delle coincidenti assonanze con quanto racconta questa intervista di Sergio.
    Per questo non ho alcuna difficoltà a credere sia vero.
    Ma anche fosse solo verosimile, mi pare che non possa essere liquidato dicendo che le ragazze vengono qua sapendo qual è la loro mission .
    Ma la mission di chi compra, è che si tratta sempre e solo delle leggi della domanda e dell'offerta? Insomma, è il mercato, bellezza ?
    Forse per alcune sì, ma fatico a crederlo.
    Non è che accantoniamo velocemente ciò che crea disagio alla nostra idea del mondo?
    Troppe ne ho lette e viste e sentite, per non tenere le orecchie e la coscienza in ascolto...

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  7. Almeno riguardo alle minorenni credo che il problema di sapere se sono consenzienti o meno non si ponga e per spiegarmi meglio vi farò un esempio atipico (atipico per la scarsa diffusione di queste notizie): vent'anni fa ho conosciuto a Caracas un ragazzo bellissimo che aveva evidenti problemi psicologici, tipo che non guardava mai la gente negli occhi e non riusciva quasi ad avere rapporti sentimentali o sessuali perchè in qualche modo 'fuggiva' dal contatto umano, poi suo cugino mi ha raccontato che da ragazzino era entrato in un giro di prostituzione per donne ricche e che per anni era rimasto legato a quell'ambiente perchè si guadagnava bene ma quando ne è uscito non è riuscito a riprendere la sua vita normale, dato che nell'adolescenza ci si forma in parte il carattere, e che si isolava, non si lasciava avvicinare... In un paese dove la comunità tra vicini è fortissima e restare isolati è considerato il peggio del peggio. Per questa ed altre ragioni penso che la prostituzione sia solamente dannosa, per principio, e vorrei anche dire che continuando ad affermare che è il mestiere più antico (bugia, ci sono dati storici che smentiscono ciò) non facciamo altro che peggiorare la situazione rendendola endemica, detto ciò, sto diffondendo il post senza foto perchè l'iniziativa mi pare molto lodevole ma il metodo non mi entusiasma, seguirò questo blog, saluti :-)

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