martedì 29 novembre 2011

"Abbasso la libertà". In memoriam di Ken Russell, grande Maestro.

di Sergio Di Cori Modigliani

Quarant’anni fa, nel 1970, le discriminanti sociali erano meno nette e marcate di oggi, anche se apparentemente può sembrare il contrario. Dal punto di vista politico ed economico le divisioni e le contrapposizioni di allora –con gli occhi di oggi- risultano primitive, quasi infantili. Da una parte i comunisti e dall’altra i fascisti; da una parte chi voleva abolire la proprietà privata e chi la sosteneva, i credenti e i laici, gli integrati e i capelloni (allora li chiamavano così).
In verità, era una società molto più ricca di stimoli e di suggestioni di quella di oggi, ma soprattutto molto più trasversale e complessa. Con gli occhi del 1970, infatti, è la nostra odierna civiltà che appare primitiva e infantile: quelli che odiano le banche e quelli che le vogliono sostenere; i neo-liberisti oligarchi da una parte e dall’altra tutti gli altri. Culturalmente parlando, oggi, non esiste poi nessuna discriminazione. Tant’è vero che due tra le società più ricche in assoluto (sia economicamente che soprattutto culturalmente, sia come tradizione storica che come produzione di pensiero evolutivo) la Francia e l’Italia, non offrono più né scrittori, né registi, né pittori, né pensatori “forti”, autonomi e indipendenti, accessibili alle masse. Chi produce pensiero o cultura o arte, oggi –e quindi si chiama fuori dal coro infantile- viene relegato alla’inevitabile condanna dell’isolamento, a quello che il sistema vigente definisce (con termine nazista) “un prodotto di nicchia”, una specie di bollo di condanna a morte per l’autore.
Sono i Grandi Gulag di questa Guerra Invisibile, giganteschi campi di concentramento (reali, realissimi anche se fisicamente inesistenti) nei quali vengono mescolati -.proprio come in Siberia e ad Auschwitz- tutti insieme cattolici e marxisti, liberali e moralisti, liberi pensatori e produttori di arte cultura e mestieri, condannati alla kafkiana impossibilità di poter avere accesso al mercato: il Grande Paradosso Surreale sul quale è fondata l’idea politica che sorregge la classe dominante planetaria. Infatti, proprio nel momento in cui il neo-liberismo raggiunge l’acme del suo massimo splendore oligarchico, abbattendo il welfare con il nuovo Moloch totemico dello spread, del pareggio di bilancio e della spesa pubblica, e il popolo osanna la vittoria dei propri padroni predatori…proprio nel momento in cui il Dio Mercato e il Totem Business sembrano aver conquistato l’affermazione di una nuova religione basata su discussioni e confronti che ruotano tutte intorno al Denaro, ebbene, agli artisti, agli intellettuali, ai liberi pensatori, agli scienziati, viene negato l’accesso al mercato (in teoria liberissimo) e quindi la società vive pensando che loro non esistano più.
La Guerra Invisibile non può che produrre Gulag Invisibili-
Si sono impossessati della parola “libertà” per ucciderne il valore simbolico.
Oggi i “liberisti” sono i veri assassini della libertà d’espressione.
Non è un caso che in Italia il livello più basso e indecoroso della professione giornalistica si manifesti sulle pagine di un quotidiano che si chiama per l’appunto “Libero”.
Quindi abbasso la libertà.-.
Anche a Berlino nel 1941 pensavano che gli ebrei, gli omosessuali, i democratici, i disabili, gli strenui oppositori, fossero spariti, magari ingoiati dall’imbuto della Storia. Anche a Mosca nel 1980.

Le persone diciamo così “normali”, oggi, non sanno neppure che esiste la cultura, l’Arte, il dibattito tra correnti di pensiero, il confronto tra realtà diverse. Perché il Potere ha assunto il controllo della Parola e del Verbo, della produzione e diffusione dell’Immagine, distorcendole, deformandole, disossandole e quindi –inevitabilmente- sottraendo sia alla Parola che al Verbo che all’Immagine la loro forza più dirompente in assoluto: il SENSO.
Da un punto di vista strettamente semiologico (laddove teoria e pratica si incontrano) si potrebbe dire che noi viviamo dentro un’attuale “complessità insensata”.
Il vero Nemico, per le oligarchie al potere, oggi, è “colei/lui che produce Senso e Significato”. Chi lo fa, finisce nel campo di concentramento dell’isolamento, deve essere bandìto, non deve avere accesso al mercato. Il Senso, infatti, è pericoloso: produce pensiero. E Il pensiero, una volta libero, può abbattere qualsivoglia sistema.
Non è più controllabile.
Basterebbe un esempio piatto preso dall’attualità economica italiana (la più seguita, non a caso) che è un utile termometro della temperatura socio-psichica del nostro equilibrio.
Nel parlamento italiano, l’unica forza di opposizione è rappresentata dalla Lega Nord al grido di “no al governo delle banche”. In Lombardia il 72% dei consigli di amministrazione delle banche (calcolo effettuato analizzando 475 istituti di credito) sono in mano alla Lega. Le banche del nord seguitano a elargire mutui agevolati, prestiti non garantiti, sovvenzioni, sponsorizzazioni a militanti della Lega che dichiarano di essere loro oppositori: non ha alcun senso (agli occhi di uno che vive nel 1970).
Ha senso nel 2011, appunto.
Oggi, il Potere viaggia attraverso il controllo totale delle parole, immagini, significati, adattandoli ai loro piccoli interessi di bottega.
Nel 1970, la società era molto ma molto più complessa.
In quello specifico anno, infatti, in Europa occidentale, la discriminante sociale trasversale diventò “quelli che amavano “Donne in amore” di Ken Russell e quelli, invece, che lo detestavano o si rifiutavano di andarlo a vedere”.
Fu (spiegato con i termini di oggi) la prima grande icona cult di massa.
Fu dirompente, sorprendente, inaspettato. Se fosse esistito facebook, dopo un mese dall’inizio della sua programmazione, sarebbe sorto il gruppo “per tutti quelli ke hanno visto donne in amore più di cinque volte nell’ultimo mese e vogliono ancora andare a rivederlo”.
Allora, era normale e “sensato” telefonarsi per proporre “ciao, che fai, sabato? Io vado a rivedermi donne in amore, vieni con me?”.
Tuttora è considerato il prodotto cinematografico che ha avuto la più alta forbice economica nel rapporto costo/profitto: 1: 80. Guerre Stellari è arrivato a 1:38. Titanic a 1:42.

L’autore, ieri mattina, se n’è andato per sempre, confermando la sua totale fedeltà rigorosa a se stesso, alle sue idee, alle sue visioni. Soprattutto, dimostrando che enorme Senso abbiano avuto i suoi film (questo era il suo medium) come impatto immaginifico.
Scrisse Petrarca 700 anni fa “Un bel morir tutta una vita onora”.

Ken Russell se n’è andato a 87 anni e la cronaca britannica ci rivela, attraverso le parole di una sua bisnipote che lo adorava “se n’è andato ridendo; le sue ultime parole sono state “non è incredibile tutto ciò?” poi si è messo a ridere, con le lacrime agli occhi, ed è stato soffocato dai singulti delle risate che l’hanno strozzato”.
Una meravigliosa eredità che impone un requiem per il Maestro.
Nessuno lo conosce, oggi. Ma non ha importanza.

La sua ultima opera ufficiale è stata nel 1991 “Whore”, in Italia tradotto con “Storia di una puttana”. Da quel momento in poi annunciò ufficialmente che sarebbe passato alla clandestinità, dedicandosi esclusivamente al cinema underground, da proiettare soltanto a chi chiedeva di vederlo. Neppure ai festival. Ha girato altri sei film che sono custoditi dalla sua ultima moglie, che lui si è prodotto da solo, ma non ha voluto distribuire, con una dichiarazione rilasciata al Time di Londra nel 1999 che lo trasforma in una antica figura eroica.
Un vero e proprio epos.
“Non voglio che i miei film vengano distribuiti, lo considererei un tradimento nei confronti degli artisti che non hanno accesso al mercato, il che mi darebbe dolore. Che Senso ha desiderare il successo e l’applauso di un mondo popolato da robot rincoglioniti? Se un giorno si manifesteranno della aperture di libertà, allora, ci ripenserò. Nel frattempo non voglio essere inquinato nella mia libertà dalla manipolazione del mercato”.

“Donne in amore” è del 1969, distribuito l’anno dopo.
Costato (considerandolo con i prezzi di oggi) circa 10 milioni di euro ne ha incassati circa 800 milioni, di cui 150 soltanto nel primo mese di programmazione. A Londra, ci sono documentari che mostrano la domenica mattina, la fila lunga cinque chilometri di persone che aspettavano per acquistare il biglietto per la proiezione di lì a dieci giorni. La gente è diventata matta per quel film. Lanciò un nuovo modello di erotismo femminile che abolì il concetto di apparenza prediligendo l’idea del romanziere David Herbert Lawrence (dal cui libro era stato tratto il film) basato sulla “preminenza dell’energia erotica contenuta nel cuore femminile”. Intervistato nel 1970 dalla BBC disse. “le femmine sono tutte infartate, per quello soffrono meno di cuore dei maschi: nascono con il cuore già lacerato: hanno la loro bella fica piantata al centro del muscolo cardiaco. E per noi maschi, è quello che conta, perché quello è il mistero cui noi vogliamo avere accesso”.

La protagonista del film, Glenda Jackson, è una donna che con i canoni di oggi si potrebbe definirla, bruttina, sgraziata, addirittura racchia. Ma nel 1970 infiammò l’immaginario collettivo erotico dei maschi occidentali perché –come scrisse il critico cinematografico del New York Times Pauline Kael nel 1970- “la Jackson quando ti guarda, sembra nuda, e credo che i maschi lo capiscano e quindi sanno di essere costretti a denudarsi anche loro e di non avere scampo; lei è il simbolo del potere femminile. Una donna che, con uno sguardo, è stata capace di fare di più per il movimento di liberazione della donna che non 100 cortei, sit in o inutili manifestazioni. Quando i maschi la vedono, con il suo golfino di cashmere e la sua gonnellina inglese tutta a posto e le scarpine basse pensano “questa donna è da letto”. Beh. Hanno ragione. Glenda Jackson è un animala. Lo siamo tutte. Oggi, grazie a questo film, possiamo dirlo e scriverlo come capitolo della nostra libertà”.
Davvero altri tempi.

Così pensavano a Hollywood nel 1989 quando, considerandolo un vecchio pensionato avvizzito, lo invitarono –e lui accettò- di andare a ritirare un premio per la sua carriera. In quell’occasione lo portarono a vedere un film in anteprima “Pretty woman” con Julia Roberts e Richard Gere. Il giorno dopo (con il film nelle sale) Daniel Kropp del Los Angeles Times gli chiese la sua opinione: “Questa film è una boiata. Non solo. E’ anche pericoloso. Lo trovo un film di fantascienza. E’ fatto per distruggere la verità della donna. Sono stupefatto che le femmine non sfascino il cinema dove lo proiettano. Sono talmente disgustato da questa melensaggine idiota che per rispondere a quel mentecatto che l’ha girato sarò costretto a far un film per raccontare la vita vera delle puttane. Verrò a girarlo qui a Hollywood con tutti americani. Questo film è una favoletta per gonzi senza libido”.
Nessuno, nell’ambiente, gli rivolse più la parola.

Quando uscì “whore” due anni dopo la critica lo massacrò e ci furono pressioni sui cinema perché non lo distribuissero. Ci furono addirittura richieste da parte di attori americani per espellere dall’associazione Theresa Russell, la protagonista del film, sostenendo che voleva “trasformare Hollywood in un bordello pornografico sponsorizzata da un britannico alcolizzato che forse starebbe meglio in una clinica per malattie mentali”.
Molti famosi attori e attrici, firmarono quest’appello.
Il Maestro scelse la clandestinità.
Nel luglio del 2011 è stato onorato di un premio alla carriera nel Quebec, in Canda.
Negli Usa non ci ha mai più voluto mettere piede.

Nel 1972, in una intervista a radio vaticana, Paolo VI, il papa, lo definì “l’uomo più pericoloso dell’occidente; è bene che i credenti sappiano che quest’uomo è impossessato dal demonio e rappresenta la proiezione dei voleri di satana in un corpo fisico”. Lo convinsero a non rendere ufficiale l’anatema e a ritirare la lettera di protesta che voleva inviare alla regina Elisabetta dichiarando che avrebbe scomunicato chi andava a vedere il suo film “I diavoli” con Oliver Reed e Vanessa Redgrave, un film che raccontava la genesi, la struttura e la simbologia della caccia alle streghe. Il film, presentato alla Mostra del cinema a Venezia nel 1971, spaccò nettamente in due le coscienze intellettuali di allora. Anche il Pci lo attaccò, sposando la tesi vaticana definendolo “un prodotto decadente di una mente piccolo-borghese dedita al vizio”. Anche Il Manifesto lo attaccò. Venne difeso ed esaltato solo da Fellini e da Pasolini che gli riconobbero il merito e il coraggio di aver inventato una modalità erotico-visionaria per raccontare le metafore sul potere. Tant’è che quel film gli ispirò “Le 120 giornate di Sodoma” tratto da un romanzo di de Sade e girato nel 1974, film sul quale, in Italia, stanno ancora litigando.

Con Ken Russell se ne va uno degli ultimi grandi spiriti libertari, un visionario, un artista inglese -100% british-  in grado di anticipare sempre i tempi, in tutti i suoi film. Si arrabbiava soltanto quando lo definivano “ribelle”. Querelò addirittura il Time di Londra (e vinse la causa ma rifiutò i soldi di indennizzo) sostenendo che “i ribelli siete tutti voi, i ribelli sono gli altri, perché siete voi che vi ribellate al corso della Natura, siete voi che vi ribellate alla vostra voglia di vivere, siete voi che vi ribellate all’Essenza Umana. Io sono una persona normale, sensata. Siete voi i ribelli e gli anormali”.

Sensato.
Appunto.
Questo era. Un uomo che produceva Senso.

Buon viaggio Ken.

In memoriam


22 commenti:

  1. non ti viene in mente che la scomparsa di scrittori, pittori, artisti in genere sia la diretta conseguenza di qul materialismo ateo, di quel liberismo libertario e libertino, di quella cultura illuministica, positivista e scientista che tu stesso esalti?
    sta scomparendo l'uomo con i suoi sentimenti, la sua voglia di vivere, di creare, di pensare.
    sia maledetta la scuola media unificata e il liceo scientifico, bisogna tornare al latino e al greco, allo studio della filosofia, ai classici latini, greci e della letteratura mondiale (italiana, francese, russa)che nessuno più legge, alla cultura unìmanistica, a Dio ed ai principi morali che hanno accompagnato l'uomo nei millenni, alla famiglia tradizionale, bisogna ricominciare a insegnare ai giovani che non tutto è permesso, che ci sono barriere invalicabili tra il bene ed il male altrimenti saremo sempre più lupi e sempre meno umani

    RispondiElimina
  2. Dipende se i principi morali a cui si rifà sono quelli della Chiesa Cattolica..da cui ben mi guardo, almeno io...
    Vogliamo parlare, allora della conoscenza della civica e di cosa significa la LAICITA' di uno Stato??

    RispondiElimina
  3. i principi sono proprio quella cosa che rende tutti uguali, dei perfetti robots.
    penso che l'occidente sia ormai saturo di principi e regole, ne volete degli altri? ve li stanno per dare, la gabbia si restringe fino a quando finalmente l'uomo la vedra'.
    sono le regole e i principi dettati dalla paura e non faranno che alimentarla.
    volete garanzie? e' perche' avete paura e la paura crea dei brutti mostri. arriveranno.

    RispondiElimina
  4. rem
    mi dispiace dirtelo ma o sei ignorante o sei ipocrita e prima di parlare a sproposito sarebbe opportuno che leggessi i vangeli,
    tu confondi i principi del cristianesimo e della chiesa cattolica con le gerarchie ecclesiastiche,
    è stato il cristianesimo che ha dato dignità a bambini, donne, poveri, malati, detenuti ecc. ecc. ecc. che li ha identificati e valorizzati come persone e non come cose,
    se oggi ci riempiamo la bocca di pace, libertà democrazia, eguaglianza, fratellanza, lo dobbiamo a quel personaggio (nato in una grotta) che duemila anni diede origine al più grande movimento rivoluzionario che ci sia mai stato al mondo,
    ed anche oggi chi va per il mondo a curare ed aiutare senza chiedere nulla sono i missionari cristiani e soprattutto cattolici,
    informati prima di parlare a vanvera,
    poi puoi credere o no, non importa, ma cerca di essere onesto e rifuggi da tronfie affermazioni degne solo di poveri stupidi

    RispondiElimina
  5. @anonimo...chiunque tu sia ti pregherei di trattare con rispetto gli altri commentatori, il fatto di avere opinioni diverse non può mai dare adito a insulti ad personam. Ti sei, comunque, risposto da solo. Se la cultura che tu sostieni di rappresentare deve produrre un comportamento così disdicevolmente aggressivo e poco rispettoso per l'altro da sè, vuol dire che quella cultura appartiene a un universo integralista che io ho sempre combattuto e seguiterò sempre a combattere. Basterebbe pensare che nel nome di Dio sono state massacrate sulla Terra centinaia e centinaia di milioni di persone innocenti, e seguita ad accadere. L'Uomo e la Donna sono esserini spaventevoli e bisognosi, e sono sempre tutti innocenti. I Grandi Colpevoli sono coloro che manipolano le paure di questi esserini per imbrigliarli nel nome di un Dio presentato sempre e comunque come un'ottima scusa per generare massacri. Che poi siano di massa o individuali, poco importa

    RispondiElimina
  6. @indopama...sono d'accordo, infatti bisogna cominciare a liberarsi dalle paure, individuali o ataviche che siano..anche io credo che i mostri arriveranno, mi sto esercitando nel produrre una quantità di umorismo necessario e sufficienti per far loro BUH..e poi, ancora..BUH!!!

    RispondiElimina
  7. splendido pezzo e doveroso omaggio ad uno dei veri grandi del cinema.....

    RispondiElimina
  8. @alberto...grazie, sono contento che condividiamo la stessa idea sul nostro Russell....:)

    RispondiElimina
  9. Pf..proprio di questo parlavo..
    Grazie, Sergio..anche se so difendermi da sola, ma non voglio riempire il tuo spazio di battibecchi con persone non proprio "libere"..
    Penso che recupererò il film di cui parli..
    Bye

    RispondiElimina
  10. sergio di cori
    non posso fare a meno di indignarmi di fronte all'ipocrisia, anche la tua, che come al solito cerca di confondere le acque.
    le guerre e le stragi sono sempre state e saranno sempre un fatto politico, economico e di potere, anche se a volte vengono giustificate con il paravento religioso,
    io ho parlato di insegnamenti morali non di gerarchie
    la crisi attuale (o guerra come la chiami tu) è una crisi dei valori tradizionali causata dalla imposizione ideologica di una società egualitaristica da parte di quelli che la pensano come te e, tra gli altri, da quelli che tu qui esalti: pasolini e russel.
    Nella nostra società (grazie a quelli che l'hanno pensata e la pensano come te) si chiama “buona educazione la tracotanza, libertà l’anarchia, magnificenza la dissolutezza, coraggio l’impudenza” e si porta “l’anarchia nelle case private”, rendendo “il padre simile al figlio”, adino”, “il maestro” timoroso “degli allievi”, “i giovani alla pari degli anziani”, “i vecchi al livello dei giovani”.
    tutto questo conduce la democrazia “alla rovina” e spalanca le porte alla tirannide, poiché “l’eccessiva libertà” sempre si muta in “eccessiva schiavitù”.
    Platone "La Repubblica" duemila anni fa.
    Oggi, grazie a quelli come te, i giovani dei licei classici manco sanno chi è Platone e sono ridotti come si vede in giro

    RispondiElimina
  11. Anonimo...puoi semplicemente piantarla di chiamare ipocriti chi, semplicemente, non la pensa come te? Poi, puoi dire quello che ti pare..ma ci sono i modi e come vedi, noi poveracci, ignoranti, ipocriti ecc, non usiamo lo stesso tono con te..
    Ma vorrei tanto chiederti..ma chi ti credi di essere? Sergio è sicuramente più erudito di quanto credi e da quando lo seguo, mi si è aperto un mondo di comprensione che non ho trovato da nessuna parte..
    Quindi, bada..non stai parlando con Silvio Berlusconi, il cavalier pompetta! Che per altro, è stato molto sostenuto da voi, Cattolici...pur sapendo quanto immorale fosse! Ma fatevi un esami di coscienza, prima di parlare di educazione, di trasmissione di conoscenza, del rispetto verso gli altri e tutte quelle belle cosine con cui voi Cattolici vi bagnate le labbra..
    E' grazie a lui che la Democrazia, in Italia è ridotta a lumicino, che la giustizia è osteggiata, che la morale è andata a farsi benedire(ahah!)..e la colpa è anche di chi lo ha sostenuto!
    Via di qui!
    e vada, lei, a rileggersi i Vangeli di Gesù Cristo, la cui unica parola è stata "amatevi gli uni con gli altri"! Voi Cattolici non amate nessuno, amate solo voi stessi e le vostre opinioni.

    RispondiElimina
  12. Ho bevuto ogni parola di questo post.
    Mi ha riportato (come spesso mi accade leggendo qui) a una dimensione che - pur mia - sempre più spesso fatico a trovare intorno e in me.
    Visti i bellissimi films di Ken Russell, ora vorrei poterli rivedere: dovrò cercarli.
    Ma non è solo per Russell; è per qualcosa che si respira nel post, credo.
    Una dimensione che pare perduta, e invece è lì, che aspetta solo di trovare lo spazio e l'occasione per tornare a dare Senso e direzione.
    Grazie.

    RispondiElimina
  13. rem
    chi ti ha detto che sono cattolico ?
    e che c'entra berlusconi ?
    e da dove hai ricavato che sostengo berlusconi ?
    ma siete davvero fissati con berlusconi
    è ancora il vostro incubo
    mi pervade un pensiero sadico
    quasi quasi mi piacerebbe davvero che tornasse non perchè lo sostengo ma per farvi venire definitivamente un esaurimento nervoso irreversibile
    ma rilassatevi invece di stare sempre tesi come le corde di un violino

    RispondiElimina
  14. @Rem
    Don't feed the Troll!
    Ciao
    Melman

    RispondiElimina
  15. rem
    come ho scritto in precedenza se oggi ci riempiamo la bocca di pace, libertà democrazia, eguaglianza, fratellanza, lo dobbiamo a quel personaggio (nato in una grotta) che duemila anni diede origine al più grande movimento rivoluzionario mai avvenuto
    uno che in piena epoca schiavista chiamava fratelli gli schiavi
    ora si può credere o non credere che sia figlio di Dio ma certo chi è democratico e pacifista davvero, non può ignorare, per amore di verità, l'immansa forza del messaggio dei Vangeli che le confessioni cristiane (non tutte in verità) e, tra esse, la Chiesa Cattolica diffondono per il mondo,
    poi come al solito tutti siamo uomini e quindi peccatori, ci sono stati i Borgia, i papi degeneri ma il messaggio non è mai cambiato,
    ieri hanno arrestato un magistrato (non è il primo, non sarà l'ultimo)vogliamo dire per questo che la magistratura è tutta composta da corrotti ?
    ed anche oggi, come ho già scritto in precedenza chi va per il mondo a curare ed aiutare senza chiedere nulla sono i missionari cristiani e soprattutto cattolici,
    i funzionari dell'onu quando vanno in missione umanitaria prima si preoccupano di avere lauti stipendi, cibo di qualità, docce e fuoristrada
    informati un pò cosa combina l'unicef e poi confronta con i missionari comboniani che vanno a piedi, dividono quello che la carità gli procura e spesso ci rimettono la pelle
    rem
    metti da parte l'deologia, il muro di berlino è caduto da un pezzo
    ciao

    RispondiElimina
  16. Rispondi: si, sono Cattolico!
    E allora non seccare: ti ricordo che la Chiesa Cattolica non paga l'ICI e le tasse sui suoi immobili su suolo ITALIANO e con cui lucra.
    Che CI COSTRINGE a pagargli una tassa dell' 8x1000 con cui guadagna tre miliardi l'anno..e nel frattempo, a te tolgono la pensione, ti costringono a pagare l'ICI, non puoi scegliere di morire come ti pare, non puoi vivere con chi ti pare, fare l'amore con chi ti pare e per fare qualsiasi progetto assistenziale sul territorio devi chiedere il permesso a Comunione e Liberazione.
    Ah..e a scuola assumono insegnanti di religione CATTOLICA, che per il 90% sono preti o appartenerti a CL, invece di insegnanti di sostegno, bidelli e personale di segreteria.
    Tu metti da parte la religione e inizia a ragionare come un CITTADINO!

    RispondiElimina
  17. Et dulcis in fundo..sempre parlando di scuole: come mai i soldi per le Scuole Cattoliche Private ci sono sempre e quelli per la scuola pubblica no??
    Domandatelo e domandati se questo è giusto e democratico.

    L'assistenza ai meno fortunati la puoi fare anche se non sei Cattolico ed anzi, è un merito in più! Non hai nessun Dio di fronte al quale metterti in mostra e far vedere "quanto sei buono".

    RispondiElimina
  18. rem
    tu hai dei problemi grossi
    non distingui l'onestà intellettuale dall'appartenenza
    e sei anche una grande bugiarda
    perciò non meriti che ti risponda ancora
    cerca un buon psicanalista e curati
    se no rischi di fare la fine di magri
    chiuso

    RispondiElimina
  19. @rem.....un consiglio amichevole: risparmia energie e lascia perdere.....un abbraccio

    @melman.....ehilà! Come va la vita?

    RispondiElimina
  20. @rossland...grazie....ti consiglio "stati di allucinazione" del 1982 o giù di lì con William Hurt, ancora oggi è incredibile, vedrai che lieta sorpresa.....

    RispondiElimina