venerdì 27 maggio 2011

memorie cinematografiche: ricordando il film più "cult" della storia, di cui ricorre il cinquantenario dalla sua ideazione


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di Sergio Di Cori Modigliani

E' in assoluto il film più cult che sia mai esistito.
E non è certo un caso che il tema principale fosse per l'appunto, la mitologia del culto.
Dieci giorni fa  la Royal Library of History Movies di Londra, lo ha definitivamente consacrato come il film che ha "maggiormente sconvolto le coscienze collettive del mondo occidentale decretando il lancio di una nuova moda che avrebbe cambiato per sempre gli usi, i costumi, le consuetudini di tutte le società del mondo".

Il film si chiamava "The knack" e venne distribuito nel 1963.
Distribuito si fa per dire (e fu proprio questa la sua fortuna).
Nessuno osò correre il rischio e assumersi la responsabilità di proporlo al grande pubblico.
E allora i produttori (un gruppo di giovanissimi cineasti britannici) dopo due anni di tentativi falliti decisero di proiettarlo a pagamento nella cittadina di Liverpool, nella discoteca dove suonava un complesso locale che stava diventando abbastanza celebre, the Beatles.
Il regista, Richard Lester, divenne il padre della swinging London. E la protagonista del film, Rita Tushingham, una giovane attrice di teatro shakespeariano, alta e allampanata, bruttina, timida, impacciata, il simbolo sexy di un modello erotico di donna impensabile a chicchessia fino a pochi mesi prima.
Il film venne girato tutto nell'appartamento del regista e in una via laterale di un quartiere della periferia di Londra, dove c'era la possibilità di girare senza pagare le tasse al comune. Le comparse (circa duecento ragazze) parteciparono gratis. Siccome non c'erano neppure i soldi per montarlo, non lo montarono.
Racconta la storia di un ragazzo di diciotto anni che scopre, all'improvviso, di essere talmente sexy ma talmente sexy che le donne pagherebbero pur di farsi baciare da lui. E così si fa convincere da un amico ad aprire un baracchino nell'ingresso del suo modesto appartamento dove in cambio di mezza sterlina (il corrispondente d'oggi di 10 euro) accetta di baciare a pagamento le ragazze in pubblico. Pone un'unica condizione: che tutte le ragazze indossino una gonna corta "ma davvero molto molto corta". Tutto qui.
Il film è la storia dell'incontro tra questo giovane attraente (che possiede per l'appunto "The knack", quel certo non so che) e un suo amico che vuole carpirgli il segreto della sua fortuna.
Si incarica di tagliare le gonne un'amica del regista che da grande voleva fare la stilista di moda ma nesuno le dava retta perchè per definizione "Moda" voleva dire solo e soltanto Parigi, Milano e Roma.
La ragazza si chiamava Mary Quant e sulla cintura di ogni gonna ci appiccicò la sua etichetta "miniskirt by Mary Quant".
Quando il film uscì, la platea dei giovani di allora impazzì per questo film (che veniva proiettato soltanto il week end).
Due settimane dopo alle sette del mattino c'era una fila di almeno duemila giovani che prenotavano il biglietto per andarlo a vedere. Nacquero presto delle copie pirata che venivano proiettate di nascosto nelle scuole, nei club privati, nelle aule dell'università la notte.
Finchè la grande distribuzione si accorse dell'impatto e decise di distribuirlo.
Dapprima provò con cinque sale a Londra.
E così un sabato mattina, la città si svegliò e vide una interminabile fila di migliaia e migliaia di ragazze che indossavano la miracolosa "minigonna del film" provocando scandalo tra i passanti per prenotare un biglietto del cinema.
Dieci giorni dopo il film era distribuito su 5000 sale cinematografiche del Regno Unito.
Arrivarono proteste in parlamento. Ci furono deputati che chiesero l'arresto del regista, del produttore e del distributore per oltraggio al pudore. E iniziò una battaglia politica e di costume.
Nel frattempo a Mary Quant cominciarono ad arrivare decine di migliaia di richieste per le sue gonne.
Ma lei lavorava in un garage di un sobborgo di Londra.
Scrisse una lettera a Sua Maestà, la Regina Elisabetta II, chiedendo aiuto.
La Regina che seguiva il dibattito in corso sui giornali si fece inviare a Buckingham Palace una copia del film.
Lo guardò, chiamò la BBC e si fece intervistare. "Trovo questo film semplicemente adorabile e incantevole".
Era il 20 giugno del 1964.
La settimana dopo degli uomini d'affari legati alla corona si presentarono da Mary Quant e si offrirono come sponsor della sua attività mettendo a disposizione un capitale iniziale (corrispondente a circa 100 milioni di euro di oggi) per lanciare il suo capo di vestiario, aggiungendoci una striscetta con la frase della Regina Elisabetta.
L'arcivescovo di Canterbury dichiarò -in aperta polemica con la corona- che questo fatto avrebbe distrutto la società inglese in pochi mesi facendo decadere per sempre la nazione.
Sei mesi dopo, Mary Quant presentava la sua collezione a Parigi e diventava la più famosa stilista mai esistita sulla Terra, mettendo il primo mattone dell'industria della moda inglese.
In Italia non venne concessa la distribuzione del film, considerato osceno "e lesivo del comune senso del pudore". Uscì soltanto un anno dopo nel 1965, con il titolo "Non tutti ce l'hanno" ma vi aggiunsero un vietato ai minori di 18 anni, decretandone l'insuccesso. Si vedeva, allora, di nascosto.
Ma lo vide Michelangelo Antonioni che protestò ufficialmente contro l'ufficio censura italiano e annunciò in pubblico che andava a vivere a Londra.
Quando il film arrivò negli Usa si trasformò subito in una bomba sociale.
Ci furono denuncie, sollevazioni, perfino dei suicidi da parte di ragazze alle quali i genitori vietavano di acquistare la minigonna di Mary Quant nei negozi.
Ma il sindaco di New York, John Lindsay, diede il suo consenso per la grande manifestazione a Central Park organizzata dalle giovani americane che rivendicarono pubblicamente il diritto di indossare le minigonne in pubblico. L'America puritana rimase sconvolta nel vedere sfilare decine di migliaia di adolescenti con le gambe scoperte nel centro di Manhattan.
Fu la prima diretta televisiva di un evento sociale nella storia dei mass media.

Pochi anni dopo, a Richard Lester venne attribuito dalla Regina Elisabetta il titolo di baronetto e a Mary Quant venne concessa l'onorificenza al merito "Ordine della Giarrettiera per motivi civili" che per la prima volta dal 1565 venne data a una donna.
La menzione sosteneva di riconoscere a Mary Quant "il merito di aver aperto un fondamentale e strategico segmento di mercato alla Gran Bretagna e di aver contribuito alla diffusione della cultura inglese e all'amore dei cittadini del mondo per gli usi, i costumi, le consuetudini del Regno Unito".

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