mercoledì 11 maggio 2011

Considerazioni sul lessico mediatico: in-formazioni necessarie per un approccio eco-sostenibile alle notizie che assumiamo

Dell'uso del nostro cervello, è cosa nota, si sa ancora davvero molto poco rispetto a quanto non si sappia di altri organi fondamentali del nostro corpo. Ma il poco, ormai certo e scientificamente provato, può servirci come strumento minimo di salvaguardia per salvaguardare la nostra integrità di pensiero e prevenire l'insorgenza di sicuri disturbi del nostro equilibrio interno relativo alla formazione delle idee interne.
Il cervello umano funziona grazie alla interrotta funzione di scariche elettriche prodotte dal lavoro dei neuroni, i quali producono le sinapsi, responsabili della capacità intuitiva, percettiva e produttrice di idee.

Una delle particolarità funzionali essenziali consiste nell'associazione vocale di parole perchè dietro di loro si forma "il senso" che ciascuno di noi attribuisce al significato che assorbiamo e che, in ultima analisi, contribuisce a formare le nostre idee.

E' il motivo per cui il dott. Freud stabilì, come perno fondamentale del lavoro sull'inconscio, l'analisi delle associazioni di idee legate alle parole.

E' consigliabile, quindi, tenere bene a mente che il termine informazione è assonnante al termine infermazione, al termine infornazione e al termine infirmazione.

Il nostro cervello lo sa, è quindi pronto e disponibile a questa facile e minima ginnastica che ciascuno di noi può svolgere con rassicurante sollievo per approfondire la propria libertà interiore.

Esercizio facile facile per tutti: quando ascoltate il telegiornale o un talk show e udite l'uso ripetuto del termine "informazione" chiedetevi subito se stanno cercando di in-formarvi o in-fermarvi o in-fornarvi o in-firmarvi.

Il vostro cervello, automaticamente, comincerà ad acquisire una capacità critica e poco a poco non assorbirà più passivamente le notizie "formandosi dentro" idee, concetti e dati che forse non si vorrebbe avere dentro.

Va da sè -ma è bene chiarire- come questo principio funzioni per tutti, indifferentemente comunitari o extra-comunitari, maschi o femmine, di destra o di sinistra, credenti o laici, salariati o disoccupati, settentrionali o meridionali.

Chi vuole imbottirci di "informazioni" per infilare mani estranee e anonime dentro al nostro cervello è davvero democratico, non fa distinzione alcuna di censo o di stato civile. Per garantirsi l'assoluto consenso ha bisogno di appiattire la formazione interna di pensiero dei cittadini votanti.

Difendete la vostra capacità di saper pensare in maniera libera.

E' un vostro diritto.

E' un vostro dovere.

E' soprattutto un grande, immenso, incommensurabile piacere.

Perchè la libertà di pensiero non ha confini, e una volta acquisita permane per sempre.

Come ha detto Albert Einstein nel 1932 "La mente umana, una volta aperta, non torna più indietro; essa non si può più chiudere".

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