"La vera patria è quella in cui incontriamo più persone che ci somigliano." (Stendhal).
giovedì 19 maggio 2011
L'Italia è entrata in pista nell'affaire Strauss Kahn, quando si tratta di sesso, com'è come non è finiamo sempre per essere buttati dentro. Ma questa volte è Amore, anche se.......
di Sergio Di Cori Modigliani
Dominque Strauss Kahn si è dimesso dalla sua carica di segretario del Fondo Monetario Internazionale. Non ci sembra avesse alternative. Da oggi è probabile, quanto ovvio, dedicherà ogni grammo di energia e di risorse (visto che ne ha tante) per cercare di salvarsi dalla prigione dimostrando la propria innocenza.
Il circo mediatico ha già iniziato il suo consueto spettacolo, ad uso e consumo di tutti noi (pubblico passivo) ai quali non viene neppure detto quale sia il titolo dello show. Comunque sia, il successo della nuova piece teatrale è garantito perchè gli ingredienti ci sono tutti: strapotere politico mondiale, sesso a gogò, banche e controllo dei conti finanziari, violenza sulle donne, tradimenti, complotto, lobby massoniche, manovre sotterranee e dulcis in fundo -non poteva proprio mancare- la notizia (che già sapevamo da qualche giorno ma nessuno osava pubblicarla per rispetto della privacy sia della cameriera che del finanziere economista) pubblicata in data 19 maggio dal prestigioso Washington Post e già ripresa da tutte le televisioni americane, tedesche e francesi, le quali ci hanno informato che la donna in questione sembrerebbe essere anche sieropositiva.
Con tutte le inevitabili conseguenze psico/sociali che tale notizia avrà come impatto collettivo.
Se un brillante sceneggiatore di Hollywwod fosse stato assunto per scrivere il copione di questa vicenda, a quest'ora sarebbe stato già licenziato. Il suo testo, infatti, sarebbe stato considerato ridondante, poco credibile per "eccesso di dettagli e un numero irrealistico di dimensioni sovrapposte". Invece è proprio così.
Se il brillante sceneggiatore, invece di essere statunitense, fosse stato italiano o spagnolo, non avrebbe resistito alla tentazione di aggiungerci l'ingrediente -in questo caso davvero pepatissimo- che sembrava a prima vista essere l'unico che mancava: il sentimento romantico di una grande storia d'amore.
Eh sì. Perchè dal prossimo lunedì (abbiamo già avuto delle agghiaccianti anticipazioni) sia in Francia che in Usa inizieranno a diffondere storie, memoriali e interviste di ex amanti, fidanzate, colleghe, dipendenti che ci racconteranno per filo e per segno abitudini, vezzi e voglie sporcaccione di questo malcapitato personaggio.
Eppure nessun giornalista di spicco si occupa, per il momento di loro.
Le fanciulle in questione sono ormai in balìa dei rotocalchi di gossip i cui direttori editoriali già si leccano le labbra all'idea delle lucrose vendite all'edicola.
I giornalisti più importanti del mondo, invece, stanno tutti in Italia.
A Roma, per la precisione.
A caccia di Lei.
Ovverossia, non proprio a caccia, perchè di lei si sa il suo nome e cognome, indirizzo, telefono.
Stanno cercando di convincerla.
A parlare e a raccontarci la sua gigantesca (così "lei" l'ha definita) storia d'amore con Dominique Strauss Kahn.
Lei si considera la sua fidanzata da ben nove anni.
E non si può certo dire che sia una mitomane. Tutt'altro.
Tant'è vero che il direttore di Vanity Fair, del New York Times, di Nouvel Observateur, di Le Monde, e del Wall Street Journal -gente davvero con il pelo sullo stomaco, abituata a spaccare il capello, e a controllare ogni singola fonte con la più accurata lente di ingrandimento disponibile sul mercato dell'alta tecnologia- danno per scontato che Lei sia davvero la sua fidanzata da nove anni.
Perchè esistono centinaia di testimoni di altissimo livello in ogni parte del mondo che li ha visti, accolti, ospitati, celebrando la loro meravigliosa storia d'amore clandestina.
Non più di tanto, visto che era nota a tutti.
Ma evidentemente nell'ambiente del jet set finanziario planetario funziona così.
Ma Lei non vuole parlare.
E' a letto in preda ad una crisi nervosa. Dice no a tutti i giornalisti (anche se cominciano già i primi scricchiolii) non tanto per salvaguardare l'immagine del marito fedele dinanzi a sua moglie, dato che ormai non ci crederebbe nessuno.
Non vuole parlare per un motivo molto più plausibile.
Teme che la facciano fuori.
Sostiene infatti, la Lei, che si tratta di un vero e proprio complotto organizzato (lo pensa anche il 68% dei francesi, ultimo dato diffuso alle ore 15 del 19 maggio) ed è terrorizzata che gli autori di questo complotto possano prendersela anche con lei. Perchè essendo la sua fidanzata saprà magari, anche, qualche segreto che non è proprio di Pulcinella.
Lei, infatti, lo considera "un grande rivoluzionario", e soprattutto un "benefattore dell'umanità".
E' giusto che lei lo pensi, intendiamoci. L'Amore, si sa, è bello proprio perchè ci spinge a soggettivizzare la realtà al punto tale, da vedere nel nostro oggetto d'amore e desiderio colui o colei che noi immaginiamo nella nostra mente, aderendo così all'ideale totale e assoluto che ci portiamo dentro.
Altrimenti che Amore Romantico sarebbe?
Lei non vuole cedere, ma la pressione è forte ed è aumentata.
Inutile dirlo che non si tratta di una valletta, nè di una sciampista, nè di una novizia.
E' una donna con un passato importante, con una poderosa immagine pubblica, la quale da nove anni "vive questa bellissima favola d'amore con un uomo dolce, meraviglioso, un indimenticabile galantuomo".
E gli americani vanno pazzi per questa spezia. Non stanno più nella pelle. Adorano gli sceneggiatori italiani.
Girano come trottole per la città di Roma contattando avvocati, amici, consiglieri (di Lei s'intende) per cercare di convincerla a raccontare la sua favola che potrebbe forse aiutare lui a recuperare un minimo di immagine.
Tutto ciò per dire che forse qualche nostro concittadino, fuggito via dall'Italia perchè disoccupato, approdato a Hollywood con tante speranze, è riuscito a trovare un buon lavoro.
La favola sentimentale tra l'importante donna romana e Dominique Strauss Kahn è un ingrediente che soltanto un italiano si poteva far venire in mente.
Chi conosce il nome non si stupisce. Lei ha dei solidi precedenti in materia.
Chi non sa chi sia ed è curioso di sapere il nome dovrà attendere per un po'.
Ma c'è da scommetterci che si tratta soltanto di aver pazienza. Prima o poi Lei cambierà idea.
Soprattutto quando gli avvocati di lui le spiegheranno che è meglio -sia per Lei che per lui- sapere i fatti e i retroscena della sua vita privata dalla viva voce di Lei, piuttosto che correre il rischio di trovarso il tutto spiaccicato su qualche tabloid a firma di qualche sciacallo disoccupato.
Con una sceneggiatura scritta, invece, da un perfido nord coreano.
Meglio gli italiani.
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