di Sergio Di Cori Modigliani
“I partiti di oggi sono soprattutto macchine di potere e di clientela: scarsa o mistificata conoscenza della vita e dei problemi della società e della gente, idee, ideali, programmi pochi o vaghi, sentimenti e passione civile, zero. Zero assoluto.
Gestiscono interessi, i più disparati, i più contraddittori, talvolta anche loschi, comunque senza alcun rapporto con le esigenze e i bisogni umani emergenti, oppure distorcendoli, senza perseguire il bene comune. La loro stessa struttura organizzativa si è ormai conformata su questo modello, e non sono più organizzatori del popolo, formazioni che ne promuovono la maturazione civile e l’iniziativa: sono piuttosto federazioni di correnti, di camarille, ciascuna con un “boss” e dei “sotto-boss”. La carta geopolitica dei partiti è fatta di nomi e di luoghi.
Per la DC: Bisaglia in Veneto, Gava in Campania, Lattanzio in Puglia, Andreotti nel Lazio, De Mita ad Avellino, Gaspari in Abruzzo, Forlani nelle Marche e così via. Ma per i socialisti, più o meno, è lo stesso e per i socialdemocratici peggio ancora…
I partiti hanno occupato lo Stato e tutte le sue istituzioni, a partire dal governo. Hanno occupato gli enti locali, gli enti di previdenza, le banche, le aziende pubbliche, gli istituti culturali, gli ospedali, le università, la Rai TV, alcuni grandi giornali. Per esempio, oggi c’è il pericolo che il maggior quotidiano italiano, il Corriere della Sera, cada in mano di questo o quel partito o di una sua corrente, ma noi impediremo che un grande organo di stampa come il Corriere faccia una così brutta fine. Insomma, tutto è già lottizzato e spartito o si vorrebbe lottizzare e spartire. E il risultato è drammatico. Tutte le “operazioni” che le diverse istituzioni e i loro attuali dirigenti sono chiamati a compiere vengono viste prevalentemente in funzione dell’interesse del partito o della corrente o del clan cui si deve la carica. Un credito bancario viene concesso se è utile a questo fine, se procura vantaggi e rapporti di clientela; un’autorizzazione amministrativa viene data, un appalto viene aggiudicato, una cattedra viene assegnata, un’attrezzatura di laboratorio viene finanziata, se i beneficiari fanno atto di fedeltà al partito che procura quei vantaggi, anche quando si tratta soltanto di riconoscimenti dovuti.
Molti italiani, secondo me, si accorgono benissimo del mercimonio che si fa dello Stato, delle sopraffazioni, dei favoritismi, delle discriminazioni. Ma gran parte di loro è sotto ricatto. Hanno ricevuto vantaggi (magari dovuti, ma ottenuti solo attraverso i canali dei partiti e delle loro correnti) o sperano di riceverne, o temono di non riceverne più.
Noi vogliamo che i partiti cessino di occupare lo Stato.
Questo, in sintesi, ciò che noi vogliamo. Ciò che gli italiani vogliono per il loto futuro”.
Articolo scritto da Enrico Berlinguer e pubblicato sul quotidiano la Repubblica in data 28 luglio 1981.
Sono trascorsi da allora 31 anni.
Buona domenica a tutti.
Difficile confrontarsi con una "firma" così.
RispondiEliminaSi può provare, però, a fare qualche considerazione oggettiva che non vuole essere irriguardosa, anche se la verità per sua natura lo è sempre.
La mappa del potere democristiano è precisa e veritiera, quella degli "altri" più vaga, ma comunque impietosa: "ma per i socialisti, più o meno, è lo stesso e per i socialdemocratici peggio ancora".
Peccato che non vengano fornite, con altrettanta lucida dettagliatezza, le coordinate del potere del PCI all'interno del Sistema. Lo stesso Sistema che il Partito-Chiesa della classe lavoratrice diceva di voler combattere per riformare, a parole come sempre, mentre nell'oscurità delle sue Botteghe i suoi sommi sacerdoti facevano lo stesso sporco lavoro degli altri, ne più ne meno.
Gli imprenditori che hanno provato a lavorare con l'URSS ne sanno qualcosa: senza la letterina di un boss del PCI facevi poca strada e ogni cosa ha il suo giusto prezzo.
Qualcuno dovrebbe spiegare tutto quel po' di roba che la Fiat ha impiantato a Togliattigrad (...) e magari quanto ha reso al PCI. Per non menzionale le paginate di pubblicità poco "progressista" sull'Unità. Misteri irrisolti, forse per mancanza di solerti magistrati privi di ascendenze con falce e martello o squadra e compasso.
Si parla dell'influenza dei partiti (sempre gli altri, è ovvio) nella Rai TV. Forse nel 1981 l'audience di Rai Tre non era ancora soddisfacente per via delle Botteghe Oscure. Si può comprendere, l'auditel era ancora là da venire. L'affermazione di Bianca al TG3, nell'era post-Merolone, risolve anche questa importante aspettativa riformistica.
Quanto all'accenno all'accesso al credito bancario, i "nipotini" Fassino e D'Alema avrebbero in seguito trovato il sistema per essere "riformisti" anche qui.
L'eredità di Berlinguer?
Preferirei preoccuparmi di quella di Gramsci. Ma così, istintivamente, mi vene da pensare che l'operaio metalmeccanico meno pagato d'Europa sia anche il prodotto di questo grande idealismo, recitato sull'altare e disconosciuto in sagrestia, dove si accettano le offerte per la messa dei potenti.
Come in ogni falsa e corrotta chiesa che si rispetti.
L'immagine che però voglio conservare di lui è quella di un anziano leader pieno di dubbi, deluso e impotente di fronte al disfacimento morale dei suoi clerici affamati. Che ha voluto comunque trasmettere una denuncia che, chi avesse voluto, avrebbe potuto intendere bene.
Non l'hanno fatto. Peccato.
Cerchiamo, questa volta, di non ripetere lo stresso sbaglio.
Dal passato si sarebbe, si avrebbe... gia', peccato.
RispondiEliminaOggi i partiti "sono lo stato".
Qualcuno pensa ancora alla pulizia morale.
Io non credo, io sono convinto che e' la malattia finale di questo stato. Una lebbra senza più' cure. Hanno creato milioni di posti inutili per conservarlo il piu'lungo possibile, la sua struttura e' un continuo produrre debito, le sue clientele riproducono clientele nella stessa logica di conservazione, chiunque ha cercato di cambiarlo ha dovuto stare al gioco per non essere spazzato via contraendone la stessa malattia.
"Noi vogliamo che i partiti cessino di occupare lo Stato.
Questo, in sintesi, ciò che noi vogliamo. Ciò che gli italiani vogliono per il loto futuro”.
Io non vedo nessun sanculotto davanti alla Bastiglia vedo solo code per entrare a farci parte. Le parole di Berlinguer sono state copiate, rivedute, fatte proprie da tutti quelli che vi sono entrati e ancora oggi vi dimorano. Dalla Lega allo stesso Berlusconi, che capolavoro Berlusconi, ha rappresentato allo stesso tempo l'uomo che doveva innovare tutto e l'uomo che avrebbe conservato tutto. Uno stallo totale durato 20 anni.
Se uno non si rende conto della falsita' ormai di quelle parole per belle che siano penso che non si renda nemmeno conto, pienamente conto della tragedia che sta arrivando.
La penso come te e sono d'accordo....il vantaggio che Berlinguer ha su tutti gli altri -poveretto- consiste nel fatto che è morto di ictus quando era all'apice della sua leadership politica e quindi gode di un credito: chi lo sa se il PCI con Berlinguer vivo si sarebbe trasformato (com'è avvenuto nella realtà) nella squallida fotocopia della DC? E' un interrogativo che non ha senso, la Storia non la si fa con i se. E' per questo che oggi (un ennesimo paradosso) cercare di riportare la Politica pulita nel suo ruolo centrale vuol dire correre il rischio di essere presi per un qualunquista che fa anti-politica, mentre è invece l'opposto. Oggi, il PD è immondo quanto la Lega e il PDL e l'Udc. E la responsabilità è tutta nelle mani dei dirigenti del PD. Se non comprendono che stiamo implodendo e non cominciano -loro per primi- a disfarsi "pubblicamente" della squallida zavorra clientelare di cui sono pieni, finiranno per essere i protagonisti negativi della tragedia che si avvicina, di cui ancora oggi sono pochissimi gli italiani che ne hanno già avvertito i primi sintomi. Temo che dobbiamo prepararci a uno spettacolo, soltanto sei mesi fa inconcepibile quanto impensabile, e cioè i dirigenti del PD e i vecchi comunisti riciclati dentro il PD abbracciati e in totale accordo e armonia a Cicchitto, Alfano e Casini, sorreggendo e applaudendo Monti e attaccando e insultando il popolo che lavora. A dimostrazione che la loro opposizione (quando c'era "ufficialmente" Berlusconi) era finta, fittizia, falsa, ben congegnata e orchestrata a tavolino. Come i più spaesati e liberi avevano perfettamente capito già nel 1996 quando Massimo D'Alema si rifiutò di far varare una legge sul conflitto di interessi. E' tuttora il leader più forte e potente all'interno del partito. Basterebbe questo esempio minimo per qualificarli tutti. Berlinguer non era un piccolo-borghese, era un aristocratico, e come tale (altro paradosso)era indifferente alla logica del denaro. A naso, penso che con lui vivo, il sultano d'Arcore si sarebbe dovuto arrangiare alla meglio per organizzarsi ogni tanto una crociera di turismo sessuale a L'Avana. E niente più di questo.
EliminaDubito, anzi escluderei categoricamente, che Berlinguer sarebbe stato risucchiato nel marciume odierno, e non perché snobbasse il denaro per questioni di lignaggio ma per sua profonda coscienza; la storia dei se lascia il tempo che trova, ma tanto per fantasticare, credo che l'unica sarebbe stata farlo fuori: gli accordi geopolitici sotterranei non potevano permettere altrimenti, e sappiamo che quando l'hanno ritenuto necessario i poteri occulti sono intervenuti senza mezze misure (gli esempi sono parecchi).
EliminaLa situazione politica è purtroppo adeguata ai tempi che corrono e alla coscienza di massa, siamo in una democrazia rappresentativa, e mi pare che grossomodo la classe politica di questi squallidi decenni rappresenti la maggioranza del popolo, e queste mie constatazioni mi sembrano meno fantasiose di entusiastiche ipotesi di "casalinghe a fare i conti pubblici" che ho letto in qualche commento... è anche vero che se dovessimo aspettare l'acquisizione di una coscienza di massa spontanea (in quanto non certo incoraggiata dai media) il processo di "risorgimento" sarebbe talmente lungo che nel contempo verrebbero accumulati ulteriori disastri, talvolta irreversibili se non nel lungo termine e ad alto prezzo: dunque ben vengano questi post, e tutti gli approfondimenti nel web (che reputo il canale più libero ed accessibile) perché credo che possa essere senz'altro una preziosissima fonte di sviluppo delle coscienze, e magari anche uno strumento utile ad una futura forma di organizzazione che incida concretamente nello scenario sociale.
Complimenti per l'impegno e la serietà degli argomenti trattati nel blog; per quanto mi riguarda anch'io ho pubblicato un blog, non certo aggiornato come il presente, forse non altrettanto eloquente, ma vi ho buttato dentro qualche idea sulle quali mi piacerebbe ricevere un parere, e in particolare vorrei sottoporre alla vostra attenzione il seguente post: http://alpixsaxmix.blogspot.it/2010/11/riformare-il-sistema-elettorale.html, un abbozzo di un'idea che credo che potrebbe se correttamente implementata innescare un circolo virtuoso di grande impatto.