di Sergio Di Cori Modigliani
Enzo de Vivo è un campione. Record assoluto. Non ho dubbi in proposito.
Il suo record, infatti, vale molto ma molto di più di quello di Scajola (non so chi abbia pagato la mia casa) di Rutelli (io non ero al corrente di ciò che faceva il mio tesoriere) di Mario Monti (non ho la minima idea di che cosa sia la massoneria che mi sembra una specie di nebulosa, io non sono massone, io sono una persona banale) di Umberto Bossi (non sapevo che cosa facesse mio figlio).
Questo tanto per rinfrescare la memoria a proposito dei partecipanti alla gara italiota dell’anno. Chi batterà il record di “a mia insaputa?”.
Non vi sono dubbi: vince Enzo.
Enzo è un napoletano che per professione fa il benzinaio. Si prende cura di una pompa sistemata sulla vesuviana.
Ecco la notizia “ufficiale” che lo fa balzare in testa alla classifica:
“in data 1 luglio 2011 riceve sul suo conto corrente personale presso l’agenzia napoletana della Cassa di Risparmio di Parma e Piacenza la cifra di 42.000 euro. Causale –per Legge deve essere definita- del versamento: “regalìa”.
Fine della notizia.
Interrogato dal magistrato Ilda Bocassini a Milano, alla presenza del suo avvocato, ha risposto esattamente nel seguente modo: “Lì per lì mi sono stupito, non lo nego, non càpita tutti i giorni che sul proprio conto corrente arrivino 42 mila euro piovuti dal nulla. Siccome il benefattore era anonimo, mi sono chiesto per qualche giorno chi potesse essere, poi ho smesso di chiedermelo. Dopo un po’ ho pensato che fosse stata la Vergine Maria che ha voluto mandarmi un segnale”.
Non è un coccolone adorabile il nostro Enzo benzinaio?
Siamo franchi, cari lettori, non merita la medaglia d’oro al valore tra quelli “a mia insaputa”?
Niente di che, intendiamoci. In questo paese di marpioni si vede ben di peggio.
Il guaio (potete ridere o piangere a vostro piacimento) consiste nel fatto che l’intestatario del conto corrente da cui provenivano i soldi, si chiama Silvio Berlusconi.
E il destinatario, cioè il nostro benzinaio napoletano, all’anagrafe Enzo de Vivo, risulta essere il padre di due gemelline, Eleonora e Imma, le quali, dieci giorni dopo questo versamento effettuato, dovevano presentarsi al magistrato Bocassini per testimoniare sulla vicenda meglio nota come “Rubygate”. Ma non basta.
Dopo l’interrogatorio di luglio 2011, la Bocassini non si scompone più di tanto. Chiede più tempo per portare avanti delle ricerche e aggiorna l’interrogatorio con le gemelline al 16 ottobre 2011. Il 7 ottobre del 2011, la Vergine Maria si rifà viva di nuovo.
Un altro bonifico di 30.000 euro al benzinaio con la didascalia: “regalìa”.
Solo che, questa volta, la Bocassini, che risulta essere persona tignosa, ha già provveduto a inviare la richiesta di ispezione della Banca d’Italia, ecc.,ecc e quindi si risale alla fonte con facilità e si viene a scoprire che anche la Minetti ha ricevuto una regalìa il 14 ottobre 2011 (48 ore prima del suo interrogatorio) appena 15.000 euro con la didascalia “prestito infruttifero da fonte anonima”. Ma l’interrogatorio viene sospeso per un motivo tecnico e rimandato al 22 novembre. Tre giorni prima ne arrivano altri 40.000.
Anche la Minetti, interrogata ha dichiarato in data 28 febbraio 2012: “non ho la minima idea chi abbia depositato quei soldi sul mio conto, deve essere stato un mio ammiratore magari timido che ha voluto restare anonimo”.
Non è un paese meraviglioso, questo?
La Bocassini ha raccolto l’intera documentazione, le ha sommate agli interrogatori e ha denunciato Silvio Berlusconi in data 3 aprile 2012 per “tentativo di corruzione di testimoni”.
Ha denunciato anche il benzinaio, le due figlie, la Minetti, accusati di “complicità nella corruzione e falsa testimonianza”.
E’ davvero cattivella questa Bocassini. Non ha voluto prendere per buona l’idea che possano comparire decine di migliaia su un conto corrente a propria insaputa, sta dimostrando di non considerare lecita l’idea che la Vergine Maria possa decidere di depositare danaro cash sul conto di chiunque, e pensa che ogni intestatario di conto corrente debba rispondere al magistrato in ottemperanza delle leggi vigenti.
Questa signora è davvero un tipo strano.
Poiché sono tutti coinvolti in un processo in corso, la Bocassini ha applicato la Legge e ha inviato l’intera documentazione a tutti i legali delle persone denunciate. Ha secretato il tutto e non è trapelata nessuna notizia.
Come mai è venuto fuori, oggi?
Perché da cinque giorni, gli avvocati di Berlusconi che non hanno capito come si stanno mettendo le cose in Europa (ragionano ancora come ai vecchi tempi) hanno cominciato ad andare in giro sostenendo che c’erano “i soliti comunisti che stanno andando all’attacco delle proprietà di Berlusconi, ed è questo il motivo per cui Mediaset e Mediolanum stanno andando a picco: siamo vittime di un attacco speculativo”.
E così, il corriere della sera ha sguinzagliato i propri segugi della sezione economia. Obiettivo dichiarato e ordine del direttore: “Voglio sapere tutto su chi sta attaccando Berlusconi in borsa”.
Sgomento e costernazione quando gli abili cronisti sono ritornati con la documentazione. Perché dopo essersi fatti un giro, e aver raccolto le notizie, non credendo ai propri occhi e non avendo il coraggio di presentarsi al proprio direttore senza inoppugnabili prove alla mano, si sono gettati in procura dove hanno fatto la posta per una settimana ai magistrati. Tutti con la bocca cucita. Facevano bene. Stavano tutti lì, intorno al fax, in attesa che arrivasse la risposta per iscritto su carta intestata dall’ufficio dell’avvocato Ghedini, che comunicava di aver ricevuto tutto l’incartamento. Ventiquattro ore dopo hanno parlato con il corriere della sera, il quale, finalmente, oggi 12 aprile comunica al popolo italiano quest’altra bella pensata dei soliti ignoti.
No comment.
Io però voto per il benzinaio napoletano. Lui è davvero un imbattibile must.
Che ne dite?
:-)
RispondiEliminacredo proprio che la "povera" madonna si sia presentata in POMPA MAGNA dal povero benzinaio
fonte ansa.it
RispondiElimina"In relazione all'articolo apparso oggi sul Corriere della Sera su alcuni versamenti effettuati dal Presidente Silvio Berlusconi, facciamo osservare che si tratta di somme erogate palesemente tramite bonifici bancari, totalmente tracciati, da un conto personale dello stesso Presidente Berlusconi", afferma Ghedini, aggiungendo che "l'accostamento fra versamenti e qualifica di testimoni nel processo cosiddetto 'Ruby' è assolutamente pretestuoso e privo di ogni fondatezza". Il legale dell'ex premier sottolinea inoltre che "é del resto assai usuale e non desta alcuna problematica che vi siano rapporti economici intercorrenti fra soggetti indagati o imputati e testimoni. Basti pensare ad un titolare di azienda che citi quali testi i propri dipendenti o nel caso di testimoni che siano familiari o parenti". "In realtà, il Presidente Berlusconi con la consueta generosità - conclude Ghedini - ha ritenuto di aiutare, in totale trasparenza e proprio mediante palese bonifico bancario, delle persone che, a cagione del clamore mediatico creato su inesistenti vicende processuali, stanno vivendo momenti di grande difficoltà familiare, professionale ed economica. Nulla quindi di men che lecito".
Non credete sia una palla anche più grande di quella "Ruby è nipote di Mubarak"? ci arrampichiamo agli specchi? forse stavolta la procura ha fatto centro..
Comunque bisogna riconoscere a Scajola di aver coniato il termine "a mia insaputa", Bossi, Berlusconi, Rutelli, Malinconico, Minetti e ora anche Enzo, dovrebbero essergli riconoscenti.. ma non con la percentuale... he he.. birichini!