di Sergio Di Cori Modigliani
La Chiesa cattolica di Roma è la più potente e solida istituzione italiana, sia dal punto di vista religioso che da quello politico e finanziario, sociale, culturale e spirituale. E’, allo stesso tempo, una importante pedina nello scacchiere internazionale, e la sua posizione e il suo comportamento è fondamentale –davvero fondamentale- nell’attuale crisi europea. Pur essendo minoritaria, tra i cristiani, in Europa, rispetto alla somma di luterani, anglicani, calvinisti, evangelisti e ortodossi, è incontrastata leader assoluta nelle cinque nazioni il cui destino, insieme, deciderà il futuro assetto dell’Europa per i prossimi 50 anni: Italia, Francia, Spagna, Portogallo e Irlanda. E questo destino lo si sta decidendo in questi giorni.
Comprendere, quindi, e dibattere su ciò che sta accadendo all’interno della Chiesa di Roma, è indispensabile per poter capire il perché e il come ci stiamo avvicinando all’acme dello scontro politico in atto nell’Europa continentale.
Basterebbe leggere con attenzione i due discorsi elettorali pronunciati ieri (entrambi a Parigi città) da Nicholas Sarkozy e Francois Hollande, in prospettiva del voto elettorale della prossima domenica in Francia.
Erroneamente, a mio avviso, e con la consueta superficialità mediatica alla quale ci ha abituato un ventennio di berlusconismo, il corrispondente de La Stampa, Alberto Mattioli, li ha archiviati entrambi sostenendo “che non hanno presentato alcuna novità. Hollande tanto gentile e tanto onesto pare, ma ha un’oratoria da Consiglio provinciale (il massimo, in effetti, che abbia mai presieduto). Non si sa se siano peggio i discorsi che gli scrivono o il suo modo di pronunciarli. Al suo confronto, Arnaldo Forlani è Cicerone……….. per quanto riguarda Sarkò ha anche dedicato ben due citazioni, curiosamente, a Curzio Malaparte: «È l’italiano Malaparte che ha parlato meglio di tutti di questo luogo: “Place de la Concorde è un’idea: non è una piazza, è un modo di pensare. Tutto quello che è davvero francese si misura qui”». Poi ha insistito con il fascista diventato comunista: «È lo stesso scrittore che dice che l’italiano considera la storia come un capriccio degli Dei, l’inglese come un fatto della natura, il francese come un fatto della volontà degli uomini». Infine si è trasformato in Wojtyla citandolo: «Popolo di Francia, non avere paura!»,
Appunto.
In realtà, i due contendenti rappresentano due interpretazioni opposte dell’idea politica dell’Europa, dell’economia, dell’esistenza. E hanno fatto scelte diverse. E nella cattolicissima Francia, il Vaticano ha scelto e deciso di appoggiare il candidato socialista. Non è ufficiale, si intende, ma lo è di fatto e lo sanno tutti. Il che ha provocato disperazione tra i seguaci e sostenitori del duopolio Merkozy. E’ il frutto di un capolavoro politico francese, che porta la firma di Segolène Royal (candidata perdente socialista contro Sarkozy nel 2007) l’attuale consorte di Hollande. A differenza di Carla Bruni che ne sa di politica quanto Valeria Marini o la Santanchè, la Royal è un intelligente animale politico di lunghissima navigazione, la quale ha preso atto dell’inossidabile machismo sessista dei francesi, e “apparentemente” nel 2007 si è ritirata a vita privata, finendo per fare la Carla Bruni del momento: dietro il sipario a organizzare tè elettorali per il marito regalando cotillons agli orfanelli. Femminista convinta, vera e propria madrina dell’attuale sindaco di Parigi Bertrand Delanoe (come sempre elegantissimo, forbito, impeccabile) che ha sostenuto, istruito, appoggiato, riuscendo ad ottenere l’appoggio per il marito da parte delle maison Saint Laurent, Dior, Louis Vitton, Hermès (e nell’immaginario collettivo francese contano eccome!) da quattro mesi a questa parte, nel discreto silenzio ovattato praticato dai politici di rango, ha incessantemente lavorato con le più importanti organizzazioni cattoliche francesi, riuscendo a ottenerne i favori.
Perché è arrivato il semaforo verde da papa Ratzinger in funzione anti-Merkel.
In Francia, in campo sociale, sono le suore cattoliche a contare. Gli ordini della carmelitane scalze, delle orsoline, delle benedettine, del sacro cuore di Gesù, dell’immacolata concezione, e soprattutto del sacro ordine del cuore di Maria Maddalena, sono il cuore pulsante della presenza sociale cattolica francese, e ruotano tutte intorno all’adorazione della Maddalena, un fatto unico, che rappresenta la caratteristica culturale della Francia, non a caso l’etnìa più sensuale di tutto il mondo occidentale; non è certo una sorpresa che siano devoti all’immagine dell’unica donna nel pianeta Terra che in tutte le culture esistenti negli ultimi 2000 anni ha rappresentato e incarnato su di sé il simbolo della santa puttana, ovverossia tutto ciò che rappresenta –nell’immaginario collettivo maschile- la mitologia del femminile. In Francia, infatti, la Chiesa cattolica è femmina. E ruota intorno a due simboli fortissimi: la Maddalena e la guerriera Giovanna d’Arco, le varianti religiose di Venere e Diana cacciatrice, non a caso le due divinità pagane più amate e riverite dal popolo dei Galli.
Vincerà Hollande, quindi.
E sarà un ottimo risultato per papa Ratzinger, che lo renderà più forte e solido per poter contrastare la furibonda, macchinosa, perversa e davvero molto complessa lotta per il potere che da un anno a questa parte si è scatenata in Vaticano.
E’ una lotta che ci interessa in prima persona a tutti.
Perché è una lotta politica.
Perché è la lotta tra il neo-liberismo mercatista senza regole voluto e imposto da papa Woytila, sostenuto dalle due istituzioni da lui praticamente inventate, l’opus dei e lo Ior, e dall’altra parte una visione sociale del cristianesimo che pur schierandosi dalla parte del libero mercato è contraria all’austerità strozzina, al predominio dei mercati e al primato della finanza speculativa. Papa Ratzinger, infatti, all’interno della Chiesa, è sotto attacco frontale da parte degli eredi di Michele Sindona e del cardinale Marcinkus, colpevole di aver saggiamente deviato nel 2008 la maggior parte dei capitali del Vaticano dalla speculazione sui derivati a investimenti meno proficui (in tempi brevissimi e brevi) ma ben più solidi a lungo raggio. Perché per Ratzinger ciò che importa davvero è la sopravvivenza e il rafforzamento della Chiesa per far proselitismo e i suoi nemici non sono i russi (a differenza di Woytila che li odiava, da bravo polacco, con tutte le sue forze) e i suoi amici non sono quelli della Cia e delle multinazionali della finanza e della mafia siciliana e della ‘ndrangheta (com’era per Woytila che diventò loro associato per combattere il comunismo, un obiettivo ossessivo che lo spinse alle più mefitiche alleanze e ai più disgustosi consociativismi della Chiesa in duemila anni di Storia). Proprio no.
I nemici di Ratzinger sono i cinesi.
Perché il più grande nemico, in assoluto, dei cinesi, sono la Chiesa di Roma.
E papa Ratzinger è stato molto ma molto chiaro: “non consentiremo mai quella che volgarmente viene definita la cinesizzazione dell’Europa, perché questo vorrebbe dire la perdita della speranza, della carità, della fede, finendo per allontanare l’individuo dall’idea del Cristo salvifico e Salvatore del mondo. Sarebbe la fine dell’ufficio doveroso della Nostra Santa Madre Chiesa”.
E i cinesi, in Africa, danno la caccia ai cattolici e bruciano le chiese.
E in Cina ne vietano il culto. Non si possono costruire chiese e se qualcuno viene scoperto a casa con un crocifisso viene arrestato e portato in campo di concentramento.
La Chiesa di Roma non vuole la Cina in Europa.
Lo vuole la Merkel. Lo vuole Sarkozy.
E così come in Francia ha sottratto il proprio appoggio a Sarkozy dandolo a Hollande, sia in Portogallo che in Irlanda la chiesa di Roma si è schierata apertamente contro tutte le manovre di austerità imposte dall’Europa ed è andata contro la BCE. Da noi in Italia, per il momento è più nascosta la lotta, ancora clandestina, diciamo così, obliqua. La stessa lotta che sta avvenendo in tutte le grandi organizzazioni e istituzioni (ad es. nella massoneria dove si stanno scontrando la linea libertaria illuminista e democratica a favore della libertà del mercato in funzione progressista –in Usa li chiamano Delanin brothers, i fratelli di Delano, perché reclamano un new deal di tipo rooseveltiano- e un’ala parruccona conservatrice legata al neo-liberismo mercatista rappresentato in Europa dai massoni Draghi, Monti e Sarkozy e da noi in Italia dalla diàfane e insulse argomentazioni di Mastro Raffi. Maestro mi sembra davvero eccessivo). Sono due interpretazioni dell’esistenza e del mondo che hanno coabitato per lunghi decenni, magari alternandosi al potere, ma pur sempre rispettandosi l’un l’altra, anche se si combattevano poi in termini sociali o elettorali. Ma oggi, la coesistenza non è più possibile, è saltata.
Le due anime non sono più compatibili.
Da cui la crisi degli attuali partiti, per lo più pullulanti di funzionari beceri che ignorano perfino la vera posta in palio: la fine della civiltà nel mondo occidentale o un poderoso risveglio collettivo in grado di spingere l’Europa verso un’impennata di reni in grado di combattere e battere i criminali mercatisti.
Nessuno tra i tre attuali partiti più importanti d’Italia , il PDL, il PD e l’Udc, ha preso una posizione netta. Si barcamenano, danno un colpo al cerchio e un colpo alla botte, appoggiano Monti ma poi fanno capire che al proprio interno c’è anche chi lo contrasta, in tal modo contribuendo alla dissoluzione del paese. Un devastante spettacolo.
La Chiesa di Roma, invece, pur nella sua mastodontica lentezza, si è abilmente mossa, è scesa in campo, nell’estate scorsa, quando papa Ratzinger andò in visita ufficiale a Berlino a vedersela ad personam con la sua conterranea Angela Merkel. Non ho la minima idea di che cosa si siano detti nella celebre conversazione privata durata due ore alla quale –entrambi d’accordo- nessuno venne invitato. Con la scusa di non aver bisogno di interpreti, nessuno entrò nella stanza. Evidentemente non volevano testimoni.
Ma qualcosa deve essere andato storto, molto storto. E la Chiesa si è irritata.
Forse, andando ad analizzare alcuni dati macro-economici tedeschi si può cercare di capire qualcosa. Nel maggio del 2008 il 65% delle esportazioni tedesche era assorbita da Grecia, Italia, Spagna, Portogallo, Irlanda e Francia. A maggio del 2011 era scesa al 34% e ad aprile del 2012 è scesa al 18%. Il 65% delle attuali esportazioni tedesche va in Russia e soprattutto in Cina, il più grande importatore al mondo di merci tedesche e primo partner commerciale assoluto del grande gigante asiatico.
Non è certo un caso che la Germania ha smesso di parlare del Tibet, ha sottratto l’appoggio ai monaci buddisti, ma soprattutto (notizia, nel mio parere irrilevante quanto modesto, davvero clamorosa perché tutta politica) ha sollevato un veto all’interno dell’Unione Europea impedendo di denunciare l’attacco militare terrorista frontale contro i credenti cattolici in Africa e soprattutto le uccisioni di massa di pacifici cattolici in Nigeria, polmone petrolifero per i cinesi che là sostengono Al Qaeda, dove la Cina intende eliminare fisicamente, territorialmente e politicamente tutte le organizzazioni e le confraternite cattoliche presenti nel campo dell’istruzione, della sanità e del volontariato sociale.
Nessuno in Europa dice una parola su ciò che i cinesi stanno facendo ai cattolici africani.
E dato che la Chiesa comincia ad appoggiare i socialisti, il minimo che possa fare chi nel cuore si sente socialista è incitare i pensanti a denunciare i massacri di cattolici in Africa.
La cosiddetta “cinesizzazione dell’Europa” voluta dai tecnocrati oligarchi neo-liberisti, non fa riferimento soltanto a una schiavizzazione nel mercato del lavoro e quindi usata come metafora politica, nient’affatto: è letterale.
Il che comporterà una catastrofe sociale europea perché radicalizzerà –inevitabilmente- i milioni di emigrati africani in Europa che toccheranno con mano l’impossibilità di poter avere appoggi europei contro l’espansionismo cinese e quindi diventeranno tutti (giustamente, io li comprendo) anti-europei. Stiamo allevando milioni e milioni di nemici dentro casa nostra. Perché così li trasformeranno Monti, Sarkozy e la Merkel.
E siccome la Chiesa cattolica in nazioni come la Spagna, Irlanda e Italia, in questo momento, svolge anche una funzione di ammortizzamento sociale perché cerca di garantire un minimo indice di sussidiarietà di sopravvivenza per i ceti più disperati allo sbaraglio, è preoccupata per i potenziali sviluppi epocali negativi che la cura germanica della BCE può provocare.
Con genialità mediatica, la Chiesa cattolica aveva inventato il suo Berlusconi alla fine degli anni’70: un grande guerriero, un combattente superbo, il meglio che Reagan e la Cia potessero desiderare: Giovanni Paolo II. Ipnotizzante, seducente, ammaliante, simpatico, accattivante. Ha trasformato l’opus dei in una centrale finanziario-militare, ha gestito e approvato l’accordo definitivo tra la mafia e la finanza italiana in seguito internazionalizzata attraverso il cardinale Marcinkus, sua creatura personale. Quattro anni di lotta al fronte, dal 1973 al 1977 in Sudamerica, sostenendo in prima persona le più orrende ed efferate dittature criminali prodotte in occidente dal 1945 in poi. L’unica condizione chiesta era che fossero visibilmente anti-comuniste. Indimenticabili le impietose fotografie di Woytila abbracciato al generale Pinochet al Palacio de la Moneda nel 1973, il sostegno incondizionato al generale Videla (come lui stesso ha raccontato negli ultimi mesi) la creazione di un sistema internazionale di corruttela e distrazione di fondi nazionali sovrani italiani per finanziare Solidarnosc.
Lui è scomparso da tempo. Ma la struttura che aveva messo in piedi è rimasta.
Ed è rimasta quella mentalità, quelle scelte, quelle amicizie.
Papa Ratzinger ha deciso di cambiare strada, nell’interesse della Chiesa.
E si è trovato –con sua immane sorpresa- tutta l’ala dei nipotini di Marcinkus e degli allievi di Michele Sindona e di Roberto Calvi contro di lui.
Une bella lotta. Silenziosa e clandestina.
Che qualche mese fa è venuta allo scoperto. Intendiamoci, è venuta allo scoperto secondo le modalità della tradizione italiana e vaticana.
Ricorderete lo scoop de Il Fatto quotidiano.
Quello è stato davvero un clamoroso scoop.
Durato 3 giorni. Dopodichè il silenzio.
Nessuno si è sognato di querelare per falso Antonio Padellaro e Peter Gomez. Entrambi sono due eccellenti professionisti con un lungo corso di navigazione, non sono due dilettanti che si gettano allo sbaraglio per far colpo. Sapevano di star pubblicando la verità, ma soprattutto di potersi avvalere di una meravigliosa copertura d’appoggio. In verità, quella notizia era un segnale per spiegare a chi voleva capire, che cosa stesse accadendo. C’è chi (bene informato) sostiene che sia stata addirittura una iniziativa geniale dello stesso Ratzinger, il quale, così facendo, si è sottoscritto un’assicurazione inossidabile sulla vita.
Sparito lo scoop, però, sono iniziati i dolori per la generazione dei figli di Marcinkus.
Di cui l’epìtome è stato l’arresto (manette vere in pubblico davanti a diversi testimoni perché il messaggio arrivi con chiarezza) dell’ex assessore alla sanità della regione Lombardia, Antonio Simone, funzionario della DC nel 1988 e poi promosso nel 1990, l’uomo che per conto di papa Woytila e del Banco Amrbosiano diresse e gestì tutti i rapporti tra Marcinkus, Robero Calvi e Solidarnosc, (diciamo il Walter Lavitola dell’epoca) svuotando diverse casse della Repubblica Italiana i cui tesori sono finiti nelle mani di certe persone nelle pianure del Volga.
L’uomo che Bettino Craxi voleva far arrestare a tutti i costi nel 1986. Ma vinse Simone, che fece invece arrestare Bettino Craxi decretandone la fine. Contava per davvero.
Questa è Storia d’Italia. E’ la storia della nostra vita politica nazionale.
Colpisce il fatto che la magistratura arriva (anche se con 27 anni di ritardo) e arresta una persona per fatti che in realtà si sarebbero verificati molti anni fa, alcuni addirittura decenni fa. Ma i suoi avvocati non hanno neppure osato contestare alcunché. Perché nuove carte (improvvisamente messe a disposizione della magistratura da funzionari papisti decisamente diligenti, oggi, nel fornire assistenza ai giudici) rivelano che il castello costruito per volontà di Reagan, della Cia, di Michele Sindona, di Roberto Calvi e della mafia, a metà degli anni’70, con la connivenza dell’estrema destra italiana, non era mai morta. Anzi. Hanno generato figli perversi, sono penetrati nei gangli del potere nel nome di un neo-liberismo mercatista d’accatto con l’unico fine di far soldi. Sulla pelle degli italiani che lavorano e che pagano le tasse.
Ventiquattro ore dopo l’arresto di Simone, è arrivata la comunicazione giudiziaria al vescovo di Altamura, altro braccio destro di Roberto Calvi in quel di Puglia, amico fraterno di Marcinkus e poi dalla fine degli anni’90 generoso protettore di Walter ladolcevitola che ha capito l’antìfona e si è immediatamente costituito.
E proprio mentre Hollande parlava a Parigi annunciando che la prima cosa che farà non appena eletto “sarà di far convocare il consiglio dell’Unione Europea per ridiscutere le modalità del pareggio di bilancio e rivedere tutte le politiche di welfare per far risorgere l’Europa” e mentre la sua consorte allietava a Besancon le orfanelle del convento delle clarisse in un thè di beneficenza al quale partecipavano giovani imprenditori cattolici della provincia francese che produce, il vescovo di Locri-Gerace, monsignor Giuseppe Fiorini Morosini, che gestisce la stessa diocesi già retta da monsignor Carlo Maria Bregantini, divenuto vescovo di Campobasso e presidente della Commissione Cei per i problemi sociali, annunciava di aver inviato una lettera ufficiale a Mario Monti (di cui copia conforme è stata inviata all’episcopato cattolico sia francese che tedesco ed è già diventato un cult nella campagna elettorale socialista di Francois Hollande) nel quale la Chiesa prende ufficialmente le distanze dall’attuale governo, dalla BCE, ma –l’aspetto più importante di tutti- attacca per la prima volta “ufficialmente” la politica neo-liberista mercatista d’Europa. Dice nella lettera:
"le difficoltà economiche stanno imponendo duri sacrifici a tutti, ma noi nella Locride le stiamo vivendo in maniera drammatica, perché per tanti aspetti qui non si è trattato di ridimensionare quanto si aveva, ma di perdere tutto. Dico tutto, senza retorica, perché certi tagli hanno comportato la perdita delle ragioni stesse per ipotizzare futuro…. La conformazione geografica della Locride comporta una serie di centri costieri lungo la fascia Jonica, il più grosso dei quali, Siderno, conta circa 16.000 abitanti. Poi c'è l'entroterra delle zone preaspromontane e aspromontane costituito da numerosi piccoli centri con lunga storia alle spalle, che stanno lentamente morendo. La crisi in atto - denuncia il vescovo - sta accelerando la loro fine: la perdita dei servizi più elementari, quali i presidi sanitari, le scuole materne, gli sportelli postali per le pensioni degli anziani, scoraggiano la permanenza delle giovani coppie in questi luoghi. Tutti fuggono verso la costa, creando le premesse di problemi molto più gravi, sia dal punto di vista economico che da quello sociale, dei quali prenderemo coscienza nei prossimi anni, quando forse tutto sarà compromesso. La Locride è in crisi. Esiste un pauroso aggravamento del dissesto idrogeologico, criminalita', perdita di radici storiche, abbandono della piccola agricoltura, che ora integra il reddito, nuovi problemi nei paesi di approdo a causa della casa e del reddito insufficiente, denatalità in crescita, rapido invecchiamento della popolazione, definitiva perdita di interesse per l'agricoltura, il cui ritorno sarebbe un vero sbocco produttivo per la zona". Ed inoltre, "quel che può apparire oggi un guadagno per lo Stato, riducendo i servizi, verrà pagato - scrive il vescovo - in altro modo. La verità è che la logica dei numeri è disumana, perché una cosa è stabilire un numero massimo e minimo di alunni in una citta', altro nei piccoli centri della Locride, dove anche le strade che uniscono alla costa sono solo una parvenza di esse o tragico ricordo''. La Locride, denuncia il prelato, ''è stata condannata all'isolamento: treni soppressi (con conseguenti peripezie affrontate dalla gente per muoversi con i pubblici servizi), l'unica strada di collegamento con il nord della Calabria è la fatidica Strada Statale 106 in attesa da oltre 20 anni per essere 'ammodernata', pubblici uffici sempre più centralizzati. Si dice che sono le esigenze della moderna organizzazione dello Stato. Locri - lamenta ancora il vescovo - è al centro della Locride: per arrivare a Reggio Calabia sono necessarie due ore di treno. La crisi economica ha elevato moltissimo la fascia della poverta'; lo sanno gli sportelli della caritas Diocesana e quelli delle Caritas parrocchiali''..
Tale lettera sta provocando uno splendido terremoto nel meridione.
Prendendo atto della totale resa dello Stato, della totale scomparsa della sinistra democratica (centinaia ormai sono le denunce e gli arresti in Calabria per corruzione, malaffare, furto e concorso esterno in associazione mafiosa nei confronti di funzionari eletti nelle file del PD, un partito nel sud ormai impresentabile) la Chiesa, su specifico e preciso ordine di papa Ratzinger, in funzione anti-Merkel, cerca di comunicare che, forse, nel sud sta per iniziare una potenziale nuova stagione politica che potrebbe diventare un esempio –una volta tanto- per il resto d’Italia: hanno finalmente capito che questo paese non si riprenderà mai e affonderà in un ignobile fango melmoso se non si fa la cosa basica che va fatta subito e dovunque e comunque: spezzare il filo di complice omertà che lega la criminalità organizzata al potere finanziario della Chiesa di Roma e ai funzionari centrali corrotti dei partiti politici che attualmente appoggiano Mario Monti.
Ciò che da Piazza San Pietro ci stanno spiegando è che Breznev non esiste più. La guerra fredda non c’è più.
C’è un’altra guerra ben più feroce.
Quella tra un ‘Europa figlia di Voltaire e perché no, anche di Blaise Pascal, che fortemente crede nei saldi principii di eguaglianza, solidarietà e libertà politica e sociale, e un’altra Europa che è quella voluta dalla speculazione finanziaria criminale rappresentata dall’oligarchia transnazionale alla quale, da autentici servi sciocchi compiacenti, Mario Draghi e Mario Monti, con la totale complicità del trio Alfano-Bersani-Casini, fanno da camerieri pensando e sperando di farla franca.
Come laico libertario socialista non posso che essere disperatamente triste nel toccare con mano la totale latitanza della sinistra democratica italiana, pessimamente rappresentata da Bersani, Vendola & co.
Non sono mai stato, proprio perché laico, un grande sostenitore né tantomeno seguace della Chiesa cattolica di Roma.
Ma come cittadino europeo e italiano, non posso che essere contento nel toccare con mano che, in questo specifico ed esatto momento della Storia d’Europa, la Chiesa di Roma sta tentando con ogni suo mezzo a disposizione di dare un proprio solido contributo al risveglio delle coscienze europee in funzione anti-liberista..
E forse, sono anche pronti a dare il benservito ai loro plenipotenziari onnipotenti come Roberto Formigoni, ottimo esecutore per un trentennio delle oscure trame ordite tra papa Woytila, Roberto Calvi, il cardinale Marcinkus, con la benedizione della Cia. Con il beneplacito della destra nord-atlantica e la complicità dei malfattori italioti.
Me lo auguro proprio.
Sarebbe ora.
Mi ha fatto bene la lettura di questo magnifico articolo che mi apre orizzonti sconosciuti e mai pensati. Grazie signor Cori!
RispondiEliminaAnche io me lo auguro!
amen..
RispondiEliminaAncora una volta la vita mi insegna che non dobbiamo mai fermarci alle apparenze! Mai mi sarei immaginata una cosa simile, ma mi auguro proprio che questo "benservito" arrivi.
RispondiEliminaGrazie per i suoi articoli sempre molto interessanti
Ma come cittadino europeo e italiano, non posso che essere contento nel toccare con mano che, in questo specifico ed esatto momento della Storia d’Europa, la Chiesa di Roma sta tentando con ogni suo mezzo a disposizione di dare un proprio solido contributo al risveglio delle coscienze europee in funzione anti-liberista..
RispondiEliminaRisvegliare le coscienze europee?
C'é un solo modo per farlo: riprendere a parlare col linguaggio degli umani.
Questo papa, a differenza dei suoi predecessori veri e propri guitti e pure criminali, quel linguaggio lo conosce.
Ma continua ad usare quello dei 'porci'.
Non otterrà alcun risultato.
Se l'Europa vuole risorgere DEVE tornare alla Scolastica che Ratzinger conosce perfettamente.
Che ne risollevi le insegne e potremo vincere.
In caso contrario il Vecchio continente diverrà presto il continente scomparso, perchè morto.
Però! Che sortita da parte del Vaticano! Per una volta faccio anch'io i miei complimenti!
RispondiEliminase la chiesa cattolica diventasse così,pur essendo io un laico,la chiesa guadagnerebbe 1000 punti ai miei occhi
RispondiElimina"il meglio che Reagan e la Cia potessero desiderare: Giovanni Paolo I."
RispondiEliminaPovero Papa Luciani, questo refuso non lo merita proprio...
Sottoscrivo: hanno fatto fuori il povero Luciani proprio perché stava per fare "pulizia"...
Elimina..Cattolicissima Francia??!! E uno dei Paesi europei più laici d'Europa, assieme alla maggioranza degli altri nord-europei. Da noi ci fanno due palle con la chiesa cattolica. La ormai non sanno più chi sono.
RispondiEliminaA mio avviso mi sembra che abbia un velato razzismo nei confronti dei cinesi. A me invece risultano più onesti dei preti, questi si che sono dei veri liberticidi.
Siamo proprio sicuri che il papa voglia aiutare l'Europa a svegliarsi? Non è anche il suo un tentativo motivato dalle circostanze, e che nulla ha a che vedere con la libertà dei popoli?
RispondiEliminaSecondo me siamo in presenza di una guerra fra bande, tra opposte fazioni, che si servono di noi come delle pedine su di una scacchiera. L'augurio è che in questa lotta all'ultimo sangue si possano conoscere un po' di più quelle verità sinora occultate. Per ora Formigoni si mostra l'arrogante di sempre e si presenta come un puro e casto nonostante gli schizzi di fango che gli piovono addosso da ogni parte.
Ormai le verità occultate da sempre compaiono qui. Ottimo lavoro, La seguo sempre. Articolo ineccepibile. Grazie.
RispondiEliminaCaro Sergio ottimo pezzo come sempre. Ho scritto qualcosa sulla stessa notizia sul sito www.ilmoralista.it
RispondiEliminaTi abbraccio
Francesco Maria Toscano
Ma la Chiesa con i suoi sforzi ad aiutare il popolo d'Europa ad uscire dalla crisi economica finanziaria in cui si annega non avrà un tornaconto? La scelta tra la Merkel e la cinesizzazione dell'Europa da una parte e la Chiesa come difensore sociale dall'altra mi sembra una specie di Forche Caudine per le radici e le culture europee. E' vero come hai scritto che la sinistra italiana è oggi impresentabile, ma ci vuole una terza via verso una vera democrazia laica in Italia e una classe politica che pensa ai propri doveri invece di arricchirsi con il denaro pubblico.
RispondiEliminala chiesa in difesa dei popoli!!!! a me pare una s.....ta!!!
RispondiEliminaQuesto è veramente un bell'articolo. Tuttavia come riuscire a diffonderlo? Le persone sono tremebonde e diffidano, si chiedono da quali fonti provengano queste notizie.
RispondiEliminaCiò che Lei scrive mi interessa, mi scuote, a volte è come vedere ricomporsi un puzzle che si ha in testa.
Le faccio i miei complimenti a prescindere.
mauro
Ill.mo signor Sergio Di Cori Modigliani, la lettera inviata da Sua Eccellenza Mons. Giuseppe Fiornini Morosini, Vescovo della Diocesi di Locri/Gerace, è un invito al Governo di guardare al lembo di terra della calabria, quale la Locride, immersa in tentacoli di problemi, quali ad esempio: ridimensionamento di personale scolastico, ferroviario, sanitario ecc. ecc.) e ancora: problematiche legate alle strade e le sue arterie principali e non, apromontane e preaspromntane. E' una lettera che non parla in nome di una Chiesa generale, ma solo in quel contesto di territorio, con speranza e fiducia, per far crescere, attraverso un nuovo piano per lo sviluppo, quel lembo di terra abbandonata dallo stato centrale e da esponenti della politica regionale (da una politica corrotta e incontrollata).Nel suo articolo in questo blog ci sono delle falsità, in cui lei dice che avrebbe spedito la lettera a tutto l'episcopato francese e italiano.
RispondiElimina.....di cui copia conforme è stata inviata all’episcopato cattolico sia francese che tedesco ed è già diventato un cult nella campagna elettorale socialista di Francois Hollande).
La prego, cerchi di scrivere nella sacrosanta verità e nel rispetto della realtà che le circonda.
Ill.mo Signor sergio,
RispondiEliminama quanta fantasia c'è nel suo articolo!
Dietro la mia lettera a Monti ci sarebbe tutto quello che lei dice?
Sto ridendo di gusto!
Comunque grazie per l'onore della foto!... non pensavo mai di essere così importante; una pedina sullo scacchiere della politica internazionale! Mi perdoni, mi viene proprio da ridere.
Oltre che essere genio, sarei stato un mago ad indovinare certi meccanismi e retroscena della politica.
Mi dice chi avrebbe spedito la lettera a tutto l'episcopato francese e tedesco. Io non di certo.
.....di cui copia conforme è stata inviata all’episcopato cattolico sia francese che tedesco ed è già diventato un cult nella campagna elettorale socialista di Francois Hollande).....
Mi viene da sorridere al pensiero che questa lettera sia entrata nella campagna elettorale francese.
Lei ha scritto ancora:
la Chiesa, su specifico e preciso ordine di papa Ratzinger, in funzione anti-Merkel, cerca di comunicare che, forse, nel sud sta per iniziare una potenziale nuova stagione politica che potrebbe diventare un esempio –una volta tanto- per il resto d’Italia: hanno finalmente capito che questo paese non si riprenderà mai e affonderà in un ignobile fango melmoso se non si fa la cosa basica che va fatta subito e dovunque e comunque: spezzare il filo di complice omertà che lega la criminalità organizzata al potere finanziario della Chiesa di Roma e ai funzionari centrali corrotti dei partiti politici che attualmente appoggiano Mario Monti.
Guardi, ha toccato il colmo del ridicolo!
Io avrei scritto questa lettera per ordine del papa per attuare una sua politica?... Nella Locride ho altro da pensare che alla politica della Merkel....
Guardi, non poteva rendermi più spassoso questo pomeriggio... tra le mille difficoltà di questa giornata!
Se queste sono le analisi poltiche e sociali!....
Povera Italia!....
Giuseppe Fiorini Morosini, Vescovo di Locri
Caro Sergio,
RispondiEliminaHo sentito telefonicamente il vescovo di Locri Fiorini Morosini, che intervisterò a breve, il quale mi ha già fornito una lettura dei fatti completamente diversa. Per completezza di informazione, nel caso fossi d'accordo, credo possa risultare utile dare risalto all'interpretazione autentica degli eventi fornita dal diretto protagonista. Provvederò perciò in seguito a segnalarti l'intervista.
Francesco Toscano
sono estremamente entusiata d questa posizione contrastante da parte della Santa Madre Chiesa nei confronti di una politica globalizzante rappresentata da società occulte con mire esclusivamente speculative e non certamente : sociali, etiche e costruttive.
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