dedicato a tutti i miei lettori con la bacchetta in mano

di Sergio Di Cori Modigliani

Uffa! Come siete tutti terribilmente noiosi, con la sindrome da preside!!

Rispondo qui collettivamente alle diverse lettere, commenti e correzioni varie dei miei affezionati lettori che sembrano essersi indignati per il fatto che in un post di qualche giorno fa ho usato il termine “cattolicissima Francia” sostenendo che la Francia è laica, ecc., ecc. Già, come se io non lo sapessi.

Si trattava semplicemente di una citazione colta storica, tra le più celebri d’Europa. Pronunciata da un personaggio francese, il quale passò alla Storia, in realtà per un’altra sua frase famosa, ma anche questa ebbe un sonoro impatto.

Tutto quanto è avvenuto nel lontano 1589.

Nel 1572 Enrico IV di Borbone, figlio della regina di Navarra, Giovanna III, eredita la corona da sua madre e diventa Enrico III di Navarra. Ma nel 1580 eredita anche la corona di Francia. Fu un evento allora clamoroso che fece tremare l’Europa perché si trattava del primo monarca della dinastia dei Borboni (ramo dinastico dei Capetingi) a diventare re di Francia. 

Il fatto era che Enrico IV era ugonotto e non era cattolico.

Da Roma arrivarono fortissime pressioni da parte del Vaticano. Talmente forti e violente da far decidere al re di pronunciare due storiche frasi:

la prima “Parigi val bene una messa!”

e la seconda:

“Cattolicissima. Cattolicissima Francia. Da oggi è cattolicissima e lo sarà per sempre” e così scrisse, firmò e sigillò in una celeberrima lettera che inviò al papa.

Si convertì al cattolicesimo per interesse dinastico e di potere politico.

Da allora, è cosa comune quando gli storici parlano della politica francese, usare il termine “cattolicissima Francia” quando si sta ad indicare la modalità di relazioni che si stabiliscono tra il potere politico che intende salire al trono (in questo caso la presidenza della repubblica) e la chiesa (qui intesa come istituzione) per indicare alleanze strategiche tra Stato e Chiesa.

Nel 1939 quando il ministro degli esteri del Terzo Reich, Von Ribbentropp andò in Francia per tentare di convincere il governo francese a sottostare ai dettami di Hitler facendosi annettere, il diplomatico inviò al fuhrer un telegramma “non sarà certo facile, per non dire impossibile, convincere la cattolicissima Francia” intendendo con questo che il clero francese, a differenza di quello italiano, belga, spagnolo, non era affatto intenzionato a sostenere i nazisti. Infatti, pochi mesi dopo la Germania invase la Francia.

Da aggiungere anche la frase di Napoleone Bonaparte, poche ore prima di essere incoronato imperatore di francesi “io me ne frego della cattolicissima Francia, così come me ne frego dei Borboni, la corona me la infilerò in testa da solo”.

E infatti così fece dopo poche ore. Aggiungendoci la frase. “Dio me l’ha data, guai a chi la tocca” (e non venite adesso a dirmi che a dirla è stata la Minetti, era proprio mon General).

Un saluto affettuoso a tutti.