venerdì 14 ottobre 2011

Il movimento "occupy wall street" vince il primo braccio di ferro a Manhattan contro la Brookfield Properties Co. una delle grandi aziende immobiliari salvate dal governo.

di Sergio Di Cori Modigliani

·         C’è da essere contenti e orgogliosi. E infatti lo sono.

·         Oggi, venerdì 14 ottobre, era la data in cui il movimento “occupy wall street” a Manhattan, New York, avrebbe capito se per loro era l’inizio della fine, perchè l’occupazione si sarebbe trasformata (inevitabilmente) in violenti  scontri con la polizia, oppure avrebbe potuto essere celebrato come “the new beginning”, il vero e proprio inizio di quella che sempre di più appare essere una vera e propria lotta, e sempre di meno una semplice protesta di disoccupati, e quindi sfaccendati con tanto tempo a disposizione e niente da fare nella vita (così erano stati definiti tre giorni fa da chi aveva chiesto e preteso dal sindaco di New York che li sfrattasse).


Veniamo ai fatti.
Il movimento si era sistemato in seduta permanente –fin dal 17 settembre- a Zuccotti Park, un luogo aperto al pubblico ma di proprietà privata. Il proprietario è la “Brookfield Office Properties” una gigantesca società immobiliare con un capitale valutato intorno ai 24 miliardi di dollari che soltanto nel biennio 2010/2011 ha provveduto a far emettere 276.000 ordini di sfratto esecutivo per mutui insolventi. Importante azienda nel campo dell’edlizia, sia pubblica che privata, la Brookfield è una delle società che nel maggio del 2009 aveva usufruito del salvataggio del governo. Il management della ditta aveva inviato una lettera ufficiale al sindaco di New York sostenendo di dover pulire il parco che da venti giorni era occupato; per non incorrere nella multa relativa a “reato di incuria con grave nocumento della salute pubblica cittadina” e i dirigenti si erano appellati proprio a una specifica delibera varata dal comune di New York sette mesi fa dallo stesso sindaco.
Michael Bloomberg, il primo cittadino newyorchese, aveva fotocopiato la lettera e l’aveva consegnata ai movimentisti lo scorso lunedì, spiegando che era obbligato a far intervenire la polizia il venerdì mattina per far evacuare il parco con la forza, poiché l’ufficio legale aveva riscontrato il “reato di occupazione abusiva di luogo pubblico che risulta essere proprietà privata”.
“Buttate fuori quegli scansafatiche puzzolenti o faccio causa al comune di New York e chiedo 50 milioni di dollari di danni” era stata la risposta perentoria dell’amministratore delegato della grossa società.
I movimentisti avevano protestato sostenendo che era una scusa per impedire di stare lì il 15 ottobre, chiedendo una proroga almeno fino al 23 ottobre. Il sindaco, dimostrandosi molto comprensivo, ha spiegato loro che non poteva non applicare la legge incitandoli a presentare una mozione popolare con firme autenticate alla proprietà. In 48 ore, i movimentisti ne avevano raccolte tremila, un numero piuttosto basso.
Mercoledì, sentendo avvicinarsi il momento dello scontro, il sindaco si era fatto intervistare da un network radiofonico federale (collegato a circa 24.000 radio nazionali) spiegando esattamente come stessero i fatti. E da tutte le cittadine dello stato di New York e da altri sette stati limitrofi, dal Maine alla Virginia, sono arrivate decine di migliaia di lettere furibonde inviate alla società immobiliare a New York. Lettere elettroniche con firme, con preghiere, petizioni, minacce, insulti. Tutte inviate anche in copia all’ufficio del sindaco. In due giorni ne sono state conteggiate 356.000. Il centralino della società immobiliare è stato inondato dalle telefonate e un neo nato gruppo nello stato del Massachussets “DOPE” (acronimo che sta per “DO not Pay Evil mortgage” cioè “non pagate il satanico mutuo”, ma Dope in Usa vuol dire anche “droga”) ha inviato una lettera collettiva alla società dichiarando che 11.657 persone non avrebbero più pagato il mutuo e avrebbero scelto di farsi sfrattare, per solidarietà con i movimentisti.
E così, alle 10 del mattino di venerdì 14 ottobre, la Brookfield Properties ha ceduto.
Possono rimanere lì.
Il vice-sindaco Cas Hollowy ha annunciato alle 10.15 ora locale di New York che “La nostra posizione come comune di New York consiste nel garantire la garanzia della salvaguardia della salute pubblica e dell’igiene, della sicurezza, dell’applicazione della legge, garantendo il rispetto dei diritti di tutti i cittadini di New York. Brookfield Properties ci ha comunicato un’ora fa che ritiene di poter raggiungere un accordo civile con i protestatari stanziali in modo tale da ricevere adeguate garanzie che provvederanno alla pulizia, igiene, e tenuta del parco e che il comportamento dei protestatari non sarà lesivo della dignità e del rispetto del vicinato e dei residenti nel quartiere di Wall Street”.
·         Il movimento “occupy wall street” ha considerato questo fatto la prima grande vittoria del movimento, pregando diversi bloggers in tutto il mondo di diffondere la notizia “perché una buona notizia fa bene alla salute e dimostra che davvero è possibile fare qualcosa” ha detto Harrison Schulz, scelto dai protestatari come portavoce, probabilmente dato il suo lavoro: è un impiegato alla borsa di Wall Street e lavora per Goldman Sachs “Per troppo tempo il 99% della popolazione non è stata presa in considerazione mentre l’economia collassava. L’avidità e la voracità dei banchieri privati da New York a Mosca sta uccidendo la libertà economica nel nostro pianeta. Oggi celebriamo la nostra prima vittoria e affermiamo la nostra volontà nel seguitare a far valere i diritti. Domani 15 ottobre ci aspettiamo una manifestazione di sostegno in 123 città americane e in 950 città del mondo. Possiamo farcela a fare in modo che ci ascoltino: siamo molti più di loro, e soprattutto siamo quelli che danno loro i soldi necessari per le loro squallide speculazioni. Se noi tutti ci fermiamo, si fermeranno anche loro”.
·        
·         Fine del messaggio.
·        
(per oggi)

7 commenti:

  1. in fin dei conti, questa gente contesta i banchieri.
    come dove e perche' i banchieri sono malvagi? manca la motivazione principale.... qualcuno ha voglia di darla?

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  2. Credo sia un errore fondamentale quello di generalizzare.

    Nelle battaglie si combatte identificando ed attaccando un ben preciso nemico.

    Sarebbe più efficace identificare non una categoria, ma una Banca che abbia in modo massiccio e continuativo usato o addirittura inventato il sistema .

    In questo caso specifico Goldman Sachs andrebbe benissimo.

    Forse si potrebbero addirittura inventare modi di boicottaggio e questo sarebbe quantomeno un'azione con contenuti di efficacia pratici.

    L'esempio fornito da Sergio è emblematico

    Broksfield ha ceduto quando è stata toccata nel vivo con la minaccia di vedersi non pagati altri mutui.

    Ricordo una strategia indicata ai temmpi da Beppe Grillo per ottenere l'abbassamento del prezzo dei carburanti.

    Boicottare NON ACQUISTANDO TUTTI, il carburante da una qualsiasi compagnia petrolifera.

    Questa vedendosi alle strette avrebbe abbassato i prezzi innescando un meccanismo.

    Credo siano queste le vere azioni.

    Le altre sono e rimangono parole

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  3. @ anonimo

    dai... che muori dalla voglia di dircelo... :-)

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  4. io vedo un gran lamento ma nemmeno una soluzione. sara'...........

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  5. Broksfield ha ceduto quando è stata toccata nel vivo con la minaccia di vedersi non pagati altri mutui.

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