martedì 2 agosto 2011

Si chiama "Leela": è l'ultima trovata di Deepak Chopra. Cura lo stress, ti fa sentire felice. Ma non dice che dietro c'è il grande business, i militari, gli esperimenti segreti sulla mente umana

di Sergio Di Cori Modigliani


Ogni popolo, ogni etnia ha i suoi furbetti, isuoi imbonitori, i suoi imbroglioncelli. Al di là dello stereotipo e dei pregiudizi, esiste una specifica dislocazione di arti & mestieri nella gestione tradizionale di abili mosse truffaldine.
I belgi sono sempre al primo posto, nel mondo, nelle truffe legate a licenze fasulle per vendita di armi, gli olandesi nella compravendita di polizze fasulle delle assicurazioni internazionali sui noli marittimi, gli iraniani e gli armeni nel controllo del lucroso mercato di tappeti antichi e antiquariato d’autore, i cinesi nelle stoffe e nella medicina cosiddetta naturale, gli statunitensi nella gestione di truffe macroscopiche nella borsa valori e nei titoli azionari, e gli italiani primi nella sezione commercialisti-immobiliaristi-gestione scritture contabili.
Ciascuna di queste etnie è maestra riconosciuta dagli esperti dell’Interpol nel suo specifico settore.
L’India vanta un primato davvero difficile da scuotere, perchè è radicato da millenni: la spiritualità spicciola per le masse sofferenti.
Basterebbe pensare che in India (la popolazione è intorno attualmente alla cifra di 1 miliardo e cento milioni di abitanti) “i truffatori dello spirito” sono all’incirca 200 mila tra guru, maestri, titolari di scuole spirituali, fondatori di sette messianiche. Non sono neppure tanti, in percentuale, neppure lo 0,5% della popolazione. Di solito usano la California e la città di New York come grande trampolino di lancio verso l'Europa e il Sudamerica, per attività che possono arrivare anche a un profitto di (come nel caso di Sai Baba –che sosteneva di essere immortale ed è invece morto di un normale e umanissimo cancro-) una cifra valutata intorno ai 600 milioni di euro, sufficiente per sfamare almeno cinquecento città indiane, che però finiscono invece nella ambita cassaforte di un conto in una banca svizzera.
Soltanto presso le agenzie di Ginevra del Credit Suisse esistono 657 depositi –con più di 5 milioni di euro ciascuno- i cui titolari sono  guru spirituali indiani.
Una vera pacchia.
Poi hanno delle successive applicazioni specialistiche e rispettano con gelida omertà le regole del gioco. Quando qualcuno diventa leader in un certo segmento, nessuno degli altri che sta in fila “osa” denunciare il leader. Si adeguano, lo accettano, eventualmente cercano di emularlo.
Nal campo della medicina esistenziale, il capo indiscusso è Deprak Choopra, un endocrinologo di Bombay, che un mattino si è svegliato e ha annunciato alla famiglia che andava in Usa a far fortuna. La sua ossessione maniacale: diventare miliardario.
C’è riuscito.
Dopo quattro anni di avvilente e sonnacchiosa specializzazione presso l’istituto nazionale di analisi epidemiologiche della città di Brooklyn (stipendio intorno agli 8.000 dollari al mese) finalmente incontra Bubi Gupta, geniale pr nonché agente della Indian Enterprise Creative Talents, una società che si occupa di piazzare attori indiani in ammorbanti telenovelas in occidente. Bubi capisce subito il talento di Chopra. E il medico si rende conto che ha bisogno di Bubi. Insieme centrano il jackpot.
Grazie alla sua indomita abilità di trovare maliarde asiatiche in grado di praticare massaggi erotici davvero onirici, capaci di produrre visibilia tattili immaginifiche sugli stressati corpi dei maschi occidentali, ne piazza tre nel posto giusto: l’ufficio di Bruce Willis a Los Angeles, a metà degli anni’80.  Per farla breve, dopo sei mesi di moine strategiche, una notte in cui è reduce da una colossale sbornia multipla –alcool e droghe sintetiche-  la consorte di Willis, Demi Moore, spaventata dai dolori ma più di ogni altra cosa all’idea di pubblicità negativa nel caso finisca in ospedale, accetta il consiglio del marito: l’aiuto delle maliarde, al secolo: Chanura, Shakta, Sephira.
Demi Moore guarisce, trascorrendo un incantevole week end di relax anti stress.
E’ fatta.
Il lunedì pretende di sapere a che cosa si deve tale competenza tecnica.
“Il nostro maestro è un mago, ispirato dal cielo e dalla applicazione della medicina occidentale secondo un modello segreto indiano”. Una meraviglia, ha anche la laurea in medicina.
E così Deepak Chopra vola da Brooklyn a Los Angeles dove diventa consulente spirituale della famiglia Willis (sempre con le maliarde appresso come assistenti).
In men che non si dica scatta a Malibu la invidiosa curiosità delle amiche di Demi Moore. Naturalmente tutte famosissime, il che fa notizia. Quindi mercato.
“Anche noi vogliamo il nostro guru” e così week end al barbecue intorno alla piscinotta a casa loro con canti orientali, unguenti, strane pillole che lui sostiene essere state confezionate nelle impervie alture del Kashmir: la ricetta gli è stata trasmessa dagli dei.
Abboccano tutti.
Due mesi dopo, Demi Moore –che doveva essere intervistata per il lancio di un suo film- si presenta davanti all’esterrefatto Larry King (il top dei talk show americani) con Deepak Chopra al fianco. “Sono rinata. Non prendo più droghe, bevo soltanto spremuta d’uva. La mia pelle è liscia come l’ambra e parlo ogni notte con il divino. Il merito è di quest’uomo”.
Dieci giorni dopo, il Dr. Deepak Chopra firma il contratto per il suo primo libro: “Come ho guarito Demi” : un successone.
Un anno dopo cancella il Dr e diventa Il Maestro della Salute Alternativa “Come essere felici parlando alle proprie arterie” un capolavoro dell’astuzia umana: 3 milioni di copie.
Due anni dopo è Presidente della Fondazione per la Ricostruzione Mondiale della Salute Olistica, con sede a San Diego. Alla fine del primo biennio il fatturato è modesto:10 milioni di dollari. Ma dopo il primo decennio ne porta a casa 250, di milioni.
Ma –c’è sempre un ma- la Storia ha le sue cadute inevitabili. Cambiano le mode, i gusti, le facce. Deepak Chopra, travolto dalla concorrenza, finisce nel dimenticatoio. Il che vuol dire: crollo dei profitti.
Ma l’uomo è solido.
Inventa il suo capolavoro assoluto, annunciato in conferenza stampa a San Francisco in California un mese fa: Si chiama “Leela” Una chicca high tech.
Niente panico: si tratta di un semplice video game.
Con una particolarità: non esistono pupazzi che sparano o scene di sesso cruento o niente del genere: sono soltanto immagini e musichette che “studiate per degli anni mi hanno permesso di elaborare un prodotto perfetto: è la cura definitiva per lo stress. Basta guardare e ascoltare per sentirsi pervadere da un benessere totale psico-fisico”. Tre anni di lavoro.
Il gioco è inter-attivo. Voi parlate con il computer che vi fa domande sulla vostra salute e stabilite “attivamente” su quali chakra intervenire. Una vera meraviglia.
Il gioco viene prodotto dalla THQ (esperta nel campo di video games violenti) sviluppata dalla società ad alta tecnologia Curious Private Pictures, e dal 1 novembre 2011 verrà messo in vendita con uno special dipositivo interno che ne impedisce lo scaricamento dalla rete.
Viene presentato con il titolo  “Leela-un viaggio alla conquista del tuo profondo Sé”.
Ne hanno stampate 10 milioni di copie (tanto per cominciare).
Lo vendono a 29.49$.
Le previsioni marketing lo accreditano di un potenziale di vendita di 100 milioni di pezzi nei primi 3 anni con un potenziale profitto netto di circa 800 milioni di euro.
Ma non basta.
Gli ideatori hanno firmato un contratto –incassando 18 milioni di dollari in anticipo- con la Microsoft System di Bill Gates, la più grande multinazionale ad alta tecnologia del mondo (non ci risulta essere una società di beneficenza sanitaria). E’ stato creato un apposito software per la Microsoft Kinect system che lo ha adattato per il Xbox 360 e per la console Nintendo Wii chiudendo un contratto con i giapponesi (altri 11 milioni di dollari in anticipo).
Il gioco è composto da 43 esercizi inter-attivi che attivano l’energia dei chakra, vi fanno usare “con la mente” gambe, fianchi, braccia attraverso meditazione profonda “che vi introduce a stati di alterazione naturale della mente con il fine di raggiungere un perfetto stato di equilibrio psichico”.
C’è un però.
Anzi un ma.
Come dire, povero Deepak: ci sono I bloggers californiani..

Già contestato tre mesi prima che esca il video, è stato costretto a confessare alla tivvù che sì è vero: lo fa la Microsoft. Poi ha ammesso anche che sì è vero: la Microsoft ne ha il controllo tecnico. Poi, ancora pungolato ha ammesso che sì è vero: la Microsoft usa tecnologia segreta di cui non intende diffonderne la provenienza.
Dramma della curiosità.
Ma i giornalisti investigativi in campo scientifico (e politico) -che in Usa ben conoscono i propri polli- si sono dati da fare non risparmiando olio di gomito, anzi di pollice, visto che ormai tutto è digitale.
E così: sopresa del 20 luglio, travolto dalla rete: il nostro baldo endocrinologo cher parla con le divinità ammette alla televisione locale di San Francisco che sì è vero: è stata usata tecnologia elettronica militare sperimentale nel campo della percezione audio-visiva.
Come a dire: vediamo un po’ come reagiscono le cavie inconsapevoli.
Adesso in Usa si sta scatenando la bagarre.
C’è chi difende la libertà del mercato.
Chi difende la necessità di inventare nuovi mercati contro la crisi.
Chi difende il diritto del consumatore a non essere parte di esperimenti militari.
Chi parla di Dio.
Chi parla di denaro.
E chi, come le nuove micidiali squadre clandestine di anonimi giornalisti investigativi bloggheranti, annunciano la faccenda promettendo prima di novembre la pubblicazione dei dati interni provenienti dal Ministero della Difesa Usa in cui denunciano “l’uso massiccio di tecniche di subliminazione penetrativa degli organi ricettivi della percezione sensoriale del cervello umano al fine di verificare le possibilità, le capacità e le potenzialità di condizionamento coatto della mente umana”.
Hanno pregato i sudamericani e gli europei di diffondere la notizia.
E’ ciò che sto facendo. A modo mio.
Almeno avete la libertà di scelta. Base fondamentale del Libero pensiero.
A novembre volte acquistarlo? Fatelo pure. Se vi va.
Ma almeno, sappiate che state andando ad ascoltare e vedere suoni e immagini che non sono stati prodotti da San Francesco o Albert InsetienEinstein o Madre Teresa di Calcutta, bensì da un imbonitore indiano, dalla più potente multinazionale del pianeta, e da un gruppo di psichiatri e neurofisiologi stipendiati dall’apposito “ufficio sperimentazioni codici fisiologici per la guerra permanente” nell’ufficio A6 al 4° piano del Ministero della Difesa Usa all’interno del Pentagono, a Washington D.C.

Propongo la nostra variante italiana contro lo stress:
una simpatica, attraente e intelligente compagna di giochi esistenziali,
gastronomia biologica italiana a chilometro zero,
passeggiate romantiche nelle città d’arte,
un nuovo governo.
Fidatevi, funziona davvero molto ma molto meglio d un furbetto indiano.

2 commenti:

  1. Avevo il sospetto che fosse un furbacchione, e infatti digitando "Deepak Chopra imbroglione" sono arrivata qua... Grazie per le delucidazioni

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  2. Concordo!
    Io ho cercato in Google "Deepak Chopra truffa" e ho trovato risultati!
    ;-)

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