mercoledì 1 agosto 2012

Crolla in borsa Mediaset e tutti i titoli mediatici legati a PDL e PD.



di Sergio Di Cori Modigliani


Bentornati mercati!

Se non altro, fa un po’ di chiarezza.

E’ l’unico aspetto positivo del capitalismo selvaggio: alla fine presenta sempre il conto e pretende che a pagare sia il debitore in ultima istanza, cioè quello vero

In un regime politicamente corrotto (e già qui il neo-liberismo va in tilt, perché senza corruzione non ha ragione di esistere) l’azienda indebitata ricatta lo stato centrale “o mi dai i soldi per pagare i miei debiti oppure provoco una crisi sociale che finirà per distruggerti, fai come vuoi”. La corruzione politica serve a questo, a fare in modo che venga creata una intercapedine di interessi incrociati e consociativi tali per cui lo Stato cede sempre. Così facendo l’imprenditore perde la propria identità, diventa un altro da sé, il suo fine non è più produrre merci, creare lavoro, ottenere profitto, bensì costruire una rete di relazioni che gli consenta di avere un bancomat eterno: se lui vende o non vende è irrilevante, se il suo prodotto è buono o fa schifo è irrilevante, perché ciò che conta è che funzioni il filtro. In tal modo si abbassa la qualità, diminuisce la produttività, scompare la creatività. Così funziona l’economia medioevale quando la struttura politica è gestita da una oligarchia che non ha rapporti con il territorio e il mercato vero (i produttori di merci vere) e quindi i dati reali non sono più legati a eventi reali, bensì virtuali. Il fine di questo sistema consiste nel costruire una crisi endemica e mantenere lo status quo. “Ciò che conta è l’intercapedine: l’imprenditore e l’impresa sono un nemico”.

Nel capitalismo post-medioevale c’è, invece, il mercato.

Sei bravo con i tuoi prodotti a fare goal? Buon per te e per chi lavora per te: avete vinto la partita. Poi, in ultima istanza subentra la Politica  (capitalismo avanzato) laddove i progressisti pretendono che il profitto venga redistribuito in maniera socialmente equa, mentre i conservatori pretendono che il profitto rimanga soltanto nelle mani del soggetto produttivo, ritenuto socialmente superiore. Si scontrano, dibattono, si compromettono, si accordano: la società civile diventa la sintesi alla quale arriva la risposta della società politica che media questa relazione.

L’Italia è un paese di capitalisti mitòmani. Il paese vive nel medioevo a propria insaputa.

Ciò che sta accadendo in questa settimana ne è una prova lampante e interessante.

Pensando di essere capitalisti avanzati, hanno lasciato la risposta ai mercati.

Non è forse questo che chiede sempre Mario Monti? Non è forse, questo, che i cultori del neo-liberismo sostengono sia l’unico ago della bilancia con la consueta tiritera “vedremo la reazione dei mercati”?

Sta arrivando. Anzi, è già arrivata.

Sull’onda del successo inventato (necessario per l’appunto per nascondere le vere cifre) la borsa valori e il mercato internazionale sono andati a controllare “l’uscita dal tunnel” già celebrata anticipatamente dalla truppa mediatica italiota.

Risultati contabili delle aziende top leader sul mercato al 30 giugno pubblicati ieri mattina? Un disastro totale.

La Fiat non vende più, ha solo debiti. Vende solo la Chrysler. Marchionne si è dimenticato che la gente lo sa, non è più com’era nel 1975. La gente non vuole le sue auto. Per il grande capitano d’industria (forse in Usa, non lo metto in dubbio) invece non è così. Non è il mercato che lo boccia. La “colpa” è della Volkswagen, ma non chiarisce il perché: nessuno infatti lo capisce. Da bravo capitalista mitòmane, ovvero da bravo guerriero medioevale, propone alla classe politica un bell’attacco contro la perfida Germania sperando in ultima istanza che lo Stato (come ha sempre fatto con lui) intervenga a pagare i suoi dissennati debiti e la sua incapacità professionale nel saper stare sul mercato. Il fatto è che lo Stato non ha più soldi, quindi ciccia. Quindi si è costretti a fare i conti. Veri.

Quindi, perde in borsa e va a picco.

Idem per Mediaset, zeppa di debiti consolidati: -72% rispetto all’anno precedente come valore; -11,9% gettito pubblicitario; previsioni fosche per il futuro. Sono arrivate la Moody’s, Fitch, Standard & Poor’s e il FMI a controllare per bene i conti: un disastro totale.  In verità è così dal 1999, ma prima c’era l’intercapedine, cioè il filtro che faceva in modo che fossimo noi a pagare i debiti di Mediaset, perdeva 200 prendeva 250 non si sa come, un meccanismo perfetto. Non c’è più il “non si sa come”.

Cifre vere: perdita secca da gennaio a giugno 2012 di 1,5 miliardi di euro (nella sezione soldi veri cash) quindi, necessario rientrare nel gioco della Politica per riagguantare l’intercapedine.

Non va meglio RCS, la quale, siccome è nel versante PD, allora non se ne parla. 427 milioni di euro di perdita secca, pieni di debiti, crollo in borsa con una pedita di valore del 22% solo nell’ultimo mese. Soltanto ieri -8%.

Titolo di quotidiano surreale (quindi inesistente) su ciò che sta accadendo sul mercato:

Crollano in borsa i titoli mediatici sostenuti da PDL e da PD comprese le loro banche di riferimento. Perdono in termini di valore, profitto, presenza e ricavi. Il mercato li boccia”.

Non lo troverete da nessuna parte.

Tradotto: PDL e PD si devono mettere d’accordo, altrimenti (ce lo chiede l’Europa) conti alla mano vanno licenziati circa 50.000 persone tra veline, giornalisti, scrittori, registi, editori, attori, attrici, opinionisti, grafici, musicisti, ecc.,ecc. E’ la casta di cui nessuno parla mai. Mi sembra ovvio il perché, mica sono suicidi. E’ come se il duca di Besancon nel 1788 fosse andato in giro a sostenere che la tassa sul grano la dovevano pagare anche gli aristocratici, l’avrebbero rinchiuso in manicomio.

Hanno bisogno di circa 6 miliardi di euro. Li avranno “non si sa come”, attraverso le fondazioni bancarie, che avranno i soldi dallo stato italiano che li preleverà dal fondo salva stati. I mercati lo sanno. Lo spread, quindi, va su. Costoro (cioè l’esubero) garantiscono un bacino elettorale di circa 3/5 milioni di votanti composto da familiari, amici e annessi, perché ciascuno di questi mantiene un piccolo clan privato di vassalli, valvassori, valvassini. Il sistema, quindi, li deve salvaguardare. In Spagna, idem, identica situazione specchiata.

Ma, dicono quelli che controllano l’informazione, “c’è la speculazione internazionale in agguato”.

Peccato però che in Francia sia diverso. E anche in Germania, Olanda, Belgio, Finlandia, Danimarca, Svezia, ecc.

Basterebbe un unico dato (è il mercato che parla) e proviene dalla Francia, per comprendere la differenza: i dati della Societè Generale, la più importante banca francese, indica un -28% nell’investimento sui derivati nell’ultimo trimestre, ridotto a una esposizione di 1,3 miliardi di euro. Il margine operativo, cioè la liquidità, è aumentata del 35,9% raggiungendo quota 1,46 miliardi. Tradotto vuol dire: se esplode tutto la banca regge perché ha più soldi dell’intera massa debitoria. Altre sei banche sono in identica tendenza. Gli analisti internazionali (cioè gli speculatori cattivi) lo sanno. Risultato: lo spread francese, cioè gli OAT scendono a 70 punti dai 157 del 1 agosto 2011, quello italiano sale dai 305 ai 480 in un anno.  Da un rapporto di 1 a 2 siamo passati al rapporto di 1 a 7.

Agosto agosto mese terribile, la speculazione è in agguato perché è malvagia. Così dicono.

Non è vero niente.

Semplicemente, e più banalmente, vengono resi pubblici i bilanci autentici delle società, in tutto l’occidente, quindi il termometro della salute di una nazione che produce, compresi i dati di tutto l’export planetario, gli indici di produttività, i fatturati al netto, i ricavi autentici.

E così chi vive nel medioevo scopre che esiste da qualche parte nel mondo anche il capitalismo, il quale, si sa, è impietoso: non perdona. “Chi non sa produrre è fuori”.

In Italia è inconcepibile: sono fuori soltanto coloro che non hanno relazione con l’intercapedine. Gli altri, tutti dentro.

Tutto qui. E’ davvero molto semplice.

Basta fare l’avvocato del diavolo per smascherare i giochi italioti: leggere la realtà italiana in termini capitalistici. Si capisce così che cosa vuol dire vivere nel medioevo.

Il resto è chiacchiera inutile e tempo perso.

“Ce lo chiedono i mercati”.

Hanno avuto la risposta.

 

17 commenti:

  1. Diciamo pure che è finito il tempo della "ricotta", con l'aggravante che i ricottari sono ormai tanti e dapertutto. Cosa faranno per campare? Come può il sistema paese sostituire tutti i ricottari in modo pacifico e indolore, visto che senza ricotta si ritroveranno a corto di idee e senza impiego. Una risposta a questa domanda credo faccia abbassare lo spread di parecchio. Speriamo di trovarla.

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  2. È un analisi che mi è sempre ballata nella testa

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  3. Sempre più felice di vivere all'estero. Paese marcio senza futuro. Bello tornarci in vacanza. Punto.

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  4. che bello questo articolo....che bello vivere all'estero...io laureato con tesi sulla gestione della pesca col massimo a Pisa finirò a lavorare in Norvegia a Bergen a vendere il pesce..pur di non dare soldi a questi b..tardi.
    W la libertà
    Cordialità
    www.marcogiannini1975.ilcannocchiale.it

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  5. Complimenti per la solidarietà ai vostri connazionali..e pensare che io non riesco più a dormire bene, la notte...Perchè io non posso fuggire, come voi...e sto male..tanto male...ma continuo a combattere..anche con la paura addosso..

    Grazie....grazie tante..
    Ecco perché non ne usciremo mai..non siamo un Popolo unito e solidale..pensiamo solo ognuno a se stesso..

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  6. Marra dice: 'la realtà si evolve'... sante parole.

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  7. Così le riforme in Italia, soprattutto quelle elettorali (compreso il semipresidenzialismo alla francese) saranno sempre condizionate dalle esigenze di salvare il tornaconto dei politici. Pdl e Pd sanno che senza il controllo il loro potere è destinato ad esaurirsi e quindi si accorderanno per tutelare i loro affari ed affiliati, con buona pace dei milioni di italiani in difficoltà.

    Se Vendola si dichiara disposto ad allearsi con Casini pur di mantenere il suo potere è chiaro che a questa gente non interessa nulla. Le loro ideologie sono solamente un raglio d'asino o una scoreggia, parafrasando il grande filosofo e statista Umberto Bossi. Che c'azzecca infatti un omosessuale dichiarato e fiero d'esserlo con gente come Binetti, Casini e la Bindi che ignora persino l'esempio del Cristo dei Vangeli di cui parla a sproposito? Come si possono accettare compromessi quando si parla di diritti delle persone, di rispetto dell'altro?

    Aveva ragione Moretti, con questa sinistra non si andrà da nessuna parte.

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  8. Chi fugge aiuta solo se stesso, non il paese. I veri eroi sono quelli che restano

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    1. Concordo, ahimè. Non giudico chi fugge, lo capisco perfettamente. Star qui, per chi ama il paese, è diventato un atto di eroismo.

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    2. a volte andarsene non è fuggire , è sopravvivere, anche perchè eradicarsi dalla propria terra e sapere che quando prendi quell'aereo potresti aver già visto per l'ultima volta tua madre, è criminale....Ogni madre però vuole sapere che il proprio figlio s'è sistemato a costo di non vederlo più.E' criminale succhiare la linfa da parte delle multinazionali finanziarie a noi cittadini , sono loro che ci fanno entrare in tasca 1/3 di quanto dovremmo o che ci tolgono i diritti fondamentali quali un lavoro stabile.Loro e gli evasori.Non credo che uno con una attività avviata o con un posto sicuro sia più eroe di uno che è costretto ad andarsene.Anzi credo l'opposto. Massima stima Sergio: Marco Giannini

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    3. se per eroi intendi tutti coloro che per anni hanno votato la destra o la sinistra che ci ritroviamo da anni, penso che più che eroi siano la causa di ciò che succede, non dovete prendervela con chi ha perso la speranza e ha deciso di lasciare un paese che in realtà non vuole cambiare, l'Italia la fanno gli Italiani e se siamo in questa situazione vuol dire che chi la pensa nel modo giusto non ha trovato sufficenti persone che condividano il suo stesso pensiero e che siano disposte a sacrificare tutto pur di seguire la propria ideologia,a noi bastano due culi in televisione o ventidue miliardari che tirano calci ad un pallone e siamo tutti felici e contenti.
      spiace, ma la colpa è solo nostra

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  9. Facile vivere la vita degli altri. Se però a 37 anni vivi sulla pensione di tua madre di 72 nonostante 2 specializzazioni col massimo a Pisa, sei per generazioni una famiglia che non ha mai rubato ,mai lavorato nemmanco nello stato ma ha semmai nella sua stirpe un eroe di guerra e solo per non aver appoggi si ritrova nella m.... (scusate francesismo)sinceramente è un pò comodo dire che non ha solidarietà per chi resta...anche perchè va a fare il pescivendolo dipendente.
    Marco Giannini

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    1. (X Tafanus ed i facili giudizi)

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    2. ci deve essere stato un fraintendimento; Marco Giannini ha ragione, lo comprendo e concordo con lui. Va chiarito questo tragico "qui pro quo" (che è il frutto di un'abile strategia berlusconiana)per evitare il rischio che laureati competenti costretti a fare i pescivendoli si sentano pure in colpa, il che mi sembra orrendo oltre che psicologicamente dannoso per la società. Chi si deve sentire in colpa, caso mai, sono quelli che sono testimoni quotidiani di simile sfacelo sociale e nella propria piccola comportamentalità esistenziale non fanno nulla. In Italia è crollato il "sistema umano" e qui mi riferisco a un sistema esistenziale di relazionalità legato a condivisione, solidarietà, ammortizzatori psichici necessari per affrontare il disagio sociale. Uno dei cancri della nazione consiste nel trionfo del cinismo, fratello dell'indifferenza, che è sorella di primo letto dell'attribuzione di responsabilità sempre ad altri e che insieme sono i genitori inconsapevoli della corruttela, mala pianta che nasce quando il rispetto per la dignità umana, e soprattutto lavorativa dell'essere umano non esiste più. Non c'entra nulla la politica, nè l'ideologia, bensì un senso di umanità radicata che questa nazione ha perso. E' schizzato alle stelle lo spread "umano" ed è per questo che il paese declina. Fintantochè non ci si comincia a ribellare (unico esempio valido per tutti)al fatto che l'editore "stampa libera" -un nome un programma- sovvenzionato dallo stato, creatura di Diliberto, megafono ufficiale dell'antagonismo, pratica l'editoria a pagamento e clientelare e questa denuncia non viene fatta dai suoi stessi seguaci, non ci sarà nessuna possibilità di ripresa. La maggior parte dei siti e quotidiani on line che vivono di retorica e demagogia antagonista, pseudo-rivoluzionaria e banalmente oppositiva, lucrano applicando un concetto base di schiavismo diffuso. E' semplicemente immondo. Questo va cambiato, alla base. Soltanto quando la base comincerà a essere solida e pulita, allora si potrà dare una scrollata decisa per togliersi di dosso la massa dei criminali corrotti che stanno lì perchè sanno, purtroppo, di essere semplicemente la quintessenza del paese reale. Ciò che è diventato.

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  10. Me lo lasci dire di nuovo: Lei è un grande.
    Nel mio piccolo ho molti amici che quando mi leggono impallidiscono ma non sanno che di fronte a certe penne la mia è una vanga.
    (Anche perchè lascio perdere la classe, molto distante dalla sua, per parlare a chi mastica poco libri).
    Lei però riesce a fare ambo le cose senza sforzo.
    Io a pelle nel 94 (avevo nemmeno 18 anni) sentivo a cosa avrebbe portato Silvio e questo nel fiorire del mio primo Amore per la mia viareggina.Ricordo già lì quanto mi battevo ma anche quanto fossi convinto che a sinistra ci fosse il bene..Non mi piace il PD per motivi socio economici ma va detto che inoltre usa Silvio come spauracchio per farne il motivo sufficiente per il voto.Sperando così di sfruttare il popolo stesso con leggi criminali. Quindi Silvio lo nomino pochissimo.. Manca solo che nel PD cantino MENO MALE CHE SILVIO C'ERA. Però adesso va detto:
    Lui ha reso il paese opportunista, cinico, indifferente, servo e prostituto.
    PS: Purtroppo leggo lei e GOD e mi rinfranco ma poi mi basta sentire la gente comune e/o i media e perdo le forze..meno male ho una pratica spirituale forte basata sulla contemplazione nella lettura e spesso nella natura. La gioia e la gratitudine si diffondono è il salto scienza / coscienza.
    Cordialità
    Marco G. 75
    www.marcogiannini1975.ilcannocchiale.it

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