venerdì 5 agosto 2011

L'Italia sta andando alla deriva: lo sostiene il premio nobel per l'economia inglese

di Sergio Di Cori Modigliani


Ecco i risultati della borsa di Milano dal 5 agosto 2006 a oggi:

4 agosto 2006:   indice finale alla chiusura 44.364
4 agosto 2008:   indice finale alla chiusura 29.557
4 agosto 2010:   indice finale alla chiusura 23.210
4 agosto 2011:   indice finale alla chiusura 16.170

tradotto in cifre vuol dire che per ogni 100 euro investite in Italia nel 2006, oggi l'investitore se ne troverebbe in tasca 42.

Secondo la maggioranza di governo sarebbe in atto una "speculazione internazionale sull'Italia verificatisi nelle ultime due settimane".
E le precedenti 248 settimane?

Ecco che cosa dicono dell'Italia due economiste importanti, una britannica, Elinor Ostrom, premio nobel per l'economia (prima donna al mondo) nel 2009  "per i suoi lavori sul funzionamento dell'impresa e e sull'utilizzo comune delle risorse, che risulta a volte più efficace del mercato" e l'altra, la più agguerrita e meritevole economista italiana, Loretta Napoleoni, professore incaricato a Londra.

"ma quale crisi?" sostiene la Ostrom "in Italia non c'è nessuna crisi, c'è un regime economico asfittico simile a quello che c'era nel 1987 in Urss; tant'è vero che le banche sono piene di soldi, le imprese non possono assumere perchè i costi fiscali sono eccessivi e le merci italiane non sono più competitive. Quale crisi? E' morto un sistema economico strutturato su un'idea economica che poteva reggere fino agli anni'90. Con il crollo del comunismo, l'idea dello stato assistenzialista e la mancanza di uno stretto rapporto di collaborazione tra banche e imprese ha provocato la perdita di creatività, la mancanza di un mercato dinamico. Ma quale crisi? Non c'è crisi: è esploso il sistema. Anzi, mi correggo: è imploso, già da molto tempo. Adesso sta anche esplodendo, nel senso che lo si comincia a esportare, e allora arrivano le iene. L'Italia ha le banche più ricche del mondo e le imprese più povere d'Europa: basterebbe questo per comprendere che la classe dirigente di questo paese è nelle salde mani di una cricca burocratica di stampo sovietico che usa quella ricchezza per privilegi territoriali di micro-economia contabile, nel totale disprezzo dell'applicazione di ogni regola di buon governo e di una sana economia vincente. Non c'è crisi. E' la fine".

Così, questa mattina, in una intervista alla radio sulla BBC inglese, il premio nobel per l'economia commentava l'attuale situazione economica dell'Italia.

Lievemente dissimile il commento di Loretta Napoleoni, -professionista attiva a Londra dove insegna come docente di pianificazione economica all'università- autrice del libro sull'attuale condizione delle imprese in Italia che si chiama  "Il contagio" e uscirà da Rizzoli a settembre del 2011, sempre su BBC.


"Gli italiani non si rendono conto di ciò che sta accadendo perchè nessuno glie lo spiega per bene. Se l'intera classe dirigente, nessuno escluso, non si mette al lavoro immediatamente -ma intendo dire tra due ore- e non varano subito -ma intendo dire entro 72 ore al massimo- una manovra economica di almeno 200 miliardi di euro con un piano di pareggio anticipato e sostegno finanziario da parte delle banche alle inmprese a partire dal 1 settembre a tasso zero con abbattimento degli oneri fiscali, allora il 7 settembre quando il parlamento riapre i battenti, può anche darsi che non trovino più nulla da fare. Nel senso che il 7 settembre l'economia italiana sarà completamente e totalmente diversa da quella di luglio. L'Italia corre il rischio di andare in bancarotta entro la fine di settembre. Non esiste la speculazione. Esiste la prova tangibile che l'Italia è stata abbandonata al suo destino dalla classe dirigente che se n'è andata in vacanze. Dovrebbero rientrare subito, riaprire il parlamento e varare immediatamente dei meccanismi correttivi urgenti. Altrimenti la borsa ingoierà tutto. Ieri la prima pagina del Wall Street Journal era tutta, interamente -per la prima volta nella storia- dedicata all'Italia. La nostra nazione veniva presentata come la "nuova Grecia di fine 2011". Con l'aggravante del fatto che se ne sono andati in vacanze. Da cui il messaggio a tutti gli investitori finanziari del pianeta, cioè: fate quello che vi pare. Questo è il dato reale. E' bene che la gente sappia ciò che sta accadendo e ciò che sta per accadere".

Questa è l'opinione di due economiste tra le più solide menti d'Europa, ricche di merito e competenza tecnica.

Tutto qui.

1 commento:

  1. Ok, ma con tutto il rispetto, le due economiste citate nel post proprio non riescono a vedere la realtà delle cose.

    Non riescono a rendersi conto che, di fatto, l'attuale situazione economica è il frutto dell'attuazione delle LORO (degli economisti) tesi economiche.

    Parlare di una manovra da 200 miliardi, di pareggio di bilancio, lo trovo davvero fuori luogo.

    Non ci sarà mai nessun pareggio di bilancio, né, tantomento una possibile estinzione del nostro debito pubblico.

    L'unica cosa da fare è tirare una riga, chi-ha-avuto-ha-avuto e chi-ha-dato-ha-dato e poi, ricominciare daccapo.

    Questa, invece, è l'opinione di un cazzaro qualsiasi che s'addanna per pagare le bollette. ;D

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