di Sergio Di Cori Modigliani
"La vera patria è quella in cui incontriamo più persone che ci somigliano." (Stendhal).
domenica 15 luglio 2012
La sinistra italiana che non ha futuro. Perché non ha passato.
di Sergio Di Cori Modigliani
E’ una calda domenica d’estate, afosa e noiosa. Il che può indurre a derive narcisistiche. Da cui la scelta di estendere pubblicamente una confessione intima della mia esistenza.
Ieri notte, a letto, chiacchierando con la mia compagna, a un certo punto le ho detto, con disperata sincera amarezza: “Io odio la sinistra italiana, li odio davvero tutti. Io sono uno di sinistra, da sempre. Come me la metto?”.
E’ il paradosso della mia esistenza, sezione passione civile. Per il momento non ha soluzione.
Mi auguro che questa confessione venga condivisa da qualcuno, mi farebbe sentire meno perverso. Altrimenti, va bene uguale. Vi invidio nelle vostre sicurezze.
Mi sono interrogato a lungo sui perché la sinistra italiana sia la più squallida d’Europa e del mondo occidentale. Vado spesso a spulciare nei siti e bloggers della sinistra democratica, di cui mi fido, in Germania, Francia, Gran Bretagna, Irlanda, Spagna, Portogallo, Olanda, Argentina, Usa, Colombia, Peru, Uruguay. Leggo cose diverse, opinioni molto spesso contrastanti, su alcuni aspetti discordo, su altri concordo, ma l’aspetto per me –in quanto italiano- più avvilente e triste consiste sempre nel dover registrare l’esistenza di una notevole intelligenza attiva, priva di vanità e narcisismo auto-referenziale. Usano argomentazioni elaborate e pertinenti alla loro specifica situazione locale. Come mai? Perché loro sì e noi no? Qual è la differenza tra loro e noi?
Soltanto gli italiani sono mitòmani. Questa è una caratteristica della nostra etnia che è chiaramente borderline: si eccita e si risveglia soltanto quando arriva la necessaria scarica di adrenalina socio-politica nell’intravedere l’orlo del precipizio (vero) che li fa arrapare tutti (per l’appunto “the border”, da cui il nome diagnostico); a quel punto, si viene presi da una intensa eccitazione che provoca di solito, come ogni bravo psichiatra sa, delle inconsulte reazioni ciclotimiche le quali, inevitabilmente, portano (quando va bene) verso una specie di apparente equilibrio ma che la stessa sinistra provvederà poi a squilibrare totalmente per riavvicinarsi a passi da gigante verso il proprio suicidio. Quando va male, invece, sfociano in derive inconsulte, popolate di allucinazioni, fantasmi, isterismi che producono un comportamento collettivo patologico.
Mi sono chiesto. “come mai?”.
Che cos’è che da noi, non va?
Ho chiesto anche ad altri di cui apprezzo l’intelligenza e cultura. Ho ricevuto diverse risposte, nessuna delle quali mi ha mai soddisfatto. Vi propongo, quindi, la mia.
Rispetto alle altre nazioni civili occidentali, la sinistra italiana ha un ritardo (se va bene) di circa 60 anni, davvero molto. Se lo traducete in tempi storico-sociali, sarebbe come dire che un francese si accorge che c’è stata la rivoluzione e hanno ghigliottinato il re soltanto nel 1849. Si accorgono che hanno scoperto l’America nel 1552 e ancora non sanno che la scienza è stata in grado di spedire un uomo sulla Luna e riportarlo indietro. Ecc,ecc.
Che cos’è che ha provocato questo ritardo che altri non hanno?
La realtà è complessa e quindi le concause sono innumerevoli. In teoria.
In pratica non è così.
Io ho identificato un elemento che ci rende unici. Ahimè, in negativo.
Ed è il seguente: “l’incapacità di assumersi la responsabilità socio-psico.economico-culturale delle tragedie vissute collettivamente–quando esse si verificano- e di conseguenza la propria totale incapacità al limite della idiozia di poter elaborare il lutto”.
Gli italiani non hanno mai elaborato il lutto. Non ne sono capaci. Come i bambini piccoli che non capiscono (nel caso il nonno muoia all’improvviso) che cosa sia accaduto. Quando c’è qualcuno che spinge verso l’elaborazione del lutto (necessario per poter progredire, questo è il senso dei funerali, dei pianti, degli strazi e delle celebrazioni; finite le quali si va avanti con la vita) ebbene, il malcapitato viene silenziato, eliminato, sottaciuto. Siamo un’etnia che vive in un perenne stato di rimozione collettiva, condannati da se stessi a questo Alzheimer sociale, a una beata amnesia di massa che non consente di vivere la realtà in maniera lineare, come “progresso” (nel senso di andare avanti creativamente per costruire una società migliore) bensì ci condanna a una lettura della realtà circolare: “dovunque e comunque si spinga in avanti, si ritornerà giocoforza al punto di partenza”. Quindi, non è possibile essere progressisti. Non è possibile perché è inutile. Socialmente non si viene identificati, né riconosciuti. Tantomeno ascoltati.
Per poter rialzare la cresta, e cioè “diventare progressisti” è necessario elaborare il lutto. Una volta esaurita l’elaborazione, si chiude quel capitolo e si procede verso il futuro.
Gli italiani sono cresciuti dal 1946 al 2012 passando da un Falso a un altro Falso.
Quindi, tutta la realtà politica degli ultimi sessant’anni è stata arbitrariamente falsificata. Tant’è vero che gli italiani sono l’unica etnia del pianeta che ha perso una guerra mondiale “a sua insaputa”. La doppiezza togliattiana (squisita ipocrisia clerico-comunista) si è sposata ed è andata a nozze con la doppiezza della borghesia rampante destrorsa (squisita ipocrisia clerico-.fascista) che ha sempre mostrato il proprio muso duro –quando lo ha fatto- in maniera sotterranea, clandestina, ambigua, vedi stragi varie, complotti, tentativi di golpe, assassinii di varia natura. E’ l’unica nazione d’occidente in cui, negli ultimi 60 anni, la magistratura non è stata mai in grado di identificare i colpevoli e i responsabili di stragi, di omicidii eccellenti, ecc. Ogni tanto qualche sicario finisce dentro. Tutto qui. Ma non esistono mandanti.
La sinistra ha costruito il Grande Falso negli anni’50. Adorato e accolto con trionfo (clandestino) dalla destra e dalla Chiesa. Spingendo il popolo italiano a interiorizzare il concetto e l’idea che, in realtà, il 25 aprile 1945 gli italiani hanno concluso la guerra vittoriosamente: FALSO.
Gli italiani hanno provocato una guerra, l’hanno combattuta con ferocia (come tutti) l’hanno persa determinando un disastro tragico. Ma nessuno glie l’ha detto.
Non aveva interesse a farlo la Chiesa, altrimenti sarebbe stata costretta a provare la complicità di Pio XII con Adolf Hitler. Lo stanno facendo santo con applausi da parte della sinistra italiana.
Non aveva interesse la destra, altrimenti avrebbero dovuto processare, giudicare e incarcerare i responsabili fascisti divenuti nel 1946 democristiani, liberali, alcuni addirittura socialisti e comunisti. Come ad es. (tanto per dirne uno) l’esimio prof. Carlo Tullio Argan, storico dell’arte, grande sindaco comunista di Roma, il quale nel 1943 venne promosso a direttore generale del minculpop (ministero della cultura popolare) nonché direttore generale delle belle arti, fascista, razzista, che compilò per i maggiori Kappler e Priebke l’elenco completo delle opere d’arte private italiane da dirottare in Germania, il 50% delle quali svanite nel nulla. Nessuno ha mai pensato di fargli una domanda. In compenso accolsero la sua domanda di iscrizione al Partito Comunista nel 1947.
Non aveva interesse la sinistra, altrimenti, nell’elaborare il lutto, si sarebbe spiegato che il fascismo godeva di consenso autentico, che gli italiani amavano sul serio Benito Mussolini, che erano entusiasti di massacrare civili inermi, che erano stati appoggiati dallo stesso Togliatti con il suo celebre manifesto del 1936, e che essere fascisti apparteneva a una parte vera e autentica dello spirito italiano. Riconoscere l’autenticità di questa matrice, parlarne a viso aperto, con furioso spirito critico, poteva essere fondamentale –nell’accettarla- per “rigenerarsi in una auto-educazione evolutiva e risanatrice” e comprendere che la struttura mentale del fascismo porta inevitabilmente alla soppressione della democrazia prima, del garantismo poi, all’abolizione dello Stato di Diritto, e infine alla guerra e alla miseria. Per non ripeterla. La Sinistra, invece, nascose surrettiziamente, agli italiani, il fatto che il paese avesse perso la guerra, trasformando la resistenza in una vittoria. Cosa che non è aderente alla realtà. Così, il popolo italiano è cresciuto pensando (e qui ha posto le basi della propria essenza da mitòmani) che la guerra l’avesse vinta. Che era stata una grande vittoria di popolo. Che gli italiani avevano fatto la rivoluzione contro il fascismo e l’avevano abbattuto perché avevano capito. FALSO. Il 25 luglio del 1943 il fascismo è stato mandato in pensione dai fascisti, questa è la verità storica. Nello stesso modo ha fatto la sinistra nel 1993 quando è crollata la Democrazia Cristiana, accogliendo nel proprio seno i transfughi, senza avviare neppure una discussione aperta su che cosa era stato ed era per gli italiani, cercando di comprendere le ragioni del fatto che per 50 anni il popolo avesse votato per quel partito. Così, nel 1989, quando è crollato il comunismo sovietico, la sinistra ha steso un velo pietoso sulle complicità italiane con quel sistema di potere, pensando che cambiando nome e sigla, si sarebbe potuto fregare la Storia. Così hanno fregato il popolo. Emblematica la frase di Indro Montanelli del 1998 “L’Italia è l’unico paese capitalista al mondo dove il comunismo non è mai caduto”.
Penso che dobbiamo ricominciare dal 1946.
Perché noi, stiamo ancora lì.
L’Italia è un paese clerico-fascista, che vi piaccia o non vi piaccia.
Aveva ragione Pier Paolo Pasolini.
Seguitare a pensare che sia una nazione evoluta e democratica significa perdurare nel Falso e non aiutare le giovani generazioni a dotarsi di strumenti adeguati per comprendere e quindi “poter essere progressisti”.
Un solo esempio storico di una cultura lontana dalla nostra, ma ben più matura ed evoluta: il Giappone.
E’ accaduto nell’agosto del 1985 quando Ronald Reagan andò in Giappone per commemorare i 40 anni dal lancio delle bombe atomiche. Gli americani avevano chiuso l’accordo con i russi per abbattere il comunismo di lì a tre anni e avevano iniziato a lavorare insieme per smantellarlo. Si andava, quindi, alla costituzione di un Nuovo Ordine Mondiale. Reagan arrivò con una grandiosa sorpresa. Andò dall’Imperatore e da bravo americano che non capisce niente gli disse qualcosa del tipo: “sono passati 40 anni, siamo amici e alleati di ferro, ormai di voi ci fidiamo; il mondo sta cambiando. Quindi, ho il permesso del governo e dei miei generali, di proporvi di rivedere il trattato del 1945. Potete ricostituire il vostro esercito e noi ritiriamo le nostre basi. Che ne dite? Non è una meraviglia?”. Gli americani pensavano così di vender loro armi spingendo il Giappone a una gigantesca spesa per militarizzarsi. Dopo due giorni di consultazione con il governo l’imperatore rispose: “grazie, siete dei coccoloni. No. Non vogliamo. Abbiamo appreso la lezione, Noi non vogliamo armarci. Esiste ancora, ed è troppo forte nella struttura mentale giapponese, una sottesa idea di predominio militare che noi vogliamo invece addormentare finchè non l’avremo eliminata per sempre. Preferiamo tenerci i soldi per costruire infrastrutture”. Gli americani tornarono a casa pensando che i giapponesi erano pazzi e non sapevano fare il business. In compenso, la Toyota, la Nissan e la Mitsubishi (considerata allora un nulla rispetto alla poderosa industria automobilistica statunitense) strappò le concessioni governative per costruire automobili in Usa, occupando manodopera locale. Gli americani accettarono entusiasti. Quattro anni dopo avevano steso le automobili americane che in Usa nessuno voleva più acquistare e dal 4% arrivarono al 45% del volume complessivo di vendite.
Ma i giapponesi hanno elaborato il lutto. Così come hanno fatto i tedeschi. Nella primavera del 2011 quando l’Europa e gli Usa hanno deciso di attaccare la Libya senza motivo, la Germania disse loro: “noi non partecipiamo e non vogliamo avere niente a che fare con questa storia, non vogliamo partecipare a guerre colonialiste di sapore imperiale che possano produrre nefasti contraccolpi in Germania. Ci asteniamo e ci mettiamo in una condizione di neutralità”.. L’Italia ci è andata con cipiglio fascista, con la stessa identica idiozia con la quale nel 1936 andò in Etiopia. Quale sarebbe la differenza? Quale lezione ha mostrato il paese –soprattutto la sinistra- di avere appreso?
Un altro esempio più recente di sapore spettacolare.mediatico ma utile per comprendere.
15 giorni fa all’europeo di calcio, in finale, la squadra nazionale di calcio ha perso per 4 a 0 giocando come dilettanti allo sbaraglio. In un paese normale, la reazione sarebbe stata A) prendersela con i giocatori al grido di “siete degli atleti miliardari, vergognatevi non sapete fare il vostro lavoro” oppure B) “Prandelli è un allenatore che fa schifo, ha mandato in campo gente decotta, non sa fare il suo lavoro”. E invece, sono diventati tutti eroi, protagonisti di “una esperienza straordinaria, unica, davvero una prestigiosa vittoria del collettivo” parole testuali dette da Prandelli e sottoscritte anche da Napolitano. Anche in questo caso, una sconfitta è stata trasformata in una vittoria, e questo fa incorporare un Falso.
E’ ciò che mediaticamente, in maniera subdola e criminale, sta facendo il management del PD con Mario Monti. Ci sta facendo perdere tutte le partite internazionali per 4 a 0 e ci vengono a dire che si tratta di gigantesche vittorie del collettivo.
De che?
L’Italia clerico-fascista sta affondando l’Europa. Lo fa attraverso Mario Draghi e Mario Monti.
Perché stupirsi che Silvio Berlusconi ritorni in campo dato che non ne è mai uscito e conosce a menadito questo paese?
Non è un caso che la vicina Francia (loro la guerra l’hanno vinta) che ben conosce la perversione ipocrita dell’Italia dato che noi li abbiamo pugnalati alle spalle il 10 giugno del 1940, comincia a prendere sempre di più le distanze dall’Italia.
In questa nazione clerico-fascista, i media parlano del nuovo asse Hollande-Monti. E’ Falso. Non c’è nessun asse. Hollande è un nemico di Monti. Si detestano a vicenda. Hanno politiche diverse. Obiettivi diversi. Strategie diverse. Per non parlare del fatto che uno è stato eletto con larghissima maggioranza, l’altro ha fatto un golpe finanziario.
La sinistra progressista, quella che aspira all’applicazione di un modello di socialismo liberale in Italia, è orfana. L’importante è saperlo. L’attuale modello di regime proposto da Monti/Passera con l’appoggio di Bersani/Casini/Berlusconi è un modello clerico-fascista, ben interpretato e rappresentato dalla Bindi, Letta, Franceschini, che non vogliono il riconoscimento delle unioni di fatto, che non vogliono il riconoscimento delle coppie tra gay, che non vogliono tassare il clero né meno che mai la finanza vaticana, e che stanno attuando una politica mediatica persuasiva basata su dei chiari assunti di matrice autoritaria che pescano in quella tradizione del fascismo italiano, autentico ed esistente, che agli italiani piace tanto.
Non c’è nessuna differenza tra il ridicolo Mussolini che falcia il grano a petto nudo e il patetico Monti che di corsa si precipita a un convegno di finanzieri miliardari nell’Idaho, unico esponente politico al mondo, perché nessuna persona dotata di pudore vuole oggi farsi vedere insieme a loro.
Qui viene presentato come un successo dell’Italia. Lo dice anche la repubblica.
Dobbiamo rimboccarci le maniche e ripartire dal 1946, cioè tre generazioni fa, per cercare di dar vita a una ipotesi decorosa di progressismo politico.
Altrimenti, attacchi personali violenti come quelli di Casa Pound contro Filippo Rossi, direttore de Il Futurista, diventeranno ben presto norma consolidata.
Io non voglio essere un borderline sociale.
E voi?
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"L’Italia è un paese clerico-fascista, che vi piaccia o non vi piaccia." In questa frase è racchiuso il senso di tutte le apparenti contraddizioni.
RispondiEliminaPotremmo ripeterci sino alla nausea l'elenco dei cialtroni passati dalla camicia nera a quella rossa, magari menzionando per l'ennesima volta il più lercio di tutti: Napolitano. L'unico fascistoide che è passato, con ipocrisia da autentico clerico, dalle simpatie per Hitler a quelle per Stalin, sino a quelle per l'attuale loggia atlantica bellicista.
La Chiesa. Cosa dobbiamo aspettarci da una monarchia teocratica assolutista? Che provi simpatia per le timide e giovani democrazie? I dittatori sono i naturali interlocutori dei pontefici, nessuno escluso. I successori di Pio XII hanno simpatizzato con Pinochet e compagnia danzante solo perchè Hitler era già morto, perdipiù caduto in disgrazia...
Hai ragione: la sinistra fa schifo. La destra è inguardabile. Tutto fa molto ribrezzo e... oggi c'è un'afa maledetta anche qua.
Hai menzionato Pasolini e hai colto nel segno. Questa sera andrò a riprendermi un suo libro e mi reimmergerò nella lettura delle sue pagine corsare.
Magari riusciro a svegliarmi domattina con la convinzione che la speranza di crescere e cambiare, in questo disgraziato paese, ha ancora un senso.
Per me la risposta è unica e semplice: a sinistra oggi sono ignoranti esattamente come a destra.
RispondiEliminaLa cultura è semplicemente sparita. Puoi scegliere tra l'asino fascista, qualunquista, populista o quello socialdemocratico. Ma sempre un asino dovrai scegliere.
Per quanto mi riguarda provo la stessa cosa. La sinistra fa pena e sono di sinistra.In Italia si fa politica per interesse, non esiste fratellanza, ognuno pensa al proprio orticello mentre negli altri paesi c'è un limite anche all'individualismo se mette a repentaglio le basi democratiche e l'equilibrio. Non c'è senso dello stato.Individualismo poi per modo di dire, in quanto molto spesso non ha niente a vedere con l'ingegno bensì con l'opportunismo e la disperazione.In Italia la sinistra o il centro sinistra deve ripulirsi sia delle facce inguardabili che dei papocchi perchè non è vero che pd+idv+sel (ancor meno + udc) è centro sinistra...Sarebbe l'ora di fare politiche keynesiane riconvertendo in più l'economia in senso ecologico, chi ci sta ci sta , chi non ci sta se ne va (in particolare Renzi, Letta, Fioroni, Veltroni , Gentiloni , Coj... ecc ecc ecc). Almeno, quella volta che vince un centro sinistra, esso non è una pseudo regione della geografia politica italiota squallidamente ibrida e formata da parrucconi senza cultura,riguardo e senza competenza ma un... CENTRO SINISTRA. Cordialità e complimenti. Marco Giannini
RispondiEliminala sinistra Italiana ha l'arroganza di dipingersi come una classe politica legata alla cultura è vanitosa si pavoneggia dall' alto di un nome che ha solo un valore semantico, in italia è mancata una rivoluzione culturale e sociale sia di Destra che di Sinistra il problema è che siamo un popolo di tifosi egoisti ed egocentrici dotati si di cultura ma non di intelletto, è una delusione continua, senza speranza.efrix@tiscali.it
RispondiElimina***“Io odio la sinistra italiana, li odio davvero tutti. Io sono uno di sinistra, da sempre. Come me la metto?”****
RispondiEliminain due parole hai esplicitato un sentimento che mi accompagna da qualche lustro.
I motivi dell’odio sono presto detti. Niente è più odioso del tradimento. La sinistra italiana si è fatta partecipe di un tradimento, per dirlo con una parola di moda, strutturale.
Ma il tradimento fa purtroppo parte della del nostro DNA. Non sto parlando degli italiani, da molti considerati, a torto o a ragione, un popolo di vigliacchi e di traditori, ma del popolo della sinistra, dei loro intellettuali, dei loro leader.
Marx è stato un grande filosofo, uno studioso della società, ma il suo lavoro non poteva che essere la prima pietra di un percorso che sarebbe potuto essere molto più fruttuoso di quello che è stato, se non fosse che la prima applicazione, il primo esperimento di società socialista, fosse messo in atto dalla Russia di Lenin, prima, e di Stalin dopo. Il primo e il più grande tradimento dell’idea di società socialista.
Ritornando ai fatti di casa nostra, le ragioni del tradimento partono da lontano, da un percorso intrapreso fin dai tempi di Gramsci, con la sua via parlamentare e la conseguente esigenza di un compromesso con il mondo cattolico.
L’Italia è essenzialmente un paese clerical-fascista. Come può l’idea di società socialista sposarsi con la visione del mondo sostenuta dalla gerarchia cattolico-fascista? Come possono le ricette macro-economiche socialiste sposarsi con le teorie di Milton Friedman, o peggio ancora, con quelle della Scuola Austriaca, con quelle di Friedrich August von Hayek, che oggi sembrano diventate la inconfessabile bibbia di questa Europa e di conseguenza di chi la sostiene.
Ecco cosa ci porta ad avere la Bindi come presidente del maggior partito italiano di sinistra (sic), l’ultraliberista Bersani come segretario (doppio sic), ed una politica essenzialmente di destra da parte dello stesso partito (triplo sic).
Odio la sinistra, ma odio ancora di più chi la vota. L’uomo che si dichiara socialista ha il dovere di informarsi, di studiare, di cercare (per quel che riesce) di conoscere i meccanismi della società in cui vive, per poterne essere partecipe, per esserne parte attiva, mentre in nessun altro partito o associazione vi è una accettazione incondizionata ed acritica delle decisioni e delle scelte politiche, come nei partiti della sinistra italiana.
Clerical-Fascista il vertice, acritica ed ignorante per scelta, la base.
Ognuno ha ciò che si merita…..noi abbiamo Mario Monti, facile che si presenti alle prossime elezioni sponsorizzato dalla sinistra italiana, come fu per Ciampi, Dini, Amato….
Ti leggo spesso, Democrito, e non solo in questo blog :-)
EliminaA volte non sono d'accordo, ma questa volta ti quoto in toto, se mi perdoni il gioco di parole ;-)
Così come quoto in toto l'articolo di Sergio.
Mi dà un po' di speranza constatare di non essere il solo a sentirsi borderline... magra consolazione, ma meggiu che ninte..
Tranquillo, che non sei da solo.
RispondiEliminaLa sinistra attuale è incapace di leggere il presente. Si vanta di non saper usare le tecnologie, non le conosce, scambiano l'arretratezza per "tradizione da preservare" e la tecnologia per satana.
E' da un bel po', che lo penso, trall'altro.
E' un cancro: prima ce ne liberiamo, meglio è.
Consiglio a tutti la lettura de "Il paese del pressapoco" Raffaele Simone. è illuminante sulle origini della nostra "italianità".
RispondiEliminaSaluti Domenico
Assolutamente non siete soli.
RispondiEliminaBisogna secondo me andare più in profondita.Come é nato questo paese?il partito che ebbe la consapevolezza, tradi nella sua fase embrionale.Con la morte di Gramsci sanci l'avvenuto tradimento.I partiti nazionali in quanto italiani hanno tradito una parte del paese.Il pci è stato l'espressione piu subdola.
Bello non sentirsi soli
RispondiEliminaScusate, ma il problema è degli italiani (Sergio compreso) che credono che il PD sia un partito di sinistra.
RispondiEliminaE' da quando c'è "baffino" che andavo dicendo che gli allora pds erano più a destra di an.
Basterebbe "etichettare" una persona o un movimento da ciò che fa e non da ciò che dice di voler fare.
Saluti
Paolo
Condivido appieno!
RispondiEliminaL'ITALIA E' UN PAESE CLERICO FASCISTA.
La sua stessa FUNZIONE PUBBLICA è tutt'ora prigioniera di un modello organizzativo di pretto stampo FASCISTA.
La gente che ritiene di essere di sinistra ha da cominciare a capire che non ha capito un cazzo ad essere amica degli statali, di quella brutta gente che s'è fregata la RES PUBLICA approfittando di un indegno sistema politico che da sessant'anni pratica il voto di scambio.
Sono d'accordo con l'Autore qui sopra. Bisogna ricominciare da zero, come ci trovassimo al tempo in cui la seconda guerra mondiale era appena finita. Perché davvero in questi sessant'anni NON E' STATO FATTO UN CAZZO!
APRIRE LA FUNZIONE PUBBLICA AL CONTRIBUTO DEI CITTADINI: senza questo democratico passo in avanti non cambierà mai nulla ed anzi ricadremo ancor più all'indietro.
Gli statali che stanno qui e si spacciano per gente di sinistra vengano fuori: COMINCIATE A FARE OUTING!
Il progresso può cominciare solo da queste Liste e Forum. E' qui che gli statali s'infiltrano spacciandosi per compagni mentre proprio loro si sono fregati il BENE COMUNE!!!
Venite fuori, ammettete l'errore ed impegnatevi a cambiare questo stato di cose.
Solo così la sinistra comincerà ad esistere.
Danilo D'Antonio
la Liberazione continua
Ma quale sinistra, ma quale destra. Si chiama PAP
RispondiElimina-partito amministratori pubblici-
Si occupano di servizi e personale.
Piu' personale + clientele
Piu' servizi + tangenti
Dare lavoro nel P.I lo chiamano Welfare.
Fare servizi lo chiamano salario sociale.
Hanno imparato il catechismo di destra e di sinistra.
Lo snocciolano in tv ma mai uno che li chieda di spiegare le parole che dicono. Non lo saprebbero.
Di quelli educati dai gesuiti e dalla scuola di Mosca son rimasti in
due. Fanno le imminenze grigie.
Se chiedi a uno di destra chi era Sorel il 90% non lo sa.
Se chiedi a uno di sinistra chi era Sverdlov al 90% non lo sa.
Se chiedi a un cattolico come mai Matteo non ha messo la Madonna sotto la croce ne troverai 1 su un milione, anche Pasolini ci e' cascato.
Perfettamente d'accordo. E' quanto sostengo da una vita. E tra poco avremo le ronde di nazi in borghese tipo Alba Dorata anche da noi. I fascisti in divisa li abbiamo sempre avuti.
RispondiEliminaBella analisi, aggiungerei qualche esempio sull'esimio presidente della repubblica: Cosa scriveva nel 1943 da universitario fascista e come si impegna oggi a distrggere la costituzione .
RispondiEliminaForse il lutto x molti non c'è stato ma hanno trovato un percorso in questa sinistra fanfarona che gli ha permesso di sopravivere a se stessi
Geni
Questo paese è impraticabile perchè impraticabile è la mente degli italiani.
RispondiEliminaNon esiste un identità di paese, alla base.
Non esiste la cultura di essere comunità in grande scala.
Questo paese avrebbe dovuto decidere se voleva essere tale.
Ma non lo ha mai fatto.
Non è possibile scegliere niente se non si decide che cosa si vuole essere, e non lo abbiamo mai fatto.
Il Boom economico è stata la peggiore disgrazia Italiana, abbiamo buttato la polvere sotto al tappeto, abbiamo finto, abbiamo dilapidato e ora siamo arrivati alla resa dei conti; questo paese andrà in pezzi per davvero e nessuno avrà il coraggio di assumersi dei rischi e delle responsabilità perchè non c'è l'Italia.
Non c'è mai stata.
Mussolini aveva cominciatoa fare gli italiani cobattendo il nemico nr 1 gli anti-italiani! ps: Sinistra italiana= MAFIA,TASSE E POVERTA'!
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