mercoledì 25 luglio 2012

La bufala di Rajoy? Oppure un piano ben congegnato?


di Sergio Di Cori Modigliani


Se Atene piange, Sparta non ride.
La bufala di Mariano Rajoy, primo ministro spagnolo, rappresenta la quintessenza del fallimento dell’Europa tecnocratica, ben evidenziata da un comportamento che segnala lo stato di deriva isterica che sta contagiando il sistema del potere politico in diverse nazioni europee. In una nazione civile, evoluta e democratica (cosa che il Regno di Spagna ha ampiamente dinmostrato di non essere) il re avrebbe convocato il suo primo ministro e gli avrebbe concesso un’udienza della durata di dieci secondi: “Domattina, voglio le sue dimissioni sul mio tavolo prima delle ore 9. La ringrazio per quanto ha fatto finora. Le auguro una buona giornata”.
Tradotto in cifre, infatti, l’impatto della sua bufala corrisponde dalla dichiarazione ufficiale che l’euro sta andando alla deriva verso la sua naturale catastrofe finale e quindi si sta fornendo una indicazione a tutti gli investitori mondiali: non venite a portare neanche un dollaro nelle economie mediterranee. Grazie mille.
Invece, Rajoy lì è rimasto.
E’ bene (nel caso qualcuno non sia al corrente della notizia) riassumere in poche righe l’evento.
Ieri, martedì 24 luglio, alle ore 16.40, con le banche spagnole a picco e alla vigilia di un clamoroso potenziale default, il primo ministro spagnolo ha dichiarato “La Spagna, insieme all’Italia e alla Francia hanno presentato una richiesta formale alla BCE e a Bruxelles affinchè vengano immediatamente applicati i parametri di salvaguardia dello spread sulla base degli accordi che erano stati presi in data 28 giugno 2012”. Immediata la reazione dei mercati, molto positiva, anche in Italia. Tant’è vero che la borsa di Milano chiude con un -2,7% invece che un -4,5% come si prevedeva intorno alle ore 16. A Madrid, addirittura il titolo Bankia (seconda più grande banca spagnola che in borsa ha perso negli ultimi quattro mesi il 78% del suo valore) da un -9% è passata in mezz’ora a un +0,56%. Un giochetto da bambini. Chiusi i mercati alle ore 17.30, si fanno i conti. Alle 17.50 il ministro degli esteri francesi, Bernard Cazeneuve smaschera la bufala di Rajoy e dichiara “E’ una pura invenzione, siamo a bocca aperta, non sappiamo proprio che cosa dire”. Quaranta minuti più tardi, il governo italiano si allinea con quello francese e dichiara “Non ci risulta che sia avvenuto ciò che sostiene Rajoy”. Fine dell’evento.
Su tutta la stampa mondiale per tutta la sera (e la notte) l’evento diventa “il giallo di Rajoy”. Poi, cala il silenzio e la censura.
Noi non possiamo che abbandonarci alla più spudorata dietrologia, non abbiamo possibilità di sapere che cosa abbiano concertato, ma possiamo usare l’intelligenza per cercare di comprendere e quindi ricavare alcune informazioni importanti.
Se fosse stata una bufala totale, Rajoy si sarebbe dimesso. L’evento è inconcepibile.
Nessuno ha chiesto le sue dimissioni. Quindi è stata concertata.
Secondo la sinistra danese (al potere) e quella ceka (al potere nei settori locali finanziari) e in qualche network catalano della sinistra, gira una interpretazione che io considero la più attendibile tra tutte: è stata una trappola ben congegnata dell’ala più reazionaria e retriva europea (destra mista a vaticano) gestita dall’accoppiata Rajoy-Monti per “accorpare e inglobare” la Francia, identificandola e facendola passare come una nazione che si trova nella stessa situazione di Italia e Spagna, come a dire “stiamo sulla stessa barca”. Sarkozy avrebbe accettato. Hollande, invece, era furioso e si è sottratto.
E’ stata una manovra mediatico-finanziaria gestita con accurata strategia. A mio avviso era tutto calcolato. Vista la reazione francese, Monti ha sbugiardato Rajoy. Insieme hanno provveduto a fare in modo che da oggi non si parli più né in Italia né in Spagna della vicenda. Non ne sentirete parlare mai più. Così come non c’è stato nessun articolo su la Repubblica, ad esempio, in questi giorni, che spiegasse come a Bruxelles non c’era stata nessun accordo: era stata una pura invenzione di Mario Monti al fine di procurare un rialzo in borsa (potrebbe essere denunciato alla corte de l’Aja per aggiotaggio) e placare la società politica italiana, davvero un giochetto infantile da bambini di quattro anni. In realtà, la Merkel aveva spiegato con chiarezza che “forse” “magari” “sarebbe bello che” “staremo a vedere” il che è molto diverso da un accordo.
L’accordo c’è o non c’è? C’è stato o non c’è stato?
Incredibile ma vero, a questa elementare domanda nessuno è in grado di fornire una risposta. Monti e Rajoy sostengono di sì (ma non c’è nessuna firma, nessun pezzo di carta, nessun intervento reale nei mercati finanziari) la Merkel dice di no, visto che i suoi giudici ermellinati hanno dichiarato che faranno sapere se è “legalmente compatibile con la legge tedesca” in data 15 settembre. Tradotto vuol dire che Italia e Spagna fino al 15 settembre si devono arrangiare.
Oggi, 25 luglio, alle ore 13, Hollande, facendo finta di niente sulla bufala di Rajoy, ha chiesto ufficialmente “che gli accordi presi a Bruxelles vengano rispettati” chiarendo che si sta facendo latore presso la Merkel di una richiesta di aiuti per Spagna e Italia. Ha rifiutato di fare un comunicato congiunto con Rajoy e Monti questa mattina, e sta cercando di comunicare –e spiegare anche ai sordi- che la Francia non intende sottoscrivere nessun accordo d’alleanza con Rajoy e Monti, il che è comprensibile, sono animali incompatibili. Valgono soltanto accordi tra i 27 oppure tra tutte le nazioni dell’eurozona insieme.
I media italiani stanno svolgendo una pesante attività di falsificazione molto dannosa.
Non stanno raccontando la verità sulla Francia, su Moody’s, per tentare di “de-politicizzare” l’attuale crisi, farla passare cioè per una crisi che ha “bisogno” di una soluzione tecnica per essere risolta. E’ Falso. E’ una battaglia Politica che fa parte della Guerra Invisibile.
Dal 15 giugno del 2012, grazie alla maggioranza totale in parlamento dopo le politiche, i socialisti francesi hanno iniziato “la modificazione nell’applicare i criteri del rigore necessario per sanare i conti pubblici”. Politicamente sono schierati con il Regno di Danimarca, con gli Usa di Obama e con la regina Elisabetta alla quale Cameron non piace più; glie lo ha già fatto sapere: o cambia politica o se ne va e che vadano al governo i laburisti che i sondaggi danno vincenti per un 60% contro il magro 32% di Cameron..
Noi siamo finiti dalla parte sbagliata del fronte bellico, come al solito. La Storia insegna.
Insieme alla più retriva forza reazionaria europea (quella spagnola) sostenuta finanziariamente dall’opus dei vaticanense che controlla il 75% delle banche iberiche, degna erede di Francisco Franco nella sua versione soft post-moderna. Mario Monti si sta arrampicando sugli specchi per garantire i crediti alle banche spagnole, il che vuol dire Ior. Di fatto –venendo al crudo nudo e puro- poiché il tesoro italiano (in quanto seconda economia europea) è quello che dà la più alta percentuale di contributi al fondo salva stati, hanno creato una situazione tale per cui il contribuente italiano (a propria insaputa) sta finanziando i debiti del vaticano in terra spagnola. I soldi che andranno alla Spagna (100 miliardi di euro immediati) serviranno a coprire dei buchi amministrati da una lunghissima teoria di funzionari, politici corrotti, tutti di stretta derivazione clericale. Il contribuente italiano sarà il responsabile dell’affossamento definitivo dell’istruzione pubblica spagnola, a favore di quella privata gestita dagli istituti privati religiosi, finanziata con i soldi delle tasse italiane. Questa è la ragione per cui il debito pubblico italiano è destinato a non essere sanato e aumenterà. Forse, addirittura, a fine agosto dovremo accollarci un ennesima manovra per far fronte alle esigenze finanziarie degli istituti religiosi di istruzione nel regno di Spagna. A voi sembra una cosa normale? Il tutto presentato sotto forma di ricatto mafioso: o ci date i soldi oppure affondiamo e vi portiamo appresso con noi.
L’alternativa che ci propongono è, quindi, o schiavi o affondati.
Forse la vera alternativa sarebbe quella di imparare a nuotare, così si può rispondere “ok, affondateci, noi nuoteremo fino a riva, faremo anche a meno del canotto, ci dispiace per chi affogherà”.
Ecco perché, in Italia, non è possibile parlare della svolta attuata dal governo di sinistra nel regno di Danimarca, della svolta sudamericana dovuta a una pianificazione keynesiana dell’economia locale, e men che meno della Francia, politicamente abbandonata al suo destino dalla sinistra italiana, che ha scelto di far quadrato intorno a Monti e Napolitano buttando a mare il patrimonio ideale della propria origine sociale.
Il tutto per salvaguardare gli interessi corporativi della pletora di raccomandati, incompetenti, e clientelari cittadini italiani assunti, o in via di assunzione, improvvisamente innamorati all’idea di considerare più interessante come interlocutore il cardinale Tarcisio Bertone e lo squallido Pierferdinando Casini piuttosto che la forte eredità lasciata da Giuseppe Di Vittorio, Pietro Nenni, Pio La Torre, Ernesto Rossi, Gaetano Salvemini, tanto per citare –a caso- i primi di una ricca lista di combattenti per una società più giusta ed equa.
Come al solito ci qualifichiamo come un paese di traditori doppiogiochisti.
E’ ciò che la sinistra democratica italiana è diventata.
Preferisco far propaganda alla Kirchner, a Evo Morales, al regno di Danimarca e a monsieur Hollande. Male che va, so per certo che sono tutti contro la schiavitù.
Il che, in un paese medioevale come questo, comincia a diventare il requisito basico per segnare la frontiera di discriminazione tra conservatori e progressisti: “in questa guerra tu da che parte stai? Con gli schiavisti o con quelli che la combattono?” com’era nella Russia del 1885, negli Usa del 1863, ecc., ecc.

7 commenti:

  1. Un altro minestrone di giuste osservazioni, discrete sintesi logiche, un po' di propaganda (la solita) e... tanta fantasia.
    Perchè, già che ci sei, non ci racconti che il buco delle banche spagnole è dovuto anche ai debiti del Real Madrid (vero, 500 milioni di euri).
    Le merengues potrebbero così spartirsi con l'Opus Dei la responsabilità di aver affossato la corona dell'ultimo dei Borbone.
    La Spagna è al gas grazie agli squali della speculazione (i soliti usurai di sempre), un capo di governo della destra liberista non può che uscirne facendo del cabaret oppure harakiri: vista la faccia di Rajoy mi pare che abbia fatto la scelta giusta.
    La faccia da beccamorto di Monti mi pare invece la più propizia al harakiri, il nostro ovviamente.
    Perchè lui e la sua cricca di bastardi (in senso tecnico) una provvidenziale scialuppa l'avranno di sicuro, a spese nostre.
    E poi basta con Hollande, la fregatura del tuo articolo di qualche giorno fa brucia ancora.
    Non cercare di far dimenticare che questo signore è il presidente di uno stato che deve le sue fortune a quanto ha saputo estorcere, e lo fa ancora, con la violenza più bieca alle popolazioni più povere e indifese della terra.
    Forse per questo c'è tutta questa reciproca simpatia con Elisabetta II. Tra canaglie ci si intende subito.
    Te lo ripeto, da Francois Hollande non potrà mai venire niente di buono per l'Italia. I tentativi di venderne un'immagine falsamente buonista verso di noi sono degni dell'ufficio di propaganda dello Sdece.
    O sono i rigurgiti inevitabili di una vecchia coscienza gauchiste radical chic.
    Tra un PD che tifa Monti e le lodi all'asse Hollande-Windsor non vedo nessuna sostanziale differenza, il senso di nausea che generano è lo stesso.
    Christina Kirchner non sarà a Londra per l'inaugurazione dei giochi.
    La ragione è la polemica per l'occupazione militare inglese delle isole Malvinas, la cui territorialità argentina è stata più volte ribadita dall'Onu.
    Elisabetta II si consolerà del mancato inchino della Kirchner con il caloroso baciamano di monsieur Hollande.
    Questa mi sembra una notizia.

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  2. La verita' che che se ne parli e' la forza della realta'. Quando viene impedita, scacciata dagli interessi, lei ritorna e continua a dire sono qui.
    Le Malvinas o le Falklands sono un bel esempio.
    Non sono ne' Britanniche ne' Argentine. Sono di chi ci vive sopra.
    La soluzione e' li' a portata di tutti. Una dichiarazione di Indipendenza. Una firma di riconoscimento congiunta da parte argentina e inglese, magari con un accordo che vede i due paesi come amici ed alleati della nuova nazione. Il petrolio? L'Argentina lo ha. Gli inglesi hanno la tecnologia. La tradizione vuole che l'Argentina sia stata fatta con capitale inglese e mano d'opera italiana e spagnola.
    La realta' spinge a questo, lo faranno? Stupidi loro se non lo fanno.
    Certi paesi prima di entrare in Europa avrebbero dovuto ristrutturare i loro stati per metterli a livello di quelli nordici. Qualcuno preferi' pagare e non farlo.
    Una moneta nata senza una amministrazione in comune, e che diversita', era destinata al fallimento. La vogliono salvare? Si dedichino a costruire una amministrazione in comune. Certo ci sara' macelleria sociale ma se fatta con intelligenza sara' solo spaventosa per i ceti privilegiati. Ma perche' c'era forse una assistenza sociale nel nostro paese? Ma non sono forse questi ceti che ci hanno portato dove siamo?
    Ormai e' solo un balletto per salvare le apparenze, scaricare la colpa alle altre nazioni, ripresentarsi il piu' innocenti possibili.
    La grande catastrofe se fosse stato per loro non sarebbe mai successa.

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    1. Il tuo innocente buonismo merita rispetto, lo dico senza ironia perché credo sia un sentimento purtroppo condiviso.
      Ma lo sai che il primo pompista di greggio al mondo è (o almeno era) l'Eni? Lo stesso ente che da decenni l'asse franco-inglese tenta di scardinare. Sono passati sul sangue di Enrico Mattei, e sa Dio di quanti altri, per portarcelo via. Forse, con la scusa dei buchi di bilancio, ora lo faranno.
      Quanto alla manodopera italoispanica, è solo questione di tempo: stremati i popoli e liquefatta la politica nazionale, i disoccupati dell'area mediterranea saranno a disposizione degli schiavisti di sempre: inglesi e tedeschi.
      Con l'odiosa, inaccettabile aggiunta dei francesi.
      Odiosa e inaccettabile perchè proveniente da un popolo comunque prevalentemente latino che, pur di permettere ai propri oligarchi di continuare a girare in giostra e di mantenersi un lussuoso e invidiabile stato sociale, rinnega i principi fondanti della propria Repubblica con ipocrita nonchalance.
      Su questo i francesi sono assolutamente imbattibili.
      Sappi inoltre che la Francia possiede più dipendenti pubblici di noi, così come la Gran Bretagna.
      Circa il loro corretto utilizzo, abbiamo indubbiamente molto da imparare. La subcultura levantina, che permea il pubblico impiego nel nostro Paese, è il vero scotto da pagare. Oltre ovviamente al retaggio clerico-dirigista (fascista mi sembra una parola grossa).
      Macelleria sociale? Non diamo per scontato che sia un prezzo pagabile, anche le brioches di Maria Antonietta potevano sembrare una simpatica boutade...

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  3. Ti ringrazio del termine innocente. Lo so che viene usato in questo paese per definire in maniera gentile un cretino.
    E' naturale che i cretini dicano stupidaggini. Lo so. E non ne sono esente. Trovo tuttavia strabiliante che vi siano ancora delle persone che credono alle statistiche che ci propina il nostro caro stato. Sara', ma dovunque mi giro nel mio piccolo buco trovo qualcuno che lavora per lo stato, si devono essere concentrati tutti intorno a me. Dal che la mia visione deformata della realta'. Poi le pratiche burocratiche. Di una velocita' e un'efficenza straordinaria. Peccato la quantita'. La giustizia poi. Se non e' rapida non e' giustizia diceva qualcuno.
    La nostra e' imitata in tutto il mondo. Se poi non sappiamo esattamente quanta gente vive dello stato, a che livello vive e cosa fa soprassediamo. Non e' forse meglio che lavori a che stia a casa come il vecchio Handy Capp?
    Sono tutti assassini, guerrafondai, imperialisti, sfruttatori.
    Noi no. Noi siamo andati in Africa, in Francia, in Jugoslavia, in Grecia da turisti. Noi regalavamo bellissime catene di montaggio ai vari dittatori del mondo. Il petrolio lo estraiamo e lo dividiamo da buoni fratelli. Mai ci siamo macchiati di crimini. Ai nostri lavoratori stagionali li accogliamo in appartamentini deliziosi, con tutti i comfort e vista panoramica sul piu' bel paese al mondo e dalla gastronomia unica, ineguagliabile. Certo, ci costa. Qualche volta qualche prestito lo dobbiamo pur chiedere.
    L'innocente vedi e' uno che guarda la realta', gli appare pulita e senza malizia. Vorrei tanto essere un innocente.
    La gente intelligente e saputa la deforma alle sue necessita' contingenti. Ad ognuno il suo balletto.

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  4. questo blog sta peggiorando ogni giorno di più
    bugie, deduzioni illogiche, ipotesi campate in aria
    non cè una notizia che sia una, un riscontro, niente, solo aria fritta e complottismo a josa, l'0pus dei onnipresente insomma la solita roba vecchia, trita e ritrita
    di cori modigliani dacci una prova, una che sia una, smettila di scrivere balle, che poi non le scrivi nemmeno tu

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  5. Ciò che ci dicono rappresenta solo la punta dell'iceberg, ovvero i nove decimi dell'informazione è nascosta e ci tocca quindi annaspare alla ricerca di qualche verità inconfutabile. Ecco perché ogni punto di vista è sempre opinabile, perché rappresenta solo una piccola sfaccettatura di una conoscenza che ci è preclusa. La stessa storia, come si suol dire, è scritta dai vincitori e quindi ognuno ci trova dentro ciò che vuole. Anche i vangeli e gli stessi libri detti sacri sono stati scritti ad usum delphini, ma molti li prendono alla lettera con un atto di fede che meriterebbe altri oggetti d'attenzione.

    Detto questo, rimane il fatto che il potere di ricatto del Vaticano è enorme se è vero che lo Ior protegge ben venticinquemila conti cifrati appartenenti ad italiani che contano, molti dei quali insospettabili predicatori di austerità che così evadono il fisco e proteggono i loro cospicui patrimoni frutto di corruzione, truffe organizzate, traffico d'armi e di droga...

    Ma poi, a ben pensarci, perché gli investitori stranieri devono portare i soldi in un paese dove i presidenti di regioni come Lombardia, Sicilia, Puglia sono sotto inchiesta e con la richiesta di rinvio a giudizio? E ben sei servitori e funzionari dello Stato sono sotto inchiesta ed accusati di aver fatto accordi con la mafia stragista? Dove un valente magistrato come Ingroia viene invogliato ad andarsene in Guatemala perché qui è troppo rompiscatole indagando sulle collusioni della politica con la mafia? Dove un altro ottimo magistrato dalla schiena dritta,come Scarpinato, rischia la censura per aver osato manifestare pubblicamente il suo pensiero, nel rispetto dell'amico e collega Paolo Borsellino, dicendo quello che molti pensano e non hanno il coraggio civile di dire?

    Ecco,se non cambiamo questa cultura saranno sempre i pochi bene informati a manipolare la realtà per convincerci che l'asino vola e che il papa è dio in terra. Ad ognuno la sua scelta.

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    1. Grazie per aver menzionato nel blog la battaglia in corso per la legalità di Roberto Scarpinato. Ecco il link della sua intervista dell'altro ieri:

      http://ilcaffe.blog.rainews24.it/2012/05/24/le-ultime-parole-di-falcone-e-borsellino-di-roberto-scarpinato/

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