mercoledì 18 luglio 2012

A proposito della polemica PD versus M5S e Grillo/Bindi. Perchè Beppe Grillo ha ragione. Purtroppo.



di Sergio Di Cori Modigliani



Beppe Grillo ha ragione. Ha le sue ragioni, che vanno comprese e argomentate.
Mi riferisco qui alla polemica faziosa e manipolatoria che è stata lanciata contro di lui in questi giorni dall’intero management del PD, trattandolo come un appestato. Ecco, qui di seguito, la mia argomentazione.

Se vivessimo in paese civile normale, l’affermazione di Beppe Grillo a proposito dell’on. Rosy Bindi avrebbe meritato un solo e unico aggettivo “deprecabile”.

Ci tengo ad aggiungere, tanto perché sia chiaro come la penso al riguardo, che se l’Italia fosse un paese civile e normale, la questione non si sarebbe mai neanche posta perché la Bindi sarebbe stata, in quel caso, la segretaria politica di un movimento della destra clerico-fascista ( a metà tra l’Udc e la Destra di Storace) dato che i suoi due cavalli di battaglia sono: A) “fintantoché io sarò il presidente del PD non avallerò mai la richiesta di tassazione sui beni del Vaticano” e B) un comportamento socio-politico antagonista rispetto alle conquiste ottenute grazie alla legge sull’aborto con l’obiettivo di far abbattere la legge 194 C) un comportamento ambiguo, per non dire apertamente conservatore, rispetto ai temi dello bio-etica, del testamento biologico e delle cellule staminali.
Ma se noi fossimo un paese civile e normale, Beppe Grillo non sarebbe mai esistito come soggetto politico, e sarebbe semplicemente un simpaticissimo entertainer che nei suoi variopinti spettacoli fa della satira politica spigolosa, e chi lo vuole ascoltare paga il biglietto, applaude e poi se ne va a casa a dormire.

Ma questo non è né un paese civile né un paese normale.

Quindi, bisogna, necessariamente operare dei distinguo.

1). La frasetta di Beppe Grillo avrebbe potuto (anche in un paese anormale) essere oggetto di critiche se fosse stata linguisticamente, culturalmente e semanticamente, diversa dal linguaggio usato e diffuso da Beppe Grillo negli ultimi 15 anni. In questo caso, si sarebbe potuta riscontrare una anomalìa, che poteva anche essere smascherata come ingiustificata aggressione sul piano personale, usata a fini manipolatori elettorali. Beppe Grillo, invece, ha parlato della Bindi usando lo stesso linguaggio e le stesse identiche parole che usa dal momento in cui la Bindi ha preso armi e bagagli e, vista la dissoluzione della immonda Democrazia Cristiana –nonché il suo inevitabile stato di disoccupazione - ha trovato comodo per lei trasferirsi dentro al PD che l’ha accolta a braccia aperte e l’ha fatta pure presidente. Cioè il partito più importante della sinistra italiana ha come presidente una persona che proviene dalle fila del partito responsabile di omicidi, stragi, ruberie, corruzione, innamorato da sempre della mafia. Già questo sarebbe sufficiente per chiarire la non normalità della situazione Italia. Grillo non ha detto nulla di nuovo. Ciò che ha detto sulla Bindi è addirittura noioso e scontato, lo dice da decenni. Quale sarebbe la novità? Dove sta la notizia?

2). Il PD ha fato, da sempre, ben di peggio. Tant’è vero che il viceconte vaticanense on. Massimo D’Alema si è permesso di definire un ministro della repubblica (l’on. Renato Brunetta) “un nano”. Trovo l’uso di questo appellativo disgustoso, offensivo, rimarchevole. Come democratico europeo di fede laica socialista libertaria e liberale mi dispiace, sinceramente, che l’on. Brunetta non lo abbia a suo tempo denunciato chiedendo danni morali e risarcimento economico,  ancora di più mi dispiace che non ci sia stata una collettiva ondata di indignazione nazionale –dentro la sinistra- a difesa dell’on. Brunetta. Ci tengo a specificare che allora, quando era ministro, lo consideravo un fiero oppositore politico. Ma l’insulto ad personam appartiene alla deriva anti-civile, chiunque sia il destinatario. Ma soprattutto chiunque sia il mittente.

3). L’on,. Bindi non produce grandi idee, a dire il vero non ne produce neppure di piccole. In realtà sta lì proprio per impedire che il PD produca idee. Però aveva un suo cavallo di battaglia, l’unico vincente del PD: l’odio per Berlusconi. In una intervista del marzo del 2011 alla giornalista Bignardi per la trasmissione “le invasioni barbariche” entusiasta del proprio ruolo (e non temendo affatto, allora, Beppe Grillo come potenziale concorrente elettorale) citava con enfasi proprio Beppe Grillo, facendo notare la simpatia dell’attuale leader del M5S e come nella sua sintesi popolaresca “sia veramente efficace e rappresenti il senso comune dell’intera nazione quando definisce l’attuale governo un’accozzaglia di nani e ballerine”.
In quel caso, nessuno –tanto meno la Bindi- si è alzato pretendendo “la normalità civile consueta” (l’Italia è l’unico paese d’occidente nel quale si usa simile linguaggio politico), ovverossia rispettare il presidente del consiglio e contemporaneamente usare armi politiche talmente contundenti, talmente pungenti, talmente pulite, talmente avvelenate di dati, date, cifre, documenti, inoppugnabili prove, da stenderlo con un colpo secco obbligandolo alle dimissioni. Ma siccome il management del PD era in affari con Berlusconi, era meglio non esagerare. Berlusconi insultava la sinistra; la sinistra insultava la destra. Si insultavano tutti. Seguitano a insultarsi tutti. L’insulto è l’ultima (e la più squallida e patetica) arma a disposizione quando sono state esaurite argomentazioni logiche, ed è sempre –immancabilmente sempre- l’anticamera della violenza. Ma Beppe Grillo era un entertainer, uno showman. Ed è loro compito, loro funzione e loro pane quotidiano usare quel tipo di linguaggio. Non è compito né funzione di qualsivoglia soggetto politico usarla. Mai. La moda l’ha lanciata Adolf Hitler (“il paralitico di Washington” così la stampa tedesca parlava nel 1936 di Franklin Delano Roosevelt, identificandolo, in quanto disabile, come essere di razza inferiore). Tutte le pagine personali di militanti, esponenti politici, onorevoli, senatori, ex ministri, addirittura ex presidenti del consiglio in forza oggi nel PD definiscono Berlusconi “lo psico nano”, termine inventato da Beppe Grillo, in quanto comico-satirico. Mi sembra molto peggio e molto più lesivo che dire della Bindi che lei non è in grado di dire la sua sulle relazioni sentimentali perché non ne ha mai avuta una.

4). Seguitare a usare il linguaggio comichese nell’agone politico non è soltanto indice di inciviltà e bassezza di pensiero. Riflette lo stato attuale della nazione. Non è un caso che il più importante leader dell’opposizione reale sia, per l’appunto, un comico di professione e non un vigoroso intellettuale. In Italia non avrebbe alcun seguito, prenderebbe lo 0,01% dei voti. Un intellettuale si sarebbe battuto come un leone per ottenere l’espulsione dal PD di Filippo Penati, del senatore Tedesco, dell’on. Daniela Cardinale, ecc.,ecc. Quindi, meglio i comici, così si ride, ci si sfoga, e non si elabora, non si argomenta, non c’è il rischio che si finisca (per carità) a far Politica. E vince la retorica, vince la demagogia. Così chi seguita a incassare bei soldoni è il Potere costituito, altrimenti non userebbero il panem et circensis. Quando il panem scarseggia (data la crisi) è sufficiente aumentare la quota del circensis per ristabilire l’equilibrio. Basterebbe rinunciare al circensis, come modalità di approccio, per mettere in ginocchio il potere oligarchico. Verrebbero inchiodati alle loro responsabilità e si parlerebbe soltanto del panem.

5). L’insulto, il nomignolo, l’attacco personale relativo alla propria conformazione fisiognomica e genetica è una caratteristica culturale della destra nazi-fascista perché si poggia sull’idea basica di un’idealità genetica di base della razza superiore. “Berlusconi ha rovinato il paese. Berlusconi non fa il bene del paese, la distruggerà. Berlusconi è un uomo disonesto che òpera nella illegalità. Ecco il perché ed ecco come disfarsi di lui”. Questa è una argomentazione politica (della sinistra); definirlo come standard “psico.-nano” è una argomentazione della Destra. La Sinistra usando queste armi ha trasferito la cultura della destra più retriva dentro la sinistra, alimentando l’humus del disagio sociale e cavalcandolo con il comichese da sfogo. Così Penati, Tedesco, Lusi, e compagnia bella rimanevano in sella tranquillamente. Dire “no alle banche” è un’argomentazione retorica della Destra, demagogica e populista. Sostenere invece (ma bisogna essere formati, informati, competenti) “no al controllo delle banche da parte dei funzionari politici” è un’argomentazione della Sinistra. Ma la sinistra in Italia siede nei consigli di amministrazione delle banche (incrociate) in maniera consociativa insieme alla destra, così non può usare un’argomentazione della sinistra. E’ condannata al suicidio (come sinistra) può vincere soltanto come destra. Per questo la sinistra è andata a destra, usano le stesse identiche argomentazioni.

Personalmente non ci sto.

Il linguaggio usato da Beppe Grillo, quindi, è nulla in confronto a quello usato da D’Alema.
Il PD stia zitto. Culturalmente veicola comportamenti di destra e non può permettersi di attaccare chi usa le sue stesse armi. Perché Brunetta sì e la Bindi no? Perchè la Minetti sì e la Berlinguer no? Secondo voi Bianca Berlinguer è il direttore del TG3 perché si è conquistata il posto sudando sette camicie sulla base del proprio merito?
Non è democratico.
O tutti, o nessuno.

La differenza tra un paese civile e un paese incivile sta in questo.
E’ il grande vantaggio e l’atroce limite di Beppe Grillo.
Lui applica alla lettera il teorema di Cicchitto che ha sedotto tutti (la definizione originale è del cardinale Bertone) .”la Politica è basata sul consenso, così si vincono le elezioni”.
E così Grillo seguita a usare il comichese e cavalca il circensis. Pensa solo ai voti.
Ma non è in grado di produrre idee, non è un caso che gli intellettuali latitano nel suo movimento e non avranno mai spazio. Gli intellettuali vogliono che la gente pensi non soltanto che la gente si sfoghi.
La Politica non è basta sul consenso, è basata sulle idee.
O sono buone e fanno il bene collettivo o non lo sono.
Essere di sinistra vuol dire muoversi su una piattaforma ideale, pragmatica ed efficiente, che ruota intorno a un principio che è la discriminante fondamentale rispetto alla cultura della destra: “l’efficacia reale, tangibile, e nei fatti delle proprie idee al servizio della collettività per il bene comune”. Tutto il resto è manipolazione demagogica da basso impero.
Da cui: “Monti non funziona. Keynes sì”. E lì si spiega il perché.
Non c’è nulla da ridere. Non c’è sfogo. Non c’è adrenalina facile. Non c’è sberleffo.
In compenso c’è una passione civile vincente.
E quando l’oligarchia finanziaria sente soltanto adombrare il nome di John Maynard Keynes, comincia a tremare. Berlusconi per primo. E con lui, tutti gli altri.
Le masse non vanno pedinate, vanno educate.
A questo servono i leader politici.
A questo servono gli intellettuali.
A questo serve la Cultura.
Certo, bisogna studiare. Ma no, chi me lo fa fare, che fatica! Meglio riderci sopra con una battuta. Meglio Crozza che Krugman. Meglio Grillo che Stieglitz.

Ma tutto ciò, è cosa nota, può avvenire soltanto in un paese normale.
L’Italia non lo è.
Quindi, Beppe Grillo ha ragione.
Purtroppo.
Così stanno le cose.

13 commenti:

  1. Ottimo post, davvero. All'inizio mi ha fatto ribollire d'indignazione, poi credo di aver compreso la provocazione.
    Però penso che occorra comunque riflettere su ciò che Grillo dice, proprio perché ha da tempo smesso di vestire i panni del comico fustigatore del costume e ha vestito quelli di chi vuole definire il costume stesso.
    Ciò che è tragico non è il fatto che dica cose trivialmente comuni. Ciò che è davvero grave e che lo faccia presentandosi come paladino della novità.
    Il che mi fa tristemente concludere non solo che il suo movimento (che lo difende a spada tratta) si configura sempre più ad una setta.
    Ma soprattutto che se questo è il nuovo non c'è alcuna speranza...

    RispondiElimina
  2. Sono in generale d'accordo, ma vorrei puntualizzare che proprio Stiegliz ha collaborato più volte con Grillo (anche in un documentario, Terra Reloaded) ed è strano che lei non lo ricordi, visto che li ha associati (positivamente,non come stavolta) in vari post...Inoltre gli intellettuali non mancano nel M5S (Dario Fò, per dire, era al Woodstook 5 stelle) come,credo, non manchino mai in una massa di decine di migliaia di persone...questo poi non vuol dire che gli intellettuali siano garanzia di qualsivoglia tipo. Comunque l'idea del M5S è proprio quella di riferirsi a grandi "teste" nelle varie materie, far stilare loro proposte che poi devono essere votate dagli attivisti. Idea molto lontana dal realizzarsi, a cui si è appena iniziato a tendere, ma che almeno si discosta da quella delle altre formazioni politiche, che abbiamo appurato essere "promettiamo, otteniamo i voti, così ci teniamo le poltrone e i soldi e arrivederci alle prossime elezioni", in barba a tutti gli intellettuali che militano in queste formazioni.

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Michele
      mica crederai che quasti post li scrive davvero cori modigliani,
      questo è un blog a dieci mani scrivono in tanti e poi scrivono a casaccio mescolando mezze verità e mezze bugie ta to chi coantrolla e chi si ricorda cosa hanno scritto sei mesi fa,
      d'altronde qui non si fa pubblicità quindi qualcuno li pagherà per scrivere o hanno interesse a farlo,
      siamo in una guerra e ognuno spara le cavolate che gli convengono nel momento in cui scrive
      in parte lo fanno anche per convinzione ed ideologia personale bisogna riconoscerlo
      questo è un blog legato alla massoneria che si oppone all'attuale gran maestro Raffi perciò .....

      Elimina
  3. Ciao,
    ti volevo segnalare che parti del tuo post su destra/sinistra in italia ed europa, hanno fatto il giro dei social network, e ci sono debunker che ne denunciano la vaghezza o mancanza di fonti, a proposito di ciò che avrebbe fatto hollande da quando si è insediato. http://livextention.wordpress.com/2012/07/17/storia-di-un-meme-ecco-cosa-ha-fatto-hollande/

    ti chiedo di fornirci più strumenti per controbattere ogni genere di critiche e insinuazioni. Grazie

    RispondiElimina
  4. caro modigliani, mi associo anche io alla richiesta di citare le fonti sulle decisioni prese da hollande nei primi 56 giorni di mandato, e, se puoi, piu' in generale , al fondo di ogni post, di fornire una piccola bibliografia. grazie, massimo fazzari

    RispondiElimina
  5. anche io mi associo alla richiesta di approfondire in merito all'attività di Hollande, il cui recente articolo è veramente molto interessante, non necessariamente citando le fonti, anche perchè alcune informazioni sono facilmente reperibili: come tassazione al 75% sulle grandi ricchezze e abbassamento dell'età pensionabile. Con ciò concordo sul fatto che questa pseudo sinistra utilizza i peggiori schemi destroidi con ipocrisia inaudita e sfacciata.. lo dimostra il fatto che appoggia il governo Monti che è stato il più reazionario governo di destra della storia della Repubblica italiana. Ottimo Sergio, come sempre

    RispondiElimina
  6. Minetti e Berlinguer sullo stesso piano... Davvero una forte suggestione. Lungi da me voler essere il difensore della Bianca (Berlinguer), non sono certo un fan della direttrice del nuovo telekabul, e però le cose non stanno esattamente così. La Bianca ha lavorato anni come giornalista per poter dirigere il tg3, la Minetti cosa faceva invece?
    La differenza è enorme, almeno per me.
    Saluti

    RispondiElimina
  7. Caro modigliani io invece non mi associo alla richiesta di citare le fonti circa la questione Hollande, perché vera o falsa che sia la notizia, purtroppo accade oltre confine. E altrettanto purtroppo noi dobbiamo fare i conti con il turbocapitalismo dei nostri governanti...

    RispondiElimina
  8. Scusa ho cercato la notizia dei lavoratori spagnoli in Germania ma non la trovo, in nessun lingua...

    RispondiElimina
  9. leggendo questo post penso di aver capito quello su Hollande...l'intento non era fare propaganda faziosa ma far capire ai soliti gonzi urlatori che bisogna pensare con la propria testa e verificare le informazioni anzichè risputare acriticamente qualunque favoletta che esca dalla rete. Se è così grazie! Forse il problema più grave di questo paese è l'inflazione di pecore e di cattivi pastori ignoranti ma sopratutto in assoluta malafede!

    RispondiElimina
  10. Se vivessimo in un paese civile normale, gli insulti sarebbero diversi.
    Visto che:
    Se pensi di vincere una causa, forse e' bene pensare d'andare dal notaio e scrivere questo particolare nel testamento.
    Se hai servito la patria da militare ,a 5.000 Lit al mese magari, e ti trovi vecchio senza aver raggiunto il minimo per carita' di stato ti verra'dato ,ma a certe condizioni, un assegno sociale. Se invece l'hai servita da politico il tuo assegno e' un sacrosanto diritto.
    Se pensi, per qualsiasi tua ragione di vivere con la persona che ami. Attento! Magari come nel medioevo vivi nel peccato e tutto quello che hai costruito con quella persona ti verra' tolto.
    Se dopo anni di sacrificio torni a casa e la tua chiave non funziona piu' e ti ritrovi per strada rivolgiti pure al tuo paese che lo permette.
    Se pensi di poter professare qualsiasi religione, ricorda. Solo una ha diritti.
    ecc. ecc. ecc.
    Vi prego di verificare le informazioni. Sono solo favolette che escono dalla rete.
    Se poi volete imparare l'arte dell'insulto andate pure a scuola.
    Se poi uno si sente insultato dal proprio paese ogni giorno. Allora e solo allora ,giustamente, si chiedera' le "fonti" della sua impotenza.

    RispondiElimina
  11. In ogni discorso, in ogni azione politica vi e' uno scopo, un fine.
    Se un blogger racconta palle il fatto lo posso trovare anche divertente. Per una volta tanto i giornali di regime subiscono le stesse armi che adoperano. E' sul tipo di informazione e l'indirizzo che ha questa informazione che si deve prestare attenzione.
    Se uno mi dice che Hollande con una politica diversa da quella attuata dai nostri politici sta risolvendo i problemi della Francia a me non rimane altro che aspettare i frutti di questa politica per verificarne la validita' o il fallimento. Certo. Ho gia' un opinione.
    Ma se si insinua che e' valida anche per l'Italia allora mi manca un pezzo, quella cosa che taciuta modifica lo scopo, il fine.
    La Francia avra' pure un vecchio stato ma comunque avanti di un paio di secoli dal nostro. Noi abbiamo quello che io, licenza poetica, chiamo il cotolengo.
    In Italia non vi e' politica, di qualsiasi tipo, sia liberal keynesiana, sia autarchica o quel che volete che per produrre qualsivoglia cambiamento non sia obbligata a passare dalla rifondazione, rinnovamento, ristrutturazione, morte-nascita di un nuovo modello di stato italiano. Su questo il regime e' pesantissimo. Il silenzio, ma che assordante, e' abbruttente.
    Noi non ci possiamo piu' permettere di vivere nella casa dove abitiamo. Solo questi piccoli nobilotti di campagna possono pensare di licenziare due servi, chiudere due stanze, vendere qualche pezzo di terreno.
    "Pressione fiscale 55%." Di chi? Un salariato tra tasse dirette e indirette, a secondo se ha macchina o se e' un fumatore probabilmente
    ormai si avvicina al 80%.
    "Centro studi di Confindustria: lo spread reale? 164 punti. I 300 punti di troppo causano 144mila posti di lavoro in meno e quasi un punto di Pil."
    Posti di lavoro statali o che?
    "Lo scudo anti-spread è l'unico rimedio efficace."
    "con molte più risorse (idealmente dovrebbero essere illimitate) "
    Gli interessi chiaramente pagati da chi? Da chi e' ormai al limite di sopravvivenza?
    Aspettando Godot

    RispondiElimina
  12. PER ME L' ASSUNTO CHE POSSIAMO ESTRARRE DA TUTTE LE INDIGNAZIONE È IL SEGUENTE: CI STANNO PREPARANDO Alle NUOVE ELEZIONI CON VECCHIE FACCE CHE SI SOMMERANNO ALLA NUOVE E VINCERÀ IL CENTROSINISTRA PERCHÉ IL POPOLO È S'E' INDIGNATO COL CENTRODESTRA E I BASSI SALARI E LE PENSIONI DEBOLI NON AUMENTERANNO PERCHÉ' NON SI POSSONO FINANZIARE CON LE EURO OBBLIGAZIONI MENTRE I DEPUTATI SI - COI CCT E BOT - E CI FARANNO IL PROPORZIONALE DOVE I SALARI E LE PENSIONI NON CONTANO mai NULLA SE NON RIELEGGERLI in Parlamento per LEGGI AB PERSONAM ed INTERESSI PRIVATI ad EVITARE DECURTAZIONI DI STIPENDIO E PRIVILEGI ANCHE SE PROCESSATI E CONDANNATI TUTTI LÌ A VOTARSI DI NON PERDERE LA POLTRONA PER NON ANDARE in GALERA pure col nuovo bilancio sul debito sovrano di attenersi alla nuova disposizione europea sulla ripresa graduale di Monti

    RispondiElimina