martedì 22 luglio 2014

Mahmoud Al Asali: è il nome di un intellettuale martire. Ma di lui, in Italia, non si può parlare.



di Sergio Di Cori Modigliani

Osservate con attenzione l'immagine dell'uomo ritratto in bacheca.
Si tratta del primo autentico martire del libero pensiero.
Era un intellettuale mussulmano, di origine palestinese.
Poichè stiamo precipitando, nell'indifferenza miope generale (a questo serve l'ignoranza), in un ritrovato medioevo, è bene usare un linguaggio atto.
Le parole servono a comunicare ma anche a denotare e definire.
Dirla in termini post-moderni, modello tweet o striscetta facebook è avvilente oltre che scandalosamente ipocrita: condanna il martire all'usura web. Se ne parla qualche minuto, poi la notizia viene superata dall'ultimo acquisto della Juve, dalle informazioni relative al ciclo mestruale di Shakira, e dall'ultima leccornia della nouvelle cuisine italiana, modello Eataly.
Quindi è inutile.
Va presentato per come è, oggi, in tutta la sua necessaria, pomposa e aulica retorica.
"Che il nome di Mahmoud Mohammed Al Asali possa risuonare per sempre nelle orecchie dei liberi umani. Che l'Onnipotente, sia Egli inteso come Jahvè l'Innominabile, Gesù figlio di Dio, o l'Onnisciente Allah, possano accogliere nella Casa Eterna la sua nobile anima fino alla morte dei Tempi, affinchè  possa ricordare con il suo esempio imperituro, agli umani accecati dall'odio e dall'ignoranza, che la Via passa sempre attraverso l'affermazione dell'incontro tra Cultura, Coraggio e Volontà. Che possa dormire per l'eternità il sonno dei Giusti". 
Così venga ricordato con enfasi.

Il suo nome ricorre di continuo in questi giorni in tutte le palestre di dibattito nelle nazioni civili più evolute, alle quali l'Italia non appartiene per propria scelta.
Quindi, di lui, nella Repubblica Italiana non se ne parla.
Non troverete, neppure pagandolo a peso d'oro, uno dei nostri cicisbei televisivi da talk show disposto a fare uno speciale su di lui, con ospiti di riguardo esperti nel settore.
Soprattutto in nazioni molto cattoliche e intellettualmente molto attente (Irlanda, Canada francòfona, Argentina, Scozia, Polonia) in questi giorni si parla costantemente del suo gesto, della sua vicenda, del Senso e del significato dell'atto che ha posto fine alla sua vita terrena.
Non così in Italia, non a caso agli ultimi posti nella classifica relativa alla libertà di stampa.
In Italia gli spiriti faziosi più inclini alla dietrologia complottista, da lungo tempo insistono nel sostenere che ("su questo blog troverete le cose che nessuno vi dice" ecc,ecc.) la mancanza della libertà di stampa consiste nel fatto che il potere non informa e censura: falso.
Non è così.
Il Matrix all'amatriciana funziona in tutt'altro modo.
Che dicano pure ciò che vogliono, basta che la notizia non venga diffusa, non venga elaborata, non venga argomentata, non venga decrittata, decifrata e dibattuta. Dopodichè si può parlare di qualunque cosa. E' l'applicazione del modello "vita da furbi marpioni" ai media.
L'intera stampa si adegua ed esegue.
Eppure, gli ingredienti per celebrare il martirio del prof. Al Asali, in questo specifico momento storico della quotidianità, ci sono tutti. In realtà è vero soltanto in teoria.
 Il Matrix ha stabilito che gli attuali teatri di guerra sono molto utili ai rialzi in borsa (come si sta verificando) quindi è necessario pilotare, gestire e manipolare ogni informazione relativa agli scenari bellici senza che nessuno osi andare a rovistare tra le uova nel paniere. 
I grandi colossi finanziari e le grosse banche mondiali si leccano i baffi in questi giorni all'idea di ciò che sta accadendo in Ucraina, Medio Oriente, Syria, Lybia, Iraq: fanno affari d'oro (compresi gli ipocriti italiani che al mattino banchettano sulle spoglie dei morti innocenti, al pomeriggio incassano il profitto ottenuto, e poi la sera parlano indignati della necessaria pace).
Ciascuno pompando odio contro un nemico individuato e quindi (così funziona il Matrix) costruendo castelli di antagonismo fazioso al fine di evitare qualunque forma di espressione e manifestazione di pacifismo.

Ma chi era questo signore, e che cosa ha fratto?
Figlio di genitori giordani palestinesi, la sua famiglia si era trasferita in Iraq a metà degli anni'60. In quella terra, il giovane Mahmoud aveva studiato e si era fatto valere, diventando poi un esperto in problemi di pedagogia e un vero luminare in Diritto Islamico. Durante il periodo della dittatura di Saddam Hussein ha scelto di dedicarsi all'insegnamento privato optando per un posto come "educatore" nelle scuole medie. Ma nel 2006, nel nuovo stato iracheno, finalmente consegue la cattedra di "Diritto Costituzionale" presso la Facoltà di Pedagogia dell'Università di Mosul, la seconda più importante città irachena, antichissima, di grande tradizione culturale, luogo in cui millenni fa Zoroastro teneva lezioni di filosofia. La città di Mosul è finita preda degli odierni nazisti, i quali -prendendo atto della presenza di una folta comunità di sirio-cristiani cattolici- hanno applicato la stessa identica comportamentalità usata dalla Gestapo in Europa negli anni'30 e '40. Solo che questa volta, invece di prendersela con gli ebrei, se la sono presa con i cristiani. Il Califfo Al Baghdadi ha comunicato alle popolazioni cristiane residenti che venivano loro requisite le loro proprietà, i loro beni. Hanno prelevato tutti i contanti dai loro conti correnti bancari e hanno dato un ultimatum di 24 ore: o vi convertite all'Islam oppure ve ne andate. Si sono impossessati, inoltre, di tutti i loro conti correnti anche nelle sedi di banche europee attive in quella città (dalla Kredietke Bank a Unicredit, dal Credit Suisse alla Bank of America, dalla Paribas alla Royal Bank of Scotland; nessuna delle quali si è rifiutata di consegnare il danaro appartenente ai legittimi proprietari).
 Il prof. Al Asali -che ha seguitato a insegnare- si è opposto a questa linea sostenendo di dover applicare la legge islamica coranica che vieta l'appropriazione di beni altrui e difendendo il diritto dei cristiani a Mosul. E' stato minacciato ma lui ha resistito. Due giorni fa, si è presentato nell'aula dell'università a fare regolarmente lezione ai suoi studenti (tutti mussulmani) difendendo i principi libertari del codice canonico coranico. Un gruppo di jidhaisti è entrato in aula, ha interrotto la lezione, e gli ha detto di "chiedere perdono per aver detto il falso" spiegando agli studenti che era giusto e "normale" perseguitare i cristiani impossessandosi dei loro beni. Lui si è rifiutato. Ha detto (sono state le sue ultime parole) "Questo non è il mio Islam. Questo non è l'Islam che voglio. Questo non è il vero Islam per gli autentici mussulmani libertari". E' stato ucciso a pistolettate davanti ai suoi studenti. Il corpo è stato lasciato lì, riverso sulla cattedra. Mentre gli altri gruppi armati si riversavano nella sede dell'arcivescovado bruciandolo, il gruppetto agli ordini del califfo ha radunato gli altri professori davanti al cadavere dell'intellettuale assassinato. Hanno dato fuoco poi alla biblioteca dichiarando in un comunicato che era"depositaria di concetti infedeli" bruciando migliaia di volumi tra cui diversi codici amanuensi medioevali di cui non esistevano copie. Dopodichè hanno portato via il cadavere del giurista al quale hanno mozzato poi la testa.
Per festeggiare la loro impresa (esattamente come facevano i nazisti nell'Europa occupata) sono andati a bruciare le case dei più importanti esponenti della comunità cristiana uccidendo chiunque incontrassero per strada.
Fine della storia.

Ho appreso della notizia da fonte scozzese. Poi rimbalzata subito in Irlanda dove si è acceso un succoso e importante dibattito su ciò che sta accadendo nel mondo, oggi. Ci partecipano i canadesi, americani residenti a Boston, Chicago, New York (città molto cattoliche) moltissimi sudamericani e la maggior parte dei siti e bloggers polacchi. Mancano soltanto gli italiani.
Ci aggiungerei: come al solito.
L'Italia -ricordo che si tratta della più importante nazione cattolica al mondo, oltre ad essere la sede ufficiale del papato- ha ritenuto opportuno non far menzione dell'episodio, se non in maniera molto cauta, offrendo un profilo talmente basso da risultare nullo..
Quantomeno è ciò che hanno fatto la stampa e la televisione.
L'unico sito che ha pubblicato ciò che sta accadendo a Mosul è stato il sito "Tempi.it" politicamente vicino al vaticano, che ha raccontato l'atmosfera generale dedicando alla vicenda del prof. Al Asali un rigo senza commenti. http://www.tempi.it/scaduto-ultimatum-terroristi-non-ci-sono-piu-cristiani-a-mosul-bruciato-arcivescovado-occupato-monastero#.U85I9ZR_tjY 
Mi chiedevo: "come mai nessuno parla di questa vicenda? Come mai in rete dove si parla di tutto, di quest'episodio che io giudico e considero fondamentale per una battaglia comune tra umani liberi da una parte (tutti insieme) contro umani criminali (tutti insieme) dall'altra, non si scatena la bagarre?".
Forse è una scelta? "In questo momento è meglio che la gente non sappia ciò che succede".
Questo è ciò che ieri definivo il "matrix all'amatriciana".
Mi correggo.
Questa è la versione "Matrix pizza e fichi".
Penso che vada comunque bene agli italiani (mi auguro non ai miei lettori).

Qui di seguito in copia e incolla potete leggere l'articolo pubblicato e non diffuso sul sito cattolico italiano. Se non altro, dà informazioni.
Trovo allarmante, per non dire di peggio, che nella più importante nazione cattolica del mondo, non esistano voci di intellettuali liberi disposte a scendere in campo per sostenere il diritto dei cristiani e dei cattolici iracheni a essere accettati nella loro identità, denunciando al mondo con vigoria ciò che sta loro accadendo.
Come è possibile, tutto ciò, secondo voi?


Scaduto l’ultimatum dei terroristi: «Non ci sono più cristiani a Mosul». 

Bruciato l’arcivescovado, occupato un monastero


Luglio 21, 2014 Leone Grotti
Alle 24 di sabato è scaduto l’ultimatum dello Stato islamico: per non «affrontare la spada» tutti i cristiani sono dovuti fuggire. Un docente musulmano che si è opposto pubblicamente è stato ucciso.


Non ci sono più cristiani a Mosul. Alle 24 di sabato è scaduto l’ultimatum esplicitamente lanciato dai terroristi dello Stato islamico: o vi convertite all’islam o pagate la tassa di sottomissione o ve ne andate. «Altrimenti l’unica opzione resta la spada». Domenica dagli altoparlanti delle moschee i cristiani sono stati incitati a scappare e così hanno fatto.
«CHE MALE FACEVANO?». «A Mosul è in atto una persecuzione ai danni dei cristiani», dichiara a Baghdadhope l’arcivescovo latino di Baghdad, monsignor Jean Benjamin Sleiman. «I cristiani sono andati via tutti ma non si capisce il motivo di questo odio, erano poche migliaia. Che male facevano? Che fastidio davano? Perché accanirsi contro di loro? Domande che non trovano risposta». Dopo la presa della seconda città più grande dell’Iraq e la creazione del califfato, i terroristi ex Isil hanno attuato una crescente persecuzione culminata nella cacciata di tutti i cristiani.
ARCIVESCOVADO BRUCIATO. Ieri inoltre il palazzo episcopale dei siro-cattolici di Mosul è stato dato alle fiamme. Lo ha denunciato il patriarca della Chiesa siro-cattolica Ignace Joseph III Younan: «Le ultime notizie sono disastrose. Il nostro arcivescovado è stato bruciato totalmente: manoscritti, biblioteca. Hanno minacciato di ammazzare tutti i cristiani: questa è una vergogna per la comunità internazionale». Come se non bastasse, «i cristiani alla frontiera sono stati derubati di tutto, li hanno insultati e li hanno lasciati così: in pieno deserto a camminare».
Le famiglie fuggite dalla città si sono rifugiate nel Kurdistan e a Qaraqosh, nella piana di Ninive. Qui hanno raccontato alla Bbc quanto dichiarato dal Patriarca: «Ci hanno lanciato un ultimatum, siamo dovuti fuggire ma alla frontiera ci hanno rubato tutto. Soldi, auto e gioielli. Hanno detto che appartenevano allo Stato islamico».
MONASTERO OCCUPATO. Un’altra notizia drammatica è giunta stamattina, riferita da Ankawa.com: il monastero dedicato al martire san Benham e a sua sorella Sarah, a 37 km a sud di Mosul è stato occupato dai terroristi, segno della loro rapida espansione nella Piana di Ninive. I monaci che solo tre giorni fa dicevano di stare bene sono stati cacciati. Il monastero, chiamato anche Deir Al Jubb, risale al IV secolo ed era stato restaurato nel 1986 diventando luogo di pellegrinaggio per i cristiani ma anche per alcuni musulmani. Si tratta del secondo monastero occupato, il primo era stato quello di san Giorgio, preso il 18 luglio nella parte settentrionale di Mosul.
Infine è di stamattina la notizia che un docente di legge che lavorava nel dipartimento di Pedagogia dell’università di Mosul, Mahmoud Al ‘Asali, è stato ucciso dagli islamisti per essersi opposto alle azioni persecutorie contro i cristiani.


Forse perché quei signori sono armati, finanziati ed equipaggiati da finanzieri che in questo momento sostengono le banche italiane e fanno affari da noi, sostenuti dall'intera classe politica italiana.
Questo è il Matrix pizza e fichi "è meglio che la gente non sappia che cosa succede".

In conclusione, vi segnalo gli 11 punti della comunicazione e gestione politica dell'informazione redatta dal signor Joseph Goebbels nel 1935.

Lui è il padre del Matrix post-moderno.

Viviamo dentro uno scenario che è il legittimo figlio di questi 11 punti.

Leggeteli e applicateli alla quotidianità politica italiana.

Vedrete che sorprese!!!


Ecco gli 11 punti della strategia comunicativa delle SS redatti da Joseph Goebbels nel 1935.Riflettete, nel vostro interesse e in quello generale, se volete uscire fuori dal Matrix.


1. Principio della semplificazione e del nemico unico.
E’ necessario adottare una sola idea, un unico simbolo. E, soprattutto, identificare l’avversario in un nemico, nell’unico responsabile di tutti i mali.

2. Principio del metodo del contagio.
Riunire diversi avversari in una sola categoria o in un solo individuo.

3. Principio della trasposizione.
Caricare sull’avversario i propri errori e difetti, rispondendo all’attacco con l’attacco. Se non puoi negare le cattive notizie, inventane di nuove per distrarre.

4. Principio dell’esagerazione e del travisamento.
Trasformare qualunque aneddoto, per piccolo che sia, in minaccia grave.

5. Principio della volgarizzazione.
Tutta la propaganda deve essere popolare, adattando il suo livello al meno intelligente degli individui ai quali va diretta. Quanto più è grande la massa da convincere, più piccolo deve essere lo sforzo mentale da realizzare. La capacità ricettiva delle masse è limitata e la loro comprensione media scarsa, così come la loro memoria.

6. Principio di orchestrazione.
La propaganda deve limitarsi a un piccolo numero di idee e ripeterle instancabilmente, presentarle sempre sotto diverse prospettive, ma convergendo sempre sullo stesso concetto. Senza dubbi o incertezze. Da qui proviene anche la frase: “Una menzogna ripetuta all’infinito diventa la verità”.

7. Principio del continuo rinnovamento.
Occorre emettere costantemente informazioni e argomenti nuovi (anche non strettamente pertinenti) a un tale ritmo che, quando l’avversario risponda, il pubblico sia già interessato ad altre cose. Le risposte dell’avversario non devono mai avere la possibilità di fermare il livello crescente delle accuse.

8. Principio della verosimiglianza.
Costruire argomenti fittizi a partire da fonti diverse, attraverso i cosiddetti palloni sonda, o attraverso informazioni frammentarie.

9. Principio del silenziamento.
Passare sotto silenzio le domande sulle quali non ci sono argomenti e dissimulare le notizie che favoriscono l’avversario.

10. Principio della trasfusione.
Come regola generale, la propaganda opera sempre a partire da un substrato precedente, si tratti di una mitologia nazionale o un complesso di odi e pregiudizi tradizionali.
Si tratta di diffondere argomenti che possano mettere le radici in atteggiamenti primitivi.

11. Principio dell’unanimità.
Portare la gente a credere che le opinioni espresse siano condivise da tutti, creando una falsa impressione di unanimità.




9 commenti:

  1. Hai ragione a dire che è scandaloso che non si parli di questi episodi, ma non è una novità e avviene per molte altre vicende di simil tenore.. e media danno spazio a quello che non turba gli interessi dei loro padroni e dei potenti, oppure a quello che fa comodo alla propaganda di padroni e potenti.
    In questi giorni per es. hanno scelto di dare spazio allo sterminio dei palestinesi e delle basi materiali della loro società ad opera di quei NAZISTI degli israeliani. Lo fanno ovviamente con l'intento di fare propaganda in favore degli israeliani che come è noto hanno relazioni privilegiate o d'identità con i padroni del mondo..

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  2. Confermo di essere rimasto all'oscuro della vicenda, nonostante legga un paio di quotidiani, segua diversi tg e siti internet dedicata alla "informazione".

    Se posso aggiungere: molte persone, anche se avessero avuto accesso ad una informazione così chiara, dubito abbiano le capacità analitiche per poterle elaborare e metterle in relazioni con avvenimenti all'apparenza slegati tra loro.

    Grazie
    Paolo

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  3. Credo che si stiano gettando le basi per un conflitto di notevoli dimensioni nell'area medio orientale.
    Isdraele fará come sempre da sparti acque per l'occidente, forte degli armamenti tecnologicamente avanzati forniti dagli stessi paesi occidentali!!
    Non e' assolutamente un caso che le azioni del governo isdraeliano (sempre taciute) vengano in questo momento propinate dai TG italiani e non, con estrema dovizia di particolari. A mio parere un tentativo (funziona sempre) per attizzare la violenza nelle popolazioni arabe!!
    Si parla in sottovoce (per ora) di gruppi estremisti islamici dando loro il tempo e le risorse (armi ) per organizzarsi e diventare un avversario temibile.
    Bonus
    Si crea una situazione sgradevole ai paesi BRICS i quali si trovano geograficamente parlando, una guerra davanti a casa .


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  4. Dimenticavo ...nel mezzo milioni di civili innocenti con la sola colpa di essere nati in quei luoghi!!

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  5. Aggiungerei parlando di scenari...fantasiosi.

    Siamo sicuri che l' aereo abbattuto in Ucraina lo abbiano abbattuto ( o credono di averlo abbattuto ) i ribelli secessionisti supportati dalla russia!?!?
    Se e'cosi son proprio fessi, hanno fornito ai paesi occidentali (america) un pretesto ben supportato dall'opinione pubblica , per intervenire in maniera piu' incisiva nella diatriba fra Ucraini e Russi .

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  6. Grazie sergio , i tuoi post mi stanno facendo aprire gli occhi di fronte allo schifo del'animo e della mentalita' di certi esseri..... li chiamo esseri e non esseri umani , perche di umano non hanno nulla e non parlo solo x quello che sta succedendo in iraq, ma in generale .

    In palestina x esempio siamo arrivati alla follia.
    Molta gente in poca terra , tante teste con dentro....

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  7. Desidero condividere con te una geniale intuizione che ho avuto, durante la mia missione qui. Mi è capitato mentre cercavo di classificare la vostra specie. Improvvisamente ho capito che voi non siete dei veri mammiferi: tutti i mammiferi di questo pianeta d'istinto sviluppano un naturale equilibrio con l'ambiente circostante, cosa che voi umani non fate. Vi insediate in una zona e vi moltiplicate, vi moltiplicate finché ogni risorsa naturale non si esaurisce. E l'unico modo in cui sapete sopravvivere è quello di spostarvi in un'altra zona ricca. C'è un altro organismo su questo pianeta che adotta lo stesso comportamento, e sai qual è? Il virus. Gli esseri umani sono un'infezione estesa, un cancro per questo pianeta: siete una piaga. E noi siamo la cura.
    (Agente Smith a Morpheus, Matrix)

    RED

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  8. L'assassinio di un intellettuale islamico è significativo perché si tratta di un esperto della dottrina islamica che sapeva puntualizzarne la vera natura, senza alcuna giustificazione per le violenze contro altre confessioni religiose. La gente deve essere intimidita e portata a credere che ogni nefandezza sia giustificata dalle interpretazioni di Maometto, così come i sionisti si appellano al loro falso dio, i cattolici delle Crociate usavano il nome di Cristo, e così sempre nella Storia umana. Lo stesso Hitler si servì della religione cristiana per giustificare i suoi deliri, salvo poi eliminare i cattolici che si opponevano alla sua dittatura.

    Far sapere dunque che ci sono ancora Uomini che hanno una dignità e che sono disposti a pagare con la loro vita per testimoniare la verità è sempre pericoloso per il Potere. Se molti prendessero forza e coraggio, risvegliandosi dal torpore e dalla manipolazione, non ci sarebbe più spazio per chi abusa del suo potere. Ed in Italia molti pseudointellettuali e giornalisti sono più realisti del re, preferendo autocensurarsi pur di non perdere il loro ruolo di mosche cocchiere dell'asino Renzusconi.

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  9. Grazie di questo post, davvero straordinario.
    marilù l.

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