martedì 15 luglio 2014

Habemus fascium: la prevedibile deriva di un paese che ha scambiato la causa con l'effetto.


di Sergio Di Cori Modigliani

E così, finalmente, l'Italia sta ottenendo ciò che ha perseguito per trent'anni.
Finalmente, ci sarà la possibilità di istituire una forma di governo che Noam Chomsky ha identificato anni fa, spiegandone la tessitura, la struttura, e definendola, a friendly dictatorship, una dittatura amichevole.
Se oggi ci troviamo all'alba dell'affermazione istituzionale di un nuovo fascismo all'italiana (hard, very hard e per niente soft) è perchè l'anti-fascismo è stato interpretato in forma strumentale demagogica e la sinistra italiana non ha mai avuto l'intuizione, il coraggio, il pudore, la sensibilità, l'onestà intellettuale, per elaborare quella fase della Storia accettando il principio base formativo: l'Italia era stata fascista perchè amava il fascismo, e il fatto che quell'idea del mondo sia stata cancellata da una guerra non vuol dire che sia scomparsa. 
Non dico "gli italiani", per rispetto alle persone pensanti e per risparmiarmi i soliti messaggi di chi mi scrive "ma gli italiani non esistono...non c'è mai stata la nazione....." ecc.
Se gli italiani, come nazione, come popolo unificato, come comunità antropologicamente omogenea, non esistono (ma su questo io dissento, esistono eccome: si chiama italianità) in compenso esiste la Repubblica Italiana come Stato.
Ed è di questo che noi ci dobbiamo occupare.

Ciò a cui noi stiamo assistendo è il modello democraticamente (sigh) europeo dell'applicazione di un principio autoritario sul modello di quello egiziano, che è la versione africana della democrazia.
Non ricordo -a meno che non sia sfuggito alla mia attenzione- che qualcuno si sia mosso, sia sceso in piazza, abbia postato discorsi su facebook o sui blog, in seguito al colpo di stato dei militari egiziani che hanno eliminato un governo legalmente eletto;
non ricordo neppure che sia stato fatto per l'Ucraina;
nè in seguito alla oscena e vergognosa guerra di Lybia scatenata dalla Francia e dall'Italia; 
neppure in seguito al massacro quotidiano di innocenti in Syria (circa 200 mila morti civili, tra cui 8.000 bambini e 25.000 donne palestinesi nei campi profughi siriani, falcidiati dalle truppe d'assalto di Assad senza pietà); 
non mi sembra neppure che ci sia stata alcuna attenzione in seguito al rifiuto della multinazionale del petrolio Chevron di ottemperare ai propri obblighi pagando il dovuto alla Repubblica dell'Ecuador che ha vinto la causa internazionale, ma grazie alla copertura politica dell'intera Europa occidentale, viola il Diritto Internazionale e non paga. 

Non mi sembra che qualcuno, tipo Corradino Mineo, Pippo Civati, Fabrizio Barca, Gianni Cuperlo, Stefano Fassina, Laura Puppato, Gianni Pittella, Felice Casson, abbia protestato con tale vigore e forza all'idea che il segretario del PD incontrasse un delinquente pregiudicato condannato in via definitiva, da convincere i militanti del PD a scendere in piazza e occupare la sede del Nazareno al grido di "Viva lo Stato di Diritto, viva la Legalità, via la Mafia dallo Stato".
Non mi sembra che ci sia stata nessuna richiesta da parte delle persone per bene piddine affinchè Filippo Penati pagasse alla Giustizia il conto dovuto per le sue malefatte; nè mi sembra che ci sia stata altrettanta richiesta da parte delle persone per bene pidielline per eliminare dalla vita politica pubblica e attiva persone come Raffaele Fitto, già condannato in primo grado a 4 anni. Macchè: si sono riversati nelle urne a votarlo.
Così come i piddini hanno votato Fracantonio Genovese, ecc.
Ecc,ecc.,ecc.

Oggi, all'improvviso, si stracciano tutti le vesti.
Ipocriti!

Ma nessuno è andato dietro a chi si è furiosamente opposto al fascismo che stava arrivando.

Anche alla fine degli anni'20, quando il deputato socialista Giacomo Matteotti, in aula, lanciò il suo celebre attacco contro Benito Mussolini, nessuno gli andò dietro. Allora, i comunisti non lo appoggiarono, anzi: vollero prendere le distanze da lui. Neanche i popolari cattolici lo appoggiarono, anzi: vollero prendere le distanze da lui. Aspettarono che venisse ucciso per poi costruirci sopra un santino da venerare con la consueta retorica, dopo il 1945. Oggi, gli italiani, non sanno neppure chi sia stato. Per la maggior parte della popolazione è il nome di una via o di una piazza.

Non mi sembra che l'Ordine Nazionale dei Giornalisti si sia riunito, diciamo un annetto fa, dandosi un codice di auto-regolamentazione etico da diffondere presso tutte le sedi professionali, invitando i direttori di testata a non invitare più alla tivvù condannati, indagati, soggetti a procedimenti giudiziari in corso. Macchè. Anzi: averli nei talk show faceva audience.

Non mi sembra che gli italiani abbiano scelto e deciso di spendere meno soldi alle slot machine e dedicare meno tempo del loro spazio privato alla frequentazione dei siti porno, magari acquistando un romanzo di buona letteratura e aumentando gli indici di lettura.
Macchè.
Record in occidente come quantità di giocatori d'azzardo.
Primi nel mondo come numero di visitatori quotidiani di youporn: 22% della popolazione.
Ultimi come indici di lettura.

Di che cosa vi lamentate?

Pensavate che tutto ciò non avesse un prezzo?

Oggi i "democratici" si stracciano le vesti commettendo l'ennesimo tragico errore di logica consequenziale, un errore da principianti: hanno scambiato la causa con l'effetto.

Matteo Renzi e le sue cosiddette riforme da supercazzola non sono e non saranno la causa di un bel nulla. 
Ne sono, invece, l'effetto.
E' il cosiddetto uovo di Colombo.
Matteo Renzi non provocherà nessun cambiamento: lui è il risultato di un lento cambiamento nei decenni che nessuna organizzazione politica, religiosa, civile, sindacale, imprenditoriale, ha voluto fermare, alzando l'unica diga efficace che avrebbe potuto bloccare questa trasformazione: un adeguato progetto culturale nazionale, squisitamente italiano.
E seguitano tutti a fare il medesimo errore.
Compreso il M5s, dentro al quale serpeggia un certo mugugno e diverse lamentele insistendo sugli effetti invece che dedicarsi a identificare e denunciare le cause.

Un paese che promuove l'ignoranza, esalta l'abilità dei furbi opportunisti, e favorisce il successo dei falliti, non può che produrre una deriva autoritaria.
Mi meraviglio soltanto che arrivi, ufficialmente, oggi.

E' la logica conseguenza del genocidio culturale perpetrato dal giorno in cui lanciarono la trasmissione televisiva Drive in, presentandola come l'espressione di una libertà ritrovata, di un libertarismo agognato, di un folclore unificante al di là delle differenze.

Abolendo il Senato nel modo in cui stanno per farlo, l'Italia ricostituisce e fonda la Camera delle Corporazioni del fascismo storico. Di questo si tratta.

E' il trionfo dei clientes, dei capi-bastone, delle piccole logiche di appartenenza a lobby, clan, familismi di varia natura. La forza di Renzi non consiste nei suoi voti (nessuno lo ha mai eletto a nulla tranne che come sindaco di Firenze, città dove molti lo detestano); non consiste neppure nella sua capacità di cambiamento, perché non ha cambiato nulla e non cambierà nulla.
Lui è il banale certificatore di una situazione oggettiva, mandato a fare ciò che i vari Berlusconi, Cicchitto, Schifani, Dell'Utri, Bertinotti, Rutelli, Ferrero, Vendola, D'Alema, Veltroni, Pannella, Casini, Di Pietro ( e mi scuso per quelli che non ho nominato) hanno costruito nei decenni attraverso i loro serbatoi di voti "acquistati" grazie anche, per alcuni, ai soldi delle fondazioni, generose, generosissime ad elargire danaro succhiato alle casse dello Stato, attraverso le banche che i dirigenti delle fondazioni (tutti di nomina politica) presiedevano e tuttora presiedono.

Prima hanno prodotto il genocidio culturale, poi si sono impossessati delle banche; infine hanno espoliato le casse dello Stato di ogni possibile risorsa ai danni della collettività.
Perchè il prezzo lo paghiamo noi.

Tutto ciò che sta accadendo oggi, ha un suo paradossale risvolto positivo: finalmente avremo un governo e un potere autentico, nel senso che sarà per davvero lo specchio del Paese. Ci saranno meno ipocrisie, meno doppigiochi, perchè l'Italia avrà la forma di governo che ha voluto, che si è cercata, che ha costruito sulla pelle e sul sangue di almeno due generazioni di cittadini pensanti per bene, maciullati dai furbetti di partito, massacrati ed emarginati dalla cupola mediatica asservita, obbligati all'esilio, alla clandestinità, alla invisibilità.

Senza Cultura, senza progetto culturale, senza innovazione scientifica e culturale, non può crescere l'idea comunitaria di cittadinanza.

Eliminare le persone dotate di strumentazione interna adeguata era fondamentale per portare a pieno compimento il grande progetto dei piduisti.

Quando a un paese di immensa tradizione culturale come l'Italia, sottrai la valvola espressiva autentica dei suoi scienziati, artisti, scrittori, pittori, registi, musicisti, architetti, ingegneri, ecc., hai il paese in pugno.

A quel punto, disossata la nazione della sua spina dorsale ereditata nei millenni, diventa un gioco da ragazzi far capire loro che sono soltanto sudditi, e sudditi rimarranno.

Il ragazzo Renzi gestisce, per l'appunto, questo giochetto.

Ma è un effetto.
Chi lo considera una causa è cieco o in malafede.
E condanna se stesso a essere un suddito per sempre.
Magari a sua insaputa.
Ma ciò che conta per i poteri forti è che la sudditanza prevalga sulla cittadinanza.
Che sia poi consapevole o a loro insaputa, poco conta.

Dopotutto, l'Italia è semplicemente un grande business per chiunque.
Mafia docet.





19 commenti:

  1. Parole sante, il problema ora e' che siamo giunti alla fine della cena di mangiare ne e' rimasto veramente poco , ora la famiglia si sta accorgendo che non ci sono sldi x il dolce e si sta arrabbiando.

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  2. Eppure dopo venti anni di fascismo e 5 di guerra questo paese fu in grado di trovare le risorse culturali per partorire un documento come la Costituzione Italiana. La cultura di un popolo vive in profondita come le radici di certe piante, sopravvive agli incendi ed é pronta a rinascere subito dopo.

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    1. La pancia è ancora piena e la memoria è flebile, più la pancia si svuoterà più la memoria riprenderà vigore.

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    2. Dico bene io che per l'evoluzione della specie italiana,(siamo sempre stati un micro mondo a parte)ci vuole la moria totale,banche chiuse,capitali all'estero insieme ai lestofanti e soldi per nessuno,solo allora l'italiota dormiente si sveglierà e,facendo quadrato con chi già lo era,potrà ricostruire l'identità persa dell'essere italiani!

      Gianluca Nostro

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    3. Non sai quanto vorrei essere ottimista, credimi non ci riesco proprio.
      Questo Paese mi piace davvero moltissimo, molto meno tutti i politicanti ed affaristi con i denti lunghi.

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  3. Rispetto al passato c'è però una differenza fondamentale. Allora l'evoluzione della coscienza era più lenta ed i vari Cesare restavano al potere a lungo. Oggi siamo all'interno di un forte cambiamento cosmico, energetico, e le condizioni ambientali sono ben diverse per cui l'evoluzione procede a ritmo più veloce. Come l'ora più buia è quella che precede l'alba, questi di Renzi e dei suoi comitati d'affari sono gli ultimi tentativi di imporre un sistema di potere che non potrà più affermarsi. Tutto ciò che va contro l'essenza dell'Uomo è destinato a fallire anche se al momento ci sembra ancora dominante.

    Questi fatti ed il peggio che ne deriva fanno parte del modo di agire dell'Intelligenza universale che così facendo ci obbliga a risvegliare le nostre coscienze dall'ipnosi.

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  4. Purtroppo non mi sembra che ci siano intellettuali, artisti, scrittori et similia che gridino contro il coro della legittimazione a questo stato di cose.
    Abbiamo perso tutto, anche la dignità.

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  5. Un modo per mettere all'angolo il Nostro (o i Nostri...) potrebbe essere quello di costringerlo a mostrare il suo vuoto d'azione sui provvedimenti contro la crisi economica e occupazionale. Quando tocchi il tasto con quelli del PD non rispondono mai nel merito ma spostano sempre il discorso sulle riforme in cantiere lasciando credere che queste aiuteranno l'economia; segno evidente che da quel lato il governo è in grossa difficoltà politica. Il Movimento dovrebbe attrezzarsi subito, adesso, interpellando e coinvolgendo un team di esperti che elaborino un concreto piano d'azione per far uscire l'Italia dalla crisi; un piano coraggioso, forte, credibile. Questo piano andrebbe poi spiegato ai cittadini e sbattuto in faccia al governo anticipando ogni sua mossa e costringendo il Nostro a rispondere o prendere posizione nei confronti dell'opinione pubblica spostando così l'attenzione dal "diversivo riforme" attualmente imperante. E sull'economia e la difficoltà delle gente non c'è "patto del Nazareno" che tenga...

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    1. E' un'ottima idea, ma non credo verrà raccolta. Stanno rincorrendo tutti l'Effetto, difficile che vadano alla fonte per occuparsi delle Cause.

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    2. Beh, ognuno di noi cerca di dare il suo piccolo contributo. Se poi non serve a nulla si fa come Gianni Agus, il podestà ne "I due marescialli": Aderisco incondizionatamente! :)

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    3. Purtroppo, gentile Mauro Patorno, temo che la Sua idea sia stata già raccolta dai super-furbi di Forza Italia. Lo testimonia la dichiarazione di una parlamentare "azzurra" che, nel mentre giurava poco fa ai microfoni del Tg2 inalterabile e compatta fedeltà del suo fronte parlamentare ai patti siglati con Renzi sulle riforme istituzionali (e ti credo, sono uno zuccherino da niente per il suo capo più immarcescibile che incorruttibile), non si sottraeva al dovere di attaccare con franchezza il governo per la sua totale inettitudine sul fronte delle manovre economiche da attuare per il salvataggio dell'amata patria e via discorrendo.
      Saluti cordiali, marilù l.

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    4. Gentile Marilù, che il governo su quel fronte sia assente (a parte la solita ed inutile riforma sulle regole del lavoro) lo vedono tutti e molti non mancheranno certo ben presto di sottolinearlo. Persino qualche voce, ancora isolata, della stampa nostrana (Corriere) già comincia a sentirsi. La mia proposta è stilare un piano, una serie di provvedimenti ambiziosi, coraggiosi, alternativi, dirompenti, proiettati al futuro, curati da esperti fuori dal "giro" ed impegnati in prima persona, che diventi una "bandiera dell'economia" da proporre ai cittadini come possibile soluzione alla crisi ed al governo Renzi per costringerlo a dare risposte, fuori dalle chiacchiere e dalle slide. Può darsi che Renzi dica no, lo contesti e trovi delle soluzioni migliori, non lo so. Ma lo deve dimostrare coi fatti e su quello verrà giudicato dagli elettori. Si tratterebbe, insomma, di prendere l'iniziativa imponendo temi e ritmi dell'azione di fronte all'opinione pubblica.
      Cari saluti

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    5. I cittadini Italiani non hanno ancora capito che il Paese è sostanzialmente fallito, mentre il cittadini continuano increduli continuano sperare nel miracolo, senza fare nulla.

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  6. Il problema sono i media , o siamo noi?

    Bisogna alzare la voce protestare, questo lo devono fare tutti quelli che ne hanno facolta' , in campo economico ,energetico ,culturale ,militare ,ecc,ecc, in modo civile e costruttivo, non distruttivo,i media ci sono contro,bhe troviamo un altra soluzione ,il tempo stringe.

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  7. Signor Sergio,
    Le chiedo di dare un'occhiata alle impostazioni del suo blog relative ai feed rss. Ciò in quanto non riesco con il mio lettore di feed (aggregatore) a leggerli quando Lei pubblica i suoi articoli. Sono, infatti, costretto ad usare un browser sul computer e aprire il suo sito web, quando mi sarebbe più comodo leggerLa direttamente sul mio smartphone in piena mobilità e anche in zone con scarso segnale. La ringrazio in anticipo per quanto vorrà fare. Sono un suo appassionato e fedele lettore.
    Emanuele

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  8. Sergio,

    Con Alberto Bagnai sei il mio blogger preferito.

    Purtroppo il m5s l'ha lasciato solo e non gli ha dato "megafono" alle europee...

    Vorrei sapere cosa ne pensi sull'euro.

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  9. http://issuu.com/frenkcimarosa/docs/s.t._long_online_issuu

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