mercoledì 28 maggio 2014

Viralizziamo la novità evolutiva del M5s: non abbiamo vinto, ma in compenso abbiamo convinto.....


di Sergio Di Cori Modigliani

Grillo e Casaleggo se ne devono andare; 
chi sostiene che Grillo e Casaleggio se ne devono andare va espulso subito dal movimento; 
è tutta colpa di Grillo; 
se non fosse stato per Grillo ci asfaltavano; 
Casaleggio non funziona; 
meno male che c'è Casaleggio che è l'unico che funziona; 
se siamo ancora vivi è grazie al lavoro splendido degli eletti in parlamento; 
la colpa è degli eletti in parlamento che pensano al loro vitalizio invece di badare al movimento.....
.....e via dicendo.

Ce n'è davvero per tutti i gusti, il che è una pessima notizia perchè è indice di uno stato generale di totale confusione e mancanza di orientamento.

Ma è allo stesso tempo una  notizia meravigliosa che simbolizza e rappresenta la grandiosa forza del M5s: la propria natura estranea al Pensiero Unico, la propria libertà di critica, la propria autentica passione civile legata a un progetto e non a una clientela, il proprio entusiasmo nel dir la propria e pretendere di condividerla con tutti gli altri. E quando si è appassionati e l'oggetto del proprio amore latita, c'è poco spazio per la razionalità: si va fuori di testa e ci si sente abbandonati. 

Questi sono i rischi e i vantaggi di un progetto politico orizzontale, privo di un'unica testa decisionale, senza un gruppo dirigente che fa il bello e il cattivo tempo, ma che si affida al concetto base della comunicazione di questa decade: l'intelligenza collettiva diffusa a velocità impressionante sulla rete. La politica verticale dei partiti classici, invece, come ben sappiamo, è affidata a una lettura diversa: il capo decide, i dirigenti dispongono, i militanti eseguono, i votanti sperano. Fine dell'attività politica. Il territorio attende passivamente una comunicazione dall'alto.

Il M5s appartiene a una diversa idea del mondo, ha un altro progetto, altre finalità e poggia su una visione d'insieme futuribile, da cui il Senso del vinciamo noi perchè comunque sia, qualunque cosa accada, la finanza verrà imbrigliata altrimenti il sistema economico planetario implode in maniera sanguinosa, le esigenze del territorio saranno più importanti di quelle dello stato centrale, e la cittadinanza si assumerà la responsabilità di essere attiva e partecipativa grazie all'enorme possibilità che il web consente. Non è più neanche il futuro, è il trend emergente. 

E' un processo già avviato e non lo si può fermare, come la diffusione della locomotiva a vapore nel 1820. Ma proprio perchè non è un fuoco di paglia cresce secondo una logica naturale, quindi ha bisogno di quella fisiologia necessaria per radicarsi sottoterra, il che richiede tempo.

Presuppone anche abilità di agronomia culturale, disciplina e volontà nella continua opera di innaffiamento, conoscenza e capacità (che si apprendono se uno vuole) nell'arte di trattare la terra, saperla dissodare, preparare, nutrire, concimare.

Abbiamo perso una elezione numerica. Non abbiamo vinto la sfida contro poteri forti consolidati, ma abbiamo convinto circa 5,5 milioni di italiani che è possibile pretendere di non essere più sudditi e di essere rispettati per la qualità della propria esistenza; è possibile essere politicamente attivi e presenti senza aver paura di questi enormi giganti per i quali i cittadini vanno assecondati e sedotti solo e soltanto in campagna elettorale. 
Non è poco, si tratta di una ricchezza da investire con entusiasmo e quella insostituibile dose dell'ottimismo della volontà senza la quale non si costruisce un bel nulla.

Fermo restando la mia personale delusione individuale per il risultato numerico, devo ammettere però che questo caos lo considero un'ottima occasione per la semina.

C'è tanta isteria dentro al movimento, in questo momento, il che è comprensibile. Si cresce così.
Se non altro siamo in grado di sottrarci alle necessità squallide della campagna elettorale e cominciare a discutere, elaborare, argomentare, confrontarci senza retorica, senza demagogia, senza livore.
Gli 11 milioni di italiani che hanno votato per Matteo Renzi non sanno di aver votato per il Fiscal Compact, per la riduzione dell'istruzione pubblica, per un allungamento nel sociale dello spazio di sopravvivenza del berlusconismo, per l'estensione del gioco d'azzardo, per la svendita del patrimonio italiano nazionale, per spingere l'Italia verso la cementificazione, il fossile e l'asservimento alle esigenze di mercato dei grandi colossi dell'energia, della finanza, delle telecomunicazioni. Non si è parlato di nulla in questa campagna elettorale, se non delle mestizie di cui siamo stati testimoni partecipi. Non c'è stata informazione e quindi ha prevalso l'umore. La gente non sa mica che cosa ha votato. Ha avuto paura e ha reagito d'istinto.
Dobbiamo quindi ripartire fondando un processo attivo di formazione della coscienza collettiva per allargare lo spettro della convinzione che è possibile abbattere i giganti anche se si è dei nani, basta essere come il giovane folle Davide. Ma bisogna aver la fionda, saper scegliere il sasso più appuntito e avere una mira ben calibrata.

Il caos delle mille interpretazioni disparate può anche essere creativo; il caos (è il Paradosso di base della nascita dell'universo) può generare nuovi universi, diversi mondi. Ma il caos, proprio perchè è caotico -e quindi coraggioso nella sua selvaggia modalità- esclude la paura. Questo è il Senso di questo risultato elettorale, in Italia e in tutta l'Europa: ha vinto la paura. 
La paura di tutti.
E i gestori dei poteri forti, i grandi colossi dotati di menti eccellenti al loro servizio, la loro paura l'hanno riversata sui cittadini che si sono spaventati. Loro erano molto più spaventati di noi, altrimenti i grossi papaveri, da Soros a Fink, dal presidente di J.P.Morgan a Cisneros, non si sarebbero trasferiti in pianta stabile a Roma alla fine di aprile per coordinare le grandi manovre. Erano davvero terrorizzati, per loro era l'ultima spiaggia, e sanno che è stata semplicemente rimandata. Per gli spagnoli di Podemos, per i greci di Potamos, per gli irlandesi di UdP, per i portoghesi del Partido do Tierra, per gli svedesi di Feminiskists Initiativ è stata invece la prima spiaggia e sono tutti arrivati a Bruxelles. Tutte realtà parcellizzate, a differenza dei democristiani del PPE e dei socialdemocratici del PSE che si accorderanno per seguitare a fare ciò che hanno fatto finora.

Una realtà simile a quella di M5s per il quale la propria autonomia, indipendenza -e scelta di non schieramento e non coinvolgimento con i giganti del dissesto e del degrado- è sempre stato un caposaldo prioritario.

Va costruito un modello culturale che accompagni la formazione d una nuova consapevolezza collettiva e va coinvolta la più ampia fascia possibile di persone. Non si tratta più di denunciare il marcio, ovvio e noto a tutti, ormai sono stati smascherati dovunque in Europa. Si tratta di cominciare a costruire formativamente l'Europa e l'Italia che vogliamo.

In rete, in questi giorni ho letto di tutto, soprattutto sulle pagine del movimento. Ho scelto un post, pubblicato da un pentastellato siciliano attivo nella sua regione, molto critico ma comprensivo di un'argomentazione di base che rispecchia mediamente l'andamento corrente e  lo sintetizza. In copia e incolla lo presento qui perchè penso che sia utile da usare come base argomentativa per farci su dei forum e scambiarsi tra tutti delle opinioni. Se qualcuno individua post interessanti che sono stati in grado di sintetizzare gli umori senza pencolare sulle ali estreme del disagio, della delusione, dell'avvilimento, della rabbia e dello sconcerto, ebbene....diffondetelo: dobbiamo cominciare a produrre strumenti di dibattito, di elaborazione, di condivisione culturale politica, dando voce al numero più alto e diversificato di persone. Affermando un nuovo modello culturale che non sia piattamente nozionistico ma legato al territorio, inventando una cultura che abbia il sapore della terra che germoglia. 
Il M5s deve produrre la propria agricultura. Questa è la vera sfida, oggi.
La si costruisce così, l'intelligenza collettiva.

Ecco il testo. 
Il cittadino siciliano si chiama Maurizio Schiavone. Che cosa ne pensate?

M5Stelle - Riflessioni politiche.

28 maggio 2014 alle ore 9.58
Sento puzza di bruciato in queste elezioni europee, ma indipendentemente da ciò alcune riflessioni vanno fatte. Il m5stelle è caduto in pieno nella trappola mediatica tesa dal sistema dei partiti che hanno fatto passare i seguenti messaggi ai quali l’opinione pubblica, prevalentemente teledipendente,  in larga parte ha creduto:
1)     Il m5stelle si è rifiutato di consentire la nascita del governo Bersani
2)     Il m5stelle si è rifiutato di sedersi al tavolo delle riforme
3)     Il m5stelle non ha dialogato col PD per la scelta del Presidente della Repubblica
4)     Il m5stelle non ha neanche fatto aprire bocca a Renzi per ascoltare, nel famoso incontro in diretta streaming, quello che aveva da proporre.
5)     Pretesa di imporre agli altri partiti le proprie regole interne a riguardo della restituzione dei rimborsi elettorali e di parte degli stipendi di parlamentare.
Punto n.1) – In realtà Bersani ha cercato solo di fare scouting tra i grillini tanto è che i poteri forti   d’oltralpe tramavano già per un governo di larghe intese con Berlusconi. Ma il m5stelle ha sbagliato strategia perché doveva consentire anche per qualche mese il governo Bersani inchiodandolo e  casomai sfiduciandolo  sulle grandi questioni di merito (acquisto f-35, Condono slot- machine, 7,5 miliardi di regalo alle banche ecc.)
Punto n.2) - Le riforme in salsa Renzi-Berlusconi sono scritte sotto dettatura dai funzionari di J.P. Morgan e del F.M.I.  e quindi inaccettabili. Il riformismo vero  del m5stelle  non può prescindere dalla creazione di un asse, per le riforme dei cittadini contrapposto alle false riforme Renziane dei banchieri. Il tutto imprescindibilmente aprendo al dialogo  con l’area SEL e le aree Cuperlo e  Civati del PD. A riguardo benissimo ha fatto Maurizio Santangelo ad aprire al disegno di legge di riforma del Senato proposto da Vannino Chiti perché questa è la strada maestra del vero riformismo.
Punto n.3) -  E’ stato l’errore più imperdonabile deM5stelle è cioè di non aver capito che il siluramento di Romano Prodi alla Presidenza della Repubblica, da parte degli squali della politica, ha rimesso in gioco Berlusconi, consentendogli di imporre  Napolitano come Presidente della Repubblica, Letta come presidente del Consiglio e  condizionando pesantemente l’agenda di governo di quest’ultimo. Con  Romano Prodi al Quirinale si sarebbero  aperti scenari politici ben diversi dagli attuali.
Punto n.4) – Per  discutere in diretta streaming con Renzi, anziché mandare Beppe Grillo  sarebbe stato meglio mandare Di Maio, Lezzi e Taverna ed  attraverso un approccio costruttivo e dialogante al colloquio, finalizzato ad entrare nel merito delle questioni poste  punto per punto da Renzi,  il m5stelle non avrebbe prestato il fianco agli attacchi mediatici.
Punto n.5) - Una ulteriore  riflessione a mio avviso va fatta perché di importanza fondamentale: La questione della restituzione dei rimborsi elettorali e di parte dello stipendio di parlamentare è pressochè totalmente condivisa dagli elettori del m5stelle, ma pretendere che anche gli altri partiti adottino le medesime regole e  porle come precondizione di ogni e qualsivoglia dialogo di governo con tutte le altre forze politiche è un errore per il motivo che non si può avere la pretesa di   imporre ad altri le proprie regole. A riguardo giudicherà l’elettore.

                                                                                                   Maurizio Scavone

26 commenti:

  1. Le riflessioni di Scavone sono condivisibili, ma credo che se il M5S non avesse avuto gli episodi citati,il pensiero unico ne avrebbe messo in risalto altri.
    Come ti muovi sei sotto tiro.
    Basta vedere ora il titolo del Fatto Quotidiano(uno tra i migliori in Italia) che dice "GRILLO VEDE LEADER ANTI -IMMIGRATI FARAGE"...cioè già nel titolo c'è la critica...
    Se non dialoghi con altri sei un dittatore che non fa alleanze,se cerchi punti d'incontro con altre forze,subito insinuano chissà che scenari,senza entrare mai nel merito delle cose ma alimentando solo suggestioni.
    Bisogna avere davvero uno spirito zen
    Lea Lia

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  2. Sono d'accordo con queste riflessioni di Schiavone ma su Prodi al quirinale ho avuto e tutt'ora ho i miei dubbi.

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    1. Sì, anche secondo me è la mancata convergenza dei voti PD su Rodotà ad essere stata scandalosa, su questo Grillo ha ragione. E del resto i primi responsabili del siluramento anche di Prodi sono proprio i pdiotti; non credo che un compattamento dei voti pentastellati su quel nome avrebbe fatto la differenza, anche se FORSE un Prodi presidente non sarebbe stato così irremovibile nel rifiutarsi di offrire al M5s la possibilità di formare un proprio governo. Ma la storia non si fa con i "se", giusto? E questa è la ragione per cui rifiutarsi aprioristicamente di sostenere un governo Bersani -- almeno all'inizio e con i paletti e le condizioni chiarite da Scavone -- così come di trattare in genere con tutti gli altri 'impuri' delle forze politiche esterne al movimento è stato, a mio avviso, l'errore vero, l'errore di base, d'impostazione generale, non una semplice eventuale ingenuità tattica.

      Poi capisco la rabbia di Grillo di fronte alla faccia del non-eletto-in-Parlamento Renzi ma fornito di regolare mandato presidenziale a formare un governo, dopo che Napolitano, di fronte a nove milioni di elettori, non si era minimamente peritato di negare il conferimento di un analogo incarico alla delegazione M5s ricevuta al quirinale un anno prima, ma proprio in nome della volontà espressa da quegli elettori Grillo avrebbe dovuto saper mettere da parte il rancore e mostrare coerenza con i propri princìpi politici, mandando i parlamentari eletti a trattare col sindaco di Firenze -- magari proprio quelli, ottimi rappresentanti del popolo, menzionati da Scavone.

      In definitiva, posso dirmi del tutto concorde -- di più: ammirata e compiaciuta -- con l'autocritica presentata da Maurizio Scavone.
      Grazie sempre anche e sopratutto a Modigliani per avercela fatta conoscere e dibattere qui, sul suo sito.
      Saluti cordiali, marilù l.

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  3. vorrei sapere da schiavone,quali sono i poteri forti,d oltrealpe,che dettano le riforme ai pentastellati!

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  4. Il post di Maurizio Scavone fa una analisi tanto condivisibile quanto scontata del primo impatto con la politica del neonato Movimento. Gli errori e le ingenuità commesse nascono dalla inesperienza di quei cittadini che si sono ritrovati catapultati in Parlamento e nelle stanze del potere ad affrontare chi di politica aveva vissuto da una vita. Parallelamente a questo si deve imputare (nel senso buono) alla natura stessa del Movimento la mancanza di linee guida che, in ultima istanza, facciano scegliere le strategie migliori per raggiungere gli obbiettivi prefissati: tutti vediamo Golia ma ci vuole un Davide che decida di scagliare la pietra e lo faccia. L'orizzontalità (o il caos) deve comunque far scaturire una sintesi che sfoci in scelte, in decisioni che, al momento e nelle sedi giuste, un qualcosa che assomigli ad un gruppo dirigente deve prendere e portare avanti. Questo ruolo l'ha in parte assolto fino ad ora Beppe Grillo ma non basta perché non è nella sua natura e nel suo carattere fare il leader politico nelle istituzioni. Necessita una struttura e il potersi presentare agli elettori come candidati credibili a guidare un Paese sull'onda dei valori e delle istanze rappresentate dal 5Stelle. Anche se la cosa può non piacere funziona così e non mi pare che ci sia precedente storico in cui una comunità di individui riesca a convivere ed amministrare la cosa pubblica e garantire il pubblico interesse con modalità di governo in cui "uno vale uno". Qualcuno, alla fine, va delegato a deve prendersi l'onere di valere ed agire per tutti riassumendo le istanze ed applicando i princìpi. Naturalmente questo qualcuno deve essere costantemente sottoposto alla verifica del suo corretto operato, non un capo che decide ma un capo che rappresenta e che abbia anche una certa capacità di guida. Magari, per distinguerci, non lo chiameremo "Segretario"...

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  5. Per risolvere un problema alla radice bisogna prima di tutto capire dove nasce.
    Questa è l’opinione comune delle persone con cui parlo e che non votano per Grillo: “dice cose giuste ma è un comico senza competenze; sbraita senza accettare il dialogo a priori”.
    Ai loro occhi una prostituta prestata alla politica è più credibile..

    La sfida non è vincere il PD, quindi, ma l’ignoranza di chi vota il PD.
    Come uscire da questa situazione che ormai è un dogma?
    Una missione al limite dell’impossibile, dal momento che i dogmi presuppongono la fede e non la razionalità.

    E’ esperienza comune che un’opinione ben espressa, logica e piena di buon senso, non ha mai fatto cambiare parere o comportamento a nessuno. Il linguaggio di persuasione è quello adatto al cambiamento di: (in ordine) opinioni, atteggiamenti interni, emozioni, atteggiamenti esterni, comportamenti.. (http://robertbond001.wordpress.com/2010/10/19/psicologia-generativa/)

    È un operazione di marketing, quindi, che prevede, in primo luogo, la consultazione di uno psicologo cognitivista.
    In secondo luogo una ristrutturazione del blog (M5S) che attesti l’intenzione di migliorare, cavalcando la sconfitta elettorale.
    Una ristrutturazione che deve avvenire sia dal punto di vista grafico, rendendo il blog più simile a quello della camera (per dargli un impronta più istituzionale); sia dal punto di vista contenutistico,
    intervistando persone competenti (http://www.grandeoriente-democratico.com/) in grado di spiegare com’è strutturato veramente il potere. Qual è il suo progetto (non complotto) e qual è il posto che occupano i vari partiti all'interno dello stesso.
    Scoprendo le carte dell’avversario, gli italiani potrebbero finalmente capire in anticipo le mosse del baro. Che senso aveva mandare dei ragazzi in tv per smentire quotidianamente le palle di chi mentiva per professione?
    In ultimo, ma non per ultimo, se veramente il M5S vuole combattere il sistema che dice di voler combattere, deve pronunciarsi per politiche economiche keynesiane, formando una squadra di governo, fin da subito, composta da persone estremamente competenti (MMT) dissipando, quindi, ogni dubbio sulle presunte intenzioni della regia.

    Diversamente #vinconoloro
    ..e saranno i figli di grillo a dire ‘vieni a casa papà. È finita’.

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    1. Sarei grato a Sergio Di Cori Modigliani se potesse far avere la mia, di cui sopra, a Grillo..

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    2. "E’ esperienza comune che un’opinione ben espressa, logica e piena di buon senso, non ha mai fatto cambiare parere o comportamento a nessuno. " "Scoprendo le carte dell’avversario, gli italiani potrebbero finalmente capire in anticipo le mosse del baro. "
      Scusa, non ho capito bene il concetto, evidentemente. Mi pare che le due frasi siano in conflitto, potresti spiegarti meglio?
      A me pare che i 5 stelle abbiano cercato con tutte le loro forze di spiegare come sia strutturato il potere, ma mi pare anche che non ci sia peggior sordo di chi non vuol sentire, e anche tu dici che un'opinione bene espressa non è detto che convinca nessuno.

      Sono senz'altro d'accordo sul fatto che bisogna vincere l'ignoranza di chi vota PD, cosa più facile a dirsi che a farsi, perchè molto spesso è un'ignoranza proterva, e ostinata, chiusa a qualunque dibattito.
      Soprattutto mi pare evidente che la gran parte degli italiani non ha nè la voglia nè l'interesse nè gli importa qualcosa di provare ad informarsi correttamente. Sono intellettualmente molto pigri, preferiscono accettare incondizionatamente le sciocchezze propinate da stampa e tv, perchè sono informazioni che gli arrivano a casa, senza sforzo e senza impegno. Dover cercare sulla rete fonti diverse, confrontandole tra loro, richiede tempo, impegno, e lavoro di neuroni. Meglio impiegarle in qualche gioco con la Play station o simili.
      Per quanto riguarda Grillo e il suo modo di esprimersi, capisco che abbia allontanato alcuni ( e se è davvero questa la motivazione che li ha spinti a votare PD, per me possono pure rimanere dove sono ), e immagino che i deputati 5 Stelle possano tranquillamente andare avanti da soli, ma la domanda è questa: se togliamo Grillo perchè spaventa; se creiamo una "struttura" con un ...portavoce?, vogliamo chiamarlo così?; se smussiamo gli spigoli per cercare di trovare un accordo mediato con SEL o chi per esso... non finiamo per cominciare ad aggirarci nella spirale che porta poi a diventare un partito, uno dei tanti, che prima o poi finirà con lo sporcarsi le mani?

      Lo chiedo a voi, perchè è un dubbio che ho. E perchè capisco cosa voleva dire Di Battista quando diceva che basta ungersi un dito per ritrovarsi sporchi dappertutto. E' molto più facile essere integerrimi, che cercare di rimanere il più onesti possibile dentro ai compromessi...

      Mary

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    3. Beh, nel post si parla di "agricoltura". In agricoltura devi anche imparare a trattare il letame, qualche raccolto lo si perde o la resa non è buona, a volte grandina, per una volta ti conviene usare un pesticida, il vicino fa il furbo e spesso la fatica non vale il risultato. Ma il campo va coltivato se ami la terra. La differenza è lì, amare la terra.

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    4. @Mary
      Cerco di essere più chiaro:
      Non puoi convincere una persona che ritiene, per partito preso, la copia (Renzi) più autentica dell’originale (Grillo), impostando un discorso basato sulla ragione, perché hai a che fare con la “fede”. Per impostare un discorso con queste persone devi consultare uno psicologo cognitivista, per capire come funziona la comunicazione (http://robertbond001.wordpress.com/2010/10/19/psicologia-generativa/). Un po’ come parlare con i pazzi..
      Tu dici che il M5S ha spiegato come funziona la macchina del potere, ma in realtà non lo ha mai fatto: sa, ma omette di parlare, il che desta sospetto..
      Se invece di scrivere cazzate su quanto potremmo risparmiare raccogliendo le briciole dal tavolo, pubblicassero quanto scrivono in Grande Oriente Democratico (http://www.grandeoriente-democratico.com/) –sito che Sergio Di Cori Modigliani conosce molto bene- e magari dessero uno spazio al suo leader, Gioele Magaldi, (http://www.youtube.com/watch?v=GprQEjnpw5I) allora si che metterebbero la stampa all’angolo definitivamente, costringendoli a parlare di ciò che non si può parlare.
      Di cosa parlerebbero dopo? Delle provincie? Del senato? Dei tagli ai parlamentari? Degli scontrini? Delle auto blu?
      Se cominciassero a parlare di sistemi monetari e si pronunciassero in merito a politiche Keynesiane, formando subito una squadra di governo con persone dal profilo elevato (fondatore della MMT), sai come cambierebbero le cose?!

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    5. Ti ringrazio per avermi chiarito il concetto. Fede contro razionalità, è effettivamente una chiave di lettura che spiegherebbe molte cose...In giornata, appena ho tempo, andrò a leggere i link che hai postato, che non conosco e immagino molto interessanti. Grazie del suggerimento.
      Mary

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    6. Mary,
      la metafora dell'unico dito unto che però poi finisce per farti ritrovare sporco dappertutto è suggestiva, ma la questione del dialogo s'incardina su un altro tema, ben distinto da quello del compromesso, e cioé sull'ascolto dell'interlocutore, anche quello della peggior risma, e sul ribattere, con inesorabile precisione e documentazione delle proprie asserzioni, alle balle consapevoli o semplici errori (suoi) di valutazione e di conseguente impostazione dell'azione politica -- o programma di governo che dir si voglia.
      E' la differenza che passa tra la condanna sistematica e spocchiosa di chiunque non sia la fotocopia esatta del tuo Ego ipertrofico e la critica, la più obiettiva, distaccata e, dunque, costruttiva possibile, di alcune delle sue idee e intenzioni, quelle che manifesta e che considera le più importanti nel corso del dialogo. Purché però il dialogo abbia luogo, appunto.
      Saluti cordiali, marilù l.

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  6. Di solito, prima di commentare, leggo i commenti che a volte sono più illuminanti del post. Stavolta però non ho tempo, l'ansia mi ha colto, a leggere questo post sono stato preso da una delusione ben peggiore di quella patita pochi giorni fa: se dobbiamo ripartire dalle considerazioni fatte dal Signor Scavone, ditelo subito chiaro che io mi defilo. L'unica cosa che potrei condividere è solo il primo rigo.
    Ancora stiamo a discutere della mancata "alleanza" con bersani?
    Aprire all'area sel e cuperlo e civati? (Ma non dovrebbero prima eventuali interlocutori lasciare quelle fogne di partiti?)
    PRODI??? PRODI??? PRODI???
    Dulcis in fundo, i rimborsi elettorali: ma signor Scavone, le risulta che a tal proposito è stato effettuato un referendum?
    Mi perdoni Sergio di Cori Modigliani, ma leggere il commento di questo signor Scavone (ATTIVISTA M5S), è stato per me più deludente della batosta che qualcuno ci ha inflitto solo tre giorni fa.
    stefano

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    1. Ste non t'incazzare, le cose non sono peggiorate, ora è molto più chiaro in che misura siamo nel guano, è stato un aggiornamento dei dati che conferma quanto il grande fratello sia un programma di qualità.
      Non riesco a capire come si possa prendere in considerazione Prodi, si è alternato al governo col badante di hArdcore ma cosa ha mai fatto di così diverso politicamente?
      Presidente della Commissione Europea, serve commentare?
      Grazie a lui che siamo entrati in Europa e si fa la TAV, per rientrare nei parametri di Maastricht, visto che come sempre i conti non tornavano, il signor Prodi ha fatto passare il TAV come finanziato da privati, peccato che tra le righe dei documenti c'era scritto "garantito dallo Stato Italiano".(Fonte: Report)
      Beppe Grillo è andato da Renzie solo perchè glielo ha chiesto esplicitamente la rete, avrebbe sicuramente preferito mangiare un chilo di prugne o di peggio. Un Grazie a Beppe quindi.
      Per i rimborsi elettorali il signor Scavone sembra quasi un troll, i nostri dipendenti parlamentari percepiscono la pensione dopo 5 anni di lavoro o anche con un solo giorno di presenza pagandosi parte della contribuzione, hanno stipendi mensili che superano moltissimi redditi annui. Ma di cosa stiamo parlando??
      Beh pure io non sono così al top....
      Un saluto a tutti

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  7. Anche io sono rimasto sconcertato da quel 40% che mi ha sorpreso non appena ho acceso la tv lunedì mattina . Mi sono interrogato tutto il giorno su come mai fosse stato possibile che milioni di italiani avessero legittimato ancora una volta tutte le porcate che si sono viste e riviste in tutti questi anni , bene non ho trovato una risposta solo tanti dubbi , rimane questo un periodo confuso dove si fatica a capire cosa succede . Ad ogni modo vi dico 2 cose che emergono sempre quando capita di parlare di politica con qualche conoscente o cliente al lavoro . La prima è che Grillo è un dittatore capace solo di urlare , che comanda tutti i suoi senatori e deputati e se non sei d'accordo ti butta fuori .La seconda è che i ragazzi in parlamento non sono stati capaci di fare nulla in oltre un anno e dicono sempre no a prescindere dalla situazione .
    Ecco come appare il movimento , niente di più sbagliato eppure lo vedono così . A quanto pare il web contro una disinformazione organizzata tramite tv e stampa e mezza italia che usa poco o niente internet non basta ?
    Saluti .

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  8. Il cambiamento Sig. Modigliani e' stato molto piu' grande di quello che lei immagina.
    Partiamo da quello numerico:
    Le elezioni politiche del 2013 riportarono una vittoria del M5S molto piu' grande di qualsiasi ottimistica previsione. La casta sottovaluto' il fenomeno 5stelle, che fece il pieno di tutti i voti di protesta disponibili!!
    Le percentuali reali divennero chiare alle elezioni amministrative successive dove il M5S segno percentuali fra il 10 ed il 15%.Ritengo che realisticamente il13% fosse la vera percentuale dell' elettorato pentastellato.
    Non credo siano stati fatti grossi errori nella campagna per le europee.
    Ritengo anzi che in pochi mesi il M5S sia riuscito a creare uno zoccolo duro, durissimo di elettori attivi superiore al 20%. Elettori temprati dalle menzogne propinate a reti unificate dall' informazione di regime!! Considero il risultato al netto dei voti di protesta +7%. Non a caso le piazze per la campagna per le europee sono state molto piu' affollate che nelle precedenti politiche
    Ed ora veniamo a quello che secondo me e' il fatto piu' importante di cui nessuno ha parlato o ha fatto finta di non notare..gli "Exit-poll".
    Come dichiarato anche da Mentana nella sua trasmissione pre elettorale gli " exit-poll" sono un sistema molto attendibile per pronosticare i risultati alle urne... attendibile nel resto del mondo ma non in Italia!!
    Da dove viene questa anomalia?!?!?
    Gli EP ,abbrevio per comodita', sono indagini che vengono svolte dopo che gli elettori hanno espresso il loro voto, si basa in genere sulle dichiarazioni del 50% degli intervistati , dato che l' altro 50% non rivela il voto.Dovrebbe essere una rilevazione molto attendibile ...in Italia non funziona, i margini di errore sono doppi rispetto alle medie Europee!!

    Politiche 2013 M5S EP 19% spoglio reale 25,5%
    Europee 2014 M5S EP 27,5% spoglio reale 21,1%

    Dati assolutamente sballati, l' EP non e' attendibile....be secondo il mio modesto parere non e' l' EP sbagliato, 'e la maniera in cui viene letto che e' sbagliato.
    L' EP e' un rivelatore di umore di stati d' animo!!
    Alle politiche 2014 votare M5S era una cosa di cui vergognarsi, essere del M5S era come far parte di un moto carbonaro, per questo lo spoglio reale ha dimostrato una percentuale cosi' diversa.Nel 50% di coloro che non rivelano il voto si trovano persone che non sono convinte o che si vergognano un poco di quello che hanno votato.
    Stessa cosa e' successa alle Europee ma in maniera diametralmente opposta.
    Chi ha votato M5S e' andato a testa alta e non ha avuta paura di rivelare il suo voto, chi ha votato PD invece sapeva di fare qualcosa di sbaglaito di cui si vergognava.
    Calcolo alla mano stiamo parlando di un 15% dell' elettorato che ha dato la preferenza al PD!!
    Siamo ancora sicuri che questa e' una sconfitta del M5S !?!?!
    Saluti

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  9. Sono convinto che il 40% ha messo in evidenza cos'è. L'Italia...giocavamo una finale contro il sistema ....è l'ala conservatrice italiana(la più vasta) ha prevalso la "paura" ha vinto...... il punto è uno e uno solo....l idea di partito orizzontale come il nostro richiede un impegno e una costanza senza limiti....è una missione. Uno stile di vita..scavone pone delle discussioni condivisibili.......sulla quale é giusto discutere....io sono uno di quelli che pensa che in un paese come il nostro la comunicazione è fondamentale......gli italiani prediligono la forma alla sostanza......POSSIAMO SOLO MIGLIORARE.....NON CI UNISCE L IDEOLOGIA ..MA CI UNISCE QUALCOSA DI,MOLTO,PIU FORTE....CIOÈ UN IDEA DI,MONDO....CHE,METTE IL CITTADINO AL CENTRO DI TUTTO.....NON POSSIAMO MAI PERDERE...E LORO LO SANNO

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  10. Può essere che la campagna elettorale sia già ricominciata? O è solo una coincidenza che stasera su Rai 1 trasmettano "Romanzo di una strage" di Giordana, sulla strage di Piazza Fontana....

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  11. L'amarezza più grande, inutile nasconderlo, segue l'idea cullata amabilmente di vincere le elezioni, di sorpassare Renzi e di accantonarlo ancora in fasce. Abbattare così l'ultimo baluardo opposto dalle istituzioni delle elites proprio per drenare consensi ai movimenti dal basso. In seguito leggo con piacere la disamina filosofica del viciamo noi, proposta su questo blog e altrove, la condivido, mi consola ma mi ricorda solo che ci siamo accecati da soli. E forse è anch'essa un marchiano errore di comunicazione, come gli eccessi di Grillo che i poteri forti dovrebbe conoscere. Li abbiamo invitati a nozze, li abbiamo provocati e loro hanno giocato sul velluto: il derby fra la speranza e la rabbia evocato sapientemente da Renzi è finito in pareggio, poichè ha trionfato la paura. Conseguentemente lo smodato moderatismo del paese.
    In realtà cosa non imprevedibile, questo è l'errore. Come non è imprevedibile che vinca il bigottismo, le parolacce che orrore, le urla, che schifo. Fitto con 240.000 preferenze, non fa una piega. Soru capolista, benche rinviato a giudizio e indagato per aggiottaggio, neppure. (Oh, ai fan di Soru, dico subito che so che è già uscito pulito da un procedimento in passato, che ha governato bene (dicono) la Sardegna e che ha dato da lavorare a molta gente, tuttavia, la questione morale riguarda anche o forse soprattutto questi casi, e sono sicuro che nel pd ci siano molti altri capolista bravissimi e integerrimi da candidare e che contestualmente non hanno procedimenti in corso con le procure, infatti parliamo del pd e non del pdl...).
    Quindi cosa cambiare? Beh ad esempio costringere il pd a parlare di fiscal compact. Nelle piazze e in tv, imporre al conduttore e agli ospiti di spiegare lo statuto da SpA del MES, di incalzare la Moretti di turno sul gruppo magritte, sull'ERF, sul patto transatlantico di libero scambio e sull'assenteismo dei parlamentari europei italiani che hanno vinto la medaglia d'oro.
    Detto ciò ovvero che abbiamo fatto di tutto per creare delle attese esageratamente grandi, ricordo che il m5s, nel suo complesso, nella sua fase ancora acerba(?) e comunque più massimalista, intransigente e "maleducata" ha portato a casa il 21%. Che forse non basterà per vincere, ma basta per avere un'opposizione reale e basta per impedire la deriva bipartitica, che poi è solo un gradino sotto il pensiero unico o il monopartitismo bicefalo. Nel momento di massimo slancio di Renzi, con una staffetta al crepuscolo del 20ennio berlusconiano è più di qualcosa.
    E' un'avanguardia da rafforzare senza paura di parlare con i "giornalisti del giorno" anzichè stigmatizzarli sul blog.






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    1. Dimenticavo di rispondere ai singoli punti dell'amico siciliano:
      1:Il governo Bersani non doveva nascere. Poteva nascere il governo Rodotà. Sostegno esterno di entrambi e nessun politico nell'esecutivo. Punti da condividere con la rete.
      Proposta chiara e rindondante a mezzo stampa, sarebbe stato Bersani a gettare la spugna. In più alla luce dei recenti scandali expo e del compagno G. questa storia perde di appeal. Il pd è una parte consistente del conflitto d'interessi italiano. Avevamo ragione noi, per questo fa ancora più male il 40% a Renzi.
      2:Le riforme. Perchè renzi fa le riforme e Letta no? Perchè lui si e bersani solo due o tre punti per 6 mesi al massimo? Il parlamento è sempre lo stesso lo trovo non degno (anche dopo questo voto, ma la maggioranza non ha sempre ragionre, ritorniamo alla questione morale) di lanciarsi in riforme costituzionali. In effetti nessun italiano chiedeva tanto nel febbraio 2013, ma l'appetito vien mangiando, pare. Concordo comunque sulla giusta apertura a Chiti, mossa azzeccata anche mediaticamente.
      3: Prodi? quello che "con leuro lavoreremo un giorno in meno a settimana"? Presidente di un sacco di cose e della commissione europea? Se fai una battaglia all'establishment e voti Prodi non ci siamo. Meglio di Napolitano, forse, peggio di Rodotà di sicuro.
      Ricordiamo che Pertini venne eletto alla sedicesima chiamata, Napolitano alla quarta o giù di lì. Molte pressioi e gran fretta, erano tutti d'accordo perchè con Rodotà la musica cambiava di brutto. In realtà è stata la battaglia migliore. Rodotà gradito a molta della base del pd, ad alcuni suoi parlamentari e indicato da Vendola come unica alternativa in corso. Dico Vendola, l'alletao di coalizione grazie al quale il pd ha preso l'abnorme premio di maggioranza alla camera. Chi ha sbagliato qui non è il m5s, se Prodi non fosse stato subito accantonato ma portato avanti tenacemente per altre chiamate forse l'avrebbe spuntata ma, francamente se lo sono silurati da soli.
      4: Sono sostanzialmente d'accordo, torno a dire, le riforme costituzionali non erano argomento per questo parlamento, l'approccio però ha fatto il gioco di Renzi, non ha funzionato per il grande pubblico (per me si, mi è piaciuto, ma io sono già convinto del m5s, si lavori sugli altri).
      5:Non mi pare che sia prerequisito chiedere agli altri che si dimezzino lo stipendio per iniziare un dialogo. E' stata una trovata di Renzi appena insediato: "se facciamo le riforme restituisco i rimborsi elettorali". Non lo hanno chiesto a Chiti, per l'appunto, non l'avrebbero chiesto a Rodotà se fosse stato eletto, non lo hanno chiesto a Crocetta in Sicilia. Credo che anche qui ci sia un gioco distorsivo dei media. Di certo va rivendicata questa cosa, non si può lasciare passare nel dimenticatoio perchè attiene ancora una volta alla questione morale e perchè è distintiva, come il limite di legislature. Non credo che se Renzi avesse imposto il dimezzamento delle prebende ai suoi, oggi avremmo un governo coi 5 stelle. In più questa è una di quelle cose che sarebbe sbagliatissimo imporre e forse persino normare. E' una cosa che deve nascere "motu propriu", o c'è o non c'è. A proposito mi chiedo solo se anche per queste europee i partiti passeranno all'incasso. Così per curiosità. Non è questa la questione dirimente.

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    2. infine...In realtà come criticità per il grande pubblico temo abbia giocato di più la rivendicazione del non fare alleanze. Questo è uno di quei cavalli di battaglia delle amazzoni renziane che ha fatto presa e che fanno passare il movimento come manicheo se non autistico.
      Il discorso sui singoli punti condivisi va bene ma non sorpassa la questione della fiducia e ad oggi prendere un voto in più del pd appare dura, almeno nel brevissimo termine.
      Da qui la paura che alla fine, come accade in europa, sia sempre il tempo del ppe/pse in larga coalizione. Ed ecco che poi arriva #vinciamopoi...
      Altra criticità, a mio avviso, (per il grande pubblico da conquistare intendo) le espulsioni.
      Per me giuste, anche se frettolose in particolare le 4 in un colpo. Li si presta il fianco alla stampa schierata, poco da fare e da invocare le 100 espulsioni del pd del 2012 ecc ecc. Parliamo di grande pubblico, di media. Non di agorà. Ecco questi sono gli errori da non commettere in una guerra psicologica e di nervi giocata contro un sistema a volte molto coeso.

      Saluti.
      Francesco Trentin

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  12. L'errore più grosso è stato quello di non andare al governo...cosa che ancora non riesco a capire...visto che cmq si poteva sempre usare l'arma della sfiducia!!!

    Questo è la cosa che viene rimproverata da quasi tutti quelli con cui ho avuto modo di confrontarmi e che hanno deciso di non votarli più!!!

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  13. Di fatto dopo questo risultato elettorale cade la speranza di un cambiamento e stiamo andando in contro al "nuovo ventennio" politico di questo paese!!!

    L'immagine di "perdente" ADESSO appare come un marchio indelebile, la prossima mossa dei media (già in atto) è quella di associare il m5s a movimenti definiti (dalla stampa nostrana) di estrema destra (vedi alleanza con Nigel Farage)...

    Questo risultato elettorale dimostra ancora una volta la potenza dei media tradizionali nel "dirigere" pensieri e azioni!

    Grillo/Casaleggio avrebbero fatto meglio ad avere un atteggiamento più cauto...e un atteggiamento più deciso nei confronti dell'euro, VERA CAUSA DI TUTTI I MALI.

    Per come la vedo io...questo risultato elettorale rispecchia quello che sarebbe stato un referendum sull'euro...

    Gli italiani avrebbero votato per rimanere nella moneta unica...

    Questo dimostra (almeno per me) che un referendum sull'EURO E' TOTALMENTE INUTILE, perchè i media (come dicevo prima) avrebbero vita facile nel far credere che un eventuale uscita dall'euro, sarebbe un disastro...

    Questo Casaleggio lo sa benissimo...

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  14. Timeo Danaos dona ferentes.

    Di Renzi e del suo Pd c'è poco da fidarsi. Come si possono fare accordi con chi ha più volte manifestato interessi contrari a quelli del Movimento? Civati ed altri hanno tentato accordi, ma poi hanno preferito ubbidire alla disciplina di partito piuttosto che mostrarsi coerenti con le loro critiche. Totò, scherzando, ma non troppo, diceva: Siamo uomini o caporali? E: Signori si nasci ed io nacqui. Questa gente qui in un anno e passa di governo Renzi ha già dimostrato tutto, fedeli al motto "tengo famiglia", consapevoli che Parigi val bene una messa in... Santacroce sull'Arno.

    E poi non enfatizziamo Prodi. La svendita dell'Italia è iniziata col professore e col suo maestro Andreatta già quando stava all'Iri, è stato promosso l'ingresso nell'euro e da presidente della Commissione europea ha favorito l'Europa della Banche piuttosto che l'Europa dei Popoli disegnata da Spinelli e Rossi nel 1941.

    Insomma, è vero che ci sono stati errori di comunicazione e supervalutazioni durante la campagna elettorale e quindi anche per il M 5 S una riflessione s'impone, ma senza lasciarsi trascinare dalle emozioni. Bisogna essere lucidi e razionali per fare tesoro dei propri sbagli e per sfruttare a proprio vantaggio la forza altrui. Gli esperti di arti marziali sanno mettere al tappeto anche un gigante sfruttando bene la loro conoscenza tecnica.

    E poi non diamo al voto sulle europee più valore di quello che effettivamente ha. Non è un caso che l'anno scorso la percentuale dei votanti alle politiche ha superato il 70% ed oggi è stata del 57, con otto milioni di votanti in meno. Quando la Dc di Fanfani raggiungeva il 40% i votanti erano più del 90%, altre epoche. Sono situazioni non paragonabili da un punto di vista scientifico, non omogenee.

    Piuttosto perché non ci rendiamo conto che il voto degli Europei conta come il due di coppe? Il futuro presidente dovrebbe essere Juncker, il più votato, ma già si parla di accordi sottobanco e compromessi perché il lussemburghese non è gradito a tutti. E, nonostante i cinque candidati votati dai cittadini, si vocifera di un eventuale Letta o della Lagarde, spostata dal Fondo Monetario a guardia degli interessi della Finanza. Scommettiamo che dopo la riunione del Gruppo Bildberg in Danimarca il problema dei commissari e delle politiche monetarie sarà risolto dalle direttive di Monti, sempre presente nel Gruppo? Altro che forza politica di Renzi e del suo 40%?

    Questo per dire che dovremmo uscire dal nostro orticello italiano e osservare da una prospettiva più ampia perché le soluzioni non possono stare solo nel M 5 S e nelle politiche italiane. Tutti noi vorremmo che già domani si risolvessero i nostri problemi ma le piante per crescere e diventare robuste hanno bisogno dei tempi naturali e "natura non facit saltus", altrimenti ne vengono fuori dei mostri. Bisogna avere pazienza e continuare a sostenere il Movimento , Grillo o non Grillo (non è lui l'essenza), affinché la loro opera di coscienza critica diventi sempre più attiva. Disvelando le verità nascoste in Europa come in Italia si aiutano i cittadini a diventare più consapevoli dei propri diritti e degli imbrogli altrui: se in questo anno sono venuti alla luce i casi Genovese, Dell'Utri, Expo Milano, Clini, e tanto altro è anche perché c'è una forza politica che non accetta compromessi, che non vende il proprio silenzio. Del resto se lo stesso PD ha ottenuto questi lusinghieri, per loro, risultati è grazie all'azione di pungolo continuo dei 5 Stelle che ha obbligato Renzi e compagni a correggere il tiro per non farsi impallinare a loro volta.

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    1. Magnifico nino p. , ottimo direi :-)
      stefano

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  15. Caro Sergio, non credo che le argomentazione del sig. Schiavone, come riporti tu, o Scavone, come quegli si firma, possano essere condivisibili dagli attivisti del M5S.
    Tu dici che questo sig. Scavone è un "pentastellato". Sarà, ma alcune sue considerazioni non mi convincono molto.
    Questo sig. Scavone dice che uno degli errori del M5S è stato quello di non aver consentito la nascita di un governo Bersani, alleandosi "anche per qualche mese". Ebbene, il Codice di comportamento degli eletti 5 stelle recita: "I gruppi parlamentari del MoVimento 5 Stelle non dovranno associarsi con altri partiti o coalizioni o gruppi se non per votazioni su punti condivisi". Direi che la discussione sul punto n. 1 può finire qui, non ti pare? O davvero vogliamo scherzare? L'onestà è la conseguenza di una presa di posizione interiore, di una disciplina morale intima, di una serietà e integrità adulte e sagge. Il Movimento si basa su questo. Qualunque deroga a questi princìpi, del tipo: "consentiamo per qualche mese il governo Bersani, dopo esserci dati un Codice in cui si dice che non ci alleiamo con nessuno dei partiti che ha portato l'Italia allo sfascio in cui si trova", è puro masochismo! E' dichiararsi uguali agli altri, e noi non siamo uguali agli altri: noi facciamo quello che diciamo. Non è più il tempo di coglioneggiare!
    Punto n. 2: apertura a Sel, Cuperlo e Civati. Ok, questi signori a parole si dimostrano persone stimabili, però, quando c'è da votare leggi ed emendamenti, sono tutti allineati su posizioni contrarie agli interessi della nazione. Santangelo ha fatto bene, sì, ma Vannino Chiti non è appoggiato nemmeno dai "suoi". Dove vogliamo andare, noi da soli con Vannino?
    Punto n. 3: l'errore più imperdonabile silurare Romano Prodi? Smembratore dell'IRI e fautore di feroci privatizzazioni, che hanno impoverito il Paese. Il M5S doveva votare Prodi? Se l'avessero fatto, ci saremmo cancellati in parecchi dal Movimento.
    Punto n. 4: a parlare con Renzi ci doveva andare Grillo perché: a) è il capo politico del Movimento; b) glielo ha chiesto espressamente la base.
    Punto n. 5: è l'unico punto in parte condivisibile, e non è assolutamente vero che la restituzione dei rimborsi elettorali anche da parte dei politici degli altri gruppi parlamentari rappresenta la precondizione per "qualsivoglia dialogo di governo". Lo dimostra il fatto citato dallo stesso Scavone, ovvero Santangelo che apre a Chiti. Non mi risulta che Chiti si sia dimezzato lo stipendio.

    Cosa dire? Se questi sono i post da utilizzare come base argomentativa, stiamo freschi!

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