di Sergio Di Cori Modigliani
Questo signore la cui immagine vedete riprodotta in bacheca si chiama Federico Cafiero de Raho: è il mio eroe del giorno.
E' un napoletano doc.
E' la sponda opposta a Genny 'a carogna.
E' l'altra faccia della medaglia della tenace meridionalità che non si ferma davanti a nulla.
E' la prova tangibile di quanto sia pretestuosa, falsa e demagogica, la malapianta del campanilismo becero o dell'anti-meridionalismo, usato in questi giorni a sproposito in relazione alla violenza degli ultras.
E' il procuratore di Reggio Calabria, un magistrato di lungo corso, attivo dal 1977 nella lotta alla criminalità organizzata, un napoletano doc. Negli anni'90 è stato in prima fila nella sua bella Napoli nell'attaccare frontalmente, in quanto pubblico ministero, la camorra e il clan dei casalesi. Titolare della celebre perazione denominata "Spartacus" che portò all'arresto e all'incarcerazione di centinaia di criminali, in seguito a quella vittoriosa inchiesta si è spostato in Calabria, chiamato da Gratteri, per coordinare insieme a lui il pool di coraggiosi magistrati italiani che hanno scelto e deciso di compiere fino in fondo il proprio dovere contro le organizzazioni criminali, cercando di smascherare le loro complicità politiche con esponenti della classe dirigente che conta.
Sempre in prima linea, mentre alla tivvù, nei talk show si affannano ad esibirsi i soliti cicisbei.
Ogni sera, quando noi cittadini normali ce ne andiamo a letto, siamo sempre un po' preoccupati all'idea che, nel corso della notte, ci scoppi il fegato, perchè quotidianamente siamo costretti a travasi di bile, a furibonde indignazioni, all'incorporazione di una rabbia scandalosa che non trova mai sfogo civile o civico perchè lo Stato ci dà sempre e soltanto un'unica risposta da 40 anni: "Noi siamo latitanti".
E' quindi con grande sollievo che, una volta tanto, possiamo compiacerci di fornire una buona notizia, questa sì davvero per tutti, meridionali e settentrionali, giovani e anziani, occupati e non.
Nella conferenza stampa di questa mattina, il magistrato Cafiero de Raho è stato molto chiaro, esplicito, semplice, lineare: "Si tratta di una inchiesta complessa e variegata...è davvero allarmante accorgersi, e toccare con mano, il coinvolgimento in attività illegali, illecite, di chiara complicità con elementi della criminalità, di personalità politiche che hanno ricoperto un ruolo di primo piano nell'esecutivo, come nel caso di Scajola che è stato ministro per lo sviluppo economico.....".
Ha chiarito e denunciato l'esistenza di una "cupola politica degli affari", dove il consociativismo tra esponenti di destra e di sinistra, personalità che contano di Forza Italia e del PD, ex fascisti provenienti dal MSI ed ex comunisti provenienti dal PCI e dai DS, si ritrovano associati nel nome del business, la loro nuova ideologia praticata con efficienza chirurgica: il danaro facile, che è. il collante delle aziende d'affari private che loro chiamano partiti.
E non è che l'inizio.
Se questo paese non è affondato definitivamente nel Mare Mediterraneo, inghiottito dall'ignominia, è grazie all'enorme numero di brave persone che nei più disparati segmenti dell'attività, sia pubblica che privata, sono andati avanti comportandosi in maniera"normale", ovvero facendo il proprio dovere come in qualunque altro paese europeo. Da noi vuol dire candidarsi all'eroismo, molto spesso al dileggio perchè si è considerati anche cretini.
E' grazie a persone come queste, se il paese regge ancora, ed è ciò che alimenta oggi il mio ottimismo civico che volevo condividere con tutti voi.
E' la faccia del Bel Paese come dovrebbe essere, perchè per ogni Genny 'a carogna che si gode la visibilità mediatica, c'è un anonimo Federico Cafiero de Raho, entrambi della stessa etnia, della stessa regione, dello stesso identico territorio, che usano lo stesso dialetto, ma con una interpretazione dell'esistenza diametralmente opposta.
Fortissime e di grande spessore le pressioni subite dal magistrato napoletano, da Gratteri e dall'intero pool anti-mafia calabrese per impedire che l'inchiesta oggi resa pubblica diventasse un atto legale formalmente dichiarato. Ma sono riusciti ad aggirare gli ostacoli.
Ci fa ben sperare.
Non possiamo che augurargli buon lavoro e buon proseguimento, e a tutti loro manifestare il segno e il segnale di un rispetto collettivo della cittadinanza che riconosce e valorizza il merito, la competenza e il buon servizio quando si manifestano al servizio della collettività.
Vivere nel post-Maya significa produrre un nuovo tipo di medaglie, di onorificenze, di prebende.
Non sono promozioni, non sono soldi, non sono benefits, non sono inviti televisivi.
Sono, più semplicemente, i sensi della più doverosa stima da parte dell'opinione pubblica che finalmente sente rappresentata la propria ragione nel vedere confermata da una intera schiera di magistrati che in Italia è la criminalità organizzata a dettare l'agenda politica istituzionale.
Grazie, a nome di tutti noi.
E' il più bel regalo in assoluto che un napoletano potesse fare alla città di Napoli, in questo momento. E al resto del paese.
a da passà 'a nuttata de 'sta Repubblica.....
Ahh....un po' d'ossigeno da respirare avidamente.....
RispondiEliminaGrazie