lunedì 5 maggio 2014

Requiem di una repubblica incarognita.



di Sergio Di Cori Modigliani

Questo signore, la cui immagine  vedete ritratta nella fotografia in bacheca, si chiama Gennaro De Simone, noto con il nome di Genny 'a carogna.
 I più informati sostengono che tale epiteto sia stato il frutto della sua invereconda immaginazione, nel senso che è stato proprio lui a certificare se stesso con questa sottolineatura da galantuomo di altri tempi. 
E' il capo degli ultras del Napoli.
Non è da meno Daniele De Santis, suo collega (in quanto tifoso ultra) nonchè oppositore, in quanto riconosciuta guida suprema  della truppa violenta della Roma. Sarebbe lui la persona che ha sparato a Ciro Esposito, un altro tifoso violento, oggi nel ruolo della vittima reale, dato che lotta in ospedale per salvare la pelle. Gli faccio tanti auguri.
I fatti sono noti ed è inutile ricordarli.
Così come è inutile stracciarsi le vesti, così come è inutile spendere ancora delle parole sulla latitanza vigliacca delle istituzioni, sia sportive che politiche, preposte all'ordine civile.
Il segreto di Pulcinella viene sbattuto in faccia al popolo italiano all'ora di cena.
E così, l'Italia, un mattino, anzi, una sera, si sveglia, e scopre di vivere in una nazione improntata alla diffusione della ferocia.
Perchè di questo, si tratta.
Da lungo tempo avevo individuato nell'antropologia italiana attuale, nel tessuto connettivo della nazione, una modificazione psichica collettiva di carattere regressivo che aveva portato alla genesi di un elemento nuovo per gli italiani: la ferocia.
Questi sono i risultati del genocidio culturale.
Questi sono i risultati dell'innamoramento per la visibilità che promuove l'apparenza mediatica al posto della sostanza.
Non è che la punta dell'iceberg di una violenza quotidiana, efferata e contundente, che ogni giorno si abbatte sulla cittadinanza, con la complicità dei professionisti della cupola mediatica.
Tutti sanno che i club italiani del calcio sono nelle mani dei violenti, degli emissari compiacenti amici di criminali ben organizzati, che gestiscono finanze allegre con bilanci truccati e fanno decidere alla truppa feroce i risultati delle partite, molto spesso truccate, perchè il vorticoso giro di scommesse -legali, tutte legali- su ogni partita, ogni risultato, ogni goal realizzato o incassato, è talmente gigantesco da stuzzicare gli appetiti dei soliti squali.
Questo è il risultato di uno Stato feroce che lucra sulle videoslot, diffondendo la pratica dell'azzardo, promuovendola nel rovinare le esistenze,  proponendola come alternativa all'agonismo sportivo: è un atto di ferocia esistenziale, aggravata dal fatto che lo stesso Stato rinuncia a riscuotere le tasse dovute perchè i centri della criminalità organizzata che si celano dietro, ben coperti dalla compiacenza di certi politici corrotti, hanno dato ordine alle aziende partitiche di soprassedere.

Questo è il risultato della diffusione giornaliera di menzogne che consente alle truppe della cupola mediatica la promozione di personaggi inquietanti, di delinquenti pregiudicati, che vengono offerti al pubblico senza mai ricordare la loro provenienza: questa è ferocia mediatica.

E' il risultato del tè con i pasticcini che il Presidente della Repubblica ha offerto a un condannato in via definitiva invitandolo al Quirinale per un incontro privato: questa è ferocia istituzionale.

Questo è il risultato della notizia degli 80 euro in busta paga spacciata come azione rivoluzionaria evolutiva che apre il mercato del lavoro: questa è ferocia sindacale.

Quando Lilly Gruber invita a 8 e 1/2 il capolista della circoscrizione sud di Forza Italia, già governatore della Puglia, Raffaele Fitto, condannato in primo grado a quattro anni per finanziamento illecito ai partiti, truffa in bilancio, appropriazione indebita, e truffa ai danni della Regione e dello Stato, e si dimentica di porre la domanda che un suo qualunque collega appena assunto in qualunque paese del resto d' Europa avrebbe posto, cioè: "Con quale coraggio, lei che è stato già condannato, si presenta ai suoi elettori?", in quel momento l'intelligente giornalista pecca di ferocia giornalistica.

La stessa ferocia professionale di Lucia Annunziata che regala 30 minuti a Silvio Berlusconi, senza sottolineare, secondo me sufficientemente, che sta intervistando la personalità politica che ha messo in ginocchio il paese, condannato in via definitiva, al quale la magistratura vieta il diritto di svolgere attività pubblica: questa è ferocia intellettuale.

Quando Nicola Porro, nella trasmissione Virus del 2 maggio 2014,  va a intervistare ad Arcore il condannato Berlusconi e gli consente di dire che "Grillo è come Hitler" senza che sia presente nessun esponente di M5s per replicare -come la Legge impone- quel giornalista compie un atto di ferocia professionale.

Quando Fabrizio Saccomanni, nella sua qualità di Ministro del Tesoro, sosteneva nel settembre del 2013 che "la crisi è finita, il paese è in netta ripresa e per il 2014 prevediamo un pil positivo intorno al +1,8%" quel signore, competente esperto in economia, ha compiuto un atto di ferocia governativa.

Quando Mediaset e De Benedetti, di nuovo associati sul mercato dei media (insieme controllano il 72% della stampa cartacea e l'88% delle radio e delle televisioni) scendono personalmente in campo sostenendo che i militanti, gli attivisti, i sostenitori e gli elettori del M5s sono dei "fascisti populisti" compiono un peccato di ferocia bancaria. 
Non sono editori, sono finanzieri. In questo modo non  rappresentano interessi mediatici ma coprono interessi delle banche che loro sostengono attraverso l'incrocio perverso e mortifero tra fondazioni e classe politica dirigente.

Quando l'attuale classe politica dirigente sostiene che l'Italia si è ripresa, rimanendo indifferente all'aumento del tasso di disoccupazione per il 54esimo mese di seguito, portando l'indice al massimo europeo mai registrato dal 1954, si compie un atto di ferocia etica.

Perchè questo è diventato un paese feroce.
E vogliamo stracciarci le vesti fingendo che sia una novità estrema il fatto che due gorilla si prendono a pistolettate tra di loro?
L'immagine di Genny 'a carogna è la variante folcloristica di ciò che accade altrove.
Ogni raccomandato che viene assunto, ogni clientela che viene mantenuta, ogni concorso che viene truccato, ogni bilancio che viene artefatto, ogni emendamento che viene nascosto, ogni menzogna che viene quotidianamente diffusa dai media nazionali, ebbene, queste sono pistolettate nel cuore della democrazia repubblicana dello Stato di Diritto.
Un regime feroce e implacabile come questo non può che produrre, nella sezione circensis, esplosioni di inusitata e inaudita ferocia umana.
L'Italia è diventato un paese primitivo.
Gli stadi di calcio da almeno dieci anni sono nelle mani di individui come Genny 'a carogna.
E' arrivato il momento di voltare pagina.
Di ritornare a essere civili.
Ci hanno tolto il pane pretendendo che ci nutrissimo soltanto di circensis.
Questo è il risultato.

5 commenti:

  1. Fai bene a ricordare come è inutile spendere parole di vergogna, stracciarsi le vesti eccetera.
    Sottoscrivo in pieno l'iterazione di ("questo è il risultato di"..), che mi ricorda alcuni passaggi un pò retorici del dylan dog di 20 anni fa :) .

    Dierei che, restringendo il campo alla sola cronaca nera a sfondo calcistico, è l'ENNESIMO risultato di.
    E con questo mi ricollego a ciò che ti ho abozzato ieri in privato.

    Non a caso, non ho minimamente accennato alla carogna. Perchè?
    Perchè ciò che penso è che se si parla tanto di un bruto dal soprannome cattivo e colorito, è solamente perchè, oggettivamente, buca lo schermo.

    La notizia è inesistente. Jenny a carogna ha vinto il suo personale Grande Fratello: non muovendo praticamente dito, è la star non solo in tutta Italia, ma anche in tutto il mondo.

    Dovresti sapere (e anzi rende ancor più vero che è ridicolo indignarsi) che in Italia, ormai da 15 anni o forse più, la strategia per gestire le situazioni di tensione è quella di coinvolgere le tifoserie. Quindi Hamsik, accompagnato da chi di dovere, ha parlato con la carogna. Fine. Anche Della Valle e non so chi sono andati sotto la curva della Fiorentina. Non esistono immagini a riguardo.

    Quindi ieri si è verificata una situazione di tensione, per colpa di un drappello di romanisti che ha la bella idea, non solo di fare un agguato, ma di portarsi dietro una pistola (cosa inaudita persino in quest'ambito di bestie) . E di sparare.

    Situazione di tensione è un eufemismo che non rende giustizia alla gravità della cosa.

    Fortuna che la reazione, a parte quella immediata contro gli assalitori, si sia limitata ad uno scontro, di breve durata, con le f.d.o. Dico sul serio, la serata di ieri poteva essere persino peggiore.

    punto è che il chiacchiericcio mediatico che aimè (avrai avuto le tue ragioni) hai ripreso anche tu, mette allo stesso livello chi ha sparato e chi ha preso il colpo, chi stava andando allo stadio e chi con quella partita non c'entrava proprio niente, avendo preso tre palloni e a casa.

    Ciro Esposito è una bestia? non lo so, non conosco i precedenti a suo carico. Conosco invece i precedenti di gastone, legati non solo alla violenza da stadio, ma anche a quella fascista.
    La famiglia di Ciro sostiene di essere formata da onesti lavoratori, ma d'altronde si sa ogni scarrafone è bella a mamma soja, e come fidarsi di gente che viene da Scampia o Secondigliano? Dico Bene?
    Ammettiamo quindi che sia una bestia da stadio come giustamente le hai delineate.
    è un individuo che cerca la violenza? si
    deve quindi aspettarsela? si
    può addirittura aspettarsi di essere sparato da un tifoso rivale?? NO! questo è troppo, e non credo proprio che questo ragazzo meriti di essere messo allo stesso livello di questo fascista di merda. E questo ci tenevo a dirtelo.

    Ma tu ci sei andato coi guanti di velluto, perchè i media fanno passare i tifosi Partenopei come primi colpevoli, perchè si sa, Napoli è incivile.
    La prossima volta ci faremo sparare meglio, ci leghiamo ad un bel bersaglio che dite?



    **Episodio petardi, ero nella Tevere.

    La prima volta che Hamsik e gli aventi titolo (forze dell'ordine, lega, società, ecc ecc) si sono presentati sotto la curva, sono stati seguiti da una 60ina di fotografi che si sono ammassati sotto la curva a riprendere la scena (anche questo gesto incauto figlio della società della visibilità). Per i gruppi questa è stata una provocazione inaccettabile e coi petardi hanno inteso cacciare via gli sciacalli. Allontanatisi questi, Hamsik è potuto tornare sotto la curva.
    Mi sento in dovere per chiarezza e demistificazione di fornire questa spiegazione;
    che non abbia niente a che spartire con questi soggetti e che fossi tra quelli che urlavano "scemi" al lancio di petardi è superfluo aggiungerlo, penso ;)

    Diego

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  2. Di solito mi trovo quasi sempre in sintonia con i post di Modigliani, ma questa volta no.
    E' approssimativo e fuori luogo definire sarcasticamente vittima innocente il tifoso napoletano ferito con colpi di pistola. Lui è veramente una vittima.
    Sfido chiunque, a cui vengono lanciate bombe carta, a non reagire ghandianamente.
    Faccio solo presente che Ciro Esposito è stato sparato ALLE SPALLE. Questo già basta per capire la dinamica e la ferocia del terrorista romano, che forse l'autore ignora chi sia, un estremista di destra già noto per la sua violenza nonchè ex candidato con Alemanno.
    Ad maiora
    Renato

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  3. buonasera Sergio. Il blog l'ho incluso tra i preferiti. Di questo post mi sono permessa di pubblicarlo da noi (io e Carlotta). Arrivederci

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  4. La ferocia del sistema è l'applicazione di una regola non detta che da millenni è usata da chi detiene il potere, a qualsiasi titolo ed in qualsiasi forma. Lecita o meno. A parte rari casi di Uomini che si sono distinti per il loro agire retto e corretto, nella maggior parte dei casi si applica il "divide et impera". Si causa disagio, si crea il problema dell'allarme sociale e poi, con i media compiacenti e sottomessi, si fa credere alla gente che loro, al potere, hanno la soluzione pronta per evitare degenerazioni. Basta fidarsi ed affidarsi.

    Eppure dopo anni di ferocia, come quella che tu descrivi e che sottoscrivo, ci sono ancora milioni di nostri concittadini che vogliono credere alla favola dell'asino che vola, convinti che questa di Renzi sia la volta buona per riformare l'Italia! Avevano ragione gli antichi a dire che dio acceca coloro che vuol perdere.

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  5. Mi sembra evidente che lei,in maniera davvero poco credibile,strumentalizzi i fatti al fine di dar libero sfogo alla voglia di scrivere.Mi é bastato leggere le prime dieci righe. Che credibilità ha uno che non verifica le sue fonti : il "signore" si chiama Gennaro de Tommaso e non de Simone ed il suo soprannome lo ha ereditato ,suo malgrado, dal padre. Del resto, in tutto il sud Italia, le persone si vedono affibbiato un soprannome che spesso richiama ad un tratto somatico o morfologico distintivo della persona o della famiglia d'origine.E piu' facile focalizzare e riconoscersi. L'altro "signore" ,che per lei non sarebbe da meno , é accusato di omicidio . la "Carogna", al di la delle illazioni, é stato oggetto di un Daspo ......ben altra cosa. E meno male che i fatti sono noti ed é inutile ricordarli.

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