venerdì 14 settembre 2012

la borsa vola, i soldi fioccano. Siamo dentro la vera "tempesta perfetta". E così vendono la Snam e l'Eni.


di Sergio Di Cori Modigliani


Un post noiosetto, lo premetto. Ma utile. Quantomeno me lo auguro.
Per dedicargli dei pensieri nell’arco del week end.
Qui si spiega che cosa stanno combinando Monti e Passera.
Mentre la cupola mediatica, ben orchestrata, gestiva la grancassa dello scilinguagnolo teledipendente in questo finale estivo -facendoci credere che il destino dei popoli europei e delle nazioni mediterranee dipendesse da ciò che fa il mattino Gianroberto Casaleggio-  Mario Monti & co. mettevano a segno l’operazione di schiavismo annunciato, gestendo a meraviglia “la tempesta perfetta”, peraltro da loro annunciata con enfasi su tutta la stampa cartacea. Bravi, non c’è che dire. Gli sta andando di lusso.
Talmente “perfetta” nella sua esecuzione  (questo era il vero e autentico Senso del suo essere “perfetta”) da passare completamente sotto silenzio, non commentata, non dibattuta, non analizzata. Per i detentori del potere, la “perfezione” consiste nell’omertà e nel silenzio acquiescente.  Loro devono essere liberi di poter operare a loro piacimento nell’ombra.  Per loro i parlamenti, la Politica, le persone, sono un impaccio.
A fine luglio, avendo preparato molto bene i vassalli dell’informazione, avevano annunciato che il mese di agosto sarebbe stato un mese terribile, che la speculazione si sarebbe scatenata e che bisognava prepararsi all’impatto. Tutti con l’elmetto in testa. C’era addirittura chi voleva esportare i capitali in attesa di clamorosi tonfi in borsa e uno spread a 650.
Avevano ragione quelli che annunciavano”la tempesta perfetta”.
E’ ciò che è puntualmente accaduto.
C’è stata.
Anzi, ci stiamo proprio dentro.
All’italiana, si intende, ovvero “a nostra insaputa”.
Approfittando della sonnolenza culturale e della complicità corrotta di chi deve informare, non hanno spiegato che la “cosiddetta speculazione” si muove da sempre –per definizione- su un binario, perché così funziona il mercato finanziario: rialzo e ribasso. Per il mercato finanziario che i titoli siano positivi o siano negativi è del tutto irrilevante, ciò che conta è lo spostamento del capitale in anticipo. Esempio pratico e banale: se io so che il 15 agosto la Tizio & associati varrà -6%, siccome io sono furbo, allora vendo le azioni il 30 luglio così evito un salasso; ma se un altro è più furbo di me e sa che la Tizio & associati il 15 agosto varrà -6% ma il 30 agosto varrà +12% perché il 16 agosto per evitare la bancarotta venderà il proprio pacchetto azionario al miliardario Vattelapesca che li riempirà di soldi, allora io sarò il primo a spingere al ribasso così le compro a un prezzo molto basso (e tutti avranno pena di me pensando che io mi sto rovinando e non so come va il mercato) e addirittura scommetto sopra che il 30 agosto varranno +12% e tutti arriveranno convinti che io sia un demente e accettano la scommessa puntandomi contro. Così il 31 agosto io mi ritrovo con azioni che ho sottopagato e incasso anche il premio delle scommesse vinte perché io sono stato più furbo dei furbi. Il mercato funziona così.
In Italia, invece, hanno fatto credere –per ovvi motivi- che il concetto di “speculazione finanziaria” viaggia su una linea retta singola piuttosto che su un binario parallelo. Questo Falso induce la gente a credere ciò che i telegiornali e il Sole24 ore & co. annunciano quando lo spread sale, le borse perdono, e le aziende denunciano insolvenza, e cioè: “la speculazione si sta accanendo approfittando della situazione di crisi e quindi le borse soffrono” ecc.,ecc. Questa argomentazione è falsa e fuorviante.
La verità che ogni novizio sa molto bene -assunto il giorno prima alla borsa di Milano- consiste nel fatto che è del tutto irrilevante dove punti l’indice; non ha nessuna importanza se le aziende colano a picco o godono di ottima salute, perché in aperto regime iper-liberista finanziario non conta più il bilancio, la produzione, il consumo, la circolazione della moneta, bensì ciò che conta “è la capacità di saper operare con tempismo ed efficacia sul mercato, prevedendo lo spostamento delle curve finanziarie per riuscire ad intervenire preventivamente e quindi essere in grado di spostare ingenti quantità di capitale finanziario dal mercato al ribasso al mercato dove si sta per manifestare il rialzo” (base dei principia economici della teoria della moneta di Milton Friedman sulla auto-regolamentazione dei mercati, basata sul principio che è la finanza ad avere il controllo di chi produce merci e non l’imprenditoria attiva, perché ciò che conta non è la produzione di ricchezza, indivuale e collettiva, bensì la produzione di “danaro puro” che consente al mercato la “possibilità di garantirsi accumulazione del capitale all’infinito grazie alla capacità di massimo impiego della libertà di investimento che consente al capitale finanziario di produrre capitale finanziario”).
Tradotto in parole chiare e nette: l’irruzione sul mercato della carta straccia, ovvero il virtuale che prende il posto del reale. Piuttosto che produrre lavatrici e correre il rischio di non venderle tutte perché io sono Pinco e invece Pallino le fa più belle e più economiche e quindi la concorrenza mi batterà, mi conviene investire i miei soldi, non nella produzione di lavatrici più belle e più economiche, ma in un fondo di investimento finanziario che gestisce il capitale di Pallino, così lo frego sul mercato perché anche se ha ordini di acquisto per tutte le sue lavatrici e le sue lavatrici sono le più belle e le più richieste al mondo, alla fine vinco io che neppure le produco perché siccome gestisco i suoi soldi dentro un modesto ufficio anonimo, posso –in qualunque momento io lo desideri- interrompere la catena negandogli l’accesso al flusso di cassa necessario a Pallino per produrre merci, distribuirle, pagare i salariati. Pallino ha 200 Tir pieni di lavatrici al parcheggio ma io banca non gli do i soldi per acquistare la benzina e trasportarli, quindi o Pallino mi paga l’interesse che io gli propongo oppure butta via le lavatrici.
Per far sì che questo meccanismo funzioni ho bisogno di “produrre e inventare crisi economiche cicliche”. Il punto centrale della teoria iper-liberista di Milton Friedman consiste proprio nella spiegazione di come si costruisce, si programma e si gestisce una crisi economica. Come Mario Monti, ormai in chiaro delirio di onnipotenza, ha candidamente confessato di aver fatto, tre giorni fa.
Ma qual’era lo scopo della “tempesta perfetta”?
E adesso veniamo alle notizie.
Questa noiosa premessa era necessaria per comprendere che cosa sta accadendo nel nostro paese, e capire, quindi, anche, alcuni sommovimenti politici.
Grazie alla crisi economica, grazie al crollo del consumo, grazie all’aumento del debito pubblico, grazie all’eccessiva spesa pubblica volutamente non contenuta, il governo ha fatto credere (e qui c’è “l’invenzione della tempesta perfetta”) di essere talmente nei guai, talmente in crisi, e talmente rovinati, da chiedere, pretendere e ottenere (come straripante vittoria della volontà) dalla BCE e dall’Europa e dai cosiddetti mercati, una copertura finanziaria che consenta il superamento della crisi stessa. Ha fatto credere alla gente che la tempesta è stata evitata perché grazie alla BCE c’è qualcuno che impedirà la “speculazione al ribasso” e quindi ci sono i soldi.
E i soldi sono arrivati.
E Monti e Passera annunciano che la luce è in fondo al tunnel.
E la borsa va su e i conti “magicamente” migliorano.
La cupola mediatica tira un sospiro di sollievo e definisce Monti e Draghi una coppia di maghi meravigliosi che ha evitato la “tempesta perfetta”.
E invece c’è stata, eccome.
La raccontano perfino sui giornali. Tanto la gente non si rende neppure conto di ciò che sta leggendo. L’inflazione bulimica dell’uso indiscriminato del termine “informazione” ha fatto dimenticare il fatto che, senza adeguata formazione, le informazioni sono inutili.
L’Italia industriale, oggi 14 settembre 2012 non è più l’Italia industriale del 14 giugno 2012.
Questa è la notizia in prima pagina nel mio quotidiano surrealista economico.
Ci stanno portando via la spina dorsale della nazione nel silenzio generalizzato.
La prima banca italiana non è più italiana.
Monti e Passera hanno gestito la ricapitalizzazione di Unicredit la scorsa primavera in modo tale da assicurare il pacchetto di maggioranza al fondo del Qatar, il quale si è alleato al Dubai, all’Arabia Saudita, all’Oman e al gruppo di Emirati Arabi del Golfo Persico e subito dopo si sono presi per qualche centinaio di milioni di euro Valentino  e la Marzotto (è l’inizio dell’addio del made in Italy nel settore tessile/moda/stile) e si sono impossessate di circa 50.000 aziende medio/piccole nel settore. Dopodichè sono andate all’attacco delle telecomunicazioni riempiendo di soldi il gruppo decotto di Mediaset che sta svendendo tutte le proprie consociate al pool di arabi e infine (notizia del giorno) sotto gli occhi di tutti, hanno iniziato lo smantellamento dell’ENI. I principali fondi di investimento arabi hanno dato inizio ad acquisizioni di pacchetti azionari di fondazioni bancarie italiane completamente decotte, le quali, essendo proprietarie delle banche, detteranno legge su che cosa bisogna produrre, ma soprattutto dove e a che prezzo: ovvero in Africa e in Asia Minore. Non più in Europa. Ieri è stata formalizzata la vendita di un pacchetto azionario nell’ordine di 1,7 miliardi di euro a soggetti in teoria anonimi senza alcun commento da parte di chicchessia. Il tutto gestito da J.P. Morgan di New York che risulta “ufficialmente” il mediatore e gestore dei nuovi pacchetti azionari.
Se tutto ciò fosse accaduto quando era vivo Enrico Mattei, a quest’ora ci sarebbero venti interrogazioni parlamentari con il coltello fra i denti.
Questi sono i risultati della “tempesta perfetta” pienamente riuscita.
Una gigantesca operazione di speculazione al rialzo che comporta una immissione di capitale finanziario all’interno del sistema Italia che NON VA AFFATTO ad inserirsi all’interno del mercato produttivo industriale che potrebbe quindi creare lavoro, occupazione e ripresa del paese, bensì lo de-industrializza, lo de-localizza, lo annienta. Con l’ottima scusa che, così facendo, si finisce per rispettare il pareggio di bilancio perché si eviterà un aumento dell’Iva. In termini economici secchi, ciò vuol dire che i conti “nudi e crudi” miglioreranno, ma aumenterà la disoccupazione; altre aziende chiuderanno senza che vi sia nessun impatto né sulla borsa nè sui mercati finanziari (e quindi zero notizie da dare) perché seguiteranno a salire in borsa i titoli di banche, finanziarie e aziende che valgono sempre di meno in termini reali, ma sempre di più in termini virtuali, spostando l’Italia dal suo baricentro geo-politico e spingendola, inevitabilmente, nella periferia delle nazioni che contano. L’amministratore dell’Eni, Paolo Scarano, annuncia di aver già dato avvio alle dismissioni nell’azienda Snam progetti (cavallo di battaglia strategico dell’autonomia energetica nazionale, del proprio investimento in innovazione tecnologica, ricerca, sviluppo, per renderci sempre più autonomi): un’altra fetta dell’Azienda Italia che se ne va.
Tra un po’ toccherà a Telecom, il Milan verrà venduto agli arabi, il 40% dell’industria tessile e del mobile marchigiano sta passando sotto il controllo di capitali stranieri, la cui conduzione è sempre gestita da J.P.Morgan e sono già pronti i piani strategici creati da architetti e ingegneri per andare a costruire gigantesche aziende produttrici di cucine, lavatrici, mobili, nello sterminato deserto arabo-saudita. Al posto di operai salariati garantiti –come in Italia- ci saranno gli schiavi sicuri in Asia Minore. Hanno bisogno di avere, proprio là, grandi aziende che producano acciao e alluminio, in modo tale da abbattere i costi di trasporto. E’ ciò che stanno facendo.
Questa è la vera “tempesta perfetta”.
Anonima, silenziosa, clandestina (ancorchè legale) con la totale complicità della classe politica italiana e l’apporto della cupola mediatica. Se andate su Il sole24 ore, oggi trovate quattro articoli a firma Celestina Dominelli, quasi incomprensibili, perché intrisi di termini inglesi, che raccontano la vendita dell’Eni, la dismissione dello Snam, ma quasi tra parentesi. Leggendo questi articoli non si capisce nulla. Il Senso è che l’Eni gode di ottima salute e svende tutto, il che –in teoria- sarebbe incomprensibile. Qual è la famiglia che si va a impegnare al monte di pietà i gioielli ereditati se ha i conti correnti in banca a posto?
Qui di seguito uno degli articoli del quotidiano di Confindustria di cui non si capisce nulla.
Lo propongo perché facciate caso al linguaggio usato, tutto zeppo di terminologia finanziaria anglo-sassone, senza nessun commento alla notizia POLITICA che viene quindi ridotta a meno che zero: ovverossia “L’ENI si sta scorporando ed è già iniziata la svendita a saldo d’autunno senza che nessuno lo sapesse”. Il Sole24ore è stato costretto a scrivere (si fa per dire) questo articolo perché ne parlano sulla stampa economica internazionale e quindi qualcosa bisognava pur dire anche da noi.
Ecco il testo: “Eni chiude il primo semestre 2012 con un utile netto a 3,84 miliardi di euro, in crescita dell'1,1% rispetto allo stesso periodo del 2011 (0,23 miliardi nel trimestre), e l'utile netto adjusted in salita dell'8%, a 3,94 miliardi (1,46 miliardi nel trimestre, +2 per cento). La crescita dell'esplorazione e della produzione, corroborata dalla ripresa delle attività in Libia, spinge poi, nei primi sei mesi dell'anno, a +19% l'utile operativo adjusted delle continuing operations, a quota 10,37 miliardi di euro (4,24 miliardi nel trimestre, +14%), mentre l'utile netto adjusted si attesta a 3,79 miliardi, in aumento del 4% (1,38 miliardi nel trimestre, +0,3%). 
Risultati che l'amministratore delegato Paolo Scaroni definisce «eccellenti». «Sono particolarmente soddisfatto dei nostri successi esplorativi e dell'ingresso in nuove aree ad elevato potenziale», prosegue. «In Gas & Power e Refining & Marketing abbiamo contenuto l'impatto della crisi dei mercati di riferimento. Le dismissioni già avviate delle nostre quote in Snam e Galp ci assicureranno una struttura finanziaria adeguata a sostenere, in qualunque circostanza di mercato, una robusta crescita di 
lungo termine». E, intanto, nel breve periodo, Eni assicura ai suoi azionisti un acconto di 54 centesimi sulla cedola 2012 (0,52 euro nel 2011). Poi, davanti agli analisti, Scaroni esclude «dividendi straordinari» e fissa la linea. «Rivedremo la politica di remunerazione con la nostra futura presentazione strategica. Penseremo a un dividendo sostenibile e daremo un'ulteriore remunerazione agli azionisti attraverso il piano di buyback», deliberato a luglio.
Trainato dai profitti del l'E&P, il gruppo è riuscito così a compensare la flessione registrata nei settori Gas & Power e Refining & Marketing a causa della contrazione della domanda. Nel secondo trimestre 2012, le vendite di gas ammontano infatti a 20,15 miliardi di metri cubi con una riduzione del 4%, mentre la produzione di idrocarburi è pari a 1,647 milioni di boe/giorno (+10,6% rispetto allo stesso periodo 2011). 
Tornando ai conti, il flusso di cassa netto da attività operativa delle continuing operations è stato poi di 4,2 miliardi di euro (8,3 miliardi nel semestre) e, insieme a 774 milioni di incassi da dismissioni, ha consentito di coprire i fabbisogni finanziari connessi agli investimenti tecnici - 3,02 miliardi nel secondo trimestre concentrati su giacimenti e upgrading della flotta Saipem - e al pagamento di 2,3 miliardi di dividendi (di cui 1,8 per il saldo della cedola 2011), con l'indebitamento netto sceso di 1,1 miliardi di euro rispetto a fine 2011, a 26,9 miliardi di euro «che tiene conto - chiarisce Eni - dell'operazione di rifinanziamento con istituzioni creditizie terze di una parte del debito intercompany di Snam (1,5 miliardi di euro). 
Proprio dalla spa dei gasdotti, in procinto di passare a Cdp, Eni ha ottenuto, come chiarisce il cfo Alessandro Bernini davanti agli analisti, «già 2,5 miliardi di euro» rispetto agli 11,2 di esposizione complessiva verso il Cane a sei zampe. E, a stretto giro, «entro settembre-ottobre», prosegue Bernini, Snam dovrebbe essere in grado di rimborsare l'intero ammontare. Quanto alla cessione della quota residua in Snam (dopo il collocamento accelerato di un primo 5%), Scaroni è chiarissimo. «Stiamo parlando con diversi potenziali investitori e in base alle 
condizioni di mercato valuteremo come procedere», ma ogni operazione avverrà dopo il closing dello scorporo, previsto in autunno. Nessuna fretta, dunque…..ma, aggiunge Scaroni, «se anche andiamo al di sotto, magari a 10, ci sentiamo perfettamente a nostro agio». 
Eni guarda poi con fiducia ai futuri progetti come il South Stream («la final investment decision è prevista tra fine anno e inizio 2013», confermano i vertici).
Anche in rete seguitano a non parlarne, ad esclusione di “Delusi dal bamboo” ottimo sito di “formazione del pensiero critico” non a caso gestito da un ingegnere intellettuale.
Possiamo ancora cercare di rompere qualche uova nel paniere.
Se non altro, facendo loro capire che siamo consapevoli dei veri giochi.
Se non altro, chiarendo, in tal modo (una volta per tutte) che chi fa dell’anti-politica oggi, sono i funzionari dei partiti che tutto ciò non lo dicono e non lo spiegano.
Se non altro, per spiegare ai cittadini che il vero populismo, la vera demagogia, il vero allarmismo, il vero terrorismo intellettuale è quello operato da coloro che hanno dato il via a una strategia complessiva anti-patriottica, che finirà per spazzare via la Azienda Italia dal nòvero delle nazioni industrializzate avanzate.
Se non altro per denunciare la complicità della cupola mediatica.
E la criminale connivenza dei partiti che si accontentano delle briciole che cadono dal tavolo dei Signori Ragionieri, pur di sopravvivere.
Sulle spalle degli italiani ignari.
“Devono andare tutti alle isole Barbados”.
Prima che siano loro, in un domani prossimo, a spedirci a noi nei Caraibi, in catene.
Come facevano i negrieri nel XVIII secolo perché avevano bisogno di forza lavoro gratis.
Non fatevi venire l'ansia ma soprattutto non fatevi mettere paura, è ciò che vogliono.
La paura sono loro a doverla avere. 
Devono capire che noi i loro trucchetti da baraccone li abbiamo capiti perfettamente.
Così, li potremo disinnescare.
Auguro a tutti un buon week end.

38 commenti:

  1. C'è un punto fondamentale che non mi è chiaro, ed è il seguente: come si fa a "produrre", "inventare", una crisi economica di questo tipo? A tavolino? L può spiegare ad un profano?
    Saluti

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    1. Ti spiego uno dei modi in maniera (mi auguro) che risulti semplice: A). Fai una legge che impone il pareggio di bilancio, così si è obbligati a far corrispondere la percentuale tra debito pubblico e pil. B) Invece di risparmiare davvero, aumenti la spesa pubblica con un trucco banale: contrai i consumi aumentando l'iva e così incassi meno soldi di tasse, perchè se si spende meno, si produce meno e quindi entrano meno tasse all'origine. Automaticamente ti trovi con un guaio di bilancio e così minacci le parti sociali: "ragazzi, o qui taglio le tredicesime altrimenti la BCE ci stanga e siamo fuori, oppure devo svendere i gioielli di famiglia". le parti sociali dicono :" no, le tredicesime no, altrimenti scoppia la rivoluzione". Il governo replica: "Non ho alternative. Devo quindi vendere tutto al miglior offerente. Che cosa preferite? Tagliamo stipendi e tredicesime o vendiamo l'Eni?" E così il gioco è fatto. C) Per avere l'appoggio dei partiti, vai dalla BCE e dici a Draghi. "fammi un piacere, ho bisogno di qualche miliardo a tasso zero da dare alle fondazioni bancarie gestite da PD, da PDl e da UDC così loro stanno zitti e approvano tutto". Così danno soldi ai partiti, attraverso le banche, che non danno credito alle imprese ma li reinvestono in derivati e in finanza speculativa, e così i soldi invece che girare dentro al mercato delle merci e del lavoro, ritornano alla BCE, che è finanziata da banche centrali che non sono autonome perchè a loro volte sono possedute dai colossi finanziari sui quali le stesse banche investono. La finanza guadagna; i finanzieri acquistano la grossa industria italiana, e crollano il mercato del lavoro e della produzione delle merci. Hai raso al suolo una nazione senza gettare neppure una bomba. Un gioco da bambini. Si intende, bambini criminali. Così si costruisce una crisi economica. Spero di essere stato semplice nella spiegazione.

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    2. Già! Per niente girano con la scorta..e che scorta!!
      Io credo che prima o poi se la dovranno portare pure a letto la scorta;
      1) non esiste il crimine perfetto
      2) non puoi vincere contro tutti.
      E' evidente che questi giochi sono sproporzionati e produrranno effetti sociali devastanti, sono troppe le variabili da gestire sopratutto quelle impazzite!
      Mi rincuora che alcuni scienziati famosi sostengano un fenomeno fisico sulla base del quale la presa di coscienza non sarebbe un fenomeno di natura sociale come ora la intendiamo ma "quantistico"..mi fermo qui ma varrebbe la pena approffondire la questione.
      Ancora una volta grazie Sergio..divulghiamo!!

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    3. Abbastanza chiaro! Grazie

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  2. Infatti Enrico Mattei lo fecero fuori 50 anni fa. E nonostante lo sapessero tutti (persino io che allora non ero neanche nata), il popolino (mi dispiace suonare snob, pero' e' quello che penso dei narcolettici ignoranti) ha continuato a barattare il voto per 'privilegi' che erano invece diritti civili. Questo e' il risultato. Se non fosse tragico sarebbe ridicolo!

    Alessandra

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  3. che sia la novita dell E Cat a far fare queste dismissioni...??

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  4. @nunzio
    intanto puoi dare un'occhiata a questa pagina:
    http://www.globalresearch.ca/theme/global-economy/
    Poi se fai un po' di ricerca ne troverai molti di siti cosi'...buona lettura!

    Alessandra

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    1. Ottimo sito, gli articoli di economia globale sono tutti in inglese ma non ci facciamo spaventare. Grazie per il consiglio cmq

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  5. @nunzio
    P.S.: non ti fare spaventare dall'inglese, molti articoli sono anche in italiano...

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  6. Il direttore del Sole 24 Ore ha avuto la faccia tosta di sostenere che Monti e Draghi sono una novità della politica italiana. Ma ci fa o ci vuole prendere in giro? Ormai anche le pietre lo sanno che il prof. Mario Monti era consulente di Cirino Pomicino, ministro del Bilancio, andreottiano, già 25 anni fa! E Mario Draghi era direttore del Tesoro, come Grilli. Sono stati loro a gestire il debito italiano che proprio in quegli anni è schizzato su in poco tempo, raddoppiando con Amato, Ciampi, Prodi, Berlusconi sino ai duemila miliardi di euro di oggi. E con quali risultati? Un paese allo sbando, più povero, con servizi pubblici sempre peggiori, con una scuola disastrata, senza valori, e preda di mafie internazionali.

    E' da quegli anni che il panorama italiano è cambiato. Ci sono voluti venticinque anni ed oggi sembra che Monti e Draghi stiano per completare il loro delitto perfetto, da autentici killer finanziari. Non c'è una politica industriale e lo dimostra la Fiat di oggi che piano piano ha smantellato i suoi investimenti al Sud e nella stessa Torino, dopo aver goduto di notevoli aiuti statali, così come l'Alcoa, la Telecom, la Pirelli e migliaia di aziende che hanno preferito lucrare con i titoli spazzatura piuttosto che investire creando posti di lavoro e innovazioni tecnologiche. E questo con l'accordo più o meno tacito di partiti, istituzioni, sindacati, mass media.

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  7. Marcello Colitti ne parla molto chiaramente in una sua intervista: http://www.youtube.com/watch?v=vEF4wBIxmeA

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  8. Modigliani ha ragione ma chi ha capito perfettamente purtroppo sono quattro gatti, niente che possa togliere il sonno a criminali finanziari come Scaroni.
    Ma a parte questo, sarebbe il caso di dire chiaramente che la deindustrializzazione dell'Italia e dell'Europa è un processo lento ma irreversibile e usare espressioni come Azienda Italia, significa usare lo stesso linguaggio di chi sta criticando, e fomenta l'illusione che il nostro paese possa tornare ad essere una Potenza Industriale.
    Il futuro sarà ben diverso purtroppo e prima ce ne rendiamo conto meglio è.

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  9. volevo dire una cosa all'autore che non c'entra nulla con il post e spero mi scuserà/scuserete se la scrivo qui... Ho conosciuto questo blog da poco e oltre a piacermi mi ha fatto conoscere cose che altrimenti non avrei mai sentito da nessuna parte. Lo so che chi cerca trova e io infatti le ho trovate qui. Ho consigliato a tanta gente di dare un'occhiata a quello che si dice qui ma spesso,nonostante l'apprezzamento,spunta una critica che dai commenti che ho visto non mi sembra neanche nuova: perchè non vengono quasi mai citate le fonti???Non si parla di cose facilmente verificabile,ma di tante piccole cose,magari virgolettate ma senza fonte...Ripeto,apprezzo tutto e sono convinto che quasi tutto sia vero...lo dico perchè consentire di dire "Eh ma quali sono le fonti?dove sono prese le notizie?e i dati?" è un peccato viste le GRANDI VERITà di cui si parla. D'altra parte non è attaccabile qualcuno che per cinismo,per malafede, per abitudine o per scrupolo vuol sapere da dove vengono le notizie. Non è una critica questa,spero sia un modo per migliorare il blog (anche perchè se mi si risponde sempre che "è senza fonti" prima o poi mi stancherò di consigliarlo alla gente!!)
    Saluti a tutti.

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    1. "lo dico perchè consentire di dire "Eh ma quali sono le fonti?dove sono prese le notizie?e i dati?" è un peccato viste le GRANDI VERITà di cui si parla."

      Forse volevi dire "NON consentire di dire..."

      Quando non si forniscono riferimenti su imprecisioni macroscopiche e anzi si risponde con ostilità a chi chiede che vengano spiegate o corrette per il bene dell'articolo le spiegazioni possono essere tante. E credimi, nessuna di esse è cosa buona. Riprendere qua e là analisi e scenari detti e ridetti per imbastire un post solo apparentemente plausibile ed originale che contiene però verità miste a dati palesemente errati è un gran brutto segno.
      Alla tua immaginazione capirne gli intenti.

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    2. Buongiorno Sig. Modigliani, o posso darti del tu? Si, dai, diamoci del tu, piacere, io sono Manuel :) Sono arrivato al tuo blog da un tuo post pubblicato da Beppe Grillo che mi ha
      davvero impressionato: proponi notizie davvero interessanti, scrivi benissimo e hai un obiettivo davvero nobile. Complimenti! Ti rispondo proprio qui perchè mi spiace vedere che tu non hai dato risposta. Come tu ben sai l'ignoranza è l'arma dell'attuale classe dirigente italiana. Io vorrei tanto consigliare il tuo blog a tanti amici che, magari, potrebbero cominciare ad aprire gli occhi, ma... Ma è vero quanto ti dice il nostro amico qui sopra, le fonti sono alla base di tutto e devono essere indicate. E quindi perchè? Perchè nessuna fonte? In secondo luogo volevo chiederti un consiglio. Io non sono un "economista", io sono un ing. meccanico con qualche conoscenza minima e tanta passione per l'economia e la finanza. Tutte le teorie da te accennate su Friedman e il suo antagonista (di cui non ricordo il nome) mi hanno davvero interessato. Potresti consigliarmi qualche libro? Un caro saluto, Manuel

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    3. ... John Maynard Keynes.
      Un buon libro (anzi ottimo) che analizza le differenze tra i due approcci economici e, soprattutto, le disgrazie causate dal liberismo "Friedmanita" è "Shock Doctrine" scritto da Naomi Klein (quella di "No Logo")

      Lo trovi pubblicizzato anche sul blog di Grillo.
      Buona lettura

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  10. Sono un veterano di scienze psicologiche e da 35 anni mi occupo dell'Uomo. Da 5 anni "profetizzo" sciagure che chiunque avrebbe potuto "prevedere" se soltanto avesse aperto gli occhi. E adesso, quando leggo articoli su Blog alternativi (Libero Pensiero, Beppe Grillo, Megachip, Il Fatto Quotidiano ecc..), vedo che tutti finiscono presso a poco così: "Non abbiate timore! Sono Loro che devono temerci!"
    Come si fa a credere a questa scemenza? La tempesta perfetta si è realizzata perché la percentuale degli italiani dormienti è enorme, così come enorme è il potere di coloro che cullano i loro sogni da beoti. Noi - chiedo scusa per questo plurale majestatis - siamo quattro gatti, senza speranza e senza futuro.
    Il resto degli italiani si sveglierà solo quando sarà troppo tardi. Dopo, occorreranno generazioni prima che il paese possa riprendersi. Ammesso che si riprenda.

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    1. Dormono, per l'appunto, come reazione istintuale di difesa. Li riempiono di paura ogni giorno. Paura, insicurezza, confusione. E l'essere umano è fragile, bisognoso. Le persone si addormentano per difesa. Non me la sento di insultare i più deboli e bisognosi addirittura colpevolizzandoli, personalmente la considero una pratica "eticamente vigliacca". Penso che sia fondamentale superare la paura; la pura e i timori del presente e del futuro. Scrollarsi di dosso la paura e l'insicurezza e l'ansia è automaticamente la strada migliore e più naturale per avviarsi verso un risveglio spirituale, etico e pratico. I gestori del potere e dei partiti "hanno bisogno" che la gente abbia paura. Tutto qui. Insisto, quindi: non fatevi mettere paura, ciò che vi dicono ha come risultato quello di spaventarvi.

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    2. Mentre sono d’accordo con lei, Sergio, che i codardi (piu’ su li ho chiamati narcolettici ignoranti, anche rincoglioniti va bene) non vanno colpevolizzati, pero’ neanche giustificati! Per anni mi sono scervellata, cercando di capire cosa c’e’, nell’uomo, che non va; ad un certo punto mi ero anche avvicinata alla ontopsicologia, perche’mi sembrava che attribuisse il male ad una causa esterna all’uomo, per cosi’ dire. Poi ho capito che forse il perche’ non e’ tanto importante, ed infatti adesso mi occupo di terapie alternative. Credo comunque che una cosa e’ chiara, solo l’uomo puo’curare se’ stesso e per far cio’ deve fare uno sforzo e correre dei rischi, perche’ sa cosa ho scoperto nel frattempo? L’unico modo di superare un esame e’ farlo! Anch’io ho paura, pero’ non scappo, l’affronto, l’analizzo, ci lavoro, per cosi’ dire, la metto a nudo, e cosi’ tolgo potere alla mia stessa paura, non permetto che guidi le mie azioni, mi faccio coraggio e vado avanti, sapendo che dietro l’angolo e’ ancora li’ che mi aspetta. E cosi'ricomincio, pero’ sono piu’ forte della volta precedente. Allora, per tornare a noi: questa e’ una battaglia campale, altro che guerra invisibile, o la va o la spacca, se non vogliamo vivere a Mordor (Il signore degli anelli), non possiamo piu’ nascondere la testa sotto la sabbia come gli struzzi e far finta che quello che accade intorno non ci tocca! Ci tocca eccome: abbiamo una responsabilita’ verso noi stessi, le generazioni future e la nostra madre Terra. Dobbiamo prendere posizione, adesso, decidere da che parte stiamo. ADESSO. Non e’ rimasto molto tempo.

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    3. Il bene ed il male sono il classico divide et impera!
      E' ora di finirla col guardare il mondo, l'universo, in maniera duale..con questi presupposti si è costretti a prendere una posizione che sarà sempre in contraddizione con quella di qualcun altro e tra i due litiganti il terzo gode; Possiamo parlare di poca o tanta coscienza ma non troveremmo mai la coscienza col segno - davanti, (l'incosciente vale zero, non meno qualcosa..).
      Non conosco l'ontopsicologia ( ho cercato su google per capire a cosa si riferisce)ma posso anche ipotizzare che una causa esterna esista, evidentemente essa se esiste ha coscienza pari a zero!E poco mi interessa se siano massoni, alieni, angeli, arcangeli o cherubini!
      Concordo quando dici che oramai l'uomo si cura da solo, in tutti i sensi!
      La paura non ha il segno meno davanti quindi non è negativa! La paura indica la presenza di un vuoto o carenza di esperienza ed informazione...vogliamo risolvere la paura? facciamo informazione ed invitiamo tutti a fare esperienza.
      Naturalmente queste sono le mie personali riflessioni!

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    4. Sai, Filippo, non sono d’accordo. Il ‘buonismo’ e il vittimismo non mi sembrano costruttivi nella situazione attuale. E il relativismo di cui ti fai difensore neanche. Esiste il bene e il male, e tra i due scorre la vita dell’uomo (non e’ una frase mia, ma non ricordo dove l’ho trovata). Alcune scuole di pensiero usano le espressioni ‘service-to-self’ e ‘service-to-others’. Il principio alla base e’ che siamo in un continuo processo di evoluzione, non intesa in senso meccanicistico e inconscio, bensi’ come evoluzione cosciente e responsabile. E qui entrano in gioco il conscio e l’inconscio, e il concetto di libero arbitrio. Per fare delle scelte eticamente valide, che siano per il bene di tutta la specie, bisogna far emergere l’inconscio (e metterlo d’accordo con il conscio), perche’ solo li’ possiamo trovare il sapere necessario a evolvere spiritualmente, a superare la paura che altro non e’ che paura della morte (un tabu’, perche’ abbiamo ‘dimenticato’ che la nostra esistenza qui e’ solo un passaggio, poi dobbiamo tornare a casa, e l’unico bagaglio che ci porteremo dietro e’ quello che abbiamo imparato). Perche’ credo che ciascuno di noi, se ci guarda bene dentro, e’ ben capace di distinguere la differenza tra bene e male. Il problema e’ che viviamo in societa’che non aiutano a far cio’ (e questo perche’ di fatto, collettivamente, siamo dei barbari), per i motivi di cui stiamo parlando. Questa e’ la vera sfida, la battaglia da vincere se vogliamo un mondo migliore.
      Per fare un esempio spicciolo, se io vado dal politico X perche’ mi trovi un lavoro: 1. lo so molto bene che sto barando, magari mi posso trovare delle giustificazioni (tipo ‘lo fanno tutti’ o ‘ci ho bisogno’- perche’ gli altri no?) pero’ non cambia il fatto che sto barando ; 2. sto mettendo gli altri in una situazione tale da dover fare lo stesso (o, se non ci stanno, andarsene come ho fatto io).
      Poi che gli esseri umani sono comunque degni del mio rispetto, e’ ovvio (come le pietre, le piante e gli animali): non sta a me giudicare. Accetto anche che siano ciechi, per cosi’ dire, vuol dire che ancora non siamo abbastanza evoluti come specie, e faro’ quello che posso per aiutarli a curarsi. Pero’ la scelta e’ solo loro, come pure la volonta’.
      P.S.: l’ontopsicologia a me non serve piu’, pero’ se ti interessa qui puoi trovare qualcosa:
      http://onto.provocation.net/colonizzazione-it.htm

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  11. credo che Sergio, a cui fanno pulci che dovrebbero esser fatte ad altri, abbia scritto così per rabbia.
    Bellissimo articolo.
    www.marcogiannini1975.ilcannocchiale.it

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  12. Monti ha candidato l'ex ministro degli esteri Franco Frattini alla guida della Nato, e pare con buone possibilità di riuscita. Che ci fa un ex maestro di sci alla Nato,forse lo slalom tra le testate nucleari dislocate in Italia, tra Ghedi, il Dal Molin, Chinotto e Sigonella?

    Con Draghi alla BCE e Frattini alla Nato possiamo dormire fra due guanciali.Sogni d'oro dunque agli Italiani che credono a Babbo Natale, alle favole e... a Mario Monti.

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  13. ok noi paura non ne abbiamo,ma in concreto che dobbiamo fare contro questi,scusa ma mi riesce difficile pensare a qualcosa. purtroppo i media mainstream sono i primi dormienti e il popolo non si sa informare da altre fonti. non voglio sembrare rassegnato,sono domande che mi pongo e non vedo risposta.

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    1. Esatto, sarebbe il caso di indire una tavola rotonda tra tutti coloro che pur con le dovute riserve hanno ben chiaro il quadro della situazione e delineare un protocollo di distribuzione dell'informazione.
      Mi spiego: così come esistono strumenti internet per generare in svariati modi rendite economiche automatiche ci sarà pure il sistema di diffondere informazione in maniera autoreplicante!
      I lettori fissi qui son già raddoppiati in circa un mese grazie alla qualità ed allo stile dell'autore.
      Il dubbio che ci stanno fregando è nella testa di molti, moltissimi..questo dubbio va levato una volta per tutte cosicché in coscienza tutti si sentano legittimati a far valere i propri diritti-civilmente-
      Puoi zittire 10 persone, 100 persone, 1000 persone, ma sopra le mille, sparse per la rete devi gestire una variabile impazzita..
      Forza e coraggio!

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    2. I media mainstream non sono dormienti, sono al soldo delle corporations, che, in questa crisi globale, stanno facendo piu' soldi che mai. Alla faccia nostra!

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    3. su questo non ci piove che sono al soldo delle corporation,sti figli di mig.....

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    4. quella di Filippo mi sembra una proposta pragmatica molto sensata, anzi Sensata, alla quale sarebbe il caso di dedicargli dei pensieri

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    5. Grazie :)
      allora possiamo dire "Signori in carrozza!!"

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  14. @nunzio
    Ho fatto una piccola ricerca per te; qui puoi trovare informazioni interessanti, in italiano:
    -http://www.liquida.it/stefano-battiston/
    -http://frontelibero.blogspot.co.uk/2012/08/le-poche-banche-che-controllano-tutto.html
    -http://www.rischiocalcolato.it/2012/08/possiamo-ancora-chiamarlo-libero-mercato-i-rischi-delleccessiva-concentrazione-nello-studio-dello-swiss-federal-tecnology-di-zurigo.html
    -http://www.byoblu.com/post/2012/08/06/Sono-147-Hanno-tutto-decidono-tutto.aspx
    Ovviamente la prospettiva di questo studio non e’ prettamente italiana (d’altra parte neanche la mia lo e’, sono italiana ma vivo in Inghilterra, ho vissuto molti anni in Spagna e ho contatti in giro per il mondo), pero’ e’ utile per farsene un’idea.
    Qui invece puoi trovare un articolo che io ho tradotto da globalresearch; si parla della crisi spagnola, pero’ si possono fare dei paralleli con l’Italia:
    -http://www.oltrelacoltre.com/?p=13133
    Spero che possa essere utile. Piu’ gente si sveglia, piu’ possibilita’ abbiamo di non uscire troppo malconci da questa catastrofe. Sara’ dura!

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    1. Beh, intanto grazie! Leggerò con molta attenzione e ti farò sapere. Da parte mia ho aperto un pò gli occhi vedendo "Inside Job" di Charles Ferguson, il documentario sulla crisi del 2008, e insomma, mio malgrado, perché sono un umanista veramente poco tecnico, ho cominciato ad interessarmi di economia, con scoperte a dir poco paurose per l'appunto. Quindi, vista la situazione catastrofica dei nostri media - io per il momento vivo da esule nella mia patria (cito questo gran bel titolo usato per il blog), e spero solo di avere il tempo di votare il mv5s prima di cambiare aria - ben vengano altre prospettive! Grazie ancora!

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  15. ai nuovi arrivati consiglio la (recente) lezione di Sergio sulla Formazione come strumento ineludibile per accedere all'informazione.

    non ricordo qual'era il post, qualcuno mi aiuta?

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  16. Sergio...non mi puoi sbagliare il none del numero uno dell'ENI cambiandolo da SCARONI a SCARANO. Non mi sembra un errore di battuta, qualsiasi commentatore (anche alla prime armi) di politica ed economia conosce perfettamente nome cognome e forse anche segno zodiacale del boss dell'ENI. Con queste imprecisioni dequalifichi l'intero post (che pure contiene intuizioni valide).

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  17. Sono felice anche io di contribuire alla diffusione in modo organizzato anche perchè altrimenti svalvolo a forza di litigare con i piddini comprati dell'Unità.>Come disse Sergio l'Italia tra mediaset, politica e rcs siamo un popolo in cui una bella fetta sono "comprati" e non vogliono evolvere il paese e le coscienze ma pensano solo ai loro portafogli.(Peraltro la coscienza, UNA COSCIENZA PULITA E POTENTE, chi lo dice non sia anche TECNOLOGIA!?!? ) Dobbiamo vincerli.( SE COSì DOVRA' ESSERE).
    Marco Giannini
    www.marcogiannini75.ilcannocchiale.it

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  18. Se stanno vendendo i gioielli della corona devono essere alla frutta.
    Primo perche' non solo vendono i gioielli ma abbandonano per strada clientele. E' vero che gia' con la storia di Alitalia avevano subissato Air France con richieste tipo "Licenzia pure tutti ma non mia figlia"
    E si sa come fini' la trattativa.
    Secondo, ed e' una cosa che mi chiedo da tanto tempo, visto poi i continui, clamorosi falsi in bilancio di questo paese. Ma nel debito pubblico dichiarato vi sono compresi i debiti dei comuni, delle regioni ecc.? O e' un extra che tutti taciono. Se fosse cosi', altro che alla frutta! Sia loro che noi, ma soprattutto loro, siamo con un piede nella fossa. Ma e' qualcosa come ho detto prima che non so.

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  19. ti seguo da poco ma trovo i tuoi post molto interessanti e utili. Complimenti,

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  20. mi permetto di rebloggare e ne approfitto per farti i complimenti.

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