mercoledì 5 settembre 2012

Ecco il Mein Kampf delle casalinghe disperate. Insieme al film su Batman rappresentano la quintessenza del nazismo post-moderno.



di Sergio Di Cori Modigliani


Parliamo oggi della strategia subliminare degli iper- liberisti di Milton Friedman.
Quindi di Puro Sesso Puro.
E’ tuttora il più esplosivo e potente dispositivo psichico dell’Essere Umano sulla Terra.. Autore fondamentale della garanzia di tenuta e sopravvivenza della specie umana, dal punto di vista biologico, è anche il motore pulsante della nascita della civiltà, dell’Arte, dell’incontro/scontro tra le persone più diverse, decisivo humus creativo e formativo di qualunque forma di attività di chicchessia. Lui è il responsabile di ogni nostra azione, nel bene e nel male. Anzi, lei. Perché in italiano è di genere femminile: si chiama, infatti, pulsione libidica.
Altrimenti detta sessualità, e nella sua applicazione socio-psichica: erotismo.
E’ sempre, da sempre, stato così. E’ ancora così, e mi auguro così rimanga.
A scuola, fin dalle scuole medie, ci insegnano a leggere la Storia come somma di sanguinose battaglie militari e di complotti orchestrati da abili diplomatici. Ma il destino dei popoli e delle nazioni è sempre stato deciso anche e soprattutto dalla sessualità dei suoi governanti, dallo stile e modello dell’applicazione di quella modalità nell’esercizio della sessualità. Sarebbe davvero interessante riscrivere la Storia dell’Europa lasciando perdere i documenti diplomatici e le guerre e occupandosi, invece, di raccontare la Storia della Passioni Erotiche del nostro continente. Il risultato sarebbe identico a quello ottenuto attraverso lo studio delle battaglie militari. E’ sempre stato così. La Bibbia –l’origine antica della nostra cultura giudaico-cristiana- è piena zeppa di erotismo, fin dalla prima pagina, quando Eva si fa sedurre da un serpente. E’ il nostro libro sacro costellato di femmine che staccano ai maschi la testa con una sciabolata, di maschi che rapiscono femmine sequestrandole, di seduzioni vincenti e di seduzioni mancate, di gelosie, di vendette erotiche, di donne che ammaliano maschi e uomini che rapiscono femmine. Basterebbe andarsi a leggere quelle stupende pagine della Bibbia, agli albori della civiltà, in cui Sarah, ormai anziana, e quindi ripudiata, assiste addolorata al viavai di giovanette polpose che si avventurano dentro la tenda di suo marito Abramo, arzillo vecchio padre di tutti noi, vero tombeur des femmes e origine sapienziale di ogni maschilismo; quando Sarah descrive la tragedia del razzismo anagrafico e le enormi difficoltà che una donna matura trova nel competere con delle ragazzine, lamentela atroce dinanzi alla quale l’Onnipotente si commuove, comprendendo la nostra debole fragilità umana –essendo noi Sue creature-  rendendola di nuovo fertile e magicamente attraente e seducente come una giovanetta. Questo solo evento sarebbe bastevole per comprendere il grande (nonché imbattibile) successo di Dio tra i popoli: è in grado di far ringiovanire le donne anziane arrapando di nuovo i maschi.
La sessualità ha fatto nascere e crollare gli imperi. Sufficiente per tutti ricordare l’epica della guerra di Troia, come simbolo collettivo del nostro modo di essere nel mondo. “Quell’oscuro oggetto di desiderio” è sempre stato davvero il motore del mondo. Lo è ancora.
Nei millenni e nei secoli, lo scambio sessuale ha subito delle modificazioni, per lo più impercettibili, davvero piccolissime. E’ stata la dimensione dell’esistenza nella quale sono intervenuti meno cambiamenti negli ultimi 2.000 anni.
Fino alla mia generazione (ovverossia quelli nati in occidente tra il 1944 e il 1960).
Lì avvenne e si manifestò una modificazione epocale sconvolgente.
Per la prima volta nella Storia, dopo diecimila anni di civiltà, i maschi adolescenti non hanno avuto accesso alla pratica sessuale passando attraverso l’incontro con prostitute nei bordelli, ma hanno vissuto l’inizio della vita adulta scambiando la sessualità con le proprie coetanee, le quali –per quanto riguarda il loro genere- si conquistarono il diritto di essere amanti compiacenti per scelta e soprattutto perché consenzienti, liberando se stesse, quindi, dal pesante fardello del tabù sociale (vero e proprio stigma) che bollava come troie spregevoli ogni ragazza desiderosa di fare sesso.
Il cosiddetto ’68 fu l’inevitabile conseguenza, in campo politico, sociale, ed economico, di una rivoluzione che prima di tutto avvenne nell’ambito psico-sociale della sessualità.
Il potere fu messo in difficoltà e davvero traballò.
Una massa di cittadini liberi sessualmente non si farà mai schiavizzare da nessuno, non c’è Legge che tenga. Non si farà abbindolare, non si farà irretire, non si farà reprimere. Mai.
Il Potere ne era davvero consapevole. La cupola planetaria di allora sapeva con matematica certezza che non sarebbero mai stati in grado di ricostruire una società repressiva e repressa se non fossero prima andati all’attacco –in maniera intelligente- della sessualità come modello di comportamento. Perché da lì, sarebbe derivato poi il facile attacco trasversale ai diritti civili, da lì a quelli del bene comune, e infine, dulcis in fundo, avrebbero potuto ricominciare a fare le guerre e far passare le leggi necessarie per garantirsi il controllo economico e finanziario delle risorse sul pianeta. E’ davvero molto interessante andarsi a leggere il tragico sconcerto dei funzionari dei servizi segreti del Ministero della Difesa Usa nel 1966 (resi pubblici nel 2006) quando interrogavano giovani cittadini e alla domanda “Lei vuole servire la patria e si sacrificherebbe per la nazione?” la risposta era: “No grazie. Io ho voglia di scopare con la mia ragazza”, ecc.  Ancora più vicino, è davvero interessante andare a leggersi le iniziali formulazioni nella nascita del primo think tank tecnocratico iper-liberista al mondo, datato 1975 –dopo il vergognoso crollo di Richard Nixon- voluto da Milton Friedman personalmente (Rank Organization a Santa Monica, California) che era interamente destinato allo studio, analisi e applicazione della sessualità in occidente.
Per mancanza di spazio (oggi vi risparmio la mia consueta prolissità) bisogna fare un salto da quel momento (1975) a oggi, e così veniamo al titolo del post odierno.
Posso soltanto aggiungere che ci sono riusciti in pieno.
Tant’è vero che in 20 anni hanno costruito una società “apparentemente” libera dal punto di vista sessuale, “apparentemente” aperta e libertaria, mentre “in sostanza” si tratta della più repressa e repressiva società sessuale mai pensata. 
Fino al settembre del 2011 quando accade una inversione di tendenza: il Sudamerica e la nascita di “occupy wall street” (ormai passata alla clandestinità in seguito all’attacco frontale della destra oltranzista militare).
Quattro nazioni sudamericane (Brasile, Venezuela, Argentina, Uruguay) “ufficialmente” dichiararono “come assoluta priorità la lotta, lo smascheramento e la battaglia contro lo schiavismo, contro ogni forma di schiavitù, e contro ogni assoggettamento dipendente in campo economico, sessuale, psicologico”.  A dicembre del 2011, la Kirchner dichiara “di essere orgogliosa di poter dire che siamo la prima e unica nazione al mondo che non investe neanche un dollaro in Cina, è una nazione che pratica lo schiavismo che noi ripudiamo come interpretazione dell’esistenza” (in compenso vendono ai cinesi il 90% della loro produzione di soia perché i cinesi ne hanno bisogno, ma ciò che conta è non andare lì) mentre in Usa si sviluppa un evoluto e avanzato modello di relazionalità sessuale che diventa il primo vero collante del movimento, splendidamente raccontato dal media britannico The Independent che in un indimenticabile reportage (se siete interessati, a richiesta, vi darò il link) sette mesi fa, spiegava come “per essere assunti nei ruoli dirigenti di qualunque colosso finanziario o di qualunque società di investimento nel campo della finanza speculativa, a livelli alti manageriali, bisogna essere sottoposti a specifici test psico-diagnostici relativi alla sessualità. Per diventare dirigenti è necessario avere una personalità sadica, essere coinvolti in pratiche sado/maso e avere uno spiccato e individuale gusto caratteriale verso la pratica dello schiavismo, in pratica essere degli psicopatici”. E’ stato un reportage molto interessante, non a caso censurato in Italia, Spagna, Francia e Germania. Ma non in Usa dove invece gran parte dei dibattiti, dei confronti, e dello scambio dialogico tra persone di “occoupy wall street” non verte –come falsamente si fa credere in Italia- sull’economia, lo spread, le leggi, come avviene da noi, bensì sulla modificazione esistenziale del proprio comportamento, sull’evoluzione della propria emotività sociale, sulla propria sessualità vissuta in maniera libera (e oggi “libertà sessuale” non vuol dire bruciare i reggipetti come nel 1965, bensì “armonia ed equilibrio nel godimento comune tra due o più adulti, purchè sempre consenzienti, al fine di raggiungere e praticare l’accesso a un godimento affettivo ed emotivo rinunciando al falso e apparente edonismo pubblicitario che impone modelli legati, voluti e perpetrati da una società consumistica che ruota intorno al basico totem dello schiavismo perpetuo”.
Lo Schiavismo, per l’appunto: il grande obiettivo della attuale Guerra Invisibile in corso.
Il libro “50 sfumature di grigio” che ha già venduto 30 milioni di copie in occidente è il sogno di Milton Friedman: è il suo Mein Kampf.
Ne parlo perché è bestseller anche in Italia. E lo trovo preoccupante
Per i seguenti motivi: il libro viene presentato come “romanzo erotico”. Il prodotto viene presentato come il frutto liberatorio di una “normale” casalinga inglese, la signora E.L. James, sposata, tranquilla (la quale, what a surprise!, non fa mistero di aver votato e voler votare per David Cameron) e nel romanzo si racconta la storia di una certa Anastasia (il nome per antonomasia nell’immaginario collettivo anglo-sassone delle principesse) che è una poveretta repressa e semi vergine, la quale, per un caso del destino fa la giornalista (??) e incontra “l’eroe erotico per eccellenza” un certo Christian, di cognome Grey (in inglese “gray” vuol dire grigio ed è il colore d’ordinanza dei massoni conservatori britannici; quando In Inghilterra dite “quello è grigio” a differenza che in Italia vuol dire “quello è uno dell’oligarchia che conta”) il quale si presenta come personalità dominante, forte, che –toh! guarda caso-  di professione fa lo speculatore finanziario, ma è un individuo nobile d’animo, molto intelligente, comprensivo, compassionevole dal punto di vista emotivo, che ha una passione erotica molto particolare: la pratica della riduzione in schiavitù della donna, nel libro presentata come l’anticamera della libertà sessuale femminile.
Il libro, osannato dalla cupola mediatica internazionale, identifica –come si legge nel risvolto della copertina- “l’eterno desiderio femminile” intendendo dire l’eccitazione che la donna prova quando si trova davanti a un finanziere; non solo, a questo viene aggiunta la dizione “e lui la trascina nel vortice delle fantasie erotiche non espresse che ogni donna vorrebbe tradurre in realtà” ovverossia, essere schiavizzata. In Italia, la Mondadori l’ha lanciato facendo girare per i giornali l’immagine di Nicole Minetti che lo leggeva sotto l’ombrellone, perché questo è il modello di riferimento socio-psicologico che si è inteso voler comunicare. Per fortuna, al di là del successo economico, questo messaggio piattamente subliminare non è passato né in Sudamerica né tra gli intellettuali più accorti e rigorosi in Usa, dove le femministe intelligenti e libere esistono ancora, a differenza di questa nazione di narcolettici perenni. Donne comprese.
Il libro fa da pendant al film su Batman, altra produzione di Milton Friedman (quell’uomo ha un gran da fare nell’aldilà, dall’Inferno dove si trova seguita a tirarne fuori di tutti i colori; è proprio il caso di dire che “ne sa una più del diavolo” questo è poco ma sicuro) dtao che in questo filmetto intendono spiegarci, anche qui in maniera subliminare, come sarebbe bello il mondo quando saranno stati eliminati fisicamente a suon di mitragliate, bombe e stragi, gli oppositori al mondo voluto dalla finanza oligarchica.
Sono due prodotti affini.
Rappresentano la punta di diamante nella società di massa del tentativo della finanza oligarchica planetaria di irretire per sempre le coscienze pensanti del pianeta (quantomeno in occidente) spingendo gli individui (a loro insaputa) a incorporare due elementi base: a) l’odio contro l’opposizione politica alla finanza e l’identificazione di chiunque si opponga al regime come debole, vigliacco e destinato a morte certa; b) l’istituzionalizzazione di un nuovo modello di erotismo femminile basato sul principio della schiavitù totale della donna sottomessa, a condizione che questa sottomissione avvenga sotto il controllo e la dominanza di un rappresentante della finanza che si chiama –toh guarda caso- Cristiano, così si salva capra e cavoli: Mitt Romney e lo Ior, qui presentati come film e come romanzo titillante per poverette in cerca di ditalini spiccioli, perché convinte dell’impossibilità di poter trovare orgasmi nella vita reale.
Il libro, infatti, è molto esplicito e preciso in questo senso. Il modello erotico maschile vincente è quello del maschio legato alla finanza, che detesta la cultura e ogni mediazione intellettuale, e che soprattutto pratica il controllo sul destino degli esseri umani, perché come l’autrice ci informa “noi donne siamo erotizzate all’idea di sottometterci a chi è in grado di controllare tale potere”. Una variante di Joseph Goebbels. Manca soltanto il cappotto lungo di pelle nera e la svastica al braccio
Just disgusting.
E a scanso di equivoci, per chi non conosce la mia attività e la mia biografia, ci tengo a specificare che sono sempre stato, sono e sempre sarò, un libertario in campo sessuale.
Considero questo libro pericoloso non perché è osceno “in senso erotico”, ma proprio perché non lo è. E’ la variante britannica prodotta dalla perversione della city finanziaria del bunga bunga, perché inserisce l’Eros, il desiderio, la fantasia erotica, all’interno di un universo chiuso dove i codici di accesso sono il potere, il danaro, il controllo del destino dell’umanità: il sogno dichiarato dei generali di Milton Friedman nella guerra in corso.
Non è certo un caso che hanno lasciato completamente solo (attaccandolo pure) il sindaco di Napoli, Luigi De Magistris, che si è reso soggetto attivo nella lotta contro lo sfruttamento sessuale della donna, contro la tratta delle schiave e contro la diffusione della nuova passione di italiani, britannici e spagnoli: lo schiavismo. Ha presentato dati allarmanti e ha proposto di cominciare a istituire delle zone rosse per consentire allo stato, ai comuni, di garantire –almeno questo-  che alle nuove schiave del terzo millennio venga assicurata una qualche forma di protezione legale, sanitaria, esistenziale.
Si è preso atto che lo schiavismo, ormai, come fantasia, gusto e –dato in assoluto più agghiacciante, NORMA consolidata- si è trasferito nell’immaginario collettivo della nazione che non è n grado neppure di avviare un dibattito sull’argomento.
E non sarà in grado di farlo neppure domani, se le donne non comprendono che questo romanzo “apparentemente” erotico è il loro Mein Kampf scritto da Milton Friedman, e i maschi non comprenderanno che, dietro la scusa di ottimi effetti speciali, questo Batman nasconde l’esercizio dell’odio verso qualsivoglia forma di libertà oppositiva alla finanza speculativa.
Una società veramente libera non coltiva mai fantasie erotiche sui propri persecutori e sui propri strozzini e sui propri affossatori, lo fa evocando figure e immagini liberatorie. Questa è la strada giusta per inoltrarsi verso un inconsapevole masochismo sociale che produrrà l’aumento (e l’accettazione) della disoccupazione femminile e il ruolo sempre più subalterno e sottomesso della femmina alla quale viene negato il diritto di essere soggetto attivo indipendente e autonomo. Non a caso il libro erotico culto per eccellenza degli anni’60 (“Histoire d’O” scritto da una donna, Pauline Reage) non comportava nessuna affiliazione con il censo, con lo status e tantomeno il danaro. Neppure era mai menzionato.
La strada della schiavitù è quella verso la quale vi vogliono spingere con libri come questo, per alimentare in voi “l’eccitazione per l’interesse” e quindi identificare il danaro della finanza come motore pulsante della libido. E’ un Falso.
La strada della liberazione sessuale –e quindi anche economica- è quella opposta: fondata, invece, su “l’interesse per l’eccitazione”, ovvero il suo opposto, dove ciò che veramente conta e deve contare è che il maschio sia capace di sedurre, sia un autentico conoscitore del mondo interiore femminile e che sia talmente libero ma talmente libero ed evoluto da essere in grado di poter produrre delle solide erezioni senza dover esercitare nel mondo nè il controllo né il dominio sui destini di altre persone, di altre nazioni, di altri popoli per sentirsi potenti. Ciò che conta è che è in grado di essere padrone del suo personale destino, e soltanto di quello.
Chi fantastica sulla schiavitù è un nemico di se stesso, prima di tutto, ed è un nemico della libertà del popolo.
L’uomo e la donna sessualmente liberi fantasticheranno sempre e soltanto su modelli erotici liberatori e nel caso abbiano una pulsione sottomissoria si immagineranno alle prese –a seconda dei loro gusti- con uno squattrinato Henry Miller, con un poverissimo Henry Matisse, con un folle come Federico Fellini.
I ditalini con la finanza d’assalto, questo proprio no: è una fantasia da kapò di Auschwitz.
Batman che stende l’opposizione alla finanza oligarchica, anche.
State accorti.
Non fatevi fregare il cervello.
Ma soprattutto, finchè sarà possibile, non fatevi annebbiare la vostra sana libido.
Come si diceva nel 1972 “Il mondo è sporco. Volete un mondo più pulito? Ebbene, allora rimboccatevi le maniche e scopate. Così lo si ripulisce”.
Questo libro e questo film, invece,vi spingono verso il “repulisti”.
Era la fantasia principale di Adolf Hitler.
Sappiamo tutti come è andata a finire.

44 commenti:

  1. Che Nolan è un fascista si era capito
    Cristian Bale è stato scelto per il ruolo di batman perchè ha picchiato la sua ex moglie.
    lo scrittore del film David Goyer, è l'autore del prossimo FPS campione di incassi worldwide (un videogioco di guerra ) COD black ops 2
    dove il cattivo è a capo del 99%.


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  2. Libro "osannato dalla cupola mediatica internazionale". Infatti: la marchetta radiofonica odierna di Radio24 ne è ulteriore conferma.
    Questo romanzo, il primo di una trilogia, rischia di assomigliare ad una sorta di Harry Potter per adulti, con sicuramente inevitabile riduzione in video.
    Mi sembra giusto cercare di farmene un'idea più precisa, ma sadicamente: leggendolo senza comprarlo, proprio come fottere senza far godere.

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  3. Un altro tassello da aggiungere al capitolo: Come non farsi fregare dall'oligarchia al potere. La lotta è impari, ma alla fine l'uso del potere per il potere, senza anima, porterà alla dissoluzione ed alla distruzione di questa società malata, oligarchi compresi. A meno che la coscienza individuale non riesca ad essere più creativa.

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  4. Uno dei (tanti) motivi che mi hanno fatto correre a gambe levate dalla Calabria e’la mancanza di liberta’ sessuale. Ho vissuto in Spagna per anni, credo che siano molto ma molto piu’ liberi di noi, almeno al Nord, dove si sono scrollati di dosso l’eredita’ della chiesa cattolica; infatti sono stati il primo paese a legalizzare le unioni omosessuali. Adesso sono in Inghilterra; dietro questa vetrina di ‘politeness’, sono dei trogloditi. Una delle cose piu’ deprimenti dell’era berlusconi e’ stata l’immagine della donna a quell’epoca. D’altra parte l’Italia e’ il terreno di coltura ideale per queste sottoculture. Vergogna!!!Di fatto mi meraviglia trovare un articolo ‘as such’ in Italia. Sara’ capito? Sono curiosa di leggerne i commenti.
    Sono d’accordo con lei, la repressione degli impulsi sessuali apre la strada al controllo e alla manipolazione di tutti le altre pulsioni vitali. Questo perche’ quella sessuale e’ la nostra energia primaria, la ragione per cui siamo vivi. Reprimere o deviare questa energia porta alla morte.
    E adesso forse me ne andro’ per la tangente, mi sembra pero’ appropriata una digressione: io credo che in qualche maniera creiamo la realta’, ossia il nostro pensiero (non mi piace molto questa parola, la trovo fuorviante in questo contesto), o meglio, la nostra percezione (psichica), il nostro modello di realta’, e’ quello che poi si materializza. Si tratta di un vero e proprio controllo della mente sulla materia (che non esiste, la scienza quantica lo sta dimostrando, parlo degli esperimenti del CERN, nel Large Hadron Collider). Cioe’, e’ possibile ‘manifestare’ (o proiettare) quello che, collettivamente (e quindi ciascuno di noi, a livello individuale, possiamo chiamarlo inconscio collettivo – un concetto di Jung) interpretiamo come realta’. Cio’ detto, se lasciamo che i modelli imposti, attraverso la cultura dominante, i messaggi subliminali (e qui si potrebbe anche parlare di simboli, vedi le cerimonie delle Olimpiadi, ma non solo) e la manipolazione della nostra libido condizionino il nostro modello di realta’, stiamo facendo il gioco di chi vuole dominarci. La vera rivoluzione sta nel liberarsi da questi condizionamenti e creare la realta’ che vogliamo. E’ una grandissima responsabilita’.

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  5. e con questo post il blog ha perso ogni credibilità degenerando nel complottismo fantascientifico privo di ogni senso logico...Milton Friedman eroe del male come neanche il cattivo di Austin Power...seriamente io penso che lei sia ossessionato e completamente distaccato dalla realtà. Quanto al libro ombrellone 2012 non l'ho letto e non ho intenzione di farlo così come la maggioranza delle donne e degli uomini: che si tratti di una cagata pazzesca mi sembra palese e dovrebbe entrare nelle menti delle persone e renderle schiave e succubi di chissà quale potere occulto tramite la manipolazione mentale? Ma si rende conto? Cose del genere erano possibili 50 60 anni fa quando le fonti di informazione erano ridotte e un libro nella penuria di informazione aveva ben altro peso...ora qualunque idiota può accedere a milioni di libri a basso costo o addirittura costo zero in rete, infinite fonti in rete, giornali e tv e radio, e un libro solo per di + a quanto dicono mal scritto avrebbe questo potere? E sopratutto il presunto potere occulto(friedman è morto nel 2006...)o chi lo ha sostituito con oscuri riti iniziatici se così potente sarebbe stato così pirla da scegliere un mezzo così cretino? Il ragionamento manca veramente di ogni logica(non senso comune che spesso è illogico!). leggere il suo post mi crea le stesse sensazioni che mi creava da bambina guardare gli anima giapponesi: misteriosi cattivi che vogliono conquistare il mondo e distruggerlo(ma non si capisce mai bene perchè in quanto non ha senso danneggiare o distruggere qualcosa che, secondo lei, già si controlla, per controllarla meglio) e eroi buoni che cercano di fermarli. inoltre onestamente la sua ossessione per la fantomatica battaglia tra keynesiani e anti keynesiani è a dir poco assurda per chi ha studiato il pensiero di keynes e dei suoi sostenitori e oppositori...ed è assurda semplicemente perchè certe affermazioni presuppongono che lei chiami keynesiane le sue teorie ideologizzate protosocialiste...Keynes era invece decisamente antimarxista e antisocialista e la sua teoria non ha mai avuto niente a che fare con queste ideologie. Ha fatto comodo chiamare keynesiane teorie palesemente socialiste per prendere in giro e manipolare meglio gli elettori. Questo forse è il vero complotto! invito chiunque legga questo commento a fare ricerche su keynes e sul suo pensiero nonché su friedman e a verificare di persona anche consultando diverse fonti. A questo punto comincio a pensare che questo blog possa essere uno strumento manipolatorio volto a indirizzare l'opinione pubblica(approfittando chiaramente dell'ignoranza diffusa) per fini certamente diversi dall'informazione...ma questo è un parere personale...tra vedere e non vedere su keynes e friedman aprofondite tutti che male non fa...

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    1. SOno d'accordissimo con te sulla manipolazione di Keynes e sull'estremizzazione del conflitto keynes/friedman, che è infatti l'argomento tra quelli trattati su questo blog che mi fa storcere il naso più di ogni altro. Mi accodo al consiglio di approfondire l'argomento per chi è interesato.
      A me, ad esempio, sta sulle @@ la finanza oligarchica tanto quanto all'autore, ma preferirei un approccio filo-austriaco (buffo come non sia mai menzionato come alternativa chessò, un Von Hayek) a uno keynesiano.

      Questo però non toglie che, al netto delle esagerazioni dell'autore (opinabili) la maggior parte dei post metta molta carne al fuoco e spinga a riflessioni più profonde di quanto non facciano la maggior parte dei blog in rete; a differenza di molti suoi "colleghi" Sergio ha il coraggio di spiattellare i suoi punti di vista senza tanti giri di parole; credo nella sua onestà intellettuale.

      Tornando al post di oggi, non sarei così sicuro, come dici tu, che "Cose del genere erano possibili 50 60 anni fa"; sono possibilissime anche oggi, negarlo in toto non ti fa onore.

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    2. per spiegarti come la penso ti faccio un esempio terra terra: Il codice da Vinci. A suo tempo fece ben + clamore...di più dal momento che chi lo scrisse pare fosse anche un insegnante di storia passarono per vere anche riconosciute invenzioni trasformate in romanzo. Lo leggevano veramente tutti e con un messaggio del genere la chiesa cattolica avrebbe dovuto crollare e perdere il sostegno dei suoi fedeli. E' stato così? La chiesa cattolica è ancora + potente e influente di prima. Quando faccio il paragone con50/60 anni fa(ma anche 40) lo faccio perchè a quei tempi in mancanza di tv e con la radio privilegio di pochi senza internet e giornali e libri costosissimi in rapporto ai redditi un libro poteva lasciare segni molto + profondi sulla mente delle persone, non per altri motivi ma perchè aveva(passami l'espressione pedestre) meno concorrenza. Mia madre ancora sa a memoria l'Iliade per esempio...Io no perchè? perchè sono + scema? non credo...semplicemente la quantità di informazioni che ha ricevuto il mio cervello è di tanto superiore alla sua che sarebbe impensabile che tutte fossero ricordate perfettamente. lei aveva i libri di scuola e qualche libro di intrattenimento..forse il cinema ogni tanto. Non aveva la marea di informazioni da elaborare che abbiamo oggi: film anche visti in tv, musica, libri, giornali, riviste, fiction,viaggi funzionamenti di apparati elettronici e magari anche internet. Necessariamente in un contesto del genere l'effetto di ogni nuova informazione è attenuato.

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    3. 50-60 anni fa le fonti di informazione erano ridotte; Ora ad essere ridotte solo le fonti di Formazione, come si deduce da quello che scrivi. Tutta la tua critica gira intorno al punto per cui Sergio maschererebbe istanze Marxiste sotto spoglie Keynesiane. è un accusa non supportata da alcun argomento valido, e ciò mi fa sospettare dela sua malafede.
      Quanto al complottismo, la storia contemporanea non è -aimè- un opinione.

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    4. le fonti che suggerisco per verificare chi dice il vero e chi il falso chi ha formazione e chi no e anche chi è in buona o mala fede sono nell'ordine: un qualunque testo universitario di politica economica(ma credo basti anche un compendio ad uso universitario tanto è lapalissiana la distorsione del pensiero di keynes che si fa su questo blog...e in fatti non sono l'unica ad accorgermene) o qualunque altra fonte in rete diversa da questo blog da wikipedia a tesi di laurea c'è l'imbarazzo della scelta. Il fatto è, che, a proposito di formazione, per rendersi conto di certe cose occorre averla o almeno avere il senso critico che permette di verificare le informazioni invece che bersele come acqua fresca perché suggestive o perchè vicine magari ad idee che piacciono...quanto al non citare una fonte specifica non lo faccio perchè, ameno che qualche veggente non abbia letto nel pensiero di keynes l'opposto di quanto ha scritto e detto in vita, il suo insegnamento reale è conosciuto nella sua sostanza universalmente...c'è poco da girarci intorno. Noto anche il fatto che si chiede conto delle fonti a chi fa un appunto ma mai a chi scrive i post...il maestro è sempre nel giusto...ci si crede per fede!

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    5. non ho chiesto le fonti. mi basta che si riportino i passaggi del blog in cui vi è questa benedetta distorsione.

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    6. Rispondo a chi ha scritto " con questo post il blog ha perso ogni credibilità degenerando nel complottismo fantascientifico privo di ogni senso logico"
      UNO CHE ESORDISCE CON UNA FRASE DEL GENERE DEL TUTTO AUTOREFERENZIALE è UN ABILE MANIPOLATORE ESPERTO IN TECNICHE DI PERSUASIONE A CUI RIMEMBRARE CHE LA SUA NON è CHE UNA OPINIONE come quelle degli altri. Come tale non solo è opinabile ma proprio perchè si erige imperativamente a qualcosa di assodato puzza di DISINFORMAZIONE. Dire che puzza di pd è un eufemismo..e come se puzza!!!
      PS:
      Basta vedere l'esplosione di lettori e i voti entusiasti per capire se il blog ha perso credibilità o se anzi è in logaritmica ascesa! ;)
      Marco Giannini

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  6. Salve Sergio,
    sarei interessato alla visione del reportage del The Independent riguardo al modello di relazionalità sessuale negli Stati Uniti, citato nel suo articolo.
    E' possibile avere qualche informazione in più?
    Grazie
    Giovanni

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  7. Questo commento è stato eliminato dall'autore.

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  8. riflessione per :Anonimo05 settembre 2012 14:41
    riguardo della sua digressione tempo fà mi ero fermato a pensare al senso della distruzione dei libri e dei film occidentali da parte dei talebani credo , ma potrei ricordare male , che loro sostenessero la diffusione del male per " contattto " ( contatto inteso come conoscenza di possibilità )

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  9. Il suo blog è interessante ci si può vedere il frutto di un libero pensiero e proprio per questo sono sicuro che fare un aio di domande possa essere utile.

    In ogni post è chiaro che la lettura della società è fatta alla luce di una teoria dell'opposizione keynesiani/friedmaniani. Una sorta di guerra tra morti che, sicuramente hanno avuto e hanno tuttora il loro bel peso nella società, ma oramai sono morti. Lei pensa che sia riduttivo ma efficace descrivere la società attraverso questa lotta bipolare o a suo parere non ci sono stati davvero grandi sconvolgimenti teorici e gli economisti odierni sono tutti seguaci dell'uno o dell'altro? (NdC: la domanda non è retorica, non ne so quanto lei, quindi sono interessato alla sua opinione)

    Credo che se ne sia accorto, ma i suoi post sono un tantino sensazionalisti (frasi del tipo "la più repressa e repressiva società sessuale mai pensata" sono un po' ovunque). E' vero che c'è bisogno di svegliare la gente e di farci capire che il nostro tempo è adesso, ma rischia anche di essere visto come un tentativo di alterare la verità, rovinando i propositi di libera informazione, no?

    La seconda è una critica che faccio anche a Beppe Grillo che ha peraltro lo stesso merito di questo blog: parlare di cose di cui non possiamo sentire altrove.

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    1. Le rispondo: 1). E' chiaro che Keynes/Friedman si tratta di una semplificazione, come avviene sempre nelle guerre. Nel 1940 il più importante partner del Terzo Reich erano gli Usa che a settembre di quell'anno firmarono un gigantesco accordo commerciale tra la Ford e la Krupp (accolto da Hitler e Roosevelt)per la costruzione di circa 500.000 semiassi per la prima linea di panzer necessari per invadere l'Urss, eppure nonostante questo dettaglio (e ce ne sono almeno altri dieci così succosi)in quel momento era necessario situazionarsi "o con Hitler o contro di Hitler" perchè c'era la guerra. Ma era facile (allora) scegliere. Oggi la gente neppure si è accorta che stiamo in guerra (da cui il termine Invisibile) e quindi per spiegarlo uso questa architettura retorica: Krugman, Stiglitz, Rohmer, economisti (figli di Keynes) non parlano mai di Keynes, va da sè, perchè hanno elaborato nuove teorie economiche per la società post-moderna del terzo millennio, ma anche loro sono costretti spesso a semplificare per svegliare la gente, che capirà a guerra conclusa, e persa, se non si svegliano in tempo. Poichè l'Italia vive nel medioevo dell'informazione, ritengo che sia necessario comprendere prima "quale sia il fronte", quindi, è necessario e d'obbligo semplificare. Nella mia mente la semplificazione comporta un vantaggio importante: consente di abbattere i distinguo, i frazionamenti, il settarismo, l'egocentrismo, come avvenne nel 1943 quando cattolici, socialisti, liberali e comunisti fecero fronte contro il nazifascismo, nonostante le loro storiche diversità e differenze. Nel dopoguerra, allora ci si confronta. 2). Questa (e capisco la sua perplessità e trovo davvero comprensibile la sua definizione di "sensazionalistico")è davvero la più repressa e repressiva società in ambito sessuale mai esistita. Negli anni'50 era molto repressa a livello formale, legale e apparente, ma sostanzialmente viva e pulsante. Idem nei secoli precedenti. Il danno (ma era un piano, per l'appunto, strategico) provocato dal berlusconismo è consistito nell'aver capovolto gli schemi alterando il sistema bipolare di funzionamento dei neuroni sociali del sistema ecologico bio-socio-psichico, per cui alla "politica del mercato" si è sostituita "il mercato della politica" e per quanto riguarda la sessualità si è costruita una libertà totale in àmbito legale, formale,apparente, agendo però nella e sulla sostanza che è stata repressa e avvilita. La sessualità -quando è libera- ha come ultimo fine se stessa, ovverossia il raggiungimento del piacere considerato una "meta lecita ed eticamente accettabile anche nel sociale"; nella società repressa e repressiva, invece, la sessualità viene sostituita da altri valori che pongono e trasformano la sessualità in Altro, diventa infatti "un mezzo" e non più un fine, perchè il sesso viene mercatizzato, monetizzato: diventa un medium.

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    2. ....(segue)E' l'introduzione dell'alta tecnologia dentro la spina dorsale della sessualità, perchè tutto deve diventare un "medium" per abolire "i fini", ovvero la pulsione del piacere, l'etica, la morale sociale, la condivisione tra umani. In tal modo le tette nuove di zecca su ordinazione, il lifting, ecc., diventano Norma della Sessualità. Il fine dichiarato della nuova società è che la "apparente sessualità" non risponde più al canone della libido, cioè "raggiungere l'orgasmo liberatorio" bensì "acquisire un riconoscimento di apparenza e di status anche a letto". Concludo aggiungendoci che non è un caso che nel 1980 tra i primi cinque valori dell'etnia italiana al primo posto c'era la felicità sessuale, oggi è al quinto. Al primo posto c'è il danaro. Come ha lucidamente spiegato un ottimo psichiatra italiano in un suo bel libro passato sotto silenzio totale ("Il danaro in testa" Vittorino Andreoli, Rizzoli 2011) quando convinci un popolo che il valore pulsante della propria esistenza è il denaro li hai in pugno, perchè hai abbattuto i codici iconici dell'erotismo e li porti dove vuoi e farai fare loro quello che vuoi. Il primo articolo della nuova costituzione bolscevica voluta nel 1919 da Lenin in Russia è dedicato alla sessualità e definisce la Repubblica dei Soviet "come una comunità di persone sessualmente libere" e la libertà sessuale è affermata come Valore primo e indiscusso. Nel 1934, Stalin abolì quell'articolo: sostituì il termine "partito" alla sessualità. Sei mesi dopo diede inizio alle grandi epurazioni, deportazioni, esecuzioni di massa. Un vecchio adagio che viene dalla cultura popolare giudaico/cristiana diceva "sotto le coperte non c'è mai miseria": questa è la libertà sessuale. Oggi, questa frase, purtroppo, ha perso il suo Senso. Altrimenti gli italiani non sarebbero primi al mondo come fruitori di turismo sessuale al fine di vivere l'esperienza dello schiavismo, ma correrebbero il rischio di mettersi in gioco per andare a sedurre la vicina del piano di sopra, magari passando poi anche dei guai coniugali molto seri, ma ci si sente almeno vivi: si ha identità. Nel senso di Umani con le proprie contraddizioni. Chi pratica lo schiavismo è disumano. La mia non è un'affermazione etica, è una affermazione sessuale. Wilhelm Reich lo ha spiegato davvero molto ma molto bene.

      Spero di aver risposto alle sue domande.

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    3. Direi che è stato molto chiaro e non le nascondo di condividere gran parte dei suoi timori in fatto di repressione sessuale. Mi permetto di aggiungere una mia impressione: questa repressione non giova per niente a chi reprime.

      Lei scrive "quando convinci un popolo che il valore pulsante della propria esistenza è il denaro li hai in pugno" (ed è chiaro che l'idea perversa è questa: il sesso è subordinato al denaro perché col denaro puoi comprare il sesso). Ma come usano il fatto che hanno in pugno la maggior parte di noi? Per avere soldi con cui pagarsi le prostitute (?!), lo champagne e i viaggi ai tropici. E a questo punto sono perplesso: mi pare un po' come in 1984, un Partito che sottomette i suoi stessi capi avendo come unico fine la cieca riproduzione di se stesso, senza vincitori, solo vinti. Vale la pena di vivere così?

      Sono scaduto un po' nell'esistenzialismo e me ne scuso (mi capita spesso). Ad ogni modo grazie per la sua risposta. Continuerò a leggerla.

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  10. Ma e' ancora in giro "Ascolta piccolo uomo"?
    di Wilhelm Reich
    Raccomandato
    E se poi siete di destra e tutto il resto e' m
    il Celine post guerra. Raccomandato anche quello.
    Quando ti hanno isolato. Peggio. Quando ti hanno isolato
    parenti e amici, societa' e colleghi il dolore non e'
    destro o sinistro. E' dolore.

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  11. Isolamento. Parola di cui non si capisce il significato finche' non la si subisce.
    Il potere opera sempre su due livelli.
    Struttura e sovrastruttura.
    Nella struttura perseguita il monopolio dei bisogni primari. E quindi controllo del mercato del lavoro, delle licenze, del mercato stesso.
    Nella sovrastruttura alimenta continuamente il desiderio dei bisogni.
    Li indirizza. Fa si che solo rivolgendosi a lui vengano appagati, non solo crea il mondo dove senza di loro non vi e' piu' vita ma lo definisce come il migliore dei mondi possibili di cui lui e' l'erogatore.
    E' attentissimo nell'incorporare nuovi bisogni alla sua lista monopolistica. Il sesso lui lo abbiglia, lo veste, lo profuma, lo racconta. Quel piccolo o grande rapporto tra due persone lo regola.
    Lo confeziona dentro quei desideri naturali, che a lui non bastano,
    per darle la giusta storia che proporrà bisogni che ancora una volta
    torneranno da lui per essere esauditi. Deve continuamente proporre
    una cultura che dica alla gente: "Voglio essere come lui"
    Ricordo una storiella su Mao. La nipotina lo va a trovare e Mao le chiede- Come va? Vai bene a scuola? Cosa studiate? E lei risponde: Inglese, Informatica, Economia.
    E i tuoi compagni? Sono tutti bravi?
    Tutti meno uno. Lui si allontana, va al fiume e legge i Classici.
    Al che Mao pensando le dice sorridendo.-Forse da lui ci si puo' aspettare qualcosa.
    Il potere va in crisi quando non si vuole piu' assomigliare a lui.
    Quando non discuti piu' le cose che lui ti da' da discutere.
    Quando il modello sociale, le regole sociali, le mode e gli atteggiamenti che ti propone diventano un vuoto nulla e cominci a reinventarle tu.
    Quando non ti lasci imbrigliare da due falsi problemi e perdi la vita a discuterli. Quando per te Marx, Nietzsche, Keynes, Chicago
    o Austrians boys sono solo conoscenza, scalini che ti vengono dati
    per capire la "tua" realta' e non soluzioni pre-confezionate.
    Se poi la "tua" realta' non diventera' mai la comune realta' e finirai isolato dagli stessi che oggi chiami i tuoi e il successo che speravi ti regalera' solo l'isolamento, consolati con quel
    "Almeno ci ho provato" In questo gioco la sicurezza che da' il consenso al potere non funziona.

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  12. Stiamo attenti a non uscire dal seminato. Lasciamo ad altre sedi (altri post) le discussioni intellettuali – Keynes o Friedman o chicchessia. Io di questi signori, devo riconoscere, ne so pochino. Pero’ scopo!!! E non voglio dire che non abbia la sua importanza, discutere di teorie filosofico-economico-politiche (non mi permetto), piuttosto che qui si sta parlando di un tema un po’ piu’ terra terra e per questo, secondo me, piu’ pertinente al nostro vissuto quotidiano. In questa luce, mi sembra che l’intervento della signora che liquida le idee di altri come poco credibili, e ci invita ad informarci meglio (cosa che faro’), mi sembra (chiedo scusa) esattamente il risultato della deviazione di cui stiamo parlando, e cioe’ “Io so piu’ di te, e quindi non mi metto in discussione, sei tu che hai dei problemi”, che e’ una strategia tipica del modello che ci vogliono imporre, gli uni contro gli altri. Io sospetto che in fondo e’ paura. A proposito poi, di teorie della cospirazione, giusto un mese dopo il 9/11, qualcuno mi parlo’ dell’ipotesi che ci fossero dietro gli Usa. Li’ per li’ mi sembro’ incredibile, senza pero’ giudicare (sara’ perche’ scopo???) chi me ne parlava como “ossessionato e completamente distaccato dalla realta’”. 11 anni dopo mi rendo conto che forse aveva ragione.
    Una curiosita’: in Spagna, per riferirsi a qualcuno che si comporta in maniera nevrotica, l’espressione che usano e’ ‘malfollado/a’ dove ‘follar’ significa scopare!

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  13. Friedman-Keynes, comunisti-fascisti, schiavi-padroni, uomini-donne, figli-genitori, libertà sessuale-schiavitù sessuale... questa lettura della realtà in chiave di pulsione sessuale è interessante e stuzzicante, ma è comunque una visione parziale, non è che può spiegare ogni cosa. La realtà è conflitto, la vita è conflitto, il conflitto è motore di ogni cosa. Tante belle parole, tanti begli ideali. Comprendo la passione, ma non vedo una società migliore in fondo al tunnel di un mondo senza conflitti, non vedo una realtà auspicabile, al contrario vedo la fine di tutto. Tutto è ciclico, il passato ritorna. Per un pò gli schiavi hanno goduto di una relativa libertà, ora i padroni vogliono riprendersi il terreno perduto. E' la normale regola del gioco della vita. Questo non significa che non sia giusto lottare per i propri diritti (tra i quali vedo che inserisce - con molta insistenza - l'aborto), significa solo che qualche volta le guerre si possono anche perdere. E non che parliamo di qualcosa di nuovo, in fondo ciò che viene chiamatoi qui "Guerra Invisibile" in modo un pò pomposo non è altro che la vecchia e antica guerra tra Ricchi e i Poveri.

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  14. Guardi,potrà anche avere ragione lei su questo tentativo di cospirazione mondiale che arriva addirittura nei libri e nel cinema, sta di fatto che un'opera creativa (usare il termine arte mi pare un pò troppo in questo caso) va giudicata per quello che è, cioè un falso, bene o malriuscito. In questo caso direi che siamo davanti ad un libro banale e scadente, ed un film mediocre e pretenzioso. Non leggerò mai un libro del genere perché amo troppo la letteratura (non leggerò mai un libro di Fabio Volo per farle capire). Però ho visto il film, e mi ha profondamente deluso. Il messaggio politico che lei ha filtrato mi pare un tantino tendenzioso. Io direi piuttosto che è un film che spara troppo in alto, il possibile caos, il male assoluto, bla bla bla, senza cogliere nulla. Tanti effetti speciali. Poche idee. Insomma, per concludere, direi che per quanto mi riguarda tendere ad allargare troppo il campo porta spesso fuori strada.

    P.S.
    Seguo da poco il suo blog, dal post pubblicato sul blog di Grillo (veramente molto illuminante quello). Se le posso dare un consiglio, molto umilmente, faccia uno sforzo di sintesi ogni tanto. La prolissità non è una buona arma per un giornalista.

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    1. Non credo (così mi è parso di capire leggendolo da ormai diversi mesi) che il Sig. Di Cori abbia aperto un blog in qualità di "giornalista" (e - se non ricordo male, ma posso anche sbagliare - ha anche detto più di una volta che non desidera essere considerato tale), ma questa naturalmente è una mia opinione.
      Io invece, guardi un po', preferisco avere tanto da leggere, anche perché in questo modo capisco molto di chi scrive e ho infiniti spunti, se lo voglio, per approfondire.
      Quindi per me ben vengano i post lunghi :-)
      Naturalmente è una mia opinione...

      Igor Biagini

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  15. @anonimo, 6 settembre 05:55
    E invece a me sembra che questa lettura in chiave sessuale calzi molto bene. Mi spiego meglio, e per fare cio’, cito testualmente un passo da Tan Jing-shen, ‘Scritti sulla trasformazione’, un classico taoista del X secolo:
    “Quando la ‘Wu Chi’ (la fonte primordiale di energia cioe’ della vita, n.d.r.) si trasforma in spirito, lo spirito in Chi, la Chi in forma e la forma in energia sessuale (Ching), l’energia sessuale si trasforma in attenzione. L’attenzione si trasforma in espressione gestuale e sociale, l’espressione gestuale e sociale in posizioni sociali alte e basse che, infine, si trasformano in discriminazione.La discriminazione si trasforma in stato ufficiale, lo stato ufficiale in carrozze, le carrozze in case, le case in palazzi, i palazzi in sale per i banchetti, le sale per i banchetti in rappresentazioni straordinarie, le rappresentazioni straordinarie in smania di possesso, la smania di possesso in frode, la frode in punizione, la punizione in ribellione, la ribellione in armamento, l’armamento in conflitto e saccheggio, il conflitto e saccheggio in sconfitta e frustrazione”.
    In parole mie (e chiedendo scusa per il mio italiano limitato, sono tanti anni che vivo all’estero e nel frattempo ho imparato altre 4 lingue), se invece l’energia sessuale venisse ‘usata’ per quello che serve (o dovrebbe), che e’ raggiungere l’estasi, cioe’ l’orgasmo (e se ricordo bene, proprio Wilhem Reich parlava di ‘inibizione dell’orgasmo’) in quanto maniera di riconnettarci al nostro sentire piu’ profondo, a quello ‘stato di grazia’ che e’ liberta’ assoluta, piena realizzazione del nostro essere divino (direi quasi), non permetteremmo a nessuno di fare di noi degli schiavi!

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  16. Due domande:
    - perchè parla di diecimila anni di civiltà (ossia datando l'inizio all'8000 a.c. ?
    - perchè è lecito vendere la soia a un regime schiavista, ma non altrettanto investirci i soldi?

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    1. 1). Storicamente c'è l'accordo tra antropologi di considerare la civiltà dei Sumeri la prima al mondo, intorno a quella data. 2). Vendere ai cinesi la merce non implica il coinvolgimento nella complicità schiavista nello sfruttamento degli umani. Investire in Cina vuol dire far produrre lì dove la classe operaia vive e viene trattata in condizioni subumane. Ma sia l'Onu che tutta la democratica civiltà europea si rifiuta di dire una parola. Pecunia non olet.

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    2. La ringrazio di essersi scomodato a rispondere a un signor nessuno, ma per quanto ciò le renda merito - un grande merito – non posso proprio condividere le sue risposte alle mie domande:

      1)non risponde a realtà la datazione da Lei indicata per la civiltà sumera (bisogna togliere almeno 4000 anni), poiché l’archeologia ufficiale (non l’antropologia) indica tra il 4000/3500 a.c. la data di nascita della civiltà sumera. Fra l’altro, è molto opinabile che proprio quella sumera sia identificabile come prima civiltà. Scoperte in Turchia e India ne mettono in dubbio il primato. Vero è, però, in base alle conoscenze attuali, che quella sumera è possibile considerare la prima civiltà così rigogliosa, innovativa e gerarchizzata.

      2)per me vendere al soia alla Cina o investirci soldi per produrre soia è la stessa faccia della medaglia. Ci sarà sempre in Cina qualcuno che con la soia argentina schiavizzerà e opprimerà il povero popolo cinese. Fossi comunque argentino, visti i precedenti, preferirei fare affari con i cinesi piuttosto che con americani o inglesi. Come ci ha raccontato Lei, non gli hanno forse denunciati per crimini contro l’umanità?

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  17. Ho visto che ha cancellato un commento, che a me era sembrato intelligente e articolato. Non si sara' sbagliato?

    P.S.: e quel link a The Guardian di cui parlava?

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    1. Ho cancellato io stessa alcuni miei post ritenendoli, dopo averli riletti, scarni e troppo riepilogativi.
      MAI in alcun modo il sig. Modigliani ha praticato atti censori nei miei confronti :) e penso nei confronti di altri commentatori, vista la trasparenza e la rettitudine morale e visto il grandissimo impegno dello stesso per instillare, in noi tutti che leggiamo, l'entusiasmo ad approfondire i suoi argomenti carichi di conoscenza e umanesimo.
      Approfitto di questa breve occasione per ringraziare.


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  18. Non ho letto il libro perché generalmente rifuggo dai best seller per un atto di pura e nercisistica ribellione, ma trovo geniale e fulminante questa frase:
    "I ditalini con la finanza d’assalto, questo proprio no: è una fantasia da kapò di Auschwitz".
    Ciò detto, non vedrei l'intera faccenda in modo tanto drammatico, dal momento che il successo editoriale è per sua natura transitorio e noi un popolo di smemorati.
    Ho solo un dubbio..."subliminare"? L'aggettivo non è "subliminale"? Mi sorprende un refuso del genere ripetuto due volte in un blog così colto! Grazie per gli spunti sempre interessanti, Francesca

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  19. ti ringrazio davvero; mi dispiace deluderti, sono distratto e non rileggo con diligenza. Ahimè è così: doppio errore secco nello stesso post. Cosa dire? Beccato: matita rossa. :)

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  20. Lei parla solo sulla sessualità degli eterosessuali.
    Libertà sessuale significa anche rispettare e comprendere la sessualità degli omosessuali, bisessuali e pansessuali con il riconoscimento dei loro diritti.

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    1. Mi sembra ovvio, sennò che libertà sarebbe?
      Io "parlo" di sessualità libera che riguarda chicchessia, il che è scontato; mi "occupo" della sessualità degli eterosessuali perchè è quella da me praticata e quindi conosciuta anche come narrativa esistenziale ed è quella che a me interessa. Non sono d'accordo con lei quando sostiene che "Libertà sessuale significa anche rispettare e comprendere la sessualità degli omosessuali, bisessuali e pansessuali con il riconoscimento dei loro diritti" questo è uno slogan ideologico. "Libertà sessuale" per definizione comprende e dà per scontato ogni forma di scambio sessuale tra adulti consenzienti; non è "anche" rispettare ecc., ma "lo dà per scontato all'origine", ne è la premessa necessaria, è "ovvio" che sia così. La sua mi sembra davvero un pretesto, diciamo così, infantile e devo dire impositivo, che è dunque illiberale. Non è il primo a farlo, è diventata la malattia degli italiani, i quali, non a caso sono crollati nella pratica dello scambio erotico. La libertà sessuale -come concetto politico-mentale- non è facile e non si acquista al mercato nè tantomeno la si ottiene grazie a una Legge. Come ogni Libertà la si raggiunge soltanto se la si conquista nel vissuto, dal proprio interno, in questo caso: a letto (o sul divano o magari appoggiati alla lavatrice mentre vibra tutta, dipende dai gusti). Se c'è una cosa che uccide la libertà sessuale questa è il concetto di "politicamente corretto". Di che cosa dovrei occuparmi se non della mia sessualità quando parlo di sessualità? Delle altre 457 forme di sessualità se ne occupino le persone che la praticano, e spetta a loro -se lo ritengono- parlarne o meno, raccontare o meno. E' un po' come la politica e i diritti civili. Siamo un pianeta e qui in Europa un continente. Mi occupo dell'Italia che a me interessa perchè sono italiano, ma come ci insegna la faccenda dell'euro, siamo tutti intrecciati. Se la Spagna ha un guaio serio lo paghiamo tutti. Spetta a ogni nazione salvaguardare la propria identità all'interno del fatto comune. Stessa cosa per la sessualità. Essere liberi sessualmente vuol dire non imporre a nessuno nè il proprio gusto nè la propria modalità di esercizio. E, va da sè, inevitabilmente, non sentirsi sempre rimbrottati con argomentazioni politico-sociali-ideologiche (categorie tutte extra-sessuali)ogniqualvolta uno "osa" parlare di sesso e di sessualità.

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    2. (segue).....Interessante il suo commento. E' la prova di ciò che intendo per repressione sessuale in Italia (a propria totale insaputa): le pochissime volte in cui se ne parla, l'argomentazione viene sottratta dal suo letto naturale e viene spinta nel campo politico e ideologico. Dia retta a me, qualunque sia il suo gusto e la sua pratica preferita: la pratichi di più. e' l'unica cosa che conta. L'unico vero diritto reclamato dalla sessualità è "l'espressione del proprio godimento", perchè il Sesso è l'unica dimensione dell'esistenza in cui la auto-referenzialità è vincente ed è l'unica valida: alla Libido interessa soltanto la propria meta libidinosa, è capricciosa e volitiva per natura, questo è il suo Bello e Libero, è "naturalmente spinta verso la Libertà"; se poi la propria modalità viene applaudita o contestata, va di moda o è clandestina, piace o dispiace alle masse o ai rotocalchi, se ne parla alla tivvù o sui telegiornali, è irrilevante, e la sessualità se ne frega. Per quanto mi riguarda, quando parlo di sessualità io mi arrogo il mio diritto (e la mia libertà) di non parlare di politica e di diritti civili: non mi arrapa. Anzi. Il mio articolo era proprio su questo e lei ha toccato il punto dolente (inconsapevolmente): imporre modelli, perchè mi tocca leggere e vedere come vive il mondo della finanza oligarchica anche quando mi propongono un romanzo erotico, che noia! Se legge questo libro, vedrà, le piacerà. Dalla prima all'ultima pagina è piena di espressioni, formule e dettami che appartengono a tutta la chiacchiera "politicamente corretta" ed esaltata da ogni formazione politica occidentale; in quel senso, non ha una sbavatura. Ma è repressiva, proprio per questo. Non a caso ha successo. Mentre, invece, pochissimi leggono Colette che è senza alcun dubbio la più stupefacente e sublime scrittrice erotica europea mai esistita. Non colpisce lì per lì, ma filtra. Penetra dentro goccia a goccia, immagine dopo immagine. Colette faceva letteratura. Questo libro qui, invece, è mercato.

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    3. Idee interessanti, argute, stimolanti.

      Linguaggio nn sempre all'altezza -esempio imbarazzante, ma spero sia un refuso: "subliminare "-

      In ogni caso, grazie: è rincuorante entrare in contatto con esseri pensanti - le cui opinioni nn cessano di essere, ovviamente, ..opinabili.

      Mi scuso per il tono "da maestrina" : carattere e professione ne costituiscono la base.

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  21. Salve. Non sò scrivere fluido e ispirato come lei ma spero che almeno il succo del discorso arrivi chiaro. Certo sono tante le cose che vorrei compartecipare e il rischio è di diventare ermetico nel cercare di sintetizzare concetti diversi. Il primo è che, per chi conosce Debord, non sarà difficile cogliere anche un'intuizione della Arendt; cioè che la letteratura di fantascienza è lo specchio dei nostri desiderata. La mia diffidenza verso quei leader non andrebbe ulteriormente argomentata. C'è poi la consapevolezza che non-strutturati e non-organizzati come sono oggi non potranno mai modificare alcunché. Il primo rischio è che la loro inconsapevole funzione sia identica alla fischiante valvola di una pentola a pressione. L'equivalemte mediatico, e moderatamente politico, di un centro sociale occupato. Ma appunto, come quelle cittadine riserve indiane restano lo strumento occulto di una storica stasi per controllarne i virgulti, così lo sono certi web_log. Credo sia inutile specificare che, proprio perché virgulti, è fin troppo facile dirigerne l'evoluzione coltivando gli utili e disinfestando i nocivi. Il secondo rischio è che fallendo, a meno che abbiamo una struttura nascosta, trascinino nella disillusione anche le nuove energie che hanno deciso di seguirli. Quindi, dal nostro punto di vista, siamo sicuri che far sfiatare la pentola serva? Con quali prospettive temporali? In base a quali piani? Secondo. C'è modo è modo di far sfiatare la pentola. La tecnica ha creato nuovi strumenti mediatici che hanno fatto evolvere lo spettacolo in ambiti non ancora teorizzati. Almeno io non ne conosco i nuovi teorici. La complessita della struttura informatica di intercomunicazione, comunemente detta internet, nasconde aspetti che non possono essere ignorati. Se non si conosce tecnicamente come e dove vengono instradati i messaggi che ci scambiamo è impossibile essere brevi nel descrivere il pericolo che la nuova tecnica nasconde. Lei può essere certo che le pagine che vede siano le stesse di quelle che leggono gli altri? Chi controlla e certifica l'uguaglianza dell'accesso ai dati nell'immensità dei grandi numeri? Dove e come si tova l'apparente piccolezza dell'immensa periferia? Quanto costa quel controllo e chi lo paga? La società che usa per inviarci i suoi giusti pensieri, da dove ricava i suoi fatturati? Dalla pubblicità? Sono alcune delle domande che devono trovare una risposta prima di compromettere i legami che creiamo e che regaliamo, anzi paghiamo per regalare ad una più moderna stasi. akueo.

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  22. Sono saltati dei link. Probabilmente perché accorciati. Eccoli:

    * Detto questo dia un'occhio ai seguenti link www.casaleggio.it/thefutureofmedia/ e www.casaleggio.it/thefutureofpolitics/

    Avrebbero dovuto essere tra "..desiderata. * La mia diffidenza.."

    akueo

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  23. credo non ci sia neanche una parola che cambierei in questo articolo. Complimenti, vivissimi, una grande tastiera e sopratutto una finissima mente.

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  24. Adolf Hitler era, oltre che profondamente orientato alla necrofilia, sadico con le ragazzette del popolo mentre amava farsi umiliare dalle signore dell'alta borghesia (pioggia dorata e peggio). Il senso del nazismo era proprio questo ed era racchiuso nella sessualità rivelatrice del suo capo. Gli agenti dell'OSS incaricati di stilare un profilo psicologico del dittatore scrissero invece che era "asessuale" a causa di una malformazione. Una negazione clamorosa. La negazione delle implicazioni che la sessualità può avere nella personalità di un individuo. Chissà perché?

    Penso comunque che l'allegoria più atroce e tuttora attuale della mentalità del potere fascista che vuole ridurre in schiavitù e lo svelamento del suo disegno attraverso la metafora sessuale rimanga il "Salò" di Pasolini.

    Un carissimo saluto.

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  25. sarebbe bello poter avere in chiaro il link del video menzionato.

    Dal post emerge sicuramente una interessante prospettiva

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  26. salve il likn dell'articolo dell'indipendent?
    grazie

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    1. ....ecco il titolo e il sito:..........Brian Basham: Beware corporate psychopaths – they are still occupying positions of power
      www.independent.co.uk

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