martedì 12 febbraio 2013

Bankitalia piomba nel centro d'Italia e commissaria la più importante banca dell'Umbria: il polmone finanziario per le piccole imprese.




di Sergio Di Cori Modigliani


Sulla realtà delle nostre banche.
Quella che i candidati non raccontano alla gente.

Minipost dedicato soprattutto a tutti i nostri concittadini che vivono, lavorano e operano nella Regione Umbria.

Una regione che, al di là della sua bellezza naturale e artistica, si è da sempre contraddistinta in Italia per la capacità imprenditoriale dei suoi abitanti e per la miriade di piccole e medie imprese, dalle industrie cartarie ai calzaturifici, dalla moda all’arredamento, dall’artigianato d’arte al turismo organizzato, e che ha sempre visto nel proprio solido sistema bancario un punto di riferimento e sostegno per poter essere vivi e competitivi nel mercato.

Proprio in Umbria ha sede una delle più antiche banche italiane operanti nel territorio, la Banca Popolare di Spoleto, per tradizione, da sempre, associata e partner di MPS.

In questa banca, qualche mese fa, c’è stato un rimescolamento del management e alla fine è stato eletto ufficialmente, in data 16 gennaio 2013, il nuovo presidente, il prof. Alberto Brandani, una vecchia volpe andreottiana dell’ala più retriva della vecchia DC, attualmente braccio destro di Pierferdinando Casini, e membro eccellente dell’Udc, uomo di finanza che fino al 2010 ricopriva l’incarico di deputato nel consiglio di amministrazione del Monte dei Paschi di Siena occupandosi di micro-credito alle imprese. Non appena eletto ha immesso subito all’interno del consiglio di amministrazione Donatella Tesei, esponente di punta del PDL umbro, fortemente sponsorizzata da Renato Brunetta.

Così, il 17 gennaio scorso il più importante sito on line (Spoletoonline) dava la notizia.

BANCA POPOLARE DI SPOLETO, ALBERTO BRANDANI ELETTO NUOVO PRESIDENTE

Il professore prende il posto del dimissionario D'Atanasio. Entra in consiglio anche il sindaco di Montefalco Tesei 

articolo di Daniele Ubaldi

Il professor Alberto Brandani è il nuovo presidente della Banca Popolare di Spoleto. Colpo di scena, anche se parzialmente annunciato ieri da Spoletonline, all'interno dell'istituto di credito spoletino. Pochi minuti fa, nel corso del consiglio d'amministrazione straordinario convocato per le 10, gli amministratori della banca hanno accettato le dimissioni presentate dal presidente uscente Nazzareno D'Atanasio ed hanno eletto al suo posto il professore. Già presidente di assicurazioni, banche e società quotate in borsa, Brandani è stato per anni ai vertici del Monte dei Paschi di Siena, oltre che nel cda di Ferrovie dello Stato nonché presidente di Federtrasporto, sigla di riferimento per undici associazioni di operatori e gestori di infrastrutture aderenti a Confindustria. Il cambio al vertice dell'istituto di credito, nell'aria da tempo ma scongiurato, neanche un mese fa, dall'allora presidente Nazzareno D'Atanasio, si è consumato questa mattina nel giro di poco più di due ore. Oltre al nuovo presidente, entra a far parte del consiglio della Banca Popolare di Spoleto anche il sindaco di Montefalco Donatella Tesei, che prende il posto lasciato vacante dall'ex consigliere Gabriele Chiocci, dimessosi lo scorso settembre e non ancora sostituito, almeno fino a questa mattina. Sulla scelta di Brandani si apriranno ora, inutile nasconderlo, varie correnti di pensiero. Di sicuro c'è che un personaggio di peso come il neopresidente non arriva con l'intento di fare da "traghettatore" della Banca Popolare fino alla prossima assemblea, prevista ad aprile.
Il bello è che in conseguenza dell’affaire MPS, su specifiche indicazioni degli ispettori della BCE e su richiesta della commissione banche e finanza dell’Unione Europea, Bankitalia ha inviato i suoi ispettori presso tutte le più importanti banche affiliate a MPS, di cui la Banca Popolare di Spoleto risulta essere la più importante nel centro industriale d’Italia. Questa è una banca che nasce come cooperativa popolare avvalendosi di un azionariato di base composto da 18.000 persone, nella stragrande maggioranza piccoli imprenditori, dotato di un capitale molto solido.
Il risultato dell’ispezione è stato consegnato al governatore della Banca d’Italia in data 3 febbraio 2013.
Come ci è stato confermato direttamente dall’ufficio stampa di Bankit, lo scorso venerdì 8 febbraio 2013, alle ore 16, il governatore della Banca d’Italia ha dato disposizioni per commissariare l’istituto sequestrando tutti i libri contabili immediatamente.
Oggi, martedì 12 febbraio è stata sospesa la quotazione in borsa per eccesso al ribasso e le azioni sono state messe all’asta.
Si tratta del più importante istituto di credito dell’Italia centrale.
La situazione finanziaria che gli ispettori hanno trovato è tale da averli messi nella condizione di ordinare “immediatamente lo scioglimento dell’attuale consiglio di amministrazione e l’intero consiglio direttivo della banca umbra. Da oggi pomeriggio, 12 febbraio 2013, tre commissari straordinari nominati da Via Nazionale ( Boccolini, Brancadoro e Stabile) si sono insediati a Spoleto”. I
l presidente commissariato ha dichiarato ufficialmente che  “i commissari operano sotto la supervisione della Banca d'Italia e adotteranno tutte le misure necessarie a garantire la regolarizzazione dell'attivita' aziendale nonche' la piena tutela dei diritti dei depositanti e dei creditori sociali. La clientela potra' quindi continuare a rivolgersi agli sportelli della banca, che prosegue regolarmente la propria attivita'".
Cari concittadini umbri, non è sufficiente questo?
Che cosa faranno adesso i 18.000 azionisti della banca cooperativa? Quelli a cui MPS e il neo-presidente avevano “garantito” quaranta giorni fa che avrebbero rimesso a posto la situazione sostenendo che la “banca gode di ottima salute ed è in piena liquidità operativa”? Dove sono andati a finire i soldi?
Svegliatevi imprenditori umbri e piantatela di ballare il minuetto.
Vi hanno fatto colare a picco la più importante banca locale operante nel territorio.
Che cosa aspettate per chiedere, pretendere, ed esigere –come la Legge consente e prescrive- di essere immediatamente informati su ciò che è accaduto nella vostra banca?
Tutto qui.
Ah, dimenticavo: non è stata data notizia dai media mainstream, se non la pubblicazione del laconico lancio d’agenzia, privo di alcun commento. I grandi giornalisti della cupola mediatica, i padreterni esperti di finanza, hanno scelto di comune accordo di rimandare la divulgazione delle informazioni a dopo le elezioni.
Questo blog, invece, lo fa prima. 
Per capriccio civico.
Bisogna vigilare, informarsi, e diffondere collettivamente le notizie ufficiali per  dare ai cittadini la possibilità di poter provvedere alla salvaguardia dei propri risparmi.
Bankitalia ha fatto il proprio egregio lavoro applicando i dispositivi legali.
Per quanto riguarda il resto, ci vuole una sveglia collettiva e una reazione della cittadinanza umbra che mi auguro si manifesti quanto prima, nel loro interesse.
Dopotutto si tratta dei loro soldi, delle loro imprese, dei loro risparmi!
Oppure gli italiani sono già passati dal masochismo al martirio, per cui la gente si fa talmente abbindolare da accettare “come norma” l'idea di riparlarne dopo le elezioni? Come se non sapessimo tutti che a urne aperte -e governo fatto-  ci metteranno una pietra sopra, e nessuno indagherà più sulla scomparsa di svariate decine di milioni di euro.
Di che cosa bisogna parlare?
Più di così?

10 commenti:

  1. Se è per questo i media non hanno riferito la notizia relativa all'esposto dell'avvocato Luigi Alfonso Marra presso la Procura di Roma perché indaghi sulle responsabilità del premier Mario Monti e del gruppo Bildberg sulla grave crisi italiana. Che questa richiesta sia fondata o meno bisognerebbe parlarne, anche solo per smontarla, proprio prima delle elezioni. Come cittadino preferisco essere informato prima del voto e non dopo, quando i responsabili di tante illegalità avranno l'immunità di fatto.

    RispondiElimina
  2. Vi segnalo questo link:http://lightworkersxm.wordpress.com/2013/02/12/itccs-why-the-pope-retired-for-real-kevin-annett-european-governance-issued-an-arrest-warrant-and-closure-and-seizure-of-vatican-assetts-here-are-all-the-notices-and-dates/

    Se è veo ciò che vi si dice le dimissioni del Papa andrebbero lette in una prospettiva completamente diversa e devastante.

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Per saperne di più sull'itccs basta andare nel loro sito www.itccs.org, dove viene spiegato chi sono e cosa fanno. E' in inglese. Esiste anche una chiara ed esauriente spiegazione in italiano nel sito:

      http://hearthaware.wordpress.com/2012/09/15/il-vaticano-dovra-rispondere-di-crimini-contro-lumanita/.

      Quale valore giuridico abbia questo tribunale internazionale però non l'ho ancora capito. Se qualcuno esperto può illuminarci, grazie.

      Elimina
  3. Ok, ben venga il commissariamento se così doveva essere. adesso speriamo che i verici cambino secondo le regole del mercato e della gestione delle spa e non secondo logiche politiche... ma è la solita pia illusione.

    RispondiElimina
    Risposte
    1. come se il mercato sia sinonimo di affidabilità...

      Elimina
  4. nn sapete come stanno le cose e i perche' dei veri o presunti commisariamenti. nn siete dentro ai giochi. e' bene parlare con cautela

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Bene, se lei caro anonimo sta dentro i giochi, allora ce lo spieghi lei, e lo spieghi ai miei lettori, soprattutto agli umbri; questo è un blog che sta fuori dei giochi e cerca di dare un proprio contributo per spiegare alla gente quali siano i giochi, come funzionano e chi vi partecipa....è mio ospite gradito....le garantisco che lo/la ascoltiamo con entusiasmo e piacere

      Elimina
    2. "Se lo vada a cercare!"

      [cit. Sergio Di Cori Modigliani, a chiunque chieda chiarimenti sulle fonti]

      Elimina
    3. Cautela??? ma di che parli?? Del mito dei segreti incoffessabili??
      Son solo uomini, malati di delirio di onnipotenza, se sai e non sei un vigliacco comincia a tirarli giù Tu dal piedistallo raccontando cosa sai altrimenti passi per un povero mitomane.

      Elimina
  5. la banca d'italia non è nuova nell'esser forte con i deboli e debole con i forti il caso BER insegna :^)

    RispondiElimina