mercoledì 29 agosto 2012

Sostenere Beppe Grillo? Contrastarlo? Rimanere indifferenti? Dove sta la Politica?



di Sergio Di Cori Modigliani


“Non c’è vento che tenga, per il marinaio che non sa dove andare”.

                                                                                                                                Seneca.


Ogni tanto c’è qualcuno che mi scrive e si lamenta, sostenendo che io faccio propaganda. Il che è vero.
Io faccio sempre propaganda.
Perché vivo la realtà della cronaca, dell’attualità e della Politica, sia nazionale che internazionale, con passione e non con interesse cinico. Nessuno mi paga, infatti.
Ed è quello che cerco di instillare in chiunque: la passione.
Lo faccio da sempre, per carattere. Se vedo un film o leggo un libro, comincio a scocciare tutti, a tamburo battente, perché vadano a vedere quel film o leggano quel libro. Come fa ogni persona innamorata. Quando un nostro amico inizia una nuova relazione d’amore, diventa automaticamente – e naturalmente- un “costante propagandista del suo partner, finchè gli amici non ne possono più e dicono basta, ci hai scocciato, l’abbiamo capito, lui/lei è meraviglioso/a, unico/a, eccelso/a.

Anche la pubblicità segue lo stesso identico principio, con la differenza che il suo scopo è il profitto economico. Se non altro, è dichiarato ed è ovvio.

Senza Passione non esiste Politica.
E andando soltanto contro, non esiste né Passione né Politica. L’insulto e l’odio producono solo sfogo di rabbia, scarico di energia, ma non porteranno mai all’innamoramento né alla passione che, per definizione, è agli antipodi.

Seguiterò, quindi, a far propaganda sempre a tutto e tutti coloro che io sento, penso, e ritengo che mi appassionino nel processo di formazione politica. Non appena la persona o quell’idea o quel movimento o quel gruppo non mi appassiona più, smetto la propaganda. Se poi, finito l’innamoramento, si smascherano altarini, allora scatta la funzione critica. Quando Mario Monti è diventato primo ministro, mi sono messo a fargli propaganda: avrebbe potuto – avendo tutta la strumentazione possibile- fermare l’affossamento della nazione operato da Berlusconi e dare inizio alla svolta. Se l’avesse voluto. Dodici giorni dopo, la propaganda è finita, ed è iniziato il lavoro di critica, denuncia, smascheramento e smantellamento della sua persona, perché l’ho identificato immeritevole di rispetto civico nazionale, e meritevole, invece, di denuncia pubblica in quanto nemico del popolo e propugnatore degli interessi privati di una oligarchia finanziaria aristocratica internazionale, lesiva dell’interesse della libertà politica, della salute economica e del progresso sociale.

I tifosi, invece, non fanno propaganda perché sono innamorati.
Fanno propaganda perché sono tifosi (cioè accecati). Sono acritici. Sempre.

Noi, in Italia, viviamo questo clima politico: tifo da stadio.

E’ il trionfo del berlusconismo, il quale ha applicato la tecnica della pubblicità marketing per imbavagliare la nazione, riuscendoci, grazie al consociativismo collettivo corrotto.

Tra propagandista e tifoso c’è una differenza abissale.

Politicamente (e culturalmente) parlando non faccio il tifo per nessuno. Mai fatto.
Faccio propaganda a ciò (e a chi) ritengo  utile per migliorare la situazione collettiva della nazione. Se non è più utile, scatta la funzione critica. Così vivo io la Politica.

Ho fatto propaganda, dichiarata e schierata, per Grillo e il M5S, lo scorso maggio, perché ritenevo che fosse utile un grande scossone per la nazione. Nella mia ingenuità pensavo che sarebbe stato vissuto dalla sinistra democratica come una sveglia utile per il cambiamento. Non è stato così, anzi. Il che ha confermato che era giusto propagandarlo.

Seguiterò (nel caso di elezioni) a fare propaganda per lui se la situazione dovesse rimanere così com’è, dato lo stato immondo della classe politica attuale.

Nel frattempo, mi riservo il  diritto alla critica (mia opinione personale) perché il movimento cinque stelle lo trovo fantasticamente presente e davvero divertente nella fase dei picconatori di un sistema marcio (utilissimo, quindi: benvenuti) paurosamente latitante nella fase costruttiva del progetto culturale. C’è un ritrovarsi insieme unificati dalla disperazione e dalla considerazione dello schifo attuale, ma non c’è formazione. Soprattutto non c’è “ricerca di formazione”. C’è costante, contundente, perdurante, ossessiva “ricerca di informazioni”. E sapete come la penso al riguardo, il mio lemma è il solito di sempre “Che ci facciamo con le informazioni se non siamo in grado di elaborarle? Se non siamo formati a sufficienza?”. Non c’è neppure la voglia di formarsi, né è richiesta dal gruppo dirigente; perché non c’è un gruppo dirigente, appunto. Non c’è una linea politica, io non la vedo. E non esiste una linea culturale evidente. Beppe Grillo è il Grande Megafono, poi, da lì in poi c’è un software che gestisce la suddivisione del lavoro in gruppi che parlano di questioni tecniche e affrontano tematiche di mostruosa complessità come se si trattasse di una riunione di condominio allargata. Il blog di Beppe Grillo è sempre pieno (soprattutto quelli vecchi di archivio) di informazioni preziose su diverse questioni nazionali. Nessuna di queste preziose informazioni ha mai superato la soglia di un libro pubblicato da Grillo e Casaleggio.  Non è mai accaduto che un post abbia dato inizio a una qualche nascita di gruppi specifici formati in maniera specialistica su quell’argomento, costruendo una “battaglia politica” ideale che poco a poco, si diffonde, si afferma, si effonde e comincia a delinearsi come la spina dorsale e il dna del movimento.
E’ la differenza, ad esempio, tra Grillo e Barnard, un altro osso duro.

In quanto a rabbia e schiuma alla bocca se la battono sul filo di lana.
Ma Paolo Barnard si sente lontano un miglio che è innamorato della MMT, si farebbe fucilare all’alba domattina, se necessario. E la sua ansia, continua, costante, perdurante, è sempre relativa all’ assoluta necessità della formazione interiore di tutti affinchè ciascuno diventi un autonomo, indipendente e solido essere umano libero-pensante. Il suo innamoramento è furioso e lo porta, infatti, a ritenere che se uno pensa – in maniera libera e non servile o interessata- automaticamente comprende da solo che il liberismo economico aggressivo è davvero “il più grande crimine”, senza neppure doversi impegnare a leggere il suo libro. Il suo sogno (per quanto sia egocentrico, maniacale e narcisista) è davvero quello di aver dieci, cento, mille Barnard innamorati ossessivi come lui della teoria post-keynesiana avanzata.
Se uno vota per Paolo Barnard (nel senso che segue la sua attività di formazione) lo fa per amore. Perché è innamorato di quell’idea, la sostiene, la veicola.
E io sono per la assoluta necessità della FORMAZIONE.

Ai tifosi di Grillo, quindi, dico chiaramente: non preoccupatevi e state calmi, qui avete un amico, un esule in patria e finirò, giocoforza, per votare per voi e per cercare di far votare per voi.
E come me tanti milioni di persone.
Ma lo faremo per disperazione. Tutti quanti. Forse, voi non lo sapete. Noi votanti, sì.
E non per amore.

Noi votanti consapevoli, siamo come i minatori sardi a 400 metri di profondità, cui dovrebbe andare tutto il nostro rispetto e la solidarietà umana civile. Disperati.

Qui di seguito il contributo di due  intellettuali  innamorati.
Entrambi, come ogni innamorato, con la bava alla bocca.
Due momenti dell’Italia a 50 anni di distanza.
Uno è Paolo Barnard, la data è il  2009.
L’altro è Pier Paolo Pasolini.
In questo caso è agghiacciante la data: 1963, sembra scritto ieri. Perché parla dell’oggi.


“In Italia da qualche anno si era formata una Società Civile Organizzata che prometteva bene. Si trattava di una miriade di organizzazioni con al seguito schiere di cittadini attivi potenzialmente capaci di formare un esercito di creatori di consenso in grado proprio di aiutare gli italiani a fare ciò che ho appena descritto – aiutare, lo ripeto, chi non ha il tempo, il denaro, l’autostima per informarsi, per capire, per intervenire; aiutarli a fare quelle tre cose affinché un giorno si riescano a mettere al centro, a sentirsi imprescindibili e infine a cambiare questo Paese. Se questo esercito avesse lavorato diligentemente, pazientemente, capillarmente, e soprattutto orizzontalmente, avremmo visto in Italia un inizio di cambiamento verso una cittadinanza onesta, consapevole e capace di partecipare. Capace infine di spazzar via ogni Casta politica o mediatica, poiché le Caste sono solo il riflesso di una cittadinanza disonesta, inconsapevole e incapace di partecipare. Sarebbe stato il primo passo verso il goal di cui sopra. Era una promessa, l’unica rimasta.
Invece altro è accaduto, purtroppo. La Società Civile Organizzata si è voluta munire di Guru, Personaggi, Star, in tutto e per tutto replicando le strutture verticali e vippistiche del Sistema massmediatico commerciale. L’ipertrofismo di questi nuovi Guru, come ho già scritto in passato, ha finito per annullare ancor più la capacità di azione dei singoli cittadini attivi, rendendoli dipendenti dal carisma, dalle proposte, e dalla presenza di quelle Star. Infatti oggi in assenza del carisma, della presenza e delle indicazioni di quei Guru pochissimi cittadini agiscono, e all’indomani della feste di piazza, delle serate col personaggio o delle manifestazioni, poco o nulla accade.
Per cambiare questo stato di cose, per cioè riportare i cittadini attivi all’essenziale ruolo di formatori di consapevolezza nei milioni di cittadini passivi, dovrebbe idealmente accadere che i primi si scuotessero dal torpore e dall’adorazione acritica dei loro Guru. Lo auspico.
Nel frattempo però codesti divi dell’Antisistema potrebbero dare una mano compiendo un atto di responsabilità che sarebbe storico, in particolare nell’ambito proprio dell’informazione e di come essa va ottenuta da parte del cittadino. Lo sintetizzo in una battuta: devono sgonfiare se stessi e aiutare le persone a ingrandirsi.
La prima cosa che questi ipertrofici personaggi dovrebbero fare è di restituire alla gente il potere di informarsi. Lo si fa innanzi tutto incoraggiandoli a coltivare l’abitudine al dubbio, ovvero il dubbio che ciò che gli stessi Guru scrivono o proclamano possa essere parziale, miope, sbagliato, addirittura manipolatorio. Il messaggio di apertura nel rapporto col loro pubblico dovrebbe sempre essere: siamo solo fonti di notizie, non oracoli, ascoltateci, ma a debita distanza, fra le tante altre fonti che ascolterete. Così facendo restituirebbero al pubblico il suo ruolo di protagonista che deve farsi la verità da solo, e non apprenderla pedissequamente da un Personaggio visto come un Vate. Si comincia così. Poi ci si rifiuta di fare i Vday, di avere i megablog, di essere fissi in prima serata Tv come Guest Stars, di fare il club esclusivo dei divi antagonisti, di pavoneggiarsi nelle pagine delle opinioni di riviste patinate, e si dismette interamente quell’abito da eroi della nuova resistenza che così tanti vestono oggi con orgasmo. Gli odierni divi della controinformazione dovrebbero lavorare proprio per ottenere che il pubblico non si relazioni più col giornalista Personaggio/divo/esperto, ma che lo veda sempre come un suo piccolo consulente di informazioni fra i tanti. Per far comprendere a chi legge quale dovrebbe essere l’atteggiamento esteriore e interiore di una cittadinanza sana nei confronti di chi li informa, chiuque egli/ella sia, vi chiedo di immaginare come il top management di un gigante industriale – per es. la Microsoft Corporation – si relazionerebbe con un loro consulente. Lo convocherebbe, gli direbbe senza troppe storie “Prego si faccia avanti, ci dica”, lo ascolterebbe e poi “Bene, grazie, si accomodi”. Punto. E il consulente saluta e si mette da parte piccolo e secondario, per lasciare ai manager l’importante compito esecutivo. Ora, un pubblico di cittadini sani dovrebbe sentirsi come il management, cioè al centro del potere e delle decisioni, e gli odierni giornalisti/divi/esperti si dovrebbero ridurre al ruolo del consulente. Questo dovrebbero fare i Travaglio, Guzzanti, Grillo, Barbacetto o Gomez ecc.
Oggi purtroppo accade l’esatto contrario: il giornalista/divo/esperto troneggia, sentenzia e lancia il diktat, e il pubblico piccolo piccolo lo adora, lo ammira, e peggio, si raggruppa in fans club e ‘parrocchie’ dal seguito quasi sempre acritico. Ed è tristemente emblematico che l’immaginario colloquio che ho sopra descritto sia nella realtà di oggi esattamente il modo in cui, al termine della serata-dibattito con l’esperto/divo, viene invece accolto il pubblico quando chiede timidamente la parola: “Prego si faccia avanti, ci dica”, e poi “Bene, grazie, si accomodi”, cioè torni piccolo piccolo.
In questo modo la gente è solo sospinta a rimanere secondaria, cioè si annulla e non crescerà mai. Così l’Italia non cambierà mai. L’informazione italiana meno che meno.”

Paolo Barnard [tratto da L'informazione & la deriva dei 'nuovi paladini dell'antisistema'. 2009]

Ed ecco il testo classico di Pasolini che da questo articolo in poi (questa è la trascrizione di una registrazione dal vivo, poi pubblicato sul settimanale Panorama) comincia a diventare fastidioso a tutti. Era stato invitato a parlare di “cultura e spiritualità” a proposito dei Vangel,i in un liceo classico fiorentino.

 «L’Italia sta marcendo in un benessere che è egoismo, stupidità, incultura, pettegolezzo, moralismo, coazione, conformismo: prestarsi in qualche modo a contribuire a questa marcescenza è, ora, il fascismo.

Essere laici, liberali, non significa nulla, quando manca quella forza morale che riesca a vincere la tentazione di essere partecipi a un mondo che apparentemente funziona, con le sue leggi allettanti e crudeli. Non occorre essere forti per affrontare il fascismo nelle sue forme pazzesche e ridicole: occorre essere fortissimi per affrontare il fascismo come normalità, come codificazione, direi allegra, mondana, socialmente eletta, del fondo brutalmente egoista di una società.

Non esiste solo il potere che si esercita nelle decisioni, ma anche un potere meno visibile che consiste nel fatto che certe decisioni non sono neanche proposte, perché difficili da gestire o perché metterebbero in questione interessi molto stabili.

La grande differenza tra i valori proclamati e i valori reali della società, l’omologazione, fanno pensare veramente a una società totalitaria. Quello che importerà nel futuro sarà il comportamento della più grande forza mai conosciuta: la massa omologata dei consumatori, la stragrande maggioranza degli esseri umani, non più l’ingegno delle élites culturali o l’attività dei politici.

L’identikit di questo volto ancora bianco del nuovo Potere attribuisce vagamente ad esso dei tratti “moderati”, dovuti alla tolleranza e a un’ideologia edonistica perfettamente autosufficiente; ma anche dei tratti feroci e sostanzialmente repressivi: la tolleranza è, infatti, falsa, perché in realtà nessun uomo ha mai dovuto essere tanto normale e conformista come il consumatore; e quanto all’edonismo, esso nasconde evidentemente una decisione a preordinare tutto con una spietatezza che la storia non ha mai conosciuto. Dunque questo nuovo Potere non ancora rappresentato da nessuno e dovuto a una «mutazione» della classe dominante, è in realtà – se proprio vogliamo conservare la vecchia terminologia – una forma “totale” di fascismo. Ma questo Potere ha anche “omologato” culturalmente l’Italia: si tratta dunque di un’omologazione repressiva, pur se ottenuta attraverso l’imposizione dell’edonismo e della 'joie de vivre'.

Una visione apocalittica, certamente, la mia. Ma se accanto ad essa e all’angoscia che la produce, non vi fosse in me anche un elemento di ottimismo, il pensiero cioè che esiste la possibilità di lottare contro tutto questo, semplicemente non sarei qui, tra voi, a parlare.»

Pier Paolo Pasolini, 1963

39 commenti:

  1. Il mio è solito commento che ripeto su facebook.
    Grillo è l'unico che parla del vero problema: i ladri.
    Non sarà condizione sufficiente per liberarsene, ma è condizione necessaria.
    Chi non parla di ladri, quand'anche ladro non sia, poco farà contro di loro...
    Semplice logica spicciola. Comprensibile a tutti (esclusi solo quelli che non vogliono).

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    1. Ma Grillo non parla quasi mai dei veri ladri, i ladri di democrazia che siedono nelle istituzioni europee e mondiali (BCE, Commissione Europea, FMI). Non parla mai del gigantesco furto di democrazia perpetrato con l'istituzione dell'Unione Europea e dell'Euro. La logica spicciola, amico mio, non è molto utile in questo caso. Serve un piccolo salto di qualità per guardare oltre il paravento delle miserie di casa nostra e scoprire la mostruosità di quello che ci sta dietro. Sempre che tu lo voglia, naturalmente.

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    2. Perchè hai mai sentito Grillo dire qualcosa contro le banche?

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    3. Sì, anni addietro ne parlava, parlava di signoraggio (tesi poi smontata completamente dagli economisti della MMT). Ora tutto tace: Grillo si è servilmente piegato al sistema, denunciando solo ciò che è consentito denunciare. Ma quello che è gravissimo è che grillo non dà crescita di coscienza ai cittadini, sbraita e infierisce, predica il web (che secondo me è l'isolamento totale, simil-TV, anzi peggio). Inoltre i commenti 'scomodi' sul suo sito vengono sistematicamente CENSURATI: provare per credere. Si avvale dei metodi alla Bivings Group per 'pilotare' le opinioni. Nonostante ciò, ho messo una molletta al naso e ho votato Mov 5 stelle. Ma non so se lo rifarò se avrò un'alternativa più Politica.

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    4. Concordo, non le tocca più le banche! Ma poco importa, l'importante è esserne consapevoli!!!
      L'idea del partito come rappresentazione di se è fuorviante, è ciò che vogliono i "sistemi" .
      I partiti ed i movimenti devono essere un NOSTRO strumento,quando invecchiano,si rompono o cessano di funzionare vanno sostituiti.
      Purtroppo l'italiano soffre cronicamente di una crisi di identità tale,(patologica indotta), che se gli tocchi il suo grande amore cade nell'isteria! Bisognerebbe rimapparne, anzi resettare, le priorità emozionali e riportare le persone a creare nuove idee, ad innamorarsi delle proprie idee, a lottare per le proprie idee......
      la vita non va avanti comprando schedine del totocalcio precompilate!

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    5. Scusatemi...perche le dununce sul banco di parma???

      A si dimenticavo ..sono FASSISTA anche io

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    6. Tutto lascia prevedere che le prossime elezioni verranno vinte dal PD, e perfino da Renzi. A me, che ho sviluppato la capacità di leggere tra le righe, sembra che il copione sia stato scritto da un pezzo, perché sui giornali e in televisione (tutte) non si legge mai dico MAI un trafiletto su Grillo, se non negativo e spesso molto falso. Quello che prevedono i giornali della Casta (tutti) è quello che non vedono: sono isolati, oppure se viaggiano in rete, essendo pagati dalla Casta, dimenticano subito. Ignorare Grillo è l'ordine perenne. Come prima della Rivoluzione Francese: Antoinette rispose "Allora dategli le brioche" al deputato del popolo che riferiva che il popolo non aveva il pane da mangiare. Ghigliottinata per ignoranza, non certo per cattiveria. Questo accadrà, mi fa molta paura perché ho i figli piccoli, e una conferma viene dal Nobel per la Pace all'Europa che è la culla dei più mortiferi guerrafondai, come lo stesso Nobel intitolato a un inventore di esplosivi.

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  2. Il dubbio è come il tarlo: se non lo ammazzi per tempo ti distrugge la casa, oggi che la popolazione è stata bonificata i Pasolini non preoccupano più di tanto.

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  3. Grillo propone un repulisti della classe politica che malgoverna da cinquant'anni. Non e' poco. Se il virus della gente onesta si propaga nelle istituzioni non potranno zittire tutti. E' l'unica rivoluzione fattibile oggi. Riprendersi la responsabilità del paese a piccoli passi. Con decisioni fatte dalla base. Come dovrebbe essere una democrazia.

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  4. La risposta politica la sta dando CL. Se volete lavorare, andare avanti socialmente ci siamo noi. Noi con i giusti appigli, con la nostra struttura. Con la Chiesa che critica ma sta alle nostre spalle. Con una lingua e un vocabolario che tutti capiscono. E poi c'e' Grillo o il tutto fa schifo. E poi i tanti o pochi con le loro soluzioni di un nuovo modello di economia. Ma ai minatori o alla marea di nuovi e vecchi disoccupati cosa diciamo? Mentre la Chiesa col suo parroco di paese va in giro a confortare le loro famiglie e il nostro caro presidente dice sono «Vicino alla lotta dei minatori Sulcis, partecipe delle loro ansie» e la "classe dirigente" intimorita gia'cambia. «Chiusura? Forse no».
    Noi che facciamo? Mandiamo due volantini? Con le grandi firme di prestigiosi intellettuali?
    Di spostare la lotta dal " me sto attaccato al mio posticino di lavoro fino alla morte" a un equa e veramente solidale assistenza sociale generalizzata per tutti che spazzi via il continuo ricatto
    del posto di lavoro e della propria sopravvivenza che fa, permette, mantiene la sopravvivenza di questa classe dirigente e del suo stato
    di parassiti, privilegiati questo no, questo mai.
    Ci regaleranno uno stato futuro esattamente uguale a questo. Ma gia'
    a noi che ci importa? Dello stato, della sua struttura, che ci importa. Siamo figli di questa classe dirigente.
    Pasolini dixit.

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  5. Le polemiche fra Bersani e Grillo, fra Benigni e Grillo, rientrano nel solido collaudato schema di parlare di aria fritta per non parlare dei problemi del paese reale. E a leggere i numerosi post sull'argomento la mia opinione si rafforza perché c'è chi si schiera da una parte o dall'altra, spesso acriticamente, senza rendersi conto che siamo tutti come i famosi polli di Renzo che si beccano mentre sono portati dall'avvocato per finire tutti in pentola.

    Lo schema è sempre quello, dividerci con fumose polemiche, con pretesti vari, per impedirci di prendere coscienza della nostra vera forza di cittadini, per illuderci che Bersani, Grillo o altri saprebbero risolvere i nostri problemi. La vera rivoluzione sarebbe invece di non ascoltare tutta questa gente, più o meno prezzolata e al servizio di invisibili burattinai, ed organizzarci in proprio, per gruppi e movimenti d'opinione. Questi partiti così come si sono trasformati sono solo degli apparati per difendere interessi particolari. Bersani era e rimane un grigio funzionario del vecchio pci, Napolitano era stalinista e lo è ancora nell'intimo, Casini risponde al Vaticano che vorrebbe i peccati trasformati in reati (vedi aborto, gay, staminali, convivenze) nel puro stile saudita. A Parma i grillini non stanno brillando certo per capacità manageriali e politiche, governare un territorio con grossi debiti richiede esperienze e competenze che non possono essere sostituiti dalla buona volontà o dal fanatismo...

    Ma sino a quando litighiamo fra di noi e poi votiamo per i soliti, anche se lo fa solo il 50%, non cambieremo la nostra società. Abbiamno bisogno di uno scossone, un decimo grado Richter che ci scuota dalle fondamenta, solo così riusciremo a reagire a questa calma piatta, a questo vivere senza lode e senza infamia.

    Anche la polemica fra Keynes e Friedman, almeno in Italia, fa parte del solito teatrino. A differenza di altri stati europei noi abbiamo la Mafia al potere con i suoi gangli visibili rappresentati da persone sobrie e apparentemente a posto. Se non c'è una rivoluzione culturale che modifichi lo status quo non bastano cinque stelle o altro a cambiare questa situazione.

    Mentre noi facciamo sfoggio delle nostre abilità dialettiche, in Finlandia c'è chi si sta preparando per sostituire l'attuale sistema monetario, favorendo il crollo dell'euro e il ritorno alla parità moneta-oro. Con l'appoggio dei Brics e di molti paesi africani, asiatici e sudamericani. In altre parole i popoli colonizzati e sfruttati dall'Europa e dagli Usa si stanno adoperando per riappropriarsi della loro sovranità, dei loro diritti e delle loro ricchezze. Che ci piaccia o no. Per chi vuole i link, basta leggersi il blog di Benjamin Fulford, di solito bene informato.

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  6. Vi suggerisco un sito dove potete trovare idee nuove sull'economia e sul debito:
    http://raggioindaco.wordpress.com/

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    1. non voglio annoiarvi con specifico post, penso sia sufficiente questa "comunicazione di servizio"; ecco qui di seguito, in copia e incolla, la comunicazione ufficiale sulla vendita odierna di bpt:

      BTp: Tesoro assegna 4mld a 10 anni, tassi calano al 5,82% - 3 -

      (Il Sole 24 Ore Radiocor) - Roma, 30 ago - Per il CcTeu, Certificato di credito del Tesoro indicizzato all'Euribor, il rendimento e' in rialzo rispetto all'ultima asta che si tenne pero' a fine marzo : dal 4,60% di quell'assegnazione al 5,33 per cento dell'asta odierna.


      In cinque righe (oltre al titolo) danno notizie contrastanti e indici diversi....ecc....ecc....

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  7. Sergio vado un po OT
    mi piacerebbe leggere una tua recensione sul nuovo film di Batman grazie :)

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  8. Premettendo che non sono nè di Dx nè di Sx,la domanda mi sorge spontanea: perchè in tutto questo marasma di idee, prese di posizione, notizie esclusive, citazioni importanti, guru, non guru, passioni, ripensamenti, obiettività, linee politiche non viene mai menzionato Storace ed il suo partito "LaDestra"? Eppure Storace denigra il governo Monti, appoggia l'uscita dall'euro, parla a favore della sovranità monetaria, nè più e nè meno di quello che vuole Barnard e molto più di quello che vuole Grillo. Son solo pregiudizi e più semplicemente idiosincrasia verso chi non è di Sx a priori? (anche se poi ho notato che molte idee espresse a Dx sono più a sinistra della Sx). (Ale Manetta)

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    1. Se è per questo anche molte idee della cosiddetta sinistra sono più a destra di Storace, che tra l'altro, non dimentichiamolo, appartiene alla cosiddetta "destra sociale" (di ispirazione mussoliniana, per capirci...).
      Al contrario della destra liberista, così fascinosa e contaminante nel debole tessuto politico della "sinistra" italiana.
      Destra e sinistra rischiano però di essere categorie fuorvianti se non le si completa con l'asse verticale del potere, così da inquadrarle in una corretta prospettiva.
      Crederebbe mai che un autentico plutocrate possa essere di sinistra? Lo chieda a Carlo De Benedetti, tessera nr. 1 del PD...

      P.S.
      La ragione della cittadinanza svizzera chiesta e ottenuta dal primo iscritto al PD è semplicemente spiegabile: la legislazione svizzera non considera reato il pagamento di tangenti all'estero (la solita ipocrisia dei vicini cioccolatai), legalizzando di fatto la corruzione. L'Ingegnere le (ex) patrie galere le ha conosciute e se le ricorda ancora, come cittadino svizzero potrà tranquillamente riprendere (se mai ha smesso) a ungere gli ingranaggi della politica italica, un rosso scudo crociato lo proteggerà sempre.
      Un ebreo protetto da una croce, quando si dice la forza ecumenica della corruzione...

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    2. Non se ne parla perchè penso che sia un classico esempio di programmazione neuro linguistica: "la destra" fa paura agli italiani, è come evocare lo spirito del fascismo. Eppure abbiamo una sinistra che più a destra non si può. Anche Forza Nuova si sta occupando di molti argomenti interessanti, ad esempio sostenendo il magistrato Paolo Ferraro che ha denunciato fatti gravissimi ed è stato temporaneamente destituito per questo (la sua storia si trova ormai dappertutto in rete).
      La cultura (e l'onestà, la dignità, la moralità...) dovrà sostituirsi all'ignoranza, dovrà essere un lavoro capillare, meticoloso, dovrà entrare nelle scuole, nei libri di testo, nei punti nevralgici della nostra vita economica e sociale, nelle fondazioni.
      Ormai non si tratta più di destra o sinistra, bensì di cittadini puliti che amano questa nostra Italia.
      Io la amo e voi?
      Non so se avrò il piacere di vivere così a lungo per vedere questo meraviglioso stivale pulito in tutti i sensi, bonificato, ricostruito, LIBERO!!!
      Sono convinta comunque che dovremo tornare alla sovranità monetaria che ci hanno subdolamente rubato, e svincolarci al più presto da questa Europa e dai suoi trattati che ci imprigionano in economie schiaviste e depressive. E' ora di dire basta a tutto questo. L'imperialismo britannico (e germanico) deve finire.

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    3. Ho capito che non esiste più una Destra e una Sinistra quando ho visto Francesco Storace e Paolo Ferrero volere le stesse cose per il bene del paese e ne ho avuto la conferma quando ho visto Bersani e Alfano volere le stesse cose per il male del paese. E non mi si venga a dire che questi ultimi due non combattono la stessa battaglia, perché entrambi appoggiano il governo Monti, quindi... Ormai non esistono più estremismi, figli di un disagio sociale e culturale molto spesso "virtuale" - anche se, nell'ultimo decennio tra dittatura mediatica e disoccupazione crescente, il disagio sociale ormai è diventato reale - ma solo un vivere civile che ci accomuna Tutti. Utopia? No, evoluzione, senza "differenze" inutili! (Ale Manetta)

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  9. ... le pongo una domanda : se qui , in questo spazio , sono rintracciabili consapevolezza condivisa è o no questo spazio una sorta di pallottoliere in cui ci stiamo contando ? non sarebbe piu proficuo condividere consapevolezza con chi non ne è in possesso ? p.s. cosi come credo che i "politici" non debbano fare i comizi ai loro stessi iscritti ma a quelli della controparte alla stessa maniera credo che non sia utile diffondere consapevolezza in chi con molta probabilità ne è gia in possesso ma piuttosto adoperarsi affinche chi non ne ha ne abbia...cio nonostante trovo necessario leggerla qui ma sorriderei rinfrancato se potessi leggere dell'esule in patri su qualche rivista pseudomodaiola di quelle per intenderci destinate ad un pubblico dedito ad altro o , anche ad altro ...salutissimi e... grazie

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    1. caro/a yuki, le dò la risposta sincera: non ho capito la domanda

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    2. Ci sta provando anche l'Avv. Marra a diffondere il suo 'modo di formazione del pensiero' e il 'signoraggio bancario' attraverso lo pseudogiornalismo-moda tipo novella 2000 e sbattendo Sara Tommasi alla mercé dei 'guitti', ma non mi sembra che abbia molto successo, anche se dice cose importanti non ha seguito, anzi, sembra stia producendo un effetto boomerang.

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    3. ... l'effetto contrario c'è perchè molti preferiscono ignorare quello che è inaccettabile ... del resto è inaccettabile...

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  10. Ciao Sergio.
    Ma che coincidenza: per 2 volte parli di Grillo, ed un tuo post appare ora sul blog di Grillo..............

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    1. A mio parere il blog di Sergio era da almeno una settimana davanti lo schermo di Beppe e dei suoi collaboratori.

      Era sicuramente stato già segnalato da tempo, su richiesta di amici blogger, a Beppe era stato richiesto di dedicare attenzione al pensiero offerto da Sergio ed alla situazione mondiale riguardo Julian Assange.

      Finalmente quella richiesta vediamo oggi è stata accolta. Bene così.

      Sergio, preparati ad una vagonata di commenti, come è normale quando si è indirizzati qui dal blog di Beppe.

      Buona fine di settimana.

      Marco

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  11. E' apparso il tuo bellissimo articolo su Assange e l'Ecuador. In effetti questa concomitanza è veramente curiosa. Il mio parere su Grillo e il M5S è esattamente il tuo. Serve una scopa per buttare a mare un pò di classe politica. Potrebbe essere Grillo lo strumento. Ma subito dopo avremmo bisogno di ben altro, di persone di grande statura e caratura in grado di fare scelte eroiche, alla Barnard.... Ci saranno mai?... Non credo. Però, come ha già detto qualcuno, un passo alla volta. Chi vivrà vedrà.

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  12. Sul blog Goofynomics stanno facendo un bel lavoro. Non sono un economista, quindi non sono in grado di dare giudizi di merito. Però è tutta gente appassionata e il professore ideatore del blog impiega molte forze nel progetto.

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  13. Complimenti Sergio, ti seguo da alcune settimane ed ora ti trovo sul blog di Beppe. Credo che ti meriti l' esposizione che ti sta dando, e lo meritano soprattutto i tuoi pensieri e le tue osservazioni che, per quanto mi riguarda, mi hanno aperto un mondo che non conoscevo ....

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  14. Io Barnard, non lo reggo proprio.
    L'ultima sua uscita è che Saviano è peggio della camorra. Ora, Saviano può non piacere, si può essere in disaccordo con lui e io sono il primo che dice che televisivamente non mi piace e che dovrebbe parlare di quello che sa, mafia, invece che di economia e altri temi.
    Ma scrivere ste cose di uno che è costantemente sotto scorta proprio non mi va giù. L'esaltato Barnard ormai si crede l'unico con la verità in tasca, è questo il suo problema.

    Alessandro

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    1. Occhio, Anonimo: Barnard è sempre molto documentato, e di conseguenza pienamente attendibile.

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    2. anche Oliviero Beha pensa lo stesso di Saviano: un "camorrista omeopatico". Vorrei capire meglio ma temo che abbiano una qualche ragione.

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  15. Scopro questo blog dopo l'articolo su Assange, rilanciato da Grillo. Molto interessante e da approfondire con spirito critico. Mi identifico perfettamente in quello che dici, per quanto riguarda M5S e in genere l'approccio ad una politica appassionata ma scevra da interessi di parte da perseguire ad ogni costo, anche quando fa a pugni con la logica. Purtroppo la politica militante, quella che porta ad effetti concreti, non sembra coincidere (finora ) con questi ideali. Ma fortuna vuole che non abbia bisogno di legarmi ad alcun partito. Perciò viva l'utopia

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  16. MOLTO INTERESSANTE questo BLOG ottime considerazioni condivisibili soprattutto in questo articolo.
    Complimenti

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  17. Un bel blog, secondo me bisogna sminuire questa economia tutto il mondo la pratica e riesce a destreggiarsi quando non è ammalata.

    Ed è stata fatta ammalare così potessero intervenire i "medici".

    Se continua così bisogna cambiare il medico prima che l'ammalato muoia.

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  18. amici, io son nato a Bruxelles,mia madre è spagnola,nonni tedeschi,vivo tra bussana vecchia e cadaques...con modesto ma non troppo senso critico trovo Grillo e la piattaforma M5Stelle una cosa pazzesca...non è mai successo: con elezioni amministrative come quelle di maggio e le proiezioni per le politiche questo movimento nato in rete è PIONIERE e basta.
    Quello che bisogna fare in Italy è semplicemente continuare su questa strada. In giro studiano il caso Italy col microscopio.
    Credo che si stia facendo avanti un certo numero di candidati da leccarsi i baffi...e poi il numero di consiglieri nelle città continuerà a crescere e questo è un bene...GIA' SOLO IL non/statuto ( 2legislature,non condan..ecc) E' UN TOCCA SANA PER TUTTO IL PAESE...
    Il programma nel sito poi è perfetto: sono linee guida scelte in 5 anni di RETE...in questo momento storico proprio di linee guida si ha bisogno!!! IL M 5 STELLE E' COME UN ANTICORPO CHE RICONOSCE SE STESSO E' VA A CURARE LADDOVE E' NECESSARIO CURARE. nicolasstoppa@hotmail.com

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  19. Ottimo articolo, complimenti.

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  20. quanto sei lucido e quanto cazzo scrivi bene!!

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  21. Sig. Sergio, è gradito un suo parere!!!) ---> http://www.paolobarnard.info/intervento_mostra_go.php?id=433


    (Ale Manetta)

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  22. (Se questi due si uniscono, non ce ne sarà per nessuno: sbaragliano tutti!! L'unico problema è il carattere di entrambi - o chi è dietro di loro, chi lo sa - che potrebbero far saltare tutto! E'la sola unica Ns salvezza. Spero che Grillo abbia risposto e che si siano messi d'accordo!!)

    (Ale Manetta)

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