di Sergio Di Cori Modigliani
Esistono i profeti, per chi percorre una via spirituale.
Esistono gli statisti, per chi segue una via politica e cerca punti di riferimento.
Esistono i leader, per chi è in cerca di una guida.
Esistono i Grandi Visionari: artisti, intellettuali, scienziati.
Preziosa categoria, essenziale, determinante. Non esistono (e non sono mai esistite) grandi civiltà sul pianeta che non abbiano prodotto, al proprio interno, i loro geni dotati di ampie visioni, a tracciare la strada. Ogni etnia ha i suoi, e molto spesso la visione è talmente ampia che travalica le frontiere e diventano visioni collettive, e il genio locale assurge a Mito, Icona, Totem. Senza questi Visionari non si va da nessuna parte.
E’ bene saperlo.
Esistono etnie scarse o avare o sfortunate, mettetela come vi pare. Non hanno mai prodotto un loro visionario decente. Nella maggior parte dei casi non sappiamo neppure quale fosse il nome di quell’etnia perché è scomparsa nel nulla, senza lasciare traccia. 2000 anni fa nel territorio attuale del Friuli esisteva una vasta popolazione che si chiamava “popolo dei Tencteri”, all’incirca 50 mila persone, tante per quell’epoca. Non accettarono l’imposizione della Lex romana. In un week end i romani li sterminarono, non sopravvisse nessuno. E come loro tanti altri popoli in tutto il pianeta. Non avevano Visionari.
La più indisciplinata etnia del pianeta, quantomeno dell’Europa, (cioè quella italiana), conflittuale, individualista, confusionaria, inefficiente, riottosa, faziosa, ecc., in teoria sarebbe dovuta scomparire da tempo, travolta dagli eventi, da etnie confinanti più solide, da antagonisti meglio organizzati. Invece ha retto benissimo all’impatto dei tempi. Tant’è vero che 2000 anni fa era il centro del mondo allora conosciuto; ma lo era anche 500 anni fa e 40 anni fa era punto di riferimento come società dinamica in evoluzione. L’Italia è attualmente la nazione più ricca d’Europa, la seconda potenzia industriale (ancora per poco) la prima industria manifatturiera (per altri due mesi) e –fatto ormai accertato- il principale dolore europeo, una spina sul fianco di chicchessia, un popolo composto da una manciata di milioni di facinorosi mitòmani i quali, però, guarda caso, sono in grado di allertare e minacciare la Russia, gli Usa, la Cina, la Germania. Quantomeno i loro interessi. Com’è come non è siamo il grattacapo principale del mondo occidentale.
Ma anche la loro delizia.
Come mai?
Per la quantità di Grandi Visionari.
Un nazista direbbe che è un fatto bio-genetico della “razza pura italiana”. Il fatto è che la razza italiana non esiste. Mi dispiace per i nazisti, è un loro delirio e dei cretini che ci credono. Ci hanno provato i leghisti a sostenere quest’ipotesi fallimentare, poveretti, ancora ci provano.
Secondo gli antropologi americani e svizzeri (che si sono occupati della questione) il fatto deriva da una commistione di eventi fortunati; l’Italia è davvero il Bel Paese, il che induce ad alimentare e aumentare molto velocemente l’ispirazione interiore per la straripante quantità di bellezze naturali e culturali, armoniche e sintoniche, da cui tutti gli italiani sono circondati fin dalla nascita. Inoltre, sostengono questi signori, è sempre stata amministrata da gente corrotta da almeno 1000 anni, e quindi, automaticamente, induce -chi pensa- ad astrarsi, a chiamarsi fuori, a elaborare una propria visione del mondo e delle idee “fuori” dal sistema vigente, dando per scontato che il sistema non farà funzionare nulla, non seguirà nulla, il che spinge verso l’indipendenza autonoma di pensiero.. In 99 casi su cento si diventa matti, si va fuori di testa, si vaneggia, si attuano comportamenti deprecabili. Ma nel centesimo caso si è in grado di vedere talmente al di là, e talmente in profondità, che l’intera umanità finisce per guadagnarci e si evolve grazie a noi. Siamo, quindi, utili. E’ talmente riconosciuto da tutte le scuole antropologiche che nelle università statunitensi hanno coniato il termine IG factor “la variabile del Genio Italiano”.
Se ancora non ci hanno sterminati è perché tutti sanno che siamo in grado di far di tutto, nel bene e nel male, in quanto etnia estrema. C’è un unico modo per distruggere l’Italia, anzi, gli italiani.
Non è con le bombe o i bombardamenti. Se quattro sopravvivono, si rimboccheranno le maniche e poco a poco ricostruiranno: Esistono precedenti (e tanti) negli ultimi 1000 anni.
Con i dittatori se la bevono soltanto all’inizio e per un po’, poi si stufano. Un popolo cinico non crederà mai a un dittatore più di tanto. Non funziona neanche questo.
Forse bisogna vivere all’estero per comprendere, a distanza, la nostra grandezza.
Secondo gli antropologi statunitensi, un elemento fondamentale del genio italiano consiste nella “capacità alare del pensiero collettivo che consente la produzione duttile di idee”.
La duttilità e la flessibilità –in termini bio-darwiniani equivale a “capacità di adattamento”- è, a detta di tutti gli scienziati sociali, l’arma in più dell’etnia italiana.
Un esempio valido per tutti, che scoprii per caso quando uscì un film famoso di Hollywood dove, l’evento, è stato censurato e poi manipolato a fini nazionalistici. Ricorderete il film (forse soltanto alcuni lo hanno visto) si chiamava “Apollo 13”, era del 1995, con Tom Hanks, sulla missione Apollo con un’avaria a bordo, da cui il celebre logo-mantra-brand “Houston, we’ve got a problem” assurto, nel linguaggio quotidiano statunitense, a termine consueto colloquiale. Mi informai. Venni a sapere che nel centro Nasa spaziale americano dove lavorano migliaia e migliaia di scienziati provenienti da tutto il mondo, uno specifico e piccolissimo segmento “operazioni di assoluta inattesa emergenza in volo” era affidato (dalla missione Apollo in poi) a due ingegneri astrofisici italiani, considerati i migliori al mondo nel trattare, affrontare e risolvere i problemi dell’emergenza tecnica. Proprio grazie all’avventura dell’Apollo, risolta in un modo folle. Gli americani sono disciplinati, rigorosi, seguono il “by the book” (il libretto delle istruzioni) applicano regole, codici, software. I tecnici, per loro, sono persone altamente competenti e qualificate in grado di applicare “il manuale” alla perfezione, come si dice in gergo italiano, per l’appunto da manuale. Quando arrivò la comunicazione dallo spazio, a Houston si riunirono tutti i cervelloni consultando tutti i loro libretti. Sgomento e tragedia: non c’era scritta la soluzione. Coinvolsero tutto il personale qualificato immediatamente. I due italiani presenti (in linea gerarchica contavano poco) esperti in “diodi e conduttori di elettricità” chiesero di poter parlare con la navicella. Perché no, dato che non c’era scampo? Uno dei due aveva notato che il secondo astronauta masticava compulsivamente chewing gum. Informò il capo missione che lo guardò esterrefatto spiegando che se quell’astronauta si era portato, di nascosto, la gomma da masticare, allora era fatta. L’astronauta confermò. I due tecnici italiani, parlando con loro per radio, gli spiegarono di cavarsi di bocca la gomma, come e dove andarla ad appiccicare tra due cavetti perché la gomma arabica in assenza di gravità diventa un ottimo saldatore e conduttore di energia elettrica. Lo fecero. Funzionò. La notte, intervistato, questo tecnico italiano spiegò che lo faceva sempre da piccolo quando giocava con il suo trenino Rivarossi e certe volte la locomotiva si inceppava perché c’era un filo pelato; aveva scoperto che con la bubble gum funzionava. Gli scienziati americani ammisero che non sarebbe venuto in mente a nessuno di loro neppure in cento anni. Molti pensarono che fosse una favoletta, altri ci cedettero. Tant’è che da allora, il rispetto per la “duttilità” italiana è centuplicato. Certo, bisognava sapere con esattezza millimetrica dove andare ad appiccicare la gomma (erano esperti settoriali) ma bisognava, soprattutto, essere in grado di dimenticare il libretto d’istruzioni che, i due, confessarono più tardi di non aver mai neppure letto. Ma erano abituati, tra di loro, ad esercitarsi per trovare idee strampalate e ingegnose per risolvere problemi di emergenza in volo. Era il loro gioco preferito.
Siamo esperti riconosciuti in emergenza.
Risolvere le emergenze ed essere in grado di inventarsi soluzioni, fa parte della nostra tradizione culturale.
Ricordo qualche anno fa, credo che fosse il 2007 o giù di lì, quando vivevo ancora in California. Andai all’edicola a comprare il quotidiano “Los Angeles Times”, circa un milione e mezzo di copie al giorno. A caratteri cubitali (in prima pagina, fatto inusuale) c’era scritto “Galileo Galilei was right!”. All’interno una decina di pagine dedicate all’evento in seguito alla notizia che da Pasadena, dal Jet Propulsion Laboratory, era arrivata ufficialmente: la sonda Voyager, dopo anni di volo, era finalmente arrivata ed entrata dentro l’atmosfera del pianeta Giove e l’immissione in orbita funzionava. Aveva cominciato a trasmettere dati. Di Giove si sapeva che aveva le quattro lune (o pianetini), tutti i potenti telescopi elettronici lo confermavano, chiamati da Galileo –che li aveva scoperti- “pianeti medicei” in onore dei Medici che finanziavano le sue ricerche. Ma c’era anche un unico, piccolo piccolo, ma pur sempre un’ombra, “errore” attribuito a Galileo, che tra gli scienziati statunitensi gode di assoluta devozione e reverenza. Galileo aveva stabilito che c’erano quattro pianetini-lune e poi altri 14 astri. Il bello è che lo aveva stabilito osservando il tutto con un telescopio da lui inventato piuttosto rozzo. Il grande genio pisano, scocciato dagli scettici (la serie di allora dei dammi il link) si era sentito costretto a inventare il telescopio per provare ciò che lui vedeva e sapeva, grazie ai suoi calcoli. Per lui, avere o non avere il telescopio era uguale. L’intera costruzione del suo sistema di pensiero si basava su un concetto che lui definì “la matematizzazione dell’universo”. Si poteva “vedere” e capire l’intera struttura dell’universo dalla sua nascita e quindi “captare” la strada del futuro per tutti gli esseri umani, standosene nella propria stanzetta a fare i conti. Certo, il genio (e l’abilità tecnica) consisteva nel sapere che conti fare e come farli. Lui lo spiegò. Gli scienziati moderni, invece, sostenevano che erano soltanto 13 gli astri. La sonda Voyager mostrò con immagini fotografiche l’intera mappatura stellare del pianeta Giove, impossibile da vedere anche con i più sofisticati telescopi; corrispondeva pienamente ai calcoli astrofisici di Galileo. Quando uscì la notizia c’era un braccio di ferro tra la California e il governo Bush per i tagli alla ricerca scientifica e questo evento della Voyager venne usato per portare avanti la battaglia per avere finanziamenti. Galileo Galilei, in quegli anni in Usa, divenne l’emblema e il simbolo della lotta dalla parte della cultura e della ricerca scientifica. Uno dei tanti articoli titolava “Se noi non siamo in grado di fare come i Medici nel XVII secolo, non produrremo mai più un altro Galileo. E un altro Galileo è ciò di cui oggi gli Usa hanno bisogno, molto di più della guerra in Iraq”. C’era di che essere orgogliosi, in quanto italiani.
Galileo Galilei era italiano.
E dopo di lui, nei secoli, tanti e tanti ancora. In tutti i campi.
E’ così che si stende l’etnia italiana: distruggendo l’humus che produce genialità creativa.
La si distrugge impedendo il dispiego dinamico che dà sfogo alla nostra proverbiale duttilità e flessibilità: la capacità di sapersi inventare il mercato.
Se volete impossessarvi dell’Italia e distruggere gli italiani, come etnia, non ci riuscirete con le bombe. Alla fine degli anni’70 la furia distruttiva dell’autonomia operaia legata alle brigate rosse, nella città di Roma, venne sconfitta e battuta dal genio politico creativo di Renato Nicolini che “inventò” la cosiddetta “Estate Romana”: restituì la città ai cittadini. La gente, invece di andare a sfasciare le vetrine optò per andare insieme a vedere un film alla Basilica di Massenzio e assaporare –alcuni per la prima volta nella loro vita- le bellezze dell’arte architettonica italiana. Ritornarono a socializzarsi, venne voglia di acculturarsi di nuovo, si inventarono nuovi mercati, si creò nuova ricchezza collettiva.
Riuscirete ad avere il paese in pugno se lo ingessate, se lo bloccate, se gli mettete un ostacolo dietro l’altro. E’ ciò che hanno fatto i partiti, in modo tale da presentarsi poi come unica medicina necessaria e sufficiente per poter aggirare o saltare l’ostacolo.
“Grazie a noi trovate lavoro; se non vi rivolgete a noi non vi assumono; se non vi fate segnalare, presentare, raccomandare da noi, nessuno baderà mai alle vostre idee, perché le vostre idee non valgono nulla, valiamo noi che siamo il tramite tra le vostre sciocche ambizioni e la possibilità di poterle realizzare. Noi siamo i custodi dei vostri sogni”. E così facendo, la gente, poco a poco, ha smesso di sognare.
E il popolo italiano quando sale, la notte, sulla torre di Pisa, non si mette a guardare le stelle sperando di vedere ciò che altri non avevano mai visto prima, ma spera soltanto che appaia il faccione bonario di Bersani o Alfano o Casini che mi daranno un posto fisso garantito dove poter marcire per il resto dell’esistenza.
Imbrigliate gli italiani e bloccate la loro creatività, la loro continua ansia di ricerca e di inventiva elegante, e avrete la nazione in pugno.
E’ ciò che hanno fatto ed è ciò che sta facendo Mario Monti, l’anti-italiano per eccellenza.
Auto-eletto a statista, sta imponendo un linguaggio finanziario extra-italiano per invadere anche subliminarmente la coscienza e l’inconscio collettivo della nazione. “Spending Review” è un termine orrendo, denso di minacce, di incognite, che per qualsivoglia italiano non suscita alcuna eco inconscia, quindi non incita a pensare. “Bilancio di spesa”, o “Revisione di Spesa” o “Controllo della Spesa” invece, è un termine più pericoloso, perché fa scattare automaticamente domande sensate, naturali, banali, reali, del tipo: “qual è il rapporto tra costo e beneficio?”. In Germania e in Francia usano termini nella loro lingua, altrimenti il popolo li sbranerebbe.
Perchè devo usare il termine “governance” invece di “gestione”?
Perché l’uso della parola inglese incute timore, reverenza, e non fa scattare nessuna sinapsi nel cervello; il nostro inconscio creativo e operativo si smuove in italiano. Mentre invece se si usa il termine “gestione” c’è molta gente che pensa subito in termini operativi e può capire che coloro “che ci gestiscono” non stanno facendo il bene del paese, stanno portando l’Italia indietro, non procurano alcun profitto all’azienda Italia, perché “non sono capaci di gestire”. Davanti a “governance” -.che è un termine finanziario- si traballa, scattano i sensi di di colpa e i complessi di inferiorità del provincialismo italiano e vi fa sentire piccoli piccoli. E’ ciò che vogliono. Che vi sentiate tutti piccoli piccoli.
Il ministro Passera ha lanciato (lui l’ha definita “la svolta rivoluzionaria che determinerà la crescita e l’occupazione dei giovani”) la sua idea innovativa di “un allargamento di start up tale da consentire il raggiungimento di target pre-definiti”.
Che cosa vuole dire?
Questo è un linguaggio da colonizzatori. Abbiamo gli stranieri invasori in casa.
Per quale motivo un giovane venticinquenne italiano, ad Asti o Benevento, che vuole dar vita a una impresa nata da una sua buona idea originale deve sapere che cosa vuol dire “start up”? Oppure “target”? La risposta è molto semplice: lo dice il software della pubblicità. Così si spingono gli italiani verso una realtà virtuale e li si allontana da quella reale. Si introduce il concetto che “la lingua italiana non fa mercato” o meglio “La Cultura non produce marketing”. E’ quello che vogliono, è quello che stanno facendo.
Stanno cercando di far abituare gli italiani a incorporare l’idea che se non si usano termini finanziari e pubblicitari coniati e diffusi dalle oligarchie finanziarie anglo-americane, non si può lavorare né vivere.
Hanno introdotto neologismi robotici pericolosi come “stato dell’arte” traducendo malamente e sguaiatamente l’originale americano (in inglese vuol dire “massima evoluzione tecnologica in quello specifico settore di mercato” e basta, cioè tutta un’altra cosa) sostituendolo a “stato attuale della situazione” per introdurre l’equivalenza inconscia che fa scattare delle sinapsi nel cervello per cui si identifica, in italiano “lo status quo” e “lo stallo” alla “realtà tangibile” facendo credere che si tratta di “creatività artistica”. E la truppa mediatica ha abboccato. Non è vero niente. Non è così. Usano questi termini per imbrigliare il cervello a tanta brava gente che loro disprezzano. Ma se usate invece il termine “stato attuale della situazione” allora il vostro cervello, anche se dotato di pochi strumenti culturali, penserà e vi farà capire che “in Italia non sta accadendo nulla, non sta succedendo nulla”. Anche un deficiente tocca con mano che è tutto fermo: non c’è lavoro, non girano soldi, non c’è mercato, non ci sono finanziamenti, se non per coloro che disciplinatamente accettano la malleveria dei partiti; avete anche la scelta: a destra il PDL, a sinistra il PD e al centro l’Udc.
Così si sfianca un’etnia e si assoggetta una nazione.
Funziona meglio delle bombe.
Si chiama “programmazione neuro-linguistica”, è la base della dominanza.
E’ la struttura portante di ogni dittatura.
Mario Monti è l’unico premier europeo che alle conferenze stampa e nei convegni internazionali parla una lingua che non corrisponde a quella della nazione che rappresenta. Lui lo può fare perché non è stato eletto. Infatti non è italiano. Lui rappresenta gli interessi della finanza oligarchica anglo-araba-statunitense e deve sempre ricordare a tutti che rimane fedele a loro che vengono prima dell’identità della nazione e della nostra etnia. Se Angela Merkel andasse in Inghilterra e accanto a Cameron, davanti ai giornalisti, parlasse inglese, verrebbe sfiduciata immediatamente dal parlamento; a Hollande penso che gli sparerebbero (i suoi).
Il messaggio che Mario Monti veicola è quello di considerare priva di valore la lingua italiana, una lingua che lui ha stabilito “non essere una lingua colta” perché lui non è il frutto di una cultura nazionale, è un impiegato di multinazionali estere. In vacanze non va a Portofino, a Ravello, a Venezia, nel Mugello, a Macugnaga, a Taormina, a San Benedetto del Tronto, a Positano o in altri 10.000 posti meravigliosi che esistono in Italia. Lui no. Va a Saint Moritz in uno specifico quartiere selezionato dove vanno soltanto banchieri e finanzieri internazionali. Sono le uniche persone che frequenta.
E per il potere, il “simbolico” è sempre fondamentale. E’ il loro nutrimento basico.
Il segnale che vuol dare è chiaro: “non sono un italiano, quando voglio rilassarmi con gli amici, sto con la finanza, le banche e l’oligarchia che conta, ma fuori dall’Italia”.
Ascoltatelo con attenzione e vi accorgerete che parla come un software; è incapace di selezionare sintagmi e strutture grammaticali in lingua italiana senza introdurre locuzioni anglofone e terminologie avulse dal lessico nazionale.
Non parla mai di noi. Non parla mai a noi.
Si parlano soltanto tra di loro.
Chi conosce questo blog sa quanto sia sempre stato (e sia tuttora) iper-critico nei confronti della nostra etnia italiana. Riconfermo il tutto, ma ci aggiungo anche la grande memoria storica dell’ingegno, creatività e talento imprenditoriale, scientifico e artistico che ci ha sempre contraddistinti, con immensa invidia da parte di tutti. Quello è il nostro tesoro.
Perdurando questo stato di cose, l’Italia finirà fuori da tutto.
Perché avrà perso gli italiani.
Perché agli italiani hanno sottratto il Senso della propria identità.
E’ quella che bisogna recuperare per ritrovare la vitalità, l’inventiva, la curiosità, la voglia di fare: basta sottrarsi alle suggestioni malevole e interessate di chi vuole seguitare a ingessare una nazione.
E’ necessario ricostruire una classe intellettuale pensante in grado di fornire ai giovani strumenti operativi utili. Dobbiamo cominciare a muoverci, in fretta. Innescare dinamiche di cambiamento comportamentale. Scuotersi dal torpore. Iniziare da settembre a vedersi, spostarsi, andare, venire, contattare, confrontarsi, dibattere, scambiarsi idee, formule, dovunque e comunque, senza più farsi terrorizzare dalle cifre, gli spread e aliquote che saranno sempre fuorvianti. Perché false. Non rappresentano le persone.
Dobbiamo recuperare il gusto della narrativa esperienziale individuale e poi farla collettiva.
E così cambieremo la sceneggiatura del film della nostra vita italiana.
Per ritrovare il gusto e la voglia di salire sulla torre di Pisa a guardare il firmamento con o senza cannocchiale; osservare le stelle per capire dove stanno e come si muovono e che cosa hanno da insegnarci.
L’alternativa non è il baratro del default. Nell’inevitabile confusione, nel caso si dovesse verificare, il genio italiano riuscirebbe a prevalere, a manifestarsi, a Essere. Molto meglio dell’immobilità attuale, della paralisi stagnante, dell’ingessatura deprimente.
Paralizzati dallo sgomento, da italiani si diventa italioti.
E’ ciò che vogliono: che gli italiani salgano sulla torre di Pisa e osservino le stelle pregando loro che convincano la cugina di mamma a telefonare alla moglie di quel deputato che conosce per riuscire ad ottenere quello straccio di posto che vi pure schifo.
Vi vogliono convincere a tutti che è l’unica alternativa esistenziale praticabile.
Non è vero.
In ogni italiano aleggia la sapienza di Galileo, la musicalità di Rossini, la conoscenza psicologica umana di Pirandello, l’ardore imprenditoriale di Olivetti, i sublimi squarci sulla tela di Fontana. Ci sono. Sono reali. Esistono. Non vogliono che si manifestino.
Dobbiamo andarceli a cercare, fintantoché non li avremo trovati.
Cominciando, innanzitutto, da noi stesi.
Se non altro per una questione di orgoglio nazionale.
E’ un’ottima medicina per guarire l’identità.
Molto meglio del piagnisteo di regime e le loro orrende minacce sulla non esistenza del futuro. Non date retta al premier. Non è una profezia, la sua.
E’ soltanto la bieca minaccia di uno squallido ragioniere privo di argomentazioni solide, il quale vive nel quotidiano terrore di non riuscire a farla franca ed essere smascherato.
E l’unico maniera per sottrarsi al potere delle minacce consiste nel non farsi spaventare.
Il governo vi minaccia, tutto qui.
Basta fare bleah, e la paura passa.
Il futuro esiste se noi vogliamo che esista. E’ il potere dell’auto-profezia.
Mario Monti, invece, vi vuole depressi e avviliti e pieni di paura.
Non dategli retta.
Non fatevi spaventare, e poi, rimettetevi con calma e devozione a fare il disegno che stavate facendo prima che questa massa di tecnici interrompesse il vostro viaggio. E quando dico tecnici, voglio dire anche e soprattutto Berlusconi, lui è sempre stato solo e soltanto un “abile tecnico pubblicitario” e niente di più. Mario Monti è un suo prodotto.
Il “prodotto Italia” è ben altra cosa e non può essere lasciato nelle mani dei tecnici.
Perché siamo in emergenza e dobbiamo organizzarci per conto nostro.
Ci vogliono i Grandi Visionari.
Galileo Galilei docet.
Buon week end a tutti.
Monti e' un prodotto del club Bilderberg, della commissione trilaterale e del cfr. Oltre che del consiglio Atlantico. E dopo che abbiamo scoperto di essere pedine degli americani da oltre sessant'anni, se provi a spiegarlo al popolino dei mass media ti danno del complottista. Gocce di verità in un oceano di falsità non faranno mai la differenza. I pochi italiani geniali sono da tempo emigrati e i loro talenti usati da chi investe in ricerca e formazione. Siamo messi molto male, molto. Ci lasciano sfogare sui blog proprio per questo. Non facciamo nessuna differenza. La massa critica e' ben lontana dai nostri orizzonti. Basta un paparazzi qualunque per tornare nel Medioevo. E un popolo che non lotta per le sue libertà si merita di vedersele togliere. Triste ma vero.
RispondiEliminaBene goccia nel mare. Io e te ne facciamo già 2. Altre migliaia, cominciano a svegliarsi e comincia ad intravedersi una pozza.
EliminaCi vuole un atteggiamento positivo.
Loro ci vogliono degli zombie, ma arriverà un punto, oltre il quale gli zombie si guarderanno indietro e capiranno che sono stati truffati, da chi avrebbe dovuto tutelarli. Allora la musica cambierà.
E credimi: CAMBIERA', nel bene o nel male.
Cerchiamo di essere ottimisti, con un minimo di obiettività e un po' di ironia.
RispondiEliminaPerchè dovrebbero sterminarci e, soprattutto, chi?
I tedeschi forse? I più grandi "tecnici" dello sterminio nella storia recente?
Inclini come sono, ieri come oggi, alla psicopatia ed al sadomasochismo terminale?
Se Hitler si fosse proposto agli italiani, sarebbe stato sepolto da un coro di pernacchie e sarebbe morta lì. Purtroppo da loro ha funzionato.
Mussolini? Senza l'abbraccio con il pazzo nibelungico avrebbe terminato la sua corsa con ben altri effetti sulla Nazione.
Senza l'influenza dell'imbecille germanico (così lo consideravano nell'entourage del Duce) non avrebbe mai partorito le leggi razziali e con le intelligenze degli scienziati ed intellettuali italiani di ceppo ebraico il nostro Paese avrebbe avuto un'altra dinamica evolutiva e trovato la democrazia.
Alla faccia della perfida Inghilterra e della approfittatrice e spocchiosa Francia, sicuramente e autenticamente razziste, ma con sobrietà.
Se guardiamo un po' più indietro ci si scontra con i lati oscuri del Risorgimento, con le stragi e le rapine dei piemontesi ai danni del meridione e con la netta evidenza di una grande opera incompiuta. Nel senso di "ancora da portare a compimento".
E' vero, qualcosa nella macchina Italia non ha funzionato e adesso abbiamo le ruote sgonfie, anche se non solo per colpa nostra. In ventanni di briglie semisciolte, dopo la fine della guerra fredda e l'attenuazione del protettorato USA, l'unico fenomeno politico-sociale che abbiamo saputo produrre è stato il berlusconismo, macchietta purtroppo coerente con i peggiori vizi nazionali.
Ma vale davvero la pena di crederci ancora. Io ci credo fortemente e articoli come questo mi danno la confortante sensazione che possa essere un sentimento condiviso.
Anche la sacrosanta difesa della nostra lingua. Non per sterile nazionalismo, ma perchè elemento imprescindibile della nostra capacità di dare il giusto senso alle parole, per vincere l'incomunicabilità, per sbugiardare la menzogna.
La razza italiana non esiste, quindi fortunatamente neanche tutte le altre.
Esiste però la nostra etnia, sempre portatrice di una cultura che non si dimentica in pochi decenni di rimbambimento collettivo.
Credo che anche poche gocce di verità possano fare la differenza, vale ancora la pena di raccoglierle e trasmetterle il più possibile. Lo stiamo già facendo qui, adesso.
legga meglio....Di Cori non ha detto che vogliono sterminarci ma distruggere la nostra psicologia di base...MG75
EliminaUn Di Cori Modigliani al top.
RispondiEliminaGrande.
Come sempre.
esemplare, sergio, complimenti! accorato e chiaro come il sole; non avrei potuto dire meglio.
RispondiEliminasono daccordo con te al 99%, ma ho una unica perplessita'.
come la mettiamo con il 60/70% di semianalfabeti che popolano l'amata patria?
basteranno i restanti 20 milioni scarsi di persone che sono ancora in grado di leggere e comprendere questo tuo articolo a rigirare la frittata?
buon fine settimana a te ed a tutti gli amici blogghisti.
bobo merenda
"L’alternativa non è il baratro del default. Nell’inevitabile confusione, nel caso si dovesse verificare, il genio italiano riuscirebbe a prevalere, a manifestarsi, a Essere. Molto meglio dell’immobilità attuale, della paralisi stagnante, dell’ingessatura deprimente.
RispondiEliminaParalizzati dallo sgomento, da italiani si diventa italioti.
E’ ciò che vogliono: che gli italiani salgano sulla torre di Pisa e osservino le stelle pregando loro che convincano la cugina di mamma a telefonare alla moglie di quel deputato che conosce per riuscire ad ottenere quello straccio di posto che vi pure schifo.
Vi vogliono convincere a tutti che è l’unica alternativa esistenziale praticabile.
Non è vero.
In ogni italiano aleggia la sapienza di Galileo, la musicalità di Rossini, la conoscenza psicologica umana di Pirandello, l’ardore imprenditoriale di Olivetti, i sublimi squarci sulla tela di Fontana. Ci sono. Sono reali. Esistono. Non vogliono che si manifestino."
Ecco perchè IO CREDO!!! Non potranno mai imbrigliare il pensiero, l'intelligenza, la sensibilità, l'anima, la voglia di costruire. Bellissimo articolo anche questo. Complimenti e buon fine settimana a tutti.
Per lavoro ho a che fare con tecnici e ingegneri di varie nazionalità e concordo appieno con quanto scritto sull'inventiva italiana, sulla capacità di improvvisare e di "arrabattarsi al meglio".
RispondiEliminaMa come qualunque progettista potrà confermare, queste qualità valgono moltissimo all'inizio di un progetto, ma per un lavoro a lungo termine poi serve l'ottimizzazione ed il perfezionismo che non sono propri della nostra cultura.
Bisognerebbe avere un mix di entrambe le culture con l'aggiunta di voglia di fare e non di inventiva atta allo scopo di non fare.
Purtroppo il vero male dell'Italia è l'eccesso di inventiva per il non fare, per il fregare gli altri. Una "qualità" che viene esaltata dai nostri mass media, la furbizia italiana che diventando fenomeno dilagante torna come un boomerang a danneggiarci.
La lega è un fenomeno pittoresco e sicuramente malgestito, ma l'idea di base è vera, c'è un abisso culturale al variare delle longitudini italiane, e per culturale non intendo a livello di istruzione, bensì a livello di impostazione mentale, a livello di motivazioni per fare le cose, di etica, di rispetto e di legalità.
La colpa principale dei mass media è quella di aver diffuso questa mentalità, la "macchietta napoletana" può risultare simpatica ma è profondamente sbagliata, purtroppo come in tutte le cose, a lungo andare il marcio intacca il buono perché è più facile, più veloce, più da furbi... ma quando il marcio diventa la maggior parte del prodotto allora la parte buona non riesce più a sopperire ed è per questo che l'Italia va male.
No, non sono leghista, non più da parecchi anni ormai, ma credevo nel loro primo progetto.
Sono anche un razzista corretto nel senso che se ho poche risorse preferisco aiutare i miei compatrioti in difficoltà piuttosto che mantenere decine di migliaia di immigrati che, per natura o per necessità, si tramutano in maggior parte in delinquenza da gestire.
Nelle PA italiane c'è il razzismo al contrario, in termini assistenziali un immigrato clandestino è molto più tutelato di un italiano in profonda difficoltà.
Monti non è sicuramente la medicina corretta, non avrei proprio idea di quale potrebbe essere per salvare l'intera Italia, di certo avrei la soluzione per salvarne metà e sono abbastanza fiducioso che come farebbe un figlio a cui vengano tolti i finanziamenti dal papi, comincerebbero a rimboccarsi finalmente le maniche.
AP
ho scritto longitudini ma intendevo ovviamente latitudini.
EliminaAP
Poetico. Le passate glorie.
RispondiEliminaLe latitudini.
Doll drums.
Bisogna imparare.
Un giorno e' gloria e un altro giorno obbrobrio.
La natura regala i frutti in anni buoni.
Ma nessuno sa quando fioriranno.
Perche' nessun "terrone" si sogna d'andare da un dottore in Germania
a chiedere giorni di malattia o perche' nei paesi anglosassoni non esiste la mafia e' una domanda da evitare. Malta cosi' vicina, cosi' lontana.
Gli uomini sono uguali in tutto il mondo. Si adeguano a gli stati dove vivono. Si auto convincono. Sono tutti figli di poeti, artisti, filosofi, navigatori e conquistatori. Celebrano la loro razza, la loro mentalita' come vincente.
Il quotidiano meglio lasciarlo perdere. Durare, aspettare, invecchiare. Perdere tempo per creare le strutture ma perche' poi.
Sono solo state create perche' il genio si manifesti in tutto il suo splendore. Che poi sia italico o francese o inglese e cosi via e' solo questione di nazionalita'. Penso a quel patetico generale tedesco chiamato Rommel che ansioso di sbarcare i suoi carriarmati, chi sa perche' poi, mando' un suo sergente. Il paese dei 6.000 generali non ci riusciva.
Mi scuso, non volevo. Mi e' scappato. Forse venivo dalla lettura
della storia dello stenditoio.
Forse la grande visione per me e' una cosa piccola, quotidiana.
Un piccolo modesto stato che funzioni.
Continuo a leggere aspettando Godot, ne sono un'po' stufo per la verita'. E non venite a dirmi che gli USA sono un paese anglosassone.
Grande articolo che condivido. Leggendolo spronerebbe molti. Questo è il problema: troppi non avranno la possibilità di leggerlo e s'affideranno alla televisione per le loro scelte. Forse sono vere le statistiche che riportano in aumento le persone che utilizzano internet (penso siano troppo generosi queti aumenti), ma qual'è l'utilizzo che ne fanno? Ho seguito recentemente una polemica tra Grillo e un eletto del M5S, quello che a pagamento parlava in un programma (televisivo o radiofonico, non ricordo). Penso abbia fatto bene (mi spiace per Grillo e le regole), la maggior parte delle persone stanno lì. Se non raggiungiamo anche loro con questi bellismi argomenti, non riusciremo a cambiare. Itanto nel mio piccolo informerò dove si può andare per informarsi. Complimenti ancora, a tutti.
RispondiEliminaArticolo eccellente.
RispondiEliminaIl libero pensiero...non esiste.
RispondiEliminaMario Monti ci vuole depressi e avviliti e pieni di paura?
Personalmente io non sono affatto depresso, avvilito e pieno di paura, anzi...
Io so che presto mincazzerò e darò del cerebroleso a chiunque prenda una posizione politica nell'attuale panorama Dantesco.
RispondiElimina.....se fossi uno che ha beneficiato di raccomandazioni o protezioni (comunque le si voglia chiamare)..
non dormirei sogni tranquilli!!
Esiste una soglia in natura che se superata diventa ingestibile: qualsiasi essere vivente quando si ritrova confinato in un "angolo" reagisce per disperazione e paura ed in questo contesto strumenti telematici come facebook e twitter possono amplificare le emozioni ed accellerare i tempi di formazione di una massa critica.
Quei "personaggi" nel loro delirio di onnipotenza, (il potere è un pagliativo, l'illusione misera e patetica di poter sconfiggere la morte), credono di avere gli strumenti per controllare ogni cosa..è un errore che si perpetua da sempre! Corrono il rischio di finire appesi ai lampioni...lo insegna la storia!!
A me fa riflettere che in ambienti popolari dove ancora la gente si aggrega e socializza : bar, osterie, piccoli negozi, l'umore sia quello di chi sta aspettando il "LA".....non lo auspico ma ho la sensazione che siamo vicini.
Un fuori post
RispondiElimina---Il presidente francese, che ha incontrato il premier Samaras, ritiene che il governo ellenico dovrà dimostrare la “credibilità” del suo programma e dei suoi impegni di risanamento del bilancio.---
Hollande uomo di sinistra?Forse lo è stato negli anni ottanta come il suo amico Attali. Sergio forse meglio affidarsi ad Alain Parguez sulla politica francese?!
"Con un tal gioco di sospetti operano, da noi, due specie di docenti: furfanti, che si sono travestiti da professori, oppure professori che, per scroccare popolarità, si atteggiano a furfanti. Cercano di superarsi a vicenda nella gara dell'infamia, ma reciprocamente non si cavano nemmeno un occhio. Il caso, tuttavia, che spiriti come Vigo(nel romanzo Vigo è un docente di Storia) si smarriscano dentro la loro cerchia, è limitato a mosche bianche: contro di lui si fa quadrato. E' singolare, allora, notare come tutti si associno tra loro come davanti a una minaccia di sterminio." Eumeswill E.Junger
RispondiEliminacommovente quel bambino che giocava col trenino Rivarossi nel vuoto
RispondiEliminaGrazie per Sergio per questo incisivo ritratto di Monti che spiega quello che io intendo dire quando affermo che Mario Monti è caratterialmente più pericoloso di Berlusconi, nonostante in apparenza possa sembrare diverso. Tutto sommato B. è sempre un creativo, una maschera della commedia italiana, un italiano piccolo borghese che sa vendere anche il Colosseo, alla Totò, col suo francese da piano bar e l'inglese maccheronico.Tant'è che il genio italico è riuscito a trovarne gli antidoti dopo vent'anni di presenza continua sulla scena politica ed oggi incanta molto meno. Il suo flauto magico può attirare i topi verso il suicidio, ma sono sempre meno.
RispondiEliminaMonti no, perché è sostenuto da un incrocio di interessi, dalle consorterie, dalle banche, dal Vaticano e dalla delinquenza organizzata che continuano il loro lavoro facendoci credere che non ci sono alternative a questo sistema economico fallimentare. Davvero, non ci sono alternativo, ma per loro che possono vivere e proliferare solo in questo humus malsano, il 10 per cento degli Italioti? Ma per tutti noi vale ancora il sogno,la creatività e le alternative si che ci sono, solo che uscissimo da questa gabbia che ci imprigiona e di deprime.
Il nostro genius loci prima o poi prenderà il sopravvento, sempre che ognuno di noi faccia la sua parte.
In ogni parte del mondo si usano le proprie contromisure. Le usano gli usurpatori della sovranità nazionale, come le usano i difensori della civiltà e del bene comune. Sembra infatti che in Brasile si approfondiscano molto i temi su massoneria e corruzione, ma ignorano le super potenze come Bilderberg, Trilateral, CFR, Pilgrims, Around Table, Aspen, ecc., e persino cosa sia la Tradizione Cattolica. Quindi il livello è assai blando ma impegnato. In America si ignorano quasi totalmente le cause che sono dietro le crisi mondiali, e persino il potere della Federal Reserve, i vari livelli di massoneria, perchè ogni giorno hanno un nemico contro cui combattere e la propaganda la fa da padrona: noccioline, basket e rugby e via con "panem et circensis". Quando parlano dell'Italia pensano solo alla mafia, agli spaghetti e alla ferrari. Non conoscono la geografia nemmeno i Presidenti, ma sono in guerra con tutto il mondo per portare tutto sotto la propria egemonia e influenza finanziaria che si chiama pace e democrazia. In Inghilterra conoscono molti argomenti e hanno molte case editrici sensibili, ma non li trattano fino al punto cruciale, per quieto vivere. In Francia sono informati e leggono molto di storie passate, ma non si espongono sul presente perchè tutto fa parte del sistema creato sin dalla Rivoluzione Francese e quindi sarebbe rimettersi in discussione. Spagnoli e Argentini sono molto avanti, più o meno come noi italiani, solo che loro sanno come scendere in piazza e farsi sentire. Alla fine però sono solo dei grandi caciaroni ed una armata brancaleone. Altri popoli come i lusitani, sono loro stessi a non essere considerati, pensano forse troppo al commercio, al loro orticello figuriamoci se possono emergere i loro rarissimi studiosi o pseudo-reazionari. La Russia ha gente qualificata, ma per il momento lasciano lavorare Putin. L'Italia ha invece la sua caratteristica che molti sanno, esistono mille blog ad enfatizzare tutto, ma alla fine si scontrano fra correnti: rettiliani contro esoterici, integralisti laici contro religiosi preparati, futuristi contro rivelazionisti, evoluzionisti contro creazionisti, gnostici contro credenti, complottisti contro antisionisti, delatori contro predicatori, debunkers contro documentaristi, programmatori neuro lingustici contro militanti organizzati, sterminazionisti contro apocalittici, falsi profeti contro apostoli degli ultimi tempi. Insomma, quando finalmente si arriva alla radice del problema le armate dei guastatori entrano in campo e si apre la battaglia fra fanatici e realisti. Del resto Truman aveva coniato questo concetto di guerra bianca: se non riesci a controllare, confondi. E ci riescono benissimo
Eliminabell'articolo... mi ha fatto sentire a tratti in colpa quando nei miei interventi utilizzo tutti quegli inglesismi.. da oggi si parlerà solo tricolore!
RispondiEliminaQualche mese fa, un'importante compagnia internazionale ha costruito un ponte mobile per ferrovie qui in Italia.
RispondiEliminaIl ponte non funzionava. I migliori ingegneri italiani e stranieri si sono messi al lavoro per risolvere il problema, invano.
Infine, è stato chiamato un dirigente tecnico italiano, che si è messo al lavoro e ha risolto con un geniale escamotage tecnico: il ponte è stato montato ed ha funzionato.
Il dirigente italiano aveva il diploma di perito.
Bel post. Mi chiedo se l'annunciata assunzione nella scuola pubblica di docenti 'giovani', a scapito di 40enni precari di varia provenienza, non risponda a una precisa volontà. Giovani nozionisticamente più freschi, ma senza esperienza e soprattutto formati completamente nel ventennio berlusconista, cresciuti all'ombra del gabibbo, privi del 'soffio culturale' che aleggia nel post, di cui i 40enni della generazione a perdere hanno potuto avere uno 'spiffero' per motivi anagrafici.
RispondiEliminaIl soffio degli Enrico Fermi: che, narra la leggenda, partito per il viaggio di nozze, di notte nel buio della campagna pisana, aggiustò la cinghia di trasmissione dell'auto usando la propria cintura dei pantaloni.
Ma anche dei Fellini, dei Pasolini...
secondo me Monti è la degna continuazione di chi l'ha preceduto in 60 anni di repubblica, ci hanno resi schiavi delo stato e della raccomandazione politica togliendoci con una burocrazia fuori controllo ogni possibilità di fare impresa(e intendo anche minuscole attività) senza chiedere favori. In qualunque paese del mondo se vieni licenziato ti arrangi magari nell'attesa di trovare un altro lavoro, magari scegli di cambiare strada...c'è chi si mette a vendere torte cucinate in casa, chi si organizza per fornire servizio catering, chi trasforma l'hobby della falegnameria in un lavoro e via dicendo...In Italia per fare qualunque cosa c'è bisogno di una quantità talmente elevata di permessi e trafile burocratiche e conseguenti spese in consulenze e professionisti e adempimenti fiscali spesso sproporzionati al potenziale reddito che mettersi in proprio è considerato da folli...senza contare che da qui a iniziare a lavorare possono passare anni di sbattimento tra uffici spese lavori e adeguamenti continui al continuo cambiamento delle regole e dei requisiti. A cosa serve tutto questo oltre che a distruggere l'economia fiaccando la produttività la volontà e l'indipendenza dei cittadini? A mantenere la casta...la casta mantiene i privilegi finchè viene votata...e viene votata finchè ci può ricattare per farsi avere un lavoro o il permesso di dividere la cucina dalla sala da pranzo con un cartongesso senza aspettare 10 anni. Dovremo ritirare fuori i discorsi del primo Berlusconi(non lui che alla fine ha parlato tanto e non ha fatto niente) e ripartire da quelle idee...meno tasse meno burocrazia meno regole(ma fatte rispettare non addomesticate arbitrariamente al capriccio tangentizio del funzionario di turno...) e che le regole siano razionali e intelligenti non capestri studiati per impedire alla gente di vivere normalmente senza vendere il proprio voto al potente di turno. E' inutile...senza la libertà economica e la libertà di impresa(e mi riferisco anche a cose minuscole come microimprese di pulizia) non esistono altre libertà(purtroppo si deve mangiare...) invece in Italia la libertà economica e di fare impresa è un privilegio esclusivo di chi può permettersi di oliare la macchina e spendere cifre ingenti in bolli adempimenti avvocati commercialisti perizie tecniche e magari aspettare 10 anni prima di essere operativo con la propria attività, un disoccupato o un recente cassaintegrato non ha altra scelta se non protestare per strada(senza produrre niente per la collettività e per se stesso) o mendicare il favore di un'assunzione qualsiasi(e magari per un profilo inutile creato ad hoc...) in cambio del suo voto e quello dei suoi famigliari...in altre realtà potrebbe comunque darsi da fare e fare almeno piccoli lavori in proprio...qui è proibito persino alle mamme portare la torta fatta in casa all'asilo del figlio per il compleanno...figuriamoci il resto!
RispondiEliminaCredere che sull'Apollo 13 non avessero il materiale per collegare due cavetti è come dire che in una forno non si trova farina. Sergio,mi piace quello che scrivi, ma spesso credo che per trasmettere il Senso (come dici tu) ti inventi tutto di sana pianta. Poi questa conclusione non l'ho capita: "Non accettarono l’imposizione della Lex romana. In un week end i romani li sterminarono, non sopravvisse nessuno. E come loro tanti altri popoli in tutto il pianeta. Non avevano Visionari". Un popolo che viene sterminato perchè non accetta le leggi dell'invasore non ha Visionari?!?!?!?!?! E' vero il contrario! Maya, Inca, indiani d'America e quasi tutte le altre popolazioni autoctone non sarebbero molto d'accordo, anche perchè erano a livelli di spiritualità e consapevolezza superiori a quelli degli invasori/invasati..Saluti
RispondiEliminaah sergio certo che di cazzate ne scrivi di divertenti...dove le tiri fuori....le sonde Voyager lanciate nel 1977 arrivarono in zona Giove (non cesarini) nel 1979....e dubito che il L.A. Times, che e' un giornalaccio, sia mai arrivato a 1,5 milioni di copie...dubito che, sebbene di ingeneri/scienziati italiani ce ne siano stati almeno fin dagli anni '70 a JPL, i due personaggi che citi siano mai esistiti....
RispondiEliminadivertente comunque!
Purtroppo anche tutta la parte sui satelliti di Giove lascia a desiderare: Galileo ne OSSERVO' (col cannocchiale NON inventato da lui ma da lui perfezionato e non con i calcoli che sarebbero stati possibili solo dopo la formulazione della legge di gravità 100 anni dopo la sua morte) solo 4 e non seppe mai di altri satelliti
EliminaModigliani ma si rende conto che anzichè scrivere qualche imperfezione (forse), in qualche sfumatura che nulla toglie alle sue argomentazioni potrebbe fare come Bersani e Berlusconi e i loro media traditori (insieme ai seguaci di pd, pdl, udc e monti) e cioè potrebbe anche lei riempire di CAZZATE da corte dell'Aja quegli imbecillotti degli italiani al punto da far dissanguare il paese e i loro fratelli più poveri senza che si accorgano e fiatino?
RispondiEliminaL'ignoranza è un brutto male MA LEI CONTINUI COSI'.
Se nel DISEGNO ci sarà che vinceremo così sarà.
Con profonda stima.
Marco
www.marcogiannini75.ilcannocchiale.it