di Sergio Di Cori Modigliani
Il perdurante
silenzio della direzione del PD, incapace e muta di fronte all’attacco
berlusconiano contro la magistratura, chiude –di fatto- ogni possibile
illusione di una potenziale trattativa politica al fine di formare un governo
per il bene del paese.
Le chiacchiere
stanno a zero.
L’impossibilità
naturale del PD, versione Bersani-D’Alema-Letta, di porsi come opposizione al
malaffare legalizzato, denuncia la debolezza strutturale dei piddini
smascherandone il vero tragico volto, quello che, poco a poco, l’intera
cittadinanza pensante aveva già capito, da tempo, per conto proprio: l’esistenza di un sistema politico
consociativo di mutuo soccorso tra il PD e il PDL.
E’ per questo
motivo che i cosiddetti “8 punti” di Bersani non valgono nulla.
La debolezza
intrinseca e subdola di tale proposta viene evidenziata dal silenzio chiassoso
della direzione nazionale di un partito ormai allo sfascio. Come del resto il
PDL, dove le opposizioni interne vengono richiamate all’ordine schiavista per
salvare il caro leader, in tal modo evitando la benché minima discussione
relativa al fatto di aver perso 6 milioni di voti alle elezioni.
Sono l’uno il
rispecchiamento dell’altro.
Così come
pochissimi, tra i giornalisti, (per non dire proprio nessuno) ha sottolineato
ed evidenziato la tragica e dittatoriale decisione della segreteria della Lega
Nord, dove il boss Roberto Maroni ha presentato le dimissioni prendendo atto
della sconfitta elettorale (-56% dei voti) ma tutti i dirigenti (eletti da lui)
hanno respinto la sua scelta. Con un’unica eccezione: Umberto Bossi, che ha
definito la scelta di Maroni di rifiutare la realtà “una dimostrazione di
inaffidabilità, di mancanza di lealtà, coraggio e rispetto per la parola data;
in campagna elettorale aveva detto che se ne sarebbe andato anche se avesse
perso un solo voto”. Nessun commento è stato fatto a proposito della
manifestazione illegale del PDL, che aggiunge gravità a sconcerto, essendo
Maroni il presidente della Regione Lombardia, dove Milano è sotto l’attacco frontale
del crimine organizzato, e delle clientele politiche corrotte, per impedire che
la magistratura vada avanti a svolgere il proprio lavoro.
Se davvero
Bersani avesse voluto trovare un accordo con il M5s, la realtà di ieri gli
aveva regalato un’occasione d’oro da non
perdere.
Sarebbe bastato,
ieri notte, denunciare la posizione eversiva dei parlamentari del PDL,
dichiarare pubblicamente che la costituzione della Repubblica Italiana impone a
tutti gli eletti in parlamento il rispetto della suddivisione dei poteri
(legislativo, esecutivo, giudiziario) e quindi impone l’assoluto divieto per
chi appartiene a una di queste tre forme di aggredire pubblicamente gli
appartenenti alle altre due. Essere deputati in parlamento vuol dire applicare
la procedura legale istituzionale, seguendo l’iter previsto.
Era l’occasione
storica per il PD, Bersani, Letta, D’Alema, di fare una dichiarazione
sostenendo l’assoluta, improrogabile, necessaria e immediata scelta di volere
fortemente l’applicazione della legge sul conflitto di interesse, dicendo
pubblicamente e a chiare lettere che “Silvio Berlusconi è ineleggibile e la sua
sola presenza in parlamento è di per sé una violazione dell’articolo 69 della
costituzione” chiedendo un accordo su questo punto. Macchè: silenzio assoluto.
Perché non lo
hanno fatto?
Perché sono poco
intelligenti? Non sono sagaci? Non sanno leggere la realtà?
No.
Non lo hanno
fatto perché non lo possono fare.
Altrimenti
l’avrebbero già fatto quando erano al governo.
E se non lo
hanno fatto non è perché erano pigri o incompetenti, o inadempienti. Erano
collusi.
Tutto qui.
La scelta di non
varare quella legge ha comportato la condivisione d’esercizio nelle presidenze
delle fondazioni bancarie, nella commistione consociativa nei consigli di
amministrazione delle grandi banche italiane, nella suddivisione partitica dei
dirigenti degli enti locali, nella lottizzazione delle mansioni professionali
nella Rai, nelle grandi aziende editoriali, nei giornali, in ogni settore
d’attività mediatico, nella scelta di amministrare le città e il patrimonio
pubblico come se fosse una entità astratta e privata. Privatissima. Cosa loro.
Cosa Nostra.
Perché lo hanno fatto con i soldi nostri.
Il PD non è in
grado di attaccare “politicamente” il PDL perché sono ammanettati insieme alla
stessa greppia: è stata la loro scelta di sempre, come aveva spiegato –reo
confesso- nel lontano 1997, in parlamento, in diretta televisiva, l’onorevole
Luciano Violante, quando ricordò a tutti: “Silvio Berlusconi sa benissimo che c’era
stato un accordo tra le parti in base al quale noi avevamo garantito al
cavaliere la salvaguardia delle sue aziende” senza rendersi conto di ciò che
stava dicendo, senza accorgersi che stava pubblicamente confessando che la
dirigenza politica della sinistra italiana aveva scelto di sostituirsi alla
volontà popolare e soprattutto al Diritto, di fatto prendendo il posto della
Corte Costituzionale e della magistratura.
E’ per questo
che gli 8 punti di Bersani non valgono nulla.
E’ simile
all’urlo angoscioso di Riccardo III che offre un cavallo in cambio del suo
regno.
Ma non si
accorgono che la realtà è cambiata e hanno sbagliato ippodromo.
Dice Dario Fo in
una intervista rilasciata a La Stampa di Torino “So che il Pd si ritrova con
conflitti interni grandissimi ma la vecchia guardia che ha fatto tanti casini
resiste proterva. Un accordo con questi qui? Con chi per vent’anni ha rimandato
il conflitto di interessi? No, e’ stata una porcata imperdonabile. Ed e’ solo
una delle tante. Se andiamo col compromesso andiamo a rifare tutto daccapo.
Troppa intransigenza? Ma e’ per mancanza di intransigenza che siamo arrivati a
questo punto: leggi ad hoc, vendita di deputati a sei a sei. Per il Pd, c’e’
una possibilità d’essere credibile agli occhi dei 5 Stelle, se invece di reagire
a Renzi, Fassina avesse detto: da domani il Pd rinuncia ai rimborsi
integralmente. Se proponesse un taglio delle sovvenzioni alla scuola privata in
favore di quella pubblica. Invece le proposte che ha fatto sono deboli. La
proposta sul conflitto di interessi e’ piena di scappatoie. Ci vorrebbero
promesse vere, sottoscritte davanti a un notaio, magari. Non mi fido del Pd.
Come fai a fidarti di un partito dove spadroneggia ancora un furbastro come
D’Alema?”.
Pretendere che
venga considerata attendibile una proposta lanciata da chi –come nel caso di
D’Alema- ha già ingannato la cittadinanza gestendo (alla fine degli anni’90) la
cosiddetta bicamerale, ovvero una serie di riunioni segrete tra lui e
Berlusconi, durate quattordici mesi, vuol dire considerare oggi i propri
interlocutori degli autentici babbei. Quelle riunioni e quegli incontri
portarono a scegliere di non varare alcuna legge, consegnando su un piatto
d’argento il paese alle destre e a quel Giulio Tremonti che già nel 2001 si
mise al servizio dei grossi colossi finanziari internazionali, per riempire di
soldi le banche e distruggere l’industria nazionale.
Ecco perché gli
8 punti di Bersani non valgono nulla.
Ecco perché non
possono accettare di rinunciare subito a 45 milioni di euro del finanziamento
ai partiti.
Perché sono
soldi che servono immediatamente per seguitare ad alimentare una pletora di
funzionari incompetenti il cui unico compito consiste nel seguitare a garantire
il mantenimento dello status quo.
Non è che non
vogliano farlo.
Non possono.
Tutte le
discussioni, zuffe, dibattiti su facebook e chiacchiere varie, relative a
questi 8 punti e a un preteso accordo per poter governare sono tempo perso.
Il PD non è in
grado di fare nulla, questa è la realtà lapalissiana sotto gli occhi di tutti.
Il PD è voluto
salire sulla barca dorata di Silvio Berlusconi fingendo che così non fosse.
Ora che la barca
fa acqua, va in giro per il parlamento a chiedere l’elemosina di una zattera con
la pretesa surreale di restare però ben piazzati su quella stessa barca che sta
andando a fondo.
E allora, invia
–notizia del giorno- i “mediatori in grado di poter colloquiare a livello
politico con gli eletti del M5s”.
E’ l’ultima
grande truffa.
Sbugiardata
immediatamente non da Che Guevara o da Casaleggio, bensì da Filippo Civati, un
solido compagno di merende piddine, il quale ha dichiarato qualche ora fa “
"Bersani ha nominato
i mitici ‘pontieri’ verso il M5S.
Nessuno di loro è stato eletto con le primarie.
Nessuno di loro ha rapporti con il M5S.
Nessuno di loro rappresenta la discontinuità, anzi è stato scelto in ragione di una più o meno completa continuità con il gruppo precedente o la segreteria uscente.
Nessuno di loro è stato scelto dall’assemblea degli eletti, ma indicato da Bersani: non nell’introduzione, ma nelle conclusioni, senza dibattito né voto.
Sono persone scelte insieme a D’Alema. Mi chiedo sinceramente: dove vogliamo arrivare, in questo modo? Perché forse non ci stiamo rendendo conto. Senza forse".
Nessuno di loro è stato eletto con le primarie.
Nessuno di loro ha rapporti con il M5S.
Nessuno di loro rappresenta la discontinuità, anzi è stato scelto in ragione di una più o meno completa continuità con il gruppo precedente o la segreteria uscente.
Nessuno di loro è stato scelto dall’assemblea degli eletti, ma indicato da Bersani: non nell’introduzione, ma nelle conclusioni, senza dibattito né voto.
Sono persone scelte insieme a D’Alema. Mi chiedo sinceramente: dove vogliamo arrivare, in questo modo? Perché forse non ci stiamo rendendo conto. Senza forse".
E’ un sistema
che implode.
Sono alla
disperazione, è fin troppo ovvio.
Da parte PDL
portano le mummie in piazza, senza comprendere che la gente li spaccia ormai
per comparse di un film horror.
Da parte PD
prosegue la malafede. Mentono sapendo di mentire.
Tutto il resto è
chiacchiera inutile.
Basta armarsi di
pazienza e attendere. Si scanneranno tra di loro.
L’aspetto inquietante
e davvero sconvolgente di questa vicenda politica attuale consiste nella
manifestazione di totale irresponsabilità e arroganza, da parte di una classe
dirigente politica che si è lanciata nella loro ultima giocata d’azzardo al
grido di muoia Sanson con tutti i
filistei pur di non mollare l’esercizio del potere. La tragedia consiste
nel fatto che i filistei dentro al palazzo siamo noi, i 60 milioni di cittadini
che subiamo le loro angherie, la loro protervia, la loro impossibilità a
considerarci membri di una comunità di eguali. Per loro siamo sudditi passivi
da far imbonire dai vari Giovanni Floris, Michele Santoro, Bruno Vespa, Fabio
Fazio e compagnia cantante accreditata, con in prima fila i sedicenti
intellettuali, artisti a go go di vario genere, che si muovono tra un appello e
l’altro alla disperata caccia di una zattera di sopravvivenza, nel tentativo
disperato di far dimenticare agli italiani la semplice verità dei fatti che li
condanna come servi sciocchi, sempre pronti a eseguire gli ordini di chi li
mantiene da decenni con i soldi delle nostre tasse.
Grazie alla
crisi, siamo alla resa dei conti.
Non ci sarà
nessuno che porterà un cavallo a Riccardo III.
Bersani,
D’Alema, Cicchitto, e il resto dell’amena brigata, non lo hanno capito.
Noi sì.
Capire questo, vuol
dire essere cittadini liberi.
Mi piacerebbe vedere la faccia di questi delinquenti mentre leggono il suo post , chissà cosa possono pensare dentro di loro,ma forse lo so non si rendono conto di cosa dice lei, vivono in un mondo scollegato , nulla può toccarli andranno avanti sino alla fine come se nulla fosse, l'anima venduta al diavolo ormai è persa non sono più uomini degni di tale parola.Noi SIAMO ALLA CANNA,non so quanto potremmo resistere, i soldi sono FINITI ,si salvi chi può , ma prima abbiamo diritto a delle soddisfazioni , vedere sparire questa generazione di traditori e poca cosa,è doveroso fare il conto dei danni e riprendercelo con gli interessi...
RispondiEliminaanalisi perfetta condivido tutto punti e virgole comprese.
RispondiEliminaCondivido...
RispondiEliminaCome spesso è, questo articolo mi trova molto in accordo e trova le parole giuste per esprimere cosa penso.
RispondiEliminaNon possiamo più aspettare o si mette in circolo un pò di liquidità o ci sarà sangue per le strade.
RispondiEliminaAgli artigiani, piccoli e medi imprenditori che ancora resistono converrà fallire piuttosto che indebitarsi per pagare TFR, stipendi, ferie, fornitori.
Amenoché non sia proprio questo lo scopo, come temo e, con cinica determinazione, si voglia portare il paese allo sfascio.
Il nostro debito pubblico è ad un filo dall'essere considerato spazzatura dopodiché ci saranno solo gli avvoltoi.
Non c'è più tempo, non possiamo permetterci un'altra campagna elettorale in autunno, significa perdere un altro anno.
Bisogna fare presto, oppure, come teme il prof. Bagnai, il prezzo dei forconi aumenterà terribilmente.
Guy F.
Analisi perfetta, quoto ogni singola parola, punteggiatura compresa!
RispondiEliminaQualcuno scrisse che gli italiani non hanno memoria, non è vero, e che provano a farci dimenticare tramite i media, ma oramai non funziona più nemmeno questo, la rete con i suoi pregi e difetti ci ha restituito la memoria, rendendoci liberi.
Ciao
Berlusconi dal canto suo singhiozza: "Il mio regno per un cavillo!"
RispondiEliminaBellissima disamina che disanima gli ormai esanimi. Chapeau Sergio.
credo ci sia un lapsus: è il mio regno per un cavallo o il mio cavallo per un regno? perchè poco prima di citare Dario Fo scrivi il contrario del titolo.
RispondiEliminaBisognerebbe dare il massimo risalto sia su internet che sulla stampa a questa "lucida" analisi, purtroppo veritiera.
RispondiEliminaComplimenti davvero Sergio, pagherei e anche molto per poter parlare con Te, mai letto qualcuno con una lucidità ed una chiarezza mentale come la Tua.
RispondiEliminaFelice che Tu esista.
Un caro saluto
SCUOLA! Questa è SCUOLA...
RispondiEliminaSe solo ci fossi tu a spiegare in tv ... al posto di quei megafoni di un potere che nn cè piu'.
Analisi perfetta.
Davide
Solo io non riesco a trovare tracce online delle dichiarazione di Civati?
RispondiElimina[ciwati]Il blog di Giuseppe Civati
RispondiEliminaUn vero grande piacere leggerti e.....riflettere
RispondiEliminatentando così di rimettere in moto le sinapsi affievolite
dalla marea montante delle disinformazione elevata a sistema.
Spero che le tue analisi siano la lettura """del primo mattino""
dei nostri PORTAVOCE del M5S,per iniziare la giornata
agguerriti,armati di considerazioni di prim'ordine.
Come non essere d'accordo con queste lucide considerazioni? Questa gente qui è la degna erede del doppiogiochista Togliatti, a cui si deve l'art 7 della nostra costituzione. E' grazie al realismo comunista che siamo dipendenti dal Vaticano. Tutto il resto è strumentale a questo patto luciferino che da almeno 70 anni ci vede succubi di massonerie deviate, potenze straniere e mafie, tutte unite nello spolpare il belpaese. Ed ora che la ciccia è finita lasceremo loro anche le ossa (nostre)?
RispondiEliminaSuperbo,magnifico,strepitoso e purtroppo tutto vero....
RispondiEliminama,tremo di rabbia quando sento i vari Tg e talkshow nazionali che all'unisono voglion far passare il M5S come la causa di tutti i mali italiani, prima ancora di averlo messo all'opera e mi chiedo: "Ce la farà l'altra parte degli italiani che ha votato PD e PD-L a capire di aver dato un voto a perdere?"
e daglie col potere giudiziario
RispondiEliminasergio sei ignorantello
i poteri sono due: quello legoslativo e quello esecutivo
non esiste il potere giudiziario
quella giudiziaria è una funzione
siete voi che state facendo montare la testa ai giudici
quelli sono dipendenti dello stato e basta fanno un lavoro come un altro capito ?
Purtroppo le persone come Lei non riescono ad afferrare il messaggio che vuole dare l'articolo, si perdono dietro i cavilli tecnici, le discussioni fini a se stesse, i giornali di regime sono pieni di questi accademismi sterili. Peccato, probabilmente le sue osservazioni orientate verso punti importanti potrebbero anche avere un senso.
EliminaGrande Modigliani!
RispondiEliminaPurtroppo la realtà è triste e inquietante e dovremo avere molta, molta forza per riuscire a ottenere qualche risultato.Ma anche se i risultati non arrivassero sarà valsa ugualmente la pena lottare per far conoscere la verità.
Grazie ancora.
Più chiaro di così...
RispondiEliminameravigliosa disamina della condizione attuale della politica, di come ci siamo arrivati e della necessita' assoluta di non scendere a compromessi in questa fase. grazie davvero!
RispondiElimina