mercoledì 13 marzo 2013

Con viva e vibrante preoccupazione....inizia la partita. Habemus Politicam!



















di Sergio Di Cori Modigliani 





Prima pagina del quotidiano surreale italiano del 13 marzo 2013:
Il presidente Giorgio Napolitano si schiera al fianco della Magistratura contro Berlusconi e il PDL, ma allo stesso tempo dichiara di essersi schierato a fianco del PDL contro l’ingerenza della magistratura. In serata, aggiunge di essere soddisfatto per aver scelto di non schierarsi”.
C’è poco da ridere, questo è (ahinoi) un sunto oggettivo e realistico di ciò che è accaduto oggi.
Il che consente alcune riflessioni.
Le immagini che vedete in bacheca si riferiscono alle prime pagine dei quotidiani che rappresentano gli interessi del PD e del PDL. Va da sé che entrambe le testate qualificano se stesse nel chiarire che non parlano né ai lettori, né ai cittadini, bensì all’esclusivo gruppo di faziosi consociativi del loro privato pollaio, altrimenti noto con l’elegante termine sociologico “bacino potenziale di elettori” da tenere saldamente nell’ignoranza dei fatti della realtà economica, politica, esistenziale, che morde ogni giorno di più.
Quindi, basandoci su queste testate, Napolitano ha dato ragione a entrambi.
Il che è una follia.
Sarebbe come se il corriere dello sport avesse pubblicato oggi in prima pagina “Messi affonda il Milan” e più sotto con identica fonte “Il Milan illumina Barcellona e passa ai quarti”.
Apparentemente si tratta di un banale nonsense.
Oppure, una delle due testate sostiene il falso.
Il dramma consiste nel fatto che le testate dicono –entrambe- la verità.
Come è possibile?
In Italia si può.
Giorgio Napolitano ha fatto ciò che ha sempre fatto: sottolineare e ricordare alla classe politica che siccome si è tutti insieme è il caso di mettersi d’accordo, perché lui non accetta e non ammette nessuna alternativa possibile al consociativismo, quindi bisogna ragionare partendo dal presupposto che hanno sempre tutti ragione, perché ciò che conta –alla fin fine- é sul come ci si mette d’accordo.

E questo è il primo successo dall’ingresso nell’agone politico di un nuovo soggetto, il M5s, che –al di là delle polemiche e dei punti di vista individuali- ha già chiarito e fatto sapere di avere una caratteristica più unica che rara: gioca per vincere.

Quelle due copertine (identiche nella loro apparente diversa contrapposizione) denudano la vera natura di questa classe politica e le dichiarazioni di Napolitano smascherano la vera natura semantica, ideologica, e pratica, del potere italiano.

Non sono più abituati alla battaglia politica.
Non sono più abituati allo scontro tra diverse posizioni.
Non sono più abituati a scegliere.
Non sono più abituati a schierarsi, assumendosi la responsabilità individuale, o da una parte o da un’altra parte.
Non sono più abituati a riconoscere e rispettare la diversità e a prendere posizione.
Non sono più abituati, soprattutto, a parlare con chiarezza ai cittadini.
Basti pensare all’epopea di Matteo Renzi, il quale parte per fare la rivoluzione e poi, a metà strada, decide di abbracciare quelli che intendeva buttare giù mettendosi, almeno apparentemente, al loro servizio, come se niente fosse.
Basti pensare .-nello schieramento opposto- al trio comico Crosetto-La Russa-Meloni che scendono in campo al grido di “né con Monti né con Berlusconi, ma con Alfano”, dimenticando che Alfano è con Berlusconi e raccattando, strada facendo,  cittadini delusi. Hanno fatto campagna elettorale contro Berlusconi ma alla fine hanno fatto votare per Berlusconi. Risultato: il cervello va in tilt.

E’ la prova matematica che hanno sempre puntato al pareggio.
Un paese, questo –penso che sia l’unico al mondo- dove gli schieramenti politici contrapposti scendono in campo puntando allo 0-0.

Quello 0-0 è lo status quo.
Questa crisi politica non è affatto il risultato della crisi economica.
L’attuale crisi economica italiana è soprattutto frutto di una crisi politica, il prodotto di una impresentabile classe dirigente che oggi svela la propria faccia più squallida e infantile: la scelta comune di condividere, in totale associazione, la gestione del potere.
E’ così che hanno ingessato il paese: facendo credere al proprio elettorato che si andava a vincere qualche battaglia mentre invece scendevano sempre tutti in campo con le armi spuntate.

La politica non è un formaggino da vendere per cui basta mettersi d’accordo sul prezzo.

E’ l’antica aspirazione degli esseri umani a partecipare in prima persona alla gestione della cosa pubblica, per prendere decisioni collettive nel nome di un bene comune.

Soltanto nel perverso mondo delle mummie va bene sia A che B che C.

Tradotto, vuol dire che per loro non contano le idee, non contano i programmi, non contano le esigenze, non contano le esistenze, non conta il fatto dell’assunzione di responsabilità in proprio, sia individuale che collettiva, per cui o si perde o si vince.

Ciò che conta, per questi signori, è andare sempre pari.
Il bello è che ci sono sempre riusciti.
Sono abituati, quindi, a non perdere mai.

Ma ormai hanno capito che non possono più giocare una partita finta.

E da Cicchitto a D’Alema, da Alfano a Bersani, sulla stessa linea d’onda corre la agghiacciante scoperta di accorgersi che non sanno più giocare.
Non ricordano neppure più le regole.
Anche perché le hanno sempre violate.

Habemus Papam.

14 commenti:

  1. Chiaro, semplice, giusto. Chapeau.

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  2. Gentile Sig. Sergio ( mi permetto di chiamarla col suo nome di battesimo x la sintonia di percezioni ) a proposito delle ultime 2 parole del suo post direi che di primo acchito, nella mia assoluta ignoranza in materia, questa scelta potrebbe sembrare un buon inizio, una prima pietra angolare ben messa nella ricostruzione di questo nostro mondo nella nuova era post Maya. Ne conviene? Buona notte Guido Allievi

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    1. Direi di no, invece.
      Bergaglio è il peggior oppositore di Christina Kirchner e della sua politica a favore del popolo, contro i privilegi delle caste.

      Credo che eleggere un gesuita (noti mafiosi vaticani, tra i più neri e pericolosi) come lui, al soglio di pietro, sia stata la mossa disperata di chi vede davvero le sue certezze sgretolarsi e cerca di porvi rimedio.

      Non a caso si parla di papa Bianco (quello ufficiale) e papa Nero (quello dietro le quinte a cui il Bianco è sottomesso, e che guarda caso è il capo supremo dei gesuiti)

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    2. Non essere così pessimista dai.. intanto secondo la tue teoria il lato positivo è che perlomeno adesso avremo senza dubbio un unico papa.. e poi credo che se veramente avessero voluto fare una mossa anti Kirchner o pro FMI c'erano diverse altre scelte centriste ed europeiste molto più nette e facili. Io la vedo come una scelta di rottura ed anche il nome scelto potrebbe essere un segno... Comunque ora con calma si vedrà la direzione che vorrà o saprà dare e/o gli lasceranno prendere. Saluti Guido

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    3. L'ha appena dettata la sua strada:

      «Le donne sono naturalmente inadatte per compiti politici. L’ordine naturale ed i fatti ci insegnano che l’uomo è un uomo politico per eccellenza, le Scritture ci mostrano che le donne da sempre supportano il pensare e il creare dell’uomo, ma niente più di questo». (Papa Francesco I)

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    4. A parte essere un accenno di 6 anni fa la bibbia e le sacre scritture sono piene di affermazioni di questo profilo sul genere femminile, dai non fossilizziamoci ne' diventiamo assolutisti, se tanto mi da tanto quest'uomo sicuramente non farà rimpiangere il precedente, lasciagli un pò di tempo e poi vedremo.. ( ne' scherziamo con le dichiarazioni di guerra.. del tuo amico delle 3:43 di oggi riportato qui sotto). Tra l'altro ,chissa perchè, la vecchia frase che tu mi segnali è giustappunto oggi riportata da parecchi siti on line noti per la loro imparzialita ed autonomia ( vedi liberoquotidiano , tgcom24 , today.it.. ). Alla prossima Guido

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    5. @Guido Allievi...sì, io sono d'accordo con lei, la trovo una buona notizia, lo dimostra il fatto che la Kirchner è contentissima. (e così rispondo anche a tutti quelli che sostengono che sia un nemico della Kirchner, cosa che non è affatto, anzi). Seguirà a breve un post specifico sull'argomento.

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    6. A questo punto mi zittisco e aspetto (e tiro un sospiro di sollievo)

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  3. perfetto! siamo in attesa di sviluppi. m.g.m

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  4. Il nostro caro presidente aveva già dato prova da tempo di essere il vertice massimo della brigata,il loro papa.Traditi anche da chi non doveva nemmeno lontanamente essere sospettato di essere colluso, perchè di fatto lo è ,Se siamo arrivati a tanto però devo riconoscere e anche colpa nostra,se fossimo stati più coscienti della gravità delle conseguenze che ora ci stanno costando il più grande pericolo mai avuto da un trentennio a questa parte non saremmo arrivati a tanto la coscienza delle cose la si ha specialmente dialogando e scambiando informazioni,Ora lo stiamo facendo più prima e credo che i risultati si vedranno,pena la nostra eliminazione sociale.Ottimo post come sempre.

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  5. Questa classe politica è il tappo che blocca la crescita dell'Italia. S'è visto soprattutto in questi ultimi venti anni, quando hanno governato un po' tutti: i vari indici ci dicono che siamo ritornati ai livelli di parecchi anni fa, mentre altri paesi europei stanno meglio di noi anche se la crisi internazionale riguarda tutti.

    Ora è giunto il momento di cambiare tutto e non è forse un caso che il nuovo ciclo veda il rinnovo del Parlamento, la sostituzione del Presidente della Repubblica e l'arrivo del papa Francesco. Tre coincidenze che non sono certo frutto del caso.

    Ecco perché gli otto milioni di voti al M5S hanno spiazzato la vecchia politica, abituata a distribuire le carte a modo suo. Qualunque decisione sarà presa non sarà mai più come prima perché gli elettori hanno cominciato a ragionare in maniera diversa. Che piaccia o no i 163 del M5S fanno la differenza tra il vecchio ed il nuovo mondo, e questo non significa che questo passaggio sarà indolore. Troppe sono le tentazioni dei gattopardi che non vogliono essere smacchiati.

    Potenzialmente in nuovo Papa dovrebbe richiamarsi allo spirito di San Francesco e privilegiare gli umili. Arrivando dall'America Latina può portare una conoscenza diretta di come quei governi stanno lavorando per i loro popoli. Come gesuita però ha degli obblighi verso la Compagnia, e sappiamo quanto male abbiano fatto agli indios i gesuiti al seguito degli spagnoli. Ubbidirà quindi al "papa nero", il suo vero capo? O sarà autonomo e coraggioso nelle sue scelte? Lo vedremo presto anche da come si evolverà la situazione italiana, visti gli intrecci incofessabili fra Vaticano, mafia e politica.

    A pensare male non vorrei che, essendo il nuovo papa privo di un polmone, il suo pontificato duri soltanto come quello di Papa Luciani, che avrebbe voluto mettere ordine nello Ior e nella curia vaticana.

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  6. http://www.ilfattoquotidiano.it/2013/03/14/napolitano-scrive-a-repubblica-nessuno-scudo-per-berlusconi/529738/

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  7. che il nuovo papa sia un feroce affossatore della Kirchner e' piu' che risaputo.. quindi mi pare quasi una dichiarazione di guerra.. invece per la nostra triste politica nostrana staremo a vedere.. magari il m5s riesce a tirare fuori dal cappello una donna da proporre come presidente, chissa'.. :)

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  8. Un famoso giornalista Argentino, Horacio Verbitsky, ha scritto nel 2005 un libro inchiesta intitolato "L'isola del silenzio. Il ruolo della Chiesa nella dittatura argentina" In questo libro chiama in causa i vertici ecclesiaitici argentini in merito al ruolo avuto durante la dittatura, più in particolare sulla questione desaparecidos e le sorti dei loro figli. Il nuovo papa era tra quelli. Adesso non è per fare quello che pensa sempre male, ma come suggerisce il sig modigliani, acquisisco informazioni, le verifico, accendo il cervello e le elaboro. Non mi sembra un segnale così positivo l'elezione di questa persona. Ci verrà fatto passare come ennesimo papa buono, alla pari di Wojtyla, quello che accolse a braccia aperte in Vaticano un criminale come Pinochet?? (andatevi a leggere alcune delle cose che succedevano sotto la sua dittatura, alcuni metodi di tortura). Non so, se nella vita sei complice di certi fatti non stai dalla parte dei buoni.

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