di Sergio Di Cori Modigliani
Notizie dal mondo reale:
“Ieri, purtroppo, la borsa valori di Milano ha chiuso con un largo margine di indici al positivo, il volume degli scambi è stato alto e si sono rivisti gli acquirenti in borsa. A guidare l’indice i titoli bancari in netta ascesa, a dimostrazione dell’attacco speculativo al rialzo –questo sì davvero tragico- che sta diffondendosi in tutta la penisola. Anche oggi, venerdì 15 giugno, le banche sono al rialzo, ahimè, riuscendo a centrare un vigoroso rimbalzo, con le banche che schizzano verso l’alto dopo la dichiarazione davvero pessimistica e piena di minacce rilasciata dal governatore della BCE Mario Draghi: “abbiamo dato liquidità al sistema e abbiamo garantito piena liquidità alle banche italiane”. Campari, Tod’s, Luxottica, Fiat, Fiat Industrial in negativo mentre volano Mps, Intesa, Unicredit, Bper, Bpm. Tutto il comparto bancario guida la ripresa del mercato, a dimostrazione che l’attuale crisi economica è davvero al di là dell’essere risolta, anzi; gli alti indici positivi segnalano il peggioramento e il deterioramento dell’attuale situazione”.
Così, in un mondo dove esiste il Senso e il Significato viene rispettato, dovrebbero essere date le notizie degli ultimi due giorni. Con questo sapore surreale, visto che viviamo nella Surrealtà, avrebbero dovuto informare il pubblico. E invece, avviene il contrario.
E’ una prova tangibile della modalità usata, per creare confusione e presentare un falso ideologico capovolgendone i significati. Banche decotte sull’orlo del fallimento, che utilizzano i loro profitti e i soldi dei correntisti per alimentare la corruzione e la speculazione che sta strozzando la nazione, vengono aiutate con crediti immediati a tasso dell’1%. Poiché i soldi versati devono servire a coprire le perdite e non a creare investimenti e quindi produrre lavoro, le banche, inevitabilmente, si comportano in due modi:
A). Aumentano l’offerta per gonzi, ovvero arrivano al punto di offrire anche il 6% di interessi (cioè il doppio dell’inflazione) a chi dà loro danaro contante. Quei soldi verranno usati per investire nella speculazione finanziaria e quindi allargare la bolla ed estendere la crisi che impoverisce il correntista che dà loro i soldi. Si finanziano gli strozzini: il trionfo del surrealismo economico.
B). I soldi ottenuti costano alle banche l’1% d’interesse. Una parte vengono messe a disposizione da parte delle banche per le imprese a un tasso variabile tra il 7 e il 12%, altissimo per qualunque azienda che preferisce quindi astenersi e si ritira dal mercato, abbassando la produttività, aumentando la disoccupazione, inevitabilmente facendo alzare il differenziale di spread..
In tal modo, così facendo, si crea una strozzatura del mercato affondando il sistema.
L’Abi (Associazione Bancaria Italiana) ha rivelato (e svelato) che nel primo quadrimestre del 2012 i crediti alle imprese sono diminuiti del 56%, ma hanno specificato –intendendo così giustificarsi- che tale situazione non è determinata dal fatto che le banche non danno crediti, bensì che c’è stato il crollo della richiesta di mutui sia da parte delle persone fisiche che da parte delle aziende. Il sole24ore, nell’appoggiare il dato dell’Abi, titolava in un articolo “sono gli italiani che hanno mollato” spiegando questo fenomeno, con un articolo il cui sottile senso subliminare consiste nel colpevolizzare il singolo italiano, addirittura accusato di non star dando un contributo alla ripresa perché si rifiuta di sottoporre se stesso e la propria azienda a un chiaro meccanismo di strozzinaggio. Se l’alternativa, per molte aziende, deve essere quella di scegliere tra licenziare per risparmiare e quindi diminuire i propri debiti oppure allargarsi assumendo manodopera e lavorando unicamente per pagare gli interessi bancari aumentando la propria esposizione, mi sembra chiaro –e anche giusto- che l’azienda preferisca ritrarsi dal mercato. In tal modo, il mercato si contrae, aumenta la disoccupazione, il credito si restringe.
Ma le banche aumentano i profitti.
A me sembra davvero una pessima notizia per tutti, imprenditori e lavoratori.
Comincio a covare delle curiose fantasie: mi piacerebbe vedere Landini, Marchionne, Camusso, Squinzi, Del Vecchio e Bonanni, firmare un documento comune e tutti e sei insieme (davvero una bella pattuglia in grado di mettere vera paura al potere) pretendere ed esigere di essere ricevuti immediatamente dal ragionier vanesio e madame Fornero per piantargli una controversia nel LORO interesse, e quindi anche nel nostro. Dopotutto loro lavorano, producono, e rappresentano chi produce e chi lavora.
Basterebbe mettere d’accordo sei persone.
Senza neppure dover scomodare i partiti che possono tranquillamente seguitare ad azzuffarsi tra di loro sul come e quando rubacchiare le briciole della torta statale.
Questa sì che sarebbe l’inizio della rivoluzione democratica in Italia.
Vedremmo i tecnici in ginocchio a chiedere pietà, piangendo lacrime vere vere.
E magicamente, lo spread si abbasserebbe.
Si chiama “l’uovo di Colombo”.
L’ha inventato l’uomo che ha scoperto l’America.
Il nostro governo si muove in un mondo precedente al 1492: pensano ancora che il globo terrestre, in realtà, sia quadrato e che al di là dello stretto di Gibilterra si precipiti nel vuoto.
Loro lo chiamano "il baratro".
Forse, invece del baratro c'è un nuovo continente da scoprire.
E intanto, sul divide et impera vincono gli strozzini.
E ci rimettono sia le persone fisiche che le aziende.
Avendo perso completamente la fiducia nei partiti politici, mi sento di appoggiare l'idea dell'articolo, con qualche riserva su Marchionne. Credo fermamente che in un periodo storico come quello attuale, mai è stato così centrale il tema del lavoro. Si parla sempre di produttività del lavoro, di costo del lavoro, di precarizzazione, di competitività, di art. 18. Le delocalizzazioni sono utilizzate abilmente come minaccia per abbassare i salari. La competizione sui salari esiste anche fra cittadini dei paesi industrializzati e gli immigrati, che pur di lavorare accetterebbero qualsiasi stipendio. Con ciò, oggi anche i lavoratori dei paesi sviluppati (ancora per poco?) accettano salari più bassi perchè in molti paesi in via di sviluppo i salari sono da fame e le protezioni sociali sono carenti o inesistenti. Anche in Europa si abbassano i salari e si comprime il modello sociale di sviluppo(questo è il disegno della governance europea), dietro minaccia di delocalizzazioni o dietro minaccia di dare il lavoro ad un immigrato. Molti paesi basano il proprio successo economico sulle esportazioni, competendo sui salari (come il caso della Cina, ma citerei anche le delocalizzazioni della FIAT in Serbia e anche la politica di "svalutazione competitiva" della Germania attraverso la moderazione salariale). Ergo credo fermamente che sia centrale l'azione di un sindacato forte, libero dai dogmi della lotta di classe condotta nel passato ed indipendente dalla politica. Ritendo anche che non sia sufficiente una lotta sindacale soltanto all'interno dei nostri confini. Sarebbe necessario europeizzare o meglio internazionalizzare la lotta sindacale, per superare la logica della competizione e del cannibalismo fra nazioni e del dividi et impera. Sembra strano, ma se in Cina pagano di più un lavoratore cinese, ci guadagna anche un italiano.
RispondiEliminaVorrei solo sciogliere un dubbio: come hai scritto anche tu in questo articolo, e come ho letto e continuo a leggere ogni giorno, si dice che le banche prestino alle imprese il denaro a tassi tra il7 e il 12%.
RispondiEliminaPossiedo un piccola impresa di commercio, per la verità piccolissima dato che siamo tre soci lavoratori, un dipendente a tempo pieno ed una impegata part time. Facciamo un fatturato di poco superiore ai 3 milioni l' anno. Da alcuni anni abbiamo dovuto lottare contro i Tempi biblici dei pagamenti da parte della GDO, e come se non bastasse negli ultimi due anni abbiamo subito truffe (perchè quando non si pagano le fatture di truffa bisognerebbe parlare) per poco meno di 800.000 €. Questo ha avuto come risultato che u' azienda solida, dal conto patrimoniale invidiabile per una pmi, si è trovata con liquidità zero, per pagare i fornitori esteri che pretendono inve i pagamento dai 7 ad un massimo di 30 giorni. Attualmente (per quelli che ancora pagano) la media di pagamento dei nostri clienti è di 95 giorni.
Cosí viviamo nel vero senso del termine attaccati al capezzolo della banca, che paga i fornitori al posto nostro, per poi concludere il finanziamento dopo 60/90 giorni. Beh, fatta questa premessa, devo confessare che il tasso netto annuo che la banca mi chiede è del 3,25 %. Le cose son due: o sono terribilmente fortunato e quindi complice incosciente di una clamorosa svista della mia banca, oppure la storia di questi tassi elevatissimi non è così vera. Vorrei capirci meglio. Anche perchè non ho il coraggio di fare un discorso del genere alla banca, che potrebbe rispndermi "allora pagaci il 7% e non rompere le balle"..
Alessandro vailati
La crisi rappresenta pure un'opportunità per riconsiderare la propria vita e per apportarvi i cambiamenti necessari per uscire da un periodo difficile. Noi oggi abbiamo questa opportunità e come cittadini dobbiamo utilizzarla a nostro vantaggio, evitando di dividerci fra imprenditori e lavoratori, tra studenti e professori, fra guelfi e ghibellini, per quanto possibile. Abbiamo un nemico comune rappresentato dalla criminalità organizzata che si serve della politica, delle religioni, della finanza per tenerci nell'ignoranza delle nostre potenzialità. Sinora sono millenni che ci fregano usando il classico "divide et impera". Ora dovremmo mettere da parte il nostro falso orgoglio, la nostra presunzione di sapere, il nostro egoismo per trovare dei punti in comune su cui fare leva. Ma sino a quando ognuno continuerà a coltivare il proprio orticello senza curarsi di chi gli sta attorno non ci saranno alternative al disastro che si sta preparando sulla pelle dei nostri figli. E non è più questione di anni perché stiamo già giocando i tempi supplementari.
RispondiEliminaL'ultimo decreto sullo sviluppo parla ancora della Salerno-Reggio Calabria da completare il prossimo anno: ma non mancano ancora parecchi chilometri da sistemare, in una zona dove le ndrine contano più di tutti? Ci vogliono prendere per fessi?
RispondiEliminaFra gli altri provvedimenti si parla dell'intervento della Cassa Depositi e Prestiti per dieci miliardi di euro, ma non si tratta dei soldi che i risparmiatori lasciano alla Posta, da sempre il salvadanaio di molti italiani? Ci sono garanzie che saranno spesi bene per far crescere l'economia o sarà un altro tentativo di truffa ai danni della povera gente, come per gli esodati,l'art. 18, le pensioni?