di Sergio Di Cori Modigliani
Che cosa vuol dire “essere pazzi’”?
Al di là della designazione di una specifica diagnosi psichiatrica, in presenza di una manifesta patologia del comportamento che impedisce al soggetto di poter operare nella propria vita, qual è il limite che segnala il confine tra pazzia e sanità?
Credo che ci siano almeno dieci tonnellate di libri, migliaia di documentari, e qualche divertente film, che si sono occupati dell’argomento.
Nella lingua americana c’è una distinzione molto netta che noi in italiano non abbiamo, quella tra “crazy” e “insane”. In Usa è diventata ormai norma riconosciuta e condivisa usare tale distinzione. Il termine “crazy” indica una diversità molto accentuata, atteggiamenti inconsueti, stranezze, originalità inconsulte, soggettività delirante, ecc., ma è un termine che non è mai automaticamente penalizzante o negativo. Anzi. Vuol dire che quella specifica persona legge la realtà, la vede, la vive, e la interpreta secondo codici altri da quelli della massa. E molto spesso, ci azzecca, perché nella sua “pazzia” vede in anticipo ciò che altri non vedono. Se a un dibattito televisivo il senatore Pinco dice del suo collega Tizio che è “crazy”, il giornalista lo interrompe subito e gli chiede “vuol dire “insane”? E lui specifica “Ah no, questo no, affatto. E’ soltanto un pazzo, quella sua legge e quella sua idea è una pazzia”. Siamo sul piano dell’aggressione e dell’insulto, ma è consentito e da sempre alimenta discussioni, opinioni, idee su questa o quella persona. Tim Burton, il geniale regista di cinema, è notoriamente considerato un pazzo da tutti in California; è un uomo davvero molto strano. Ma nessuno oserebbe mai dire che è insane. La sua pazzia produce dei film che –per il mio gusto personale- considero superbi, eccellenti, meravigliosi.
“Insane” identifica una persona o un atto che produce un danno sociale e diventa quindi pericoloso per la collettività.
Non trovo l’equivalente in italiano (nel caso ci fosse, prego il lettore che ne sa più di me, di indicarmelo) e quindi propongo l’uso del termine “insano”.
Da cui, vengo al punto.
L’Europa è impazzita, nel senso che è diventata “insane”, cioè insana.
Quindi è necessario ridefinire tutti i codici e modificare aspetti formativi e importanti del linguaggio di riferimento.
Il senatore Luigi Lusi, dopo sette ore e mezzo di interrogatorio, ha dichiarato sabato scorso al magistrato “Io sono sempre stato un modesto prestanome. I soldi servivano per gestire le correnti politiche, ecco tutte le carte d’appoggio per provarlo. Inoltre, va detto che in banca c’era la firma congiunta, ogni atto veniva sempre e comunque sottoscritto dal presidente del partito. I soldi li gestivo per darli a Rutelli, Bianco, Bindi, Renzi, Franceschini, in modo tale da poter amministrare le proprie correnti e impedire che quei soldi finissero dentro il calderone del PD”.
L’on. Rutelli ha dichiarato “Lusi è un pazzo. E’ pazzo”.
Il problema che si pone oggi è: “Lusi è insano o solo pazzo?”.
Oppure è insano, quindi un pazzo pericoloso perché attenta all’incolumità dell’intera collettività, chi sostiene che lui agiva da solo, che nessuno sapeva nulla, che le correnti non esistono, e Lusi gestiva e amministrava circa 100 milioni di euro senza dover mai, ma proprio mai, riferire a nessuno che cosa ne facesse.
Neppure Stalin all’apice della sua fortuna ha mai avuto tale potere.
“E’ una personalità narcisistica che soffre di delirio di onnipotenza e di grave forme deliranti che finiscono per alterare il quadro della realtà”. Questa è una diagnosi di carattere psichiatrico che identifica il pazzo come insano, ovverossia un agente patogeno per la società; va dunque estirpato. Quindi, elettroshock, pillole, iniezioni, lager, quello che è.
Quella definizione è stata usata da Rutelli contro Lusi che sta parlando.
Io non penso che sia insano.
Penso che sia un pazzo, e anche ladro e anche malfattore.
Insano, proprio no.
Penso che sia insano Rutelli.
Sapevamo tutti che non appena in galera, non appena avesse cominciato a vuotare il sacco, sarebbero iniziati veri dolori per molta gente importante.
Stanno tentando di spingerlo verso la patologia.
C’è un precedente pericolosissimo, di poche settimane fa.
Di cui noi tutti siamo stati messi al corrente grazie alla preziosa documentazione offerta dal sito Grande Oriente Democratico che ci ha raccontato che cosa fosse accaduto. Il presidente dello Ior, Gotti Tedeschi è stato sottoposto a perizia psichiatrica, che è risultata –guarda caso- negativa, il che è stato sufficiente per licenziarlo. Poiché lo psichiatra era un massone noto ai suoi fratelli di GOD, siamo stati messi al corrente dell’intera faccenda.
Che cosa ci sia dietro, non lo so.
Ma sono d’accordo con quelli del GOD sul fatto che la vicenda è molto ma molto pericolosa perché ci annuncia scenari sovietici.
Mettendo in grave imbarazzo, ad esempio il sottoscritto, che intende salvaguardare il diritto del senatore Luigi Lusi a non essere identificato in alcun modo come insano.
Non lo è.
E’ un mascalzone, il che è diverso. E’ pazzo nella misura in cui non si rendeva conto di ciò che stava facendo né gli interessava, ma non è insano affatto. C’era sempre chi gli diceva: stai tranquillo, vai avanti così. Va tutto bene, tu ruba pure le tue molliche, basta che ci garantisci la fetta di torta.
Tant’è vero che il tutto è venuto fuori per un caso del destino, un battito anòmalo di palpebra, tutto qui. Firmando uno dei tanti assegni a sua moglie (accusa e difesa confermano, quindi vuol dire che si tratta di verità oggettiva) per un bruscolino nell’occhio ha sbagliato a scrivere la cifra che indicava la somma aggiungendoci 20.000 euro. E in automatico, perché lo decide un software, è partita l’ispezione della Banca d’Italia che ha mandato i propri ispettori allarmati. Non era mai stata sporta nessuna denuncia contro di lui, nessuna richiesta, nessun sospetto. Nada de nada.
Un bruscolino nell’occhio, è davvero troppo poco, ma troppo troppo poco per spingere a una diagnosi psichiatrica.
Le reazioni dell’intero gruppo dirigente della Margherita, tutto, nessuno escluso, quello sì, è insano. Perché sta contribuendo a diffondere la patologia sociale, fa del male all’intera collettività, aumenta il cancro sociale producendo metàstasi di cinismo, di corruttela, di disagio misto a disperazione. Crea antipolitica pura e qualunquismo. Provocano un irrimediabile danno sociale. Nel caso la magistratura si arrenda alle pressioni del potere, spero che lo psichiatria scelto sia un noto massone. Così, almeno, abbiamo la possibilità di venire a sapere i particolari della faccenda da Gioele Magaldi. Altrimenti, forse, neppure ci diranno come e perché Luigi Lusi sia finito in un manicomio.
Bisognerebbe tirar fuori dall’armadio, in questo momento, il gruppo di psichiatria democratica. Tira una bruttissima aria.
Luigi Lusi è soltanto pazzo e basta.
Rutelli & co. sono davvero insani. E quindi pericolosi per l’intera società.
E’ tutta un’altra storia.
Dobbiamo cominciare a ridefinire il linguaggio per ridare Senso e Significato alla realtà della nostra situazione socio-esistenziale.
Giù le mani dal cervello di Lusi, quindi.
E via libera alla magistratura perché possa operare in maniera libera rispettando lo stato di diritto.
Se questa volta la magistratura si arrende, perde l’intera collettività nazionale.
E’ loro responsabilità.
Ed è la nostra sostenerli.
Buon lavoro, giudici. Siamo con voi.
Date prova di serenità legalitaria.
Il paese ne ha bisogno.
La diagnosi che è stata fatta a Gotti Tedeschi non è valida, in quanto non è stata fatta in uno studio, rispettando il codice deontologico e senza una domanda del diretto interessato, che non ne sapeva niente.Non è oggettiva, per nulla.
RispondiEliminagià. decisamente poco canoniche le modalità di periziare il soggetto. Sicuramente insostenibile in una corte di giustizia, ma a quanto pare una pezza d'appoggio validamente spendibile per motivare, nella discrezionalità assoluta di un Istituto Vaticano, un provvedimento di rimozione.
RispondiEliminaLusi non può essere considerato pazzo, anche nell'accezione indicata; per me rimane un mascalzone che ha sfruttato le sue conoscenze e la capacità di ricatto per ricavarne un indebito beneficio, aggravato dal fatto che i soldi erano pubblici. Ma su questo deciderà la magistratura.
RispondiEliminaSono insani e pazzi invece tutti quelli che hanno approvato un rimborso elettorale, pur sapendo che la somma è superiore alle spese effettive, usufruibile anche da partiti scomparsi dal Parlamento. Lo scandalo è che il ds abbia un debito con le banche di circa 140 milioni di euro senza avere garanzie, che l'attuale partito democratico abbia già speso i soldi dei rimborsi,la quota di luglio anticipata da mesi dalle banche, con buona pace dei terremotati emiliani a cui erano stati promessi. Ma se un normale cittadino, per un errore non suo, ha uno scoperto di 28 centesimi di euro (sic) finisce nella lista nera, non ha più credito, passa due anni d'inferno e..., ciliegina sulla torta, deve pure pagarsi l'avvocato per aver riconosciuto un diritto, visto che il sistema telematico non riconosce l'errore!