di Sergio Di Cori Modigliani
2014. Media & mondi paralleli: i due trend decisivi di quest'anno che inizia.
Sarà senz'altro accaduto a ciascuno dei miei lettori di essersi trovati nella situazione di sentirsi dire dai propri genitori, o marito, moglie, amico, figli, capufficio, amante, collega, una frase detta in tono perentorio:
"Cosa dici? Ma tu, in che mondo vivi?".
Sono momenti che lasciano sgomenti, di inattesa solitudine emotiva, quando ci si accorge che la propria realtà interpretativa è davvero molto difficile da condividere con gli altri, perchè si assume la consapevolezza che si sta vivendo in un mondo parallelo, dove le coordinate, i flussi di energia, gli accadimenti esistenziali e, di conseguenza, le connessioni viaggiano su binari altri.
Come dire: un mondo in cui esistono due lune in cielo; accanto a quella gialla ce n'è un'altra, color verde pastello o blu cobalto, o rosa fucsia.
In alcuni casi è meglio, insieme i due satelliti producono una tale luminescenza per cui, nelle notti di luna piena senza nuvole, è gran festa dovunque, perchè c'è luce come di giorno.
Questo è il presupposto base ideativo di un'applicazione tecnologica come facebook: consentire a tutti gli umani di superare le distanze, accogliendo dentro di sè l'idea di un mondo geograficamente sempre più piccolo e culturalmente sempre più vasto, nel quale godere della libertà di poter condividere con altri la realtà del proprio mondo parallelo interiore, scoprendo magari che esistono anche altri mondi dove le lune, invece, sono tre o sette o mezza o addirittura un mondo privo di satelliti. In teoria, perchè invece, molto spesso, andiamo a finire nella trasposizione, su questo immenso schermo, di quel piatto mondo dal quale vorremmo sottrarci per inventarne uno diverso.
Il 2014, a mio avviso, sarà l'anno in cui la realtà di questi mondi diversi diventerà sempre più palese, al punto da produrre inevitabili collisioni oppure magici accorpamenti di incontri fantasiosi e ricchi di molteplicità.
Il mondo a una luna sola, in Italia, si sta evidenziando sempre di più come un luogo dove i codici sono improntati alla ufficiale produzione di falsi e di menzogne manipolatorie. Questo è il modo, dal punto di vista mediatico, in cui mi pare si sia concluso l'anno vecchio e si sia voluto iniziare l'anno nuovo.
A modo suo è anche una buona notizia, rende più facile comprendere il gioco e le sue regole.
Il discorso di Napolitano il 31 dicembre 2013 e le conseguenti modalità di commenti e reazioni ne sono una prova lampante. Quattro giorni prima è stata diffusa la voce che Napolitano avrebbe annunciato nel discorso le sue dimissioni, ponendo fine con largo anticipo al suo mandato. Secondo me è stata un'idea mediatica, anche perchè non si è provveduto a smentire la notizia, magari scherzandoci sopra. Neppure dal Quirinale, magari una nota da parte dell'ufficio stampa in cui si faceva notare il disagio offeso del Presidente per simile invenzione fantasiosa.
Anzi.
Questa banale idea mediatica, che proviene dai codici del marketing pubblicitario -applicato in questi anni alla vita pubblica e alla politica con feroce scientismo da Berlusconi- ha prodotto una snervante attesa che ha spinto diversi milioni di persone a seguire in diretta l'evento che nessuno voleva perdersi.
La cupola mediatica, il 1 Gennaio, ha commentato immediatamente, con ottimismo pubblicitario, "l'elevato indice di ascolto del discorso di capodanno del Presidente in televisione, con un deciso aumento rispetto alle attese e il clamoroso flop di chi invitava a non seguirlo"
Tutto qui. Senza dare altrettanta evidenza ai contenuti.
La notizia reale non è stata data, ovvero: soltanto il 16% dei cittadini italiani segue il discorso televisivo di Napolitano.
Questa modalità è in linea con la frase lanciata da Matteo Renzi il 9 dicembre quando annunciò che di lì a quattro giorni avrebbe "lanciato una grossa sorpresa".
La stiamo ancora aspettando.
Sono trucchi da baraccone.
Il dramma è che funzionano, come alcune bibite gassate che si vendono d'estate: la sete non la fanno passare ma poichè uno (mentre sta bevendo) in realtà ingurgita una pubblicità (a sua insaputa) e niente di più, alla fine si sente perfino soddisfatto e dissetato. Quando, dopo dieci minuti, insorge la sete più forte di prima, il malcapitato non è in grado di produrre il pensiero "ma allora quella bibita non fa passare la sete!" perchè vittima dell'identificazione inconscia con il messaggio pubblicitario che gli ha regalato uno status e che subdolamente contiene il più diffuso e pericoloso falso: negare che il più potente dissetante esistente è l'acqua.
La Politica in Italia funziona così e il 2014 vedrà, secondo me, un'accelerazione spaventosa di sistemi mediatici di falsificazione e produzione ufficiale di falsi. Gli attuali dirigenti politici sono diventati dei semplici promotori pubblicitari e molti giornalisti hanno completamente abdicato alla propria funzione informativa e si sono trasformati in testimonial della pubblicità.
Ma esiste anche una proliferazione di mondi paralleli, per fortuna.
E veniamo, quindi, al titolo del post.
Da sessant'anni a questa parte, in Usa, il più importante settimanale americano, e quello più famoso al mondo, la rivista Time, pubblica una edizione speciale che si chiama "Man of the year" dedicando la copertina e l'intero numero alla personalità più importante dell'anno che se ne va. Verso metà novembre inizia il tormentone: diffondono la decina selezionata. I primi di dicembre la cinquina e infine, intorno al 10, il nome scelto. Quando l'attenzione è al colmo, verso il 15 esce la rivista. Quest'anno è stato scelto Papa Francesco.
Nel mio mondo parallelo, quello mio mentale personale, il mio immaginario gruppo editoriale ha selezionato Men of the year 2013.
La selezione - da me esistono due lune: quella consueta bianca/gialla/arancione e un'altra di poco più piccola con tutte le tonalità cangianti dal blu cobalto al verde smeraldo- avviene secondo altri codici che sono i seguenti:
1. si applica il concetto della pari opportunità e quindi si parla di "Person of the year".
2. vengono selezionate soltanto persone normali, ovvero membri della società civile che producono risultati sorprendenti, rivoluzionari e decisamente formativi, informativi e in-formativi, in conseguenza di un loro comportamento fattivo normale che determina un risultato eccezionale perchè si verifica in un mondo anormale.
3. la persona selezionata non deve essere a caccia di visibilità nè deve essere oggetto di curiosità mediatica nè deve essere persona di cui si parla.
4. la persona selezionata deve avere un merito e una competenza tecnica specifica che viene definita dal risultato raggiunto, per la serie: prima i fatti oggettivi, poi la menzione.
Durante il processo di selezione, quando ho composto la decina, mi ha colpito il fatto che 6 su 10 erano donne e che -davvero per puro caso- 5 erano settentrionali e 5 meridionali.
Alla fine, poichè due persone hanno raggiunto lo stesso numero di voti, ho scelto entrambe, in omaggio all'esistenza delle due lune.
Esse sono: Patrizia Todisco e Carla Pinna.
Queste due cittadine sono le mie Person of the Year 2013.
Chi sono costoro?
Patrizia Todisco è meridionale.
Di professione fa il magistrato.
Nata e cresciuta a Taranto, ha scelto di restare nella sua regione, la Puglia, rinunciando a ben altra carriera, e di restare nella sua città di nascita per combattere con i suoi strumenti la battaglia per la legalità, per i diritti civili, per la difesa e salvaguardia dei minori, delle donne abusate, occupandosi (dal 1995 in poi) soprattutto di casi di violenza familiare e di pedoflia, denunciando l'esistenza di una pratica estesa dell'incesto e dell'abuso domestico. Il suo successo professionale più forte viene raggiunto nel 2009 quando, dopo aver indagato, perseguito e fatto arrestare, i membri del più pericoloso clan della criminalità organizzata ionico-salentina, fa arrestare 43 affiliati, tutti membri eccellenti di importanti famiglie locali, liberando l'imprenditoria locale da un vorticoso sistema di vessazioni e di connivenze politiche.
Nel 2012, dopo un anno e mezzo di indagini, dopo aver rintuzzato pressioni di ogni genere, provenienti da tutti i settori politici italiani tradizionali costituiti, da tutte le istituzioni ufficiali anche ai livelli più alti, e da tutti i settori che contano in Confindustria, firma l'inchiesta sull'Ilva di Taranto, fa chiudere l'azienda e si presenta con le manette a casa dei Riva.
Il resto è cronaca nota a tutti.
Senza il suo lavoro, non sarebbe mai venuto fuori nulla.
L'altra è Carla Pinna, milanese. Ha lavorato per diversi decenni all'interno dell'industria editoriale dove si è distinta come dirigente capace e meritevole, soprattutto in forze alla Salani Editore, uno dei big dell'editoria italiana. Nel 2005 si licenzia e decide di aprire una libreria indipendente in quel di Saronno, provincia di Varese, "Libreria Pagina 18". Nei tre anni successivi, nella città di Saronno chiudono le altre librerie indipendenti e si affermano sul mercato soltanto le librerie Mondadori in stile supermarket. E gli indici di lettura crollano, come nel resto d'Italia. Nel 2009, in piena crisi economica del settore e dell'Italia, invece di chiudere, va controcorrente e rischia tutto il suo patrimonio personale nella sua azienda che diventa "Caffè Letterario Pagina 18" acquistando locali commerciali falliti accanto alla sua piccola libreria e trasformando il suo negozio in un centro attivo di formazione culturale, di incontri, di socialità colta, di seminari formativi, aumentando l'offerta di cultura e di istruzione con la precisa scelta di distribuire soprattutto prodotti editoriali di qualità che non riescono ad avere accesso al mercato nazionale perchè strozzati dalla grande editoria. La cittadinanza risponde. Non solo. Risponde soprattutto il mercato. La sua libreria va a gonfie vele ed è una delle librerie Mondadori che è costretta a chiudere, per l' impossibilità di sostenere i costi troppo elevati del franchising quando ci si trova davanti a una concorrenza di qualità.
Queste due Persone dell'Anno, una settentrionale e una meridionale, le ho scelte come gli esempi più rappresentativi della Bella Italia che in questo 2014 tutti noi possiamo cominciare ad andare a costruire seguendo questi esempi.
Perchè l'emulazione esiste.
Entrambe queste donne si sono battute e soprattutto hanno vinto la loro personale battaglia contro i poteri forti veri, dimostrando con il loro comportamento ed esempio che è possibile farlo, e non è neppure tanto difficile e arduo come si vuol far credere.
Perchè Patrizia Todisco e Carla Pinna sono due persone normali.
E' il resto d'Italia che non lo è.
E' di questa normalità che abbiamo bisogno.
E pensiamo ciascuno di noi, sulla base delle nostre capacità, possibilità, opportunità, a come salire su questo binario virtuoso che sta lì, alla portata di tutti.
Avere il coraggio di guardare il cielo e di accogliere l'esistenza di due lune quando, avviliti, sgomenti e intristiti dalla pressione delle menzogne mediatiche, chiediamo consiglio alla luna.
E lei, nostra eterna compagna, risponde dicendo: oplà, in questo 2014 siamo diventate due.
Chi le vede, farà.
Come Patrizia Todisco, Carla Pinna e le tante brave persone anonime che popolano questo Paese.
Buon Anno!
P.S. La signora Carla Pinna mi ha scritto facendomi notare alcune mie imprecisioni e manchevolezze di cui mi scuso, tra cui il fatto che è nata a Roma. Tra queste il fatto che l'immagine in bacheca non corrisponde alla sua persona, l'ho presa da Google che mi ha fornito quelle foto, sorry. Per coloro che sono interessati e curiosi, consiglio vivamente di andare a leggere la bella intervista che Giuseppe Colicchia le ha fatto ed è comparsa su La Stampa di Torino in data 27 dicembre 2013. Ecco lil link: http://www.lastampa.it/2013/12/27/blogs/storie-di-librerie-che-resistono/saronno-il-fattore-umano-contro-le-librerie-supermercato-RcgNTk8jAzkegEjqfkFxcM/pagina.html
Bellissimo! Le voglio immaginare prese dalla passione per il loro partner, per i loro figli, ma semplici e professionali nel loro lavoro, intente a fare ciò che ritengono necessario fare, a dire si si-no no molto semplicemente non per pomposo amore di giustizia, ma per più modesto voltastomaco dell'ingiustizia. Paolo Federico
RispondiEliminaAmmiro queste scelte come la maggior parte dei suoi articoli, è sempre un piacere leggere e scoprire che ancora oggi esistono Italiani con la I maiuscola. Vorrei come augurio per tutti per l'anno nuovo che i tg e i giornali smettano di parlare di porcherie e dedichino il tempo a queste notizie, a mettere in evidenza ciò che l'italiano dovrebbe aspirare davvero a diventare, ciò che dovrebbe essere motivo di orgoglio per tutti noi e la nostra bandiera da esibire agli occhi del mondo. Basta con questi politici. Basta coi criminali. Basta con le mignotte. Basta con i banchieri e dirigenti incompetenti. Spero che il 2014 faccia sparire tutto questo e ci lasci solo il buono che ad oggi è rimasto. Un augurio a tutti e un attestato di stima per queste due eroine dei nostri tempi.
RispondiEliminaP.S: chiedo Sergio se fosse possibile avere ragguagli su un controverso personaggio chesta creando scompiglio in Francia. Ci sono schierati politici di tutti gli schieramenti e il capo della polizia per impedirgli di svolgere i suoi spettacoli. Si chiama Dieudonnè M'Bala M'Bala.. Inoltre una richiesta cinematografica. Il film "Il quinto potere" che parla di Julian Assange descrive la sua storia vera oppure è una banale versione cinematografica che tratta la cosa in modo superficiale? Un ringraziamento anticipato se riuscirà a rispondermi.