mercoledì 29 gennaio 2014

Che succede nella Repubblica Argentina?


di Sergio Di Cori Modigliani

Mai, come in questi giorni, la discrepanza tra ciò che sta avvenendo nel continente americano e ciò che la stampa riferisce in Europa, è stata così marcata. Sia per ciò che accade in Usa, sia per ciò che sta accadendo -soprattutto- nella zona sudamericana.

Per non parlare delle superficiali considerazioni dei bloggers improvvisati nostrani o, ancora peggio, di chi sta riferendo della situazione argentina applicando dei concetti standard che appartengono alla dottrina Draghi e alla scelte effettuate dalla Banca Centrale Europea e dal Fondo Monetario Internazionale.

Leggere la stampa italiana e poi andare a leggere la stampa argentina è davvero comico, per non dire orwellianamente tragico.
Mentre in Italia si parla di quel Paese come di una nazione in ginocchio, travolta da una crisi economica senza precedenti, con una moneta crollata e alla vigilia di un default annunciato, in Argentina si parla in termini davvero molto ma molto diversi.

Ecco che cosa sta accadendo, in sintesi.
La prima notizia (politica) consiste nel ritorno sulla scena di Cristina Kirchner, assente da almeno quattro mesi per motivi di salute, finalmente ristabilita, e da tre giorni di nuovo al comando della situazione, di nuovo in ufficio. 
La seconda notizia (economica) consiste nella modalità europea nell'aver presentato la scelta governativa di svalutare la propria moneta come equivalente a "crollo dell'economia argentina", non è così. Il peso argentino è stato svalutato contro dollaro in maniera massiccia proprio per evitare il default, a causa del fatto che i grossi fondi di investimento internazionale stanno abbandonando l'intero continente sudamericano, la Russia, la Turchia, l'India e la Cina per riversarsi in maniera massiccia in Usa, la nazione che in questo momento gode della migliore salute, che guida la ripresa economica, e che a giorni alzerà i tassi consentendo guadagni molto più favorevoli. Dinanzi a questa mancanza improvvisa di liquidità (si chiama speculazione finanziaria) il Fondo Monetario Internazionale si è presentato come angelo guaritore proponendosi per un massiccio prestito internazionale "per aiutare l'Argentina a superare il momentaneo guado". L'Argentina ha detto: "no grazie facciamo da noi". 
Si sono fatti i conti e hanno deciso di rischiare, facendo ciò che l'Italia faceva un tempo per superare le crisi economiche (vedi 1993, 1987, 1980, 1973): si svaluta la propria moneta per essere più competitivi con le proprie merci a livello internazionale e si coprono le necessità del Tesoro grazie alle proprie riserve (se uno le ha). 
L'Argentina (qui passiamo alla informazione di dati oggettivi) ne ha, più di quanto non si pensasse, tant'è vero che non è affatto crollata, oggi al pomeriggio, come si sosteneva.
Il Tesoro ha comunicato di avere in cassa 29 miliardi di dollari, superiori del 46% alle attese.
Questo pomeriggio si attendeva il crollo definitivo sia del peso che dell'economia locale, mentre invece il cambio peso/dollaro ha retto egregiamente, grazie a dei fattori strutturali nuovi in seguito alla riforme attuate negli ultimi sei anni (opposte a quelle volute dalla Banca Mondiale e dal Fondo Monetario Internazionale): nei tre campi fondamentali per una nazione, ovvero energia, alimentazione, beni di consumo. L' Argentina è produttrice indipendente e autonoma perchè ha nazionalizzato il petrolio (che produce, essendo piena di pozzi) ha abbattuto le importazioni agricole sviluppando una filiera controllata nazionale, e quindi anche nel caso di emergenza internazionale sono in grado di prodursi da soli carne, latticini e verdure senza affacciarsi sui mercati internazionali, dato che in Argentina il 100% della carne acquistata è prodotta in loco, così come la frutta (85%) e la verdura (78%). Sono in grado di produrre il 94% del grano sufficiente a garantire il fabbisogno nazionale di pane. Si è riappropriata della linea aerea, dato che Aereolineas Argentinas è di nuovo la compagnia di bandiera nazionale e in seguito alla fuga di capitali stranieri -grazie alla svalutazione della propria moneta- ha aumentato l'export in tutto il continente e in Cina. Si tratta di una ben specifica scelta politico-economico-esistenziale che consente loro di affrontare, in questo momento, l'inizio di una gigantesca tempesta finanziaria planetaria determinata dagli Usa e dai colossi finanziari. In questi giorni, si sta manifestando, prima di tutto, nelle nazioni cosiddette "emergenti". 
A breve piomberà anche in Europa, è una questione di settimane. 

Questa mattina, intervenendo a L'Avana al convegno internazionale degli Stati Latinoamericani e Caraibici (Celac) la Kirchner ha dichiarato "Me ne frego del pil e dei grafici, perchè il nostro grande comune nemico è chiaro a tutti: noi siamo in guerra contro la fame, la povertà e le diseguaglianze sociali. Questa è la nostra unica vera guerra. Il nostro compito principale non è aumentare la massa finanziaria come ci vuole imporre il Fondo Monetario, bensì quello di creare valore aggiunto attraverso l'innovazione e lanciando un grande piano di industrializzazione dell'agricoltura per offrire lavoro e occupazione. Soprattutto nella ricerca scientifica, nell'istruzione e nell'innovazione tecnologica. E' lì che bisogna investire non sui mercati finanziari. Se non lo facciamo, costruiamo una dipendenza servile, che non sarà più geografica o militare come era un tempo, ma sarà anche peggiore, perchè sarà profonda e strutturale: saremo servi della tecnologia delle nazioni che hanno investito in quel settore".

Avete qui un resoconto totale e particolareggiato:http://www.pagina12.com.ar/diario/elpais/1-238735-2014-01-29.html.

In un importante blog argentino, "El blog de Abel" (http://abelfer.wordpress.com/author/abelfer/) si leggeva ieri l'opinione relativa a ciò che si dice dell'Argentina in Europa, con specifico riferimento a Enrico Letta e Mariano Rajoy, due personalità politiche che in Argentina sono considerati due tecnocrati ottusi e miopi, entrambi al servizio dell'estrema destra che sostiene l'oligarchia finanziaria internazionale. Dice nel blog: En cuanto a la "preocupación de Italia y España por la situación cambiaria en Argentina", y las declaraciones del primer ministro de Italia, Enrico Letta, junto a Mariano Rajoy "Si hubiera explotado (la crisis) hace un año (Italia y España) estaríamos en otra situación, de preocupación. Hoy somos una Unión Europea más sólida y tenemos un euro más fuerte, además de una mayor capacidad de afrontar esta situación"... bueno, hay que ponerlas en el mismo estante que las de Cristina hablando del "efecto jazz" y cómo nosotros podíamos mostrar al mundo nuestra fortaleza frente a la Crisis. Son para los medios locales, los que están para repetirlas para los partidarios. A comienzos de 2001, se calculaba que los fondos expuestos en Argentina alcanzaban a un increíble 25 % del total de los colocados en mercados emergentes (una buena cantidad fueron repatriados antes del default a fin de ese año, dicho sea de paso). Hoy, estimo que no llegan al 1 %.

Tradotto, in sintesi, spiega che le argomentazioni di Letta e Rajoy "è roba che serve per i media locali e per dar la guazza ai loro partiti". Aggiunge, inoltre, che la sottrazione di capitali esteri non rappresenta una tragedia perchè mentre nel 2001 il 25% degli investimenti erano in mano agli stranieri (che hanno portato via i loro capitali in 48 ore facendo crollare la nazione) oggi, ammontano a circa l'1%.

In Argentina, in realtà, si parla di altre cose, in questi giorni, ovvero del varo del nuovo piano governativo di aiuto a giovani studenti (http://www.progresar.anses.gob.ar/).  Il piano "progresar" (vuol dire: progredire) garantisce il salario di cittadinanza minimo a tutti i giovani dai 16 ai 29 anni che vogliono studiare e avere accesso alla formazione professionale, con un buono di 600 pesos (corrispondente, come potere contrattuale di mercato, ai nostri 600 euro) oltre all'accesso gratuito per libri, computer, alta tecnologia di produzione nazionale; in aggiunta il blocco degli affitti e degli sfratti, che ha irritato gli immobiliaristi ai quali il governo ha risposto: "se volete rilanciare il mercato, costruite nuove case e affittate quelle, così date lavoro anche nel campo edilizio".

L'inflazione è molto alta, è vero. Ma è stata applicata la scala mobile e quindi sia i salari che il reddito di cittadinanza vengono continuamente aggiornati.

Concludendo la sua partecipazione all'importante riunione a L'Avana, la Kirchner, nel ricordare la figura di Che Guevara -nato e cresciuto a Buenos Aires- ha ricordato puntigliosamente che "l'uomo è libero soltanto quando ha istruzione, una casa di proprietà e cibo assicurato; tutto il resto è retorica usata dalla finanza internazionale per garantire il mantenimento dei loro privilegi colonialisti. A noi non interessa più di tanto ciò che accade in borsa, ci interessa garantire che sia possibile a un numero sempre più vasto di persone di riempire la borsa della spesa. Perchè quella è la borsa che conta".

Sono consapevoli del momento difficile, sanno che per loro è dura così com'è dura per tutti, ma hanno dalla loro il fatto che il presente che stanno vivendo è centomila volte meglio del loro recente passato e hanno un enorme entusiasmo nel volersi tuffare nel futuro. Non hanno nessuna intenzione di cedere a ricatti internazionali e hanno addirittura approntato un piano strategico nazionale di sussidiarietà e sopravvivenza prevedendo che -se le cose si dovessero mettere male- dovranno andare incontro a un periodo di isolamento, praticando il protezionismo per garantirsi l'autosufficienza. A riprova dell'abilità pragmatica della Kirchner, la presidenta ha provveduto ad alzare gli stipendi e i salari a tutto l'esercito. Conosce i suoi polli. 
Così, sarà sempre più difficile per il Fondo Monetario Internazionale, per la Cia, per la BCE, farsi venire in mente di organizzare un golpe militare, come hanno sempre fatto con il Sudamerica ogni qualvolta che ha "osato" tentare di rialzare la testa, pretendendo di sottrarsi alle logiche imperiali e imperialiste della finanza internazionale.



7 commenti:

  1. Interessante, molto
    Grazie delle informazioni

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  2. Ce ne fossero di politici così in Italia! Invece ci tocca subire ogni giorno le litanie e le genuflessioni di un potere sordo e cieco davanti agli interessi dei cittadini, a meno che non si tratti di banche, mafie e simili.

    E' squallido presentare l'opposizione dei 5 Stelle al decreto Banca Italia come l'unica responsabile per l'eventuale pagamento della seconda rata dell'Imu. Non pare vero a loro signori poter additare Grillo e i suoi come capri espriatori per le loro malefatte, facendo finta di non sapere che se questo decreto non venisse approvato entro oggi basterebbe un nuovo decreto ad hoc per evitare i pagamento di questa seconda rata. Ormai siamo arrivati al masochismo: la casta si auto evira da sola e affossa il Paese per poter accusare il Movimento, incurante dei 100 miliardi delle riserve auree che passano nella disponibilità di banche che stanno contribuendo a strangolare l'economia nazionale.

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  3. ottima lode ad una nazione sovrana che puo' scegliere quello che fare come e quando farlo....peccato sergio, che non la pensi cosi anche per la nostra nazione....o ha cambiato idea ultimamente?

    sarei coriuso di saperlo....

    nel frattempo questi scellerati criminali questa sera intorno alle 20 hanno regalato la nostra banca centrale in modo da toglierci la speranza di tornare alla nostra svranità...

    spero vivamente che muoiano tutti (eccetto i m5s)......dio se esisti (e ho seri dubbi) li devi fulminare tutti oppure prima o poi dovremo pensarci noi...

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  4. Lo stavo aspettando un suo intervento sull'Argentina, mi chiedevo perché tardasse. Leggo tutti i suoi articoli e sono un suo estimatore. L'Argentina e il sud america in generale mi interessano particolarmente perché penso lì si stia giocando la partita più importante a livello globale: lì si è sviluppata una resistenza istituzionale contro i poteri della finanza internazionale che potrebbe diventare un'esperienza modello per molti altri paesi inclusi quelli occidentali.
    Purtroppo però è difficile farsi un'idea chiara vista l'incredibile differenza di analisi che si leggono sull'Argentina in particolare.
    Le riporto un paio di articoli su 2 aspetti diversi ma in qualche modo indicativi della "realtà" argentina come esempi per molti altri che avrei potuto inserire:

    http://www.ilsole24ore.com/art/notizie/2012-09-25/ultimatum-argentina-ecco-perche-204319.shtml?uuid=Abnc8djG
    Sui dati dell'INDEC

    http://www.geopolitica-rivista.org/24886/argentina-cronaca-di-una-imprevedibile-sollevazione/
    Sulla corruzione e criminalità

    Mi interessa un suo parere in proposito.
    Le chiedo anche se può gentilmente suggerirmi qualche sito/blog autorevole (anche in inglese o spagnolo) per seguire gli eventi argentini.

    Grazie mille.
    Daniele


    ps. Un piccolo suggerimento tecnico: con un minimo di html le url che inserisce nel testo diventano link veri e propri con benefici sulla valorizzazione del suo blog da parte dei motori di ricerca. Se le interessasse mi faccia sapere, le posto un esempio di come fare (richiede pochissimo tempo).

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  5. La questione della Banca d'Italia non può passare liscia.
    Si scenda in piazza!
    Un minimo di orgoglio nazionale... semmai esiste ancora sto' paese!
    Luca D.

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  6. posto la risposta datami da un amico argentino residente, con il suo consenso:

    L'articolo è davvero eccellente. Sottoscrivo pienamente. La stampa qua è uno schifo, come in Italia o forse peggio. Il problema della inflazione, altissima, è anche dovuto a 2 fattori non menzionati nell'articolo: la percentuale di guadagno netto degli impresari (accettabile sarebbe tra il 5 e il 15%) che arriva addirittura al 90%, come nel caso di Ledesma (zucchero), e il fatto che sono molto poche le ditte che producono e distribuiscono nel paese (sono solo 22). Ci sono migliaia di ditte, ma fanno capo a solo 22 in totale. Questo significa che si mettono d'accordo e senza motivo aumentano a dismisura. I giornali sempre parlano del governo: la colpa è del governo, o degli aumenti di stipendio che ha proposto il governo ecc ecc... E mai dicono niente della responsabilità degli impresari. Ovviamente non dicono niente, visto che sono coloro che li finanziano con la pubblicità. Ci sono 2 giornali, i più "contro", che sono Clarin e La Nacion, che tutti i giorni, costantemente da quando è stata eletta Cristina, che sparlano di lei. Ecco...questi 2 giornali ce l'hanno a morte con lei perché lei ha permesso l'indagine su Papel Prensa, che è l'unica ditta produttrice di carta da giornale, dove ha dimostrato che Papel Prensa è stata espropriata illegalmente durante la dittatura, e che è stata regalata dalla Junta Militar ai proprietari di Clarin e La Nacion. Questo ha permesso alla Junta che la stampa nascondesse le atrocità della dittatura, mostrando l'immagine di un paese ordinato e senza problemi. Il Ceo di Clarin, Hector Magneto, addirittura si è esposto direttamente, minacciando lui stesso la proprietaria di Papel Prensa affinché regalasse la ditta. Capisci quanti interessi ci sono? Vi è una causa penale in corso, ma qua la giustizia è molto servile al potere, e stanno andando molto piano, nonostante vi siano prove inconfutabili. Qua abbiamo molti problemi, non si può negare, ma si vive bene. Ma se tu vieni a Buenos Aires e parli con la gente, ti diranno peste e corna della Kirchner...sono lettori di Clarin e La Nacion. La gente è piena di odio profondo, nonostante stia meglio adesso che in nessun altro momento. Qua lavorano tutti, non conosco un disoccupato (sul serio lo dico), ma nonostante tutto la gente si preoccupa perché non può comprare dollari. Quello che dice l'articolo è corretto, le riserve del Banco Central sono molte, ed hanno permesso al governo di controllare la fuga di dollari. Ed ovviamente il settore finanziario non se la può prendere, sono incazzati neri. Non possono credere che un paese che considerano merda possa non solo resistere a una così importante fuga di capitali, se non che addirittura aumenta la spesa pubblica. Un economista qua ha fatto un'analisi perfetto: ha detto che quello che il settore finanziario non può accettare è che un paese abbia potuto uscire da una crisi come quella del 2001, aumentando stipendi, spesa pubblica, e crescendo a una medio del 8% annuale. E non possono accettare la espansione della massa monetaria, non lo possono accettare proprio. È una balla che la emissione generi inflazione...l'Inghilterra negli ultimi 4 anni ha quintuplicato la sua massa monetaria, e l'inflazione è sotto il 3%,gli Usa l'hanno quadruplicata...l'inflazione ha altre cause, e l'emissione incide poco. Ottimo articolo Lalla.

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  7. no todo lo que brilla e oro

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