di Sergio Di Cori Modigliani
Il Monte dei Paschi di Siena ha un
logo.
Si chiama “groviglio armonico”.
Sembra una barzelletta, invece è la
realtà.
E’ la nostra situazione attuale,
basata sul paradosso della surrealtà: ci dicono addirittura la verità già nel
loro nome. Un logo che è una autentica minaccia all’intelligenza civica della
nazione. Come a dire: “cari
magistrati, cara Europa, provateci –se vi riesce- a districarvi in questo
perfetto groviglio di interessi che noi abbiamo costruito in 541 anni di Storia
al servizio delle oligarchie del privilegio”.
Inevitabile, quindi, spendere ancora
due parole su MPS.
E’ una grande occasione da non perdere
per tutti, e per diversi motivi.
Procediamo punto per punto.
Qualunque cittadino italiano sarebbe
autorizzato a porsi, oggi, una elementare domanda: “come mai il caso MPS esplode
proprio al centro della campagna elettorale?”.
Se, a essere coinvolti, fossero
soltanto quelli del PD, la risposta sarebbe semplice: “sono quelli del PDL che
tirano fuori gli scheletri dall’armadio degli oppositori”. Se invece fossero
coinvolti soltanto quelli del PDL si potrebbe dire l’opposto e così via
dicendo. In entrambi i casi si tratterebbe di una logica miope e banale, ma –in
teoria- avrebbe anche potuto avere una sua piatta coerenza.
Poiché, mano a mano che trascorrono i
giorni e si leggono le carte e i documenti e si viene a sapere di tutto
(soprattutto dalla stampa estera europea) ed è ormai ufficiale che, a essere
coinvolti siano stati il PDL, il PD, l’Udc, la
Lega Nord , la lista Monti, le più forti
logge massoniche toscane, l’Opus Dei, ne consegue che la domanda elementare ed
essenziale merita ben altra risposta.
Ed ecco la grande occasione per tutti
noi.
1). “Ce lo chiede l’Europa”. Anzi:
“L’Europa l’ha preteso”.
Va da sé che non lo dicono, ma questa
è la realtà. Ed è il grandioso vantaggio di essere membri importanti
dell’Europa, e a questo serve l’Europa. Ecco perché è necessario combattere i
demagoghi e il populismo analfabeta anti-europeista, per affermare il principio
di “un’Europa dei diritti, della civiltà, del lavoro, dell’evoluzione
culturale”, approfittando di questa ghiotta occasione. Poiché il nostro paese,
purtroppo, come ormai sanno anche i bambini, è diventato un luogo di pirateria
legalizzata, una nazione a-etica, priva di legalità applicata, travolta dalla
corruttela e, se lasciata al proprio destino (senza controlli esterni),
troverebbe il modo di eleggere come Ministro del Tesoro Bernardo Provenzano, di
conseguenza diventa essenziale approfondire i legami con il resto dell’Europa.
Non è certo un caso che oggi, giovedì 31 gennaio 2013, l’intera stampa tedesca
è andata all’attacco frontale di Mario Draghi –il padre dell’austerità e del
passaggio dall’economia delle merci a quella finanziaria- ritenendolo il
principale responsabile di questo dissesto annunciato. Ai tedeschi hanno fatto
da contraltare i giornalisti britannici e francesi che descrivono “il caso MPS”
come la punta dell’iceberg di un sistema politico decotto, di una classe
politica impresentabile, lanciando il severo allarme Italia: avendo promosso la
criminalità organizzata, avendo spazzato via ogni limite di decenza e di
decoro, l’intero sistema economico mondiale rischia di essere infettato e
mandato a picco dalla nostra piccola Italietta, ancora una volta –che strano
curioso destino che abbiamo- protagonista assoluta al gran tavolo del gioco dei
potenti, laddove, da bravi piccolo-borghesi mitomani, una volta seduti a
tavola, invece di rispettare le regole, abbiamo voluto fare a modo nostro.
Perché gli italiani sono rimasti vittime (peraltro compiaciute) del morbo
pestilenziale della corruttela condivisa consociativa in quanto colpiti dal
batterio che io definisco M.M. Siamo malati. Abbiamo bisogno di essere curati.
M.M. sta per Mafia Mentale. E’ la chiave di
comprensione della natura italiota, senza la quale non è possibile capire, né
comprendere, ciò che è accaduto e ciò che sta accadendo. Il che ci consente di
poter tranquillamente dichiarare che attualmente “la splendida città di Siena e
la sua provincia, unica al mondo, sono state colpite dalla Mafia Mentale”.
“I senesi sono dei mafiosi”.
Mi sento autorizzato a dirlo.
Sono persone gravemente malate di MM.
Siena è ormai come era Palermo nei
primissimi anni ’90, quando la vecchia DC e i nuovi craxiani, legati a doppio
filo ai potenti boss mafiosi siciliani, facevano il bello e il cattivo tempo,
grazie a una totale copertura politica parlamentare, a un capillare controllo
del territorio nel quale lasciavano delle briciole clientelari a disposizione
della gente, che le raccoglieva come necessarie elemosine, perché avevano
bisogno di sopravvivere e avevano bisogno di uno straccio di lavoro per
mantenere la famiglia. Lo sapevano tutti, a Palermo. Lo sapevamo tutti, in
Italia. Dall’alto della nostra diversità e distanza, dal resto del continente
osavamo anche disprezzarli, identificandoli come una etnia condannata da se
stessa, un popolo di cui vergognarsi, un handicap sociale che l’Italia era
costretta a portarsi appresso, e li maledicevamo pure, alimentando il consueto
razzismo anti-meridionalista sul quale la Lega
Nord costruì –proprio in quegli anni- la base portante del
suo successo elettorale.
22 anni dopo, invece, Palermo e la Sicilia vivono una realtà
psico-sociale che a Siena se la sognano la notte quando c’è la luna piena.
Rimangono gli effetti di un antico processo
di stratificazione dell’elemento mafioso criminale ma le giovani generazioni
(soprattutto) si sono armate di coraggio e di fantasia, si sono assunte le
responsabilità collettive e individuali in proprio, hanno spedito a casa tutti
quanti (o gran parte) alle ultime elezioni regionali e lentamente –ma già
proficuamente- cominciano a tentare di organizzare la propria vita secondo un
meccanismo liberatorio di evoluzione sociale, perché stanno applicando il
concetto basilare del servizio pubblico a disposizione della cittadinanza nel
nome di un bene comune: il passaggio epico e davvero rivoluzionario da Cosa
Nostra a Casa Nostra.
Non così a Siena dove si è verificato
esattamente il processo opposto, senza neppure avere la scusante sociale di
essere un luogo degradato dalla Storia. Con l’arroganza derivata dall’eredità
culturale delle grandi signorie medioevali, hanno costruito una rete locale di
potere mafioso criminale dove i boss non portano la scoppola, non usano la
lupara, non si chiamano tra di loro picciotti, ma frequentano ogni sera le case
giuste, le persone giuste, appartengono a un censo sociale alto, violando la Legge senza opposizione
alcuna e soprattutto senza nessuno scrupolo, perché l’intera città e tutta la
provincia ha aderito a un sistema mentale “mafioso” in cambio di una vita
lussuosa, di soldi, di privilegi, pur sapendo
che il danaro proveniva da operazioni illecite, che stavano succhiando
linfa allo Stato, alla collettività, al resto della nazione.
Nessuno ha scusanti.
E’ la realtà di cui non si vuol parlare.
Nella nuova capitale della mafia
italiana del terzo millennio si vive sotto il cappello di una banca/mamma
legata all’opus dei e alle logge massoniche locali, benedetti da tutti i
partiti, rappresentati dalle potenti lobby delle corporazioni dei notai, dei
farmacisti, dei fantini, dei proprietari di aziende agricole, dei gestori di
agriturismo, delle confederazioni legate all’artigianato, individui, sigle e
aziende che hanno usufruito negli ultimi anni di centinaia e centinaia di milioni
di euro di sovvenzioni da parte di MPS (senza fornire mai garanzia alcuna)
perché ciò che conta davvero, a Siena, è a quale loggia massonica sei iscritto,
quale è il tuo cardinale di riferimento, e se sei in quota PD/Margherita oppure
PDL/immobiliaristi. Tra il 2009 e il 2011 MPS ha elargito 356 milioni di euro
di sovvenzioni alle piccole e medie imprese ma tutto è finito sotto la voce
“elargizioni territoriali nel nome della beneficenza”, è scritto proprio così.
Ogni senese sa che cosa è avvenuto e sta avvenendo nel proprio territorio e ha
scelto di praticare l’omertà, per mancanza di etica, di coraggio, di passione
civile. Non è possibile controllare una intera provincia se non esiste la
complicità territoriale della cittadinanza che, con agghiacciante cinismo, ha
accettato di diffondere il morbo MM pensando di farla franca.
Il fatto è però,che siamo in Europa.
E siccome in questo giochetto ci sono
finiti gli spagnoli, gli inglesi, i tedeschi e, in conseguenza della nuova
politica bancaria di Bruxelles, sono scattati alcuni parametri specifici di
controllo, è scattato il meccanismo di “ce lo chiede l’Europa” e lì è avvenuto
il tonfo. E’ venuto fuori che MPS, in verità, è una organizzazione finanziaria
per la quale la nazione Italia, il Tesoro, Bankitalia, lo spread, le tasse, le
esigenze della collettività, sono cose inutili. A loro basta una telefonata.
All’Europa no.
E noi dobbiamo aiutare l’Europa che in
questo momento sta cercando di aiutare l’Italia a liberarsi dai malfattori
nostrani.
E quindi è necessario fare un salto e
denunciare l’esistenza della malattia endemica italiana che ha colpito l’intera
provincia di Siena e l’intera cittadinanza: il morbo MM.
E’ troppo facile dire –come fanno
regolarmente- quando i giornalisti televisivi li inseguono per le strade di
Siena “non mi faccia dire, la prego, suvvia, sia bono”, è la risposta consueta.
Tacciono tutti.
Perché Siena è ora la capitale della
mafia mentale d’Italia e va denunciata con coraggio.
2). Ecco alcune notiziole ormai
pubbliche e diffuse dovunque su MPS che qui sintetizzo: nell’autunno del 2007
MPS emette una delibera ufficiale firmata Gabriello Mancini (deputato ente
fondazione mps) con la quale vengono “ingaggiati gli advisor che dovranno
gestire, controllare e riferire l’andamento degli investimenti finanziari e
l’intera procedura relativa all’acquisizione di Antonveneta”. Firmano l’accordo
con tre società: J.P.Morgan, Credit Suisse a Banca Leonardo. Costo delle
competenze 4.980.000.000 di euro (poco meno di 5 miliardi). Scelgono anche il
delegato dell’intera operazione, Mr. Monti jr., il figlio dell’attuale premier
dimissionario Mario Monti, in quanto direttore responsabile del marketing
operativo europeo di J.P.Morgan, colosso finanziario statunitense. Il tutto con
beneplacito della direzione di PD, PDL, Udc e logge massoniche locali. Due mesi
dopo, una ulteriore delibera accredita a J.P.Morgan un successivo milione di
euro secco extra, di cui non esiste fattura alcuna di riscossione essendo
avvenuto su conto estero/estero. Il presidente di MPS è Muccari e vice
presidente che deve mettere la firma è Francesco Caltagirone, suocero di
Casini. Ma è necessaria l’autorizzazione definitiva sia del sindaco di Siena
che del presidente della provincia, i quali autorizzano e firmano la delibera che
dà pieni poteri a questi colossi di gestire i loro soldi. Non c’era nessun
senese che non lo sapesse, anche perché non appena parte l’operazione arrivano
soldi per tutti a Siena, dai grossi imprenditori al modesto barista che voleva
ristrutturare il suo locale: MM.
Nel 2008 MPS eroga 222.000.400 di euro
(duecentoventidue milioni di euro) come “cifra da devolvere come investimento
di beneficenza nel territorio” e partono altri soldi che ricadono a pioggia
sull’intera città e provincia. A novembre di quell’anno, lo Stato provvede a
fare un prestito voluto da Giulio Tremonti di 2 miliardi di euro al fine (così
è scritto) “di consentire all’istituto di rispettare i parametri e i
dispositivi previsti dagli accordi europei”. Tale cifra viene investita nel
seguente modo: 1 miliardo per acquistare bpt italiani, 600 milioni in derivati
scelti da J.P.Morgan (cioè Mr. Monti jr.) e 400 milioni in “beneficenza” di cui
si occupa la Banca Leonardo
che chiude una joint venture per “gestire il patrimonio nel territorio” con la Banca Mediolanum. Non è dato
sapere dove siano andati a finire questi soldi perché essendo una “fondazione
benemerita” che non paga tasse, si avvale (nel rispetto della privacy!!) del
diritto di non rendere pubblico il nominativo di chi gode della beneficenza
dell’ente che deve risultare anonimo. Nel 2010, Tremonti fa avere alla banca
circa 25 miliardi di euro, con i quali MPS fa lo stesso giochetto: acquista
circa 15 miliardi di bpt così abbassa lo spread, ne investe 9 in speculazioni
azzardatissime e un altro miliardo così, a pioggia, nel territorio, di cui si
sa poco o nulla. Per celebrare la bontà dell’operazione viene chiamato come
“consulente e advisor d’aggiunta” l’on. Gianni Letta, a nome di Goldman Sachs,
il quale provvede a fare in modo che venga varata una delibera nei primi mesi
del 2011 nella quale si sostiene che “la fondazione per fare cassa e poter
dunque sostenere l’ònere dell’operazione di acquisizione di banche terze,
delibera di cedere il pacchetto delle proprie azioni privilegiate nell’ordine
di 370 milioni di euro al nuovo advisor aggiunto Goldman Sachs, nella persona
del suo consulente delegato rappresentante on. Gianni Letta”. E così, si
trovano insieme, nel 2011, la famiglia Monti, la famiglia Letta, la federazione
del PD sia di Siena città che di Siena provincia, i Caltagirone, con il
management direttivo che è composto da massoni indicati dalla federazione del
PD. Nel solo 2010, Giulio Tremonti fa avere alla banca circa 40 miliardi di
euro che seguono il solito giro di sempre, creando un vorticoso anello virtuale
di grande salute finanziaria delle banche italiane e di tenuta della nostra
economia, perché si tratta, in pratica, dello stato che si compra i titoli da
solo fingendo che li stia comprando il mercato. Ma l’economia, prima o poi vuol
sapere i conti reali. E nel giugno del 2011 cominciano i guai. J.P.Morgan,
Goldman Sachs e Credit Suisse si ritirano, “grazie e arrivederci abbiamo fatto
il nostro lavoro”, e a MPS si accorgono che dei 32 miliardi complessivi
investiti in derivati non soltanto non hanno guadagnato un bel niente, ma è
tutto grasso che cola se riescono a recuperare sul mercato qualche
miliarduccio. Devono quindi coprire il buco. Perché? Semplice: hanno messo in
bilancio negli ultimi due anni le cifre dei guadagni sui derivati presentando
il tutto come soldi acquisiti mentre, invece, erano virtuali. Quindi i bilanci
erano truccati. Non si sa a quanto ammontino le perdite. Lo sanno soltanto,
presumibilmente, Gianni Letta e Monti jr. Lo stato, però, in quel giugno del
2011 non ha davvero più soldi da dare a MPS, perché solo nel 2010 Giulio
Tremonti ha fatto avere complessivamente al sistema bancario italiano 89
miliardi di euro, di cui circa 20 miliardi passati alle fondazioni (Lega Nord)
di Banca Carige, Banco di Desio e Brianza, Banco di Brescia, Banco Popolare di
Valtellina, Banca di Sondrio (per questo l’hanno voluto nella loro lista) che
si comportano come MPS, lo stesso tipo di giochetto.
Ma a giugno del 2011 sono finiti i
soldi. Il management di MPS è disperato: non c’è più lo Stato a tirar fuori il
grano, come si fa? Ghe pensi mì, dice Mario Draghi, conosco gente in Europa. E
così il 10 giugno del 2011 fa avere subito 350 milioni da 12 banche europee,
altri 400 milioni dallo stesso consorzio e successivi 2 miliardi da un pool di
altre 19 banche europee ma MPS è ormai un colabrodo, perché i soldi servono
soltanto a pagare gli interessi composti sui derivati. Il management, infatti,
ha venduto carta straccia a 10
a gente che si è assicurata: quella carta, a giugno del
2011 vale 2 quindi adesso MPS deve pagare anche l’assicurazione. E così, entra
in campo lo spread.
Benvenuto!
Una parola ignorata dagli italiani fino
al giugno del 2011. PD PDL Udc Lega Nord Massoni senesi e Vaticanensi pensavano
che il giochetto fosse eterno. E invece non era così. MPS si rivolge quindi al
mercato che gli sbatte la porta in faccia e si trova davanti a tre alternative:
a) fallisce; b) vende titoli tossici che nessuno vuole; c) vende i bpt italiani
di cui ne ha almeno 80 miliardi scadenza a 2 5 e 10 anni.
Sceglie l’opzione C.
Gli viene imposta da tutta la classe
politica.
E così, l’intera classe politica
italiana (con l’aggiunta della famiglia Monti) dà il via.
Ma il mercato è implacabile.
E quelli di Goldman Sachs e di
J.P.Morgan sanno i conti veri di MPS (li hanno gestiti loro) e così spargono la
voce che la banca è disperata perché “tecnicamente” è già fallita e consiglia
ai clienti di acquistare a peso morto bpt italiani scommettendo
sull’innalzamento alle stelle dello spread italiano puntando all’implosione del
sistema economico italiano. Il bello è che, in questo giro perverso, partecipa
addirittura MPS, perché i malati si comportano così: la terza banca italiana si
lancia nel luglio del 2011
in una gigantesca operazione finanziaria puntando tutto
sui debiti delle banche italiane, e le altre banche italiane la seguono.
Da cui, finalmente si è riuscita a
sapere la vera verità.
La truffa dello spread iniziata nel
giugno del 2011 non era una truffa: era reale.
E non fu un attacco della speculazione
internazionale, bensì un attacco suicida delle banche italiane, guidato da MPS
che, per coprire le proprie perdite, vendeva sul mercato secondario miliardi e
miliardi di bpt italiani come se fossero carta straccia, diminuendo il nostro
potere d’acquisto, aumentando il disavanzo pubblico e rendendosi responsabili,
nonché protagonisti, dell’ultima mazzata inferta alla Repubblica Italiana.
Merita rispetto gente così?
La magistratura ha già pronto un mandato
d’arresto sotto l’infamante accusa di “associazione a delinquere finalizzata
alla truffa nei confronti dello Stato, falso in bilancio, dichiarazioni mendaci
agli ispettori di Bankitalia, aggiotaggio, e alterazione degli equilibri di
mercato” contro l’ex presidente Mussari, e contro Baldassari, Toccafondi e
Vigni. Il problema consiste che il procuratore della repubblica di Siena, dott.
Salerno, che ha in mano l’inchiesta, sostiene “di avere ormai accertata la
piena consapevolezza del management e dell’intera dirigenza della banca, la
quale, però, nel frattempo è stata sostituita, e quindi si tratta di
colpevolezze pregresse”. Un finale tutto italiano, quindi.
Nessuno sapeva nulla. Questi quattro
signori sarebbero dunque quattro individui che, da soli, si svegliano un
mattino e decidono di rubare dei soldi allo stato, ai correntisti e all’intera
collettività senza che nessuno sapesse nulla al riguardo. Come scriveva Die
Welt in Germania “soltanto gli italiani possono credere a simili fandonie”.
Nessuno, quindi, sapeva nulla?
Nessuno ne ha parlato, neppure in rete?
Sì, uno c’è.
E lo ha anche fatto a nome della sua
compagine politica, un importante esponente politico della destra moderata, che
si chiama Agostino Milani, il quale, a nome del suo gruppo (Futuro e Libertà)
nel febbraio del 2011 denunciò il tutto mandando anche una lettera ufficiale a
Mario Draghi. Si diede da fare per cercare di ottenere una interrogazione
parlamentare. Era il momento dello scontro frontale tra Berlusconi e Fini, con
il PD che guardava a distanza come se la faccenda non lo riguardasse. Non
accadde nulla e si mise a tacere quello che –allora, nella primavera del 2011-
era stato definito negli ambienti politici nazionali “il più grande e grave
scandalo della storia della repubblica”. I soggetti politici di FLI che si impuntarono
per portare avanti la loro lotta, sono stati prima isolati e poi censurati e,
finalmente, allontanati dalla vita politica attiva.
Martedì scorso, a Ballarò, il Presidente
della Camera, on. Gianfranco Fini, ha dichiarato come se nulla fosse: “si sa che
una banca non può fallire mai”.
Lo considero un avvertimento minaccioso,
frutto del morbo MM.
Chi l’ha detto che una banca non può
fallire?
Chi l’ha detto che un imprenditore
mafioso non può fallire?
Chi l’ha detto che la Guardia di Finanza non può
piombare con la mannaia sui capitali riciclati delle grosse famiglie mafiose?
Chi l’ha detto che c’è qualcuno al di
sopra della legge di mercato che vale per tutti?
Ma dove vive questa gente.
Per nostra fortuna esiste la rete, che
non perdona.
Perché quando si finisce in rete, lì si
rimane.
Ragnatele impolverate, silenziose,
assopite, che possono ritornare in vita soltanto in un unico caso: se qualcuno
va a rispolverarle.
Ho saputo di questo articolo, a suo
tempo pubblicato in un sito che non esiste più (il cittadino.it) per un caso
davvero strano, attraverso un blogger olandese che segue le questioni italiane
e poi fa un rapporto alle commissioni europee. In giro per l’Europa si sa anche
della lettera consegnata a Mario Draghi e di successive pressioni da parte di
deputati indignati, sia di destra che di sinistra che di centro.
In Italia non è accaduto nulla.
Questo articolo, oggi, 20 mesi dopo,
acquista un sapore completamente diverso.
Lo metto qui, in copia e incolla, come
stimolo a riflettere. Per pensarci su.
Soprattutto per pensare e ripensare alla
MM, il morbo pestilenziale che ha colpito l’intera provincia di Siena e di cui
tutti fanno finta non sapere che esiste, che ha colpito un’intera provincia, e
che in qualunque momento può ammalare l’intera popolazione italiana.
Auspico che il popolo senese riesca a
trovare dentro di sé un guizzo di decenza e di decoro per insorgere.
Il mondo si è globalizzato, e lo hanno
fatto anche i boss della criminalità organizzata, i rentier, le baronie, i
capitalisti coloniali, autentiche cavallette del mondo post-moderno.
Esiste una “questione nazionale” che
dovrebbe essere seguita dal Ministero della Sanità Pubblica, perché si tratta
di una gravissima malattia sociale: è la
MM.
L’omertosa Mafia Mentale del popolo
italiano ha devastato questa splendida
etnia, composta da tutti noi, dalle Alpi al canale di Sicilia e ha condotto ad
una deriva morale dalla quale nessuno dei partiti presenti in parlamento è
immune.
Ecco l’articolo, pubblicato il 18 aprile
2011, che ha prodotto effetto zero.
Ringraziamo il web.
E facciamo in modo di aggrovigliare noi,
grazie alla rete, i responsabili di questo sfacelo annunciato.
Per farli finire tutti come mosche
fastidiose, arroganti e presuntuose, vittime della loro stessa natura.
18/04/2011 17:14
MILANI
(FLI) COMMENTA LA "DITTATURA A SIENA"
Un "armonico groviglio" scollegato
dalla realtà
SIENA. Ci sconcerta lo sconcerto
con il quale la stampa locale commenta le dichiarazioni di Claudio Martelli a
proposito del fatto che a Siena ci sia una dittatura esercitata da sempre da un
partito unico che da sempre controlla, quasi manu militare, il sistema senese
influenzando financo la stampa che si riduce ad esaltare tutto quel che fa
l’amministrazione.
Ci sconcerta, dicevamo, che qualcuno si
sconcerti per cose che sanno tutti e alle quali in qualche modo ci siamo
abituati, anche se non rassegnati.
Certamente noi, abituati al clima ovattato
senese, non avremmo usato il termine dittatura, anche se contestuale ad un
ragionamento più articolato, ed avremmo optato per un più corretto
politicamente “groviglio armonico di interessi”, che poi è la stessa cosa, però
fa meno effetto.
Certo l’anomalia senese non ha uguali,
perché non esiste paese al mondo dove il candidato dell’opposizione (a parole)
viene scelto di concerto con la maggioranza.
Qualcuno si scorda per caso come il
candidato Nannini, che per sua stessa ammissione ha sempre votato a sinistra,
sia stato prescelto da un certo Rocco Girlanda che lo ha portato a Verdini il
quale a sua volta l’ha portato da Berlusconi per l’imprimatur definitivo.
E non è lo stesso Girlanda amministratore
delegato della società editrice di un quotidiano locale notoriamente schierato
a sinistra e, al contempo, deputato umbro del PDL, coinvolto in alcuni scandali
con Denis Verdini?
E lo stesso Verdini, sin dalle
amministrative del 2006, non è forse in rapporti con quel Franco Ceccuzzi che
oggi si candida a sindaco di Siena?
Ci spieghi allora Ceccuzzi quali sono
stati e quali sono i suoi rapporti con Denis Verdini e ci spieghi anche se
parlavano di donne, di sport o di qualcosa di altro.
Nella nostra concezione politica (dove non
esiste l’ abitudine di insultare o di tentare di comprare il nemico) non c’è
niente di illecito ad avere rapporti e confrontarsi con l’avversario, purché
ciò avvenga alla luce del sole e che tutti ne siano informati.
Nella nostra concezione politica non
esiste neppure che un sindaco uscente (il Cenni) sia costretto l’ultimo giorno
a votare contro la propria maggioranza, che è già passata al nuovo padrone e
per ingraziarselo, dopo avere approvato Piano Strutturale e Regolamento
Urbanistico, si rifiuta di approvare il Regolamento Edilizio, che dei primi due
costituisce il libretto delle istruzioni, solo per poter dare al povero Cenni
la responsabilità di quanto accaduto negli ultimi dieci anni.
Il sistema Siena è certamente un
“groviglio armonico e virtuoso”, dove però i gestori stanno chiusi nel palazzo
e non si rendono conto di quel che avviene nel mondo reale e nulla fanno per
sottrarre la città a quella decadenza verso la quale sembrano invece spingerla.
Perché per governare una comunità, anche
se ricca di grandi risorse come è stata Siena fino a poco tempo fa, bisogna
ascoltare le istanze dei cittadini che danno il polso della situazione, farsi
carico dei loro bisogni e delle loro speranze per trasformarli in progetti
reali, trovare le necessarie risorse e poi realizzarli.
E’, in altre parole, necessario guardare
la realtà, coglierne i problemi e sapere immaginare il futuro.
Non ci sembra che questa capacità sia il
tratto distintivo dell’armonico groviglio.
Agostino Milani Futuro e Libertà, 18 aprile 2011
Questi signori non sanno come gestire un paese e nascondere i propri segreti come un vero oligarca farebbe.
RispondiEliminaLa differenza fra gli oligarchi stranieri e quelli nostrani è che non hanno imparato niente da macchiavelli "fai quello che vuoi ma non farti prendere"
In questo caso l'unico che ci ha visto giusto è berlusconi difatti sta recuperando lo 0,1% al giorno questo significa che la vittoria di bersani non è piu sicura e il puzzone di arcore da bravo giocatore di poker ha seguito il flusso.
Questi signori invece sanno benissimo come gestire un paese. Sicuramente questo.
EliminaNon bastava piu' qualche milione di posti in piu' nella P.A.
per conservare il consenso alle loro malefatte. Pagato, si ma sempre
consenso. Si sono dati anche alla beneficenza a pioggia. Pure bravi
con soldi che non c'erano.
Ora vogliono riscuotere la loro beneficenza. E al canto di "non si sputa sul piatto che ti da' da mangiare" si aspettano in cambio un bel voto. Il tuo giocatore di poker al grido "Fuori dall'Europa" lontano da quei "barbari" tedeschi si fa coscienza delle aspettative di questo popolo.
A noi, quelli fuori dalla "beneficenza", che vinca b o super b non importa piu' niente. Comunque abbiamo perso.
C'e' solo un grillo la' in campagna e probabilmente milioni di astenuti. E' anche lui ha gridato le stesse parole che ora qualcuno ha tolto dalla sua bocca e le ha fatte sue. E lo stesso hanno fatto mille di bloger al canto della sovranita', dell'MMT, del liberalismo, della morte dello stato sociale ecc. Ora il sovrano e' tornato.
Ghe pensi mi.
Anch'io mi sbagliavo. Parlavo solo di cattiva amministrazione non
di una amministrazione di criminali. Sono sempre stato una persona pudica. Mea culpa, mea culpa, mea maxima culpa.
aspettando Godot
Sergio, Sergio, Ser-Giò.. siamo sicuri che il Monte dei Pacchi di Siena sia la mamma di tutte le immonde schifezze italiane??
RispondiEliminaSiamo proprio sicuri, sicuri, sicuri???
Siamo sicuri che le elezioni siano state anticipate, così frettolosamente, solo per impedire a Grillo di partecipare?
o c'è dell'altro?? cosa si dice nel dietro le quinte del palcoscenico massonico??
Anche il pensiero di Modigliani è un groviglio armonico: oggi è per l’Europa, ieri era contro, domani chi lo sa?
RispondiEliminaDal mio modesto punto di vista, il gioco politico è molto semplice: se vince il PD, vince Monti; se vince il PDL, vince Monti; se vince Monti, vince L’Europa; se vince l’Europa, noi perdiamo. Chi vince?
Quindi, se dietro l’operazione Monte dei Pacchi di Siena, si nascondono tutti i partiti (PD – PDL – UDC – MONTI), che interesse aveva l’Europa di far scoppiare lo scandalo sotto elezioni??
Secondo me
qui c'è qualcuno che ha sbagliato mestiere...
non voglio mica dire che sia in mala fede...per carità....
pero'...pero' qui qualche cosa NON VA!!!
Fantasie, fantasie che volano libere
fantasie che a volte fan ridere
fantasie che credono alle favole...
....favole, favole, favole, favole,
favole......FA! FA! FAVOLE!!!!!
eheheh.... non ti/ci darà mai questa soddisfazione!!
Eliminama secondo te ci fà o ci è? cioè.. è proprio così fisso sull'albero da non vedere il bosco, oppure dal bosco gli suggeriscono solo notizie dell'albero?
akueo
Tutto il mondo è paese? http://www.soldionline.it/network/politica-economica/ecco-come-e-nata-la-vicenda-euribor.html
RispondiEliminaora si capisce perchè Luciano Moggi proviene da quelle parti..senza essere qualunquista..
RispondiEliminaMoggi è un chierichetto! Siamo noi i qualunquisti che ci teniamo questa casta a governare, perché abbiamo paura della nostra facoltà di liberarcene. Siamo tutti mafiosi, purtroppo! Se arriva uno a casa tua e ti mette sul tavolo 200 mila euro cash, non lo denunci per aggiotaggio, gli scrivi un vangelo dove lui è il protagonista!
RispondiEliminasembra un film,quello che manca è la mafia e qualche omicidio eccellente, almeno da quello che riusciamo a sapere, poi il quadro sarebbe completo!!!
RispondiEliminaIl lungo articolo, dettagliato, è una denuncia accapricciante che scopre i "sepolcri impbiancati" che coinvolgono un pò tutti.
RispondiEliminaQuel che non mi è chiaro è come Tremonti da ministro abbia fornito alla banca Mps, e non solo, montagne di denaro da utilizzare per sostenere principalmente il corso dei Btp e tener quindi basso lo spread sui bund tedeschi.
Si tratta di depositi o di finanziamenti ?
E' evidente in ogni caso che l' MM ha tracimato decisamente oltre le mura di Siena.
Ps: vedo che anche qui l'uso dell'anonimato, del tutto legittimo per carità, è molto utilizzato.
L'Europa di cui scrive Modigliani nel suo articolo è quella ispirata dalla massoneria progressita che è in lotta con quella attualemnte al potere.
RispondiEliminaNon è un caso che le notizie sul Monte siano uscite in questo preciso momento e dalle pagine del Fatto Quotidiano, secondo me Travaglio non è così lontano da una certa massoneria.
Ricordiamo che la massoneria a determinati livelli non è scontro tra interessi ma scontro ideologico.
Spero che quella progressista vera vinca, e ci sono modi e modi di condurre una guerra.
Cristina Kirchner furiosa “distrugge” il Fmi (l'altra Christine) con 28 tweet in meno di mezz’ora...
RispondiElimina"...Dove stava uno dei suoi ex direttori (il riferimento è allo spagnolo Rodrigo Rato, ndr) quando Bankia, la banca che lui dirigeva, ha dovuto essere aiutata con miliardi di euro? Oggi la Spagna ha il 26% di disoccupati, in gran maggioranza giovani e sfrattati. In quali statistiche sono raffigurate queste tragedie?"
http://www.lastampa.it/2013/02/03/esteri/kirchner-furiosa-distrugge-il-fmi-con-tweet-in-meno-di-mezz-ora-a8TbR771qGoL6gyJOz5SGI/pagina.html
Guy F.
Grande donna la Kirchner. Una donna con le palle.
EliminaÈ una donna che ama il suo popolo. Gli da forza e potere! Solo chi ha potere si può permettere di prendere a legnate certa gentaglia.
EliminaCome dice Modigliani, non è sostituibile dai burattinai come avviene con i guitti nostrani.
Lei, la Cristina, li rende nevrotici (i burattinai), citando la definizione già freudiana: perdita di controllo della realtà".
E questo, li rende ancora più dei mediocri.
Guy F.
Mi viene quasi da chiedere asilo politico all'Argentina, vi sarebbero tutti gli estremi per farlo seriamente...
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