venerdì 11 gennaio 2013

Santoro e Berlusconi alla Fiera delle Illusioni.



di Sergio Di Cori Modigliani


Tutti in riga a seguire il cosiddetto evento Santoro-Berlusconi.
La mia personale opinione è che hanno perso tutti.
Anzi: abbiamo perso tutti.
La vera posta in gioco consisteva nel chiarire –in maniera unilaterale- l’affermazione base del pensiero unico italiano, basato sulla totale primogenitura dittatoriale della televisione, e quindi chiarire a tutti che i bloggers, i social networks, la rete, la carta stampata, i libri, la radio, gli incontri umani, in questa campagna elettorale non contano nulla e non valgono nulla se paragonati alla tivvù.
Unica nazione in occidente ad avere questa particolarità, l’Italia si è dunque riconfermata come nazione totalmente teledipendente, a differenza di altre società più evolute rispetto alla nostra, dove le nuove tecnologie, una nuova umanità e un rinnovato scambio sociale, hanno aperto orizzonti diversi di possibilità di comunicazione e quindi anche di mercato e di confronto.
Abbiamo perso tutti perché ci hanno dimostrato che il berlusconismo è ancora vivo e vegeto e detta le condizioni ad ampio raggio. Se l’opposizione, infatti, deve essere rappresentata da Santoro-Travaglio-Vauro, allora vuol dire che lo status quo regna sovrano: entrambi parlano lo stesso linguaggio. Sono antitetici ma speculari, oppositori sì ma mai antagonisti, e appartengono entrambi a due rovesci di una identica medaglia, il cui fine, va da sé, è identico: far credere e pensare agli italiani che sono “loro e soltanto loro” i depositari delle potenziali alternative a se stessi.
Come a dire: “dopo di noi veniamo soltanto noi”.
E’ una delle tante manifestazioni del paradosso della surrealtà, in questo caso specifico applicato alla dimensione della cupola mediatica.
Sono stati tutti splendidi e squisiti attori della finzione catodica, con un finale appena appena un po’ pepato, tanto per dar la sensazione che qualcuno avesse fatto goal.
Ma è stata una abile illusione virale.
Nessuno tra i giornalisti presenti ha posto una domanda intelligente –in quanto prova schiacciante- a Berlusconi, in modo tale da poterlo inchiodare (e non era difficile) così come, dal canto suo, tantomeno il cavaliere ha sferrato un attacco facile facile che avrebbe potuto tranquillamente stendere tutti i presenti. Il risultato? Chi, tra i telespettatori, era anti.berlusconiano è rimasto tale e chi, invece, pendeva per Berlusconi, si è ringalluzzito pensando che “glie le ha cantate”. Apparentemente un pareggio.
Ha vinto il ragioniere contabile di La7 che ha incassato il previsto gettone.
Hanno vinto Santoro e Travaglio per la loro percentuale su quel gettone.
Ha vinto Berlusconi perché le concessionarie della pubblicità che gestiscono il pacchetto sono sue.
Ha vinto chi voleva far credere che in Italia nulla cambierà mai, essendo gli interlocutori sempre gli stessi.
Ha perso il pubblico.
Come infatti il buon Santoro ci ha spiegato in una sua improvvida esternazione- dimostrando chiaramente che si erano preventivamente accordati per non farsi del male a vicenda- c’era stato un accordo tra le parti. In un paese dove esiste il buon giornalismo (così si fa nelle altre nazioni più evolute) prima dell’inizio del match sarebbe apparso fuoriprogramma il direttore della rete Enrico Mentana, il quale avrebbe spiegato al pubblico che tipo di accordo era stato fatto tra le parti, quali fossero le condizioni, i limiti, le frontiere da non superare, augurandosi che nessuno tra i due venisse meno ai patti. Il pubblico più maturo avrebbe gradito.
Così non è stato, invece.
Tuttora non è dato sapere quale fosse quell’accordo, e soprattutto “perché”.
Dimostrando che, all’interno del mondo della cupola mediatica, se la girano come intendono, ma soprattutto ci tengono a NON spiegare mai alla gente quali sono le regole d’ingaggio.
La7 ha un’ottima giustificazione; può sempre dire “ma noi siamo dei privati”.
Hanno ragione.
Peggio per coloro che guardano una trasmissione che si chiama “servizio pubblico”, va in onda in una emittente privata che vive dei soldi veicolati da Berlusconi sul mercato (in maniera legale) e quindi di pubblico non ha nulla, né di fatto, né legalmente, ma chi la guarda è convinto, invece, che si tratti davvero di un servizio pubblico per la cittadinanza.
Soltanto il nome, ottima trovata demagogica.
In Usa, Gran Bretagna, Francia, Danimarca, Cekia, Svezia, Olanda e Germania è vietato dalla Legge che una qualsivoglia emittente privata usi il termine “servizio pubblico” non essendolo.
Ma noi, si sa, siamo in Italia.
Viviamo nel Paradosso della Surrealtà.
Hanno costruito una realtà alla quale hanno sottratto il Senso.
E la politica e l’informazione, da noi, sono come il calcio.
Vince il tifo e mai lo sport, perché è solo puro business.
O meglio: vincono i soldi e si fa credere ai tifosi che hanno vinto loro.
E’ esattamente ciò che è accaduto ieri sera.
Ovverossia: non è accaduto nulla.
E noi, vittime predestinate, siamo costretti a far di necessità virtù, e star qui a parlare del nulla e di una illusione, come se si trattasse di un qualcosa di reale, di autentico, di interessante; soprattutto “importante” per le nostre esistenze.
Non lo è.
In nessun modo.
  

27 commenti:

  1. Caro Sergio,
    non siamo in pochi ad averlo capito, purtroppo anche se i fenomeni di integerrità etica come Dadea sono indicatori che c'è un limite alle nefandezze digeribili...non mi aspetto una rivoluzione alle prossime elezioni, ovvero mi aspetto una capitolazione delle leggi scritte nella costituzione, probabilmente avremo una "repubblica presidenziale"...penso tu possa interpretare cosa intendo.
    Grazie ancora per il tuo spazio di confronto!

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  2. Per curiosità, lei quale domanda, in grado di "stendere" Berlusconi, avrebbe fatto? Crede davvero che un elettore di Berlusconi potrebbe cambiare idea per qualche domanda? Non l'hanno cambiata in tutti questi anni, nonostante tutto, perché dovrebbero cambiarla per un'intervista? Inoltre non mi pare che se la sia cavata cosi a buon mercato come dice. Usando un espressione cara a Di Pietro, mi sembra che lei, come altre persone, si sia messo a guardare il dito e non la luna.

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    1. Glie le ne dico una, a caso...poco dopo che Berlusconi aveva parlato degli alimenti a sua moglie, un giornalista politico avrebbe potuto replicare: "Dopotutto, la signora Veronica Lario aveva i suoi motivi; a lei ha dato amore e fedeltà e una famiglia. Basti pensare che mentre lei era sposato con un'altra donna, la signora Lario era chiusa segregata in un appartamento in Svizzera e le aveva già dato due figli, in quanto amante, di cui si occupava in clandestinità coatta, e non poteva neppure uscire di casa, perchè la sua vera moglie legale lo ignorava. Lei ha vissuto una vita di bugie, perchè il popolo italiano dovrebbe crederle?" E questa era la domanda più carina.

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    2. potevano anche insistere sulla questione del FMI,sul perchè Berlusconi a suo dire, ha rifiutato Il credito;Potevano affondare di piu a proposito della crisi che ha fatto cadere il governo,su quello che Tremonti aveva dichiarato nella puntata precedente;anche sulla questione giustizia sul perche la proposta di legge non è stata approvata...insomma cose da dire ne avevano.Personalmente ho seguito sempre Santoro e mi sono meravigliato di come sia andata mi aspettavo piu professionalita giornalistica proprio in questa importante occasione!!!Maurizio

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  3. Secondo me, come ti ho detto sulla pagina, la vittoria ha sorriso a Berlusconi che ha recuperato una consistente parte di quella gente che a un certo punto aveva smesso di sentirlo vincento (e perciò lo votava).
    L'accordo credo fosse di non buttarla in rissa prendendosela con Travaglio. Non so cosa aveva promesso in cambio Santoro...forse monologhi anzichè interruzioni. Marco Giannini

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  4. Personalmente, valutando politicamente finito l'ospite di ieri sera, volevo vedere come si sarebbe dimenato l'individuo "alla canna del gas", che ha influito (negativamente) nella vita politica, economica e, soprattutto, culturale italiana nell'ultimo trentennio.
    E' stato proprio come me l'aspettavo: cotto, bollito, ovviamente inconcludente, ma pieno di grinta pur di difendere il proprio "impero". Ed in questa sceneggiata mi ha fatto venire alla mente i personaggi di Verga, attaccati alla roba, anche e soprattutto nella parte discendente di una parabola (la vita) che ha un inizio e, ahinoi, una fine.

    Cordialmente
    Paolo

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  5. Il momento piu' interessante e' stato quello della signora che parlava della sovranita' monetaria..., tutto il resto nulla....

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    1. Condivido pienamente. Infatti la grancassa dei commenti sull'evento ignora completamente, nonché molto significativamente, l'intervento di Francesca Salvador.
      Vale la pena di riguardarlo:

      http://www.youtube.com/watch?v=RXZ4abER5tA

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    2. Per sapere chi è quella "signora" vai al link quì di seguito...

      http://www.paolobarnard.info/intervento_mostra_go.php?id=543

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    3. Vero, Francesca Salvador ha "dimenticato" di citare Paolo Barnard.
      E allora facciamolo noi, invitando chi legge ad approfondire la conoscenza della MMT e del lavoro di Barnard.

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    4. Talvolta si rimprovera, giustamente, a Modigliani di non citare le fonti e qui si tralascia bellamente.

      La "signora" è una stronza!

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    5. Sorry... mi sono accorto che ho sempre dimenticato la firma!!

      Guy F.

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  6. Questo commento è stato eliminato dall'autore.

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  7. Condivido tutto l'articolo e aggiungo che era più che prevedibile (in effetti non ho assistito allo show): B. non si sarebbe mai esposto a una sconfitta e al linciaggio della sua "immagine" (di quello che ne resta). E Santoro ha già dimostrato in precedenza di declinare il verbo informare in modi non così limpidi.
    Quindi l'annuncio della sua presenza a "servizio pubblico" nascondeva più di un accordo, direi un bell'affare per tutti alle spalle del pubblico

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  8. Io, non l'ho guardato per rispetto a me stessa, immaginavo che sarebbe andata in questo modo altrimenti "il nostro" non ci sarebbe andato! Dunque? Cosa è cambiato rispetto al giorno prima? Niente! Stasera, per esempio, se lo sono già dimenticato tutti. Ci sono notizie fresche e più stimolanti, come le liste taròcche dei 5 stelle, ingroia e monti, lo scenario cambia e, da quì al 24 febbraio, i colpi di scena non mancheranno! meno male!!!

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  9. La puntata di ieri di S.P. ha ribadito le mie convinzioni riguardo la televisione.Sono convinto che essa non potrà mai essere la portatrice di una comunicazione autentica.Per autentica non intendo imparziale o vera in quello che dice: personalmente credo che l'imparzialità non esista e il fatto che si dica una cosa vera non vuol dire assolutamente nulla poichè al pari della verità contano onestà intellettuale,l'atmosfera e grado di approfondimento delle varie cose che si dicono o, spesso, che non si dicono e di come si dicono. Io ho molto rispeto per chi non la pensa come il sottoscritto ma questo rispetto esiste quando capisco che la visione delle cose diversa dalla mia che qualcuno può avere è autentica,profonda,meditata... e non è un fiume di parole inarrestabili scritte ,pensate e meditate da qualcun'altro e imparate a memoria ,questo c'era ieri nelle parole di B. ma non solo.
    C'era anche un po' di giochi di prole,di sorrisi inanimati ,delle sue "esperienze" di governo con la Merkel e del suo amico presidente Turco ,insomma,dei soliti discorsi berlusconiani tenuti tutti maestralmente insieme e amalgamati solo,per Antonomasìa da Berlusconi.
    Nulla mi stupisce ,nessuna delle sue parole mi ha sorpreso,tutto nella norma,tutto aspettato,tutto prevedibile.
    La prevedibilità,la normalità,l'aspettabilità sono state concordate.
    Questo è molto molto molto grave.
    Ebbene sì ,esse sono state concordate.Questo è stato brutto ,questo è stato Italiano,questo è stato inaspettato.Alla fine non si vedeva la differenza tra porta a porta e non si vedeva la differenza perchè come detto all'inizio del post in televisione non conta la verità ma anche l'onestà intellettuale e l'atmosfera in cui certe cose si dicono: se Travaglio dice che B. che ha fatto eleggere Dell'Utri pluricondannato per Mafia(Quasi definitivo) B. riesce a smarcarsi con la solita maestria dovuto al fatto che c'era un clima festoso,da bar; ora,secondo voi,se uno ti dice che hai fatto eleggere in Parlamento un pluricondannato per mafia l'ambiente giusto è il clima da bar?.
    Ieri si è respirato clima da bar.
    Ieri si è respirato "la solita cosa".

    L'accordo fatto riguardava,appunto,la "normalità berlusconiana".
    Tutto questo,come si fa sempre in televisione, per gli ascolti.
    Questo e solo questo è la televisione.


    Stefano.



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  10. E' strano. Per me la messa in crisi delle ragioni di B. viene fuori senza se e senza ma dalla puntata di Servizio Pubblico.

    Eventualmente B. viene rimesso in gioco da articoli come questo, come anche, allo stesso modo, da quelli de Il Giornale. Ossia chi consapevolmente, chi meno, stanno costruendo un discorso attorno a questa trasmissione che rende ogni argomentazione di eguale valore. Le ragioni insostenibili valgono come quelle sostenibili. Forse questo dipende anche dall'effetto della natura del media televisivo. Forse Marshall McLuhan aveva ragione: Il media imprime al discorso una determinata impostazione mentale per cui il messaggio che ne viene fuori è determinato dal media, molto più che da ciò che si dice.

    In questo caso Grillo avrebbe le sue ragioni a tenere lontani da tale media i suoi candidati, a prescindere dalla loro abilità nel gestire la propria retorica e quella televisiva.

    La sensazione che tutti in televisione siano daccordo è onnipresente, proprio perché chi guarda tali trasmissioni, le guarda sempre e comunque da un'altro piano. Da un piano estraneo. Dal fuori al dentro.

    MM

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    1. Infatti, McLuhan ha ragione, si vede che Santoro non lo ha mai letto.

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  11. Questo commento è stato eliminato dall'autore.

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    1. onestamente non ho capito l'insulto gratuito

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    2. Infatti avevo cancellato il messaggio perchè poteva essere frainteso...
      Mi spiego meglio quindi: ho parlato di tempo da lei donato all'eggregora maligna e mi riferivo alla trasmissione, non certamente a Lei, o ai suoi scritti. Quindi perdenti noi che abbiamo seguito la disputa Santoro/Berlusca e chiunque abbia sprecato tempo ed energie su questo avvenimento.
      Mi spiace per il malinteso... ma lo avevo cancellato proprio per questo motivo.

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  12. Questo commento è stato eliminato dall'autore.

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  13. Molto importante l'intervento della signora Francesca Salvador, meritava l'articolo del nostro da sola.
    Non ci sono più destra e sinistra, la lotta per la democrazia è altrove, quelle sono solo poltrone comode ma inutili da spartire per quattro soldi sporchi.
    La lotta ora è tra il mondo dei banchieri speculatori e lobbisti da una parte e i cittadini e le imprese dall'altra!
    Ci stanno facendo "neri" con l'Euro e i maledetti Trattati Europei, di cui nessun media main-stream parla..
    Barnard ha il merito di aver portato in Italia la MMT, il movimento SI di cui fa parte la signora si è formato ai suoi summit con i professori americani, francesi e canadesi di economia. Rendiamogli merito.
    E soprattutto: che aspettiamo a svegliarci?

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    1. ne parleranno tutti i media entro brevissimo tempo, saranno obbligati a parlarne; all'interno del Fondo Monetario Internazionale sta passando una nuova linea, sta nascendo lentamente -ma ineluttabilmente- l'asse Obama-Sudamerica-laburisti inglesi che in questo momento hanno la maggioranza dei posti che contano all'interno del fondo, con la complicità -per mero calcolo da bottegai- della Cina che ha visto crollare il suo export perchè gli europei non comprano più le loro squallide merci.

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  14. Io non l'ho guardato.
    Se l'avessero fatto tutti, puf!, come per magia sarebbero scomparsi dalle nostre vite Berlusconi e Santoro. Invece tutti a parlarne.
    Aggiungo una nota su Santoro: ho sempre pensato che non è un antiberlusconiano ma semplicemente un santoriano, ha cavalcato per anni la rabbia e la frustrazione di tanti italiani onesti. Mi sono sempre chiesto perchè invitare i cani da guardia Sallusti e Bellietro e non dei veri intellettuali di destra. L'unica risposta è l'audience.
    Raul Mattei

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    1. Ti quoto. Ovviamente sapevo che ci sarebbe stato B da Santoro, ma sinceramente me ne sono proprio dimenticato. Se voglio vedere un teatrino, preferisco uno dove le marionette hanno fili "materiali", che si vedono. Santoro per me ha perso ogni credibilità quando, emancipatosi da una RAI a gestione politica, ha continuato a fare lo stesso identico programma, ospitando sempre gli stessi buffoni a parlare di aria fritta. Come dice Sergio, oppositore (fin troppo fazioso), mai antagonista. E mai fuori dai canoni mainstream. Eliminato.

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