lunedì 11 novembre 2013

Krugman denuncia il complotto europeo per destabilizzare la Francia e il suo modello.


di Sergio Di Cori Modigliani

Sono in buona compagnia, e ne sono orgoglioso, come persona e come blogger attivo.
Anche perchè sono stato l'unico nell'intero web italiano ad aver tenuto duro.

Da oggi, siamo in due a difendere e sostenere pubblicamente Francois Hollande.

Dopo cinque articoli molto ben argomentati, complessi, variegati, spesso molto tecnici, il premio Nobel per l'economia, Paul Krugman, da ieri mattina è ufficialmente sceso in campo -a livello politico internazionale- per sostenere che "la Repubblica di Francia e monsieur Hollande sono vittime di un complotto del mondo della finanza e delle oligarchie politiche europee perchè la Francia è l'unica nazione d'Europa che sta diminuendo il proprio disavanzo pubblico, sta migliorando i propri conti, è perfettamente in linea con i parametri europei, ma ha un difetto grave che nessuno gli perdona: ha salvato e sta salvando e intende salvare lo Stato Sociale della sua nazione".

Forse, grazie a Paul Krugman, da oggi, sarà possibile parlare di Hollande anche in Italia, (anche se ci credo poco) essendo il francese il leader europeo più censurato in assoluto nell'intero continente. Di lui, in Italia, non si può mai parlarne bene, neppure (e soprattutto) in rete. Potete scrivere di tutto, esaltare Adolf Hitler, Josif Stalin, essere nostalgici delle brigate rosse, incitare la gente alla violenza, ma non potete scrivere mai che la Francia -dopo dieci giorni che Hollande era entrato all'Eliseo- ha iniziato a cambiare rotta in Europa. 
Questo è vietato, non si può neppure proporne il dibattito.

Quando nell'estate del 2012 (e il sottoscritto era davvero una persona modesta che contava poco o niente) scrissi un post esaltando l'attività di Hollande in Francia, spiegando che cosa stava facendo, che impatto avrebbero avuto le sue decisioni sul popolo francese, e quindi anche per noi italiani, raccontando come -pur nelle mille difficoltà- l'attività del premier francese stava dimostrando che il taglio alla spesa pubblica e le manovre di austerità non necessariamente passavano attraverso il massacro degli investimenti nel campo dell'istruzione, della sanità e della cultura (come stava e sta avvenendo in Italia) venni attaccato con una tale virulenza da lasciarmi sconcertato. Venne scomodato perfino un tecnocrate che lavora per la Banca Mondiale e che risiede in Svizzera perchè "denunciasse" questo blog come produttore di falsità. Ricevetti una valanga di lettere e di insulti, addirittura di minacce, e sulla rete si scatenò una impressionante catena di post finalizzati alla delegittimazione di ciò che affermavo, sostenendo la negazione di ciò che Hollande stava facendo nella vicina (e per tanti aspetti a noi simile) Francia.
La mia sorpresa fu tale che non mi resi conto subito, lì per lì, di che cosa si trattasse, anche perchè il mio post di allora era davvero all'acqua di rosa. Strada facendo, però, mi resi conto del significato di "vivere sotto una totale dittatura mediatica". 
In Italia, non era possibile neppure parlare di ciò che stava accadendo in Francia. 
Nessuno, in questo paese, negli ultimi quindici mesi ha mai neppure scritto un rigo sul modello francese. 
E così, in Italia si è sorvolato sull'incontro tra Hollande e la troika nel corso del quale il premier francese ha chiesto (e ottenuto) il permesso di sforare il 3% "fino alla cifra che riterremo opportuna per gli interessi della Francia" rimandando il pareggio di bilancio al 2015. 
L'ha fatto Hollande, lo potevano fare Mario Monti ed Enrico Letta. 
Sarebbe stato sufficiente convocare la troika, un mese fa, -invece che farsi convocare- pretendere di rimandare la scadenza europea al 2015 avvalendosi del precedente francese e sostenere "o ci date una deroga e ci consentite quindi di investire 100 miliardi di euro per pagare i debiti alle piccole e medie imprese immediatamente oppure noi usciamo dall'euro domattina". La troika si sarebbe arresa. 
Ma per poter dire questa frase era necessario avere attributi solidi, non quelli di plastica di cui è fornita la nostra classe dirigente politica, voleva dire avere a cuore il destino della nazione.
Ieri mattina, in una conversazione pubblica e aperta all'università di New York, il Nobel Paul Krugman ha raccontato con dovizia di particolari un tragico incontro tra Van Rompuy, Olli Rehn e Hollande circa due mesi fa quando la Francia presentò i propri conti e bilancio alla commissione europea: erano tutti a posto e in linea con le richieste. Ma sia Van Rompuy che Olli Rehn contestarono le misure "per come erano state fatte". Perchè Hollande aveva alzato le tasse ai super-ricchi, perchè aveva alzato le tasse sulle rendite finanziarie, perchè aveva dimezzato i costi della politica, aveva aggredito, decurtandoli, gli stipendi dei grossi manager pubblici e il risparmio così ottenuto invece di investirlo per rifinanziare le proprie banche lo aveva dirottato nell'istruzione pubblica, nella ricerca scientifica, nella salvaguardia e cura del patrimonio artistico nazionale, avviando un piano di recupero del territorio e di sostegno per la disoccupazione intellettuale, quest'ultima (per la Francia) una priorità assoluta di cui occuparsi.
Cercate di comprendere bene la sottigliezza dell'argomentazione della troika: NON vennero contestati i conti che erano a posto, ma venne contestato il principio sulle modalità usate per ottenere il beneplacito della commissione europea, per la troika non era accettabile l'idea che lo stato sociale venisse salvaguardato, addirittura implementato, quindi in realtà ciò che conta non è che i conti siano a posto, ciò che davvero conta è che i conti siano a posto solo e soltanto se contemporaneamente aumenta la disoccupazione e le risorse non vengono investite nei campi dell'istruzione pubblica, della sanità pubblica, della ricerca scientifica.
Questo è il punto.
Esistono alternative se uno le vuole trovare.
Così come esisterebbero -domani mattina- le risorse finanziarie per poter varare immediatamente una legge sul reddito minimo di cittadinanza per 600 euro a testa, come richiesto ufficialmente dal M5s. 
La proposta dei parlamentari pentastellati spiega, nel dettaglio, come e dove trovare i soldi. Subito, se uno lo vuole fare.
L'articolo di Paul Krugman, che trovate qui nella sua integrità, pubblicato questa mattina sul New York Times 
http://www.nytimes.com/2013/11/11/opinion/krugman-the-plot-against-france.html?_r=1&
ha avuto un impatto politico esplosivo in tutto l'occidente (Italia esclusa, visto che da noi prosegue l'attività censoria nei confronti di tutto ciò che accade in Francia). 
Krugman, infatti, sostiene che "French fiscal prospects look distinctly nonalarming. The budget deficit has fallen sharply since 2010, and the International Monetary Fund expects the ratio of debt to G.D.P. to be roughly stable over the next five years". 
Tradotto, conti alla mano, vuol dire che la situazione contabile della Francia è a posto.
Ma Standard & Poor's ha declassato il rating della Francia.
E Krugman l'ha denunciato come "manovra politica destabilizzante".
E' stata punita per aver "osato" salvaguardare lo stato sociale.
E' la prima volta che un economista di punta americano, nonchè consulente della Casa Bianca e professore e maestro di colei che tra trentadue giorni andrà a guidare la Federal Reserve Usa, sbugiarda i ratings americani denunciandone l'uso politico.

La vera guerra in corso è tra gli oligarchi del privilegio e la cittadinanza che lavora.
I due fronti bellici sono molto chiari e netti e la scelta è molto semplice.
Il mondo, ormai, si divide tra chi fa la guerra contro i poveri e chi fa la guerra contro la povertà.

In Francia hanno scelto di schierarsi contro la povertà.
E per loro (come li invidio) il primo step passa attraverso la valorizzazione della propria Cultura.

Perchè l'Italia non lo ha fatto?

Perchè l'Italia non ha aperto il dibattito?

Perchè in Italia non se ne parla?

Perchè, nel nostro paese, è vietato parlare del modello francese?

Pensateci su.

Ci dovrà pur essere una ragione!.

33 commenti:

  1. Non se ne parla per diverse ragioni:

    1) stampa asservita al mainstream di governo, quindi tutto quello che puo danneggiarlo viene censurato
    2) In questa Europa (che io detesto dal piu profondo del mio cuore), ci sono 2 pesi e 2 misure. Alla Francia alla Spagna ecc è stato concesso di sforare il 3%, forse perchè Hollande glielo ha chiesto, ma anche perchè sono debitori nei confronti della Germania e dei paesi del nord quindi uccidere il proprio debitore non è cosa buona visto che poi non pagherà piu. L'Italia invece è un competitore della Germania e quindi va affossata in tutti i modi possibili ed immaginabili, a qualunque costo.
    3) Mettiamoci poi che la nostra classe dirigente sono dei traditori della patria che lavorano attivamente per le elite straniere e non per il nostro paese e il gioco è fatto.

    In ogni caso, o questa Europa e le sue regole monetarie, politiche, fiscali ecc vengono ripensate da zero in modo keynesiano e non liberista come ora, oppure esploderà.......e io mi auguro che questo accada prima possibile perchè ormai è chiaro anche ad un bambino che gli Stati Uniti d'Europa non si faranno MAI.

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  2. ciao
    Sergio ma se non sbaglio i dati dell'economia francese stanno andando molto male. si da la colpa proprio a questo per la forte risalita della le pen.
    mi sembra che hollande sia al minimo dei sondaggi ora.
    so che le agenzie di rating non sono attendibili ma forse hollande non sta facendo così bene
    grazie
    tiziano

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    1. La destra revanscista è finanziata da chi vuole abbattere lo stato del welfare, ma per andare al potere usano argomentazioni demagogiche che sanno essere di grande presa. Hollande è odiato dai ricchi e super ricchi in Francia, in questo momento e sta riuscendo a salvare il suo paese. Un commentatore (che si firma "Filo") lo definisce un vigliacco perchè ha trattato per la Francia ma non lo ha denunciato come principio. E' un putno di vista. A mio avviso, Hollande ha fatto gli interessi della Francia sperando che anche l'Italia facesse la stessa cosa, stando a guardare. Quando ha visto che l'Italia non aveva nessuna intenzione di protestare, ha tirato i remi in barca pensando al proprio paese. Dal punto di vista della solidarietà europea è stato una grande delusione. Dal punto di vista francese nazionalista è stato un toccasana. Marie Le Pen farebbe sprofondare la Francia in dieci giorni.

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    2. capisco ma proprio oggi i sondaggi lo danno al risulato più basso di sempre: 21%

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    3. ciao
      oggi nuovo tonfo di hollande passato al 16% di gradimento
      tiz

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  3. A mio avviso Hollande è abbastanza vigliacco nei confronti dell'Europa: viola il limite del 3% deficit/PIL a casa sua ma non ne mette in discussione la validità come principio, impiccando paesi politicamente più deboli e supini ai desideri della UE e BCE come il nostro.
    Verrà spazzato via dalla LePen non perchè lei sia un manichino della finanza internazionale, ma perchè ormai la destra interpreta il disagio delle classi popolari meglio di quanto faccia la sinistra europea e internazionalista

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  4. In Italia non esiste welfare quindi cosa c'è da difendere? esistono solo privilegi...protetti e non protetti...c'è la caritas per quelli che perdono il lavoro o il suicidio...etc etc...i francesi non rinunceranno mai al loro welfare...

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    1. andiamoci piano! Il nostro welfare sarà malandato, sprecone e clientelare ma c'è e bisogna difenderlo e cercare di migliorarlo a tutti i costi. Dire che non c'è niente da difendere mi sembra una resa; è un atteggiamento che elimina ogni voglia di lottare perchè dà per scontata la perdita.

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    2. è l'unica ancora di salvezza che ci è rimasto l'orgoglio francese per rovesciare questo euro e questa europa....se aspettiamo che i nostri ci tirano fuori da questo pantano e mettano in discussione questo euro e questa europa possiamo anche morire tutti adesso.

      Mi auguro che al più presto questa pagina disastrosa venga chiusa e si ricominci da capo ognuno per i fatti suoi..

      Ma mi chiedo...ci sono almeno 2 o 3 esperienze di unioni europee nell'arco degli ultimi 150 anni e tutte con lo stesso identico modus e tutte sono finite malissimo, per quale motivo continuano a farsi fottere cosi i nostri politici?
      Le risposte sono 2:
      O sono deficenti e non studiano la storia
      O sono traditori del popolo

      In entrambi i casi vanno cacciati via a calci nelle pa...e TUTTI

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  5. Non se ne parla perchè siamo totalmente asserviti agli USA, di cui il PD in particolare è servo da tempo....assieme al ns presidente

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    1. Napolitano è il peggior presidente che la Repubblica abbia mai avuto, IL PEGGIORE

      Napolitano era quello che nel 78 era dubbioso sull'entrata dell'ITALIA nello SME, ora che ha avuto la conferma (doppia, prima con lo SME e poi con l'EURO) che è stata la piu grossa inc....a è diventato un fervente sostenitore.

      Ma tanto dove va, la natura è implacabile anche con lui....(speriamo presto)

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  6. Uno dei peggiori Modigliani di Sempre.
    Tanto per cominciare, l'articolo del 2012 dava per avvenute alcune riforme che avevano corpo e radice solo nella fantasia dell'estensore del pezzo.
    Lo sputtanamento in Rete fu tale da diventare un caso da manuale di disinformazione venuta allo scoperto grazie al web, episodio assai dibattuto su parecchi altri siti. L'unica scusante per Modigliani è che forse qualcun'altro la bufala l'ha venduta a lui prima che lui stesso la rifilasse a noi. Quindi nessuna persecuzione, please.
    Hollande deve il suo galleggiamento più alle sue radici "qualcosaltro-massoniche", che alla "bontà" della sua politica. I cannoni puntati contro Damasco, insieme a quelli di Barak, assecondavano più i desiderata di Israele che non quelli di un'Europa che, nel cambio di leader a Parigi, non ha visto alcun cambio di dottrina: cannoni, bombe e ancora cannoni e bombe. A Lampedusa ancora ringraziano per il cambio di regime a Tripoli e l'avventurismo sulla Siria.
    Del resto la Francia sono secoli che spreme il sangue degli africani, per mantenere la grandeur delle proprie élites.
    La supertassa che ha fatto scappare Depardieu è una bella trovata da allocchi, l'establishment finanziario non ha certo bisogno di attribuirsi megastipendi da parvenu per galleggiare sul mare di m.... che sta sommergendo il continente. A guida germanica, è vero, ma con i cretini francesi convinti di esserne compartecipi.
    Qui da noi non parlano abbastanza di Hollande? Sarà per evitare lo sputtanamento di un venerabile maestro che sbaglia...

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    1. Bla, bla, bla. Il mestiere che piu' si addice ai sudditi della bella Trinacria. Specialita' italica nell'inventare colpevoli ad ogni dove. Giusto il teorema del Ricco contro il Povero. Necessario urgentemente ridimensionare il tenore di vita nazionale, pena la riduzione imminente degli stipendi e delle pensioni ad Euro 100,00 mensili !!! Mettiamo mano al taccuino TUTTI, Politici, Industriali, Artigiani, Impiegati, Pensionati, Clero, Banche e tutti quelli che fanno affari sul suolo Italiano (Multinazionali). Fare in fretta e' imperativo; quando scoppiano le grosse crisi economiche, la svalutazione delle Monete arriva rapidamente al 90%. E' gia' successo e succedera' ancora, o si risana il Debito o il Debito ci prosciuga il conto in Banca. Il sistema non guarda in faccia nessuno. Basta coi Zii, Nipoti e Cugini, abbiamo bighellonato per troppo tempo.

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  7. Si ricorda a proposito caro Sergio che risalto avevano dato invece alla fuga dalla Francia e dalle sue tasse di Depardieu ed al caro Putin che gli concesse la cittadinanza russa? Ho la sensazione di sperimentare non più informazione bensì propaganda quando ancora mi affaccio, sempre più a fatica, su qualche TG. Articolo illuminante e molto interessante ( sono andato a leggermi anche il link dell'originale ma ho fatto più fatica ad assaporarlo appieno visti i miei limiti linguistici.. ) Complimenti! Un Cordiale Saluto Guido Allievi

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  8. CRISI = DISEQUILIBRIO che NON è stato corretto dalla politica ma amplificato grazie ai meccanismi dell'€uro , solo ADESSO dopo aver spolpato i PIIGS correggono il tiro per non essere spazzati via. Dovete andare Tutti a casa. La SOVRANITA' deve tornare alle comunità e allo Stato secondo i principi della Costituzione , che è stata violata dai trattati europei e dei regolamenti conseguenti , in particolare il reg 1466 a firma Monti in vigore dal 1 Lug 1998
    http://eur-lex.europa.eu/smartapi/cgi/sga_doc?smartapi!celexplus!prod!CELEXnumdoc&numdoc=397R1466&lg=IT http://www.scenarieconomici.it/dopo-tesoro-usa-e-fmi-tocca-alla-commissione-europea-randellare-la-germania-austerity-ed-export/

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  9. Caro Sergio, la politica della Francia socialista è una poltiglia senza ne capo ne coda.
    Piena di contraddizioni, riesce nel difficile compito di non accontentare proprio nessuno. Nonostante questo noi vediamo la Francia come una sorta di paradiso e vorremmo che i nostri politici ne seguissero l'esempio, ma questa è solo la misura del nostro malessere.
    Penso che se c'era una minima possibilità di un uscita dignitosa da questa Europa, oggi ce la siamo giocata per inerzia. Ora l'uscita dall' € sarà molto più faticosa, fino al punto in cui ci sbatteranno fuori, in una situazione più simile ai vicini paesi africani, che non ai nostri partner europei.
    Guido

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    1. Caro Guido, per molti aspetti sono d'accordo con te, per noi saranno guai seri, e paghiamo duramente il prezzo della nostra inerzia, mi sembra il termine giusto. Anche la Francia ha dei colossali guai, non vi è dubbio. Ma loro hanno una grande cosa dalla quale noi potremmo (e dovremmo) imparare: una grande e solida tradizione nella gestione della cosa pubblica e la capacità di credere fermamente nella propria produzione culturale autonoma. Le cito un esempio tratto da un aneddoto personale che per me fu davvero molto indicativo. Una decina di anni fa, quando ancora abitavo in California, andai al supermercato a fare la spesa. Gli americani, poverini, amano il formaggio ma non sono capaci a produrlo. Hanno soltanto due tipi di formaggio e sono anche cattivi. Quindi, essendone ghiotti, mangiano per lo più (soprattutto nelle grandi città) soltanto formaggi italiani e/o francesi. Entro nel supermercato e vado nella sezione formaggi, c'erano tre stand: quello americano, triste e povero, quello italiano e quello francese che erano di pari dimensioni: enormi e variegati. Andai in quello italiano a scegliere e optai per una confezione di provolone piccante, tra i miei preferiti. Quando poi, a casa, lo mangiai, rimasi colpito perchè il sapore era tragicamente deludente. Andai a controllare sulla busta (le scritte erano molto piccole) con la lente di ingrandimento. Nonostante il nome italiano, la marca italiana e tutto italiano, spiegavano che il formaggio era fatto nel New Jersey. Lo buttai via. Qualche giorno dopo mi accadde la stessa storia con il parmigiano, c'era scritto "real parmigiano reggiano from Italy". Identico esito. Morale della favola, dopo una attenta ricerca, mi resi conto che la maggior parte dei nostri formaggi non salvaguardavano la propria origine, erano tutti contraffatti. Scrissi allo specifico ufficio al ministero in Italia, contattai perfino il consorzio italiano sia del parmigiano che del provolone. Nessuno badò alla mia protesta, neppure mi risposero. Un mese e mezzo dopo, una sera accendo la televisione e al telegiornale raccontavano la storia di una famosissima azienda di formaggi -per l'appunto nel New Jersey- costretta alla chiusura per debiti. Era stata denunciata dal governo francese per aver "osato" vendere il loro formaggio al gorgonzola sostenendo che era "roquefort" mentre non lo era. La Francia chiese -e ottenne- 25 milioni di dollari di danni, con l'intervista all'ambasciatore di Francia a Washington che spiegava le minacciosissime ragioni dei Galli. Da quel momento in poi, hanno smesso di copiarli e si sono arresi. E' andata a finire che i formaggi francesi sono rimasti tali e si sono conquistati il mercato americano. Nella sezione dei supermarket, ci sono quelli italiani dove si trova di tutto. In quella francese, ci sono solo e soltanto quelli francesi. Io invidio questo, ai francesi.

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