mercoledì 30 maggio 2012

Ecco chi è e che cosa pensa Gianroberto Casaleggio.


di Sergio Di Cori Modigliani

Gianroberto Casaleggio è un bugiardo, un manipolatore e lavora per Goldman Sachs (versione A).

Gianroberto Casaleggio è un battitore libero, una persona anòmala e indipendente, un professionista della comunicazione che rappresenta l'aspetto di gestione tecnica dell'attività politica di Beppe Grillo (versione B).


Essendo noi italiani, conoscendo i nostri polli, sapendo come la mitomania, la calunnia, la diffamazione, la mistificazione, e la dietrologia, compongano mediamente gli ingredienti basici del cocktail mainstream del potere, è inevitabile affrontare con serietà e documentazione se si intenda aderire alla versione A oppure alla versione B.

Consapevole di questo angoscioso dilemma (perchè tale è) Casaleggio, essendo un esperto di comunicazione mediatica, ha fatto ciò che doveva fare: si è assunto le sue responsabilità in prima persona, si è rivolto alla più autorevole testata italiana, il corriere della sera, e ha scritto una lettera aperta a tutti gli italiani, identificando e definendo se stesso. Ha pregato al direttore di pubblicarla.

La lettera è apparsa oggi sul celebre quotidiano.

In tal modo, ciascuno avrà la possibilità di farsi una propria idea personale in merito.


La ripropongo qui di seguito per intero.

Domani, scriverò un mio personale post con la mia interpretazione individuale della questione.


Eccola:






Caro direttore,
le scrivo in merito al mio ruolo nel MoVimento 5 Stelle. Nel 2003 ho lasciato la mia posizione di amministratore delegato in Webegg di Telecom Italia, un gruppo multimediale che si occupava di consulenza e di applicazioni internet, e ho fondato con altri soci la Casaleggio Associati, una società di strategie di Rete. Internet è un tema che mi appassiona e di cui mi occupo dalla metà degli anni 90. Ho cercato di comprenderne le implicazioni sia nel contesto sociale che in quello politico che in quello della comunicazione. Io credo sinceramente che la Rete stia cambiando ogni aspetto della società e cerco di prevederne gli effetti. Ho scritto molti articoli e alcuni libri sulla Rete. 
Nel 2004 Beppe Grillo ne lesse uno: «Il Web è morto, viva il Web», rintracciò il mio cellulare e mi chiamò. Lo incontrai alla fine di un suo spettacolo a Livorno e condividemmo gran parte delle idee. In seguito progettammo insieme il blog beppegrillo.it, proponemmo la rete dei Meetup (gruppi che si incontrano sul territorio grazie alla Rete), organizzammo insieme i Vday di Bologna e di Torino, l'evento Woodstock a 5 Stelle a Cesena e altri incontri nazionali, come a Milano dove, il 4 ottobre 2009, giorno di San Francesco, al teatro Smeraldo prese vita il MoVimento 5 Stelle
A chi si chiede chi c'è dietro Grillo o si riferisce a «un'oscura società di marketing» voglio chiarire che non sono mai stato «dietro» a Beppe Grillo, ma al suo fianco. Sono in sostanza cofondatore di questo movimento insieme a lui. Con Beppe Grillo ho scritto il «Non Statuto», pietra angolare del MoVimento 5 Stelle prima che questo nascesse, insieme abbiamo definito le regole per la certificazione delle liste e organizzato la raccolta delle firme per l'iniziativa di legge popolare «Parlamento Pulito» e le proposte referendarie sull'editoria con l'abolizione della legge Gasparri e dei finanziamenti pubblici. Inoltre abbiamo scritto un libro sul MoVimento 5 Stelle dal titolo «Siamo in guerra» firmato da entrambi. In questi anni ho incontrato più volte rappresentanti di liste che si candidavano alle elezioni amministrative, per il tempo che mi consentiva la mia attività, per offrire consigli sulla comunicazione elettorale. Non sono mai entrato nell'ambito dei programmi delle liste, né ho mai imposto alcunché. A chi mi ha chiesto un consiglio l'ho sempre dato, ma in questo non ci trovo nulla di oscuro. Mi hanno attribuito dei legami con i cosiddetti poteri forti, dalla massoneria, al Bilderberg, alla Goldman Sachs con cui non ho mai avuto nessun rapporto, neppure casuale. Dietro Gianroberto Casaleggio c'è solo Gianroberto Casaleggio. Un comune cittadino che con il suo lavoro e i suoi (pochi) mezzi cerca, senza alcun contributo pubblico o privato, forse illudendosi, talvolta forse anche sbagliando, di migliorare la società in cui vive. Sono stato definito il «piccolo fratello» di Beppe Grillo, con riferimento al Grande fratello del romanzo «1984» di George Orwell. È evidente che non lo sono. La definizione contiene però una parte di verità. Grillo per me è come un fratello, un uomo per bene che da questa avventura ha tutto da perdere a livello personale. Per il resto, «Honi soit qui mal y pense». 


Gianroberto Casaleggio

3 commenti:

  1. Versione C) Ognuno cerca di fare soldi a modo suo.

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  2. Questo individuo continua a non convincermi affatto, feci in tempo a vedere la sua Home Page nel 2004, assolutamente inquietante e delirante, ma lucido e determinato a perseguire i suoi fini che non sono certo quelli di migliorare le condizioni di vita del popolo italiano.
    Basta approfondire e andare a scrutare radici e agganci dei Casaleggio e degli altri 3

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  3. Quello che noto di Casaleggio è che sa apprifittare del prossimo. Trova utili idioti che lavorano per lui. Che bello, ha creato la forma di capitalismo perfetto: sfrutta tutti , li fa lavorare, e nemmeno li paga. Un movimento di idioti, utili solo alle sue furbe megalomania quasi planetarie. Per me è un amico dei sionisti, ne sento l'odore e le metodologie anche fin troppo manifeste. Diffidate, è un mistificatore furbo, strumentalizza tutti e tutto (amagari anche questa mia lettera) e si farà passare per "povera vittima"

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