di Sergio Di Cori Modigliani
Memento italiano: tanto per concimare la memoria.
L'odio convulso nei confronti di Renzi ha raggiunto un tale livello per cui, negli ultimi giorni, stiamo assistendo alla promozione di Enrico Letta al rango di statista, soprattutto da parte della cosiddetta sinistra e dei pentastellati. Roba da ridere. L'autore di "Morire per l'euro" (nella sua mente non si trattava di un noir, bensì di un rouge commissionato dall'asse Bersani/D'Alema/Napolitano) era quello che alla fine di giugno 2013 sosteneva pubblicamente, in diretta televisiva, dalla sua sedia di Presidente del Consiglio "Che forza il cavaliere! E' davvero insostituibile". Venti giorni dopo andava in visita ufficiale nei luoghi in cui è nata l'idea finanziaria dell'Isis, Arabia Saudita e Qatar, dove firmava contratti per miliardi di euro di forniture militari rappresentando ben 18 diverse industrie belliche italiane, vendendo la spina dorsale finanziaria italiana ai petrolieri del golfo; insieme a lui i rappresentanti di ben 15 aziende tra cui tre esperte nella produzione di armi di distruzione di massa. Ritornato in patria, all'aereoporto di Fiumicino, dichiarava "Sono tornato con il carniere pieno, ben 400 milioni di euro disponibili per i giovani disoccupati italiani" frase questa che viene attualmente studiata nel corso di letteratura surrealista alla Sorbonne di Parigi. Quattro anni dopo non si è ancora trovato nessuno che sia stato capace di tradurla e comprenderne il vero significato. Quaranta giorni dopo, approfittando della forte calura, insieme al suo ministro Fabrizio Saccomanni (il peggior ministro del Tesoro che la Repubblica Italiana abbia prodotto dal 1948 a oggi, colui che più di ogni altro suo predecessore ha dato impulso alla distruzione del sistema bancario nazionale e della spina dorsale industriale della nazione) compariva a un convegno di economia a Cortina d'Ampezzo nel corso del quale sosteneva che "ancora per il 2013 bisognerà vigilare, ma già nel 2014 saremo in piena ripresa, con una previsione di un pil a +1,8% nel prossimo anno, un +2,8% nel 2015 e nel 2016 l'Italia ritorna a essere la locomotiva economica d'Europa con la piena occupazione entro la fine del 2016". Questa affermazione è studiata invece all'università di Aix en Provence nel corso di cinema italiano, sezione "le comiche d'oltralpe". Due mesi dopo, il ministro Saccomanni varava un decreto che regalava (ripeto a scanso di equivoci: "regalava") le quote di Banca d'Italia a un pool di banche italiane (tra cui Banca Carige -fallita e corrotta- la famigerata Veneto Banca -fallita e corrotta- ) e altri 24 istituti di credito. Nessuno disse nulla, ad eccezione di un gruppo di deputati del M5s, capitanati dall'on. Alessandro di Battista, che salì sul tetto del parlamento per attirare l'attenzione mediatica su questo sconcio, seguito e appoggiato da un certo numero di colleghi urlanti e protestanti, la maggioranza dei quali oggi manifestano nostalgia per Enrico Letta, grande oppositore di Matteo Renzi.
La Storia d'Italia lo considera il peggior premier che l'Italia abbia prodotto negli ultimi 30 anni.
Questo è un paese fatto così, malatto cronico di Alzheimer sociale, altrimenti non staremmo qui co'sto caldo asfissiante a parlare di Letta, Mussolini e i suoi eredi, spacciando il fascismo per ciò che non è mai stato: un'idea della vita.
Non a caso, il disegno del teschio era l'icona centrale di ogni immagine rappresentativa del regime dell'epoca fascista, basato sulla esaltazione della morte, della distruzione, del dominio assoluto e violento sui più deboli, sintetizzato dalla frase studiata nei licei "La guerra è la salvezza delle razze forti. La guerra è alla base delle grandi civiltà. La guerra è rigeneratrice, salvifica e mostra ai popoli l'orizzonte di gloria dove si stagliano le ambizioni dei coraggiosi che vivono nell'onore, nell'azzardo, nella certezza della vittoria certa".
It's History, baby!!!
L'odio convulso nei confronti di Renzi ha raggiunto un tale livello per cui, negli ultimi giorni, stiamo assistendo alla promozione di Enrico Letta al rango di statista, soprattutto da parte della cosiddetta sinistra e dei pentastellati. Roba da ridere. L'autore di "Morire per l'euro" (nella sua mente non si trattava di un noir, bensì di un rouge commissionato dall'asse Bersani/D'Alema/Napolitano) era quello che alla fine di giugno 2013 sosteneva pubblicamente, in diretta televisiva, dalla sua sedia di Presidente del Consiglio "Che forza il cavaliere! E' davvero insostituibile". Venti giorni dopo andava in visita ufficiale nei luoghi in cui è nata l'idea finanziaria dell'Isis, Arabia Saudita e Qatar, dove firmava contratti per miliardi di euro di forniture militari rappresentando ben 18 diverse industrie belliche italiane, vendendo la spina dorsale finanziaria italiana ai petrolieri del golfo; insieme a lui i rappresentanti di ben 15 aziende tra cui tre esperte nella produzione di armi di distruzione di massa. Ritornato in patria, all'aereoporto di Fiumicino, dichiarava "Sono tornato con il carniere pieno, ben 400 milioni di euro disponibili per i giovani disoccupati italiani" frase questa che viene attualmente studiata nel corso di letteratura surrealista alla Sorbonne di Parigi. Quattro anni dopo non si è ancora trovato nessuno che sia stato capace di tradurla e comprenderne il vero significato. Quaranta giorni dopo, approfittando della forte calura, insieme al suo ministro Fabrizio Saccomanni (il peggior ministro del Tesoro che la Repubblica Italiana abbia prodotto dal 1948 a oggi, colui che più di ogni altro suo predecessore ha dato impulso alla distruzione del sistema bancario nazionale e della spina dorsale industriale della nazione) compariva a un convegno di economia a Cortina d'Ampezzo nel corso del quale sosteneva che "ancora per il 2013 bisognerà vigilare, ma già nel 2014 saremo in piena ripresa, con una previsione di un pil a +1,8% nel prossimo anno, un +2,8% nel 2015 e nel 2016 l'Italia ritorna a essere la locomotiva economica d'Europa con la piena occupazione entro la fine del 2016". Questa affermazione è studiata invece all'università di Aix en Provence nel corso di cinema italiano, sezione "le comiche d'oltralpe". Due mesi dopo, il ministro Saccomanni varava un decreto che regalava (ripeto a scanso di equivoci: "regalava") le quote di Banca d'Italia a un pool di banche italiane (tra cui Banca Carige -fallita e corrotta- la famigerata Veneto Banca -fallita e corrotta- ) e altri 24 istituti di credito. Nessuno disse nulla, ad eccezione di un gruppo di deputati del M5s, capitanati dall'on. Alessandro di Battista, che salì sul tetto del parlamento per attirare l'attenzione mediatica su questo sconcio, seguito e appoggiato da un certo numero di colleghi urlanti e protestanti, la maggioranza dei quali oggi manifestano nostalgia per Enrico Letta, grande oppositore di Matteo Renzi.
La Storia d'Italia lo considera il peggior premier che l'Italia abbia prodotto negli ultimi 30 anni.
Questo è un paese fatto così, malatto cronico di Alzheimer sociale, altrimenti non staremmo qui co'sto caldo asfissiante a parlare di Letta, Mussolini e i suoi eredi, spacciando il fascismo per ciò che non è mai stato: un'idea della vita.
Non a caso, il disegno del teschio era l'icona centrale di ogni immagine rappresentativa del regime dell'epoca fascista, basato sulla esaltazione della morte, della distruzione, del dominio assoluto e violento sui più deboli, sintetizzato dalla frase studiata nei licei "La guerra è la salvezza delle razze forti. La guerra è alla base delle grandi civiltà. La guerra è rigeneratrice, salvifica e mostra ai popoli l'orizzonte di gloria dove si stagliano le ambizioni dei coraggiosi che vivono nell'onore, nell'azzardo, nella certezza della vittoria certa".
It's History, baby!!!
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