giovedì 8 novembre 2012

Innamorarsi del cambiamento: non c'è altra scelta. Che cosa accadrà, adesso in Usa?



di Sergio Di Cori Modigliani



L’amore e la sessualità sono i due principii cardini del motore delle pulsioni umane, e sono sempre stati il veicolo principale che accende passioni, suggestioni, ambizioni, sogni, progettualità, in ogni etnia, dovunque e comunque: rappresentano l’Essenza Umana. Ne è ben consapevole l’industria pubblicitaria che li usa entrambi. Un interessante studio dell’istituto di sociologia di Zurigo, realizzato lo scorso febbraio presso le dieci più importanti agenzie europee che producono e vendono pubblicità, ci segnala come il 92% dei messaggi audiovisivi che noi ingurgitiamo ogni giorno facciano riferimento o al sesso a all’amore o a entrambi, in maniera dichiarata o subliminale.
E’ un fatto notorio.
La Politica funziona nello stesso modo: si occupa di sessualità e amore, entrambe trasferite in contesti socialmente diversi, ma psicologicamente identici. Seguono lo stesso percorso. La carica simbolica dei rivoluzionari, dei leader, dei comandanti, è sempre pregna di una quota strabordante di passionalità, che ogni etnia presenta in maniera soggettiva, a seconda dei propri riferimenti culturali. Lo psichiatra Thomas Szazs, in una sua celebre conferenza a New York nel 1972, spiegò questo principio con elementare quanto convincente argomentazione: “fintantochè le donne seguiteranno a  farsi i ditalini guardando la fotografia appiccicata sul muro di Che Guevara con il sigaro penzolante dalla bocca e la scoppola in testa inclinata, l’industria del tabacco seguiterà a vendere avvelenando la salute, i maschi insisteranno per indossare un copricapo ossessionati dalla propria capigliatura, e la classe intellettuale conservatrice non riuscirà più a convincere nessuno su nulla, perché lo scenario reale dello scambio sociale è stato spostato dall’illusione fittizia del denaro al valore principale dell’esistenza: l’orgasmo”.
Fu proprio questa celebre conferenza a far fare un salto sulla sedia agli oligarchi statunitensi, i quali dissero “basta così” capendo che Thomas Szasz aveva ragione. Chi ha tempo e curiosità può andare a leggersi in rete –lo trovate dovunque in tutte le salse, anche tradotto in italiano- il famoso “memorandum di Powell” uno scritto di una ottantina di pagine che qualche mese dopo cominciò a circolare nei ristrettissimi giri dei potenti che allora davvero contavano. Fu proprio in quegli anni, il triennio 1972-1975, che l’elite degli oligarchi aristocratici iniziò la sistematica pianificazione dell’attacco al risveglio di una nuova consapevolezza collettiva di massa, sapendo che per riuscire a costruire il mondo nel quale noi oggi ci troviamo (siamo quotidianamente immersi nel loro trionfo) ovverossia il mondo che a loro piaceva, un mondo  che garantisse la tenuta e salvaguardia della rendita parassitaria dell’1% dell’umanità a danno del 99%, era necessario andare a colpire prima (quantomeno in occidente) la struttura simbolica dell’immaginario collettivo, impadronendosi dei codici comportamentali inconsci dell’amore e della sessualità e poi veicolarli nel terreno più facile da gestire e manipolare: quello della paura e della monetizzazione dell’esistenza. Per mercatizzare il sapore della vita (cioè ridurre gli esseri umani in una massa appoltigliata di individui convinti che il danaro sia il primo valore dell’esistenza) era necessario applicare alla politica, ai mass media, e soprattutto alla cultura, tutta quanta la struttura marketing pubblicitaria, trasformando la politica in un “qualcosa da vendere come una saponetta” e non più in un “oggetto di desiderio”. In tal modo la politica –qui intesa come azione sociale- non diventava più un tramite, una delega, un veicolo di idee appassionate (indifferentemente di destra di centro o di sinistra) composto da aderenti a quella specifica idea, mossi da impulsi d’amore per quel partito, quei leader, quelle proposte, quei progetti, con il fine dichiarato di coronare un sogno d’amore sociale condiviso: “la realizzazione di un orgasmo sociale” (l’ottima definizione è del filosofo statunitense Sennett, e consiglio la lettura del suo ultimo libro tradotto in italiano “Insieme” pubblicato nel 2011 presso l’editore Feltrinelli di Milano), bensì la vendita di un prodotto. E così la Politica si trasformava in Anti-politica e le idealità della sinistra o della destra finivano per diventare equivalenti, basate sul principio marketing pubblicitario per cui “un prodotto vale l’altro, ciò che conta è il packaging” ovvero la modalità di presentazione del pacchetto che l’elettore potenziale deve acquistare. L’aderente a una certa idea non finisce più per iscriversi a un partito o votare per una certa personalità sulla base di una sottostante idea amorosa eccitante, bensì rimane ipnotizzato dalla confezione; acquista un prodotto senza interrogarsi né sul contenuto né sul fatto se abbia bisogno o meno di quello specifico oggetto: il trionfo del consumismo a perdere.
La classe dei politici, pertanto, da “esperti in problemi di organizzazione sociale e gestione del bene comune collettivo” sono diventati “agenti marketing operativi di un meccanismo pubblicitario”. Si è verificata una vera e propria rivoluzione, passando dalla “politica del mercato” (ovvero l’incontro/scontro tra parti sociali diverse e antagoniste su come regolare lo scambio sociale tra individui) al “mercato della politica”: il grande sogno della pubblicità.
Lo hanno inventato gli americani, questo giochetto. Lo hanno codificato, teorizzato,  ideologizzato, strutturato, imposto in tutto l’occidente (vedi memorandum di Powell). Ne hanno tratto i frutti previsti e prevedibili pensandolo e immaginandolo come eterno. E hanno iniziato il lento declino della loro società (a loro insaputa) perché questo meccanismo si è verificato un boomerang.
Esattamente come le manovre economiche dell’austerità liberista (frutto non casuale di quella strategia intellettuale) che si stanno rivelando un atroce boomerang che finirà per travolgere tutte le ricche economie dell’occidente prima, del resto del mondo poi.
La società che è stata creata è diventata un aggregato di individualità piatte, completamente desessualizzate ed è stata creata la più repressa e repressiva società degli ultimi decenni: il sesso e l’amore sono diventati valori di mercato e non più finalità orgasmiche e orgasmatiche. L’America ha finito per produrre nuove icone di riferimento dei modelli sexy comportamentali per le masse, legando sempre di più i soldi al sesso (vedi Lady Gaga presentata sempre come la più ricca donna al mondo) in un processo di continua mercatizzazione mentale dell’immaginario collettivo.
Nella colonia Italia, questo processo è stato affidato ai due re della pubblicità, Silvio Berlusconi e i comunisti. Berlusconi in quanto campione esperto in grado di saper vendere l’aria fritta e il nulla; i comunisti italiani campioni esperti nel presentare l’oligarchia del privilegio come esponente rappresentante nella società civile dei ceti lavorativi. La celeberrima frase intercettata tra due importanti leader comunisti italiani “finalmente abbiamo una banca” è impressionante non perché riveli qualcosa di illegale o nascosto (questo aspetto non mi interessa) quanto piuttosto perché rivela quello che è stato il loro obiettivo “politico”: avere delle banche per sedersi al tavolo dell’oligarchia invece che combattere per rovesciare quel tavolo, ovverossia l’applicazione alla lettera del memorandum di Powell: mercatizzare la vita sociale di una nazione.
L’esasperante e continua presentazione (dovunque e comunque in tutti i media, da quelli mainstream ai social network, nel privato e nel pubblico) di una società composta da delinquenti, truffatori, manutengoli di bassa lega, come ci viene presentata l’Italia di oggi, seguita a essere il veicolo principale dell’attuale modello coloniale italiano voluto e gestito dagli oligarchi, la gestione strategica e scientifica di un processo forzato di “costruzione collettiva del disinnamoramento degli individui; l’allargamento dello scoramento, la diffusione della delusione, l’organizzazione capillare della depressione collettiva, l’azzeramento del desiderio” che va di pari passo con la nuova moda trionfante voluta dagli oligarchi “parlate pure di tutto ciò che volete, a condizione che parliate sempre soltanto di soldi, di economia, di tecnicismi, di monete, di aliquote, di percentuali, di teorie economiche, di grandi sistemi economici, e mai delle narrative esistenziali degli individui, delle problematiche della relazionalità, del comportamento, dell’emotività, della sessualità, del desiderio”. La teoria del bunga bunga, la bulimia di Lusi, le spese pazze di Fiorito, le vacanze di lusso di Formigoni e gli altri esempi noti appresso, sono tutte tessere di un mosaico ben congegnato che serve a far veicolare il concetto (nei maschi) che senza soldi non c’è sesso e non c’è amore mentre (nelle femmine) si impone l’idea o di sistemarsi con qualcuno con i soldi o di  frequentare qualcuno con i soldi e incorporare l’idea di usare il corpo e la sessualità come mezzo e tramite, mai come fine.
In entrambi i casi vince sempre la BCE.
Perché si impone il modello di una sessualità identificata con un concetto di mercatismo e di consumo, dove il desiderio passa solo e soltanto attraverso la simbolica del danaro. Oggi, riuscire a coagulare interessi, passioni e aggruppamenti in un qualunque consorzio umano che non preveda l’uso di termini economici e che non viva di quotidiana religiosità mercatista, in Italia, diventa un’impresa da leoni, pressoché impossibile. Il sistema politico/marketing italiano è sorretto dalla cupola mediatica asservita che ha imposto linguaggi pubblicitari, di cui la punta dell’iceberg è il termine “offerta politica” come se un progetto e un’idealità fosse un prodotto che va acquistato. Inconcepibile quindi, in Italia, per gli oligarchi, la sola esistenza di un movimento come quello di Grillo che non ha neppure un prodotto da vendere e che rifiuta la pubblicità in quanto non offre nulla: il suo dichiarato scopo consiste nell’aperta confessione che ai suoi aderenti viene chiesta la sottrazione al meccanismo imperante. Non hanno un programma (come chiede la “vecchia politica”), un  progetto suddiviso in punti precisi, un totem di riferimento. Il punto è che non c’è bisogno di nessun programma, di nessun  progetto, di nessuna teoria, perché qualunque sia la proposta, il sistema attuale desessualizzato è in grado di incorporarlo nel proprio frullatore omologato del pensiero nullo. E’ necessario, invece, modificare la propria comportamentalità, il proprio approccio esistenziale, attraverso la costituzione di un pensiero laterale inconcepibile per l’oligarchia (non sono in grado neppure di capirlo, questo è il bello) la quale teme per davvero un’unica minaccia: la risposta “non mi interessa la sua offerta perché a me non interessa nessun tipo di offerta dato che io mi situo in un tipo diverso di mercato esistenziale”. Loro –cioè gli oligarchi- seguitano a pensare in termini pubblicitari: cambiamo il pacchetto, così proponiamo una nuova offerta perché lanciamo un nuovo modello (Alfano e Berlusconi e la Santanchè un giorno sì e uno no) e non si rendono conto che sta cambiando la “logica del consumo” proprio perché in questi decenni loro avevano vinto.
Hanno depauperato la spina dorsale dell’esistenzialità dei cittadini svuotando le vite di contenuti, di desiderio, di sogni da poter realizzare, mercatizzando l’immaginario e quindi non hanno più presa sul pubblico degli acquirenti, perché “l’acquirente”  non esiste più: ci è passata la voglia di acquistare. Se il potenziale consumatore, cioè noi cittadini, risponde infatti con un’assenza di acquisto, qualunque sia la offerta, “il mercato della politica” crolla da solo per sovraproduzione.
La forza dell’oligarchia consiste nel riuscire a spingere l’immaginario collettivo verso la sua “sezione aurea orgasmica”, cioè i soldi, creando la facile arma “dell’invidia e del livore sociale”; fintantoché saranno invidiati possono dormire sonni tranquilli, sanno che i cittadini saranno disposti e disponibili a sopportare qualsivoglia nefandezza pur di sapere che esiste una qualche minima possibilità di essere come loro. Ma se uno si sottrae, per loro è la fine. Se uno dice (perché lo sente e ci crede) “ma io non ci voglio andare in un albergo a cinque stelle super extra lusso esclusivo”, per gli oligarchi suona come una campana a morto. Per loro è fondamentale che la gente ami il concetto di esclusività. Che, va da sé, comporta il meccanismo di esclusione. E’ il grande sogno della piccola borghesia italiana: essere accolti tra i privilegiati per poter finalmente vendicarsi del destino sociale e poter escludere altri, e così facendo perpetrare il meccanismo per l’eternità. Il sogno piccolo-borghese italiano consiste nell’andare contro i grossi padroni per poter negoziare con loro e diventare padroncini di qualcun altro, magari diventando deputato o qualcosa di simile. Se si esce dal desiderio e dall’ invidia per “tutto ciò che è esclusivo” e si contesta il principio iniziando, invece, a “sessualizzare” l’idea di “inclusione” e non quella di “esclusione”, il sistema attuale si inceppa.
La rivoluzione necessaria è esistenziale, spirituale e culturale, non economica.
Basta, come primo passo, ritornare all’innamoramento per “le inclusioni”, cominciare a sentirsi attirati dal concetto di socialità aperta, a sentirsi magnetizzati verso l’incontro e non verso lo scontro, evitando lo snobismo becero di chi cerca di coprire la propria miseria interiore mostrando di essere migliore degli altri, il che non è che un meccanismo pubblicitario male applicato. Così si sottrae agli oligarchi il diritto a essere rispettati e il dovere di essere invidiati. E si libera se stessi.
Non sarà certo l’economia a cambiare le esistenze (substrato filosofico e zoccolo duro della teoria liberista) non lo è mai stato e non lo sarà mai. Caso mai, è vero il contrario: sono i cambiamenti sociali, l’irruzione sulla scena di nuovi soggetti politici, di nuovi ceti, di una nuova classe intellettuale, la necessità di un nuovo contratto sociale, che finiscono per avere un’onda di risonanza gigantesca sull’economia che si adatta alla nuova realtà prendendone atto. Non è stata la rivoluzione industriale a produrre il pensiero di Monsieur Voltaire, ma l’esatto opposto. In Italia, i partiti stanno “fingendo” di non essersene accorti perché vivono nel terrore che i propri accoliti, iscritti, burocrati, e in ultima istanza, la magistratura competente, presenti loro il conto della Storia. Gli attuali partiti politici italiani sono rimasti  vittime del loro stesso linguaggio, della loro pratica, della loro “offerta” che non trova più acquirenti. E poiché sono ormai abituati a quell’unica modalità di relazione, ovvero quella mercatistica-pubblicitaria, non sanno che pesci prendere. Gli è rimasta soltanto la televisione che giorno dopo giorno aumenterà il volume e la violenza della manipolazione, che si ingigantirà dopo l’uscita di Beppe Grillo, molto pericolosa, perché dimostra di non averne bisogno e quindi c’è il rischio che la gente comprenda che esiste “anche” un’altra realtà, diversa e distinta da quella degli imbonitori televisivi, sia di destra che di sinistra.
 I mercati non determinano un bel nulla perché la teoria filosofica liberista (che sostiene questa argomentazione) è errata. Non è così. Sarebbe così soltanto in un mondo di robot. Ma l’umanità non è ancora robotizzata, ha ancora voglia di far l’amore, bisogno di carezze, desiderio di eccitarsi, ambizioni oniriche da esprimere. Il mercato si adatta alle circostanze storiche e produce in anticipo (i più abili e veloci) ciò che sa domani verrà chiesto dagli utenti, quindi è l’opposto di ciò che i liberisti sostengono.
 E’ ciò che sta accadendo in Usa, società giovane che guarda al futuro.
 Anche se immersa nella grande crisi epocale che sta attraversando, è disposta ad affrontare qualunque guado, qualunque sacrificio, qualunque sfida, pur si seguitare a vivere: loro non sentono il peso della Storia come noi europei, vecchi, decadenti, oppressi ciascuno dalle proprie paranoie locali. Una società, quella americana, che ha subìto egli ultimi quindici mesi una impressionante trasformazione alchemica nel tessuto sociale che la compone. E L’immediata reazione dei mercati, delle banche, dei colossi finanziari e delle segreterie politiche europee alla vittoria elettorale di Barack Obama, ne sono la prova lampante; la vecchia guardia ha dato una furibonda risposta molto negativa; il che avrebbe potuto (o dovuto) anche stupire, dopotutto quel signore appena eletto non è una novità. Ciò che ha sconvolto gli oligarchi è stata la presa d’atto che “dobbiamo cominciare a pensare che i soldi non servono più, il che non è facile da accettare”; una frase, questa, che non è stata pronunciata da un buddista o un romantico spaesato movimentista, ma da Robert Murray, proprietario di miniere di carbone in Usa, grande sostenitore di Romney, che ha investito 400 milioni di euro (una bella cifra) nella campagna elettorale di tre stati negli ultimi venti giorni, dove il suo candidato ha perso, cercando di spiegare perché il carbone e il petrolio sono fondamentali per la nazione. Non se l’è bevuta nessuno. E non è stato certo l’unico a rimetterci. I primi conti spiccioli segnalano che i grossi gruppi finanziari monopolisti hanno perso in borsa, in otto ore, circa 50 miliardi di euro andati in fumo. Ma nessuno ha spiegato perché.
In verità, gli Usa (etnia molto diversa dalla nostra) ha subìto nell’ultimo anno un cambiamento davvero radicale, epocale Il movimento “occupy wall street” non è stato l’artefice di questo cambiamento, per nulla: ne è stato l’effetto, il che è diverso. La società americana si sta preparando ad accettare l’idea di un capovolgimento totale della propria precedente idea del mondo, scommettendo sul fatto che il “grande cambiamento” garantisce loro un futuro, anche da leader.
Come si sta verificando con il continente sudamericano.
E’ giusto che siano le società storiche più giovani a scrollarsi di dosso il capitalismo mercantile che è stato rivoluzionario nel 1712 ma che è diventato reazionario nel 2012. E’ per questo che gli oligarchi stanno portando a fondo la battaglia per abbattere e cancellare tutte le conquiste sociali ottenute nel mondo grazie alla rivoluzione francese del 1789: sanno che questi 300 anni di Storia si sono conclusi: la Storia è finita.
O si va avanti o si ritorna all’epoca precedente al 1712, non esistono altre vie d’uscita.
Si è sviluppata in Usa una gigantesca domanda di mercato per la produzione immediata della green economy eco-sostenibile, nata dal lento lavoro (durato circa 40 anni) di chi ha contribuito a diffondere e produrre una nuova consapevolezza sociale di massa. L’America sta a un centimetro dal dichiarare estinta la società nata dal carbone e dal petrolio e gran parte dei colossi finanziari lo sanno benissimo e stanno cercando disperatamente di riconvertirsi. Se lo possono permettere, così come se lo potevano permettere nel sec. XIX essendo gli Usa il più grande produttore al mondo sia di carbone che di petrolio. Oggi, gli Usa, sono diventati “tecnicamente” il più grande laboratorio operativo di aziende operanti nel campo dell’energia sostenibile pulita e vi sono circa 500.000 aziende (di cui il 15% proviene dal segmento investimento petrolifero che hanno abbandonato) pronte a investire circa 2.000 miliardi di dollari nel prossimo biennio per lanciare un piano di massa di investimento e ristrutturazione nelle infrastrutture del territorio. Hanno l’appoggio totale e incondizionato del Giappone (il 42% di tali società sono in joint venture con i nipponici) e hanno l’appoggio di vasti settori dell’imprenditoria tedesca più lungimirante e i più visionari e lucidi tra gli sceicchi arabi: nel 2013, l’Abu Dabi e l’Oman investiranno circa 50 miliardi di dollari per produrre nel deserto le prime città energeticamente autosufficienti attraverso combustioni all’idrogeno ed elettriche prodotte in loco.  Il problema della produzione elettrica per automobili ed aerei consiste, com’è noto, nelle batterie. Ebbene, negli ultimi sei mesi, a Wall Street, le aziende che hanno ottenuto maggiori profitti sono quelle relative alla produzione “di microtecnologia avanzata nel campo elettromagnetico” che hanno goduto di sussidi governativi nell’ordine di 100 miliardi di dollari nell’ultimo triennio; sono le uniche aziende ad avere segno + sia ieri che oggi. Sono aziende che studiano prototipi di nuove batterie piccolissime e potentissime, in grado di poter far volare un aereo per 10.000 chilometri senza necessità di ricarica. Gli Usa hanno investito in ricerca e innovazione e Obama è un uomo davvero molto molto ambizioso, non è un ragioniere piccolo-borghese come il nostro narcisista e vanesio primo ministro, un modesto impiegato di consorterie oligarchiche obsolete. Obama vuol passare alla storia come il leader che ha cavalcato la più grande rivoluzione economica degli ultimi 300 anni: la riconversione energetica del territorio. Il piano di Obama consiste nello sfruttare i grandi deserti nel territorio Usa per iniziare a costruire modelli avanzati di produzione di energia pulita a costo bassissimo per diventare di nuovo leader nel pianeta. Perché leader del pianeta sarà chi produrrà energia. Allo stesso tempo intende lanciare un gigantesco piano di investimento nel campo dell’agricoltura a chilometro zero (per gli statunitensi) con il surplus da esportare nel resto del pianeta e diventare leader nel campo dell’alimentazione mondiale, in tal modo risolvendo anche gravi problemi di disoccupazione in Usa. Del debito pubblico, Barack Obama se ne frega, quello è un problema per le società obsolete. Lo ridurrà (lo ha già spiegato) stampando centinaia di miliardi di dollari, in tal modo finendo per far entrare dalla finestra la patrimoniale di lusso, perché aumenterà l’inflazione e quindi diminuirà di molto il valore delle rendite finanziarie in possesso dei ceti più privilegiati; mentre i ceti meno solidi soffriranno per l’inflazione ma avranno la splendida sorpresa di vedere annullare la disoccupazione rimettendo in gioco il mercato del lavoro: Se io guadagno 100 ma l’inflazione è al 6% invece che al 2%, ma so anche che posso trovare con facilità un lavoro dove mi pagano 110, diventa per me una prospettiva incoraggiante, e così via dicendo. In Usa c’è molta chiarezza sul nuovo scenario che si sta aprendo. Sta nascendo un nuovo asse potenziale per lasciare alle future generazioni un mondo vivibile e migliore di quanto lo sia oggi. Dopo sessant’anni, e dopo vent’anni dalla fine della guerra fredda, gli accordi di Yalta vanno in cantina e diventano Storia. L’assetto del Nuovo Ordine Mondiale vede, oggi, uno scenario inedito: da una parte Usa-Giappone-Sudamerica (compatti e uniti) con il quasi accordo inclusivo della Gran Bretagna, la quale, guarda caso, proprio tre giorni fa ha annunciato che probabilmente “cancelleremo il nostro debito pubblico” schiacciando un pulsante sul computer. Gavyn Davies (ex capo economista di Goldman Sachs, dimessosi e passato al fronte laburista di Ed Miliban) sul Financial Times ha dato l’annuncio, confermato addirittura dalla Banca d’Inghilterra, la quale è pronta a stampare 400 miliardi di sterline per pagare (a se stessa) parte del debito pubblico. Leggere oggi i quotidiani economici britannici è davvero divertente: fa sembrare l’Italia un paesino piccolo piccolo nelle mani di ragionieri di secondo ordine, compresi gli economisti liberisti e le persone piccole piccole come Bersani che sostengono ancora la necessità di combattere contro il disavanzo.
Che cosa farà l’Europa?
Che cosa farà la BCE, la Merkel, Monti e tutti gli altri, quando si accorgeranno che non si tratta più di mettere in piedi dei giri di fattura e di qualche trucco da baraccone nei bilanci semplicemente per alimentare le banche private, garantendo all’oligarchia la loro reddita parassitaria?
Il 6 novembre, a urne ancora aperte, Mario Monti ha minacciato apertamente Obama dichiarando “chiunque vinca questa sera dovrà vedersela subito con il disavanzo pubblico”. Non appena rieletto, Obama ha dichiarato “il problema non è il disavanzo, bensì il lavoro e l’occupazione: questa è la priorità”.
Ma gli Usa non stanno cambiando perché Obama dice queste cose.
E’ il contrario netto: Obama è costretto a dire queste cose, perché nel frattempo l’America è cambiata.
L’economia è figlia della filosofia, ed è amante della sociologia.
Non esistono manovre economiche, tecniche o teorie che cambiano una società.
Esistono società che cambiano perché si aprono al nuovo, alla differenza, all’innovazione, e fanno appello alla propria cultura, e di conseguenza determinano nuovi riassetti economici perché l’economia si adegua.
Per il momento noi italiani non possiamo che stare a guardare. Abbiamo scelto di essere passivi, di essere colonia, di essere dipendenti. Pur di avere qualche briciola da spendere, fingendo con noi stessi che eravamo ricchi e indipendenti. Non lo siamo mai stati.  E’ ora che cominciamo a crescere andando a pescare nel nostro bacino più ricco e prestigioso, quello della Cultura e dell’Arte.
Soltanto da una nuova comportamentalità e da un radicale cambiamento della propria prospettiva esistenziale uscirà un nuovo modello sociale, all inclusive, come dice la pubblicità.
La discriminante sta tutta qui: abbasso i club esclusivi, qualunque sia il loro statuto.
Proprio perché esclusivi appartengono a un mondo fatiscente.
“Il nuovo che avanza” appartiene a tutti e non esclude nessuno, altrimenti non è nuovo. Se non fosse così non sarebbe un nuovo modello di energia, che prima di essere economico, è spirituale, psicologico, sessuale, morale, esistenziale. Non si cambia prospettiva di vita votando per un partito diverso. La si cambia ritrovando l’amore per la progettualità, accompagnato dalla passione civile, chiamandosi fuori dalla “offerta” dei soliti partiti che rappresentano una società che non esiste più, che non ha futuro e che in Italia, con la consueta spettacolarità che ci contraddistingue, si manifesta con i suoi coloriti aneddoti felliniani, dalle barche di lusso ai culetti della miss di turno, dai privilegi da basso impero alle clientele raffazzonate, che da sempre ci hanno abituato a pensarle come eternamente “ineludibili”. Non è vero. E’ roba da circo, è roba che si trova nei manifesti marketing delle agenzie di pubblicità.
E’ roba da medioevo. Tutto qui.
E io, in quanto innamorato dell’Italia, alla mia amante ci tengo e credo nel suo futuro.
Voglio che entri finalmente in quella modernità dalla quale si è sempre sottratta, per paura del nuovo, per viltà, per mancanza di curiosità, per mancanza di cultura. Questa è una società di vecchi oligarchi ammuffiti, e l’anagrafe non conta. O li si butta giù o ritorneremo a vivere come i nostri antenati nel 1712. Loro lo sanno benissimo.
Ciò che importa è che ce rendiamo conto tutti noi.
Basterebbe sottolineare il fatto che oggi in parlamento è stato bocciato il decreto sull’omofobia. Siamo davvero quarto mondo, non c’è che dire.

29 commenti:

  1. Direi che rispetto solo ad un anno fa gli equilibri sono molto cambiati ed oggi le due fazioni se la giocano alla pari. Vedremo cosa succederà in questi giorni in Cina, ultima grande incognita, e se Obama deciderà di intervenire in Siria e poi in Iran, ovvero quanto Israele riuscirà a condizionarlo. In politica estera in questi anni non ha sicuramente dato il meglio. Ora ha la possibilità di rifarsi.

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  2. Con la sua rielezione Obama ha una grande opportunità per cambiare veramente il sistema. Se prima era soggetto a lacci e laccioli, ora può osare e dimostrare tutto il suo valore, pur con un Parlamento diviso. Intanto non ci sarà più l'attuale ministro del Tesoro, Geithner, vedremo a chi affiderà la politica economica. E così per la Segreteria di Stato. Quattro anni passano in fretta e dunque già nei prossimi mesi dovremmo capire cosa succederà.

    Di fronte a tutto questo la politica italiana sembra il classico litigio da pollaio. Con politici autoreferenti che ignorano ciò che accade nel nostro paese e intorno a noi.

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  3. Bellissimo, Modigliani, un altro grazie di cuore. Spero davvero che lei possa riuscire a trasmettere questa visione in Italia, cosicche’ il sogno diventi realta’ e la vita magica. Anch’io all’inizio ero un po’ tiepida sulle elezioni americane, e invece l’entusiasmo ha contagiato anche me! Ieri un periodico molto moderato (viene distribuito gratuitamente) commentava: ‘ the result is an endorsement of the simple idea that everyone in a society has a duty to each other’, citando anche una frase di Roosevelt: ‘the test of our progress is not whether we add more to the abundance of those who have much; it is whether we provide for those who have little’, perche’, come illustrava molto bene uno striscione alla famosa manifestazione ‘globalnoise’, un mappamondo disegnato e la capzione sotto: WE ARE ONE, siamo tutti emanazione dello stesso logos. E poi stamane con una bellissima signora di una certa eta’, un’artista che mi ha fatto un ritratto (che onore!), si diceva che la percezione sta cambiando, e quindi la realta’. E’ di pochi giorni fa un sondaggio di un’associazione di piccoli commercianti e si riscontra un certo ottimismo, la gente ricomincia a spendere, e nessuno si spiega bene perche’ (da poco e’ entrata in vigore un’iniziativa ‘funding for lending’, la Banca di Inghilterra presta alle banche denaro a tassi bassissimi -0.25%- a patto che questi soldi provvedano credito a famiglie e imprese non finanziarie -lo hanno offerto anche a me, 10% di interesse a tre anni- pero’ e’ ancora troppo presto per giudicarne l’efficacia). Amo questo paese, piu’ dell’Italia, perche’ mi ha dato opportunita’ che in Italia non ho mai avuto (a meno che, ovviamente, non fossi stata disposta –perdonatemi la volgarita’- a leccare qualche posteriore o, magari, dar via il mio –sono una donna). Ho gia’ detto altre volte che mi interessa la psiche: ebbene 20 anni fa frequentavo feste –peraltro legali- dove la gente andava in trance con l’aiuto di droghe psichedeliche –buonissime- musica e videos –ottimi anche quelli. Oggi la tendenza e’ sperimentare altri stati di coscienza con la bioenergetica e ‘healing sounds’, con al posto delle birre bevande organiche che stimolano i chakras: queste feste – la spazio e’ una chiesa: prima di andar via rimettiamo al suo posto i banchi perche’ l’indomani dicono messa - si concludono con una meditazione collettiva a suono di gongs (l’acustica e’ incredibile!). Invece in Italia alle feste interviene la polizia e prende tutti a manganellate perche’ non vogliono che la gente si diverta.
    Un amico italiano giovane mi disse qualche tempo fa che ‘in Italia tutti odiano Berlusconi pero’ tutti vorrebbero essere come lui’: mi e’ sembrado azzeccato. E’stato ospite qui da me un paio di settimane (non c’era mai stato) ed e’ tornato in Italia per farsi la valigia: tornera’ presto per rimanere (io l’ho incoraggiato).

    Alessandra

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    1. Alessandra, interessante ciò che scrivi. Queste esperienze sono il sintomo che si sta formando una nuova consapevolezza e quindi lasciano sperare che anche da noi arriveranno, prima o poi. Già i Beatles e Mary Quant hanno messo a germoglio i semi del cambiamento.

      Poiché ho un giovane amico di origini italiane che vive a Londra, ed è molto sensibile a questi temi, mi piacerebbe potergli dare delle indicazioni sugli incontri di cui parli: potresti segnalarmi qualche sito o riferimento preciso per lui? Grazie.

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    2. splendido Alessandra, davvero bellissime notizie, grazie....anche a me stanno arrivando voci di generale ripresa forte "a livello energetico" della Gran Bretagna.....meno male che il volo Roma-Londra costa poco....a presto

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    3. Nino, ti passo volentieri quest'informazione. Il gruppo si chiama: 'Urubu's ecstatic dance & moving meditation community', basta iscriversi al 'meetup' per accedere ad un network di iniziative (meditazione, yoga, shiamanic healing ecc.). Gli eventi di cui ti parlo si tengono a St.Peter's Church: ce n'e' uno domani sera (sabato), con musica dal vivo; Seth ne organizza anche altri. Poi c'e' un altro gruppo (www.bodysong.com): loro lavorano con un'altra tecnica (5 rhythms dance therapy), andavo spesso ai 'full moon', women only, con un'amica che aveva problemi a tenere a bada il suo peso, ed ha funzionato! Pero' e' un po' che non vado, mi annoia questa cosa 'women only'; so che organizzano anche eventi misti, ma non ci sono mai andata.

      Questa onda di cambio non si puo' fermare, al massimo rallentare...e sospetto neanche piu' quello ormai. Il vecchio mondo sta crollando, gia' non esiste piu'; i potenti e i cattivi se la stanno facendo sotto (tipo Donald Trump: sta delirando)! Chi ha una visione e sa di essere nel giusto, non ha davvero niente da temere.
      C'e' un discorso (erroneamente attribuito a Nelson Mandela, in realta' e' di una donna che si occupa di 'healing') che invito a leggere: 'Our deepest fear...'.

      Alessandra

















      Alessandra

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    4. Gentile Alessandra,

      perchè lasciare a metà una frase che rintracciata online risulta bellissima nella sua interezza? Oh, si, hai ragione, ho capito, è per lasciare uno spazio alla libera volontà individuale, il libero arbitrio, per smuovere la poltroneria e l'ozio, per riscoprire una buona volta tanto che l'unico vero grande peccato è l'omissione e non gli errori dovuti alla inesperienza, alla giovane età o all'inadeguatezza.

      Però mi piace lo stesso dare un piccolo "aiutino", a little help, e suggerire il nome di una donna di nome Marianne Williamson (il potere dei motori di ricerca!) e di un film "Coach Carter" (potere di youtube) che ne riprende la famosa frase, questa:

      "Our deepest fear is not that we are inadequate,
      but that we are powerful beyond measure."

      E' proprio vero, è proprio così, abbiamo paura di ritrovarci con un potere oltre ogni misura fra le mani e di non saperne cosa fare. Tanto siamo abituati a non prenderci sulle spalle il nostro fardello.

      We are One. Un piccolo grandissimo segreto.

      Marco

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    5. Curioso che ho lasciato tanto spazio in bianco (non l'ho fatto apposta, e' stata una svista). Era perche' lo riempissi tu! Ciao.
      alessandra

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  4. Sergio, Sergio, bisogna essere prudenti ad inseminare un articolo come il tuo, di speranze tecnologiche come questa:
    .......
    "Sono aziende che studiano prototipi di nuove batterie piccolissime e potentissime, in grado di poter far volare un aereo per 10.000 chilometri senza necessità di ricarica"....

    Non che sia impossibile in linea di principio, forse, fabbricare degli accumulatori, questo è il loro vero nome, in grado di accumulare energia elettrochimica con la densità energetica degli idrocarburi, ma per ora il segreto è custodito dalla bruta materia in modo che pare inespugnabile.

    Per ora abbiamo solo degli accumulatori che sono in grado di far viaggiare un'utilitaria per qualche centinaio di chilometri.

    A parte questo piccolo rilievo, vediamo se la dittatura planetaria dei fatti, primi fra tutti quelli climatici, indurrà le democrazie del mondo a conciliare definitivamente o almeno a riconciliare per qualche generazione, il Biocene e L'Antropocene.

    Il Biocene è l'antichissimo mondo tremendamente meraviglioso, dove però abbiamo rischiato di fare solo la parte di un cammeo dentro una grandiosa commedia.

    L'Antropocene è questa giovane, paleontologicamente parlando, epoca altrettanto terribilmente incantevole, dove l'incoveniente maggiore è che ci sono troppi invitati a cena e troppo pochi Mecenate.

    Un saluto, Marco Sclarandis



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    1. Caro Marco, sono stato molto cauto nel mio articolo. Devo dire che forse non sei bene informato sullo stato attuale delle cose. La scienza è andata molto ma davvero molto molto più avanti di quanto la gente non sappia, perchè non glie lo hanno detto. Gli accumulatori sono considerati ormai roba da dinosauri. I primi prototipi sono stati sperimentati da russi e americani insieme nel 1998 e sono stati sperimentati su droni nel 2003 e per tutto il 2004 su tutti i deserti dell'Asia Minore e Centrale. E' l'unico aspetto positivo (davvero l'unico) della oscena guerra in Iraq: hanno consentito di fare esperimenti scientifici sul campo. Si è in grado, tecnicamente, ormai, di poter far volare un aereo con una scatoletta 14 x 20 cm e spessa 5 cm del peso di 50 gr. che produce energia a costo zero. E' già tutto pronto da tempo. Chiuso nei cassetti per ragioni economiche. Basta aprirli. Sono pronti gli statunitensi, i francesi, i brasiliani, e soprattutto i giapponesi canadesi e australiani. In realtà la più avanzata tecnologia in questo settore ce l'hanno i russi ma sono quelli che mettono maggiormente il bastone tra le ruote perchè vendono gas e petrolio a tutti. Sono in trattative tutti quanti. Non ho idea come andrà a finire, anche perchè è probabile, nessuno verrà mai a dircelo. Lo capiremo da noi soltanto dopo. Sperando che non sia troppo tardi.

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    2. Non ho mai sentito di questa tecnologia,ma credo che rientri nei fenomeni LENR(dai non addetti chiamate erroneamente fusione fredda). Esse sono l'ultima frontiera energetica, pulita, infinita e a costi irrisori, osteggiata e nascosta per vent'anni ma sul punto di essere completamente accettata anche dalla comunità scientifica più conservatrice (e reazionaria, anche lì ci sono le varie correnti..). La NASA le studia e le brevetta, negli USA sono state fatte molte conferenze sul tema (anche al CERN, all'ENIA e in alcune università italiane) e il dibattito sulle teorie (Widom-Larsen su tutte)che spieghino queste reazioni fin'ora sconosciute è molto acceso. Applicazioni per la microgenerazione nelle case sembrano essere molto vicine alla realizzazione e, indovinate un pò, un gruppo di italiani è in pole position (con l'e-cat, la cui versione industriale è già in commercio!), ma sono costretti a lavorare...negli USA. Questa semplice tecnologia potrebbe (e lo farà secondo me) spazzare via il mondo come lo conosciamo, abbattendo il costo e la scarsità di qualunque cosa e aprendo per l'umanità un'era in cui i bisogni materiali non saranno più la preoccupazione principale della vita.
      Consiglio davvero Sergio di dedicare un pò di spazio a questo argomento, che come sempre vede i cervelli italiani (Focardi, Rossi, Piantelli, Celani) fare da apripista, e i media italiani fare finta di niente. Per informazioni (e link a ciò che ho scritto;-) : www.lenr-canr.org , www.22passi.blogspot.com , www.journal-of-nuclear-physics.com

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    3. Verissimo, concordo in pieno con Michele. Tant'è vero che in Usa considerano l'Italia un paese inferiore di mentecatti, ma non appena dici "sono uno scienziato italiano" allora: tappeto rosso. Come al solito è sempre il genio italiano in prima fila, annacquato, avvilito, censurato e ghettizzato da questa criminale classe politica e istituzionale che non ha mai investito nei propri tesori naturali, e seguiterà a non farlo. Sarà proprio questa semplice tecnologia a cambiare completamente il mondo in meglio, liberando l'umanità dal bisogno legato alla sopravvivenza.

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  5. Modigliani, dal mio modesto punto di vista lei sta interpretando correttamente il mondo odierno, ma sta sbagliando su una cosa. Grillo non e' il nuovo che avanza ma e' semplicemente un furbacchione che ha capito in anticipo la direzione che prenderà il mondo e vuole approffittarsene occludendo nuovamente le porte di un vero cambiamento nel nostro Paese. Cos'hanno Grillo e Obama in comune? Niente, assolutamente niente...questo e" il problema del nostro caro Paese.
    Io credo che dovremmo avere piu' rispetto per Bersani, non sarà giovane ma e' una persona onesta e in Italia questa e' una virtù che può fare la differenza.

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    1. Non accosterei mai Grillo a Obama. Non mi permetterei mai di mancare di rispetto a Bersani, per carità. Ma definirlo "una persona onesta" mi sembra davvero esagerato. Posso concederle nel nome di un confronto sincero e franco che nella terra dei ciechi, lui è orbo e l'unico occhio rimasto ha -25 diottrie, questo sì, glie lo concedo. Ma l'Italia è messa così male che ha bisogno, in questo momento, di GRANDI VEDENTI ovvero di persone oneste che abbiano i due occhi con 20/20 diottrie di veduta. Sono d'accordo con lei che non è Grillo, ma il M5s ha una grande virtù: può sfasciare l'intero sistema marcio e corrotto e dalle sue macerie gli italiani (che sono una etnia borderline e quindi capisce e si sveglia soltanto dopo che è caduta nel precipizio e mai prima) finalmente si renderanno conto con la zucca piena di bernoccoli (ma almeno vivi) e gli occhi ben aperti che cosa sia necessario fare per ricostruire il Bel Paese che fu. Quello di cui tutte le persone per bene innamorate di questo territorio hanno nostalgia.

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    2. Perchè, Obama sarebbe il nuovo che avanza? E' la società che avanza, Obama è il meno peggio che rincorre (per quello che ha nei fatti combinato finora...poi vedremo, four more years..)
      Bersani poi...quello dei 98.000 euro presi dai padroni dell'ILVA, quello della segrataria a spese della Regione Emilia Romagna, quello del CIP6 che finanzia gli inceneritori, quello della cooperativa CMC che si accaparra tutte le opere inutili tipo TAV (e tutte le leggi firmate contro i diritti della gente?!)...l'onestà è qualcos'altro, la novità poi non ne parliamo.

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  6. Sergio, mi spieghi per favore cosa accade se passa la porcata della legge elettorale con la soglia al 42% ? Dopo due sessioni che non vado alle urne voterò 5 stelle .........ma come un regime dittatoriale peggio di hitler ci vogliono ingabbiare in altri cinque anni di governo Bce !

    Alex

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  7. Sergio,
    dove si parla in dettaglio della scatoletta da 1400 centimetri cubici che pesa quattordici volte meno dell'acqua?
    Ed è pure in grado di fornire l'energia gratis?

    La fisica di frontiera è una cosa, la fisica di Star Trek o la fantafisica un'altra.

    Per ora è solo il litio, il metallo più leggero di tutti, che comunque pesa solo la metà dell'acqua che permette di far volare degli aerei, ma non sono certo quelli di linea
    da centinaia di passeggeri.

    Sul sito "mondoelettrico" c'è qualcuno che ne sa davvero qualcosa.

    Se poi si vuole inseguire l'E-CAT, va benissimo.

    E' da due anni che ne attendo il clamoroso lancio sul mercato, che guarda caso sarebbe dovuto avvenire proprio in Grecia.

    Marco Sclarandis

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  8. Più penso all'Italia e più mi si struttura in mente l'immagine di un Limbo pieno di "pecore facinorose"....
    ..e mi chiedo se davvero andremo da qualche parte!
    Ogni tanto devo uscire da questo paese per respirare una boccata di ossigeno, ma quando rientro e rifletto venalmene che all'estero (Francia, Germania, Austria,Svizzera) a parità di mansioni si guadagna almeno il doppio e la vita costa anche meno..beh, rischio l'ictus..ciò che lì è normale e consueto in Italia è possibile solo per divina concessione di qualche pseudo divinità locale.
    Mi perdoni Sergio per la seguente visione: io in quel limbo ci farei entrare un branco di lupi affamati giusto per la curiosità di vedere cosa farebbero le pecore...

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    1. La "i" minuscola su Italia è una svista..sintomatica!

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  9. Mi correggo:

    Sergio,
    dove si parla in dettaglio della scatoletta da 1400 centimetri cubici che pesa -VENTOTTO- volte meno dell'acqua?
    Ed è pure in grado di fornire l'energia gratis?

    La fisica di frontiera è una cosa, la fisica di Star Trek o la fantafisica un'altra.

    Per ora è solo il litio, il metallo più leggero di tutti, che comunque pesa solo la metà dell'acqua che permette di far volare degli aerei, ma non sono certo quelli di linea
    da centinaia di passeggeri.

    Sul sito "mondoelettrico" c'è qualcuno che ne sa davvero qualcosa.

    Se poi si vuole inseguire l'E-CAT, va benissimo.

    E' da due anni che ne attendo il clamoroso lancio sul mercato, che guarda caso sarebbe dovuto avvenire proprio in Grecia.

    Marco Sclarandis

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    1. Esistono anche gli ultracapacitori!
      grazie alle nanotecnologie è possibile rimpicciolire enormi superfici di scambio in volumi minimi con una opportuna geometria interna, inoltre ci si sta spostando dagli accumulatori elettrochimici a quelli elettrostatici, credo che in alcuni casi si utilizzino substrati in aerogel il materiale solido più leggero al mondo e forse anche il miglior isolate termico oggi noto..

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    2. http://www.fastcapsystems.com/index.html
      piccolo esempio di progresso ecologico.

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  10. Bhè la situazione e-cat sta seguendo tempistiche normali (è stato presentato a gennaio dell'anno scorso) ma, a prescindere dal funzionamento del dispositivo in sè, il fatto che le LENR siano un fenomeno assodato e ripetibile è un evento epocale...Sono radiochimico e le evidenze sperimentali mi hanno convinto del fenomeno anni fa, certo va ingegnerizzato ma il bello è che la tecnologia è talmente semplice che non sarà possibile bloccare questa rivoluzione come è stato fatto con le scoperte di Tesla ed altri. Grazie ad Internet ed alla diffusione della cultura (cadiamo sempre lì..), tra qualche anno ci saranno migliaia di fisici e chimici in grado di riprodurre il fenomeno e condividere i risultati (un progetto è già partito da un geniale professore di un'ITIS di Roma),dopodichè: addio combustibili fossili e relative megalobby dell'energia centralizzata! So che sembra un sogno ma ha solide basi reali,perciò bisogna davvero diffondere queste notizie.

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  11. Filippo, 09 novembre 2012 05:20. se sai dirmi dove nel sito che hai citato c'è un solo numero che indichi la capacità energetica,in Farad o in chilowattora di quei condensatori, ti spedisco un premio.

    La Skeleton Technologies anch'essa citata in
    "mondoelettrico" mi sembra più prosaica e seria, fornendo alcuni dati.

    Pure il Kitegen, l'aquilone elettrogeneratore tutto italiano promette autentiche meraviglie, con una reale probabilità d'essere realizzate, ma per ora è ancora solo un piccolo prototipo non perfettamente funzionante.

    Comunque nello spirito complessivo dell'articolo,
    se vedessi gli Americani darsi in massa al carsharing e al carpooling, allora sì che comincerei a credere nei miracoli.
    Per quanto riguarda le LENR, reazioni nucleari a bassa energia, temo ci sarà da indagare ancora a lungo, la natura non è maliziosa ma sottile, come diceva il grande Alberto Unapietra.
    L'E-cat credo che sia invece una bella favola che insegni a non smettere di sognare ma al contempo che le pentole d'oro giacciono ai piedi degli arcobaleli solo, appunto, nelle favole.


    Marco Sclarandis



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    1. Ti ringrazio Marco, i premi prevedono sempre una qualche forma di compromesso e non mi interessano,
      mi interessa fornire supporto e motivazione affinché si possa prendere atto c'è chi ci crede ed investe nell'innovazione.
      Il link a quel sito non è intenzionato a sostenere la veridicità dell'esistenza della scatoletta famosa più su citata, quindi in quel sito non ci trovi dati tecnici che chiedi, nel seguente sito trovi riportati riferimenti ad elettrodi capaci di 20W/h kg con prospettive di 200W/h kg http://www.nanotune.com/about.html
      Si parla quindi di applicazioni pratiche per il presente futuro.
      Quanto alle LENR io so che esistono avendole viste misurare sia Frascati che a Padova, quindi sono di parte e quindi non entro nel merito anche perché l'elettrodinamica quantistica che permette di interpretare il fenomeno è complessa.
      ciao!
      Filippo Barbaro

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  12. Che bella discussione..purtroppo ci vuole tempo e essere addentro la materia per documentarsi, anche se ho basi scientifiche

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  13. "E’ necessario, invece, modificare la propria comportamentalità, il proprio approccio esistenziale, attraverso la costituzione di un pensiero laterale inconcepibile per l’oligarchia (non sono in grado neppure di capirlo, questo è il bello)"
    L'oligarchia non capisce tante cose e a sua volta si stupisce se siamo noi a capire. Proprio stamane sono rimasto esterefatto ascoltando alla radio un pezzetto di conferenza del "vanesio" che affermava di avere fatto una scoperta importante positiva e cioè che agli Italiani piace conoscere la verità. Lui lo ha scoperto adesso.Chissà quanti come me lo hanno sempre saputo!

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