venerdì 16 novembre 2012

Esplode in Italia l'odio Manifesto antisemita.


di Sergio Di Cori Modigliani


Le ultime 48 ore sono state molto ma molto difficili.

E si preannunciano ore e giornate ancora più difficili.

Non è una sorpresa. Si sapeva che se avesse vinto Chavez in Venezuela, se la Kirchner avesse retto l’urto della protesta popolare argentina, orchestrata dai ceti più conservatori sostenuti dall’ala fascista militare, se in Gran Bretagna la Banca d’Inghilterra avesse scelto di cominciare a porre la parola fine al regime autoritario di rigore e austerità imposte dalla Unione Europea e, infine, se avesse vinto Barack Obama annunciando, come ha fatto alla sua prima uscita pubblica, che si andava verso la fine del regime teocratico iper-liberista, i colossi della finanza internazionale legata ai produttori di energia avrebbero dato battaglia. In gioco, infatti, ci sono due interpretazioni del mondo e dell’esistenza che la crisi economica ha reso incompatibili.
Chi gestisce i cordoni della borsa internazionale ha fatto male i conti.
Arroccati dentro i loro castelli, senza più alcun legame con la nuova realtà sociale geo-politica mondiale, completamente auto-referenziali, non prevedevano affatto una  sconfitta. La cosiddetta “crisi economica” era stata la loro ultima geniale invenzione, che avrebbe dovuto essere il corollario di una lunga battaglia iniziata a metà degli anni’70, al fine di poter riorganizzare e gestire un nuovo ordine planetario di tipo medioevale. Le cose, invece, stanno andando in maniera diversa, molto diversa. Non se l’aspettavano.
La sconfitta di Chavez, il rovesciamento di Correa in Ecuador e una vittoria a valanga di Mitt Romney in Usa erano i tre abbaglianti fari che Mario Monti segnalava alla fine del tunnel. I sondaggi erano tutti dalla loro parte.
 Avevano sottovalutato l’aurora di una nuova consapevolezza collettiva, attivata e velocizzata anche (e soprattutto) grazie alla diffusione del web e dei social networks. Semplici strumenti tecnologici e, come tali, buoni e utili per rincretinire, addormentare, sedare ma anche, allo stesso tempo, potenzialmente adrenalinici per un risveglio generalizzato. C’è chi li ha usati come semplice fuga dalla realtà ma ci sono state anche centinaia di milioni di persone che li hanno usati come una stimolante sorpresa innovativa che ha spalancato loro alcune porte della percezione mentale, rendendoli più curiosi e consapevoli. I consueti e usuali sistemi di controllo e manipolazione dei mezzi di comunicazione di massa stanno cedendo. Se il re non è vestito, oggi –quantomeno in occidente- è molto facile smascherarne la nudità pubblicamente. In alcuni casi, è addirittura immediato. Se non fosse così, i sistemi di governo più autoritari e repressivi (Cina, Iran, Corea del nord, Arabia Saudita, ecc.) avrebbero consentito la libertà di rete; e invece quei governi fanno in modo di interrompere il flusso per impedire la connessione.
E’ ormai un processo inarrestabile: si chiama progresso.
E va di pari passo con l’applicazione di nuove tecniche e tecnologie legate alla produzione dell’energia che comporterà –inevitabilmente- il crollo di alcune potenti dinastie e nazioni, e la nascita di altre dinastie e nazioni nuove e diverse. La fine dell’era dell’uso dei fossili è già iniziata, così come sta iniziando la fine dell’era della meccanizzazione, la fine di un potere politico centrale oligarchico che non presuppone neppure l’esistenza della democrazia diretta e che provocherà la fine di una mercatizzazione dell’esistenza.
Non c’è da stupirsi, quindi, se spirano venti di guerra nel Mar Mediterraneo, da sempre teatro centrale delle più importanti rivoluzioni avvenute negli ultimi 10.000 anni.
Le grandi concentrazioni bancarie del pianeta, infatti, sia a occidente che in Asia Minore, hanno capito che la speculazione sui derivati senza alcun controllo, la gestione strategica di sistemi politici corrotti locali, la trasformazione delle nazioni da complesse etnie polivalenti in semplici aggregati di manodopera a basso prezzo e la loro eterna possibilità di avere accesso a danaro contante da parte dello stato centrale, con una semplice telefonata, ebbene, tutto ciò sta arrivando al capolinea. Poiché sono molto forti, molto ricchi e molto potenti, e quindi possono scegliere, optano per la scelta che hanno –fin dall’inizio della civiltà- sempre usato nei momenti di emergenza: la guerra.
Negli ultimi tre giorni i grandi colossi della finanza stanno spostando ingenti capitali su titoli e fondi legati alle industrie belliche, sottraendo quei fondi alle banche che vanno in sofferenza e spingono tutte le borse al ribasso.
In ogni nazione e in ogni paese si stanno verificando diverse modalità di reazione a questo fenomeno internazionale; ogni etnia ha i suoi momenti, i suoi usi, le sue tradizioni.
Ogni paese ha una sua cultura, con i propri stereotipi sottaciuti, le proprie idiosincrasie e, nei momenti di forte impatto emotivo sociale, quegli elementi dell’inconscio collettivo –se non sono stati elaborati grazie ad un proficuo lavoro condotto da una adeguata classe intellettuale- erompono come un vulcano o un fiume in piena, a seconda del tipo di metafora naturale che più vi aggrada.
In Italia, negli ultimi giorni, al di là delle consuete pantomime della eterna campagna elettorale, si è scatenata una furibonda campagna antisemita, mai vista prima in nessun paese occidentale fin dagli anni ’30.  In teoria tutto ciò è determinato dalla situazione di belligeranza tra lo Stato d’Israele e i palestinesi residenti nella cosiddetta striscia di Gaza.
Ma in pratica non è così.
Se fosse così –estremo paradosso-  potrebbe perfino essere considerata una notizia tinta di aspetti positivi, come ad esempio la perdita e l’abbandono del cinismo e dell’indifferenza nazionale.
L’attuale campagna antisemita non ha niente a che vedere né con Israele né  con i palestinesi e meno che mai con un senso di solidarietà umano. Tutt’altro.
Tant’è vero che nessun organo di stampa mainstream, nessun blogger, nessun sito, nei due mesi precedenti, ha dedicato un rigo al massacro di circa 600 palestinesi innocenti in Siria, ordinato da Assad. Lì gli israeliani non c’entravano. Così come non c’entravano con la massiccia repressione giordana nei campi palestinesi situati in territorio giordano, non meritevole di alcuna notizia.
In Italia, invece, sul web, su facebook, si è scatenata una vera e propria orgia antisemita.
Non è una sorpresa.
Per due motivi: primo, perché da lungo tempo in Italia si sta diffondendo il pensiero nazista, di cui, in diverse occasioni, avevo parlato su questo blog. L’intero pattume ideologico della Lega Nord ha svolto un ruolo preponderante nell’avviare questo processo di degenerazione civile della società, cercando di spingere gli italiani verso il proprio passato, attraverso la proposizione di simboli, segnali, linguaggi, mistificazioni, che ruotavano intorno a quella che da sempre è stata la caratteristica principale dell’ideologia nazista europea: la suddivisione delle etnie e dei popoli in razze, di cui una è superiore alle altre, in questo caso la cosiddetta “razza padana”. Il secondo motivo, invece, spiega le ragioni per cui il primo motivo è stato sottovalutato e archiviato con faciloneria rubricandolo sotto la consueta cinica didascalia “è puro folclore messo in piedi per attirare voti e farsi notare”. E il secondo motivo consiste nel fatto che l’Italia è un paese antisemita.
Lo è sempre stato.
E’ il più furibondo paese antisemita di tutto il sistema occidentale.
Lo scontro tra israeliani e palestinesi non c’entra nulla.
E tanto più si insisterà nel sottolineare questo aspetto, tanto meno si arriverà all’auspicato momento in cui questo popolo comincerà a fare i conti con se stesso, con la propria Storia, con il proprio passato, con le proprie scelte, rinunciando ad elaborare i fatti.
Lo dimostra il fatto che la sinistra e la destra negli ultimi  giorni si sono trovate affiancate, perché nella manifestazione dell’odio contro l’ebreo crolla quella faziosità consueta tra destra e sinistra.
Mentre alcuni settori della destra sono da sempre più diretti, quelli della sinistra hanno invece scelto  argomentazioni elaborate nascondendole dietro l’apparente denuncia del complotto sionista al comando di banche ebraiche che ha il fine di appropriarsi di beni e ricchezze altrui, com’è scritto nei testi storici che ci raccontano l’epopea orchestrata nel 1492 nella Penisola Iberica dal Tribunale della Santa Inquisizione.
Fino a ieri.

La data del 15 novembre, invece, segna una novità. Entrambi i settori si sono unificati e apertamente, su tutte le pagine facebook per esempio, finalmente, la sinistra si è liberata lanciandosi nel dichiarato odio “contro gli ebrei in quanto ebrei”. Così su uno dei siti verosimilmente di sinistra che va per la maggiore e che si chiama “cose che nessuno ti dirà di nocensura.com”
L'umanità asservita all'ebreo - FATTI, non opinioni... come difendersi dagli ebrei
Chiunque può andarsi a leggere l’articolo se gli interessa.
Immediatamente è stato affiancato dal più potente sito nazista sedicente di sinistra operativo in Italia, (informare x resistere.fr) un sito chiuso a settembre del 2011 dall’interpol su denuncia presentata all’Unione Europea per “diffusione dell’odio razziale e propaganda violenta che incita all’odio” e quindi impossibilitati a poter esercitare la propria presenza sul nostro territorio. Si sono trasferiti in Francia dove hanno trovato l’appoggio della destra estrema di Marie Le Pen e finanziamenti adeguati, in modo tale da poter operare senza timore di poter essere denunciati in Italia in quanto risulta un sito francese scritto in lingua italiana, quindi godono di extra-territorialità. E’ un sito costruito tutto sulla necessità di fermare le banche, di andare contro le banche e di combattere contro il nemico sionista, ecc. Negli ultimi giorni hanno pubblicato diverse fotografie che mostravano immagini di bambini palestinesi deturpati e sofferenti pieni di ferite. Una delle tante immagini è quella che vedete in bacheca dove è stata presa una fotografia scattata da un osservatore dell’Onu che ha riferito del massacro dei palestinesi in Siria lo scorso ottobre ma è stata presentata ieri come prova di ciò che gli israeliani stanno provocando.
Sull’onda di questo entusiasmo, i siti della destra anti-mercatista e anti-montiana si sono scatenati smascherandosi e scambiandosi entusiastici link antisemiti con siti della sinistra. L’altro ieri, complessivamente, erano 2500 i siti che incitavano all’odio contro gli ebrei italiani, per un volume complessivo di contatti pari a circa 5 milioni di cittadini di lingua italiana.
Per fortuna che esiste la Germania, bisogna dirlo, a onor di cronaca, nazione che conosce molto bene i propri polli ed è sempre molto attenta e in allerta rispetto a ogni rigurgito e affermazione di pensiero nazista. E’ stata la loro polizia a inviare immediatamente un rapporto alla sede di Bruxelles all’Unione Europea da cui è partita una informativa “ufficiale” al ministero degli interni italiano che ha messo la ministra Cancellieri nella situazione di dover intervenire subito. L’altro ieri, infatti, è stato oscurato il più importante sito nazista italiano che, nonostante le proteste provenienti da diversi settori della società civile, godeva di appoggi e visibilità operatività sul web. Il sito si chiama “Stormfront Italia”. L’amministratore del sito, nonché gestore di un forum, è stato arrestato Nei giorni precedenti avevano cominciato a pubblicare l’elenco degli “obiettivi militari” da colpire in Italia: un violoncellista di Venezia, un pubblicitario di Milano, un dentista di Bologna, una maestra elementare di Bari, il sottoscritto, un industriale di tessuti di Livorno, un barista di Pordenone, (e poi un’altra ventina di nomi) definiti “ratti e scarafaggi di razza ebraica che controllano le banche e ci stanno vampirizzando assassinando gli innocenti palestinesi”. Il sito è stato oscurato ieri.
Circa una ventina di siti “apparentemente” di sinistra, di alcuni avevo a suo tempo denunciato la chiara matrice nazista antisemita su questo blog, si sono rifatti il maquillage, hanno cancellato subito i nomi dei loro aderenti con un nuovo look, un nuovo design, e gran parte delle persone che componevano la struttura hanno cancellato il loro account.

Ieri su facebook è comparso il seguente annuncio: TUTTI IN PIAZZA CONTRO IL MASSACRO. A ROMA, VENERDI’ 16 ALLE 17.30 A MONTECITORIO. A MILANO, ALLE 18.00 IN PIAZZA DUOMO. A TRENTO, ALLE 18.00 IN PIAZZA DUOMO. A PALERMO, ALLE 17.00 IN PIAZZA GIUSEPPE VERDI. AOSTA, ALLE 21.00 IN PIAZZA CHANOUX.

Questo titolo era accompagnato da una fotografia di uno studente picchiato dalla polizia e faceva riferimento alla necessità di protestare contro le misure di austerità di Monti. Andando però a leggere il contenuto si trovava  invece  GAZA SOTTO ATTACCO, SI TEME UNA NUOVA OPERAZIONE “PIOMBO FUSO”. UN APPELLO DEGLI INTERNAZIONALI PRESENTI A GAZA. IL LEADER DELLA COMUNITA’ EBRAICA ROMANA VUOLE VIETARE LE MANIFESTAZIONI: VEDIAMO DI DELUDERLO.
In tutta Italia si stanno organizzano iniziative per domani, venerdì 16, contro la nuova aggressione israeliana a Gaza. A Roma, il Coordinamento Freedom Flotilla Italia – Benvenuti in Palestina e l’Associazione Amici della Mezzaluna Rossa Palestinese hanno indetto una manifestazione alle 17.30 davanti al Parlamento, in Piazza Montecitorio. Portate kefyeh, bandiere palestinesi e bandiere delle Freedom Flotilla per manifestare contro Israele.

L’annuncio è stato condiviso da migliaia di persone che pensavano si riferisse a una protesta studentesca.
Da ieri, in questa nazione cinica e indifferente, che si è cuccata in silenzio complice, per più di 20 anni, Berlusconi & co. all’improvviso c’è un rigurgito di passione civile collettiva e hanno cominciato a spedire migliaia e migliaia di messaggi di insulti e minacce ai cittadini italiani con cognomi ebraici, colpevoli  di essere ebrei.
Non è una sorpresa.
Perché questo è un paese antisemita.
Gli ebrei lo sanno bene. Anche se gli italiani adorano non dirselo, non ricordarlo. Come potrebbero mai farlo visto che hanno occultato il proprio antisemitismo da sempre? Basterebbe ricordare l’avventura di un anonimo avvocatucolo di Arezzo che nel dicembre del 1938 ebbe la grande intuizione di visionare la possibilità di costruirsi una fantastica carriera politica. Aveva ragione, 22 anni più tardi sarebbe diventato presidente del consiglio. Il 6 dicembre del 1938 esordiva sul settimanale “La difesa della razza” diretto da un certo Telesio Interlandi, spiegando le ragioni storiche della inferiorità degli ebrei italiani. Per nove mesi di seguito pubblicò sistematicamente articoli per spiegare la inferiorità degli ebrei, finchè non ottenne il posto di ordinario e un ottimo salario. Si chiamava Amintore Fanfani. Nel febbraio del 1945 sparì nel nulla e si dileguò. Ricomparve nel 1952 dentro la Democrazia Cristiana dove fece carriera, poco dopo che Togliatti, in pieno accordo con De Gasperi, aveva deciso di stendere un definitivo velo sul ventennio fascista. Aveva le sue ragioni, Togliatti. Se Fanfani così si costruì la sua carriera, ci fu chi come il prof. Carlo Argan si conquistò il posto di direttore generale del Minculpop nella sezione delle Belle Arti e nel 1943, quando i nazisti entrarono a Roma si mise a disposizione del comandante delle SS Kappler per gestire l’appropriazione di collezione di quadri che appartenevano a famiglie ebree italiane. Anche lui sparì nel 1945, ma riapparve nel 1952, come iscritto nel Partito Comunista Italiano e poi, successivamente, 25 anni dopo sindaco di Roma, la città dove aveva dato il suo contributo a stuprarne l’anima civile. E così via.
Questa è sempre stata l’Italia.
E non è cambiata.
Perché di tutto ciò si preferisce non parlare.
Mentre l’emiro del Qatar, insieme al sultanato dell’Oman e l’emiro dell’Abu Dhabi, avvalendosi dell’appoggio di Al Jazeera, armano le micidiali milizie salafite sorrette dall’investimento di grandi colossi finanziari legati alle società petrolifere, cercando di prendere il totale controllo della zona del Mediterraneo attraverso la manifestazione di atti di terrorismo, impedendo quindi qualunque forma di ribellione interna contro la loro criminale dittatura autoritaria, in Italia siamo testimoni di uno spaventoso rigurgito  antisemita, immotivato.
I motivi, in verità, ci sono. Si sono già presi Valentino e la Marzotto. Hanno chiuso un accordo di joint venture tra Al Jazeera e Ansa –siglato un mese fa- decisivo per la diffusione di notizie in Italia; hanno acquisito la maggioranza di controllo del pacchetto di Unicredit; stanno acquistando la Mediaset decotta bisognosa di liquidi, con il sostegno dei loro alleati americani di Halliburton, Wel, Alcoa e la famiglia Bush.
Volutamente ho scelto di non esprimermi rispetto allo scontro in atto tra Israele e Gaza, è quasi impossibile parlarne in Italia. Vi invito a leggere un post davvero molto interessante che ha una lettura anomala e complessa, direi suggestiva, e non in funzione filo-israeliana. Il blog si chiama Kein Pfusch, scritto da un certo Uriel Fanelli. Il post si chiama “oh, medio oriente! Ci risiamo”. Una persona intelligente che vive in Germania.
Questo mio post, oggi, in una giornata davvero triste per gli italiani accecati dalla loro ottusità, si conclude con il titolo: “l’agghiacciante solitudine degli ebrei italiani”. Invece che all’inizio, il titolo lo metto alla fine. Facebook e il web stanno dimostrando che gli italiani, dal punto di vista della democrazia civile, hanno davvero raggiunto e toccato il fondo.
Penso che non necessiti di ulteriori commenti.
Non avrei mai pensato di dovermi trovare, in Italia, nella stessa identica situazione di mio padre e di mio nonno nel 1938, quando venivano additati e accusati di “essere ebrei in quanto ebrei”.
Praticamente sentirsi in colpa per il solo fatto di esistere.
Non va niente bene.
E tutto ciò non è colpa di Mario Monti e neppure di Beppe Grillo, o di Bersani o di Alfano.
E’ colpa di tutti.
Anche per questo, l’Italia sta come sta.


86 commenti:

  1. Di sicuro è veramente triste quello che accade nelle teste degli italiani, e non da poco. Ci si ama poco tra di noi, figurarsi per le etnie già colpite da antichi pregiudizi. Nonostante la scuola, e nonostante la costituzione sancisce che la responsabilità è sempre individuale, mai di genere, razza, appartenenza a un gruppo.
    Avere un gioiello tra le mani e non capirne il valore.
    Ma abbiamo sempre dato responsabilità ad altri: è colpa dei fascisti, dei comunisti, degli ebrei, della dc, dei centri sociali etc, dei terroni nessuno guarda in casa propria.

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    1. smettetela di piangervi addosso,siete a capo delle multinazionali che governano il mondo. se nel 1948 restavate al vostro posto tutto questo non succedeva

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  2. "questo è un paese antisemita"
    Accusare un intero popolo mi pare proprio razzismo

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    1. http://www.lager.it/campi_concentramento_italiani.html

      Faccia un po' lei.

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    2. Interessante questo sito e rinngrazio per avermi fatto conoscere questi fatti.
      Ma cosa centra il 1940 con l'attuale Italia e l'attuale generazione di italiani??? vogliamo parlare del presente o del passato???
      Se andiamo a scavare nel passato troveremo nefandezze nella storia di tutti i popoli... e allora dovremmo odiare tutti!?

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  3. Ha la mia solidarietà e la mia stima.
    Emanuele.

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  4. La maggior parte degli Italiani non ha mai parlato con una persona di religione ebraica o i cui antenati lo erano. Per un semplice motivo: gli ebrei sono poche migliaia. Quindi, dire che gli Italiani sono contro gli ebrei è perlomeno eccessivo.Esistono molte
    persone politiocamente anti-israeliane, ma questa è un altra cosa.
    A meno che non si faccia coincidere lo Stato di Israele con la religione ebraica.

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  5. Caro Sergio, permettimi con il mio commento di essere io a toccare l'argomento Israele, Palestina, Ebrei e Arabi. Lo farò con l'articolo, o meglio la somma degli articoli che ho presentato alla maggior parte dei blog e che come ben sai si sono rifiutati di pubblicare (ma guarda un po' te, il caso alle volte! Tu sei stato sin troppo "signbore" a riuscire a mantenere la lucidità e a non uscire mai fuori dalle righe, benché dai gangheri, vista la situazione, tu lo sia un bel po' ed io lo so bene. GRAZIE ANCORA PER LE TUE PAROLE ED IL TUO SFORZO PER MANTENERE SEMPRE ALTA LA BANDIERA DELLA VERA INFORMAZIONE E DELL' IN - FORMAZIONE.

    "Dall'inizio del 2009 sono stati sparati dalla striscia di Gaza su Israele circa 2.262 razzi, nei tre anni seguiti all'ultima operazione anti-terrorismo nella striscia di Gaza undici persone sono state uccise e 127 ferite da lanci di razzi e mortai palestinesi.
    Solo la giornata di mercoledì sono stati sparati nel Negev 120 razzi da parte di Hamas. Oggi un Fajr-5, (razzo capace di raggiungere Tel Aviv da Gaza) è appunto esploso a Tel Aviv. Poi giusto per ricordare qualche dato di quest'anno:
    20/06/2012 50 missili in 24 ore
    22/06/2012 120 ordigni palestinesi sparati su Israele
    09/10/2012 55 razzi in un solo giorno
    24/10/2012 70 razzi contro Israele
    11/11/2012 Più di 30 razzi sulle cittadine del sud di Israele
    12/11/2012 38 lanci di razzi
    e ho messo solo i lanci più eclatanti, le botte da 10/15 missili Qassam, o Grad le ho evitate, troppo pochi.

    Ma c'è ancora chi dice che Hamas è un interlocutore per la pace...

    Ricordo poi ai più distratti che Zahir Muhsein, membro del Comitato esecutivo, ovvero del governo dell’OLP, il 31 Marzo 1977 in una intervista al giornale olandese “Trouw” dichiarò:
    “Il popolo palestinese non esiste. La creazione di uno Stato palestinese è solo un mezzo per continuare la nostra lotta contro lo Stato d’Israele per la nostra unità araba. In realtà non c’è differenza fra giordani, palestinesi, siriani e libanesi. Solo per ragioni politiche e strategiche oggi parliamo di dell’esistenza di un popolo palestinese, visto che gli interessi arabi nazionali richiedono che venga creato un distinto “popolo palestinese” che si opponga al sionismo. Per motivi strategici, la Giordania, che è uno stato sovrano con confini definiti, non può avanzare pretese su Haifa e Jaffa mentre, come palestinese, posso indubbiamente rivendicare Haifa, Jaffa, Beer Sheva e Gerusalemme. Comunque, appena riconquisteremo tutta la Palestina, non aspetteremo neppure un minuto a unire Palestina e Giordania“

    Qui aggiungo qualche altra considerazione:
    ma a qualcuno è mai venuto il sospetto che i veri nemici del popolo palestinese siano i Paesi Arabi che li usano sostanzialmente come arma così come i poveri palestinesi usavano i sassi contro i soldati israeliani? Qualcuno si è mai chiesto o ha mai cercato di capire, se non di studiare la Storia, come mai nessun Paese arabo ha mai aiutato degnamente i palestinesi, magari offrendo parte del proprio territorio? Qualcuno sa che i palestinesi prima di oggi sono stati schiavizzati per secoli dagli Ottomani che li vendettero insieme alla terra tutta al Kaiser? Qualcuno è al corrente che prima ancora che Israele venisse fondato gruppi di ebrei comprarono appezzamenti di terra proprio dal Kaiser (terra che tra l'altro gli apparteneva in origine esattamente come ai Palestinesi coi quali convivevano d'amore e d'accordo)? Qualcuno ha sufficiente preparazione storica obiettiva per parlare di un problema che riguarda la vita di migliaia di UOMINI (perché che siano palestinesi o ebrei è sempre di esseri umani stiamo parlando) o si va avanti a pane e disinformazione? Qualcuno si è mai chiesto perché esistono giornate a sostegno del popolo Palestinese e non di quello Armeno o Curdo? (segue)

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  6. Qualcuno non pensa che le migliaia di persone innocenti che sono saltate per aria negli autobus o nei bar a Tel Aviv o a Gerusalemme, o che sono morte per i razzi, sì i razzi, che quotidianamente vengono lanciati sul territorio di israele, avrebbero anche loro diritto a una giornata di ricordo o a una menzione ogni tanto? Qualcuno di voi è mai stato a vivere un po' a Sderot o Aschelon prima di sentenziare su Gaza?
    E poi: considerato e detto che poche ore prima della reazione si sono abbattuti sul sud di Israele centosette razzi. Centosette razzi sparati con l’intenzione di uccidere, ferire, mutilare. Centosette razzi puntati contro la popolazione civile di uno stato sovrano, mi chiedo quale altro paese al mondo tollererebbe tutto questo? Ricordo che attacchi molto più piccoli di questi hanno provocato reazioni molto più dure da parte di altre nazioni. Tra il 1936 e il 1939 gli inglesi affrontarono un'insurrezione araba bruciando interi villaggi e uccidendo tremila palestinesi. Nel 1970 re Hussein di Giordania reagì a tumulti palestinesi massacrando non meno di 2.500 palestinesi in soli dieci giorni. E in questi giorni, dall'inizio della crisi in Siria i loro "fratelli" musulmani hanno massacrato la bellezza di 528 palestinesi Ma nessuno o quasi si scandalizza.

    A tutto questo aggiungiamo che l'Emiro del Qatar Hamad bin Khalifa al Thani (finanziatore, occulto ma non troppo, di Hamas) si è comprato una fetta di ANSA, sta entrando con importanti compartecipazioni in RAI e MEDIASET e i nostri media tutti zitti, compresi i blog di “libera informazione”!!
    Per cui c'è da domandarsi che informazioni riceveremo sul Medio Oriente da qui in avanti visto che comunque già molto spesso odoravano di filo-palestinese ovvero filo-araba?

    Il fatto che poi l'Emiro sia Salafita questo ovviamente all'italiano medio non dice niente. Con un paio di esempi e una piccola annotazione cerco di spiegare chi sono i salafiti:
    per Murgan Salem al-Gohary, Imam leader Salafita egiziano, vicino ai talebani, le Piramidi e la Sfinge sono degli idoli e vanno distrutte, cioé devono fare la stessa fine dei Buddah Banyan (Afghanistan) fatti saltare in aria nel 2001. Il 18 Ottobre scorso in Marocco un gruppo salafita ha distrutto delle pitture rupestri risalenti a più di 8.000 anni fa, perché considerate un simbolo di "idolatria". Due begli esempi di civiltà, amore per la cultura, la Storia e soprattutto dimostrazioni viventi di come si può ancora essere in qualche parte del mondo ma soprattutto nei cervelli di certa gente nonostante ci troviamo nel 2012. (segue)

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  7. La caratteristica principale del pensiero dei Salafiti (Takbiri) è il giuramento di inimicizia verso tutti i musulmani non-Salafiti ed il loro slogan è "uccidere tutti i musulmani finti per purificare il mondo islamico dalla presenza degli ebrei, dei cristiani e dei senza dio" !!!

    Oggi, dal'Iraq alla Libia e dall'Afghanistan e Pakistan alla Siria, fino all'interno dell'Egitto ed ad Algeria, il dominio del terrore appartiene al Salfiti Takbiri, ma la gran parte delle vittime della loro guerra sono i musulmani non Salafiti, o se non loro, le vittime eccellenti di questa gente sono personaggi come Vittorio Arrigoni !

    Del perche' poi la nostra sinistra sia sempre schierata a favore dei popoli arabi (i cui regimi totalitari sono noti in tutto il globo) che tra parentesi furono anche entusiasti alleati dei nazisti rimame un bel mistero. Difatti, sempre per chi ignora, non studia la storia, dimentica o ha altri interessi privati, ricordo che quando Hitler prese il potere nel 1933, telegrammi di congratulazioni furono inviati dalle capitali arabe. nel 1937, il ministro nazista della propaganda, Joseph Goebbles, elogiò la "coscienza nazionale e razziale araba", notando che "le bandiere naziste sventolano in Palestina, dove le case sono adornate da svastiche e ritratti di Hitler". Nel 1943, Heinrich Himmler, il capo delle SS, parlò della "naturale alleanza che esiste fra il nazional-socialismo della Grande Germania e i musulmani amanti della libertà in tutto il mondo". Partiti filo-tedeschi e movimenti giovanili "intonati" con gli ornamenti del nazional-socialismo vennero alla luce in Siria, Marocco, Tunisia ed Egitto. Perfino gli slogan nazisti venivano tradotti in arabo. Una canzone mediorientale diffusa verso la fine degli anni '30 dice: "niente più 'monsieur', niente più 'mister'. in paradiso Allah, sulla terra Hitler". il Fuhrer stesso fu perfino islamizzato sotto il nuovo nome di Abu Ali. fra i molti simpatizzanti nazisti del periodo ricordiamo Haj Amin al-Husseini (Gran Muftì di Gerusalemme), Ahmed Shukairi (primo presidente dell'O.L.P), Gamal Abdel Nasser e Anwar Sadat (entrambi futuri presidenti dell'Egitto), i capi dei fondamentalisti islamici, e i fondatori del partito socialista arabo "Ba'ath", che al momento governa in Siria ed Iraq. A questo proposito annoto anche che un leader del partito "Ba'ath" raccontò orgogliosamente: "eravamo razzisti, ammiravamo il nazismo, leggevamo i loro libri e le fonti del loro pensiero. siamo stati i primi a tradurre 'Mein Kampf'". La glorificazione di Hitler fra gli arabi comunque non svanì dopo la seconda guerra mondiale. Nel 1965, un cronista marocchino scrisse sulla rivista francese "Les Temps Modernes": "Il mito di Hitler e' stato coltivato dal popolo arabo. Lo sterminio di ebrei compiuto da Hitler viene elogiato. Si crede perfino che Hitler non sia morto. Tutti sperano nel suo ritorno". Nel 2001, un giornalista egiziano scrisse sul giornale finanziato dal governo "Al akhbar": "Grazie hitler, sia benedetta la tua memoria, perché hai vendicato con anticipo i palestinesi per il piu' ignobile crimine mai commesso al mondo". Due mesi dopo l'agenzia di stampa egiziana conferì a questo giornalista la sua più importante onorificenza.
    Adesso però gli arabi accusano gli ebrei di essere nazisti!!!.
    In questo modo, i fedeli ammiratori di Hitler stanno equiparando le principali vittime del suo genocidio con i carnefici nazisti. L'espressione "chutzpah" indica un uomo che uccide i suoi genitori e poi implora la giuria di essere clemente con lui, perché e' un orfano. Ma la il perverso capovolgimento storico e morale attuato degli arabi richiede di coniare una nuova parola, perché "chutzpah" non riesce ad esprimere una tale vigliacca, balorda e ignobile ipocrisia.
    (segue)

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  8. Qui di seguito, per chi è interessato, un ulteriore spiegazione su com'è garantita l'informazione corretta e obiettiva riguardo questi argomenti già pubblicata in un mio post di qualche settimana fa :
    "Giusto per amor di verità e di cronaca, voglio porre l'attenzione di tutti sul fatto che l'articolo che segue questo cappello introduttivo, il sottoscritto lo ha spedito alla maggior parte dei blog di “libera informazione”, compesi quelli che abitualmente pubblicano i miei pezzi. Il problema, perché a mio avviso di problema si tratta, è che non è stato minimamente preso in considerazione da NESSUN...O.
    Credo che in molti possano criticare così come condividere le posizioni politiche di Israele, ma considerando che il mio articolo si occupava sostanzialmente di “libertà ed obiettività” nell'informazione, a mio avviso l'ignorarlo completamente significa che probabilmente quanto è scritto all'interno del pezzo è vero, e che dà fastidio anche sulla rete.
    In conclusione invito quindi tutti a verificare sempre attraverso l'analisi bipartisan dei fatti se quanto trovate nei blog di “informazione” sul web è realmente come vi viene descritto. Ovviamente fate ciò anche con quanto pubblica abitualmente il sottoscritto.
    Fatevi idee vostre e non accettate MAI di prenderne di “preconfenzionate”, non serve né a voi, né alla vera informazione, né, soprattutto, all'idea di mondo a cui anelate.

    Stefano Davidson

    NON STO CHIEDENDO LA LUNA. STO RIVENDICANDO IL DIRITTO DI ISRAELE ALL'OBIETTIVITÀ.

    Come spesso accade anche questo mio articolo più che un resoconto vero e proprio di fatti e di cronaca è invece composto di domande che pongo a me, in primis, in una sorta di soliloquio, e a chi ha la bontà di leggermi.
    L’articolo di oggi, il cui titolo altro non è che una parafrasi della celebre frase pronunciata da Yasser Arafat “ Non stiamo chiedendo la luna. Sto rivendicando il diritto di Israele alla pace”, pone una questione abbastanza delicata da affrontare nel mondo dei blogs e la domanda che ne deriva è la seguente: come mai il 99% degli articoli che vengono pubblicati con argomento il medioriente sono sempre e solo completamente schierati da una parte soltanto, cioè contro Israele e di conseguenza contro gli ebrei?
    Premetto che il sottoscritto non è di religione ebraica, nonostante il cognome possa far pensare ad antiche ascendenze. Davidson, “figlio di Davide”, nel mio caso si riferisce a David Dubh fondatore del Clan scozzese dei Davidson appunto. Che poi lui avesse antiche origini ebraiche questo non mi è dato di sapere.
    Tornando all’argomento in questione, sono infatti molto stupito che quella parte di giornalisti (e non) che hanno scelto il web, piuttosto che gli organi tradizionali di stampa, per avere una maggior indipendenza e possibilità di analizzare le cose in maniera obiettiva, dando spazio con egual peso ed egual misura a tutte le notizie di cui vengono in possesso, non usino questo metro quando si tratta di parlare di ebrei e di Israele.
    (segue)

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  9. Perché dico questo? Perché, tanto per fare un esempio, non ho trovato da nessuna parte qualcuno che desse il risalto che meritava al fatto che la pellicola “The innocence of Muslims”, quella sorta di filmetto da dilettanti di tal Sam Bacile, che ha provocato disordini ed attacchi alle Ambasciate americane nel mondo, non fosse prodotto, come in molti hanno creduto, da un ebreo, cittadino israeliano, quale Bacile affermava falsamente di essere. Infatti Nakoula Basseley Nakoula, aka Sam Bacile è un cristiano copto di origini egiziane che usa il suo alias come copertura. Tra l'altro non era nemmeno la prima volta che lo faceva, infatti costui, in quanto Bacile o Baciley, già nel 2010 era stato condannato e incarcerato per frode bancaria. Questo però non l’ha detto praticamente nessuno, o se è stato detto è stato sussurrato, ed il rilievo sui media rispetto alla notizia “primordiale” è stato secondo me valutabile al massimo uno 0,1 in una scala che va da 0 a 100. Per cui l’opinione pubblica, in linea di massima, è ancora convinta che comunque dietro il “filmaccio” distribuito su YouTube ci fossero i soliti ebrei.
    Questo silenzio assordante dell’informazione su quello che riguarda cose in favore degli ebrei e di Israele dovrebbe essere considerato assolutamente inaccettabile da chi si professa giornalista, perché in quanto tale l’unica cosa che dovrebbe interessargli è la verità. E se io, povero pittore e giornalista da quattro soldi, che pubblica saltuariamente sulla rete, riesco ad avere determinate notizie non vedo perché colleghi molto più bravi ed informati di me sulle questioni mediorientali non le debbano avere e soprattutto perché non le pubblichino.
    Ecco, in questi casi mi viene subito da pensare che allora molti colleghi, anche qui nella “libertà” del web, devono per forza essere parte integrante di schieramenti politici e ideologici ben delineati, e che accettino di fare propaganda per gli interessi solo di una parte etc… etc…
    Questo tipo di comportamento, nel caso avessi ragione, a mio avviso a livello di censura sarebbe peggio addirittura delle ultime norme in fase di approvazione al Senato (per intenderci il DDL sulla diffamazione quello che secondo molti ambisce a mettere un vero e proprio bavaglio a blog, social network e motori di ricerca attraverso il nuovo articolo 3 che contiene “misure a tutela del soggetto diffamato o del soggetto leso nell’onore e nella reputazione” che prevede che la persona offesa possa chiedere “ai siti internet e ai motori di ricerca l’eliminazione dei contenuti diffamatori o dei dati personali”).
    Già perché quella è una forma palese di censura che chiunque può capire, mentre l’utilizzo dell’assenza di notizia, nonostante questa ci sia, è assolutamente più grave e prevede il dolo da parte di chi detta notizia non la dà. E su questo punto ovviamente torno per l'ennesima volta alla Carta dei Doveri dei Giornalisti che prevede per esempio che “il giornalista non può discriminare nessuno per la sua razza, religione, sesso, condizioni fisiche o mentali, opinioni politiche” e quindi la non pubblicazione di notizie a favore di una razza una religione o un popolo, in questo specifico caso quello ebraico, è in netto contrasto con questa direttiva.
    Poi vediamo che la Carta prevede che: “il giornalista non deve omettere fatti o dettagli essenziali alla completa ricostruzione dell'avvenimento. I titoli, i sommari, le fotografie e le didascalie non devono travisare, né forzare il contenuto degli articoli o delle notizie” quindi anche il pubblicare notizie partendo da un solo punto di vista senza sentire “l'altra campana” e basarsi solo su fonti monopartisan è quantomeno al di fuori della deontologia professionale.
    (segue)

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  10. Per concludere con i doveri del giornalista sottolineo come questi: “deve rispettare, coltivare e difendere il diritto all'informazione di tutti i cittadini; per questo ricerca e diffonde ogni notizia o informazione che ritenga di pubblico interesse, nel rispetto della verità e con la maggiore accuratezza possibile.” Quindi andrebbe da sé che le notizie dovrebbero essere date in toto e non usando due pesi e due misure come invece avviene per le questioni che riguardano Israele e e la sua gente.
    Che questo invece sia ormai una prassi lo si evince per esempio dal fatto che praticamente nessuno ha mai parlato in maniera esaustiva e completa dei film che vengono finanziati dall’Iran e che, badate bene, non sono di satira, ma di antisemitismo assoluto, pellicole di propaganda a livello di “Sus l’ebreo” uno dei più famosi manifesti antigiudaici del regime nazista (del quale per chi non se lo ricordasse la maggior parte dei Paesi arabi furono strettissimi alleati entusiasti).
    Film come “Il cacciatore del sabato” (Saturday hunter), che attualmente è in circolazione, completamente girato in “inglese”, per cui considerabile appieno quale prodotto per l’esportazione, non sono assolutamente stati presi in considerazione da nessuno. Non una parola! Eppure la produzione è della Jebraeil (iraniana al 100%) e la regia è di Parviz Sheik Tadi il cineasta di regime di Tehran il quale ha tra l'altro fieramente dichiarato in conferenza stampa che: “il suo è il primo film a rivelare aspetti inediti del sionismo”.
    Questi aspetti inediti li individuiamo subito dalla trama del “capolavoro”.
    Il film infatti sostanzialmente altro non è che un’ora e mezza di lezione che un crudelissimo nonno “rabbino” impartisce al suo nipotino. Il bambino quindi scena dopo scena, seguendo le lezioni di vita del nonno Hassan, assiste alle sue “prodezze” che consistono nel taglieggiamento dei contadini arabi, nello sgozzamento gratuito di un vecchio arabo inerme e nella guida di un massacro di donne e bambini. Addirittura ad un certo punto il vecchio rabbino crudele costringe il nipote a sparare dicendogli “non aver paura, se Dio non volesse ti fermerebbe. Spara, spara, Non aver paura!” e, non pago, alle rimostranze del piccolo che gli fa notare che secondo la Torah uccidere è proibito, il vecchio Rabbi Hassan rimproverandolo duramente gli risponde “Sei uno stupido! Solo uccidere ebrei è proibito!” E quindi riprende ad incitarlo con parole come “Ammazzali, ammazzali tutti, prima che ti uccidano!”
    Nonostante questo, però, il bambino è combattuto e fa addirittura amicizia con un coetaneo musulmano ma, ovviamente, nel finale del film il piccolo, vestito come un ebreo ortodosso consuma un massacro sparando su chiunque gli capiti a tiro... compreso l’amico mentre questo gli chiede pietà!
    Per la cronaca il film si conclude con immagini reali di bambini e soldati israeliani che pregano.
    C'è bisogno che scriva altro? Una pazzia totale. Non c'è la minima traccia di humor o satira, come detto, e tutto ciò viene proiettato nelle sale cinematografiche di Tehran senza che nessuno dica nulla. NULLA!!! Non c'è giornalista italiano che se ne sia occupato!!! Nessun blog che gli abbiadedicato almeno una riga! Ma ci rendiamo conto di cosa significa questo o no?

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  11. Qualcuno si chiederà: ma in Israele?
    In Israele non c’è protesta. Nessun ebreo si è sognato di attaccare ambasciate o di uccidere consoli dopo averli sodomizzati con un bastone, né ha urlato allo scandalo. Perché? Perché tanto lo sanno, ci sono abituati. Sono abituati all'indifferenza del mondo nei loro confronti e sanno bene con chi hanno a che fare.
    Ovviamente io ho citato solo l’ultimo dei film antisemiti usciti, ma l’elenco sarebbe lunghissimo, così come è lunghissimo l’elenco delle pubblicazioni “negazioniste” che quasi quotidianamente continuano ad uscire anche in Italia, che vengono addirittura portate al Salone del libro di Torino e di cui nessuno si prende la briga di parlare. È lunghissima anche la lista delle organizzazioni antisemite di stampo neonazista sparse per il mondo (Aryan Nation, Nysvenska Rörelsen, National Democratic Party, Bloed Bodem Eer en Throuw, Combat18, Blood and Honour, Bloc Identitaire, Russian National Unity, Golden Hawn, Swedish Resistance Movement) ma nessuno ne parla se non in piccoli trafiletti e mooolto di sfuggita.
    In compenso però ci sono ciclici articoli contro Israele che vengono pubblicati sistematicamente senza addirittura che in molti casi venga verificata l’attendibilità e l’obiettività della fonte, né che magari venga almeno riportata anche la versione dello stesso fatto visto dall’altra angolazione.
    È per questa ragione che, alle volte, mi viene addirittura il sospetto (e mi sa proprio che sto diventando “complottista”, mannaggia a me!) che dietro a molti dei blog che si proclamano di “libera informazione” ci possano essere “foraggiamenti” occulti da parte di qualche Sceicco o di qualche Emiro, atti a far sì che si possa effettuare questa ciclica e sistematica propaganda anti israeliana e antisemita senza che nessuno o quasi se ne accorga, poiché le notizie in merito sono pubblicate in mezzo a tante altre che, invece, sono assolutamente utili e veritiere.
    Questa propaganda mimetica mi spaventa molto perché, considerando Alba Dorata e Stormfront (costola italiana dell’organizzazione che fa capo all’ex leader del Ku Klux Klan Don Black), che per esempio già ci circondano, non vorrei che ci trovassimo presto di fronte a quei fenomeni di odio razziale che hanno portato ad abomini quali l’olocausto, lo sterminio dei curdi, l'eccidio di massa degli armeni e di tutte quelle popolazioni che a qualcuno davano “fastidio”.
    A mio avviso tutti coloro che fanno i giornalisti, o che semplicemente pubblicano le notizie di cui sono in possesso per amor di verità, dovrebbero sempre controllare bene le proprie fonti ed essere sicuri al 100% della obiettività e delle verità che stanno rendendo pubbliche. Diversamente anche qui sul web piano piano ( e forse nemmeno così lentamente) non saremo più difformi dai media istituzionali e l’”informazione”, quella vera, quella che serve a capire, a ragionare, a farsi delle opinioni, non esisterà più. A quel punto potremo solo sperare davvero nel microchip cerebrale che ci guidi senza che ce ne accorgiamo, ma soprattutto che faccia smettere di urlare dentro le nostre menti le nostre coscienze civili, e ci lasci in un torpore ipnotico in cui facciamo quel che vogliono che facciamo, felici di farlo, senza più provare indignazione né vergogna.

    PS: A dir la verità io ho, comunque, l'impressione che tanta gente e tanti miei colleghi quel microchip ce l'abbiano già bello che impiantato. Che disastro!CONCLUDO DICENDO CHE IO NON CHIEDO ALTRO CHE INFORMAZIONE PULITA, BIPARTISAN E GENTE CHE SI INFORMA, STUDIA LA STORIA SU PIU' TESTI, CONFRONTA, RAGIONA E ADOPERA IL BUONSENSO E NON SEGUE LE IDEOLOGIE O GLI INDOTTRINAMENTI PER PRINCIPIO, PERCHE' QUELLI SONO FATTI PER TUTTI COLORO CHE NON SONO IN GRADO DI PARTORIRE PENSIERI E CONCLUSIONI PROPRIE E DANNO IL PROPRIO CERVELLO A NOLEGGIO (SPESSO ANCHE GRATIS) A CHI LO PUO' FARCIRE A SUO PIACIMENTO. IN UN SENSO E NELL'ALTRO. GRAZIE PER L'ATTENZIONE.

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    1. Io comunque non vedo nessun cenno al fatto che ai palestinesi avete usurpato la terra.
      Neanche una riga al fatto che anche e soprattutto i palestinesi vorrebbero tanto un po di obiettivita` perche` se e` vero che Hamas non e` un gran interlocutore di pace neanche voi lo siete dalle vostre posizioni di forza nella loro terra!!

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  12. "Mamma, papà, perchè sono nato stupido?"

    "Lascia stare figliolo, il mondo è pieno di gente nata intelligente che ha scelto d'istupidirsi"

    "Perchè'"

    "Questo è un autentico mistero della Fede figliolo, rendiamo grazie a Dio"

    "Ma uno stupido può diventare intelligente?"

    "No figliolo, ma con coraggio e ostinazione può farsi un po' furbo"

    "Ma io sono pigro e ho anche paura"

    "Lo so figliolo, ma io so che tu sei un martire"

    "Perchè?"

    "Perchè tu sconti la pena dovuta alla rinuncia all'intelligenza di tanti istupiditi, che poi cercano di scansarla"

    "Non capisco, ma se mi dici che sono un martire ti credo ora posso andare a giocare?"

    "Vai figliolo, ma lascia stare gli scorpioni che non amano essere stuzzicati"

    "Ma papà non sono proprio così stupido!"

    Marco Sclarandis



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  13. Definire antisemiti alcuni ambienti di sinistra mi sembra davvero ingiusto. Semmai criticano anche in modo aspro lo Stato d'Israele e sostengono i palestinesi. Il termine antisemita indica invece un odio specifico per gli ebrei. Matrice nazista? Sergio, mi puoi linkare i contenuti di questi siti di sinistra aventi una matrice nazista?
    Per me LE COSE STANNO DIVERSAMENTE, IL POPOLO PALESTINESE VIVE OGGETTIVAMENTE IN UNA CONDIZIONE PIETOSA RELEGATO IN UNA STRISCIA DI TERRA DI QUELLA CHE ERA LA SUA TERRA E SUSCITA PERCIO' SOLIDARIETA'. Ok è vero, anche gli israeliani non se la passano alla grande con i razzi che vengono lanciati dalla striscia ma le due condizioni non sono minimamente paragonabili, non sono entrambi i popoli vittime allo stesso modo.

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  14. Ma dai, ma basta con 'sto cacchio di "antisemitismo"!
    Quelli dei siti che chiudono e della gente che arrestano sono solo "false flag"!! Mentre un pò di sano antisionismo, che praticano anche moltissimi israeliani, ci vuole proprio.
    E basta anche con questi petardi che pare che dalla striscia di Gaza continuano a lanciare notte e dì!! Per adesso l'unico danno documentato che il mainstreem ci ha fornito è un buchetto nell'asfalto!!!

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  15. Una lunga spiegazione, non c'è che dire, ricca di notizie, ma non esaustiva secondo me perché è sempre una visione che necessita di essere confrontata con altre visioni. E' la pluralità che ci permette di ricavare tutte le informazioni necessarie a formarci un'opinione nostra. Purtroppo nessuno di noi, neanche il più agguerrito e obiettivo degli analisti può garantire che i fatti osservati siano scevri da ogni possibile proiezione personale. E' un grosso problema con cui storici e studiosi si debbono confrontare. Sappiamo benissimo che lo stesso avvenimento raccontato da due persone diverse che sono presenti e che quindi osservano gli stessi fatti viene poi raccontato già qualche minuto dopo in modo diverso, perché ognuno privilegia certi particolari, secondo la sua natura e la sua cultura. Lo sanno benissimo i giudici quando devono valutare le testimonianze.

    Certo, ci sono fatti incontrovertibili, una strage, un attentato, i campi di concentramento, il crollo delle due Torri sono sotto gli occhi di tutti, non si possono negare, e quindi dobbiamo tenerne conto. Ma, appena si cerca di approfondire saltano subito fuori le differenze e di conseguenza cambia la loro interpretazione. Da Portella della Ginestra a Piazza Fontana a Falcone e Borsellino la storia italiana è piena di depistaggi che strumentalizzano questi fatti falsificandone però il significato.

    Lo ripeto, purtroppo non abbiamo ancora gli strumenti culturali per farcene un'opinione precisa e questo dipende essenzialmente dal fatto che la nostra cultura è ancorata al dualismo, la nostra società globale ha sempre vissuto nei conflitti e continua a pensare in termini di opposti estremismi. Un colpo al cerchio ed uno alla botte e da millenni chi sta in mezzo vive e prospera.

    Il conflitto fra gli ebrei ed il popolo arabo è di vecchia data. Ma non è corretto generalizzare perché i popoli, le persone, seguono le indicazioni dei loro capi tribali perché così è stata strutturata la società. Oggi abbiamo una visione diversa, un'esigenza nuova che non ci fa più accettare passivamente tutto ciò. L'evoluzione della coscienza segue di pari passo i cambiamenti geomagnetici, i vecchi pensieri non trovano più un substrato adatto e di conseguenza abbiamo bisogno di nuovi pensieri che siano più in risonanza con questi campi elettromagnetici. Il vecchio sistema operativo che governava il nostro modo di pensare sta per essere sostituito da un sistema più avanzato. E questo i potenti lo sanno perfettamente, ma non vogliono accettare di perdere questi loro poteri, a costo di esasperare la conflittualità fra i popoli perché sinora hanno governato proprio sfruttando il “divide et impera”, ponendosi come arbitri a seconda delle loro convenienze.

    La crisi attuale è una crisi di enorme proporzione perché il conflitto è tra la vecchia modalità di operare e un nuovo modello che tende a superare ogni forma di conflitto. L'Uomo per sopravvivere non può continuare a guardarsi indietro, a rimpiangere il passato o a utilizzare i vecchi meccanismi del controllo. Bisogna guardare avanti, senza paura e senza lasciarsi condizionare dalla vecchia politica duale: o con me o contro di me. No, oggi dobbiamo cambiare pagina e ne abbiamo la possibilità perché il nostro Universo sta cambiando e quindi avremo dei nuovi parametri di riferimento.

    Detto questo, la condanna per ogni forma di razzismo, soprattutto se camuffato, perché ogni popolo esprime solo un frammento della verità e della realtà e nessuno può permettersi di dominare gli altri né col terrore né con le opere di bene. Dobbiamo dunque togliere energia ai pensieri di rabbia e di paura, evitando ogni coinvolgimento emotivo. Il che non significa rinunciare a difendere le proprie idee e la propria vita quando viene minacciata.

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  16. Mai lette cosi' tante cazzate in un solo articolo. Siete dei fenomeni. Mi riferisco sia al giornalista che al "premier". Stefano.

    http://www.tmnews.it/web/sezioni/top10/20121117_144022.shtml

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  17. Criticare la politica militare di uno stato sovrano come Israele non vuol dire essere antisemiti.

    La questione geopolitica del mediorente è materia complessa, e meriterebbe una analisi lucida, scevra da connotati ideologici e religiosi in primis.

    Rivendico il diritto di criticare liberamente la politica militare israeliana senza essere per questo tacciato di antisemitismo.

    Luca

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  18. Stavolta non sono d'accordo...la politica militare guerrafondaia di Israele è così palese che davvero si fa fatica a non condannare i suoi capi e non provare solidarietà per i palestinesi, derubati delle loro terre.
    Non dimentichiamo che lo Stato di Israele è stato il frutto di un accordo...

    "Se vogliamo porre fine al conflitto israelo/palestinese, dobbiamo sapere chi ha creato Israele e perché.

    Nel 1917, il ministro degli esteri britannico Arthur Balfour scrisse una lettera al sionista Lord Lionel Walter Rothschild, in cui esprimeva il proprio sostegno a una patria ebraica in Palestina, in Medio Oriente. Questa Dichiarazione Balfour giustificò il brutale sequestro delle terre palestinesi per la fondazione di Israele dopo la seconda guerra mondiale. Israele sarebbe servito non come alcuni pensano come “patria ebraica”, ma come asse centrale per il controllo sulla fornitura di petrolio mondiale da parte dei Rothschild/Otto Famiglie. Il barone Edmond de Rothschild costruì il primo oleodotto dal Mar Rosso al Mediterraneo per trasportare il petrolio iraniano della BP in Israele. Creò la Banca Generale israeliana e la Paz Oil, ed è considerato il padre dela moderno Israele." etc. etc.
    (link: http://www.stampalibera.com/?p=55085#comments).

    Personalmente penso, con tutto il mio rispetto per chiunque sia ebreo, cristiano, buddista o altro o laico o ateo, che la vera storia di questo conflitto affonda le radici nel potere esercitato non solo da queste ricchissime famiglie Rothshild/Rockefeller, ma soprattutto dal potere gesuitico che tutto infiltra e manipola: ed i gesuiti sono i guardiani del tesoro vaticano, che ha immense fortune grazie alle tante società belliche e commerciali, e che costituisce uno dei livelli della Piramide. Sono tutti, tutti coinvolti.
    I popoli sono le vere vittime, ma ogni popolo ha la sua storia e la sua cultura; francamente definire "antisemita" l'Italia non è accettabile.
    L’Italia avrà centomila difetti, ma ha sempre accolto tutti con grande solidarietà, il suo popolo non è guerrafondaio.

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    1. Volevo puntualizzare soltanto due punti: 1) Rockfeller non è ebreo ed è notoriamente inviso a tutti gli ebrei; 2) stampa libera che lei cita come fonte attendibile diciamo che non è libera affatto.

      Ma non riuscite proprio ad argomentare senza citare nomi e siti e guru e divini e link, senza rendervi conto che citate roba e fonti di cui non avete le reali informazioni? E' così bello usare l'intelligenza del cuore o ancora meglio il cuore della vostra intelligenza. Perchè non lo fate? Almeno avete la possibilità di dire la vostra, ciò che pensate, ciò che vi va. Anche qui che non ci sono filtri e chiunque si può esprimere, non fate altro che parlare citando altri, citando altro e nascondendosi sempre dietro qualcuno, una sigla, un partito, un'idea, un qualcuno o un qualchecosa.

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    2. Il link riporta a SL che ospita l'articolo che ricorda alcuni elementi (ve ne sono in gran quantità anche altrove) storici.
      Per gli accordi Rothschild/Rockfeller ognuno può reperire notizie ed informazioni, ve ne sono a bizzeffe e sottolineano verità piuttosto inquietanti.
      Non sono "fidelizzata" a nessun blog, quando decido che vi siano pensieri oppure osservazioni valide semplicemente le riporto come riferimento.
      Per il resto il mio parere l'ho espresso liberamente come sono solita fare ovunque.
      Da parte Sua, invece, esprimere giudizi su altrui blog per limitarsi a dire che Rockfeller non è ebreo non mi sembra segno che Lei abbia afferrato bene il mio parere.
      Parere formato da mie personali letture, ricerche, studi.

      Ripeto il mio personale parere:

      "Personalmente penso, con tutto il mio rispetto per chiunque sia ebreo, cristiano, buddista o altro o laico o ateo, che la vera storia di questo conflitto affonda le radici nel potere esercitato non solo da queste ricchissime famiglie Rothshild/Rockefeller, ma soprattutto dal potere gesuitico che tutto infiltra e manipola: ed i gesuiti sono i guardiani del tesoro vaticano, che ha immense fortune grazie alle tante società belliche e commerciali, e che costituisce uno dei livelli della Piramide. Sono tutti, tutti coinvolti.
      I popoli sono le vere vittime, ma ogni popolo ha la sua storia e la sua cultura; francamente definire "antisemita" l'Italia non è accettabile.
      L’Italia avrà centomila difetti, ma ha sempre accolto tutti con grande solidarietà, il suo popolo non è guerrafondaio".

      Ho espresso disaccordo per l'antisemitismo di cui nell'articolo da Lei postato accusa l'Italia genericamente, e mi pare di capire che l'argomento Vaticano/Gesuiti sia per Lei intoccabile.

      Stia tranquillo che so vivere (e non "usare" e basta) le mie doti di essere umano, così come arricchisco mente e anima, formandomi personali pensieri ed opinioni, badando a mantenere alta la criticità del mio pensiero che a quanto pare La disturba alquanto.

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    3. Buonasera, Anais.
      Siccome la Sua asserzione circa la preponderante responsabilità dei gesuiti nello scatenamento del conflitto che insanguina il medio oriente da oltre mezzo secolo a me, da come Lei ne scrive, più che un parere, sembra un veloce riepilogo di fatti risaputi, mi scuso per la mia ignoranza e Le chiedo: saprebbe indicarmi uno o più testi a cui far riferimento per ricostruire l'itinerario storico di questa cospirazione ai danni di ebrei e arabi palestinesi? Sempre con la speranza di poter reperire i volumi e le riviste che vorrà segnalarmi nella biblioteca della città in cui vivo, perché non credo di poter mettere a bilancio, in questo momento, molte spese di carattere libresco, se così posso dire.
      Grazie in anticipo.
      Marilù L.

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  19. E' vergognoso, è inaccettabile in un paese europeo contemporaneo che un giornalista o un violoncellista o un conduttore televisivo debbano ancora temere per la propria vita a causa di livori e rigurgiti razzisti da paleozoico.
    Come ha già fatto il suo lettore Emanuele, poco più sopra, Le esprimo tutta la mia solidarietà e la mia simpatia, gentile dottor Modigliani.
    Vorrei solo aggiungere che mi piacerebbe (per modo di dire) che in Italia l'odio da tifoseria intollerante e becera si limitasse agli ebrei. Voglio dire che, come Lei stesso ha notato più volte nei suoi articoli, la mentalità settaria, meschina e cinica, da guelfi e ghibellini in perenne lotta fra loro "per partito preso" e non a ragion veduta e per matura riflessione personale, è una magagna che affligge un po' tutti noi italiani, e non dall'ultimo dopo-guerra soltanto. Devo però dire che mi capita sempre più spesso ultimamente di leggere, in blog cristiani, non solo cattolici, insulti contro chi, coltivando un qualsiasi credo religioso, di fatto colpevolmente collabora col potere oppressivo e ottenebrante delle élites 'occulte' e sfruttatrici, o frasi tipo "il cattolicesimo italiano è la fogna dell'umanità".

    Fortuna che il cinismo molto pragmatico di certi disturbatori professionisti, oltre a suggerire loro di mantenere il più stretto riserbo sulla propria identità, li frena, il più delle volte, anche dal passare alle vie di fatto coll'improvvisarsi solerti netturbini dell'Umanità, come è invece purtroppo accaduto non molto lontano da qui, sull'altra sponda dell'Adriatico, non molti anni fa.

    Certo che i venti di guerra che hanno, dalle primavere arabe in poi, ripreso a spirare con sempre maggior vigore, non lasciano presagire nulla di buono. Articoli come i suoi aiutano comunque moltissimo a tenere ben deste attenzione e coscienze e di questo torno a ringraziarLa, esortandoLa a non gettare la spugna: non sono affatto pochi gli italiani che di anti-semitismo e razzismo tout-court non ne possono più.
    Con viva cordialità, Marilù Ludovico.

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    1. Sono molto ma molto di piú quelli che non ne possono piú di Israele e dei sionisti. L´intera collettivitá mondiale ne ha le palle piene. Miliardi di persone. Tutti matti? Macché, tutti "gentili animali parlanti".

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  20. Perchè ci odiano:

    http://www.youtube.com/watch?v=fGrEfAoXoPw

    E non sono nazista, sia ben chiaro.

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  21. sirio.bianca, lei non sa rispondere alle argomentazioni con pensieri propri? Deve ricorrere ai video propagandistici altrui? In tal caso c'è solo l'imbarazzo della scelta.

    Sergio, tutta la mia stima per questo ottimo blog. E' davvero una boccata di aria fresca in mezzo a quella stagnante dell'informazione italiana.

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    1. Barnard non è propaganda, è documento, è controinformazione. Non si preoccupi, Renato, quando ho da dire del mio lo dico senza alcuna remora. In questo caso ho postato il documento 'altrui propagandistico'. Io l'ho visto e Lei? Non mi piacciono le campane che suonano sempre la stessa musica, meglio ascoltarne anche altre per evitare i 'Falsi' che anche Sergio detesta.

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  22. 1) L'equazione "critico verso la politica di Israele"="ANTISEMITA" necessita di quale passaggio logico. Sinceramente non la condivido.

    2) "Negli ultimi tre giorni i grandi colossi della finanza stanno spostando ingenti capitali su titoli e fondi legati alle industrie belliche, sottraendo quei fondi alle banche che vanno in sofferenza e spingono tutte le borse al ribasso." Chi? Quali colossi? Quali industrie belliche? Fare qualche nome no? Altrimenti sembrano solamente parole al vento o, peggio, insinuazioni.

    Gabriele

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  23. PREMESSA
    Confesso che intervengo con molta cautela: vivo in una societa’ dove di certe cose piuttosto non se ne parla anziche’ parlarne con superficialita’ offendendo la sensibilita’ altrui (come invece siamo usi noi italiani) e vi assicuro che non e’ ipocrisia, e’ rispetto.


    Una delle mie ultime letture e’ stato un libro di una scrittrice nigeriana (Adichie) sulla guerra in Biafra: molto bello e molto triste. Nonostante all’epoca dei fatti fossi appena nata, ho provato vergogna di appartenere ad una razza cosi’ stolta, cosi’ poco evoluta. E’ lo stesso sentimento che provo in questo momento…

    Assistiamo al trionfo del ‘divide et impera’, un’altra volta, come sempre.
    Cosicche’ vittime siamo tutti: noi che siamo volutamente tenuti nell’ignoranza (e ci sguazziamo!), i palestinesi a cui e’ stata tolta la patria (e’ anche vero pero’ che molti hanno venduto i loro possedimenti –pezzi di deserto, che gli israeliani hanno poi trasformato in terre fertili - a prezzi esorbitanti), come pure gli israeliani che vivono nella paura,. Ho una cara amica israeliana e per quanto sia difficile affrontare certi argomenti, a volte ne parliamo: mi dice, per esempio, che il compagno di sua madre e’ molto amico di un palestinese pero’, siccome cio’ e’ mal visto, fanno molta attenzione a che non si sappia, che la societa’ israeliana e’ razzista e classista; ‘it makes sense’ perche’ l’odio si nutre della paura, e viceversa. Ho conosciuto molti giovani israeliani viaggiando in India: dopo aver fatto il servizio militare (fino a quell’eta’ credo che non si rendano bene conto), si prendono lunghe vacanze perche’ ne escono psicologicamente a pezzi (e purtroppo si vede). Molti poi non vogliono neanche piu’ tornare a vivere in Israele, ce n’e’ tanti anche qui’. La cosa ‘strana’ e’ che poi qui convivono pacificamente, hanno tra loro rapporti cordiali e rispettosi! Conosco un ragazzo del West Bank, gli ho chiesto cosa pensasse della situazione: mi ha risposto che non vede nessuna volonta’ politica di risolvere il conflitto, da nessuna delle due parti (letteralmente: “anche ai palestinesi conviene questa situazione, perche’ prendiamo soldi”).

    Certo, qui nessuno sta negando che Netanyahu sia un assassino, come Blair, Bush, Ahmadinejad (e il nostro caro Andreotti, tanto per citare un nostrano) ecc.
    Neanche si nega che molti regimi arabi siano totalitari, pero’ i popoli hanno diritto all’autodeterminazione, la democrazia e’ una conquista altrimenti non e’ tale.

    Gli italiani sono un popolo razzista: io, che sono del Sud, ho subito piu’ discriminazione in Italia che all’estero. Mia sorella passo’ un periodo a Milano per motivi di studio: fece fatica a trovare alloggio, quando telefonava per chiedere di qualche stanza in affitto (di cui aveva visto l’annuncio) e sentivano l’accento, le dicevano che non avevano niente. Infine una ragazza olandese le affitto’ una stanza; poi si fecero amiche e le confesso’ che in molti le avevano sconsigliato di mettersi una ‘terrona’ in casa.
    Il razzismo e’ ignoranza e gli italiani sono tanto ignoranti in questo senso che non si rendono neanche conto di essere razzisti (avete mai conosciuto un razzista che ammette di esserlo?). Qui la discriminazione basata sul sesso, orientamento sessuale, religione, nazionalita’ o colore della pelle e’ considerata ‘hate crime’, e viene perseguita. Lo stato (e non solo) fa anche tanta informazione, educa il popolo. In Italia siamo al Medioevo!
    Ovviamente ci sono le dovute eccezioni (poche, in verita’, almeno nella mia esperienza), che altro non fanno che confermare la regola.

    Tutto questo e' molto triste.

    Alessandra

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    1. bel commento, davvero, e sono d'accordo con te: è tutto molto triste....

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    2. Ah beh, ci manca solo più questo, un regurgito antisemita... per completare lo sfacelo mentale italiano.

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    3. Caro Sergio,
      ho letto attentamente questo articolo e tutti i commenti e riflettendo arrivo pure io ad una conclusione triste: gli italiani sono ANCHE antisemiti, ma non è una faccenda personale!
      Il popolo italiano è fondamentalmente "fascista" nel senso che è tradizione, consuetudine, vizio, ecc, ecc, "fare di tutta l'erba un fascio"!!
      Non sono capace di identificarne la ragione, ma in Italia, forse più che altrove, ci si conforma a chi fa la voce più grossa. Qualcuno parte con il "La" con argomentazioni mediocri ma d'effetto e propagandate ad alta voce e subito greggi di "pecore facinorose" gli vanno dietro, è tutta una maledetta patetica questione di "trend" In Italia frustrazione e repressione sociale sono cronicamente latenti e tale è la necessità inconscia di sfogarle che il pensiero critico è perennemente soprafatto, si ha sempre la paura incoscia di qualche cosa così quando una "giusta causa" si presenta (meglio se su un vassoio d'argento, si è pronti a sposarla

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  24. O ma dico io... qui si chiagne e si fotte.

    Ma di cosa avete bisogno per andare ad ammazzare altri inermi palestinesi?

    Vi dobbiamo fare una OLA di incoraggiamento???

    O viste le enormi disponibilità militari dei palestinesi vi cagate addosso???

    Tanto lo sapevamo che Israele attaccava dopo le elezioni U.S.A.

    Però i piagnistei no, quelli no.

    "V"ergogna

    E poi si chiedono perchè stanno sul cazzo a mezzo mondo...

    Robe da matti.....

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  25. Te lo spiego io perche’ –complimenti per l’espressione cosi’ fine – “stanno sul cazzo a mezzo mondo” (ci tengo a precisare che io sto nell’altra meta’): per invidia! Questo popolo ha dovuto sviluppare doti non comuni per mantenere la sua identita’ in circostanze molto ostili (e per superare molti traumi): sono estremamente intelligenti ed eccellono nelle arti, scienza, cultura, politica, business ecc. Sono anche molto solidali tra di loro; c’e’ chi li taccia di ‘ghettizzarsi’, non mi sembra pero’ che noi italiani possiamo muovergli tale critica, anche noi siamo bravissimi a ‘fare comunella’, sicuramente loro ne hanno avuto piu’ necessita’. In realta’ dalla mia esperienza ho l’impressione che abbiamo molto in comune: sara’ perche’ tanti di noi lo erano e non lo sanno (i re cattolici spagnoli obbligarono moltissimi ebrei a convertirsi, cioe’ ad andare a messa; ho la sensazione che i valori di fondo siano rimasti gli stessi: l’attaccamento alla famiglia, le tradizioni, la terra).

    Riguardo alla situazione attuale: purtroppo credo che Hamas stia usando i poveri palestinesi come carne da cannone.
    A questo punto mi viene da chiedermi: chi c’e’ dietro Hamas? E chi c’e’ dietro chiunque ci sia dietro Hamas? Ossia: qui prodest? Alla fine chi ci guadagna e’ l’industria bellica, non gli ebrei, che vengono usati come capro espiatorio (ti avverto: non mi venire adesso con ‘conspiracy theories’ che gli ebrei gestiscono l’industria bellica perche’ ti daresti dell’idiota da solo).

    Lo stato di Israele esiste, non e’ rilevante a questo punto come cio’ sia stato conseguito e perche’: non si torna indietro nella storia. In quanto esiste come stato sovrano ha diritto alla sicurezza: gli israeliani hanno diritto a vivere senza paura.

    Dimostreremmo tutti un po’ di intelligenza se capissimo che gli stessi che non vogliono la pace in Israele sono quelli che stanno danneggiando anche noi. E unendoci potremmo essere piu’ forti.

    In fondo e’ cosi’ facile (l’ho gia’ detto ma lo ripeto): basta dissolvere l’ego e tornare all’essenza, dove non c’e’ separazione ma si e’ parte del tutto. WE ARE ONE. Abbiamo tutto da guadagnare e niente da perdere: li’ possiamo finalmente riposare, siamo tornati a casa.
    P.S.: queste cose le ho imparate da una donna di origini ebree. Si chiama Jasmuheen.

    Alessandra

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    1. Speriamo che per fine anno si faccia un salto quantico e scompaiono le religioni, solo allora, forse, il we are one troverà il suo tempo

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    2. @ Alessandra

      Ok, allora. Visto che la vedi così abbi almeno il coraggio di scrivere:

      "Trovo giusto che Israele entri via terra a Gaza e che ammazzino più miliziani possibili. Accetto anche un 50& di danni collaterali (morti ammazzati e quindi vecchi donne e bambini visto che uomini in età matura sono tutti ma proprio tutti terroristi).

      Cazzo, scrivilo e sottoscrivilo se ne hai il coraggio. E quando sarà finita vieni a dirci quanti ne hai fatti fuori. Abbi il coraggio delle tue parole. Scrivi qui sotto che devono crepare quei maledetti palestinesi che hanno avuto il coraggio di vendere la terra agli ebrei a caro prezzo e poi sono scappati a goderseli a Gaza. Ma pensa te cosa mi tocca leggere. ma te ti informi con il manuale delle giovani marmotte?

      Scrivilo cazzo, se ne hai il coraggio, che devono crepare tutti.

      Ma ricorda, mentre lo scrivi, che Vittorio Arrigoni ti guarda da lassù.

      Lui li ha difesi. Andava in mare con loro a proteggerli dalle motovedette israeliane. Cosicchè non gli sparassero appena mettevano il naso più in la dei 500 metri dalla costa che gli erano concessi. Sai, nella tua magnifica conoscenza, forse non sai che i pesci stanno un pò più in la. E' per quello che non li fanno andare lì sai? Chissa cui prodest? mah....

      Ti aspetto. Voglio vedere scritto che tu appoggi Israele per andare a fare il culo a quegi sporchi terroristi.

      Scrivilo!

      O taci per sempre.

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    3. Ahi ahi, ‘he metido la pata’, ‘I’ve thrown caution to the wind’ e questo e’ il risultato! Direi che me l’aspettavo.

      Scusami se non ti ho risposto prima, avevo gia’ letto il tuo commento stamane ma siccome oggi e’ stata una bellissima giornata (freddo pero’), me ne sono andata al parco (anche con la speranza –vana- di trovare qualche funghetto di quelli buoni) e poi al pub! Non avrai davvero pensato che potessi tacere per sempre, no? :-)

      Vediamo se riesco a farmi capire.

      Non sto giustificando la violenza, da qualunque parte essa venga; neanche sto usando il termine terrorista: i veri terroristi per me sono quelli che muovono i fili, non i poveri disgraziati che ci lasciano la pelle, qualsiasi colore essa sia.
      Io credo (e’ la mia esperienza) che per risolvere un conflitto e’ necessario aver gia’ superato il conflitto dentro di noi (questo vale sia a livello collettivo che personale): e’ un po’ come sconfiggere il nemico interiore, che e’ l’unico vero nemico, quello che ti fa assumere atteggiamenti sbagliati -siano essi la sfida, la provocazione o il voler essere nel giusto- che ti allontanano dal tuo obbiettivo: la pace. La realta’ e’ uno specchio di quello che ci portiamo dentro (non e’ ‘magnifica conoscenza’, la mia, la conoscenza e’ valida solo se diventa esperienza: io vivo davvero cosi’). Questa e’ la mia premessa (neanche voglio fare proselitismo, tutt’al piu’ posso invitare gli altri a provare, a sperimentare, sperando che funzioni anche per loro), percio’ mi sembra inutile cercare un nemico fuori, intanto perche’ ci distrae dall’infocare il problema reale, e poi perche’ spesso (come nel caso in specie) cio’ alimenta il conflitto (percio’e’ anche dannoso).
      Gli inglesi dicono: “where is a will, there’s a way”. Io credo che sia proprio cosi’: se c’e’ la volonta’, si trova anche la maniera; se non si trova la maniera, e’ che manca la volonta’, ed e’ quello che io ci leggo in tutta questa situazione.

      Altra piccola regola quotidiana: evito di giudicare le situazioni. Ti racconto un episodio: ai tempi della seconda intifada (mi pare, 2005?) ero in un paesino sperduto del Pireneo Catalano; una mattina in un bar apro il giornale e ci trovo quest’immagine famosa dei carri armati e i bimbi che tiravano pietre. Ovviamente io indignata, pensando ‘che stronzi questi israeliani!’ e li’ mi si avvicina una signora anziana del paese, una all’antica, tutta d’un pezzo, che guarda la foto e fa: “malas madres!”, e se ne va. Devo moltissimo a questa donna ‘ignorante’ (diremmo noi) perche’ mi ha insegnato una grande lezione: il suo giudizio era in contrasto con il mio, pero’ altrettanto valido, ed entrambi assolutamenti inutili! Li’ impararai che non serve giudicare le situazioni, per capirle bisogna mettersi nei panni di coloro che le vivono ed analizzare (non e’ proprio la parola adatta) i sentimenti e le motivazioni che spingono a quelle azioni: in questo caso, la disperazione di quelle madri che lasciavano i loro bimbi affrontare i carri armati, e la paura e lo choc di questi ragazzi sui carri armati.

      SEGUE

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    4. Il manuale delle giovani marmotte, ti diro’, ce l’ho anche avuto, ma non mi pare mi sia stato molto utile, non mi e’ rimasto niente di quello che c’era scritto. Nel corso della mia vita adulta (non a scuola) ho, volutamente, sviluppato l’emisfero destro del mio cervello: e’ vero, a volte mi sfuggono i dettagli (pertinenti invece a quello sinistro, la nostra parte analitica e logica) pero’ ho sempre piu’ chiara la ‘big picture’ (l’altra meta’ e’ invece creativa e intuitiva).

      Io non so in tutto questo chi ha ragione e chi ha torto, francamente, non m’interessa neanche (e qui ti cito una frase di un poeta israeliano, Yehuda Amichai: “from the place where we are right, flowers will never grow in the spring”). Quello che so e’ che ci sono due popoli che vivono a pochi chilometri di distanza e non si conoscono, separati da un muro di odio stupido, triste e dannoso, e che soffrono entrambi! Credimi, per me e’ una gran pena. Neanche mi sembra che siano incompatibili in assoluto (non e’ mai cosi’ perche’ se ci spogliamo delle nostre differenze culturali, religiose, psicologiche o, ed e’ la cosa peggiore, ideologiche, rimane un essere umano) perche’ poi qui li vedo convivere rispettandosi, e sospetto che quel muro non lo hanno eretto loro.

      E mi fa anche un po’ rabbia! Ti voglio dire anche qualcosa a proposito della rabbia: e’ un’emozione subdola (la conosco bene) perche’ ci si puo’ anche innamorare della propria rabbia, ti fa sentire forte (o cosi’ sembra), potente e magari invicibile. Invece consuma l’energia vitale e alla lunga logora (ci fa invecchiare prima). Da un altro maestro ho impararato a riciclarla, trasformandola nel suo opposto, la cortesia. E’ un’emozione altrettanto potente, alimenta l’energia e apre molte porte. Basta sorridere per svegliarla.

      Sono stata un po’ lunga, lo so. Ti ringrazio per esser arrivato a leggere fin qui.

      Alessandra

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    5. Bravissima Alessandra, e io ci aggiungerei anche l'odio, oltre la rabbia.
      Sono sentimenti che consumano te stesso e tutto ciò che si potrebbe costruire invece con l'Amore.
      Ci sono determinati momenti nella propria vita, momenti di grave sofferenza, in cui il dolore ti strappa l'anima. L'ho provato, so cos'è, e ho provato rabbia e odio verso me stessa, verso il mondo, verso Dio. E' servito? No, ha solo prolungato e ampliato la sofferenza. Posso dire però di avere vinto questi sentimenti negativi e spero per il futuro di esserne immune.

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  26. C’è una semplice verità che non viene detta, ma sempre sottaciuta, perché è una verità scomoda:
    lo Stato di Israele e la sua politica, interna ed esterna, è ripudiato da moltissimi ebrei.
    Si parla di politica interna, perché lo Stato di Israele è uno degli stati più razzisti al mondo, al confronto del quale paesi come l’Italia, con tutti i suoi difetti, razzismo compreso, sono sicuramente un esempio di altissima civiltà.
    Tutti sanno dei rapporti tesi, al loro interno, tra Sefarditi ed Ashkenaziti, tra la comunità “bianca” e quella di origine Etiope. Lo sappiamo ma non se ne parla, perché è politicamente scorretto impicciarsi di questioni che riguardano gli ebrei in generale. Li si tocca un tasto dolente e il senso di colpa, nonché i forti interessi, non del tutto legittimi, inducono al silenzio.
    Una cosa è essere antisemiti, che poi il perché i palestinesi non vengano considerati semiti qualcuno me lo dovrà pure spiegare, altra è essere antisionisti.
    Nel primo caso si commette un crimine contro l’umanità, nel secondo si ha una posizione politica, del tutto legittima, nei confronti di una realtà artificialmente costruita.
    Confondere le due cose significa costruire un Falso gigantesco, sia da un punto di vista storico, che da un punto di vista morale.

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    1. Appunto!Così come il dibattito interno circa l'opportunita della costituzione dello stato d'Israele!
      In Israele ci sono dei confronti furibondi su moltissimi temi.
      Ma in Italia si fa di tutta l'erba un fascio!

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  27. Premetto subito che non ho la vs cultura e varietà d'informazioni, sono una persona però molto curiosa , cerco per quanto possibile di farmi sempre una mia idea (magari viziata da aspettative o desideri), detto questo ho letto l'articolo di Sergio e tutti i vs commenti (cavoli quante info avete), qualcuno mi spiega come mai tempo fa Israele si permise di attaccare una nave a bandiera turca che trasportava aiuti per i palestinesi e non domandarono nemmeno scusa al popolo turco per i morti fatti? Chi permette tale Arroganza? O per contro bilanciare le varie teorie sempre contro il popolo turco poco tempo fa il governo siriano di Assad sconfinò con lancio di missili per stanare i ribelli?

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  28. Gli Ebrei sono prigionieri della loro idea d'essere il Popolo Eletto, nientemeno che da Dio.
    E' questo onore ed onere che ormai sta diventando una paranoia fatale.
    Anche per tutta la folla esclusa che dovrà aspettare la prossima lotteria.
    Qualunque altro popolo ha la sua idea fissa, che tanto più vuole essere universale tanto più può diventare pericolosa.
    Ma la razza, intesa come idea universale

    "Non è neanche sbagliata"

    nel senso che non c'entrava nulla,
    come disse ad un suo studente arrogantello che gli proponeva una teoria, il grande fisico Wolfgang Pauli quello divenuto famoso per "il principio di esclusione" riferito alle particelle elementari.

    La razza esiste, ma appunto, riferita a quella umana di razza ce n'è una sola, come prove inesauribili e sempre più stringenti da decenni e decenni stanno dimostrando.

    Anche se gli umani non istupiditi l'anno sempre saputo

    Al massimo si può discutere di etnie, di lingue di culture e di specie, ma di quella umana essendocene una sola è insensato anzi futile, argomentare di razze.

    Onde per cui i razzisti di tutto il mondo, che comunque potremmo raggruppare nella razza dei filosofi da baraccone, sono come minimo in ritardo di qualche migliaio di anni sugli eventi.

    Avessero concionato e arringato le torme esagitate dai palchi del paleolitico, qualche ragione avrebbero anche potuto accamparla.
    Ma i Neanderthal non ci accompagnano più da centinaia di secoli, perciò possiamo solo immaginarli, quegli arcaici furenti comizi.

    "Non potrei mai fare parte di un club che accettase uno come me tra i suoi soci" -Groucho Marx-.

    Marco Sclarandis


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  29. Shalom Sergio,

    ti saluto con il saluto proprio della religione ebraica che ha lo stesso significato del saluto che Frate Francesco ha proposto come motto dei suoi poveri di Assisi.

    Sopo la nostra conversazione di venerdì sera, anche io ho iniziato ad unire i puntini e vedere con orrore che la figura che ne stava uscendo aveva la forma di una svastica ed ho iniziato una campagna anti-odio mostrando come l'odio sia un sistema con cui l'impero si fa sostituire con una copia di sé stesso.

    Oggi ho rilanciato il tuo articolo e mi permetto di commentarlo.

    Permettimi di aggiungere che la campagna d'odio non tocca solo voi ebrei.

    La settimana scorsa, Don Fabio Bartoli mi ha segnalato che i religiosi cattolici stanno venendo aggrediti in pubblico ed in privato nelle chiese.

    Ricordi il filmato dell'attivista del gruppo Femen che hanno tagliato la croce con una sega elettrica e la questione delle Pussy Riot?

    Il Corriere della Sera, nella campagna anti Grillo, sta rinfocolando la paranoia nei confronti dei Massoni.

    Dobbiamo lavorare tutti assieme per denunciare questa campagna ed evitare che i semi dell'odio mettano radici.

    In caso contrario, presto, ci troveremo tutti assieme ad assaporarne i frutti.

    PAX ET BONUM fratello mio.

    Guido Mastrobuono - http://www.delusidalbamboo.org

    (Autore, tra le altre cose, dei siti www.santuariodisantamariadellegrazie.org e www.parrocchiasanbenedetto.org)

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  30. Mi sembra azzeccato il commento di Alessandra. Siamo semplicemente e mostruosamente ignoranti (noi italiani), e da questa verità di fondo conseguono poi effetti disastrosi: acriticità di pensiero, superficialità, culto dell'apparenza, materialismo, fascismo, razzismo, certo, anche questo, ma becero, ignorante appunto, non ideologico, storico, cioè versioni ancora più pericolose, peggiori.
    Premesso che ha tutta la mia solidarietà per le accuse e le minacce che le vengono rivolte, però non credo che affermando frasi del tipo:
    "L'Italia è il più furibondo paese antisemita di tutto il sistema occidentale"
    lei compia un dovere di verità storica. Questo genere di affermazioni sono il frutto della paura (quella che da anni corrode Israele portandola a compiere veri e propri crimini)
    più che di una vera riflessione critica e storica.
    Facendo proprio riferimento alle leggi razziali del 1938 varate in Italia non si può non dire che furono solo la conseguenza della politica del patto scellerato con la Germania e non frutto di un retroterra culturale italiano antisemita. Agli Italiani, come popolo (mettendo da parte un mucchio di intellettuali istupiditi dal culto della razza tanto in voga allora) non è mai fregato nulla della questione ebraica, e neanche a Mussolini, un tipico ignorante italico pieno di boria ed in cerca di gloria personale e italica. La sua sete di gloria ha trascinato l'Italia ancora di più nel paradosso e nel ridicolo. Con gravi conseguenze, vedi colonialismo africano, vedi invasione della Grecia, vedi Leggi Razziali del '38 appunto. Finiti i Romani siamo diventati un popolo di servi, e tali siamo rimasti nel corso dei secoli, assoggettati da ogni genere di padrone.
    Questo siamo ancora noi italiani: Servi
    Le consiglio questo libro recente: "La libertà dei servi", di Maurizio Viroli. Un saggio molto calzante sulla nostra cultura servile.
    E poi un altro testo, molto on topic a questo punto:
    "Le origini culturali del Terzo Reich,di George L. Mosse".
    E' un libro ben conosciuto, determinante per chi ha spesso sulla bocca la seguente domanda: Come è potuto succedere?
    Dopo la prima guerra mondiale, e dopo Weimar (When money dies, altro testo che le consiglio) soprattutto, i tedeschi non aspettavano altro che dare inizio alla caccia all'ebreo. In fondo, come sempre d'altronde, la questione non era altro che economica.
    Saluti,
    e coraggio mi raccomando
    in fondo in questo assurdo paese c'è molta gente ancora che ha abbastanza sale in zucca e cuore da voler ancora cercare di capire, e di cambiare

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  31. Ed intanto è stata bombardata la torre dei giornalisti di Gaza. Sarà un errore?

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    1. Sicuramente. Gli Ebrei sono santi tutti e subito.

      E' stata una bomba musulmana infiltrata che ha fatto apposta per gettare discredito per i poveri Ebrei onesti e morigerati e difensori della libertà.

      E poi a dirla tutta gli sta bene a qui maledetti palestinesi! Che si credono? Che possono avere impunemente una torre???

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  32. Le verità che dice sono davvero preoccupanti. Stiamo svendendo il Paese.
    Da poco ho scoperto questo blog e devo dire che lo seguo veramente con molto interesse. Non mi ero accorto che lei fosse di religione ebraica, ma saperlo non mi provoca nessuna reazione, anzi, mi viene solo la pelle d'oca e un'onda di tristezza mi invade quando si rievocano certi fatti orrendi perpretati a danno di tutte quelle persone che professavano quella fede. Trovo veramente amorale e assurdo classificare i popoli secondo la religione di appartenenza , questa dovrebbe essere qualcosa che dovrebbe interessare esclusivamente la propria interiorità senza ingerenze e fondamentalismi vari e nè condizionamenti dell'organizzazione sociale. Purtroppo l'ignoranza, intesa sia come quasi analfabetismo sia come scarso acculturamento e scarsissima partecipazione alla vita sociale /politica, è ancora molto diffusa e molto c'è ancora da combattere per debellarla.

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  33. Il razzismo è insito come forma base dell'umanità. Esiste da sempre e, purtroppo, esisterà sempre. I vari genocidi compiuti nei secoli ne sono testimoni. Un problema antropologico irrisolvibile. I post di risposta sono molto articolati e contengono tutti un poco di verità. Come 'terrone' (domanda: gli isolani sono terroni o no? pregasi chi sa di rispondere) ho subito la discriminazione dai nordisti italici. Come italiano ho subito la discriminazione in un paese di lingua inglese. Ritornato in Italia subisco la discriminazione dai 'teteschi' veri mercatisti che non reggendo la capacità di azione commerciale degli ebrei hanno tentato di utilizzare il solito tentativo di sterminio.
    In questo momento io prego solamente che vengano gli alieni e che ce lo facciano grosso così; a tutti.

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    1. A conforto di quanto ha commentato ricordo che quando ,originario del Sud e lavoravo al Nord, mio figlio , sebbene nativo del posto, veniva apostrofato con terrone da qualche compagno di classe a seguito di qualche scaramuccia nonostante parlasse anche lo stesso dialetto. Trasferitomi dopo molti anni al Sud, al figlio ormai studente quindicenne accadeva negli scambi di lazzi e frizzi, come normalmente avviene tra compagni , di venire apostrofato questa volta con polentone.

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  34. Anche se la prospettiva di un' "ingerenza" dei Visitors nei nostri affari interni umani non mi sorride affatto, la Sua battuta invece sì che mi fa ridere, fino alle lacrime.
    Anche questo è molto italiano e sono molto grata a Lei e al Suo ripensamento di ex-cervello in fuga (da quale isola, a proposito?) per avermelo ricordato, in questa circostanza non proprio briosa.
    Con simpatia, Marilù L.

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  35. A me sembra che arrivi una condanna unanime alla violenza. Il diritto di Israele a difendersi mi sembra un pretesto, perché nel momento in cui ad un schiaffo rispondi con un pugno, passi dalla parte del torto.
    Ci ha insegnato qualcosa Gandhi?

    Se Israele, che si ritiene paese civile, risponde per ogni razzo, con 100 bombe, si dimostra forse anche più terrorista di Hamas.

    Perché non sento mai dalla bocca di Nethanayhu parole di amore, fratellanza ed unione, ma sempre minacce e parole di odio e di guerra.
    Perché il governo israeliano non la smette con questa idea sionista, e accetta i palestinesi come loro fratelli, in uno stato a governo misto come ai tempi del impero ottomanno?

    Ma soprattutto perché il governo d'israele non da voce a quei milioni di israeliani che non ne possono più di vivere in un eterno stato di tensione, e non vedono l'ora di abbracciare i loro fratelli arabi?

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    1. "...nel momento in cui ad uno schiaffo rispondi con un pugno, passi dalla parte del torto": vero. Ma e' anche vero che se io so che ad un mio schiaffo tu risponderai con un pugno e cio' nonostante ti do uno schiaffo, forse e' che voglio che tu mi dia un pugno. Sicuramente non sto cercando la pace.

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  36. vorrei ricordare che i martiri nella storia non erano solo di religione ebraica. nella seconda guerra mondiale sono morti più di 50 mln di esseri umani. poi se dobbiamo distinguerli per etnie ci troviamo di fronte ad un quadro che contrasta con il suo vittimismo in quanto ebreo. ci sono stati nell'ultimo conflitto mondiale circa 20 milioni di morti russi, 6 mln di ebrei, zingari, slavi, comunisti, socialisti ecc. se israele è governato da delinquenti massoni e satanisti, non per questo bisogna difenderli. ora capisco perchè ha steso un tappeto rosso ad obama che con la sua politica interventista, ha reso ancora più potente lo stato di israele. questo signore sta continuando l'opera distruttrice dei bush e quelli ammazzati per opera loro non sono certo ebrei. se veramente obama era ostile al potere finanziario che decide le nostre sorti, a quest'ora aveva un bel cappotto di legno come fu per kennedy e lui si ne aveva messi di bastoni nelle ruote alla fed e per questo fu ammazzato. per chiudere vorrei ricordare a lei che nelle torri gemelle non perì nessun ebreo e ancora oggi mi chiedo come mai. comunque lei è una persona troppo intelligente e preparata e per questo spero che possa rivedere alcune posizioni in merito perchè se lei e' ebreo, non per questo deve difendere dei personaggi che del loro popolo non importa nulla.

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  37. le svastiche a vario titolo non riguardano solo voi, ma tutti noi e oggi lo si può constatare ancora più marcatamente rispetto a qualche anno fa. il vero problema è che nessuno di noi si sente cittadino del mondo...

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  38. Dall'isola che ha appena subito il secondo sbarco del nuovo'salvatore'.Un'altro ligure che ha la buona volontà di provarci. Se penso quel che è successo dopo Garibaldi mi viene freddo, anzi un gelo alla nuca che mi paralizza la lingua. In certi casi il silenzio è d'oro.

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  39. Ah, dev'essere per questo che il ligure moderno è approdato a nuoto, stavolta. Scaramanzia tutta italiana, naturalmente.

    Garibaldi in fondo era più uno snob da Costa Azzurra, e anche se sulla fiancata della sua nave non si poteva leggere "Britannia", il Tempo galantuomo ha fatto affiorare la scritta lo stesso. E senza che si sia resa necessaria neppure una capatina dei Visitors, finora.
    Vuoi vedere che ce la possiamo fare anche da soli?
    Sempre con simpatia, Marilù L.

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  40. Invito tutti a leggere:
    DA STALINGRADO A GAZA CON AMORE

    DI GILAD ATZMON
    gilad.co.uk

    Benjamin Netanyahu, è fatto di una pasta diversa da quella di Ehud Barak. Diversamente da Barak, che è ossessionato solo dalla banale applicazione della forza militare, Netanyahu è preoccupato invece dalla “power of deterrence” ed è anche abbastanza intelligente da capire che le conseguenze di una invasione di terra della Striscia di Gaza potrebbe significare l'eliminazione totale di tale forza. Uno spiegamento su larga scala della fanteria è una cosa complicata. Si arriverebbe a violenti scontri con civili ostili in un territorio densamente popolato, con inevitabili casi di crimini di guerra e crimini contro l'umanità, una condanna internazionale, un’inevitabile conflitto con gli alleati degli israeliani, e così via.

    Inoltre, un’ escalation di questo genere potrebbe dimostrare, ancora una volta la forza di resistenza della società palestinese, a differenza della vulnerabiltà di quella israeliana . Lasciate che vi dica, non è questo che Netanyahu aveva in mente due settimane fa, quando ha deciso di eliminare solo qualche palestinese al fine di vincere le prossime elezioni israeliane.

    Netanyahu preferisce uccidere i palestinesi da lontano, con missili, navi da battaglia, droni e F16. Israele ha avuto inizialmente un piano operativo limitato dell’operazione Pillar Cloud. Ma ai generali israeliani, non ci è voluto più di un paio d'ore per rendersi conto di essere stati colti di sorpresa da Hamas. Come in Libano del 2006, Israele era ben lontana dall'essere pronta per questo conflitto. Non si è riuscito a capire che Hamas si è preparata per questa battaglia. Questa mattina presto ho visto su BBC News, sventolare una bandiera palestinese in cima a una casa distrutta a Gaza e rasa al suolo da Israele durante la notte. Il messaggio era chiaro: Hamas è pronta a fare di Gaza una Stalingrado. I generali israeliani lo sanno e alcuni di loro sono abbastanza intelligenti da capire la sorte dei loro soldati, se dovessero decidere per un’ invasione di terra Non sono disposti a essere la Sesta Armata di Netanyahu.

    Hamas ha chiaramente vinto questo round di violenza, è riuscita a spingere Israele verso l'angolo. Gli israeliani sono ora in attesa di Netanyahu e Barak per fermare l’ "immanente" minaccia balistica palestinese. Eppure, l'IDF non ha nessuna soluzione magica militare se non quella di un’invasione di terra.

    Ma può lo Stato ebraico riscattare se stesso, Israele può davvero vincere questa situazione senza speranza? Assolutamente si. Basterebbe imparare ad amare il prossimo, accettare la causa palestinese, per capire che i razzi sono in realtà una lettera d'amore alla terra rubata, città, villaggi, campi e frutteti. Ma può lo Stato ebraico guardarsi allo specchio e capire tutto questo? Può lo Stato ebraico comprendere il suo peccato originale, la sua realtà come un'entità di saccheggio permanente e oppressivo? Sì, certo che può, solo se smette di essere uno Stato ebraico.

    Gilad Atzmon
    Fonte: www.gilad.co.uk

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    1. La traduzione è a cura di www.comedonchisciotte.org
      Qui http://www.comedonchisciotte.org/site/modules.php?name=News&file=article&sid=11102

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  41. Il nostro amico dimentica che è esistita, nel passato, una certa Masada. Un minipopolo con testate nucleari!
    Sono convinto che si fermano perchè rischiano veramente l'annullamento totale come popolo. Che vinca il buonsenso!

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  42. Quello che mi stupisce è che ci sia ancora chi divide l'umanità in base a razza, colore della pelle,ceti sociali quando la stupidità è equamente distribuita.

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    1. A me stupisce che una persona così intelligente ne faccia ancora parte. E scriva pure -- qui.
      Fine penna: mai.

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    2. Anonimo18 novembre 2012 18:40
      "A me stupisce che una persona così intelligente ne faccia ancora parte. E scriva pure -- qui.
      Fine penna: mai."
      hihihihi quanto è buffo l'animo umano! Signor nessuno non l'ho citata, come mai si è sentito piccato? Visto che è malato di protagonismo allora le dico qualcosa che la riguarda direttamente.
      Anonimi possibile che non abbiate il coraggio di firmare le vostre affermazioni con un nick che vi identifichi, non come individuo nel mondo reale, ma come entità pensante? Noterà signor nessuno che in questa codardia non è il solo o sognate di essere Anonymus? Hihihihihi
      Comunque signor nessuno più che stupidità mentale avevo in mente questo: http://www.giovis.com/cipolla.htm
      Purtroppo nessun essere umano ne è esente da tale stupidità, me compresa. Vede... se si fosse soffermato a pensare, e mi avesse chiesto" scusa rumegusc cosa intendi dire?" ( se proprio la incuriosiva) avrebbe dimostrato di non essere un INTOLLERANTE al pensiero altrui, oggetto, in definitiva, del discorrere in questo ambito... non trova?

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    3. Più che intollerante al pensiero altrui sono stata intollerante, sì -- è vero, non lo nego -- ma a qualcos'altro. Questo qualcos'altro si chiama giudizio, smania di collocarsi al di sopra di "altri" per farne strame. Il fatto che si sia affrettata a autoaccusarsi di stupidità, ma solo in seconda battuta, non elimina questa prima impressione. Anche perché, se Lei si ritiene davvero stupida, a che pro fare proclami sulla stupidità universale? Su che basi pensa di rendere credibile questa affermazione, dato il pulpito da cui proviene?
      E se anche fosse vera, che utilità avrebbe nella discussione? Io -- devo essere proprio stupida -- non ne vedo alcuna, eccetto quella di biasimare quanti intervenuti prima di lei per la loro insipienza e incapacità, senza però nemmeno sognarsi di argomentare in proposito. Eh già, come potrebbe? Tanto è una stupida, giusto?
      Comunque, visto che è animata da così grande spirito di tolleranza e comunicativa -- a differenza di me tapina -- non è che mi toglierebbe una curiosità? Di che cosa è anagramma il suo nick "rumegusc"? Non per altro, ma scritto così in italiano è quasi impronunciabile.
      Ah, e mi scuso se non mi son firmata, l'altra volta.
      Lo faccio ora: Marilù L.

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  43. Sai chi mi fai venire in mente? Jorge Ángel Livraga Rizzi, argentino pure lui, manco a dirlo...stessa pasta, anche se diciamo che tu ne sei la versione economica.

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  44. Vorrei solo manifestare vicinanza al sig. Modigliani e dire che i vigliacchi agiscono contro gli inermi e, per questo, fascisti e nazisti sono vigliacchi.
    Gli uomini sono animali normativi e non istintivi e nella società attuale, i più grandi vigliacchi sono quelli che, consapevoli nella natura degli uomini, si "dimenticano" di dare le norme e farle rispettare.
    Per il resto gli italiani non sono "antisemiti".
    Semplicemente, i nostri concittadini non hanno mai avuto, dalla fine del risorgimento, la possibilità di scegliere un bel niente.

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  45. Sig Modigliani, secondo la sua teoria, da questo link che allego, tutti gli ebrei del quartiere ebraico di Roma sono terroristi, e/o viuolebti, o che altro? oppure imbecilli come ce ne sono ovunque ma non per questo devono classificare un popolo intero. Lei distingue questo quando si tratta della sua "razza" per gli altri invece pare valga la regola "tutta un erba un fascio". La saluto e continuo comunque a seguirla per le ottime informazioni anche se stavolta ha secondo il mio parere seguito una regola non condivisibile.
    http://www.ilfattoquotidiano.it/2012/11/19/aggrediti-attivisti-del-teatro-valle-nel-quartiere-ebraico-di-roma/418276/

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    1. Il pezzo registrato è troppo breve per fare delle considerazioni esaustive, non v'è traccia di insulti o altre provocazioni, che pure ci devono essere state per innescare questa reazione.
      Che nelle comunità ebraiche abbiano i nervi a fior di pelle è comprensibile, anche se NULLA giustifica la violenza squadrista, nemmeno se è "kosher" per capirci.
      Spero comunque che Nonna Papera Cancellieri riesca a identificare e a punire questa esigua minoranza di delinquenti, la cui impunità sputtana gravemente e ingiustamente la polizia e la stessa comunità ebraica romana.
      Quanto a Di Cori Modigliani, spero legga e mediti sui tanti contributi al suo articolo.
      Magari riuscirà a scrivere "scusate, ho sbagliato, ma ero in buona fede".
      Sarebbe la prima volta.

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  46. Anyone who thinks Hamas is going to beg for a cease-fire, that Operation Pillar of Defense will draw to a close and quiet will reign in the South because we hit targets in the Gaza Strip, needs to think again.

    With the elimination of a murderous terrorist and the destruction of Hamas’s long-range missile stockpile, the operation was off to an auspicious start, but what now? This must not be allowed to end as did Operation Cast Lead: We bomb them, they fire missiles at us, and then a cease-fire, followed by “showers” – namely sporadic missile fire and isolated incidents along the fence. Life under such a rain of death is no life at all, and we cannot allow ourselves to become resigned to it.

    A strong opening isn’t enough, you also have to know how to finish – and finish decisively. If it isn’t clear whether the ball crossed the goal-line or not, the goal isn’t decisive. The ball needs to hit the net, visible to all. What does a decisive victory sound like? A Tarzan-like cry that lets the entire jungle know in no uncertain terms just who won, and just who was defeated.

    To accomplish this, you need to achieve what the other side can’t bear, can’t live with, and our initial bombing campaign isn’t it.

    THE DESIRE to prevent harm to innocent civilians in Gaza will ultimately lead to harming the truly innocent: the residents of southern Israel. The residents of Gaza are not innocent, they elected Hamas. The Gazans aren’t hostages; they chose this freely, and must live with the consequences.

    The Gaza Strip functions as a state – it has a government and conducts foreign relations, there are schools, medical facilities, there are armed forces and all the other trappings of statehood. We have no territorial conflict with “Gaza State,” and it is not under Israeli siege – it shares a border with Egypt. Despite this, it fires on our citizens without restraint.

    Why do our citizens have to live with rocket fire from Gaza while we fight with our hands tied? Why are the citizens of Gaza immune? If the Syrians were to open fire on our towns, would we not attack Damascus? If the Cubans were to fire at Miami, wouldn’t Havana suffer the consequences? That’s what’s called “deterrence” – if you shoot at me, I’ll shoot at you. There is no justification for the State of Gaza being able to shoot at our towns with impunity. We need to flatten entire neighborhoods in Gaza. Flatten all of Gaza. The Americans didn’t stop with Hiroshima – the Japanese weren’t surrendering fast enough, so they hit Nagasaki, too.

    There should be no electricity in Gaza, no gasoline or moving vehicles, nothing. Then they’d really call for a ceasefire.

    Were this to happen, the images from Gaza might be unpleasant – but victory would be swift, and the lives of our soldiers and civilians spared.

    IF THE government isn’t prepared to go all the way on this, it will mean reoccupying the entire Gaza Strip. Not a few neighborhoods in the suburbs, as with Cast Lead, but the entire Strip, like in Defensive Shield, so that rockets can no longer be fired.

    There is no middle path here – either the Gazans and their infrastructure are made to pay the price, or we reoccupy the entire Gaza Strip. Otherwise there will be no decisive victory. And we’re running out of time – we must achieve victory quickly. The Netanyahu government is on a short international leash. Soon the pressure will start – and a million civilians can’t live under fire for long. This needs to end quickly – with a bang, not a whimper. scritto da GILAD SHARON , articolo del 18/11

    http://www.jpost.com/Opinion/Op-EdContributors
    /Article.aspx?ID=292466&R=R1

    fabio

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    1. "The residents of Gaza are not innocent, they elected Hamas. The Gazans aren’t hostages; they chose this freely, and must live with the consequences." GILAD SHARON

      Dal figlio scemo di ben altro padre non poteva evidentemente uscire nulla diverso da quello che ha detto.
      Forse una spiegazione allo stesso livello della sua polemica potrebbe essere che la sua balia askenazita gli dava le poppate mentre gli leggeva paginette del Mein Kampf (tra l'altro il vero cognome degli Sharon è Scheinermann...).
      Comunque il mondo ebraico, per fortuna di tutti, può contare anche su coscienze di ben altro livello.
      Loro è l'arduo compito di far prevalere la ragionevolezza in Israele.
      Il nostro è quello di continuare a nutrire fiducia in loro, nella consapevolezza che non esistono popoli malvagi, anche se gli uomini che li rappresentano talvolta lo sono.

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    2. ...a sentir parlare Chomsky (coscienza di ben altro livello) quella che si combatte non è una guerra ma un omicidio da parte di Israele...comunque la sostanza è che testimonianze dirette sono difficili da avere. A me sembra tanto una delle tante partite dello stesso gioco, e il gioco è: diamop a tutti un nemico da odiare cosi non si accorgono del vero nemico comune. Confondere le idee, non dare mai punti di riferimento...io vedo questo, così come vedo che la brava gente è ovunque, di qualunque razza, etnia, religione, sesso...idem per il contrario.

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  47. "From the place where we are right, flowers will never grow in the spring" (Yehuda Amichai, Israeli poet)

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  48. Però, signor modigliani, lei che è attento a queste cose: guarda caso scatta l'offensiva israeliana appena dopo la rielezione di obama e in italia vengono arrestati dei neo nazisti. Di nazisti purtroppo ce ne sono tantissimi ancora oggi, ma questi episodi ad orologeria mi lasciano sempre perplesso.

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  49. Una testimonianza da uno che c'era il 14 novembre al ghetto (che poi al ghetto ci siamo finiti scappando dalla carica della celere e non per provocazione). Un ragazzo ci ha mostrato la pistola e detto "andate via". Non era della Digos!

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    1. Perché ha capito che eri un antisemita...d'altronde come dice il molto veritiero Modigliani gli italiani sono antisemiti quindi anche tu lo sei.
      Io sono un Djola della Casamance quindi sono immune da qualsiasi accusa.

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    2. Hai visto Modigliani che bel casino hai combinato..?

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  50. Caro Sergio, non ho tempo per leggere tutti i commenti (e me ne scuso con tutti i commentatori), ma consentimi di dare un piccolo contributo. Voglio dirti come, secondo me, andrà a finire tutta questa storia. Secondo me, a un certo punto (dieci o cento anni) sia i palestinesi che gli israeliani perderanno sovranità sui territori che si stanno litigando, senza essere capaci di trovare un accordo. E sarà, a ben vedere, un esito logico. Tra i due litiganti, un terzo incomodo prima o poi arriva. Solo di questo sono sicuro: che finirà così. A meno che.... a meno che, nei due campi, in entrambi i campi, non prevalga lo spirito di pace e di reciproco riconoscimento.

    A noi italiani è successa la stessa cosa, secoli fa, e rischia di succedere di nuovo.

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    1. Non capisco come si faccia a chiamare "caro" uno che ha scritto che gli italiani sono il popolo più anti semita del sistema occidentale.
      Evidentemente non sei italiano.

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  51. Sono divenuto particolarmente refrattario alla questione israelo-palestinese.

    E' come un pezzo di plastica gettato in mezzo al mare. Non importa chi lo ha buttato. Fatto sta che era li', oggi e' li, e li rimarra'nei secoli a venire.

    A meno che qualcuno non la vada a raccogliere.

    Amen.

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    1. Tacciare chi esprime critiche nei confronti della politica di Israele di "antisemitismo" è un mezzo formidabile per sopraffare il dissenso. Mi spiace molto che il sig. Di Cori Modigliani, che personalmente stimo molto, si lanci in questa occasione nella sublimazione di questa squallida strumentalizzazione verbale estendendo l'accusa ad un intero popolo.

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    2. Non ho scritto per sostenere una delle due parti.
      Una noce da sola in un sacco non fa rumore.

      PS Non leggo mai nessuno che esprima critiche riguardo la politica dei palestinesi.

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