venerdì 22 giugno 2012

I Monthy Python hanno avuto un'idea geniale. Secondo loro, Socrate batte Hegel.



di Sergio Di Cori Modigliani



I Monthy Python hanno colpito ancora.
Sono sempre stato un loro accanito tifoso.
Ma forse è meglio spiegare qui, brevemente, chi siano questi signori.

Sono un gruppo compatto di attori, registi, scrittori, comici, i quali, nel lontano 1969 crearono il primo –nonché unico- gruppo surrealista britannico, per l’appunto “Monthy Python” noti anche con il nome di The Pythons, “i pitoni”, così chiamati perché amavano essere velenosi con chi gestiva il potere. I cinque componenti base erano (e tuttora sono) Graham Chapman, John Cleese, Terry Gilliam, Eric Idle, Terry Jones. Nell’immaginario collettivo anglo-sassone, i Pitoni hanno avuto un impatto sullo scenario televisivo-cabarettistico-cinematografico pari a quello dei Beatles. I loro film più famosi, anche al di fuori della cultura anglo-sassone, sono stati “Un pesce chiamato Wanda”, “Il senso della vita” e alla fine del loro ciclo “La leggenda del re pescatore”. Si sono sciolti ufficialmente nel 1990. Ma da allora hanno seguitato ad essere attivi nel campo della cultura politica o politica culturale, con libri, seminari, convegni, soprattutto nelle scuole e nelle università. Un misto ben congegnato, una specie di sintesi british tra Beppe Grillo, Maurizio Crozza e Federico Fellini.

In questi giorni, dopo anni e anni di lungo e capillare lavoro di educazione civile e civica (e di silenzio mediatico da loro voluto) sono usciti allo scoperto, all’alba dei loro 70 anni.
Hanno realizzato un video che sta spopolando in tutto il nord-Europa e di cui uno spezzone gira su you tube già cliccato e  visto da decine di milioni di persone. Si tratta dell’incontro di calcio Grecia-Germania (in onda questa sera alle 20.30) da loro presentato come una partita tra i filosofi delle rispettive nazioni. In termine tecnico si chiama “divertissement”. Nel video autentico (che dura quasi un’oretta) ci sono esilaranti scene di scontri nei diversi spogliatoi, con interviste fittizie di giornalisti sportivi che vogliono avere la conferma del fatto che durante un allenamento il centravanti tedesco Karl Marx è stato punito e verrà relegato alla panchina per aver preso a schiaffi l’allenatore, Frau Merkel, interpretata da uno di loro. Spiegano il funzionamento dei loro dispositivi tattici, strategici, manovre, schemi e spiegano –in maniera dotta- come e perchè il risultato sarà clamoroso e a sorpresa: Gercia-Germania 2-1. Al primo tempo segnerà Hegel animato dall’afflato dello “spirito eterno della tecnocrazia senza fine” ma poi, grazie a un rimpallo fortunato (e immeritato) Platone pareggerà. Alla fine della partita, nel momento più inaspettato, segnerà Socrate, decretando la vittoria. Poi, i compagni, tutti d’accordo, andranno a celebrare con lui la sua morte perché andrà a bere la cicuta davanti all’ingresso della Banca Centrale Europea dichiarando che “suicidarsi è davvero bellissimo”. Il video si conclude con la grande festa per la vittoria della Grecia e l’invito a tutti gli europei di bere la cicuta e suicidarsi in massa per risolvere il problema delle banche.

Dietro questo divertimento c’è una strategia ben congegnata, anche marketing. I Pitoni si sono già mossi e sono in aperte e dichiarate trattative con una multinazionale giapponese per il lancio di un video-game per bambini e adolescenti dai 10 ai 20 anni, per l’appunto chiamato “Philosopher ‘s soccer” con annesso libretto nel quale si spiega che cosa ogni filosofo abbia detto e cercato di esprimere, perché Leibniz è una roccia fondamentale in difesa, perché Aristotele è necessario al centro-campo e così via dicendo. E’ una modalità di fare cultura, diffondere il pensiero dei filosofi, riproporne la mitologia, allo stesso tempo facendo e creando mercato nel tentativo dichiarato di usare il calcio come grande metafora per far passare altri discorsi e avere accesso all’attenzione dei giovani d’oggi, attraverso i mezzi tecnologici che vanno di moda. E’ la dimostrazione pratica di come allacciare la Cultura alla produzione di Idee e al Mercato possa produrre economia.
A me sembra una cosa fantastica.
Venti giorni fa, avevo scritto che speravo in un’astuzia degli dei dell’Olimpo, puntando sulla loro strategica intelligenza nel voler organizzare l’incontro tra queste due nazioni, dall’inevitabile sapore simbolico. Così è avvenuto.
Chi conosce il calcio sa che le probabilità di una vittoria greca sono pressappoco intorno al 10/20% data la differenza di caratura tecnica e di organizzazione tattica delle due squadre, da una parte dei veri panzer, dall’altra dei pastori con la cerbottana. Ma è anche vero che contro il napalm dei bombardieri americani, nel 1972, alla fine la spuntarono dei piccoli contadini armati di bombe confezionate dentro una capanna di fango nascosta nella foresta.
A molti sembra davvero incredibile che una banale partita di calcio possa sollevare echi e riferimenti simbolici così forti e pungenti. E’ incomprensibile alla maggior parte delle donne. La mia compagna, una donna davvero intelligente, mi osserva con pena compassionevole e non ha resistito nel dirmi “non capisco come un uomo intelligente e colto come te possa essere così sciocco da essere preso da una truffa ben congegnata come questa, dovresti scrivere piuttosto un post per denunciare l’intera faccenda. Il tutto per un banale gioco, anche finto”.
E’ incomprensibile anche per i maschi, se è per questo. Ma è così.
Il calcio non è soltanto un gioco. E molto di più di questo. Ma non so bene cosa sia.
E’ come una bella donna vera. Nel vederla, tutti i maschi sono d’accordo nell’affermare che è davvero bella, e quasi nessuno magari è in grado di spiegare perché. E’ così, lo sanno tutti. Si sa che è così. E’ una passione estetica.
Il calcio è una passione sociale.
E’ come una bella donna.
E’ così.
Ho ricevuto alcune lettere di gente esterrefatta all’idea che io segua il calcio con passione.
Sono preso da questa passione che considero ben al di là del gioco..
E questa sera tiferò per la Grecia con tutto il mio cuore. Non accadrà che vinca, ma non si sa mai. Gli dei dell’olimpo sono capaci di tutto. L’importante è che facciano bella figura.
Sento, vedo, ascolto e leggo una proliferazione nel descrivere la situazione della Grecia che mi piace sempre meno. E come reazione, perché questo è il mio carattere, mi sta venendo la reazione spontanea di diventare sempre più filo-greco, anche se non ha alcun senso. Ma ha un Senso. E’ un po’ come essere filo-semiti in Europa nel 1940. Ogni giorno, adesso, all’improvviso, mi spiegano i neo-rigoristi italioti che i greci sono clientelari, corrotti, truffatori, non rispettano le regole, e meritano il loro destino. Ma non dicono anche che i greci non volevano entrare nell’euro. Sono stati convinti da italiani e tedeschi, i quali subito dopo, attraverso Mario Draghi e la consulenza di Mario Monti, nel 2002, li aiutarono a redigere bilanci falsi, truccando i conti, e convincendoli a spostare 45 miliardi di euro (per la Grecia una somma immensa) in un fondo d’investimento sotto la supervisione del Black Rock Hedge Fund, gestito da Goldman Sachs; ci sono le lettere d’accompagnamento firmate Draghi e Monti alla sede centrale operativa in Usa dove sostengono la causa greca spiegando come sia conveniente introdurre la finanza bancaria ellenica nel mondo dei derivati. Nello stesso periodo li convinsero a fare le olimpiadi come dicevano a Berlino e Roma, dando gli appalti a quattro aziende, guarda caso due italiane e due tedesche che hanno lucrato sui finanziamenti europei, hanno preso tutti soldi e poi sono scappati via senza neppure costruire un viadotto, una strada, un pronto soccorso, un asilo. Non ci dicono come nel 2003, il neo-nazista Muller, figlio del gerarca nazista Peter Muller, sia riuscito a farsi dare un finanziamento da Bruxelles senza garanzia per 450 milioni di euro per andare in Grecia comprare tutte le aziende produttrici di yogurt greco (il migliore al mondo) produrre yogurt tedesco, sventrare l’unica spina dorale industriale del paese, e una volta acquisita la materia prima, lavorata, chiudere 567 latteifici e industrie casearie, licenziando tutti e annientando interi villaggi dediti alla pastorizia, per andare a produrre il tutto in Serbia, Slovenia e Slovacchia; e poi spostare il prodotto finito a Francoforte che viene immesso sul mercato come prodotto tedesco. Sorretto da tanto affetto europeo, il nazista Muller (alla televisione italiana presentano i suoi prodotti con lo slogan “fate l’amore con il sapore” dimenticando di aggiungere che forse è il sapore del gas d’annientamento) ha trovato gioco facile nell’andare a finanziare gli ex distributori di yogurt greco (diventati disoccupati) che si sono trasformati tutti in dirigenti politici della formazione Alba Dorata. Così alcuni industriali tedeschi quadrano il loro cerchio mentale perverso e diabolico. Beccano i soldi dall’Europa, fanno i democratici in patria, vanno a schiavizzare nelle periferie dove finanziano i gruppi neo-nazisti e così vivono realtà e fantasia nel modo per loro più godurioso.

Per questo tifo Grecia. E non mangio più lo yogurt Muller. Quando vado in un bar o all’iper-mercato chiedo sempre yogurt greco. E quando mi dicono che non ce l’hanno protesto e dico: “Ma come! Il miglior yogurt d’Europa lei non lo vende? Ma che razza di bar è questo?”.
Rimettere in sesto l’industria casearia greca vuol dire dare il contributo più serio per la loro ripresa. Dovremmo spingere la classe politica a imporre l’acquisto di yogurt greco vero da distribuire in Italia, invece di quello tedesco (dato che loro non lo producono) che è sempre yogurt greco ma “rubato e depredato” alla nazione Grecia. Se invece di essere un servo compiacente, l’attuale premier ellenico fosse andato a Berlino a dire “ok, faremo come volete e dite, ma rivogliamo la nostra industria di yogurt e ci dovete dare una mano per esportarla in tutta Europa, questa è la nostra unica condizione” forse (dico forse) la Merkel avrebbe anche potuto accettare, visto che non intaccava nulla del loro folle piano di controllo finanziario dei popoli. Il fatto è che i nazisti di Berlino hanno una forte rappresentanza parlamentare ad Atene: stanno lì per impedire che l’industria nazionale decolli, è per questo che vogliono ritornare alla dracma. Così stanno le cose.
Quindi tifo per la Grecia.
Non chiedetemi le ragioni o le motivazioni.
E’ così perché è così.
Come avviene per tutte le passioni che si rispettino.
Altrimenti, che passioni sarebbero?

12 commenti:

  1. Anche io guarderò la partita, questa partita ha un valore simbolico immenso nel contesto socioeconomico attuale. La vita è una foresta di simboli. Forza Grecia.

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  2. da diversi mesi stò boicottando i prodotti tedeschi! a casa mia è proibito comprare roba tedesca! lo trovo anche divertente e per niente frustrante, lo consiglio a tutti

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  3. La Germania, come previsto, ha battutto la Grecia 4-2, ma non i greci. Almeno è quello che dovremmo augurarci tutti.

    A proposito dello yogurt greco,ha una quantità di proteine superiore, circa 9 g su 100, che lo rende ideale nelle diete, soprattutto la varietà a 0% di grassi. Oltre tutto è buono e non dà fastidi, a parte il prezzo che è un poco più caro.

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  4. Mi sorge una domanda: quello dello yogurt citato in questo articolo è il medesimo Herr Muller che Monti ha voluto rassicurare con la sua intervista a La Stampa?

    http://www3.lastampa.it/politica/sezioni/articolo/lstp/459505/

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  5. La Germania ha rispettato il pronostico, meglio così. Lasciamo che siano i tedeschi ad esaltarsi per nulla.

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  6. Piccolo OT
    Sergio volevo sapere da te un parere su questo articolo
    http://en.mercopress.com/2012/02/09/argentina-limits-daily-financial-transaction-per-person-to-1.000-pesos-230-dollars

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  7. Piccolissimo OT.
    Il video dei monty python non è che" sono usciti allo scoperto, all’alba dei loro 70 anni."
    Quel video ha parecchi anni sulle spalle. E gira su youtube da molto prima della partita attuale.
    Fine pedanteria. Adesso mi leggo il resto dell'articolo ;)

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    1. è vero è degli anni'70, ma è stato riesumato e rieditato adesso perchè ne stanno facendo un video-game; vendono anche lo spread, dato che tutto fa mercato

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  8. E quando dopo un certo tempo quella musica terminava pensieri ed affanni si arrestavano, come in una danza, per cambiare passo, e poi,
    quasi senza fermarsi prendevano a girare nella direzione opposta, al ritmo di una nuova melodia ... e nella apatia di quella mattina nessuno si era accorto che il senso del mondo era cambiato...
    schulz

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  9. ehm,Sergio,il pitone non è un serpente velenoso...

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