di Sergio Di Cori Modigliani
In margine all'evento spettacolare dell'anno.
Una interpretazione collaterale dell'attuale cancro del paese.
Ieri notte ho fatto un sogno.
Di quelli vivi, possenti, che rimangono appiccicati addosso.
Nonostante lo sfilacciamento inevitabile del suo tessuto, mentre al mattino mi radevo la faccia e mi guardavo allo specchio, le immagini si susseguivano senza tregua nella mia mente.
C'era questa scala gigantesca, infinita. Io mi trovavo appollaiato su un piolo, sospeso nello spazio, con delle valigie in mano. Cercavo di non perdere l'equilibrio. Davo una mano a uno dei miei figli che si trovava al piolo di sotto per aiutarlo a salire. La scala si trovava a circa 30.000 chilometri dalla Terra e finiva sul nostro pianeta. Da lassù, mi rendevo conto che era interrata proprio nel mio quartiere, nella mia città, davanti al mio appartamento. La folla assiepata sulla scala era immensa, centinaia di migliaia di persone piene di valigie, pacchi, pacchetti, che rideva, piangeva, urlava, si spingeva: un vero sfollamento di profughi. Li guardavo e mi sentivo dire: "toh, ecco tutti gli italiani esuli in patria".
Scappavamo via.
Su un gigantesco schermo panoramico che si trovava sulle stelle c'era Samantha Cristoforetti che faceva l'appello con un foglietto in mano. Mi ricordo ancora i cognomi perchè erano quelli dei miei compagni alle elementari. Banti, Boldini, Borghini, Buffetti. Eravamo arrivati alla B e io ero ansioso perchè non sapevo se quelli della D avremmo fatto in tempo. La gente saliva e saliva inerpicandosi. Si ascoltavano le urla di sorpresa e di meraviglia di quelli che erano arrivati e osservavano il nostro splendido pianeta azzurro da lassù, dentro la stazione planetaria orbitante, a distanza di sicurezza. Ad un tratto si sentiva un rumore fastidioso, un sibilo, un ronzio costante. Era il cellulare che squillava svegliandomi.
Mi sono alzato dal letto in uno stato di ebbra felicità.
E mi è venuto da pensare che, molto probabilmente, la maggior parte dei romani e degli italiani pensanti, come il sottoscritto, in questo momento invidiano la nostra brava astronauta che fa il suo lavoro del tutto ignara e indifferente alla immondizia quotidiana e al totale sfacelo nel quale noi siamo immersi.
Poi, nel corso della mattinata, ho acceso la televisione e ho visto su La7 la senatrice Alessandra Mussolini che parlava.
Pensavo che -in teoria- lei e la Cristoforetti sono entrambe due donne, due italiane proprietarie di passaporto legale e che negli indici statistici vengono equiparate nella stessa categoria, per genere, come professioniste, come mogli, come mamme, come qualcosa.
Ascoltare il circo mediatico del giornalismo e della politica gettarsi sull'osso polposo dell'attuale inchiesta in corso è raccapricciante. Chiunque abiti a Roma e ha frequentato un po' (anche soltanto un po') certi ambienti, sa come stanno le cose.
La mia opinione al riguardo è irrilevante.
Ciò che tenevo a condividere con voi, al di là del mio sogno che immagino possa essere condiviso con la maggioranza di tutti voi, è la mia idea sulla soluzione di questo cancro.
Ciò che è esploso a Roma, come una bomba inattesa, è dal mio punto di vista, il prodotto della ventennale, anche trentennale, gestione del nostro paese che, dopo aver firmato l'ordine di esecuzione del piano di genocidio culturale ed avere abbattuto i valori fondanti della collettività, ha affermato il principio in base al quale il denaro, qui inteso come banali soldi cash, è diventato la priorità assoluta dell'esistenza.
Roma diventa un simbolo dell'idea veltrusconiana della politica.
A danno di ogni altro valore che non conta nulla.
E' diventato legge sociale condivisa il principio in base al quale "in Italia vale soltanto chi conta" abbattendo quindi ogni principio di rispetto per la competenza. Questa idea del mondo ha lanciato la promozione degli inetti "che servono" e la valorizzazione dei falliti di successo.
Non così la nostra Samantha Cristoforetti, vera bandiera nazionale e simbolo della parte femminile della bella Italia.
La sua presenza lassù ci consente di lanciare l'unico slogan rivoluzionario per la nostra tartassata nazione: il passaggio da "in Italia vale chi conta" al principio base per cui "in Italia conta chi vale".
Tutto qui.
C'è riuscita la Cristoforetti, possiamo riuscirci tutti. Se lo si vuole politicamente.
Se non si afferma questo principio, la criminalità organizzata seguiterà a "dettare l'agenda politica" e il paese non si riprenderà mai e passata la bufera, si parlerà d'altro.
O si promuovono le persone che se lo meritano oppure affonderemo con ignominia seguitando a sostenere (a destra) che ci hanno rovinato i sindacati, oppure a sostenere (a sinistra) che ci hanno rovinato i finanzieri, oppure per chi non si richiama né a destra né a sinistra, a sostenere che ci hanno rovinato tutti gli altri (esclusi i miei).
La mafia è figlia dell'ignoranza.
E' moglie dell'incompetenza sostituita dalla violenza.
E' il prodotto di un'idea del mondo lanciata come modello da Berlusconi e accolto con applausi da una sinistra ipocrita (le manine erano nascoste e pochi le vedevano) che ha liberato la parte peggiore e più primitiva della nazione dall'obbligo di essere sempre per bene, di essere diligenti, di essere responsabili, di studiare, informarsi, impegnarsi, dare il meglio di sé e sapere -dentro al proprio cuore e dentro la propria mente- che le promozioni che valgono sono quelle ottenute con fatica e lavoro, senza scorciatoie.
Nessuna formazione politica italiana è immune da questo cancro.
E' arrivato il momento di combatterlo.
Non soltanto a parole.
Se non passiamo ai fatti, saranno i fatti a occuparsi delle nostre esistenze.
E lo faranno secondo le consuete modalità criminali.
Perché laddove non c'è etica, rispetto sociale e cultura, ebbene, là vige la legge della giungla e vince soltanto chi ha più pistole, meno scrupoli e niente cervello.
Sapevatelo.
La cupola affaristico-politica-mediatica sta beatificando il sindaco marino perchè sanno molto bene che se sciolgono per mafia (416/bis) il Comune di Roma, i cittadini potrebbero svegliarsi ed incominciare a rispondersi ad alcune domande finora inevase.
RispondiEliminaL'affare dei tre grattacieli a tor di valle, le case di lusso nella ex casema di via guido reni, il finanziamento per la campagna elettorale dalla cooperativa di uno dei personaggi principali dell'operazione anti-mafia di Roma, dimostrano come l'attuale sindaco non sia per nulla estraneo ad un sistema "eticamente" melmoso.
E' proprio l'ora di riportare la capacità, la competenza, l'onestà intellettuale, come valori fondanti di una società che si desidera evoluta.
Come invidiare la posizione di una donna che con la sua immagine fa da specchietto per le allodole ed arma di distrazione di massa ed oltretutto sta rafforzando il solito messaggio distorto fanta-femminista moderno, a me pare una posizione scomoda
RispondiEliminaDi Cori Modigliani: "La presenza lassù di Samantha Cristoforetti ci consente di
RispondiElimina……………………..lanciare l'unico slogan rivoluzionario per la nostra tartassata
……………………..nazione: il passaggio da "in Italia vale chi conta" al principio
……………………..base per cui "in Italia conta chi vale" "………………………..
Cittadino Di Cori Modigliani,
non mi sembra che il passaggio da Lei auspicato sia, poi, così tanto genuinamente rivoluzionario: spostando, infatti, la prevaricazione da un polo all'altro, altro non faremmo che perpetuare il presente parassitismo, non importa chi il predatore e chi la preda.
Proporrei, invece, una rivoluzione VERA, fondamentalmente diversa da tutte le rivoluzioni che si sono fatte nel corso della storia Umana, tutte fatte all'abbattimento del prevaricatore di turno, tutte conclusesi con la sua mera sostituzione.
Perché mai - Le domando - un Essere Umano deve VALERE, e conseguentemente CONTARE, più di un altro? Vale di più oggi, in un contesto sociale organizzato sul merito - in quanto ha la fortuna di scoprire il suo innato "talento" e farne l'oggetto dell'attività della sua vita, mentre - di contro - abbiamo la moltitudine degli altri che attraversa la vita senza mai sapere - nemmeno sospettare - che un talento ce l'hanno pure loro, rimasto seppellito e sconosciuto nelle viscere profonde del loro oscuro subconscio.
Allora, facciamo una nuova Rivoluzione che investa la Scuola Pubblica della responsabilità primaria di identificare il talento nascosto di ogni suo studente e seguirlo, e sostenerlo, passo passo, in tutta la sua evoluzione perché ognuno di loro - realizzando appieno la propria vita nell'esercizio del suo talento - possa essere nella vita un Cittadino che VALGA un qualsiasi altro Cittadino, perché tutti UGUALI contribuenti di talento.
Avremo realizzato, in tal modo, quel' "uno vale uno" della Democrazia Autentica, quella in cui ogni Cittadino declina di rinnegare la Democrazia accettando di mettere nelle mani di un altro Cittadino il suo potere elettorale ed assumendosi, invece, la piena responsabilità di esercitarlo direttamente in ogni atto decisionale e legislativo.
Avremo anche - e questa è l'anima di questa nuova Rivoluzione - distrutto il concetto di "profitto economico" inteso come FALSO portatore di felicità, avendolo già sostituito con il portatore VERO della realizzazione della nostra vita: l'esercizio del nostro TALENTO.
Avremo colpito il mostro capitalista al cuore. L'avremo spazzato via dalla Storia!
Molto cordialmente.
Totalmente d'accordo .
EliminaTranquilli, il Vaticano non è a rischio fallimento, il cardinale Pell ha trovato diverse centinaia di milioni nelle pieghe dei bilanci (e i miliardi che il pastore tedesco aveva portato fuori Italia?). Vuoi vedere che se controllo le tasche dei giubbotti nell'armadio qualche decina di milioni mi salta fuori pure a me.
RispondiEliminaSpero proprio che la Samantha non sia lassù per aprire una sala bingo, ormai non mi sorprende più niente!
Come mai in questo continuo parlarsi addosso in tv e nei giornali, nessuno ha ripreso la notizia che già nel 2003 (!) una squadra di otto poliziotti, indagando sulla malavita di Ostia, era arrivata a questi stessi risultati? Stessi nomi, stessi affari, canali per riciclare il denaro. Ma, come hanno denunciato due ex poliziotti, intervistati da Announo, i rapporti inviati alla magistratura furono monchi, per ordini superiori, depurati delle pagine pericolose. Nell'intervista lo si dice chiaramente ed emerge tutto lo sconcerto di questi due servitori dello Stato che hanno preferito lasciare il servizio anzitempo.
RispondiEliminaCi sarà qualcuno che avrà il coraggio di indagare per accertare i responsabili dell'epoca, in Questura, al Ministero degli Interni, tra la classe politica e la magistratura? Oggi si tenta di minimizzare e ridurre quasi a "romanzo criminale" fatti di simile gravità, indignandosi per l'uso della frase mafia a Roma. Ma c'è sempre stata, ben camuffata, come a Milano e nel resto d'Italia.
Certo i Romani sono indignati, ma chi ha votato Veltroni, Rutelli, Alemanno, Marino ed i loro sodali? Erano tutti voti d'opinione? O nelle borgate più degradate prevalevano altre logiche, tipo una mano lava l'altra e...? Smettiamola con i piagnistei ed i falsi moralismi, chi vive a contatto con la politica sa benissimo come va questo mondo. L'importante è negare e fingere aspettando che passi la bufera per poi ritornare di nuovo a delinquere più forti di prima.
Chissà, anche questa operazione, che doveva andare in porto oltre dieci anni fa, ora è diventata la piena che travolge tanta parte del pd romano, dando al solito Renzi il controllo del partito. Sarò malizioso, ma tutto questo mi sa di regolamenti di conti fra bande per la conquista del potere. Quando il gioco si fa duro ogni scusa è buona per presentarsi come gli unici salvatori di un paese malato e senza più speranza. In poche parole, si crea il problema (in questo caso si sfrutta un problema esistente) e si offre la soluzione.
E' la prima cosa che ho pensato anch'io. Questo coniglio fuori dal cilindro non mi ha stupito, e non credo che chi si stupisce sia in buona fede. Non si capisce in che modo il comune di Roma avrebbe mai potuto essere "pulito", e perlomeno il famoso "salvaRoma" avrebbe dovuto dare qualche spunto agli ingenui. Sono convinta che si sacrificherà qualche testa ( ma succederà davvero? mah...) e qualcuno si attaccherà al bavero la spilletta di "Difensore del buon governo". Fate attenzione, perchè quel "qualcuno" sarà quello con le mani più sporche....
EliminaMary