di Sergio Di Cori Modigliani
Il Sud America è in aperta rivolta.
L’aspetto
nuovo e interessante consiste nel fatto che la protesta sta dilagando su due
fronti paralleli. In Brasile (e da ieri mattina anche in Perù) stanno
insorgendo i cittadini contro i governi della sinistra, accusati di praticare
la corruzione e di scegliere la resa incondizionata alla finanza
speculativa europea ai danni dei servizi pubblici. In Perù, dove al governo c’è
una coalizione di sinistra di forte tendenza sindacale –sulla carta- nelle
ultime 48 ore si è scatenata una violentissima insurrezione popolare guidata dalle associazioni studentesche
contro i tagli all’istruzione e ai servizi sanitari, attuati dal governo per
venire incontro alle richieste del Fondo Monetario Internazionale, pena la
cancellazione di un prestito che per il Perù corrisponde alla sopravvivenza
finanziaria. Stessa situazione si sta verificando in Brasile, e noi ne siamo
venuti a conoscenza per la concomitanza delle proteste con le partite di calcio
in tivvù. Talmente sentita, la protesta, da aver spinto delle icone miliardarie
dello sport a prendere posizione anche se non richiesta. Il pilota della Ferrari,
Felipe Massa, si è pubblicamente schierato con i rivoltosi con una forte e
intelligente affermazione “lo dico da sportivo che vive in Europa, da
privilegiato e miliardario, ma pur sempre uno sportivo: chissenefrega dello
sport, calcio o motori che siano, se il prezzo dello spettacolo impone di
affamare il popolo; fanno benissimo a ribellarsi, io sto con loro: spero che
vincano” e la stessa scelta è stata fatta dall’intero centrocampo della
nazionale brasiliana di calcio, con in testa il divo del momento Oscar Neymar
jr., nuovo gioiellino del calcio carioca, il quale ha approfittato di una
importante trasmissione sportiva per dichiarare che “vado a giocare in Europa
al Barcellona e sono diventato all’improvviso miliardario, ma non dimentico le
mie origini umili perché io vengo dalle favelas; sto con il popolo in rivolta e
contro il governo corrotto che usa la scusa dei mondiali di calcio per far
passare aumenti dei servizi pubblici e tagli a istruzione e sanità. Se a giugno
del 2014 la situazione economica del popolo brasiliano sarà peggiorata e verrà
lanciato lo sciopero dei calciatori, io aderisco. Così tutto il pianeta verrà a
conoscenza di ciò che stanno facendo in tutto il mondo”.
In parallelo alle rivolte popolari, c’è un’altra
rivolta: quella istituzionale.
Mentre il popolo fa l’unica cosa che può fare, scendere
in piazza e sfogare la propria rabbia, frustrazione e impotenza, i governanti
delle più importanti nazioni sudamericane si sono riuniti a Cochabamba
(Bolivia) nella giornata del 4 luglio, in solidarietà al presidente Evo Morales
“sequestrato dalla polizia austriaca per 30 ore su legittima richiesta per
iscritto del primo ministro spagnolo Mariano Rajoy a nome della Unione Europea”
(come abbiamo appreso dai media sudamericani). Questa affermazione ha fatto
scattare in Sudamerica un’ondata di odio contro Rajoy definito dal presidente
dell’Ecuador Rafael Correa “un euro trafficante al servizio di squali
finanziari con il compito di annientare la volontà popolare; quando e se
dovesse venire in Sud America sequestreremo il suo aereo e avvieremo una
perquisizione temendo il riciclaggio di euro”. Anche Evo Morales non è andato
per il sottile. Ha dichiarato che ha intenzione di rompere le relazioni
diplomatiche con gli Usa chiudendo la sua ambasciata a La Paz. “Non mi
tremeranno certo le mani quando andrò a mettere il lucchetto. Diciamoci la
verità: stiamo molto meglio senza gli Usa e senza le loro nefaste politiche
economiche gestite da un manipolo di spioni e di squali al soldo della
finanza”. La più sobria è stata Cristina Kirchner che ha dichiarato “Che
chiedano perdono e vediamo di chiudere la faccenda per evitare una rottura
diplomatica. Che una volta tanto gli europei chiedano perdono. E’ una buona
occasione per farlo e dimostrare che non seguitano a considerarci delle colonie
passive alle quali è richiesta soltanto ubbidienza”. La risposta europea è
stata secca e precisa: no comment.
Essendo la Kirchner esperta in Diritto
Internazionale, ha annunciato di aver stilato lei stessa la richiesta formale
che il 12 luglio verrà ufficializzata, a firma congiunta di Argentina, Perù,
Uruguay, Venezuela, Ecuador, Brasile, Bolivia, Suriname, che verrà letta
pubblicamente nella sede dell’Onu a New York e con la quale si chiede e si
pretende la denuncia internazionale dei governi italiani, francesi, portoghesi,
e spagnoli e una successiva denuncia contro i 28 paesi dell’Unione Europea
visto che tutto è nato su iniziativa di Mariano Rajoy, il premier spagnolo, che si è qualificato come rappresentante dell’Europa a nome dell’Europa.
Trovate tutto sul sito argentino
http://www.pagina12.com.ar/diario/elmundo/4-223756-2013-07-05.html con il titolo:
“Que alguna vez pidan perdón por lo que han
hecho, asì hablò la Kirchner”
E anche su siti uruguaiani e venezuelani http://www.aporrea.org
E anche su quelli peruviani http://elcomercio.pe/actualidad/1599660/noticia-evo-morales-recibir-disculpas-publicas-europa-exigen-presidentes-sudamericanos.
La notizia è
gravissima per l’impatto anche (e
soprattutto) economico che sta avendo e avrà nelle relazioni tra Sud America e
Unione Europea (Brasile e Argentina, da sole, contribuiscono al 12% del nostro
pil per un controvalore pari a 24
miliardi di euro l’anno). Ascoltando e guardando le radio e le tivvù sudamericane
e leggendo i loro quotidiani e siti è venuta fuori una chicca davvero clamorosa
pubblicata alle ore 18 del 4Luglio 2013 (da noi le 23) e confermata alle ore 15
del 5 Luglio provocando il crollo della borsa di Francoforte che, va da sé, ha trascinato
il resto dei mercati finanziari. La notizia ve la riporto qui nel suo estratto essenziale,
compresa la fonte:
4 julio 2013 - El ministro del Interior de Alemania,
Hans-Peter Friedrich, dijo a periodistas en Berlín que "quienes teman que
sus comunicaciones estén siendo interceptadas de algún modo deben utilizar
servicios que no pasen por los servidores de EE.UU.". Friedrich señaló además que las autoridades alemanas
están en contacto con sus homólogos de Estados Unidos "en todos los
niveles" y una delegación tiene previsto viajar a Washington la próxima
semana para discutir las afirmaciones de que los ciudadanos del común y hasta
los diplomáticos europeos estaban siendo espiados.
Tradotto vuol dire: il Ministro degli Interni
della Repubblica di Germania, Hans Peter Friedrich, parlando con un pool di giornalisti
sudamericani accreditati a Berlino ha dichiarato “di evitare l’uso di ogni dispositivo
elettronico collettivo prodotto dagli Usa per evitare di essere intercettati e spiati,
soprattutto i social networks”. Ha incitato a non usare più né Google né Facebook
se “non si vuole essere intercettati e spiati”. Herr Friedrich ha anche aggiunto
che lunedì pomeriggio 8 luglio si recherà a Washington per parlare della questione
con Obama.
In Sudamerica la notizia è diventata: “Il
governo tedesco consiglia di non usare né Google né Facebook né Twitter se non si
vuole essere spiati dagli Usa”.
Il che equivale a un vero e proprio bombardamento
sull’immaginario collettivo dell’intero mondo planetario degli internauti.
La guerra del datagate di Edward Snowden
prosegue.
Da oggi si è aperto il fronte tedesco e quello sudamericano.
SOno in ansia per quanto sono contento :)
RispondiEliminaUna speranza per porre fine al mostro USA e alla sua egemonia planetaria politica e finanziaria.
Colgo l'occasione per dirLe Dottor Modigliani che la seguo con estremo interesse. Senza di Lei probabilmente precipiteremmo al 79º posto nella classifica della libertà di informazione.
Vivo in Brasile e non posso che confermare tutte le sue parole.
Un abbraccio affettuoso da un lettore affezionato
http://senzapelisullalingua.info/ambasciatori-di-italia-francia-spagna-e-portogallo-espulsi-dalla-bolivia
RispondiElimina.: http://prism-break.org :.
RispondiEliminaSignorModigliani lei è molto seguito. Dia l'esempio. Apra in parallelo un blog su una piattaforma che non sia usa/google. Il clubcapretta lo conosce già, con liberipensieri forse ci avete provato... ma il meglio sarebbe un suo spazio con link da questa finestra per gli abitudinari..
A Lei e a tutti, con battagliera e sincera cordialità, offro un link di consigli. akueo
.: http://prism-break.org/ :.
Io credo che la gente non colga bene quello che sta succedendo. I fatti brasiliani o argentini si vivono come non vi fosse alcun nesso tra noi e loro.
RispondiEliminaAncora non si capisce che un sceriffo di Nottingham sta depredando tutti i poveri di tutti i paesi perche' i giochi di corte di questi Giovanni senza terra continuino. Cosa ridicola non hanno trovato altro che tornare ad una accumulazione primaria che sposta enormi capitali da poveracci senza speranza a vecchi nuovi padroni.
Ormai si legge che anche in questo paese la contrazione dei consumi
ha toccato persino la spesa alimentare. Eppure si tende a criminalizzare il povero. Si va alla ricerca di furbetti che godono
di assegni di invalidita', sociali e cosi via. Lo si fa in un paese che si crede moderno ma non ha un Welfare moderno, ne' una giustizia
moderna, ne un apparato burocratico moderno, ne un sistema di tasse
moderno e cosi via. E cosa fa'? Fa' un salto nella modernita' costruendo un sistema di assistenza sociale basato su un reddito garantito? No. Si da' ai controlli, costosi, inutili. Si da' in mano a una vecchia burocrazia che ormai ha solo una funzione quella di fare da cuscinetto tra loro e la gente. Impaurendola magari al grido tu non hai diritto.
Mi diceva l'altro giorno un pensionato che vive di un assegno sociale, 440E al mese. "Me lo possono togliere perche' oltre casa mia ho un pezzo di terreno. Essere arrivati nel 2000 in un paese dove non esiste il diritto a una pensione minima e' gia' scandaloso,
che ti vogliano togliere quel minimo di carita' che passano perche' secondo loro tu gli stai derubando e te ne incolpano lo trovo schifoso. Io ho dato 2 anni di militare a 5000Lit al mese e ho pagato 10 anni di contributi. Sono io che mi sento derubato."
Usate pure Facebook e Google, forse leggendo anche loro di certe realta' non gli venga per caso qualche dubbio.
Scordatevi google e usate solo duckduckgo.com che ha policy privacy certe, connessione sicura, non effettua il filtraggio dei contenuti per zona (c.d. bubble) e molto altro. Inoltre proteggetevi con gli strumenti gratuiti disponibili su fixtracking.com (sempre di duckduckgo).
RispondiEliminaSto cercando di fare in modo che le persone conosciute la leggano, lei fa grande informazione grazie signor Modigliani.
RispondiEliminaGrazie a te per l'attenzione
EliminaAh!e sempre un piacere leggerla.
RispondiEliminaLuca