giovedì 3 aprile 2014

Euro sì, euro no: quale sarebbe la frontiera?



di Sergio Di Cori Modigliani

Euro sì euro no.
In apparenza è la mamma di tutte le battaglie. Non secondo me.

Nel post di ieri, che non riguardava l'euro, ho scritto una frase che pressappoco suonava così: "stare nell'euro o ritornare alla lira è per me irrilevante; ciò che veramente conta è chi controlla la moneta".
Apriti cielo!
Siccome l'oligarchia dominante ha trovato, oggi, nell'euro, l'elemento che coagula passioni contrapposte -come simbolo, come fantasma, come geniale (quanto diabolica) arma di distrazione di massa- , è molto difficile oggi parlare di Europa, di Diritti Civili, di problematiche esistenziali della cittadinanza, cioè di cose vere. 
Hanno trovato il modo di mercatizzare la mente delle persone, al punto tale da far credere loro che l'Italia crollerà se rimane nell'euro, oppure crollerà se uscirà dall'euro. 
E' un falso problema. 
Le cose non stanno così.
Lo dimostra il fatto (ed era questa la tesi che ieri intendevo introdurre en passant) che le stesse identiche persone che nel 1996 volevano ardentemente l'euro e lo hanno difeso per 15 anni, oggi, guidano e cavalcano la fazione anti-euro. 
Perchè questo accade? Hanno cambiato idea? Affatto. 
L'euro è una invenzione tedesca.
L'anti-euro (quantomeno in Europa) a mio avviso pure.
Una breve premessa per ricordare i fatti storici.

I grandi nodi storici, nella civiltà planetaria, sono sempre stati affrontati dopo guerre micidiali e sanguinose. Tempi duri per i pacifisti, da sempre. Purtroppo il mondo va così. Nel 1920 si sono tutti riuniti dopo un mostruoso massacro e così hanno fatto nel 1945. Nel 1920 hanno commesso gravi errori che hanno cercato di non commettere nel 1945, ma non ci sono riusciti. Gli errori che avevano commesso nel 1920 hanno prodotto la seconda guerra venti anni dopo. Ma gli errori che hanno commesso nel 1945 -sempre gli stessi- hanno prodotto una successiva guerra durata ben 40 anni, la cosiddetta guerra fredda. Nel 1990 è finita la terza guerra mondiale e si sono riuniti di nuovo per tentare di non commettere gli stessi errori fatti nel 1945. Ma non ci sono riusciti neppure questa volta.
Si potrebbe dire: andrà avanti sempre così:
No.
Oggi, è diverso.
Perchè il mondo del 2014 -che sta già, forse, dentro la nuova guerra- non ha niente a che vedere con il mondo del 1945 nè con il mondo del 1920. Direi che, ormai, non ha più niente a che vedere neppure con il mondo del 1990. Il mondo di oggi sta a quelle date come il 1945 stava al 1492. 
La differenza è immensa.
Sia nel 1914, che nel 1938, che nel 1950, le guerre sono esplose come virulenta manifestazione del capitalismo internazionale planetario che non era più in grado di sostenere e reggere le proprie contraddizioni.
Oggi, 2014, non ci troviamo davanti a un capitalismo in crisi che scatena micidiali guerre per superare le proprie problematiche.
Oggi, noi ci troviamo davanti alla fine del capitalismo come idea del mondo.
E loro lo sanno benissimo: è per questo che vogliono far regredire i popoli e riportare indietro l'orologio della Storia. Pensavano di essere eterni. Tutti i sistemi di potere lo hanno sempre pensato. Lo pensava Temistocle ad Atene, lo pensava Dario il Grande in Persia, lo pensava Giulio Cesare a Roma, il re Sole in Francia, Filippo II in Spagna, lo zar  Alessandro in Russia ecc.
L'enorme sofferenza collettiva di tanti popoli sulla Terra dipende dal fatto che noi siamo alla vigilia di un cambiamento epocale strutturale inconcepibile per chiunque, fino a pochi decenni fa. E' il capitalismo come modello di sviluppo che non è più funzionale perchè ha assolto la sua funzione storica rivoluzionaria e non è più in grado di produrre benessere. E' finito.
E semplicemente concluso.
E' durato, più o meno, circa 400 anni, ed è imploso.
E noi stiamo entrando nella vita di quello che io ho definito post-Maya.
Per tutti i popoli, chi ci arriverà prima, chi ci arriverà dopo.
E' anche finita l'epoca del fossile, è finita per il petrolio e per il carbone.
Si tratta soltanto di tempistica.
E i più intelligenti e avveduti tra i potenti stanno semplicemente prendendo tempo per gestire il cambiamento. C'è chi ne ha preso atto e lo accetta e chi invece vuole fermare questo processo che non può essere più fermato a meno che.......appunto.....a meno che non accada ciò che è sempre accaduto: una mostruosa e gigantesca guerra mondiale, con l'aggravante che questa volta, data l'imbecillità criminale di gran parte dell'umanità, c'è il rischio che a soccombere siano qualche miliardo di persone e non soltanto qualche milione (come nel 1914) o qualche decina (come nel 1940). 
Siamo immersi in una realtà davvero molto complessa e non è facile sintetizzarla in maniera discorsiva e divulgativa. 
I cosiddetti potenti della Terra -le 500 persone che governano il pianeta- a differenza di ciò che i complottisti pensano non sono affatto d'accordo tra di loro: noi paghiamo le conseguenze di questa lotta tra di loro che ha soltanto due esiti possibili:
 a). Si va alla guerra (quella vera) di cui Egitto, Turchia, Syria, Ucraina, Nigeria, Venezuela, ecc., sono davvero modeste prove generali per vedere come butta. A un certo punto, è inevitabile, entreranno in gioco i big. Non è certo casuale che le prime 6 grandi potenze militari al mondo stanno accelerando in maniera incredibile un potente riarmo aumentando il budget della difesa e flettono i muscoli. 
E se si verifica, preghiamo e che il Signore ci assista tutti.
 b). Vince invece l'ala più evoluta, quella che accetta la realtà perchè la riconosce ed è disposta e disponibile a pagarne il prezzo e le conseguenze, rifiutandosi di scatenare una guerra. Il che significa cominciare a interpretare la realtà del mondo in maniera diversa, intendendo il pianeta come una comunità e non più come la somma di diversità in conflitto tra di loro, dove le nazioni saranno soltanto territori abitati dagli autoctoni perchè svanirà il concetto di nazionalismo se non per la parte riguardante la cultura, il folclore, gli usi, i costumi, le credenze religiose, ecc.; e l'interconnessione mondiale garantirà, poco a poco, in maniera sempre più convincente, efficienza ed efficacia. E' ciò che oggi si intende con il termine glocal.

Noi oggi ci troviamo al centro di questa furibonda lotta. Va da sè che io punto sul punto B) e faccio -nella mia consapevole umile modestia- ciò che posso per aumentare questa onda. Ma potrebbe anche prevalere il punto A) e se si verifica, nessuno li potrà fermare. 
Questa è la ragione per la quale è così furiosamente importante aumentare il livello di consapevolezza planetaria (nessun paese, nessuna nazione, nessun popolo, nessuna etnia esclusa, per nessun motivo) per poter dare il nostro contributo a quella parte di quei 500 che non vogliono la guerra.

Veniamo all'euro.
E' un effetto, l'euro, non la causa.
Ecco perchè è irrilevante starci dentro o fuori.
Il Fiscal Compact è diverso: quello è un meccanismo causale, non effettivo, tanto è vero che è reale e non virtuale: impatta sulle esistenze e le devasta.
L'euro è un'idea nata dal rifiuto del concetto di comunità negli anni'90, e dalla necessità di farsi carico dei costi della fine della terza guerra mondiale. Costi davvero esorbitanti. 
Nel 1992, l'ufficio statistico del ministero dell'economia tedesco calcolò che per rimettere in piedi la Germania, dato che si trovavano -da vincitori- a doversi far carico di tutti i tedeschi dell'est, dei cechi, degli slovacchi, dei polacchi, prima di riuscire ad ammortizzare i costi socio-economici della riunificazione avrebbero impiegato circa 25 anni, come era accaduto nel '20 e nel '45. Nel frattempo, la Germania sarebbe uscita fuori dal numero delle grandi potenze industriali. Ne parlarono, allora, con gli altri paesi della Nato, per suddividere i costi. Fecero tutti orecchie da mercante, perchè ciascuno aveva le proprie rogne. L'euro è stato ideato nella seconda metà degli anni'90 per far fronte ai problemi della fine della terza guerra mondiale lasciati irrisolti: bisognava aiutare la Germania, la quale poi avrebbe provveduto a diventare la locomotiva virtuosa europea trascinandosi appresso l'intero continente. Fu un trucco abile del capitalismo finanziario internazionale, che commise lo stesso errore che aveva compiuto nel 1903, nel 1920, nel 1928, nel 1938, nel 1950. Fidarsi dei tedeschi è da idioti (lo dico sul serio) sono molto più affidabili gli italiani se è per questo (purchè non si tratti di Casini & co.) la Storia lo insegna. 
L'euro non è stato la causa dell'attuale disfacimento dell'Europa.
Aver accettato l'euro come programma proposto dal capitalismo finanziario internazionale, quella sì è stata la causa, perchè ha fondato la Unione Europea invece che l'Europa delle Comunità. Ed era chiaro anche a un bambino che i tedeschi avrebbero assoggettato e asservito il Mediterraneo come hanno sempre fatto, fin dai tempi in cui il pur illuminatissimo Federico II di Svevia, 800 anni fa, arrivava in Sicilia a visitare il suo braccio destro, Jacopo da Lentini e lo trattava con sufficienza perchè il meridione italiano era "cosa dell'imperatore".
E' stata responsabilità delle sinistre comuniste e delle destre fasciste, "questo euro". 
In tutta Europa.
Nel 1992 erano terrorizzati all'idea che la fine della guerra fredda potesse comportare una resa dei conti e una chiamata di assunzione di responsabilità per tutti coloro che avevano servito Mosca e Washington, chi facendosi pagare dal KGB, chi dalla CIA. Chiunque fosse il pagatore, erano comunque tutti traditori. Si scelse di stendere un velo pietoso sull'intera vicenda: era la maniera migliore per renderli tutti ricattabili, servi, deferenti, e far sottoscrivere ogni trattato.
Oggi, la Germania -i più recenti studi lo confermano- stanno tentando di calcolare se a loro convenga uscire o meno e in tempi rapidi. Ma il problema non è questo.
Il problema rimane nello scontro tra "il concetto di comunità dei popoli" e "l'idea di Stato asservita al capitalismo finanziario internazionale". Se uscire dall'euro vuol dire consentire al Tesoro italiano di battere moneta, essendo diventati proprietari della Banca d'Italia un gruppo di banche controllate dal capitalismo internazionale extra-italiano, ma che Senso ha? C'è chi sostiene che l'Italia e la Germania e gli Usa e la Gran Bretagna (e parlo di fonti autorevoli) si siano già accordate per far uscire la Germania dall'euro, consegnando l'Italia a una specie di gestione commissariale clandestina gestita da un consorzio bancario anglo-americano-catariota che sarebbero i veri padroni della eventuale Lira. Che cosa cambierebbe?
Giusto un poveretto senza strumenti di pensiero come Matteo Salvini può pensare che "automaticamente" l'uscita dall'euro comporta la produzione di lavoro e la piena occupazione.
E' semplicemente falso.
E' una argomentazione demagogica e bugiarda.
Personalmente sono contro l'euro, ma se l'Italia dovesse uscire domattina, sarei contrario.
Che cosa me ne importa di avere la Lira se a governarla ci stanno Formigoni, D'Alema, Casini, Monti, Alfano? 
Le probabilità di far vincere l'ala evoluta dei potenti non aumenterebbero di un grado, e a me interessa quello.
Ciò che a me interessa, ciò per cui mi batto e ciò che io auspico è una poderosa battaglia europea, a Bruxelles, a Parigi, a Berlino, a Madrid, dovunque e comunque, per lanciare la piattaforma comunitaria europea che abbia al centro la qualità della vita delle esistenze delle persone, la qualità dell'aria e del suolo, la produzione di lavoro e occupazione, il rilancio della cultura e la fine del mercatismo come schema mentale di interpretazione del mondo.
Aprire immediatamente il tavolo di discussione per rivedere i trattati, cancellando il Fiscal Compact, ridiscutendo quello di Lisbona e varando gli eurobond comunitari come piattaforma di base per l'approvazione di un piano di 10.000 miliardi di euro di investimento in Europa per aggredire e risolvere l'unico vero problema: la scomparsa del mercato, la mancanza del lavoro, l'aumento della disoccupazione, il progressivo deterioramento dell'equilibrio sociale dovuto a una spaventosa sperequazione tra ricchi e poveri che è l'anticamera delle rivolte, delle guerre civili, che a loro volta sono l'aperitivo che porta al pranzo della guerra.
Questo è ciò che a me interessa.
Parlare di fatti storici veri e di realtà toccanti, non di dottrine.
Chi voleva morire per l'euro appartiene alla stessa categoria di coloro che oggi vogliono morire per la lira. E' la stessa idea del mondo. Io non voglio morire per nessuna moneta, per nessuna dottrina, per nessuna religione, per nessun partito, per nessuna stabilità.
Se bisogna morire domattina, tanto vale farlo per amore.
Per amore di se stessi, dei propri cari, della propria comunità, della propria nazione, del proprio continente, del proprio pianeta.
Il debito italiano è stato causato dalle persone che combattevano nella terza guerra mondiale, al soldo della Cia e del Kgb. Nessuno di loro ha mai pagato nulla.
Basterebbe questo per poter definire il debito italiano come "immorale e odioso": è stato causato e provocato da traditori della patria. Tutti. 
O si fonda l'Europa delle comunità, come il post-Maya indica, oppure si regredisce.
Non sarà l'euro o la lira a darci la libertà di pensiero, la libertà di stampa, la libertà di lavoro.
Che cosa me ne faccio di questa libertà di stampa se come giornalisti lavorano soltanto i servi sciocchi impiegati della cupola mediatica al servizio delle banche?

Cambiamo i trattati, applichiamo come base la politica dei Diritti Civili, dell'Ambiente, della Cultura, del Lavoro. E poi -in seconda battuta- si stabilisce se quando acquistiamo un maglione in un negozio paghiamo con le lire, gli euro, i dollari o i rubli.

Voi davvero pensate che la vostra vita cambia se cambia la moneta?

La nostra vita cambia se e quando le vecchie cariatidi ammuffite sopravvissute alla fine della terza guerra mondiale scompariranno dalla scena politica attiva.
Allora sì, cambierà.

Nella trappola euro/non euro, io non ci casco.
E' una kermesse da fiera della vanità per narcisisti, è la nuova zuppa dei Bambolotti Promozionali Televisivi: fa audience.

Ve la immaginate l'Italia con la lira e al Ministero del Tesoro Pierferdinando Casini o Roberto Formigoni o Giulio Tremonti?

L'interconnessione veloce sul web consente di scambiarsi velocemente notizie sull'andamento del mondo. Il potere lo sa e trema. Sa che se i popoli si svegliano, si rovescerà su di loro la poderosa richiesta di una Europa davvero Comunitaria.

Il vero problema è culturale: 

"Stabilità istituzionale o Comunità?".
"Soldi o Diritti Civili?"
"Lavoro o Rispetto dei parametri dei trattati?"

Se il Lavoro, l'Occupazione dei giovani, il Senso della Comunità, il Diritto Civile e la Legalità, me lo garantisce lo yuan: ben venga! 
Lo accoglierò a braccia aperte.
Me ne frego delle monete.
Mi stanno a cuore le esistenze delle persone.







17 commenti:

  1. Concordo con la sostanza dell'intervento. L'euro è un falso problema, serve solo a confonderci ed è funzionale al potere che deve controllare i popoli servendosi della paura e del debito.

    Per uscire dal tunnel non servono le solite ricette, ma ci vuole il coraggio di cambiare l'attuale sistema. Bisogna puntare sulla qualità della vita e non sull'avere. Il cambiamento non è quello proposto dai gattopardi della politica. Il lavoro non lo si crea con le regole e le chiacchiere, semmai lo si regolarizza dopo aver messo tutti i cittadini in condizione di lavorare. Le risorse ci sono, si tratta di passare dalla speculazione finanziaria agli investimenti utili nel campo sociale, favorendo gli interventi sul territorio. Sull'esempio di Roosevelt e Keynes dopo la grande crisi del 29.

    Ma soprattutto è necessario liberare gli uomini dalla schiavitù del lavoro e dallo sfruttamento garantendo a tutti un "reddito" di cittadinanza che assicuri ad ognuno il soddisfacimento dei bisogni primari affinché si possa scegliere il lavoro in base alle proprie esigenze e capacità. Solo così il lavoro, in ogni sua forma, nobilita l'uomo contribuendo alla sua crescita.

    RispondiElimina
  2. Si, va be', cambiamo i trattai...
    Ma se i tedeschi, per dire, non ci stanno?
    Che facciamo? Aspettiamo Godot e intanto andiamo allegramente in contro al nostro destino greco??

    RispondiElimina
  3. il più bello dei post pubblicati da Sergio, da quando successivamente a quello sull'Ecuador se non erro nel luglio 2012, ho preso a seguirli uno per uno con un interesse che non scema. E il valore dell'ultimo è immenso. Grazie davvero.
    Gigi da Parigi.

    RispondiElimina
  4. "Se il Lavoro, l'Occupazione dei giovani, il Senso della Comunità, il Diritto Civile e la Legalità, me lo garantisce lo yuan: ben venga!
    Lo accoglierò a braccia aperte.
    Me ne frego delle monete."

    Come si fa a ribattere ad un'affermazione come questa?
    Lo farò citando un detto caro alla mia compianta e saggissima nonnina, che le guerre mondiali le ha passate tutte davvero, nei suoi occhi e sulla sua pelle: "Chi vive sognando, muore cagando".
    Buona notte a tutti.

    RispondiElimina
  5. Concordo sul fatto che l'euro sia una conseguenza della cattiva politica, un po come quanto ti becchi l'infarto a causa della cattiva alimentazione. Tuttavia quando sei in arresto cardiaco la cosa più saggia da fare non é mettersi a dieta ...

    RispondiElimina
  6. Per gli aspetti a lungo termine hai ragionissima, caro Sergio , ma sull'immediato cosa possiamo fare?
    Noi stiamo morendo adesso..

    RispondiElimina
  7. Non sono d'accordo per una volta con Sergio. La moneta non è un qualcosa di neutro.
    1) La Germania non vorrà che vengano investiti soldi in periferia. Il problema è politico quindi.Anche concedessero qualcosina sarebbe un tiro alla fune con chi è più forte per l'eternità.Solo dando molti , moltissimi più soldi in periferia l'economia dei paesi mediterranei tornerebbe competitiva nell'export.Ovviamente non a pioggia.
    2) La moneta euro è stata una svalutazione del 30% per i tedeschi e una ipervalutazione del 30% per noi = fine dell'export (i loro prodotti di colpo costavano 30% meno e i nostri 30% in più) = chiusura attività = scegliere o svaluti moneta e investi SOLO in periferia per riequilibrare o svaluti i lavoratori.
    3) Il senso di avere una banca centrale che sia prestatore di ultima istanza,che possa cioè all'occorrenza stampare per calmierare gli interessi sui titoli, sta nel fatto che in questo modo nessuno ha un profitto depositando in TdS parassitari (come fanno le banche e i ricchi) e quindi li investono in economia reale (anzichè parassitare lo stato sociale)
    4) Gli eurobond ok sono una buona cosa ma i soldi che l'eurozona si fa prestare in questo modo se non indirizzati in periferia in modo massiccio non cambiano il dislivello del punto 2.
    5) Il fiscal compact va abolito ma è come salvarsi dal morso di uno zombie....ok ma il problema rimane se sei circondato da altri 500 zombi.
    6)Il debito odioso è quello creato con il discorso di interessi reali superiori allo 0.Va tolto dall'ammontare e si deve anche tener conto di quanto ci è costato il punto 2.

    RispondiElimina
  8. 7) Col cavolo che la moneta unica non è un problema...lo è eccome. Uscendo dall'euro (senza dichiararlo prima come invece fanno i leghisti rutteggianti e i Meloni d'Italia) nel modo giusto (cioè di colpo per decreto, consultando il popolo attraverso internet e in un festivo così alla riapertura delle banche tu hai già la banca centrale prestatore e ammazzi sul colpo la speculazione) tu puoi svalutare di un 20% e così tornare a esportare. Con quei soldi peraltro defiscalizzi imprese e dai reddito minimo di cittadinanza.
    8)Il debito verso l'estero si è creato tutto (tranne un fisiologico 8% comune a tutti i paesi) con l'euro perchè abbiamo iniziato a importare merci dalla Germania visto che ormai i nostri prodotti costavano di più e i loro di meno per il discorso del punto 2.
    9)Il debito pubblico pre euro era alto ma era un dare ai ricchi togliendo ai poveri eppure era comunque tutto italiano! Prevedeva interessi reali positivi (dal 1981 in poi ,cioè da quando non si poteva più stampare) questo perchè permetteva alle banche di decidersi de facto il tasso di interesse (detto volgarmente) sui prestiti che facevano agli stati. Idem da Maastricht in poi!!!A causa di ciò iniziarono ad arricchirsi e i poveri che potevano permettersi meno TdS a impoverirsi (i Tds sono bot e btp ecc)..... Questo salasso provocò la saluta esponenziale del debito/pil. Non certo come seminano i media gli sprechi e i raccomandati!!!! Innalzandosi il debito (gli interessi regalati alle banche non fanno PIL....) colpirono i diritti dei lavoratori.
    10)La liberalizzazione dei capitali ha provocato che anzichè tassare un pò anche loro (altrimenti se ne vanno all'estero mentre prima era molto più difficile) tassano il popolo.
    11)Avendo perso l'export rischiamo di fallire e allora cosa si fa in questi casi per far costare meno i prodotti e tornare competitivi? O paghi meno i lavoratori o svaluti la moneta (ma l'euro non lo svalutano e se lo fanno i soldi stampati devono finanziare la PERIFERIA altrimenti non cambia una cippa....purtroppo non finirebbe così)....indovinate quindi cosa succede rimanendo in euro?Jobs act!Cioè licenziamenti facili fino a 3 anni e non più 12 mesi, riduzione pensioni di reversibilità, riduzione soldi ad handicappati , tutele varie ecc
    12)Non dimentichiamo che a causa di Clinton e del D'Alema in Italy c'è stata la abolizione del Glass Steagall Act....cioè le premesse del collasso sub prime UN AFFARONE PER MOLTI BANCHIERI LADRI E SPECULATORI IN PARTICOLARE GOLDMAN , JP, CITICORP ECC....

    RispondiElimina
  9. Avere o non avere la sovranità monetaria non ha nessuna importanza quindi?
    Ma come mai non c'è una moneta unica in tutto il mondo allora, sarebbe tutto più semplice, no? Anzi, ho un idea: eliminiamo tutte le monete del mondo. Andiamo a Bruxelles e a Washington e battiamo i pugni sul tavolo. Peace & Love... La libertà e la pace sono gratis ma non ce ne siamo accorti. Walter

    RispondiElimina
  10. Sergio, sicuramente sei un grande, il tuo intervento è degno di nota e checchè se ne dica sei molto vicino alla verità. Voglio però provare rispondere alla tua
    DOMANDA:
    Se uscire dall'euro vuol dire consentire al Tesoro italiano di battere moneta, essendo diventati proprietari della Banca d'Italia un gruppo di banche controllate dal capitalismo internazionale extra-italiano, ma che Senso ha? C'è chi sostiene che l'Italia e la Germania e gli Usa e la Gran Bretagna (e parlo di fonti autorevoli) si siano già accordate per far uscire la Germania dall'euro, consegnando l'Italia a una specie di gestione commissariale clandestina gestita da un consorzio bancario anglo-americano-catariota che sarebbero i veri padroni della eventuale Lira. Che cosa cambierebbe?

    RISPOSTA:
    1-Più vicino è il potere alle persone più facilmente queste entrano a conoscenza dei meccanismi (bruxelles non è roma), il forte accentramento dei poteri sull'europa fa evaporare il meccanismo di rappresentatività statale subordinandolo a decisioni più importanti prese a livello comunitario.
    2-Se io preferisco la casa rossa e il mio coinquilino verde dovremmo trovare un compromesso; se nella stessa casa facciamo vivere persone con molte cose in comune è più facile che queste siano in accordo sulle scelte/decisioni da prendere. A livello comunitario è più semplice celare alcune scelte disfattiste sotto la bandiera del bene comune. Anche a livello nazionale è possibile ma io come cittadino valgo in Italia più che in Europa.
    3-Sappiamo bene che le nazioni sono delle invenzioni, sappiamo meglio che non lo sono le famiglie e le persone che si guardano in faccia. Se la democrazia diretta era un utopia nell'800, nel 2020 lo può "ridiventare" perchè non ci faranno sentire in grado di decidere per il destino di una comunità che travalica la nostra comprensione. I tecnicismi e la professionalità sono il modo che hanno per farci sentire inadeguati e per fare in modo che la gente non possa pensare di poter essere in grado di sapere dove sta il suo bene.
    Un cittadino del veneto

    RispondiElimina
  11. Neppure io sono d'accordo con te, Sergio
    sebbene alcune premesse siano da fare:

    Chi vuole uscire dall'Euro vuole sostanzialmente due cose, almeno io la vedo così:
    1) Sovranità Monetaria
    2) Moneta oscillante a seconda del mercato (e quindi della forza economica di una Nazione)

    La prima parte riguarda la Banca Centrale Nazionale che DEVE essere completamente pubblica, e deve battere moneta di Proprietà della Repubblica Italiana, e quindi dei Cittadini.
    l'esatto contrario dell'Euro

    la seconda parte riguarda i mercati, in particolare quello mondiale, ma di fatto anche il mercato interno,
    ora stiamo usando una moneta troppo forte e bloccata sulle posizioni tedesche,
    ed è questo che ci sta facendo morire.
    In passato abbiamo fatto varie svalutazioni, e sebbene non sia la panacea di tutti i mali, TUTTE sono state di tipo "difensivo" cioè dovute ad uno shock finanziario esterno, e TUTTE sono state utilissime, NESSUNA è stata fatta come "svalutazione competitiva" (come fa la Cina sempre)

    La moneta nazionale è importantissima, tutte le Nazioni del mondo la gestiscono come meglio credono, solo noi non possiamo, perchè usiamo una moneta completamente privata, una moneta forte (troppo per la nostra economia) e una moneta bloccata.
    inoltre siamo in mano ad una banca privata che ha un solo ordine tassativo, tenere stabile l'Euro e l'Inflazione.

    Così non ci siamo, non ne veniamo più fuori, possiamo essere competitivi quanto vogliamo, possiamo deprimere il nostro salario quanto vogliamo,
    ma se non si è ancora capito, il problema non è rendere competitiva una merce...
    ma VENDERLA!

    Per rendere vendibile una merce ci sono 3 strade:
    depressione salari
    aumento valore tecnologico della merce
    depressione della moneta

    l'Europa ci chiede (anzi PRETENDE) solo le prime due
    ma la terza è altrettanto necessaria.

    Prima torniamo ad una moneta sovrana, meglio sarà

    PS
    non sono certo un sostenitore dei soliti ladri della Casta Italiana, ma vi ricordo che adesso la moneta corrente è in mano ad un certo Draghi (più alcuni galoppini piuttosto pericolsi, Lagarde, Van Rompuy, ecc)
    una persona che mi sembra decisamente più percolosa di un certo Casini che è un incapace seriale

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Risponderò con uno specifico post, così rispondo a tutti che stanno commentando aspetti diversi della questione.

      Elimina
    2. Questo commento è stato eliminato dall'autore.

      Elimina
    3. Se può dia un'occhiata alla soluzione proposta da Marco Cattaneo nel suo blog (Certificati di Credito Fiscale) un modo per uscire dall'euro senza uscire dall'euro, un po come dice Grillo.

      Elimina
    4. La ringrazio per l'informazione, mi sembra un articolo intelligente e, finalmente, sensato.

      Elimina
  12. Bellissimo articolo. La ringrazio per aver portato l'attenzione sulla consapevolezza, il risveglio delle coscienze è l'obiettivo principale per la nostra evoluzione. Il resto sono distrazioni di massa.

    RispondiElimina
  13. l'uscita dall'euro per una nuova lira ha senso se tale cambiamento viene sostanziato da una BC STATALE DI PROPRIETA' DEL MINISTERO DEL TESORO _ Poi può anche stampare Formigoni o Alfano, mi sta bene ... quelloche conta è una reale e controllata rendicontazione

    RispondiElimina