lunedì 23 gennaio 2012

Lo splendido film di Maryam Keshavarz non trova distribuzione in Italia. Che fare? Come fare a salvaguardare la nostra libertà, oggi? E come farlo?

di Sergio Di Cori Modigliani


Anatoly Kolkov vanta un record davvero invidiabile: è la persona più felice al mondo per essere stata vittima di un regime corrotto e miope e tirannico. Non solo. E’ anche il più felice licenziato al mondo. Perché la sua espulsione –comprensiva di incarcerazione preventiva per la durata di quattro mesi oltre che di pubblico ludibrio per “disfattismo sociale”- dal partito comunista di cui era membro, gli ha aperto insospettabili orizzonti consentendogli di cambiare vita. Tutto ciò si svolgeva nel 1985 a Mosca.
Oggi Anatoly insegna sociologia delle comunicazioni di massa all’università di Santa Barbara in California.
Ma allora, quando stava ancora in Urss, fu protagonista di un episodio non indifferente che ci è utile per comprendere alcuni meccanismi attuali dell’Italia in cui viviamo.
Privo di possibilità reali (non era né sponsorizzato né raccomandato da funzionari di partito) ma laureato a pieni voti in “psicologia sociale di massa” nel celebre Istituto di Sociologia a Leningrado, aveva fatto domanda nella sezione analisti del KGB che a quei tempi cercava giovani brillanti ai quali chiedere di interpretare ciò che accadeva nel mondo esterno alla cortina di ferro, offrendo un buon salario. Il lavoro non era quello dei film hollywoodiani, con pistole e agenti segreti clandestini. Bisognava star seduti in ufficio a studiare, analizzare il mondo e poi redigere delle proprie analisi. Viene assunto e lavora alacremente per un paio d’anni. Non fa carriera, ma viene stimato e apprezzato. Finchè un giorno gli vene in mente la malaugurata idea di presentare un rapporto al suo superiore (eravamo già nel 1987) sulle “modalità di introiezione della realtà esterna nello spirito collettivo dei giovani sovietici”. Applica alla sua analisi il teorema matematico di Godel (un celebre assunto teorico che, sintetizzato, mostra e dimostra come “nessun punto del cerchio potrà mai avere la possibilità di poter avere una visione d’insieme del cerchio stesso, facendone parte: al massimo della sua estensione comprensiva potrà arrivare a intuire e capire il cerchio meno un punto. Non vedrà mai il cerchio per intero”.) un principio matematico, questo, che è stato usato dalla metà degli anni’70 dai sociologi della comunicazione come elemento fondamentale da applicare all’analisi dei fenomeni sociali, per capire i quali è necessario porsi in una posizione esterna, altra, al di fuori dell’ambiente dove si verificano i fatti stessi; altrimenti non sarà possibile capire mai tutto ciò che accade all’interno del cerchio, ovverossia l’evento, il fatto, l’accadimento sociale che noi cerchiamo di comprendere. Questa modalità di pensiero confermerebbe il fatto per cui non appena si esce dal proprio specifico àmbito, si viaggia, si va all’estero per vivere delle esperienze alternative “al di fuori”, si finisce, all’improvviso –come per magia-  a comprendere dei fenomeni fino a poco tempo prima incomprensibili. Anatoly spiega, nel suo studio, che il nemico più pericoloso non sono le bombe atomiche americane, che l’Urss non è minacciata da nuovi missili che la Nato sta piazzando in Sicilia e meno che mai sull’alacre lavoro degli agenti della Cia sul campo inseguiti dal Kgb dovunque. Il vero nemico è un apparecchio che si chiama “fax”.
Il “fax” abbatterà il comunismo. Perché il futuro verrà deciso e organizzato dall’uso “dell’alta tecnologia di massa che finirà per gestire lo scambio sociale abbattendo frontiere e distanze e impedendo in tutti i modi il soffocamento del veicolo delle notizie e informazioni, in tal modo aggirando il teorema di Godel perché dall’esterno affluiranno dati, input e suggestioni talmente diversi e originali da determinare e applicare l’apertura di porte chiuse della mente”. Applica anche i principii teorici del geniale filosofo del linguaggio, il sovietico Vigotskij che in “Pensiero e linguaggio” qualche decennio prima aveva posto le basi teoriche per la comprensione del funzionamento della mente.
Il suo studio finisce nei tavoli alti. Viene convocato. Entusiasta (sentiva già aria di promozione per il suo brillante lavoro) si presenta alla commissione che vuole saperne di più. Diverse ore di colloquio nel corso della quale spiega come il mondo si stia dipanando e come la globalizzazione diventerà inarrestabile soprattutto nel campo dell’informazione. Soddisfatto di se stesso attende fuori della stanza l’esito del giudizio.
Viene immediatamente arrestato e finisce in Siberia.
Dieci giorni dopo, viene varata una disposizione per cui si vieta “per Legge” l’uso personale del fax. Ma ormai non è più possibile fermare l’onda. Perché lo strumento è utile e rimane negli uffici pubblici, dove la curiosità ha già fatto presa, e clandestinamente si ricevono pagine di notizie da altre nazioni, altri paesi, in cui spiegano come funziona là la vita, come sia possibile vivere in un altro modo. Il Kgb intuisce il pericolo.
Nel 1988, in Urss, i servizi segreti si scatenano a caccia di fax nascosti. Basta esser scoperti con la macchina nel proprio appartamento per finire nei guai.
Nei guai, invece, ci finisce il sistema che di lì a poco imploderà.
Tutto ciò, Anatoly lo ha raccontato nei suoi seminari, (dieci anni dopo in California) nel corso dei quali, insieme ad altri esperti di comunicazione sociale inter-attiva, spiega le possibilità che oggi esistono di “riuscire ad avere una visione d’insieme del cerchio accogliendo gli input delle realtà esterne attraverso la proliferazione dell’attività dei bloggers e dei social networks”.
Il potere ne è ben consapevole, di tutto ciò.
E quindi fa in modo di inceppare il meccanismo.
Analizzando le notizie che si trovano “in italiano” sull’Italia e sul mondo in rete, sui siti e nei post dei bloggers, si nota una differenza macroscopica tra oggi, 23 gennaio 2012 e (ad esempio) il 23 gennaio 2011 quando c’era ancora maggiore libertà espansiva.
C’è addirittura una differenza enorme tra oggi e il 23 ottobre 2011.
Stanno chiudendo tutti gli spazi ed è bene quindi, per chi ha sete di comprendere la realtà per ciò che essa è e vuole impadronirsi di strumenti di informazione senza i quali non si può capire ciò che sta accadendo, seguire altre strade.
Spesso, alcuni commentatori mi chiedono: “bene, grazie, che si fa?”.
E ci si aspetta delle risposte operative per tirar su un gruppo, un movimento, un nuovo partito, un corteo, una tendopoli.
Personalmente –e qui rispondo- ritengo che sia inutile.
Prima bisogna informarsi.
Consiglio vivamente a tutti di cominciare a superare la pigrizia e impadronirsi quanto prima possibile di una lingua internazionale (inglese o francese o spagnolo o russo o cinese) e andarsi a scovare ciò che dicono di noi in giro per il mondo.
Il secondo punto è già più arduo: riuscire a superare l’inevitabile tendenza soggettiva a voler a tutti i costi vedere nei propri referenti classici e addirittura nelle aree classiche (qui intese come “destra” “sinistra” “i movimenti” ecc.) dei luoghi nei quali ci dicono come stanno le cose, che cosa accade, che cosa stanno facendo, come sta reagendo il mondo esterno. Il che vuol dire accettare l’idea che noi viviamo come i cittadini sovietici nel 1985. La maggior parte di loro non sapeva che esisteva la possibilità di un mondo  diverso, cioè –un esempio trai più banali- una vita senza censura, una professione aperta, la possibilità di imprendere senza la mediazione del partito, la libertà di associazione, ecc.
Terzo: riuscire ad assumersi la stupenda, esaltante, ammaliante e inebriante sensazione della responsabilità individuale che poggia sull’accettazione e il riconoscimento del principio del “potere personale soggettivo”, l’unico che –tanto più comincerà a diffondersi- tanto più riuscirà a incrinare la cappa che stanno stendendo su di noi attraverso la proliferazione di falsi clamorosi.
Quarto: riappropriarsi del Senso per ripristinare il controllo della Politica sul Mercatismo; non facile come obiettivo. Comporta la capacità di sottrarsi al facile giuoco della “anti-politica”  che fa di tutta un’erba un fascio, manifestando la propria soggettiva volontà al fine di attaccare con vigore i micro-poteri laddove, nel quotidiano, vince sempre l’oligarchia tirannica. La Destra cosiddetta sociale applica la “tecnica del paradosso estremo”: sta tentando di cavalcare la tigre del dissenso per manipolare le coscienze nel nome di un odio “per i poteri forti” (che loro storicamente rappresentano a buon titolo) esattamente nello stesso modo in cui molti movimenti e gruppi della sinistra si coagulano trovando una condivisione di odio “contro Goldman Sachs” (di cui il più autorevole rappresentante in Italia è stato per 25 anni –e lo è tuttora- Romano Prodi). E’ tutta una manipolazione che appartiene allo stesso gioco, allo stesso schema. La Lega Nord si è accorta che PDL e PD associati insieme gli soffieranno i posti di controllo nel sistema finanziario delle banche nelle regioni settentrionali dove lavano i soldi della ‘ndrangheta e allora “si fa opposizione”, naturalmente senza spiegare ai propri seguaci che sono proprio loro a detenere il potere finanziario in quelle regioni. Stanno lottando per sopravvivere nei mercati finanziari perchè temono di essere sostituiti, tutto qui. La Finanziaria “Padania Fin” gestita dalla famiglia Bossi insieme a Rosy Mauro, sovvenzionata dalle banche libiche, gestisce attualmente tutto l’investimento immobiliare e di produzione di cemento nelle regioni settentrionali attraverso una sistematica distruzione dell’ambiente eco-sostenibile del territorio.
Quinto: consiglio a tutti di non rinunciare mai al proprio potere personale soggettivo: è l’unica strada percorribile per scuotere il sistema nelle sue fondamenta. Considero una gigantesca trappola abilmente congegnata (addirittura in buona fede in molti casi, il che lo rende ancora più preoccupante) quella di seguitare a istigare e fomentare l’odio contro i “grandi poteri forti” invece di spingere i cittadini a cominciare a ribellarsi nel proprio piccolo sulla base delle proprie possibilità realistiche. Si inizia denunciando la protervia dell’amministratore del proprio condominio che non vuol far vedere le ricevute fiscali dello scarico del gasolio sul quale ruba magari i suoi 300 euro al mese sottraendo 30 euro ad appartamento.
Ma soprattutto si inizia con un “nuovo modello mentale” per creare dei nuovi trend socio-culturali, laddove si riesce a modificare l’immaginario collettivo richiamando chicchessia e dovunque all’assunzione di responsabilità individuali in proprio.
L’espressione “lo fanno tutti” oppure “il sistema è così” sono entrambe false.
Sono sempre e comunque la giustificazione dei corrotti corruttori.
Il sistema è la rappresentazione e la sintesi della somma degli individui.
Andare a un corteo contro Goldman Sachs ma poi non pagare una multa doverosa perché tanto c’è zia che conosce Pinco Pallino al Comune e me la fa togliere, contribuisce all’abbassamento del pil e alla medioevalizzazione della nazione.
STOP.......per curiosi aspetti tecnici, non è possibile proseguire nel post perchè da oggi vige un principio di "massimo di lunghezza", così questa diventa la prima parte e il prossimo sarà la seconda. SORRY

                                                                 fine della prima parte
 

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