giovedì 11 settembre 2014

Annunci, denunce ed enunciati, per far affondare l'Italia. Ma i tedeschi, la strada l'avevano già indicata ben 40 anni fa. A suon di goal.


"La produzione della Repubblica Italiana è crollata del 25% rispetto al 2007. Si tratta di un calo generalizzato che ha colpito anche settori -quali quello automobilistico, del mobilificio, del designer, del calzaturiero e degli elettrodomestici- che per lungo tempo hanno rappresentato la struttura portante dell'industria e dell'economia italiana. L'Italia risulta oggi la nazione con la peggiore performance assoluta tra le 28 nazioni della Unione Europea. E' un dato allarmante che ci riempie di preoccupazioni".
                       
Mario Draghi, Presidente BCE, nel commentare, in data 10 settembre 2014, gli ultimi dati forniti dall'Istituto Centrale di Statistica Europea sull'andamento dei paesi UE:


di Sergio Di Cori Modigliani

Non è certo una novità che siamo la Cenerentola d'Europa.
Non è neppure una notizia il fatto, purtroppo assodato, che l'Italia sta peggiorando il proprio trend socio-economico, facendo correre gravissimi rischi all'intero continente perché sembra voler trascinare nella propria ottusa imbecillità anche il resto dell'Europa.
Soltanto un irresponsabile, o una persona in malafede, potrebbe sostenere oggi che "l'Italia è un grande paese e si avvia a diventare la locomotiva d'Europa che guiderà la ripresa del continente". 
E' ciò che aveva dichiarato il nostro premier, sorretto dagli amorevoli applausi della plebe narcotizzata, qualche settimana fa. Ma anche questa non è una notizia.
Non si riesce ancora a comprendere se coloro che sostengono Renzi, dai banchieri agli imprenditori, dai finanzieri nostrani a quelli che rappresentano gli interessi dei cosiddetti "poteri forti", siano da ascrivere tra quelli in malafede o tra gli irresponsabili.
E' mia opinione che sia arrivato il momento di individuare una terza categoria, non ancora contemplata e identificata nella profondità della sua tessitura: la promozione dei falliti di successo e la valorizzazione degli inetti, degli incapaci, degli immeritevoli.
Chi pensava che il berlusconismo fosse soltanto il teatrino del bunga bunga, qualche mafiosetto, un grappolo di cinici opportunisti e un sistema strutturale di corruttela basato sulla sintesi tra il tengo famiglia e io mi faccio gli affari miei e me ne frego, ha sbagliato di grosso.
Questa è una lettura che poteva corrispondere alla definizione dell'Italia andreottiana-craxiana, e a una situazione strutturale del sistema paese che apparteneva alla situazione politica degli anni'80 e degli anni'90. 
Lo scenario, oggi, è diverso.
Il berlusconismo, infatti (che oggi è più vivo che mai, anche se Berlusconi è pressoché eclissato) ruotava tutto intorno all'affermazione di un principio -risultato vincente- che presupponeva la totale cancellazione dell'intelligenza collettiva e la pianificazione di un "genocidio culturale" tale da addormentare l'intero paese.
Il 2014 sta segnando e segnalando un netto peggioramento nelle attese collettive.
E non parlo qui di economia, non è la mia professione.
L'Italia è oggi molto diversa (apparentemente) da quella del 2011, perché da allora diversi nodi sono venuti al pettine e alcune contraddizioni sono esplose. Ma culturalmente (al peggio, davvero non c'è mai fine) il paese appare declinato ancora di più -sembrava impossibile ma è così- toccando un livello talmente basso da rendere quasi imbarazzante oramai anche i livelli minimi di scambio sociale quotidiano.
Il comportamento dell'attuale classe politica può essere sintetizzato in tre grandi tronconi, rappresentati dai tre leader che sono un punto di riferimento delle tre anime nazionali: Berlusconi, Renzi, Grillo.
Ciascuno secondo le proprie modalità, i propri slogan, le parole d'ordine e le tifoserie varie, in verità coltiva il proprio orto bloccando di fatto la connettività sociale tra diversi e impedendo il lancio di una nuova idea di mondo, di un recupero del concetto di comunità, di solidarietà, basato su una progettualità culturale.
I tre pilastri sono fin troppo ovvi: enunciati, annunci, denunce.
La destra italiana, purtroppo per tutti noi, paga il prezzo dell'essersi arresa alla parte peggiore dell'italianità destrorsa, per dare un contributo ad annientare il pensiero tradizionale conservatore di area liberal-moderata-laica e si è ridotta a una serie costante di "enunciati" che non sono più neppure parole d'ordine (tipo "recuperiamo la sovranità nazionale" oppure "l'Italia deve aumentare la propria produttività", ecc.) che sono ridicoli perché finalizzati soltanto a fornire una identità collettiva a chi viene da esperienze personali anti-comuniste e nel mondo post-ideologico si sente perduto, senza punti di riferimento ed è convinto che restringere il campo dell'intervento dello Stato nel mercato sia la salvezza della nazione. Sono assunti demagogici con nessun riferimento alla realtà del mondo attuale. La destra ha suicidato la propria tradizione culturale storica per un piatto di lenticchie. Sono rimasti soltanto gli "enunciati di principio", parole vuote della retorica antica, basate su un contenuto di pregnanza culturale solida pari allo zero assoluto.
La sinistra italiana, purtroppo per tutti noi, paga il prezzo dell'essersi arresa alla parte peggiore dell'italianità sinistrorsa e ha approfittato della situazione per rinunciare a qualsivoglia forma di opposizione democratica forte, per condividere fette di mercato, partecipando in prima persona e in prima fila all'annientamento di ogni forma di affermazione della cultura e dell'istruzione. Sono stati complici attivi del processo di "genocidio culturale". Si sono venduti anche loro per un piatto di lenticchie, suicidando un succoso patrimonio storico che apparteneva a una grande tradizione e producendo soltanto ometti e donnette privi di talento, merito, competenza specifica. Questo PD vive ormai di "annunci" come una pubblicità promozionale. E' il trionfo della visibilità e dell'apparenza al posto della sostanza.
Il movimento cinque stelle, purtroppo per tutti noi, paga il prezzo dell'essersi arreso alla parte peggiore dell'Italianità oppressa dai marpioni destrorsi e dai marpioni sinistrorsi. Ha svolto un ruolo molto forte, di impulso positivo e davvero stimolante, nell'opera di smascheramento della logica del potere, mettendo alla berlina in pubblico la totale, quanto inutile nudità del Re che non valeva un bel nulla. Sorretto da un massiccio voto popolare è riuscito a sintetizzare la rabbia, la speranza, la protesta, la voglia di cambiamento, situandosi in maniera oppositiva. Il paese stava davvero cambiando (ha ragione Celentano quando sostiene che "senza Grillo tra 50 anni saremmo stati ancora come stiamo") ma hanno dimostrato di non capire che la protesta contro i meccanismi di esercizio del potere non consiste nel lottare contro il potere in sé, bensì contro uno specifico potere, identificato, analizzato, disossato, smascherato, autore e responsabile del dissesto italiano. Hanno suicidato la speranza di milioni di italiani perché non hanno voluto (o non sono stati capaci di) portare avanti una progettualità culturale alternativa, oltre alla denuncia, che è stata fondamentale nella fase iniziale. Il M5s, secondo me, non sarà in grado di prospettare una valida alternativa se continua a scegliere di non puntare su una progettualità culturale forte e di rimanere saldo nella propria identità di club, alimentando la faziosità e la rabbia.
E così, gli italiani oscillano tra enunciati demagogici offerti da Brunetta, Salvini, Alfano; annunci televisivi feisbuccati e twitterati da Renzi, Speranza, Serracchiani; denunce  degli eletti del M5s e dei post nel blog, che oggi rischiano di apparire auto-celebrativi e autoreferenziali. E non più denotativi.

Enunciati, annunci e denunce. 

Questi tre elementi insieme non consentono alcun risveglio.
Sono utili soltanto al ristrettissimo numero di eletti, nelle rispettive compagini, per coltivare l'identità del proprio orticello. Spetta alle persone più lucide, competenti e dotate di volontà ed energia, all'interno della Destra, della Sinistra, del M5s, lavorare per cominciare a costruire le basi di un progetto culturale che vada al di là degli enunciati, degli annunci e delle denunce.

Questo signore, la cui immagine vedete riprodotta in bacheca, che oggi ha 64 anni, è di nazionalità tedesca, ed è tuttora un personaggio di grande respiro, utile da ricordare. 
Si chiama Paul Breitner, ha vinto come calciatore un mondiale. Ma era anche qualcosa di più.
Correva l'anno 1974 (memoria valida soltanto per gli ultracinquantenni) e quell'estate c'erano i mondiali di calcio. In un torrido luglio si giocava la finale, tra la Germania Ovest e l'Olanda. Il tifo in Italia era stato ideologizzato. I movimentisti di allora tifavano dichiaratamente per la Germania, perché c'era lui. Capellone riccioluto, era uno dei tre indiscussi leader della SDS (il movimento studentesco della sinistra radicale tedesca) insieme a Rudi Dutschke e Daniel Cohn Bendit, entrambi sociologi. Paul Breitner era un intellettuale, che all'età di 23 anni aveva preso due lauree, una in Psicologia dello Sport e l'altra in una nuova materia che si chiamava "Pedagogia Sociale", laureandosi (fu tra i primi in Europa) con il suo mentore e maestro, Sergio Moscovici, un rumeno esiliato in Francia, il fondatore europeo della Psicologia Sociale (è il padre dell'attuale Pierre Moscovici che ieri è stato eletto alla presidenza della commissione economia e sviluppo nell'Unione Europea). 
Breitner era uno dei grandi miti collettivi europei ed è stato uno dei grandi propugnatori della necessità di fondare un progetto culturale europeo lanciando la pedagogia sociale come momento fondamentale nell'educazione delle masse. E' ciò che ha sempre fatto. Dal 2009 è diventato "responsabile dell'equilibrio psicologico e dell'armonia" nella squadra di calcio Bayern Monaco e ha gestito il counseling relazionale di tutti i componenti della squadra tedesca nazionale che ha vinto i mondiali due mesi fa in Brasile. 
La Pedagogia Sociale, in Italia, forse neppure esiste come materia di insegnamento.
In Germania è considerata una materia fondamentale ed è la base della loro nuova struttura identitaria sia politica che culturale, nel dopo nazismo e nel dopo comunismo.
Ruota intorno al concetto della "ricerca dell'armonia all'interno della comunità per costruire un equilibrio collettivo finalizzato al bene comune".
Per loro, questo è il pilastro fondamentale dell'attività politica nazionale.
E' ciò che a noi manca.
Non si tratta di cifre e di grafici, di numeri o di globalità.
Si tratta di approccio culturale: o lo si ha o non lo si ha.
E in Italia, grazie a Berlusconi che si è avvalso della complicità della sinistra, la Cultura come idea di mondo è stata cancellata.
I danni sono visibili.

Basta con gli enunciati, gli annunci e le denunce.
E' arrivato il momento di avviare il processo fondativo della "Pedagogia Sociale" anche in Italia.
Ci serve come il pane.
Anzi, più del pane.
E' un alimento dell'anima, dello spirito, della mente, e nutre la Persona Collettiva.
Forse non eccita consensi per il voto.
Ma fa evolvere la nazione e per me, questa, è la assoluta priorità. 

Altrimenti ci lasceremo cullare nel nostro suicidio annunciato: i forzisti a morir di corruzione via Berlusconi, i piddini a morir di annunci e speranza, i pentastellati di pestilenza auto-celebrativa, dato che "i nostri sono sempre i migliori perché tutti gli altri sono corrotti".

Raglia raglia Giovane Itaglia!


28 commenti:

  1. Con tutta la loro "pedagogia sociale" in Germania hanno visto , in questi ultimi anni, un aumento record delle disuguaglianze.
    Forse si tratta più di "anestesia sociale"....

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  2. Guardi che la vera "psicologia sociale" l'abbiamo inventata noi:
    http://www.youtube.com/watch?v=GbujT8F1o64
    Gli dedico lo spezzone con la speranza che la notte gli possa portare consiglio!
    Saluti

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  3. La psicologia sociale funziona con i tedeschi proprio perchè sono... tedeschi. Hanno alle spalle secoli di cultura filosofica vissuta ed interiorizzata al punto da permettere loro prima di esaltare Hitler e le sue atrocità e poi riuscire a superare il trauma del Terzo Reich.

    Noi siamo ancora alle prese con il fantasma di Mussolini, che qualcuno vuole rivedere nelle somiglianze vespiane, e ci affidiamo al perdono cattolico per non voler accettare la nostra parte oscura, i demoni che alimentano il nostro ego. Due pater ed un ave, un contributo sostanzioso per la Chiesa, e tutti i peccati diventano omnia munda mundi. E si ritorna immacolati come prima, pronti a perdonarsi ancora settanta volte 7.

    Ogni popolo ha la sua specificità e potremmo duellare a lungo con le parole pro e contro la tua tesi. Come si suol dire non c'è solo del marcio in Danimarca, il bello esiste, basta volerlo vedere. Generalizzare non fa mai bene alle analisi serie.

    Comunque rimane il problema di fondo: è necessaria una rivoluzione culturale, bisogna avere un progetto di vita, una programmazione che metta l'Uomo con la sua anima al centro. Cosa impossibile in un sistema che privilegia il possesso ed il controllo sotto le mentite spoglie di una falsa dialettica democratica. Prima bisogna distruggere questo sistema monetario truffaldino e diabolico che alimenta il potere dei governi e poi si potrà ricostruire una nuova società armonica e solidale.

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    1. Mi perdoni, signor Nino P., se approfitto di una Sua affermazione, e cioé di quella in cui, saggiamente, osserva che "generalizzare non fa mai bene alle analisi serie", per sottolineare una notizia secondo me impressionante, contenuta tra le pieghe del densissimo, penultimo articolo di Modigliani. Grazie ad essa ho appreso con sgomento che i caschi blu dell'ONU, inviati in forze a sbaragliare le feroci truppe dei narcos e chiudere le miniere-lager di coltan in Messico, che quei gangsters contribuivano a sorvegliare e rifornire di manodopera fresca e totalmente schiavizzata per garantire ai cartelli della droga locali favolosi profitti da negrieri, invece di sbattere tutti quei signori e i loro capobastone in galera -- possibilmente in una fortezza costruita su un'isola sperduta nell'oceano -- e buttare la chiave, si sono limitati a "convincerli" a sospendere quell'ignominioso traffico di esseri umani e a ripiegare, per continuare ad accumulare quattrini, sul più tradizionale versante del traffico di coca.

      L'unico aspetto quasi consolante, per noi italiani, in questa vergognosa faccenda, è che allora non sono SOLO i soliti servizi segreti corrotti e deviati della nostra penisola di Pulcinella a scendere a patti con la criminalità organizzata. Ovvero: se anche l'ONU avalla le trattative coi mafiosi, allora buona 'ndrina e buona cupola a tutti. E così sia.
      Saluti cordiali, marilù l.

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  4. Per quanto si possa concordare o meno su molti punti del post, l'elemento centrale rimane la necessità di un risveglio culturale e delle coscienze, attualmente più che narcotizzate.
    Aprendosi al "diverso" (avversario o più semplicemente chi la pensa in maniera diversa da sé stesso) e cercando di creare una proposta comune che riesca a mettere al centro l'essere umano con tutte le sue sfaccettature, si potrà evolvere creando una società a misura d'uomo.

    Paolo

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    1. Concordo. L'unica strada, davvero alternativa in senso evolutivo, a mio avviso, consiste nel rifondare un nuovo Umanesimo.

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  5. Caro Signore Modigliani.

    A mè mi pare che lei non conosca la realtà della Bundesliga tedesca.

    5 anni fà si è suicidato Thomas Enke, allora portiere nationale della Germania.
    Pochi giorni fà si è suicidato Andreas Biermann, FC Sankt-Pauli.

    La seria A italiana nei confronti della Bundesliga tedesca (con o senza Breitner) è un paradiso sociale, la filosofia nella Bundesliga si può descrivere con un proverbio tedesco che dice:

    Fressen oder gefressen werden.
    In italiano: Mangiare ò essere mangiati.

    Nella Bundesliga sè non sei un porcho associale, non vai da nessuna parte.

    Un consiglio da parte mia. vada ad intervistare un paio di clienti della "Bundesagentur für Arbeit" in Germania.

    Poi non capisco questo accanimento contro Berlusconi, la crisi con Berlusconi non centra un cazzo, la crisi attuale è incominciata il giorno in qui Monti salì al potere in italia, da quel giorno in poi l'italia ha visto un collosso economico mai visto dalla nascita del italia (1860). L'unica colpa di Berlusconi è quella che non si è opposto a quel porcho di Napolitano è anche qui bisogna prendere in considerazione che allora c'era un massiccio attacco speculativo contro i BTP italiani, che si poteva combattere solamente con l'attivazione della Banca d'îtalia.


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    1. "il giorno in qui" è errato; si scrive "cui" con la c. "Porcho" si scrive senza la lettera acca.
      E' proprio questo il collasso dell'Italia.
      La ringrazio per questo esplicativo commento.
      Comprendo le sue ragioni nel voler sostenere Berlusconi.

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    2. mi permetto di far rilevare che anche la parola "associale" è un errore. La corretta formulazione sarebbe "asociale" con una sola 's'.
      Poi c'è da rilevare che l'inizio del commento è degno di una lettera di Totò. "A mè mi pare" è un errore da terza elementare, e la parola me non richiede l'accento sulla 'e'. E comunque il commento è pieno di accenti messi un po' a casaccio.
      Ma l'errore più grave rimane senz'altro l'estemporanea e ormai anacronistica difesa d'ufficio di Berlusconi, perché se è ormai assodato in tutto il mondo sviluppato che si trattasse del più grande "porcho" della galassia, non si può non concordare con Sergio che lui sia il mandante del "genocidio culturale" del nostro paese, l'istigatore al suicidio dell'intelligenza collettiva che iniziò nel momento in cui agli italiani si cominciò a spacciare la televisione pecoreccia e liceziosa alla Drive In, di Berlusconiana concezione, come un inno alla libertà culturale e alla pluralità di informazione televisiva. La sinistra Dalemiana ha fatto da spettatore passivo (anzi attivo, considerando il caso Europa 7) ma il principale artefice della catastrofe culturale di quello che era il paese cardine delle arti, delle scienze e della eno gastronomia di qualità, è l'ometto senza qualità di Arcore. E questo ormai è storia.

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  6. Noto con piacere che anche lei inizia a nutrire dubbi sull'operato del M5S. Si è sempre trattato, infatti, di un movimento di denuncia, tuttosommato abbastanza nemmeno approfondite che riguardassero questioni davvero strutturali e non solo i ladri di polli, mai concretizzato in una linea chiara e comprensibile.
    La Germania oggi è invece il peggior esempio di Pedagogia Sociale esistente nel Mondo Occidentale. Sono riusciti a salvarsi da una catastrofe economica totale, imbrogliando i partner europei e costruendo un sistema che faccia pagare agli altri i loro debiti, in particolare quello delle banche tedesche, le più esposte d'Europa e che, grazie alle politiche di austerità della Merkel, quelle monetarie della Bundesbank, che utilizza la marionetta Draghi, sono riuscite ad essere salvate, a spese del benessere di interi paesi, ridotti alla rovina, ma anche del loro stesso popolo, notevolmente impoverito e sottoposto ad una pressante campagna di disinfomazione, in cui viene spiegato come le loro miserie dipendono dagli spreconi del Sud-Europa e che loro, i tedeschi, devono pagare per questo spreco altrui. Morale, ventate di razzismo e caccia alle streghe, perché questi si bevono tutto. Sono fatti così, abbiamo da sempre, in Germania, la più alta percentuale di razzisti, xenofobi e imbecilli. Non si sono lasciati alle spalle il nazismo, lo hanno semplicemente riprodotto in forma moderna. E sono partiti alla conquista dell'Europa, ma oggi stanno facendo lo stesso errore di allora: si stanno opponendo alla Russia. Sono stati perdenti allora sul piano militare, lo saranno in misura maggiore oggi sul piano economico
    G.

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    1. Sul M5S si puo' nutrire dubbi ( come giusto che sia ) ma non sull'operato, visto che al governo non ci sono mai andati.
      Per quanto riguarda destra sinistra e centro (pd.fi.ncd.sel.lega. ecc..) , il cattivo operato non e'un dubbio e' una certezza.

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    2. Quindi secondo lei opera solo chi è al governo? Non ha mai sentito parlare di opposizione?
      Qual'è secondo lei l'opposizione fatta dal M5S, se non la denuncia di qualche bicicletta rubata dai soliti noti?
      Se questo è il modo di fare politica, ricorda molto F.I. con i piagnistei del suo leader su giudici e comunisti, atti a suscitare sentimenti popolari, ma inutili nel risolvere i problemi veri del paese.
      Le ricordo inoltre che il M5S non andò al governo per scelta "operata" al tempo delle politiche.
      Purtroppo per loro, sbraitare contro la corruzione porta voti, ma una volta eletti ci si trova dover scegliere e questo causa un declino dei consensi e qui la crisi interna del movimento, che non è altro che un vuoto contenitore acchiappavoti.
      In questa ottica la scelta di Grillo di non andare al governo si dimostrò azzeccata, perchè l'emorragia di consensi verificatasi è stata sicuramente minore di quella che sarebbe stata nell'andare al governo senza avere la minima idea di come governare il paese e di che direzione prendere rispetto ai grandi temi dell'Europa e dell'economia.
      G.

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    3. Menzogne e falsitá

      "Qual'è secondo lei l'opposizione fatta dal M5S, se non la denuncia di qualche bicicletta rubata dai soliti noti?"

      Qui il lavoro del M5S aggiornato al 7 gennaio 2014
      http://www.lettera43.it/upload/files/attivitlegislativagrupposvolta7gennaio2014-140107105555-phpapp02.pdf

      "Le ricordo inoltre che il M5S non andò al governo per scelta "operata" al tempo delle politiche".

      Guardi le ripropongo il video di Bersani:
      https://www.youtube.com/watch?v=z2PvIX2s8Qo

      Menzogne e Falsitá

      Smetta di scrivere amenitá e contesti i 2 fatti sopra citati.
      Fatti non chiacchere
      Dimostri che non sono veri altrimenti lei e' un falso o un bugiardo!!

      Menzogna e falsitá

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    4. Sig.Spano,

      “Sul M5S si puo' nutrire dubbi ( come giusto che sia ) ma non sull'operato, visto che al governo non ci sono mai andati. ”

      “Qui il lavoro del M5S aggiornato al 7 gennaio 2014
      http://www.lettera43.it/upload/files/attivitlegislativagrupposvolta7gennaio2014-140107105555-phpapp02.pdf ”

      Un po di coerenza perfavore! Le dico inoltre che tutto ciò pubblicato non riguarda altro che normale lavoro parlamentare di routine e non contraddistingue la linea politica, etica e di indirizzo di un partito o di un movimento, che nel 5 stelle non esiste, essendo il movimento nient'altro che un enorme spot pubblicitario.

      Sul video di Bersani, tutte le dichiarazioni fatte a posteriori in politica non contano nulla. In politica contano solo i fatti nel momento in cui avvengono, ed è indubbio che il PD propose a Grillo un'alleanza, o perlomeno un confronto, sul dafarsi, ma venne rispedito al mittente.
      Quanto a dare del falso e bugiardo a chi non la pensa come lei, la qualifica in un perfetto sostenitore del M5S. Perchè non chiede di presentarsi come candidato alle prossime elezioni? Di sicuro in quel contesto vi farebbe un figurone.
      G.

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    5. Ringrazio il signor G per il suo commento, mi ha stimolato un post di riflessione.

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  7. "Hanno suicidato la speranza di milioni di italiani perché non hanno voluto (o non sono stati capaci di) portare avanti una progettualità culturale alternativa, oltre alla denuncia, che è stata fondamentale nella fase iniziale. Il M5s, secondo me, non sarà in grado di prospettare una valida alternativa se continua a scegliere di non puntare su una progettualità culturale forte e di rimanere saldo nella propria identità di club, alimentando la faziosità e la rabbia" (cit.).

    Eccetto che per un rimasuglio di speranza che galleggia ancora sulla delusione e sul disincanto, facendomi pertanto avvertire come un po' troppo drastico quel Suo "hanno suicidato", concordo in pieno con la Sua analisi. Tra l'altro questa Sua visione mi ricorda quella espressa, già nel giugno del 2013, dalla senatrice pentastellata Debora Gambaro, espulsa dal movimento per alcune sue critiche rivolte a Grillo, le quali, a mio parere, si avvicinano molto a queste Sue.
    Grazie del gran bell'articolo.
    marilù l.

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    1. S.ra Marilù
      qualche articolo fa, in risposta ad un mio commento, come sempre piuttosto sul negativo, lei mi chiedeva quali fossero invece le mie di proposte.
      Non le risposi perchè avrei dovuto dirle di rivolgere la domanda a Grillo, che è capo di un movimento candidato, e non a me, che sono un semplice elettore, quindi esentato dal dover essere propositivo, ma in quel contesto la cosa mi sembrò inutilmente provocatoria.
      Oggi, che mi sembra lo spirito critico sia riemerso, posso sperare di dire quanto sopra, senza suscitare irritazioni o incomprensioni.
      Vede, il M5S non mi ha mai suscitato ne simpatia ne, tantomeno, speranza, pur avendolo votato nelle ultime 2 occasioni.
      Trovo, infatti, il movimento una personale proprietà dei signori Grillo e Casaleggio e come tale gestita. Di democrazia invece se ne parla, come proposta, ma solo per poi finire con le espulsioni di persone valide, come la Gambaro, in nome del possesso del marchio, quindi delle idee e delle linee del movimento e supportate dai "movimentisti" in rete, cioè dai tifosi di Grillo. Se questa è la democrazia diretta, sbandierata dal movimento, allora preferisco una dittatura dichiarata.
      Il movimento non ha proposte, perchè non vuole averne. Le proposte sono infatti condivisibili o meno, ma lo scopo del movimento non è quello di accendere un dibattito, ma di essere un contenitore di voti. Meglio quindi limitarsi ad una denuncia molto poco impegnativa, come quella dei ladri di polli, invece di andare a sfrucugliare nei meandri del vero potere, fornendo alternative e proposte valide, che allontanerebbero gli elettori invece che avvicinarli.
      Il 25% è a mio parere un dato negativo, non una vittoria, proprio perchè ottenuto sull'onda di una protesta, legittima e sacrosanta, ma non sorretta da analisi concrete e strutturali, quindi senza ne capo e ne coda. In parole povere, inutile protestare se non sai nemmeno chi è il tuo vero nemico e di conseguenza non puoi produrre delle valide alternative.
      Ci sarebbe tanto altro, ma lo spazio è necessariamente limitato.
      Cordialmente D.

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    2. Gentile Sig. D.,
      riconosco di essere stata fin troppo invadente, quella volta, con la mia gragnuola di domande sui suoi concetti di democrazia ideale o di ideale gestione dei pubblici beni e interessi, ma, dal basso della mia ignoranza e incompetenza, mi tocca comunque ammettere che un minimo di capacità propositiva un elettore di un paese democratico maturo deve averla; le leggi di iniziativa popolare e i referendum, previste dai nostri padri costituenti, stanno lì a dimostrare che nemmeno in loro, addolorati testimoni dello sfacelo, sia materiale sia culturale, dell'Italia post-bellica e post-fascista, è potuta venir meno questa fiducia e -- me lo lasci dire -- questa speranza in una volontà di collaborare a costruire una pacifica e prospera convivenza ancora viva nell'animo dei loro concittadini, come o, per certi versi, anche più di loro, reduci da quello sfacelo.
      Anche nel mov5stelle questo atteggiamento era presente, all'inizio; non c'erano solo i comizi strappa-applausi di Grillo, c'erano anche i corsi di diritto costituzionale (e non solo) organizzati con fior di relatori a beneficio dei neo-eletti in parlamento, per esempio. C'erano e ci sono i blog dei singoli parlamentari. C'era -- e ancora resiste -- questo ottimo sito di informazione e di discussione, messo da Modigliani a disposizione di tutti.
      Il guaio è che è prevalso l'altro aspetto, quello populista-propagandista, a scapito della vera riflessione e del genuino scambio di idee. Il perché ciò sia accaduto può divenire materia di infiniti dibattiti, non necessariamente sterili, ma l'essenziale è che, per tornare indietro, basta volerlo, basta "cambiare registro".

      Vorrei poi evidenziare che non capisco perché, secondo Lei, "andando a sfrucugliare nei meandri del vero potere, fornendo alternative e proposte valide" si perderebbero voti, dal momento che anche Lei riconosce che quel 25% di elettorato del febbraio 2013 era formato da persone che di questi modi prevaricatori, maneggioni e familisti non ne potevano proprio più. Non è necessario, per protestare, conoscere nome cognome e vari altri dati anagrafici ed eventualmente astrologici dei propri nemici: basta identificare i comportamenti sbagliati, dannosi quando non nefasti per il buon andamento di uno Stato moderno, efficiente, e realmente ispirato a principi di sana tolleranza (non connivenza!) e rispetto dei singoli e, sull'altro versante, colpire (con la sottrazione del voto o, nei casi peggiori, con regolari processi) chi adotta quei comportamenti. Il che significa che bisogna conoscere PRIMA, come punto di partenza e non di arrivo, quali sono le "valide alternative" verso cui dirigere impegno e risorse comuni.

      Avrei altro da dire, ma devo proprio andare adesso.
      Grazie dell'occasione, comunque.
      Con stima, marilù l.

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  8. caro sergio , ti vedremo al Circo Massimo dal 10 al 12 ottobre a Roma? Parlerai per dare voce a ciò che già esprimi in questo post? Sarebbe bello e costruttivo . Il M5S , che io seguo , potrebbe essere sollecitato a strategie nuove .
    Io continuo ad essere entusiasta , ma vedo che il loro apporto è come se stesse diventando indifferente, come se il sistema fosse riuscito a metterli all'angolo , a renderli inoffensivi. No non va bene , il M5S deve crescere e dimostrare con forza la serietà , preparazione e amore per la gente . Per il bene di una nazione che ormai si trascina sul fondo.

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  9. Con tutto il rispetto, che è successo da fine maggio (uscita di vinciamo noi) ed oggi?
    Ho letto il libro e mi è parso di capire un certo tentativo di costruire o ricostruire una "ricerca dell'armonia all'interno della comunità per costruire un equilibrio collettivo finalizzato al bene comune".
    Cosa si è inceppato durante la pausa estiva?
    Apprezzo le critiche al movimento purchè sottendano la sua possibilità evolutiva, aiutandolo a crescere come organo di rappresentanza e come elemento pedagogico. Percepisco però un progressivo disincanto da parte sua. Forse che l'attività pedagogica non sia possibile per un partito o movimento? Ma che debba essere propria della componente intellettuale della società, libera dalle scadenze elettorali, dai sondaggi d'opinione e quant'altro?
    Certamente è un fardello lungo 30anni almeno.
    Ma se l'opposizione non fa denuncia che dovrebbe fare? Cercare un dialogo sulla legge elettorale quando ormai si sa essere già blindata sulla nascente profonda sintonia?
    Difficle...

    Francesco T.

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    1. Sergio spiega perfettamente quali sono i limiti dell'azione pentastellata. Mancano (o non vengono valorizzate) le competenze atte a passare dalla protesta alla proposta.Cos'altro deve dire? Cosa è successo dopo la pubblicazione di Vinciamo noi? Beh, per esempio è successo che il M5S è stato costretto con la forza e la minaccia a una votazione farsa per ratificare una decisione già presa dall'alto di andare con gli euroscettici nuclearisti, carboniferi, utraliberisti, speculatori finanziari, (s)venditori di beni comuni, razzisti xenofobi e omofobi dello UKIP di Farage. Per esempio....

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  10. Io nel mio piccolo ho sempre sostenuto che il problema psico-sociale dell'Italia è quello della dissonanza cognitiva (si vedano le teorie di Festinger) di una buona parte della popolazione. In questo senso sono d'accordo che é necessario un gran lavoro di pedagogia sociale. Questo lavoro lo si deve fare anche nel M5S anch'esso affetto dalla stessa dissonanza che prova disagio e vede alieni ovunque.
    Il problema é che questo lavoro di pedagogia sociale si scontra con le semplici leggi della stupidità umana (vedasi C.M. Cipolla) applicabili anch'esse a una parte della popolazione. Lo storico Cipolla ci ricorda che "In un paese in declino, la percentuale di individui stupidi è sempre uguale a k; tuttavia, nella restante popolazione, si nota, specialmente tra gli individui al potere, un'allarmante proliferazione di banditi con un'alta percentuale di stupidità e, fra quelli non al potere, una ugualmente allarmante crescita del numero degli sprovveduti. Tale cambiamento nella composizione della popolazione dei non stupidi, rafforza inevitabilmente il potere distruttivo della frazione a degli stupidi e porta il Paese alla rovina". Ecco qui stiamo, in mezzo tra dissonanza cognitiva e stupidità umana.

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    1. Ha ha....bello questo commento!!!!complimenti

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  11. Lei critica tanto gli italiani ma elogia tedeschi ed americani come solo un italiano
    "classico" sa fare, e per le stesse motivazioni: sono i vincitori, coloro che nell'ambito dei rapporti di potere a livello internazionale oggi sono i più forti. Si potrebbe dire che lei corrisponde perfettamente alla descrizione che Flaiano dette, in una battuta, degli italiani: "un popolo sempre pronto a correre in soccorso del vincitore.
    Andiamo a chiederlo ai Greci se i tedeschi hanno o no questo senso della "psicologia sociale" e del senso della "comunità". Ridicolo articolo.

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    1. Comunque parlare di tedeschi, di italiani, di americani, di greci, di russi o anche di un popolo sempre pronto a correre in soccorso del vincitore è solo fuorviante. In realtà si tratta da sempre solo di un tutti contro tutti, animali e piante compresi

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  12. Se il valore di un post assumiamo si possa desumere dalla qualità ed entità del dibattito suscitato.... - Sergio Di Cori Modigliani - se non ci fosse dovremmo inventarcelo.E visto che c'è ed ama,non dovremmo farcelo scappare...Se il Movimento 5 Stelle lo estranea dal proprio progetto dimostra solo pochezza,stupidità,incapacità di darsi un respiro culturale senza frontiere.Si candida all'omologazione più devastante e deludente.Alla dissoluzione più disonorevole.Allo sberleffo più grave verso i milioni di italiani che hanno dato ed ancora oggi danno fiducia e sostegno.Anche finanziario.
    Alla stupidità ed imbecillità,o peggio ancora a beceri calcoli di bottega, bisognerebbe rapidamente porre rimedio,quantomeno per ridurne le nefande conseguenze.
    A quanta gente pensante ,Sergio,fai venire voglia di esprimersi !!!Lo dico escludendomi dal novero considerandomi un perfetto ignorante.

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