mercoledì 19 marzo 2014

Il quinto elemento mancante: il regalo di Matteo Renzi alla Repubblica Italiana.


di Sergio Di Cori Modigliani


Fino a qualche mese fa condividevamo con la Corea del Nord quattro aspetti istituzionali: 

a) i più bassi livelli planetari nell'esercizio della libertà di stampa; 
b) l'impossibilità di avere accesso al libero mercato dei mestieri e delle professioni senza essere iscritti a uno dei partiti storici al potere o sostenuti da adeguata malleveria partitica e consorterie; 
c) la elezione ai più alti vertici dello Stato, negli ultimi tempi, attraverso un sistema di cooptazione familistico, autarchico, quasi clandestino, direi oscuro;
d) l'applicazione mediatica del concetto base descritto in "1984" da George Orwell, con la pretesa mitomane di considerare se stessi -la Corea- una "repubblica popolare" e l'Italia una "repubblica democratica", quando nelle due nazioni le più importanti cariche politiche, militari, economiche,  presidenze di banca, presidenze istituzionali, di enti gestori di beni comuni, gestioni di attività dell'esercizio pubblico, sono nominate, vengono stabilite e decise dalla ristrettissima pattuglia che compone le segreterie dei partiti che strozzano e bloccano l'evoluzione del paese.

Da oggi, ne abbiamo una nuova.

E' il famoso quinto elemento mancante, caro ai lettori di fantascienza, agli spiritualisti, agli studiosi di esoterismo, reso popolare una quindicina di anni fa in un fantastico film hollywoodiano interpretato da Bruce Willis, Gary Oldman e l'esordiente Milla Jovovic, per la regia di Luc Besson.

Si tratta della beatificazione del caro leader, (vedi immagine in bacheca) primo passo e fondamentale scalino nella costruzione di quel culto della personalità che ci promuove gloriosamente verso un gemellaggio di là da venire con la Repubblica Popolare della Corea del Nord.

Dopo il ritorno dalla visita in Germania, evento che secondo me ha segnato la resa incondizionata da parte sia del governo che dell'imprenditoria (Squinzi era lì a sostenere il caro leader), il nostro definitivo arretramento nella serie B delle nazioni europee è stato presentato sia dalla cupola mediatica che dalle istituzioni come il trionfo della ritrovata sovranità nazionale.

Questa mattina, rispondendo alla Camera dei Deputati in relazione al viaggio, il caro leader ha usato un'arma retorica antica, caratteristica di una modalità demagogica di discendenza latina, conosciuta dagli italiani, frutto di un'abile strategia comunicativa decisa forse dai suoi consulenti mediatici che sanno di dover disperatamente pescare voti dovunque, in vista delle elezioni europee, visto che sembra che alcuni sondaggi diano sia Forza Italia che il PD in caduta libera.

L'impalcatura del discorso è quello classico ciceroniano: l'elenco di una serie di argomentazioni prive di sostanza reale, intervallate di continuo da una frase che viene ripetuta continuamente decine e decine di volte (in questo caso: "Come possiamo pensare di poter essere credibili in Europa se.....") per far presa sull'ascoltatore che finisce, inevitabilmente, per incorporare l'idea che il caro leader abbia come fine quello di renderci credibili, dato che la frase viene continuamente riproposta con una sua cadenza ritmica caratteristica dell'attività psicotronica dei teorici della programmazione neuro-linguistica.

In realtà questa frase la considero il sintomo di un'angoscia personale, che tradotta potrebbe essere sintetizzata nella frase "come faccio io a essere credibile?"; rivelatrice anche, a mio avviso, del problema che Renzi e Squinzi si devono probabilmente essere posti in aereo al ritorno: "come possiamo essere credibili per gli italiani dato che ritorniamo a casa senza avere ottenuto nulla e senza neppure aver dimostrato la volontà di ottenere qualcosa dato che non abbiamo posto sul tavolo nessuna delle più importanti questioni europee?".

L'argomentazione retorica, com'è noto, è una modalità discorsiva superata da lungo tempo nella società attuale della complessità, perchè oltre a poter essere scardinata facilmente, può essere trasformata in un boomerang dagli avversari.

Da cui,

"Come può pensare Matteo Renzi di poter essere credibile in Europa se......caratterialmente ha già dimostrato di essere una persona priva di lealtà e di coerenza con le proprie parole?"

"Come può pensare Matteo Renzi di poter essere credibile in Europa se.....l'agenda politica in campo economico, in Italia, è condizionata dalla criminalità organizzata nei confronti della quale -da quando è stato eletto segretario del partito prima e primo ministro poi- non ha speso neppure una parola per dare un segnale forte e combattivo?"

"Come può pensare Matteo Renzi di poter essere credibile in Europa se...ha considerato e considera come suo interlocutore politico privilegiato una personalità che la Legge ha condannato in via definitiva stabilendo ora anche che non può essere nè eletto nè elettore?"

"Come può pensare Matteo Renzi di poter essere credibile in Europa se....questa mattina, la Guardia di Finanza e la Polizia, nella Regione Sicilia, hanno formalizzato la richiesta di arresto nei confronti del deputato del suo partito Genovese per "concussione, truffa, abuso d'ufficio e associazione a delinquere"?

"Come può pensare Matteo Renzi di poter essere credibile in Europa se...l'Italia ha il record continentale presso la commissione di Bruxelles del maggior numero di infrazioni, del maggior numero di violazioni delle regolamentazioni vigenti, e che la Corte d'Europa ha identificato come il paese più incline a violare leggi, dispositivi, regole, mostrando e dimostrando di essere negligente e incline alla corruttella delinquente?"

"Come può pensare Matteo Renzi di poter essere credibile in Europa se....dei temi fondamentali per il futuro europeo, ovvero fiscal compact, trattato di Lisbona, trattato di Maastricht, accordi preventivi per lo scambio di merci tra Usa e Ue, pagamento dei debiti alle piccole e medie imprese, disoccupazione giovanile, investimenti per la ripresa, piano di marketing territoriale regionalizzato, allentamento della pressione fiscale -tanto per parlare di quelli basici più generici- mi risulta che non abbia posto sul tavolo dell'incontro neppure uno di questi temi?"

E, infine, per chiuderla qui:

"Come può pensare Matteo Renzi di poter essere credibile in Europa se....guida un governo senza che nessuno lo abbia mai votato; guida un'alleanza di governo che nessuno di coloro che hanno votato per PD e per PDL voleva-pensava-sperava-desiderava; non rappresenta nessun ceto sociale come delegato; non è in grado di fornire ai partners europei nessuna garanzia di tenuta perchè la sua sopravvivenza non è legata alla volontà popolare -a differenza della Merkel-  bensì alla sua abilità nell'evitare congiure di palazzo; non ha mai detto una parola in tema di diritti civili e quindi nessuno in Europa sa come la pensa al riguardo; non ha una politica ambientale in linea con i parametri europei; non ha una politica programmatica economica in linea con i parametri europei; non ha una politica di rispetto della Giustizia in linea con i parametri europei.....per dirla in sintesi: non ha nessuna linea".

Come può pensare.....Matteo Renzi?





8 commenti:

  1. Escludendo i 5 Stelle, si può affermare che la politica è come il grande fratello, ci può andare chiunque.
    Ah, è vero anche il contrario.

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  2. Il culto del leader, artefatto, finto, falso, di plastica. L'uomo nuovo, il rottamatore, il risolutore, il misericordioso. L'idolo delle vecchiette, delle perpetue, il genero ideale. Questa è l'arma più potente del partito conservatore per la campagna elettorale delle prossime elezioni, le più importanti, usate dai più per sistemare trombati. Non si menzionano le elezioni europee, vietato quasi parlarne, se no la gente andrebbe a votare. Molto pericoloso. si parla solo dell'uomo venuto per riscattarci, il bombardamento è colossale e soprattutto gratuito, le istituzioni lavorano all'uninsono, persino B. ha perso il cavallo, anzi glielo hanno arrestato. Non è più votabile. Miracolo!

    CORAGGIO!

    Rasti

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  3. Ora Renzi va dicendo che i sacrifici e le riforme non ci sono imposte dall'Europa, ma sono nostre scelte, autonome, necessarie per rilanciare la crescita. In realtà basta poco a capire che si tratta di una doppia truffa. Primo, queste scelte ci sono state imposte dall'Europa sin dal 2011, affermare il contrario è come negare che siamo in marzo. Secondo, e non meno importante, l'austerity ed i sacrifici imposti al ceto medio dalla spending non rilanciano affatto i consumi. Anzi tendono a deprimerli, riducendo le entrate fiscali per iva e irpef.

    A Renzi fanno dire che non ci sono alternative, ma tutti gli studiosi seri e liberi sanno benissimo che i limiti contenuti nelle regole europee, dal fiscal compact al pareggio di bilancio in Costituzione, sono una camicia di forza che impedirà la crescita. Dietro alle promesse di 80 euro al mese per dieci milioni di lavoratori c'è il vuoto. Intanto a marzo i pensionati vedono aumentate le trattenute per le quote irpef di comuni e regioni, prendendo circa 100 euro di meno rispetto al mese precedente, e sui 1500 euro mensili non si tratta di poco.

    Gli elettori italiani un anno fa avevano bocciato queste politiche, lasciando intendere che preferivano altro. Come se niente fosse lor signori hanno continuato sulla strada coreana innalzando agli altari un virgulto che è come la classica foglia di fico sui dipinti della Cappella Sistina, quando si volevano coprire le "vergogne".

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    1. E non è finita perchè le pensioni sono oggetto di attenzione da parte di Cottarelli ma non quelle d'oro di cui tanto si parla e che tutti pensavamo fossero quelle da almeno 10mila euro in su, ma quelle molto più in giù tanto da spingere la Camusso a dichiarare che l'asticella doveva essere un pò alzata-udite udite- da 2700 euro che poi non si è capito se netto o lorde. Praticamente il sindacato, per quello che conta, si è già posizionato a 90 gradi. Non è ancora sufficiente l'erosione operata dall'entrata nell'euro che praticamente ne ha subito dimezzato il valore e il blocco dell'indicizzazione e le tasse che aumentano costantemente?

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  4. Buongiorno Sergio,
    è possibile avere la fonte di quei "sondaggi"? Bastano un paio di link.
    Sono piuttosto interessato a vedere la realtà, e non quella dipinta dalle tivvù.
    Grazie

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    1. Non so il pdl ma di sicuro il pd non è in discesa. Anche se si tratta solo di elezioni-europee-farsa, troppi dipendenti pubblici temono per i propri immeritati privilegi se questo stato dovesse funzionare.
      stefano

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  5. Tutti i partiti della oligarchia partitocratica sono in caduta libera.Per la semplice considerazione che ,se così non fosse,Morire per morire ....Berlusconi avrebbe tentato il tutto per tutto senza avere la necessità di inscenare la farsa della diaspora con Alfano.Ed il pd per nascondere la sua totale disgregazione,ormai evidente a tutti, in tutta la sua portata per l'allontanamento progressivo ma inesorabile della sua base distrutta nel suo amor proprio.

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