sabato 29 ottobre 2011

Si allarga a macchia d'olio la protesta in Usa in seguito alla mano pesante della polizia. "Il gioco è finito: abbiamo licenziato il Grande Fratello".

di Sergio Di Cori Modigliani

“C’è la possibilità che nelle prossime settimane –perché qui sembra che il tempo stia subendo un’inattesa accelerazione esponenziale- diverse forze sociali, in forma solidale e d’accordo sugli obiettivi, decidano di dare inizio a una massiccia campagna nazionale per dar vita a uno sciopero generale di tutte le categorie lavorative. Sarebbe la prima volta dal 1912. Per alcuni un pericolo da evitare, che riempie di terrore. Per altri, invece, il recupero di un’antica e grande tradizione di lotte autenticamente popolari, trasversali, omogenee, che appartengono alla storia nazionale per la battaglia e l’affermazione dei principii basilari della democrazia fondata nel nostro paese”.

Non è Susanna Camusso ad aver detto questo. Neppure Bonanni.

Viene da oltreoceano.

Ed è l’opinione –espressa in una intervista radiofonica ieri notte, per passare poi dalla voce alla parola scritta sulla stampa, pubblicata sul proprio prestigioso quotidiano- del direttore del New York Times.

E’ l’effetto boomerang della politicizzazione e radicalizzazione del movimento “occupy wall street” cercato e voluto dalla estrema destra conservatrice dei tea party che avevano chiesto a gran voce (ottenendolo) i singoli interventi dei sindaci e dei governatori degli stati per liberare le piazze dai “perenni occupanti ormai in pianta stabile”.

Centinaia di arresti a Seattle, a Chicago, a New York, ad Atlanta, a St.Louis.

Soprattutto in California, a Oakland, Berkeley, Palo Alto, dove la polizia ha usato pesanti gas lacrimogeni aggredendo i manifestanti.

Il sindaco di Oakland ha scelto di comparire in televisione scusandosi con la popolazione sostenendo “che la situazione è sfuggita di mano alle forze dell’ordine e in verità è stata usata una mano eccessivamente pesante”.

Il fatto è che non si tratta più di Manhattan, o di due o tre città.

Perché nel frattempo sono diventate 456.

La prossima settimana sarà decisiva per il movimento statunitense.

I sindaci e i governatori, infatti, si trovano costretti ad affrontare un problema istituzionale e legale, per loro, inedito, inatteso e nuovo. Centinaia di migliaia di persone quotidianamente occupano parchi pubblici, marciapiedi, piazze, di solito di proprietà privata e la polizia è costretta a intervenire in seguito a denunce penali ricevute dai proprietari del suolo. I manifestanti sono tutti disarmati e applicano la tecnica della resistenza passiva: si buttano per terra con le mani incrociate dietro la nuca per manifestare “visivamente” la loro volontà pacifica e mostrare che non sono armati. La polizia è costretta a prenderli di forza, ammanettarli e portarli via arrestandoli. In almeno una cinquantina di casi hanno impedito alla televisioni locali di riprendere gli episodi.

Ma i tempi sono cambiati.

Basta un buon cellulare dell’ultima generazione per riprendere il tutto e lanciarlo su twitter, facebook e vibe, allargando la diffusione a macchia d’olio.

L’aspetto interessante –dal punto di vista dello studio relativo all’applicazione dei mezzi di comunicazione di massa- è la protesta da parte del management delle televisioni locali che osservano sbigottiti la perdita costante e quotidiana di audience televisiva: i loro telegiornali non mostrano i manifestanti, non danno informazioni sulle rivolte, e così la gente non guarda la televisione e si affida ai social networks e al tam tam elettronico per sapere che cosa succede e agire di conseguenza.

Dal 17 settembre –data d’inizio del movimento- fino al 27 ottobre, in quaranta giorni, su 1456 networks di informazione televisiva locale, l’indice generale di gradimento dei telegiornali è sceso del 48% e l’audience si è abbassata del 60%.

La gente comincia a capire che la televisione “non informa più, ma deforma”, quindi non serve.

L’enorme striscione apparso sul campus dell’università di Berkeley è una splendida sintesi di quella che, finora e per il momento, sembrerebbe essere una protesta sterile, che non ha raggiunto alcun obiettivo politico o pragmatico, ma che è un sintomo e un segnale molto forte di una inedita espressione delle giovani generazioni che si stanno appropriando di un uso diverso dei mezzi di comunicazione di massa.

The next revolution will not be televised” dice il cartello.

(la prossima rivoluzione non sarà trasmessa in televisione).

E’ la prima rivolta di massa, planetaria, che non ha bisogno del medium televisivo come cassa di risonanza. Davanti alla prestigiosa facoltà di architettura dell’università di Chicago, un grande striscione annuncia che “The Big Brother has been fired: game over” (Il Grande Fratello è stato licenziato: il gioco è finito).

La Afl-cio, la più grande organizzazione sindacale Usa (circa 25 milioni di iscritti) ha ufficialmente appoggiato il movimento ieri, venerdi’ 28 ottobre. E il movimento ha ringraziato stampando un manifesto espressionista statunitense del 1921, che vedete qui in bacheca. Ne hanno fatto un pamphlet di cinque pagine dove sono scritte le dieci proposte immediate per abbattere i costi, tassare i super ricchi e dare inizio a un "New Deal" risolutivo.

Per il prossimo 2 novembre è previsto un primo “test generale”: un raduno nazionale in preparazione del lancio di scioperi locali per andare verso una serie di scioperi generali organizzati.

E in California, la protesta comincia a trovare le prime forme di organizzazione stabile.

Questo è quanto, per il momento, dal fronte oltreoceano.

18 commenti:

  1. I Will Win.... Yes we can....Credere obbedire e combattere....

    (..) Fin dall’inizio del tempo che si possa ridurre alla memoria, e probabilmente fin dalla conclusione dell’età Neolitica, ci sono state, nel mondo, tre specie di persone, le Alte, le Medie e le Basse.

    Esse sono state suddivise in vari modi, hanno avuto nomi diversi, in numero infinito, e la loro proporzione relativa, cosi come l’atteggiamento dell’una verso l’altra, sono stati diversi a seconda delle età: l’essenziale struttura della società non si è però, alterata. Anche dopo enormi rivoluzioni ed apparenti irrevocabili mutamenti , si è sempre ristabilito il solito schema, così come un giroscopio ritornerà sempre in equilibrio per quanto venga spinto lontano sia in una direzione, sia in quella opposta.

    Gli scopi di questi tre gruppi sono del tutto inconciliabili fra loro. Lo scopo del gruppo che chiameremo delle persone Alte è quello di restare dove esse sono. Lo scopo delle persone Medie è quello di sostituirsi alle Alte. Lo scopo delle persone Basse, quando esse hanno uno scopo (perché è una peculiare caratteristica delle Basse d’esser troppo schiacciate dal peso del lavoro, durissimo e servile, che prestano per essere, se non di tanto in tanto, coscienti di qualche cosa che non siano le preoccupazioni della vita quotidiana) è quello di abolire ogni distinzione e creare quindi una società in cui tutti gli uomini siano uguali. Così la storia registra, attraverso tutte le età, una lotta, che è sempre la stessa nelle sue linee essenziali e che non fa che ripetersi, con incessante regolarità. Per lunghi periodi, gli Alti sembra che tengano sicuramente il Potere, ma prima o poi viene sempre un momento in cui perdono la fiducia in se stessi o la capacità di governare stabilmente, ovvero le perdono entrambe.

    Essi vengono rovesciati, allora, dalle persone Medie, che reclutano al loro fianco le Basse, dando loro a intendere che combattono per la libertà e per la giustizia. Una volta raggiunto il loro obiettivo, le Medie respingono le Basse nella loro previa posizione servile, e divengono esse stesse Alte.(..) Arthur Blair!

    Ok!Ok! Tutta colpa della mia rappresentazione del sé! Comunque che ci creda o no, leggo sempre con molta attenzione i suoi post sull'argomento OWS, li apprezzo, ed in definitiva faccio il tifo per loro. Forza, fategliela veder a questi bastardi! Molto, ma mooolto meglio così, anche se dovesse finire in niente, che fare a pugni per un IPOD davanti al (Rin)TRONY di turno!

    Saluti Melman

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  2. Qui si va invece dalla Leopolda che non è asina e non scalcia, alla Napoli da cui parte la "ricostruzione dell'Italia" ma "Guai a un ricambio senza cambiamento, guai a un ricambio secondo lo slogan: 'vai via tu che arrivo io che son piu' giovane' di Bersani.
    Che tradotto significa che ricostruisce chi sa come si fa a demolire, e non si accettano aspiranti asini (che per perdere le orecchie d'asino devono andare a lezione di demolizione e rottamazione dalla premiata ditta Bersani/ D'Alema/ Veltroni).
    Era meglio morire da piccoli...

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  3. Io sostengo e credo o voglio credere in OWS
    Gli Stati Uniti sono sempre stati i precursori della modernità e c'è più di un motivo per credere che lo siano anche adesso.
    Forza Ragazzi!
    Se i vostri movimenti andranno a buon fine anche qui in Italia e in Europa in generale potremo recepire il vostro messaggio e fare una rivoluzione culturale pacifica e organizzata invece delle solite proteste vaghe,sgangherate e senza idee

    Pino

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  4. @ Melman & Yuma
    Molto di quel che dici è pura verità,la storia ci ha insegnato che qualche volta le rivoluzioni sono degenerate e che i capi delle stesse hanno finito per comportarsi non molto diversamente dai loro predecessori,però bisogna analizzare le cose a 360 gradi e considerare anche l'altra faccia della medaglia;se non ci fossero state rivoluzioni nel passato,non sarebbero nate le democrazie moderne e neanche il concetto stesso di democrazia,se nessuno avesse battagliato per i diritti dei lavoratori,saremmo ancora trattati come gli schiavi dei campi di cotone,idem per i diritti delle donne,dell'infanzia e per molte altre cose

    Pino

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  5. Melman hai scritto parole sagge.
    non si tratta di essere pessimista ma solo di capir ei limiti delle persone, la massa oltre il lamento non puo' andare perche' non sa organizzare un bel niente. la vita non sara' mai come la vogliono loro (che e' poi con + soldi perche' fino a che ne avevano a sufficienza nessuno si e' lamentato) semplicemente perche' non sanno come la vogliono, sanno cosa non vogliono ma non cosa vogliono.
    e' la differenza tra gli Alti e i Bassi.

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  6. @Melman....vai Melman, really great!! Il punto è che da noi (Blair permettendo) gli Alti si sono assottigliati, i Medi sono implosi, e i Bassi (non credendo all'incredibile colpo di fortuna storica capitatagli) sono riusciti a convincere tutti che in verità loro sono gli Alti, da cui il cosiddetto "pasticcio all'italiana" (solo ora nel resto d'Europa cominciano a rendersi conto che cosa vuol dire aver a che fare con il "casino all'italiana")

    @Rossland...Bersani sente il fiato sul collo del nulla che lo sorregge, basterebbe pensare al tragico e -totalmente connivente- sbarramento di comunicazione mediatica eretto dal governatore Burlando (uomo di ferro della segreteria) a salvaguardia degli speculatori edili nella Lunigiana che hanno prodotto il dissesto geo-idrico di cui ben sappiamo: su queste mestizie tragiche crolla la sinistra nella sua censura sovietica: a l'aquila è stata la destra governativa a ramazzare sulla pelle dei locali tutto il cash che hanno potuto prendere, lo sanno anche i sassi. Non ho ancora letto, nè visto, nè ascoltato, un solo rigo o parola di pubblica denuncia contro le amministrazioni locali, comunali, provinciali, regionali della Liguria (tutte implacabilmente della cosiddetta sinistra democratica, corrente di Bersani) che hanno svenduto il territorio consentendo alla Liguria di battere l'attuale record italiano: la regione d'Italia dove la DIA ci spiega che si registra il più alto tasso di infiltrazione della criminalità organizzata siciliana, calabrese, napoletana, pugliese nel settentrione. C'è una importante famiglia calabrese della 'ndrangheta che nella zona delle cinque terre hanno costruito 234 case, dodici condomini, sei centri benessere, e 19 alberghi di lusso, tutto abusivo, niente a norma, il tutto violando ogni legge, ogni regolamentazione edilizia, abusando tranquillamente del territorio. Non pagano neppure le tasse: ufficialmente sono nullatenenti. Neanche un rigo.

    @Pino...yeah! Sono d'accordo con te; non bisogna farsi schiacciare dall'inevitabile e comprensibile pessimismo scettico che finisce per coniugare la disperazione con l'avvilimento, un matrimonio che genera qualunquismo. Se oggi esistono leggi di salvaguardia sociale e l'aspettativa di vita in occidente dall'età media di 60 anni (1946) è arrivata agli 80 (2010) è stato grazie anche alla lotta e ai successi delle tante, ma davvero tante, persone nobili che ci hanno preceduto negli ultimi 60 anni. E' necessario scremare la situazione, recuperando la nobiltà d'intenti, laddove c'è....

    @anonimo 01.25....d'accordo, con l'aggravante odierna della difficoltà di riconoscimento e smascheramento dei Bassi, camuffati da Alti e sostenuti dai Medi corrotti che pensano così di salvarsi il culo, mentre invece ci porteranno alla catastrofe....la maggior parte delle migliaia di persone isteriche davanti a Trony erano per lo più ex Medi, scesi tra i Bassi che pensavano -così facendo- di sentirsi di nuovo Alti...la confusione sulla denominazione e identificazione dei Valori comporta l'enorme difficoltà nel saper e poter riconoscere gli Alti dai Medi e dai Bassi...in qualunque altra nazione del mondo (compresa la Bolivia e lo Zimbabwe) una uscita come quella del tunnel dei neutrini fatta dalla Gelmini avrebbe provocato quantomeno la cancellazione della malcapitata ministra dal registro delle persone politicamente attive per il resto della sua esistenza; invece è stata promossa. Non so se avete notato che da allora è sempre più presente e visibile e apprezzata. Questo paese funziona così, ormai.

    Buona domenica a tutti e grazie per la confortante attenzione

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  7. "C'è una importante famiglia calabrese della 'ndrangheta che nella zona delle cinque terre hanno costruito 234 case, dodici condomini, sei centri benessere, e 19 alberghi di lusso, tutto abusivo, niente a norma, il tutto violando ogni legge, ogni regolamentazione edilizia, abusando tranquillamente del territorio. Non pagano neppure le tasse: ufficialmente sono nullatenenti. Neanche un rigo."

    e la gente (i Bassi) che gli vivono attorno saranno d'accordo visto che nessuno si e' lamentato....

    abbiamo SEMPRE quello che ci meritiamo, poche storie, non e' cambiando due politici che cambiano la situazione creata da 60 milioni di itagliani.
    questo se vogliamo guardarci attorno ad occhi aperti, altrimenti possiamo dar la colpa a Berlusconi dicendo che ha fatto tutto lui.

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  8. le 5 terre sono lo specchio di cio' che e' successo a Roma al centro commerciale, venderemmo anche nostra madre per avere l'ultimo gingillo con cui farci belli davanti agli altri.
    legalita', cos'e'???????
    dignita' umana??? mai sentito parlare....
    rispetto degli altri? si, basta che riesca ad avere l'ipod altrimenti mi incazzo come una belva contro tutto e tutti.

    come risolviamo la questione? una guerra..... dobbiamo toccare il fondo ed il fondo sta solo li', nell'ammazzarci gli uni con gli altri, e' l'atto finale dell'idiozia dilagante tra le scimmie sapiens.

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  9. La confusione in Italia è dettata dal "bipensiero" che i nostri governanti hanno creato appositamente e che quotidianamente continuano ad implementare.
    Nel nostro caro Paese dobbiamo riscoprire quali siano i veri valori da seguire, è vero che i Bassi si fanno dettare l'agenda dei bisogni dagli Alti, ma quando questi ultimi perdono la loro legittimazione, come sta accadendo in questi giorni, allora è necessario riempire quel vuoto valoriale con delle idee nuove. Io credo, però, che tali idee non devono provenire dagli opportunisti come Renzi, ma dalle persone serie come Chiamparino e Vendola.

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  10. Ho realizzato una video-animazione a commento di questo post. Dura meno di quattro minuti e si trova su www.ecodellarete.net (il permalink è: http://www.ecodellarete.net/code/xslt.aspx?guid=9fdea221-3a6c-4710-aeb6-b7420898f86a&isOld=False&idSelEdition=b18844e4-4637-4f20-9cb8-ea61671d26db)

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  11. Pericle, i valori li deve fornire il governo?
    ma fa cosi' schifo il popolo che non riesce nemmeno a trovare un valore alla propria vita?

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  12. ecodellarete
    notevole, bravo.

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  13. @ecodellarete

    Allora, dacchè come lei dice, ed in effetti non si può negare, il Popolo é riuscito talvolta a mettere in un angolo le elite, occorre concludere che negli ultimi 70 100 anni, si é fatto una bella dormita! Il popolo intendo! Chissà poi perché! E chissà che ne penserebbe Eric Arthur Blair.

    Quanto al fatto di usare un poco di populismo (q.b. quanto basta, ma chi lo decide poi quanto?), lei dice una cosa molto probabilmente vera e che nel contempo mi risulta oltremodo ripugnante!

    Sa io sono uno a cui piace il duello in stile finale di C'era una volta il west, in cui la plebe (come la definisce lei) è solo di sfondo, una massa di lavoranti ignari ed inconsapevoli. Mai mi passerebbe per la testa di irretirla per sparare nella schiena a qualcuno!

    Ma questo è sempre per via delle rappresentazioni del se.... Bisognerà che mi decida a cambiare atteggiamento, una buona volta.

    Ma secondo lei, il pareggio di bilancio é una porcheria, SI o NO?

    Saluti Melman

    P.S. grazie a tutti quelli che hanno apprezzato le mie associazioni di pensiero. E Grazie anche ad Eric Arthur Blair naturalmente.

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  14. @Melman

    Salve signor Melman, rispondo alla sua ultima domanda. Lei mi chiede cosa penso del pareggio di bilancio. Credo intendesse dire "vincolo del pareggio di bilancio". Ebbene, io penso che, per uno Stato con moneta sovrana, il vincolo sul pareggio di bilancio sia una scelta sbagliata. Mi spiego meglio: un paese con moneta sovrana deve/può aumentare la massa monetaria quando ciò venga ritenuto opportuno, sulla base degli andamenti macroeconomici.

    Per un paese come il nostro, che i soldi deve farseli prestare pagando gli interessi, parlare di vincolo sul pareggio di bilancio è un puro e semplice non-sense. La ragione è questa. Se si fanno debiti con la BCE, si devono pagare gli interessi a dei privati che non sono italiani (né francesi, inglesi, tedeschi o americani: sono uno Stato estero nel senso di un super-Stato globale che, oggi, detta ordini a tutti gli Stati del mondo). Se, al contrario, non si fanno debiti con la BCE, semplicemente si sceglie di non fare più politica economica. La politica economica di uno Stato, infatti, consiste nel modulare l'offerta di moneta in funzione della congiuntura. Keynes docet. Non so quale delle due prospettive sia la peggiore.

    Uno Stato DEVE avere una sua moneta, a controllo TOTALMENTE pubblico. E penso, anche, che nella Costituzione, a fianco dei tre tradizionali poteri (legislativo, esecutivo, giudiziario) se ne dovrebbe aggiungere un quarto: una "magistratura finanziaria", nella quale si entri esclusivamente per concorso pubblico, con il compito di modulare l'offerta di moneta in base a considerazioni fondate esclusivamente sull'interesse nazionale, di breve, medio e lungo periodo. Uno Stato del genere potrebbe anche essere l'Europa, ma, se l'Europa non volesse/potesse scegliere questa strada, allora toccherebbe all'Italia, da sola. Se neppure l'Italia volesse/potesse, allora meglio sarebbe una secessione. Meglio uno Stato piccolo ma libero, che un grande Stato asservito.

    Un saluto, Fiorenzo Fraioli

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  15. @Pino

    ..Molto di quel che dici è pura verità,la storia ci ha insegnato che qualche volta le rivoluzioni sono degenerate e che i capi delle stesse..

    Appunto i capi dove diavolo sono i capi.

    No Modigliani quelli di cui lei parlò in un post precedente sono al massimo ideologhi, parlano ma non agiscono e neppure sono in grado di muovere alcunchè.

    Capo é colui che dice (più o meno): bastona pure che io ti posso grantire l'impunità del tuo gesto.

    Dove sono i capi di OWS?

    Comunque grazie per tenerci al corrente del movimento, qui in Italia nessuno ne parla (non che io ascolti molto a parte il TG di Radio24, scarsino per la verità).

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  16. @Fraioli

    Si certo intendevo "Vincolo del pareggio di bilancio". Grazie per la sua risposta, e scusi per le modalità brutali della mia domanda!
    Sono completamente d'accordo con lei.

    Cordiali saluti

    Melman

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