martedì 7 agosto 2018

Colpire la schiavitù è facilissimo. Basta che.......





di Sergio Di Cori Modigliani


A proposito della tragedia nel foggiano.
Cominciano a farsi strada gli autentici danni alla collettività provocati dalla mancanza della facoltà pensante e dall'assenza di autentica volontà politica del cambiamento.
Si ascoltano, si leggono, e si sentono le argomentazioni più disparate che opinionisti lanciati dai media come "autorevoli" sciorinano con disinvoltura. Molte di queste argomentazioni, infantili e prive di alcun valore sostanziale, sono addirittura punitive nei confronti della comunità.

Eppure, il problema del caporalato è facilissimo da affrontare e lo si può risolvere in un batter d'occhio.
Il costo è zero euro.
E' necessaria (e richiesta a furor di popolo) soltanto la volontà politica della classe dirigente.
A differenza delle società finanziarie, delle banche, delle società e aziende gestite da prestanomi compiacenti, e quindi impossibili da perseguire grazie alle triangolazioni velocissime che finiscono nei paradisi fiscali (nonchè autonomi e coperti dalla privacy) nel caso dell'agricoltura schiavista è di sorprendente facilità avere accesso alla fonte originaria del reato di schiavitù.
Non sono i caporali.
Loro sono impiegati.
Nel peggiore dei casi, complici, che diventano sfruttatori pur essendo anche loro sfruttati.
Il campo agricolo è un "bene immobile". Quindi, per definizione, non può essere spostato e portato via pochi minuti prima che arrivi la finanza.
Là sta, là rimane.
Quindi, lo Stato (se esiste) ha una possibilità reale, efficace, efficiente a disposizione per debellare questo scempio di esistenze.

"Arrestate i proprietari terrieri, sequestrate loro la terra e i loro beni materiali, mobili e immobili, e denunciateli al tribunale internazionale dell'Aja per crimini contro l'umanità e perdurante esercizio dell'attività schiavistica".
Sono loro i mandanti.
I caporali sono gli odierni equivalenti dei soldati della Wermacht che nel 1943 uccidevano civili innocenti senza rendersi conto di ciò che stavano facendo perchè "eseguivano ordini".
Il tribunale di Norimberga ha chiamato alla sbarra i mandanti, non gli esecutori.
Il caporale è come il piccolo spacciatore.
E' un soldato che esegue ordini della proprietà.
Serve una immediata punizione esemplare per far capire che il vento è cambiato.
Non costa nulla, non comporta danni collaterali.
Tempo per applicarlo: dieci minuti.
Certo, ci vuole la volontà politica collettiva.
Quindi..........

.......di che cosa stiamo a parlare?


di Sergio Di Cori Modigliani


2 commenti:

  1. Strada Statale SS417 altezza Mineo in provincia di Catania: da anni si vedono gli ospiti del CARA gestito dalla cooperativa che fa capo ad Angelino Alfano che ogni mattina vengono caricati sui furgoni e portati nelle aree circostanti a raccogliere ortaggi per 5€ al giorno.
    Le ragazze, invece, vanno su altri furgoni per essere dislocate in diversi punti della statale a prostituirsi.

    I militari e la polizia stanno all´entrata, ma non controllano il retro, dal quale entrano ed escono gli ospiti.

    Ben due volte ho chiamato il 113 denunciando la cosa, ma nulla. Contadini della zona hanno fatto la stessa cosa ed hanno anche subito minacce dagli stessi ospiti del CARA.....adda passá ´a nuttata!!

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  2. I proprietari terrieri portano tanti voti, gli schiavi no. Quindi gli schiavi rimarranno schiavi.

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